UniMe e l’app sui Bronzi di Riace ospiti della trasmissione Uno Mattina

Nella giornata di martedì 9 Novembre, l’Università degli Studi di Messina ha presentato l’Applicazione dedicata ai Bronzi di Riace  basata sulla tecnologia 3D. La conferenza stampa si è svolta presso la Sala Senato dell’Ateneo peloritano alla presenza del  Rettore, Professore Salvatore Cuzzocrea, il Professore Daniele Castrizio, Ordinario di Numismatica, il Professore Massimo Villari, Delegato all’ICT dell’Ateneo peloritano, il Professore Francesco Pira Delegato alla Comunicazione di UniMe ed il Dottore Saverio Autellitano, grafico.

L’App è stata anche presentata il giorno successivo nel corso della trasmissione Uno Mattina, in onda su Rai1.

Come nasce l’app sui Bronzi di Riace 

L’App, frutto di una collaborazione tra UniME e il Dottore Carmelo Malacrino, Direttore del Museo di Reggio Calabria e il suo staff, è un importante strumento didattico sviluppato dai docenti Daniele Castrizio, Massimo Villari e dai loro collaboratori.

Grande entusiasmo espresso anche dal Rettore Professore Salvatore Cuzzocrea:

Si tratta di un progetto molto ambizioso che rappresenta un motivo d’orgoglio e, allo stesso tempo, un punto di partenza mediante il quale partecipare ai bandi utili a rendere fruibili tutte le opere pubbliche e quelle d’arte a 360 gradi.

A cosa serve e come usare l’app 

Il Professore Castrizio ha spiegato così:

Questa App, facile da usare ed esplorare, rappresenta un tentativo di viaggio nel tempo che potrà essere riproposto ed esportato su scala mondiale. Grazie al suo utilizzo chiunque sarà in grado di mettere a confronto i Bronzi di oggi con quelli originari e di poter ‘conoscere l’arte per tutelarla.

L’app, prossimamente disponibile negli store online, si basa sulla tecnologia 3D per la modellazione e ricostruzione degli elmi, delle lance, degli scudi e del presunto colore originario. Nonostante l’ottimo stato di conservazione dei guerrieri  A e B, questi elementi risultano mancanti. L’app consentirà ai visitatori del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria di osservare i Bronzi di Riace nelle loro fattezze originarie semplicemente puntando lo smartphone sulle statue.

Le potenzialità sono state così commentate dal Professore Villari:

Inquadrando ciascuna statua il programma permette di poterla ammirare come doveva presentarsi nel momento della sua realizzazione, corredata di tutti gli attributi iconografici che consentivano ai nostri antenati di capire chi rappresentasse e che storia stesse raccontando.

L’app presentata ad Uno Mattina 

L’Applicazione sui Bronzi di Riace è stata presentata l’11 Novembre nel corso del programma Uno Mattina,  in onda su Rai1.  Il servizio realizzato da Paolo Digiannatonio ha visto gli interventi del Rettore dell’Ateneo messinese e del prof. Castrizio in collegamento dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Di seguito le parole del professore Castrizio, durante una dimostrazione delle funzionalità dell’app:

Quando i bronzi sono stati realizzati, a metà del quinto secolo A.C. avevano un colore d’oro. Ci siamo chiesti: perché i Bronzi dovevano avere questa colorazione così costosa? […] per farli diventare biondi.

Qui il link per rivedere la puntata: Unomattina – Puntata del 10/11/2021 (min. 55 – 106)

 

Elidia Trifirò

Tempeste geomagnetiche: il sistema Sole-Terra tra incanto e tragedia.

Il sistema che porta alla formazione di una tempesta geomagnetica è ricco di dettagli e, con essi, si realizzano alcuni dei fenomeni di cui sempre più spesso sentiamo discutere.

La scoperta da cui tutto prende forma

Secondo alcuni studiosi, una delle caratteristiche peculiari del Sole è il suo campo magnetico, il denominatore comune di molti degli eventi riguardanti la sua attività.
Fu George Hale, nei primi del Novecento, a comprenderne per la prima volta l’esistenza. Egli osservò che il Sole era permeato a tutte le scale da tale campo e che la sua manifestazione più evidente risiedeva nelle macchie solari. Esse erano note per la loro forte attività magnetica e per la diversa emissività termica rispetto alle regioni che le circondano, giungendo alla conclusione che il Sole fosse una stella magnetica
È l’osservazione delle macchie solari che permette di fare previsioni sull’arrivo o meno di una tempesta geomagnetica.

