Unime Recruiting Day: calendarizzati i laboratori di orientamento

Martedì 26 novembre si terrà la seconda edizione dell’UniMe Recruiting Day, l’evento di orientamento al lavoro e placement organizzato dall’Ateneo.

Gli studenti e le studentesse potranno nuovamente sostenere colloqui di selezione, questa volta con più 60 aziende rispetto alle 30 della prima edizione del 2023. Il fine dell’evento sarà quello di aiutare laureandi e neolaureati alla ricerca del primo impiego, ma anche far conoscere nuove opportunità di carriera.

L’UniMe Recruiting Day 2024 conferma l’impegno dell’Università di Messina nel promuovere l’inserimento lavorativo dei propri studenti e laureati, offrendo loro un contatto diretto con il mondo imprenditoriale.

Aspettando Unime Recruiting Day

L’iniziativa prevede una serie di attività preparatorie, denominate “Aspettando UniMe Recruiting Day”. A tal proposito, l’Ateneo ha organizzato quattro laboratori di orientamento al lavoro. Tali laboratori si terranno dall’11 al 14 novembre (ore 15-17) presso i locali del Rettorato.

Calendario degli incontri e le imprese ospitate, fonte: unime.it

Saranno curati  dai docenti Unime prof.sse Francesca Liga e Raffaella Coppolino, Valeria Mento (Randstad Italia spa) e Claudia Tripodo (PwC Luxemburg ). Gli incontri hanno il fine di preparare studenti/e e laureati/e alla compilazione dei CV, ai colloqui di lavoro e alla promozione delle proprie risorse personali per affrontare al meglio i rappresentanti delle imprese che incontreranno il 26 novembre in occasione dell’evento. Tra le imprese ospiti ci saranno PwCCaronte&TouristSTMicroelectronicsBCC ICCREAA2A e Oniverse Group, parteciperanno, inoltre, diverse Agenzie per il lavoro.

Sono inoltre previsti 0,25 cfu per ciascuno dei laboratori, a cui gli studenti parteciperanno.

QR Code, fonte: unime.it

Per registrarsi ai laboratori basterà cliccare qui o inquadrare il QR Code sulla locandina presente sopra.

Edoardo Leo incontra gli studenti UniMe: dialoghi sull’opera cinematografica “Non sono quello che sono”

Lunedì 28 ottobre, il regista e attore Edoardo Leo si confronterà con gli studenti sui temi che emergono dal suo ultimo film “Non sono quello che sono“. L’evento si terrà alle ore 15:30 presso l’Aula Magna dell’Ateneo. L’incontro fa parte del progetto Masterclass tour. Dal 18 ottobre al 30 ottobre, infatti, il progetto prevede una serie di appuntamenti con gli studenti e le studentesse in alcuni dei più prestigiosi Atenei d’Italia. Sono previsto 0.25 CFU per gli studenti che parteciperanno all’evento.

Interventi e dibattiti dell’evento

Locandina dell’evento: fonte: unime.it

All’evento interverranno la Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari e il prof. Fabio Rossi, ordinario di linguistica italiana nel nostro Ateneo. Il talk sarà invece moderato dalla giornalista della Gazzetta Del Sud, Natalia La Rosa. Il progetto è rivolto principalmente ai giovani, a trasmettere loro un nuovo approccio ad un bagaglio valoriale fondato sul rispetto per la persona. Non è un caso, infatti, che tra le principali tematiche toccate da questa indagine figurino violenza di genere, gelosia, maschilismo, anaffettività e razzismo. Si esplorerà anche l’operazione da un punto di vista del linguaggio, le motivazioni sulla scelta di tradurre il testo nei dialetti romano e napoletano e la relazione tra il testo letterario e indagine sociologica.

La pellicola e la carriera di Edoardo Leo

In uscita nelle sale il 14 novembre per Vision Distribution, il film rilegge la tragedia di Otello di W. Shakespeare, ambientandola nei primi anni 2000. L’idea è stata quella di riadattare l’opera scritta in un contesto contemporaneo, ma che allo stesso tempo rispettasse il più possibile l’originale. Utilizzare il dialetto romano e napoletano, ritenuti i più vicini a rappresentare la forza di quel linguaggio, è stata la soluzione per un coerente riadattamento contemporaneo dell’opera.

“Un lavoro di traduzione che è durato molti anni e mi ha permesso di filmare Otello senza ‘toccare’ il testo che è stato, tranne per i tagli necessari, integralmente riportato.”