Fonte: conoscenzalconfine.it

Cos’è una macchia solare?

Le macchie solari sono gigantesche strutture magnetiche che appaiono sul disco solare come regioni scure. La loro costituzione è molto particolare.
La parte più interna e più scura è caratterizzata da temperature più basse rispetto a quelle raggiunte nelle regioni più esterne che risultano essere più luminose (6000 K).  Sono varie le situazioni a cui il campo può essere soggetto. Ad esempio, in alcuni casi potrebbe essere influenzato da accumuli di plasma caldo che prendono il nome di “light bridges”, e che si pensa rappresentino segnali di decadimento della macchia. E ancora, potremmo osservare intrusioni di “umbral dots”, anche questi luoghi dove il plasma emerge per poi ricadere in basso.

Il Sole: una fonte di variabilità

Il moto del Sole attorno al suo asse di rotazione non è uniforme. Conosce diverse velocità a seconda di quale punto si consideri. Questo fa sì che il campo magnetico si avvolga con più rapidità attorno all’equatore, raggiungendo un momento in cui, per la forte intensità, il plasma che lo circonda viene “espulso”, formando così una sotto-densità. Il plasma in questa zona avrà una densità più bassa di quello che la ricopre: esso galleggerà sino alla fotosfera. È qui che creerà le macchie solari. Le variazioni che coinvolgono il campo magnetico solare si ripercuotono sull’intero sistema, il quale lega ciò che avviene sul Sole a ciò che potrebbe avvenire sulla Terra.

 

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Fonte: focus.it

Oltre le macchie solari: altri cambiamenti osservati

Ulteriore conseguenza delle variazioni è osservabile nella forma della corona solare, che passa dall’essere regolare nei periodi di minima attività solare, all’essere irregolare e abbastanza estesa in quelli di massima. Questa  instabilità porta al rilascio di grandi quantità di energia. È ciò che avviene attraverso i “flares” (brillamenti), seguiti da un eventuale espulsione della massa coronale nello spazio interplanetario.
Questo evento avviene durante un massimo solare, e in prossimità delle macchie solari. Un ciclo solare comincia con un numero minimo di macchie, che aumenteranno sino al massimo, per poi ridiminuire.
Se teniamo conto del numero delle macchie presenti possiamo comprendere quanto sia possibile che si realizzi una nuova espulsione.

 

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Fonte: kasi.re.kr 
Fonte:blueplanetheart.it

Verso la formazione della tempesta geomagnetica

Il flusso di particelle cariche prodotto dal Sole (“vento solare”)  riesce ad annullare la “schermata” magnetica della Terra. Penetra nell’atmosfera terrestre e si producono le GIC, le correnti elettriche indotte geomagneticamente.
Queste fluiranno nelle zone con conducibilità elevata e ad alta latitudine.
Ma le conseguenze di una tempesta geomagnetica potrebbero essere talmente dannose che anche i Paesi localizzati a latitudini medio-basse hanno ormai iniziato a seguire gli studi in merito.

Fonte: geoscienze.blogspot.com

Gli impatti sulla natura e sulla quotidianità

L’impatto che la tempesta geomagnetica può avere su alcuni animali interessa il loro senso dell’orientamento.
Lo scorso 19 giugno è stata osservata la scomparsa di alcune centinaia di Columbidi dal Sud del Galles e dal Nord-Est dell’Inghilterra. Non sono mancati coloro che hanno ricondotto tale fenomeno a una tempesta geomagnetica.
Una situazione simile si ebbe nel 2015, quando due tempeste disorientarono alcuni cetacei del Mare del Nord, facendoli arenare.

Recente è poi la notizia di una tempesta abbattutasi sull’America Latina lo scorso 29 ottobre, causando un potente black-out radio. Per il giorno seguente era stata annunciata la cosiddetta “tempesta di Halloween”, che si sarebbe abbattuta sull’Europa alla velocità di 1.260 km/s.