Edoardo Leo, fonte. wikipedia commons

Ha detto Edoardo Leo, regista della pellicola, che ha ottenuto una notevole popolarità sia per i suoi ruoli cinematografici che per le sue opere da regista. Ha già diretto film come “Diciotto anni dopo” (2010); “Buongiorno papà” (2013); “Noi e la Giulia” (2015); “Che vuoi che sia” (2016) e “Lasciarsi un giorno a Roma” (2021). Nelle vesti di attore ha fatto parte in film come “L’ultimo bacio” (2001), “Tutta colpa di Freud” (2014), “Smetto quando voglio” (2014) e “Perfetti sconosciuti” (2016). Come doppiatore, infine, Edoardo Leo ha prestato la sua voce a Massimo Marcovaldo, uno dei personaggi del film d’animazione Disney-Pixar “Luca” (2021).

Antonino Nicolò

Stretto-Art, il primo evento artistico siglato StrettoCrea

Messina si prepara ad accogliere la prima edizione di Stretto-Art, progetto che chiuderà il ciclo dei grandi eventi promossi dall’Associazione StrettoCrea. Dopo il successo di StrettoGames e MessinaCon, i locali del PalaCultura ospiteranno l’11 e il 12 ottobre un evento che promette di ridefinire il concetto di arte nella città dello Stretto.

Ma cos’è, nello specifico, Stretto-Art? A spiegarlo è Giuseppe Mulfari, Presidente di StrettoCrea e organizzatore dell’evento: “È il primo evento artistico fatto da Stretto Crea. Nasce dalla necessità di creare un contatto diretto tra arte e fruitore con uno sguardo alla tecnologia e all’architettura. Vogliamo far pensare alle persone che l’arte si può fare anche in una maniera diversa”.

Stratto-Art
Locandina Stretto-Art 2024 – Fonte: StrettoCrea

Un nuovo modo di vivere l’arte

Contrariamente alle mostre convenzionali, Stretto-Art offrirà agli artisti uno “spazio dedicato” in cui potranno esprimersi liberamente, creando un’interazione più diretta con il pubblico.

L’evento vedrà la partecipazione di 20 artisti che avranno dunque la possibilità di esibirsi dal vivo per tutta la durata del festival. Tra questi, spiccano nomi importanti come un celebre tatuatore e pittore, insieme a un esperto che terrà una conferenza su un tema di grande attualità: l’arte e la realtà aumentata. Questo intervento sottolinea l’intento di StrettoCrea di fondere arte e tecnologia, aprendo le porte a nuove forme espressive. Ospite d’eccezione della prima edizione sarà Murubutu, noto rapper emiliano e ideatore del cosiddetto “rap didattico”.

Questa prima edizione di Stretto-Art è stata pensata come una sorta di betaper vedere come il pubblico recepisce” e raccogliere suggerimenti utili per le prossime edizioni. Mulfari avrebbe già preannunciato grandi piani per il futuro. Nonostante la natura sperimentale di Stretto-Art, i primi riscontri, anche sui social, lasciano ben presagire sul futuro del progetto.

Di seguito, l’elenco degli artisti partecipanti e il programma completo:

 

GLI ARTISTI

  • Sam Levi
  • Magda De Benedetto
  • Eleonora Roxanne Cali
  • Dario Tavormina
  • Giuseppe Orlando
  • Kintsugi
  • Antro Incantato
  • Aniram Arts
  • Martina Karamazov
  • Xander 3D
  • Zeudi Art
  • Giulia Moschella
  • Fabio Alibrandi
  • Mariella Bellantone
  • Benedetto Norcia
  • Antonella Bambino
  • Mirella Migliorato
  • Miriana De Luca
  • Starlight Studio
  • Simone Ventura
  • Marco Pavone
  • Spiralware
  • Liceo Artistico “Basile” Design Arte della Moda

 

PROGRAMMAZIONE WORKSHOP E TALK

11 OTTOBRE, apertura ore 11:00

Sala Palumbo, ore 11:30:

Lectio Magistralis dell’Architetto Francesco Ferla “Accessibilità e Realtà virtuale”

Sala Palumbo, ore 17:00:

“Compagnia Carullo-Minasi” e “Teatro delle Perle di Vetro” presentano “Appunti di drammaturgia: Workshop di introduzione e perfezionamento sulla drammaturgia teatrale”

 

12 OTTOBRE, apertura ore 10:00

Sala Palumbo, ore 10:30:

Workshop sulla raffigurazione dell’anatonima umana nel disegno a cura Sam Levi

Sala Palumbo, ore 16:30:

Workshop a cura di Terremoti di carte ed Eriador “Chi ha paura dell’eroe?” con Nancy Antonazzo e Marco Boncoddo

Sala Palumbo, ore 19:30:

Talk “LettaratuRap” con Murubutu. Modera UniversoMe. Seguirà firmacopie a cura di Fumetteria La Torre Nera.

 

*I biglietti sono acquistabili presso postoriservato.it o alla biglietteria durante i giorni dell’evento.

 

Giusy Lanzafame

Prof.ssa Nadia Urbinati: ieri la Cerimonia di Dottorato Honoris Causa all’Università di Messina

Si è tenuta questa mattina nell’Aula Magna del rettorato di Piazza Pugliatti, la Lectio Magistralis della Prof.ssa Nadia Urbinati, a cui la nostra università ha avuto il piacere di conferire il dottorato honoris causa in Scienze Umanistiche.

Chi è Nadia Urbinati?

Politologa, storica della filosofia e giornalista, ha conseguito la maturità all’istituto magistrale di Rimini, per poi laurearsi in filosofia a Bologna. È titolare della cattedra di scienze politiche e “Kyriakos Tsakopoulous Professor of Political Theory” presso il Department of Political Science della Columbia University (New York). È stata inoltre visiting professor presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Università Bocconi di Milano.

Figura tra i fondatori della rivista Reset, è collaboratrice di periodici nazionali quali La Repubblica, Il Manifesto, Left e Domani. L’8 marzo 2008, Nadia Urbinati ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana.

La Magnifica Rettrice Giovanna Spatari e la Prof.ssa Nadia Urbinati. ©UniVersoMe

La cerimonia di Dottorato

Dopo una breve introduzione, è stata data la parola per la laudatio alla Prof.ssa Rita Fulco, associata di Filosofia Teoretica. La Professoressa ha elogiato i meriti della Docente e sottolineato l’importanza dei finanziamenti per lo sviluppo della ricerca accademica.

A seguire, è stato letto l’ordine del giorno della seduta del Senato Accademico in cui è stato decretato il conferimento del dottorato honoris causa in Scienze Umanistiche. La proposta è stata approvata all’unanimità e motivata dal Prof. Giuseppe Ucciardello, direttore del dipartimento DiCAM: “per l’autorevolezza dei suoi studi nella filosofia moderna e nella diffusione del pensiero politico italiano all’estero”.  Presenti anche la Prof.ssa Caterina Malta, l’Avv. Francesco Bonanno e gli studenti dei licei La Farina e Maurolico.

La Prof.ssa Urbinati è stata poi invitata a ritirare il dottorato. Inizia quindi la sua Lectio Doctoralis, dal titolo “Individualismo e solitudine sociale. Alle origini della crisi della democrazia”. La Professoressa ha inoltre ringraziato l’Università di Messina per il conferimento del premio e ricordato piacevolmente il suo precedente intervento nella nostra università, nell’A.A.2021/2022.

Crisi della democrazia: la Lectio Doctoralis è anche un appello ai giovani

La sua lezione è partita da un assunto fondamentale: se generalmente l’attenzione è rivolta ai partiti, “è invece necessario leggere la crisi a partire dall’intermediazione sociale e dalla presa debole della politica, oggi più reattiva e meno responsabile, sulla società.”

Uno dei fattori della crisi democratica parte, dunque, dalla società poiché la democrazia si compone di singoli cittadini i quali devono riscoprire la necessità di associarsi. Mi rivolgo ai ragazzi che vedo in aula chiedendo loro di studiare il rapporto tra politica e società […] in questa fase critica lo scollamento dei giovani dalla politica va a discapito della loro vita e del loro benessere”.

La Prof.ssa Nadia Urbinati durante la lectio dottoralis. ©UniVersoMe

Nella sua trattazione sottolinea anche il ruolo dei corpi intermedi, il disallineamento dei partiti rispetto alla società, la loro presa debole sul popolo e la loro inettitudine nell’intermediazione. Definisce inoltre il tema della solitudine sociale come l’assenza di una rete di sostegno associativo. Essa, dichiara la Professoressa, umilia le progettazioni di vita e impedisce l’ascesa sociale, incoraggiando la diffusione dell’assenteismo elettorale. “I principi di uguaglianza del potere politico primario e i diritti civili” afferma infine “sono la condizione affinché il dissenso possa esprimersi liberamente, garantendo l’equilibrio di un sistema democratico che oggi è in fase di decadenza.”