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Fonte: meteoweb.eu

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Fonte: meteo.com

Le grandi tempeste geomagnetiche del passato

Nel 1859 la tempesta di Carrington portò a un guasto dei telegrafi durato 14 ore e alla produzione di un’aurora boreale che fu visibile in aree inusuali, come a Roma e a Cuba.
Altra tempesta molto forte fu quella del 1989, in Québec: la popolazione restò al buio per giorni.
Ancora, nella notte tra il 18 e il 19 settembre 1941, si registrò una delle tempeste geomagnetiche più violente a basse latitudini. Nel clima teso della Seconda Guerra Mondiale, in cielo apparvero aurore in diversi luoghi del mondo. Molte navi, illuminate dalle aurore, furono scoperte, e si pensa che per tale motivo un sommergibile tedesco riuscì ad affondare la nave canadese SC44 Corvette HMC Levis.

 

Riproduzione artistica delle macchie solari sull’Illinois State Journal,21 settembre 1941. Fonte: blueplanetheart.it

L’aurora boreale

L’ aurora boreale, australe o polare,  è un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre. Esso è caratterizzato principalmente da bande luminose di diverse forme e colori rapidamente mutevoli, che suscitano nello spettatore stupore e meraviglia. Si formano dall’interazione tra le particelle cariche di origine solare con gli strati più esterni dell’atmosfera; una tempesta geomagnetica rappresenta quindi il momento perfetto per la loro comparsa.
Alcuni studiosi pensano che proprio la presenza di un’aurora boreale sia stato uno dei motivi per cui il Titanic affondò.

«Non c’era la Luna, ma l’aurora boreale risplendeva come raggi lunari sparati all’impazzata dall’orizzonte settentrionale»

Queste furono le parole scritte da James Bisset, ufficiale della RMS Carpathia, una delle navi giunte in aiuto.
La ricercatrice Mila Zinkova  ritiene inoltre che la tempesta di cui si discute potrebbe aver interferito con la bussola della nave.

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Fonte: viagginews.com

Conclusioni

Oggi si sta provando ad approfondire il più possibile le dinamiche delle tempeste geomagnetiche, a tutte le latitudini. Si sta capendo come a esserne coinvolto sia tutto il mondo. Studiarne più a fondo gli effetti rappresenta il solo modo per proteggere la Terra.

 

Giada Gangemi

UniMe: fuori il bando Erasmus+ per il II semestre

Il Bando Erasmus + ICM per la mobilità studenti UniMe per il secondo semestre dell’a.a. 2021/22 è stato pubblicato.

Mete

Le Università partner che prenderanno parte al progetto sono divise tra: Albania, Armenia, Cile, Cina, Georgia, Giordania, Israele, Marocco e Ucraina per un totale di 26 borse. Gli studenti dovranno presentare le proprie candidature fino al 9 dicembre, giorno di chiusura per le domande, rispettando le modalità previste dal bando. Il seguente documento chiarisce nel dettaglio tutto quello che bisogna sapere per poter partecipare agli Erasmus: https://www.unime.it/sites/default/files/DR%20PUBBLICAZIONE%20BANDO%20OUTGOING%20STUDENTI_III%20CALL.pdf

Informazioni e requisiti

I requisiti necessari per poter partecipare agli Erasmus variano in base alla meta: la quasi totalità richiede una buona conoscenza della lingua inglese, ma alcuni prevedono lezioni anche in italiano russo e francese.

La selezione avviene anche sulla base del CdL di appartenenza e, per gli studenti interessati, sono già esposte le attività di cui si occuperanno (se di studio, di ricerca o tirocinio). Queste informazioni con in più i contatti di riferimento dei diversi Atenei sono disponibili al seguente link: Elenco sedi e requisiti specifici.

Come viene stilata la graduatoria

La graduatoria dei candidati verrà invece stabilita secondo un calcolo che terrà conto di: media, crediti annui, negli specifici casi anche del voto di laurea.

La graduatoria si baserà come segue:

Σ (voto X credito) / (diviso) numero di crediti acquisiti

In particolar modo:

  1. Studenti di Primo Ciclo e Ciclo Unico
    • Punteggio = (50 * media/30) + (50 * CreditiSuAnni)/60)
      creditiSuAnni= crediti acquisiti / anni di corso
  2. Studenti di Secondo Ciclo
    • Punteggio = (50 * media/30) + (25 * (creditiSuAnni)/60) + (25 * R/33)
      creditiSuAnni= crediti acquisiti / anni di corso
      R = ((votoLaurea1livello /scalavotolaurea1livello* 30) * (3 / anniLaurea1livello) * 1,1
  3. Studenti di Terzo Ciclo
      1. Punteggio = (voto di laurea di livello I) + (voto di laurea di livello II) / 2
        oppure
        Punteggio (C.U.) = voto di laurea a ciclo unico