Tra scroscianti applausi dei presenti, tutti in piedi per la Professoressa, si è quindi conclusa la cerimonia. Essa ha rappresentato – secondo le parole della Rettrice Spatari – “un’occasione importante per tutti i nostri giovani, che hanno potuto ascoltare le parole di chi rappresenta un profilo scientifico eccellente per i suoi studi sul pensiero democratico, la coscienza sociale e sulla politica a più livelli”.

Carla Fiorentino

Dottorato Honoris Causa conferito alla prof.ssa Nadia Urbinati

Lunedì 23 settembre è in programma la Cerimonia di conferimento del Dottorato di Ricerca Honoris Causa in Scienze Umanistiche alla prof.ssa Nadia Urbinati, Politologa, “Kyriakos Tsakopoulos Professor of Political Theory” presso il Department of Political Science della Columbia University (New York). La politologa terrà una lectio doctoralis su “Individualismo e solitudine sociale. Alle origini della crisi della democrazia”. Successivamente, la prof.ssa Rita Fulco provvederà a conferirle la Laurea Ad Honorem.

La Cerimonia si svolgerà presso l’Aula Magna del Rettorato, alle ore 10:30.

Chi è Nadia Urbinati: formazione e ricerca

La prof.ssa Nadia Urbinati è una Politologa italiana naturalizzata statunitense, nata a Rimini il 26 gennaio 1955.

Laureatasi in Filosofia presso L’Università degli Studi di Bologna, Urbinati ha poi conseguito il Diploma di perfezionamento in Storia della Filosofia all’Università di Parma; il Dottorato di Ricerca in Scienze Politiche e Sociali all’Istituto Universitario Europeo di Firenze; una borsa di studio biennale CNR; una borsa di studio per post-dottorato all’Università degli Studi di Torino.

Nadia Urbinati
La politologa Nadia Urbinati, fonte: unime.it

La prof.ssa ha focalizzato le sue ricerche sul pensiero politico moderno e contemporaneo, concentrando le sue indagini sul liberalismo e il liberal-socialismo, sul cosmopolitismo e le teorie politiche federaliste. In seguito, ha allargato le sue indagini sull’analisi delle teorie della sovranità e della rappresentanza politica. Ha poi studiato e analizzato la nascita dei populismi, passando anche dalla formazione dell’opinione nei sistemi democratici rappresentativi.

Collaborazioni, pubblicazioni e riconoscimenti

Nadia Urbinati è tra le fondatrici della rivista Reset, nonché collaboratrice di periodici e quotidiani nazionali quali La Repubblica, Left, Il Manifesto, Il Fatto Quotidiano e Il Sole 24 Ore. A livello internazionale, inoltre, è stata condirettrice della rivista statunitense Constellations. Ha pubblicato articoli e recensioni in numerose riviste italiane, inglesi e francesi, molti dei quali sono tradotti in varie lingue.

È autrice di diversi volumi: Le civili libertà (1990); Individualismo democratico (1997,2008); Representative Democracy: Principles and Genealogy (2006); Mill on Democracy (2002); Representative democracy: principles and genealogy (2006); Liberi e uguali (2011); La trasformazione antiegualitaria (2012); Democrazia sfigurata. Il popolo tra verità e opinione (2014); La vera Seconda Repubblica: l’ideologia e la macchina (con D. Ragazzoni, 2016); Costituzione italiana: articolo 1 (2017); Utopia Europa (2019); La democrazia del sorteggio (2020); Io il popolo. Come il populismo trasforma la democrazia (2020); Pochi contro molti. Il conflitto politico nel XXI secolo (2020); L’ipocrisia virtuosa (2023).

Commendatore della Repubblica Italiana da marzo 2008, la prof.ssa Urbinati è stata insignita anche del David and Elaine Spitz Prize (2004) e del The Lenfest Distinguished Columbia Faculty Award (2009).

Tirocini formativi: prossimamente al cinema!

La sala cinematografica è da sempre un luogo magico, capace di portare sul grande schermo vicende fantastiche, tali da poter permettere al grande pubblico di evadere anche per poche ore dalla realtà. Ciononostante, con l’avvento delle piattaforme streaming, la sala sembra essere passata in secondo piano, perdendo l’attenzione del pubblico più giovane.