Borse di studio e tirocinio

Sono previste 26 borse di mobilità per studio (Erasmus+ Studio) e 5 per il tirocinio (Erasmus+ Traineeship). Per potervi accedere bisogna essere regolarmente iscritti all’Università di Messina. I beneficiari avranno una borsa di studio mensile di 700 più dei contributi che copriranno parte delle spese di viaggio. L’erogazione del contributo mensile avverrà nel seguente modo:

  • il 70% dell’importo totale, all’inizio della mobilità, a seguito dell’invio della “Conferma di
    Arrivo” da parte dell’Università ospitante;
  • il restante 30% calcolato in base ai giorni di permanenza certificati dall’Università ospitante al
    rientro, previa presentazione della documentazione richiesta.

Il contributo per spese viaggio verrà invece erogato totalmente all’inizio della mobilità, insieme al 70% dell’importo totale della borsa di studio. Il valore di ciascun contributo per le spese di viaggio varia in base alla distanza chilometrica fra la città di partenza e la città di destinazione.

Studenti laureandi

Gli studenti laureandi, interessati all’Erasmus+ Traineeship, che non sono regolarmente iscritti all’A.A. 2021/22 e che quindi non possono compilare la candidatura tramite esse3, dovranno inviare la propria candidatura dal proprio account istituzionale (codicefiscale@studenti.unime.it) all’indirizzo email: protocollo@unime.it con oggetto della stessa: “Candidatura Bando Erasmus+ ICM II semestre a.a. 2021/22 – C.A. “Unità Operativa Cooperazione e Didattica Internazionale” entro e non oltre le ore 23:59 del trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente bando.

Sarà inoltre necessario allegare i documenti presenti nella sezione modulistica:

  • Application Form;
  • Documento di identità in corso di validità;
  • Learning Agreement for Traineeship, debitamente compilato e firmato dallo studente, dal Referente per la mobilità internazionale del proprio CdS e – ove possibile (fortemente consigliato) – dal Referente per la mobilità internazionale dell’Università prescelta;
  • la competenza linguistica, certificata mediante una delle seguenti modalità:
    • superamento dell’esame di lingua previsto dal proprio corso di studi (con attestazione del Docente titolare del corso, riportante il livello di conoscenza acquisito secondo la classificazione
      europea);
    • Certificazioni linguistiche rilasciate dal CLA/CLAM (Centro Linguistico d’Ateneo), con la specifica del livello di conoscenza acquisito secondo la classificazione europea;
    • Certificazioni internazionali;
    • Autocertificazione.

Questione Covid-19

L’Università ha poi fatto il punto anche sui possibili imprevisti legati alla pandemia di Covid-19, che ovviamente potrebbe influenzare anche pesantemente le questioni di mobilità. L’Ateneo ha dunque specificato che, non potendo prevedere l’evoluzione della pandemia, potrebbero essere prese in considerazione cancellazioni o svolgimento in modalità virtuale delle attività Erasmus, tutto dipenderà dal proseguo della pandemia e dalle condizioni dei paesi e degli Atenei di destinazione.

Riconoscimento delle attività e modulistica

Le attività di formazione svolte dagli studenti con gli Atenei esteri saranno approvate anche da UniMe secondo quanto garantito dal Regolamento per il riconoscimento dei periodi di mobilità all’estero.

Clicca qui per leggere tutte le informazioni specifiche tratte dal regolamento.

Per quanto concerne la modulistica si trova sul sito UniMe nella sezione “Documenti e Regolamenti” (clicca qui).

Maggiori informazioni

Il Bando

Per maggiori informazioni è possibile contattare gli uffici preposti:

U. Op. Cooperazione e Didattica Internazionale
Unità Organizzativa Programmi Internazionali
Palazzo Mariani – Via Consolato del Mare, 41 1° Piano – 98122 Messina

  • Tel: 090 676 8539-8288
  • Email: progetti.erasmusicm@unime.it
  • Ricevimento: scrivere a progetti.erasmusicm@unime.it per concordare appuntamento sulla piattaforma Microsoft TEAMS.

Antonio Ardizzone

ERSU: posti letto ancora disponibili per studenti idonei

L’ERSU con specifico avviso pubblicato sul proprio sito fa sapere che sono rimasti disponibili dei posti nelle diverse sedi, dopo la prima assegnazione avvenuta all’inizio del mese.

Di seguito i posti rimasti disponibili

  • Annunziata: 52 posti;
  • Gravitelli: 16 posti per gli uomini e 31 posti per le donne, di cui 10 da assegnare in una data successiva che sarà comunicata;
  • Papardo: 30 alloggi, di cui 10 da assegnare in una data successiva che sarà comunicata.

L’avviso è rivolto agli studenti risultati idonei nella graduatoria pubblicata in data 26.10.2021.

Procedura da seguire per l’assegnazione

Gli studenti idonei dovranno entro e non oltre le 14:00 del 12/11/2021, pena la perdita del diritto all’alloggio:

  1. Accedere al portale dei servizi online di ERSU Messina (clicca qui);
  2. Compilare i campi obbligatori del form;
  3. Confermare i dati inseriti;
  4. (solo chi accede tramite username e password) Attendere la ricezione dell’SMS con codice OTP e validare i dati inseriti riportando il codice OTP nell’apposito campo;
  5. Terminare la procedura.

 Dopo il completamento della procedura l’interessato dovrà:

  1. Accedere alla sezione “Fascicolo” della propria pagina tramite il “Portale servizi agli studenti”;
  2. Caricare la copia della ricevuta del versamento del deposito cauzionale pari a 150,00 € (max 2MB).

ATTENZIONE: la cauzione sarà restituita agli studenti idonei che:

  • rinunciano all’assegnazione;
  • rimarranno fuori dagli elenchi per esaurimento posti.

Date da ricordare 

  • 12.11.2021 entro le ore 13, termine ultimo per ricevere assistenza tecnica e risposta ai quesiti inviati per e-mail.
  • 12. 11.2021 entro le ore 14, termine ultimo per portare a termine la procedura;
  • 19.11.2021: pubblicazione degli assegnatari.

N.B.

  1. Gli alloggi, eventualmente rimasti liberi dopo il 19 Novembre, saranno assegnati tramite un nuovo elenco agli studenti idonei dei primi anni presenti nella graduatoria ma eccedenti il 20% della quota prevista nel “Bando di concorso A.A. 2021/2022”.
  2.  Gli alloggi disponibili al termine della procedura di cui al punto 1 verranno assegnati a pagamento, tenendo conto dell’orario di ricezione delle richiesta pervenute via e-mail all’indirizzo ufficio.residenze@ersu.me.it.

Ulteriori informazioni: https://www.ersumessina.it/wp-content/uploads/2021/11/MANIFESTAZIONE-INTERESSE-SOLO-PER-GLI-IDONEI-2021_2022.pdf

Elidia Trifirò 

UniMe: 86 i posti conquistati nelle classifiche della Standford University

L’Università di Messina, secondo gli studi della Standford University, vanta 30 ricercatori tra i primi 175 mila al mondo e ben 56 nella classifica del solo 2020. Questi sono i dati emersi da un’indagine condotta dal Prof. John Ioannis della Standford University, con ad Elsevier (il più grande editore a livello mondiale per quanto riguarda l’ambito medico scientifico) e l’immenso database Scopus.

Il Prof. John Ioannis, medico-scienziato greco-americano, nonché scrittore e professore.

Come è stato stabilito il punteggio

Lo studio non è altro che un aggiornamento di una ricerca bibliometrica, quindi basata su tecniche matematiche e statistiche, con la finalità di analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni. Il punteggio viene stabilito sulla base degli indicatori di citazioni standardizzate, che fanno capo a 8,6 milioni di ricercatori universitari e di centri di ricerca. Ciascun ricercatore ovviamente ha come riferimento il proprio settore e il ranking corrispondente. Sulla base dei dati ottenuti si sono ottenute poi due classifiche: una tenente conto dell’intera carriera, l’altra solo del 2020.

I Professori presenti in entrambe le classifiche: il Magnifico Rettore tra i migliori 10 mila

Entrare a fare parte di questo gruppo significa dunque essere nella top 2% su scala mondiale. Privilegio ancora maggiore è toccato al Magnifico Rettore Professore Salvatore Cuzzocrea e al Professore Gabriele Centi, che si sono piazzati tra i migliori 10 mila al mondo nella classifica alla carriera, figurando anche in quella riguardante il solo 2020.