L’associazione culturale Arknoah, in collaborazione con il Cineforum Orione e il Comune di Messina, si pone l’obiettivo di avvicinare i giovani alla sala cinema, ai festival e agli archivi storici del cinema del passato tramite la realizzazione di una convenzione con il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (DiCAM) dell’Università degli studi di Messina. Tale accordo permetterà agli studenti dell’Università di svolgere il proprio tirocinio curriculare presso l’associazione Arknoah e, data la collaborazione, presso il Cinema Lux, sala gestita dal Cineforum Orione.

Il progetto, coordinato da Francesco Torre (direttore artistico del festival Il Cineclub dei Piccoli, segretario regionale della FICC – Federazione Italiana dei Circoli del Cinema e responsabile della valorizzazione del Fondo Angelicus Film del Comune di Messina), consiste in azioni di formazione al linguaggio cinematografico rivolte a scolaresche di ogni ordine e grado attraverso una serie di azioni mirate, quali visite guidate in Cineteca, visione, commento e analisi di film, lezioni frontali e seminari.

Avventure in Cineteca: attività del tirocinio

Durante il tirocinio, gli studenti avranno l’opportunità di ampliare le loro conoscenze di cinema. In particolare verrà avviato un progetto, denominato “Avventure in Cineteca”, in diverse scuole del territorio messinese, con lo scopo di promuovere il linguaggio cinematografico. Il tirocinante svolgerà attività di tutoraggio in un singolo istituto scolastico, monitorando il buon andamento del progetto.

A queste attività di divulgazione si affiancherà il lavoro di catalogazione di pellicole e manifesti, con lo scopo di avviare una futura Cineteca comunale.

I posti disponibili per il tirocinio sono al momento quattro, a cui tutti gli studenti dell’Università possono fare richiesta. L’attività avrà una durata di 150 ore, con una valenza di 6 CFU.

Cosa aspetti? Contatta l’associazione Arknoah!

Tel. 347.1046293

Mail: associazionearknoah@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovanna Botteri sarà ospite alla Cerimonia di consegna diplomi a Taormina

Come ormai di consueto dal 2016, il Teatro Antico di Taormina ospiterà la Cerimonia di Consegna dei Diplomi di Laurea dell’Università di Messina. L’evento si svolgerà martedì 23 luglio a partire dalle ore 20:15, e vedrà la partecipazione di circa 4 mila persone fra studenti, accompagnatori, docenti e personale tecnico amministrativo.

Un’ospite d’eccezione: Giovanna Botteri

Ospite d’onore sarà la giornalista Giovanna Botteri, che ha deciso di porre fine alla sua lunga carriera, arricchita da corrispondenze e programmi di approfondimento. Figlia del giornalista Guido Botteri, ex direttore della sede Rai Friuli-Venezia Giulia, Giovanna Botteri è nata a Trieste il 14 giugno 1957. Laureatasi in filosofia con il massimo dei voti all’Università degli Studi di Trieste, Giovanna Botteri inizia la sua carriera giornalistica nella realtà locale, collaborando dapprima per “Il Piccolo”, poi per “L’Alto Adige”. Ma è alla RAI che ha legato la sua carriera professionale, a partire dal 1985. Proprio per conto della RAI, Giovanna Botteri ha intrapreso la carriera da inviata speciale al seguito dei più importanti avvenimenti internazionali.

Inviata per il mondo: la carriera di Giovanna Botteri

Tra le vicende seguite dalla Botteri sono annoverate il crollo dell’Unione Sovietica e l’inizio della guerra nella ex Jugoslavia, entrambe nel 1991. Sempre nelle vesti di inviata speciale, Botteri ha seguito le vicende della guerra in Bosnia. Nella Sarajevo assediata, infatti, la giornalista ha filmato l’incendio della Biblioteca Nazionale, la strage del pane, il Massacro di Markale e di Srebrenica. Ha inoltre firmato in esclusiva mondiale l’inizio dei bombardamenti su Baghdad (Iraq) e il successivo arrivo dei carri armati statunitensi. Dal 2007 al 2019 è stata corrispondente della RAI dagli Stati Uniti, seguendo gli avvenimenti della campagna elettorale che ha portato all’elezione di Barack Obama nel 2008. È anche stata corrispondente RAI dalla Cina, tra il 2019 e il 2021, occupandosi delle vicende connesse alla pandemia da COVID-19.  Dal dicembre 2021 è stata corrispondente-responsabile presso l’ufficio di Parigi per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dalla Francia.