Insieme a loro compaiono in entrambe le classifiche anche i Professori Salvatore Oddo, Vincenzo Ficarra, Giovanni Neri, Sebastiano Campagna, Luigi Mondello, Antonio M. Persico, Gabriele Bonanno, Salvatore Benvenga, Edoardo Spina, Giovanni Raimondo, Jan C.J. Bart, Francesco Arena, Gianlorenzo Dionigi, Gioacchino Calapai, Lorenzo Torrisi, Siglinda Perathoner, Francesco Squadrito, Paola Dugo, Marco Cicciù, Antonella Saija, Giuseppe Muscolino, Francesco Fazio.

I Professori presenti in una delle due classifiche

La classifica alla carriera vede anche i nomi dei ricercatori: Stefano Cavallaro, Guido Ferlazzo, Scolastica Serroni, Salvatore Magazzù, Maria C. Nucci e Raffaello Romeo. Mentre in quella riguardante il solo 2020 compaiono i nomi dei Professori.: Caterina Faggio, Dario De Domenico, Luca Fiorillo, Andrea d’Avella, Fabiola Atzeni, Angelo Quartarone, Domenico Cucinotta, Luigi Calabrese, Tiziana Cappello, Maria Grazia Pennisi, Giuseppe Piccione, Sebastiano Gangemi, Concettina Fenga, Domenico Trombetta, Gabriele Cervino, Giuseppe Ricciardi, Vincenzo Crupi, Davide Barreca, Pasquale De Meo, Stefania Mondello, Peter Quinto Tranchida, Alessandra Bitto, Rosanna Di Paola, Emanuela Esposito, Giovanni Finocchio, Gaetano Caramori, Giuseppina Mandalari, Domenica Altavilla, Carmelo M. Vicario, Salvatore Distefano, Claudio Ampelli, Massimiliano Beretta.

L’elenco completo

Tutti i dati con i nomi, i punteggi, le materie di interesse ed i specifici campi affrontati sono consultabili al seguente documento rilasciato dall’Università.

Antonio Ardizzone

Tirocini retribuiti presso la Corte dei Conti Europea e l’ESMA

L’Università degli Studi di Messina comunica, tramite il Centro di Documentazione Europea, l’apertura delle candidature per svolgere tirocini retribuiti presso la Corte dei Conti Europea e l’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA). Vediamo le opzioni singolarmente.

1. Tirocinio presso la Corte dei Conti Europea

La Corte dei Conti Europea è una istituzione dell’Unione Europea preposta all’esame dei conti di tutte le entrate e le uscite dell’UE, con sede a Lussemburgo.

La Corte dei Conti Europea, come ogni anno, mette a disposizione tre sessioni di tirocinio:

  1. marzo
  2. maggio
  3. ottobre

Si tratta di un tirocinio retribuito fino a 1350 euro mensili.

Chi può candidarsi?

Possono presentare candidatura i cittadini europei in possesso di:

  • una laurea triennale o almeno quattro semestri di studi universitari in un ambito di interesse per la Corte;
  • ottima conoscenza di almeno una lingua ufficiale dell’UE;
  • conoscenza soddisfacente di un’altra lingua dell’UE;
  • non devono avere svolto precedentemente un tirocinio presso altre istituzioni europee.

Dove e quando si svolge il tirocinio

Il tirocinio si svolge a Lussemburgo. Sono previste tre sessioni di tirocini di durata variabile (3, 4 e 5 mesi):

  • dal 1° marzo al 31 luglio
  • dal 1° maggio al 30 settembre
  • dal 1° ottobre al 28 febbraio

Come candidarsi

Per partecipare al tirocinio occorre visitare l’area riservata dedicata agli stage della Corte dei Conti Europea e seguire le indicazioni (clicca qui).

Durante la procedura di candidatura occorre specificare le preferenze in merito al campo di indagine del tirocinio.

La Corte terrà in considerazione solo le domande presentate online tramite il form sopra linkato e visto l’alto numero di domande ricevute ogni anno, contatterà solo i candidati selezionati.