I riconoscimenti ottenuti

Durante la sua carriera giornalistica, Giovanna Botteri ha ottenuto vari riconoscimenti per la sua attività giornalistica ed i suoi reportage. Tra il 2000 e 2003 è insignita due volte del Premio Ilaria Alpi e una del Premio Hemingway. Nel 2004 ha ottenuto il Premio Saint Vincent, mentre nel 2006 il Premio Maria Grazia Cutuli. Altri riconoscimenti ottenuti dall’inviata sono il Premio speciale Luchetta alla carriera (2015) e il Premio Columbus per la Cultura (2023). Ultimi ma non per importanza, infine, sono il Premio Marisa Bellisario e il Premio Donatella Raffai, ottenuti dalla giornalista nel 2024.

Antonino Nicolò

“Messina, 7 Luglio 1674: ha inizio la Rivoluzione”: l’evento storico-rievocativo sulla Rivoluzione Antispagnola

Oggi, alle ore 19.30, presso la Scalinata del Rettorato dell’Università di Messina di Piazza Salvatore Pugliatti, l’Associazione Culturale Compagnia Rinascimentale della Stella organizza l’evento storico-rievocativo dal titolo: “Messina, 7 Luglio 1674: … ha inizio la Rivoluzione”. La manifestazione si svolge nel 350° anniversario dello scoppio della celebre Rivolta Antispagnola di Messina. Il Comune e l’Università degli Studi di Messina contribuiranno nel dare lustro all’iniziativa attraverso la concessione dei suggestivi spazi esterni del Rettorato. La manifestazione si fregia inoltre della collaborazione dell’Associazione Amici del Museo “Franz Riccobono di Messina e dell’Aλήθεια Ensemble.

Il programma della serata

La serata verrà inaugurata da Marco Grassi, consulente storico della Compagnia della Stella e Consigliere Nazionale della FIDAM – Federazione Italiana degli Amici dei Musei. Seguirà una relazione di Salvatore Bottari, Docente di Storia Moderna dell’Università di Messina, ed un’esibizione storico/rievocativa dello storico e cuntastorie Daniele Ferrara. Concluderà la manifestazione una esibizione con brani riferibili tra il XV e il XVIII dell’Aλήθεια Ensemble, composto dal mezzosoprano Tiziana Filiti, Raimondo Broccio al flauto e Alessandro Monteleone alla chitarra. Nel corso della manifestazione il noto fumettista Lelio Bonaccorso terrà un live painting.

La Locandina dell’evento odierno, Fonte: unime.it

La rivoluzione Antispagnola di Messina: i fatti storici

La Rivoluzione di Messina fu una sollevazione popolare nella città siciliana di Messina contro il dominio spagnolo. Questa rivolta rappresentò uno dei principali episodi di resistenza all’autorità spagnola in Sicilia durante il XVII secolo. In tale secolo, infatti, la Sicilia faceva parte del vasto impero spagnolo, con le tensioni che non mancavano a causa delle pesanti tasse, delle ingiustizie e dell’oppressione economica e sociale imposta dalle autorità spagnole. Ad alimentare ulteriormente la rivoluzione, inoltre, vi era la Francia di Luigi XIV, in competizione con la Spagna per il controllo dell’Europa, che supportò segretamente i rivoltosi messinesi.

Messina nella seconda metà del XVII secolo, Fonte: Pinterest

Il 7 luglio 1674 iniziò la rivolta. Tra i fautori della rivolta vi era la borghesia mercantile e artigianale rappresentata dai Merli, che voleva liberare Messina dal controllo spagnolo per favorire un regime più favorevole al commercio e all’autonomia locale. L’aristocrazia terriera, rappresentata dai Malvizzi, cercò invece di rimanere fedeli agli ispanici, in modo da mantenere lo status quo che garantiva loro privilegi e potere. In breve tempo i ribelli presero il controllo della città, cacciando i rappresentanti spagnoli. Tuttavia, con la Pace di Nimega (1678) stipulata tra Spagna e Francia, le truppe spagnole ripresero il controllo della città e posero fine alla rivolta. La città subì pesanti ritorsioni e le condizioni della popolazione peggiorarono ulteriormente. Sebbene in un primo momento sembra segnare l’apice del potere economico e politico di Messina, la Rivoluzione Messinese segnerà successivamente l’inizio di un lento declino della città.