Scadenza per presentare la domanda

  • 30 novembre 2021, termine ultimo per la presentazione della candidatura presso la Corte dei Conti Europea

2. Tirocinio presso Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati

L’ESMA (Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati) è un organismo dell’UE specializzato nella sorveglianza del mercato finanziario europeo. Istituito nel 2011, ha sede principale in Francia, a Parigi.

L’ESMA mette a disposizione diversi tirocini retribuiti:

  • 1185,07 euro mensili per gli studenti
  • 1777,60 euro mensili per i laureati.

Chi può candidarsi?

Possono presentare candidatura i cittadini uno stato membro dell’Unione Europea o dei paesi del SEE (Islanda, Liechtenstein e Norvegia), che siano in possesso di:

  • laurea triennale o equivalente
  • (per studenti non laureati) dichiarazione ufficiale dall’università competente
  • buona conoscenza della lingua inglese
  • copertura, in caso di malattia o infortunio, da un regime nazionale di previdenza sociale o da una polizza assicurativa privata

Profilo richiesto per i diversi tirocini

  • Mercati finanziari, per incarichi per incarichi nei dipartimenti Risk Analysis & Economics, Markets, Investors and Issuers, Supervision, Legal, Convergence and Enforcement e Corporate Affairs;
  • Legali, per incarichi nei dipartimenti Legal, Convergence and Enforcement, Markets, Investors and Issuers, Supervision e Corporate Affairs;
  • Trasversali, per incarichi disponibili nei dipartimenti Corporate Affairs, Senior management team, Resources.

Dove e quando si svolge il tirocinio

Il tirocinio si svolge in Francia, a Parigi. La durata varia dai 6 ai 12 mesi e verte su attività nell’ambito statistico, analisi di mercato o gestione dei dati.

Come candidarsi

Per partecipare al tirocinio occorre visitare la sezione dedicata alla ricerca di personale presente sul sito web dell’ente (clicca qui). Da qui per candidarsi è necessario cliccare sulla voce ‘Apply’, accanto alla posizione di tirocinio di interesse. Le informazioni richieste devono essere inserite in lingua inglese.

Data da ricordare
  • 31 Dicembre 2021, termine ultimo per la presentazione della candidatura presso ESMA

Ma non finisce qui: Tirocini alla Agency for the Cooperation of Energy Regulators (ACER) e Tirocini presso Euradio

1. Tirocini alla Agency for the Cooperation of Energy Regulators (ACER)

L’ACER è un’agenzia dell’Unione europea che si occupa di assistere e coordinare a livello comunitario le autorità nazionali degli stati membri dell’unione che si occupano di regolamentare i mercati dell’energia. Fondata nel 2009, ha sede a Lubiana in Slovenia.

L’ACER mette a disposizione tirocini retribuiti mensilmente 1058,45 euro. A questa possono aggiungersi contributi extra per spese di viaggio e trasporto pubblico.

Durata tirocinio

Il tirocinio ha una durata minima di 3 mesi fino ad un massimo di 6 mesi, prorogabili per ulteriori 6 mesi.

Chi può candidarsi?

Possono presentare candidatura i cittadini di uno stato membro dell’Unione Europea o dei paesi del SEE (Islanda, Liechtenstein e Norvegia), che siano in possesso di:

  • laurea triennale o equivalente;
  • ottima conoscenza della lingua inglese (C1) e di un’altra lingua dell’UE.

NON può presentare candidatura chi:

  • ha già beneficiato di un qualsiasi tirocinio presso altre istituzioni o organi europei per più di 6 settimane
  • ha svolto qualsiasi tipo di lavoro presso tali istituzioni

Come candidarsi?

Per candidarsi occorre inviare una mail all’indirizzo traineeship@acer.europa.eu contenente il Traineeship Application form (clicca qui) e una copia del diploma di laurea. Attenzione, le informazioni richieste devono essere inserite in lingua inglese. Prima della selezione finale, i candidati possono essere contattati dal team Risorse Umane al fine di valutare disponibilità, competenze linguistiche e aspettative.

2. Tirocini presso Euradio

Buone notizie anche per gli appassionati di radio e giornalismo. Euradio, stazione di radio europea, offre infatti tirocini di 5 mesi presso la propria redazione a Nantes.