Antonino Nicolò

Piazza dell’Arte 2024: ecco gli artisti che si esibiranno stasera

Oggi, venerdì 17 maggio, presso la scalinata del Rettorato e l’interno del cortile centrale dell’Università di Messina, si svolgerà la IX edizione di Piazza dell’Arte, organizzata dall’Associazione Morgana.

  • Dalle ore 09.00 si svolgerà un’estemporanea di pittura, a cura degli studenti del Liceo Artistico Basile;
  • Dalle 16.00 avranno luogo diversi laboratori artistici, tra cui il laboratorio di lettura curato dall’associazione culturale “Decimo Sommerso”;
  • Dalle 19:30 si terrà la premiazione del concorso fotografico dedicato a Michelangelo Vizzini;
  • Dalle ore 20:00 musicisti, ballerini e cantanti si uniranno per dare inizio allo spettacolo sul palco.

Piazza dell’arte 2024: ecco chi si esibirà

Tra gli artisti, tutti giovani e tutti di provenienza locale, ci saranno la ballerina Mara Barbiglia e il Collettivo Danzarte di Gaia Gemelli. Tra i cantanti: Ain’t soul, Amel, Annalaura Princiotto, Claudia Rizzo, Chiricò, Domenico Ieni, Giuseppe Lo Presti, Iostelex, Les Oublies, Long Island, Seaside Promenade, Skilla, Sofia d’Arrigo, Sonomole The Harmonik, The moonlight walk, Yol€.

Inoltre, non mancherà il teatro con la libera compagnia del Teatro per Sognare e la libera compagnia delle studentesse di Liberi di essere Liberi.

Mens Sana in Corpore Sano: la relazione fra mente e corpo

Comprendere il significato dell’esistenza della stretta relazione fra mente e corpo ha rappresentato uno dei più grandi misteri di interesse per gli studi filosofici durante i secoli.
Il ruolo appartenente alla psiche nel determinare l’insorgenza delle implicazioni fisiche venne preso in considerazione dalle scienze mediche solo posteriormente.

Dualismo Corpo-Mente

Fin dagli albori delle indagini sull’animo umano è nata la contrapposizione tra la teoria encefalocentrica e quella cardiocentrica.
Il cardiocentrismo fu una teoria filosofica sostenuta da Aristotele, il quale considerava il cuore sede dell’anima umana e responsabile delle funzioni mentali, sensitive e motorie.
Ben presto si contrappose al cerebrocentrismo sostenuto da Ippocrate e successivamente da Galeno. La teoria identifica il cervello come sede della coscienza, responsabile delle attività sensitive e motorie.

La dimensione psichica del dolore influenza il corpo

Il dibattito aperto da Cartesio sulla descrizione meccanica delle strutture e delle funzioni organiche ha assunto connotazioni puramente materialistiche, ascrivendo definitivamente la localizzazione delle funzioni psichiche al cervello.

Le Passioni dell’Anima (1649) fu una delle ultime opere di Cartesio e venne dedicata alla principessa Elisabetta di Boemia che era molto malata e la cui malattia, secondo il filosofo, rappresentava la conseguenza dell’afflizione dell’anima.

In quest’opera Cartesio connota le passioni come inscindibili dall’essere umano e classifica non solo le loro cause, ma i loro effetti espressi attraverso il corpo.

Le Emozioni nella Genesi dei Comportamenti

A fine carriera Charles Darwin pubblicò L’Espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali (1872) riportando l’origine biologica delle emozioni.
Le emozioni agiscono tramite la motivazione rendendo possibile l’inizio di un movimento necessario per riportare l’organismo alle condizioni di sicurezza ed equilibrio fisico.

I comportamenti per evitare o scappare da un pericolo si sono evoluti per rendere un organismo competitivo in termini di sopravvivenza.
Ma in modo inappropriato una fuga prolungata o un comportamento di evitamento potrebbero mettere l’animale in una condizione di svantaggio.

Se un organismo si sente continuamente minacciato nella propria sopravvivenza, le sue energie non potranno essere impiegate per nutrirsi, curarsi e riprodursi.

Le Emozioni agiscono nella Comunicazione

Le emozioni agiscono nella comunicazione fra gli individui, intervengono nelle dinamiche relazionali caratterizzando il linguaggio non verbale tramite i movimenti del viso e dei muscoli del corpo.
La comunicazione dello stato emotivo tramite la postura e la mimica facciale segnala le proprie intenzioni agli altri e genera in loro una reazione.

La Regolazione del Sistema Nervoso Autonomo

La miriade di variazioni, oscillazioni e segni che si possono notare in modo istintivo nell’interlocutore durante una conversazione, ad esempio i movimenti oculari o il cambio di tono della voce, unitamente alle proprie fluttuazioni interiori, come il battito cardiaco, la salivazione e il respiro, sono prodotte dalla sincronia di un unico sistema regolatore: il Sistema Nervoso Autonomo.

Il Sistema Nervoso Simpatico provvede ad accelerare le funzioni del corpo e a consumare energia per le reazioni necessarie a far funzionare l’organismo.
Il Sistema Nervoso Parasimpatico funge da freno e risponde allo stimolo dell’autoconservazione.

La denominazione di Sistema Nervoso Simpatico “sym pathos” venne attribuito quasi duemila anni fa da Galeno che ne osservava il funzionamento tramite le emozioni.
Infatti, come osservato da Darwin, il Sistema Nervoso Simpatico è responsabile della regolazione dell’arousal. Davanti a un pericolo permette la genesi dei comportamenti contrapposti di attacco e comportamento evitante, espresso tramite la fuga.
Porta il sangue ai muscoli per le azioni rapide, sollecita il rilascio di adrenalina da parte delle ghiandole surrenali che agisce sull’aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna.

Il Sistema Nervoso Parasimpatico promuovendo la secrezione di acetilcolina costituisce il freno inibitorio dell’arousal.
La sua azione permette il rilassamento dei muscoli, il rallentamento del battito cardiaco e il ritorno ad una frequenza respiratoria normale; accelera la digestione e la cura delle ferite.
Le osservazioni di Darwin lo riconducono alle funzioni autoconservative, di accudimento, protezione e accoppiamento.

La Teoria Polivagale

Le osservazioni condotte da Charles Darwin hanno ispirato gli studi neurofisiologici e neuroanatomici sul Sistema Nervoso Autonomo, portando all’elaborazione della teoria polivagale da parte di Stephen Porges che la presentò nel 1994.

L’indagine dei circuiti vagali ha portato alla conoscenza del loro ruolo nel determinare la condizione di “sentirsi al sicuro“, intervenire nella percezione dello spazio peripersonale e del coinvolgimento sociale.
Sentirsi al sicuro favorisce il mantenimento dell’omeostasi, il principio per cui ogni costituente degli esseri viventi deve trovarsi in equilibrio per poter svolgere correttamente le sue funzioni.

Il Nervo vago con le sue diramazioni è responsabile di tre stati fisiologici che intervengono quando viene turbata l’incolumità. Il ramo vagale ventrale complesso (VVC) è frutto dell’evoluzione verso la costruzione da parte delle specie di una vita di relazione.
Infatti, durante le difficoltà, la richiesta di supporto tramite il coinvolgimento relazionale rappresenta il primo livello di risoluzione del pericolo, se l’ottenimento di aiuto da parte delle persone care risulta inefficace, l’unica strategia per la sopravvivenza rimane la più primitiva di attacco o fuga.
Se si è intrappolati e non si riesce a fuggire interviene il meccanismo di “freezing”, congelamento, in cui l’organismo cerca di preservarsi “spegnendosi” consumando il minor quantitativo di energia possibile.

Porges ha coniato il termine “neurocezione” per descrivere la capacità di valutare il rischio e la sicurezza, insiti nell’ambiente di ognuno di noi.

Quando un evento traumatico non viene elaborato correttamente e non viene ristabilita la condizione di sicurezza nell’integrazione fra corpo e mente si esperisce una neurocezione fallace che provoca l’asincronia nella regolazione delle risposte comportamentali automatiche.

Costanza Brunati

Le monde. Description du corps humain. Passions de l’âme. Anatomica. Varia – Oeuvres de Descartes (vol. XI) (1897-1913)

Le Passioni dell’Anima – Renato Cartesio (1649)

Il Corpo Accusa il Colpo – Bessel Van der Kolk (2015)

The Expression of the Emotions in Man and Animal – Charles Darwin (1872)

Polyvagal Theory: A Science of Safety, Stephen W Porges, Front Integr Neurosci (2022)