Euradio mette a disposizione due sessioni di tirocinio retribuito mensilmente 500€ al mese. A questo possono aggiungersi altri aiuti finanziari come la borsa Erasmus +: 

  • dal 31 gennaio al 1° luglio 2022
  • da agosto 2022 a gennaio 2023

Chi può candidarsi

  • chi ha condotto studi negli ambiti giornalismo, comunicazione, affari europei o scienze politiche;
  • chi è in possesso di una buona conoscenza del francese;
  • chi dispone di una convention de stage (accordo di apprendimento per i tirocini).

Come candidarsi

Per candidarsi è necessario inviare all’indirizzo email recrutement@euradio.fr il proprio Curriculum, una lettera motivazionale e ad una registrazione audio dell’articolo scaricabile dal sito Euradio (clicca qui). Solo alcuni candidati verranno contattati telefonicamente dalla redazione per una intervista.

 

Elidia Trifirò

Ritorno in presenza: il racconto degli studenti Unime

Si paventava il tramonto dell’istruzione per come la conosciamo. Si paventava un mutamento antropologico che avrebbe persino portato all’estinzione di una specie caratteristica dell’ecosistema delle nostre città: lo studente fuori sede. La pandemia sarebbe stata l’anticamera di una rivoluzione copernicana che si sarebbe giocata su due cardini: smart working ed e-learning.

Eppure a Messina così non è stato: Unime dall’11 ottobre ha ripristinato la frequenza in aula al 100%. La città dello Stretto torna a gremirsi di matricole, treni, tram e aliscafi brulicano di universitari in mascherina, nei condomini risuonano di nuovo dialetti diversi.

Di nuovo insieme: studenti durante una lezione di Economia. © Angelica Rocca

Se chiedessimo a un passante di raccontarci il ritorno in presenza, forse ne uscirebbe fuori questo scenario pittoresco. Ma com’è il panorama visto dagli occhi degli studenti tornati in aula?

Un dipinto alquanto cupo emerge ad esempio dalle parole di Alessia, studentessa di Filosofia: «L’ansia che da un momento all’altro la linea potesse cadere durante le lezioni è svanita. Siamo più tranquilli, più sereni, ma esistono comunque altri disagi: siamo stati trasferiti al Polo di Farmacia, edificio a fianco del nostro dipartimento. Ci ritroviamo spaesati: un vero e proprio incubo. La sede del DICAM (Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne) da quasi due anni, si è trasformata in un cantiere, in tutti noi è sorto un senso di angoscia: quella che chiamavamo “casa” si è rivestita di impalcature e false speranze.»

Miryam, studentessa di Informatica, ci racconta invece l’intera Odissea che compie ogni mattina per arrivare a lezione tra tram e bus interurbani. «Tutte le mattine sono arrivata a lezione con ritardi addirittura di 45 minuti. Nonostante l’annuncio di un potenziamento delle corse ATM, gli orari che si ritrovano nelle tabelle non coincidono con quelli reali. Il bus di linea 24 che porta a Papardo (sede delle facoltà scientifiche) spesso salta la fermata delle 8:05 davanti al terminal Cavallotti (vicino alla stazione centrale). Un’alternativa sarebbe il tram, ma anche quest’ultimo salta parecchie corse. Quando dal Terminal Museo partivano le navette verso i poli del Papardo e dell’Annunziata, la situazione non era così disastrosa. Adesso è diventata ingestibile: i bus di linea, non essendo riservati ai soli studenti e ben più piccoli delle navette, possiedono una capienza ridotta

Un tram ATM alla fermata di Piazza Cairoli. Fonte: archivio UVM

Stesso scenario anche all’Annunziata (sede del già citato Dicam oltre che di Farmacia, Veterinaria e Scienze Motorie). Afferma Domenico, studente di Lettere Moderne: «Da qualche settimana hanno aggiunto qualche corsa, ma continuano ad esserci comunque pochi bus e troppo affollati. Molte volte mi è capitato di arrivare tardi a lezione o addirittura di doverne saltare qualcuna proprio per questo motivo.» Nonostante i disagi, se si tratta di scegliere tra lezioni in presenza e corsi su Teams, questi studenti non manifestano dubbi. «I momenti in presenza che ho vissuto i primi anni sono nettamente migliori e imparagonabili alla didattica a distanza.» risponde Myriam. «Il ritorno in presenza è stato un po’ come ritrovare la quotidianità ormai persa: semplici gesti come la pausa caffè con i colleghi, conversazioni, risate tra una lezione e l’altra, strette di mano. Una delle più grandi mancanze della teledidattica è stato proprio il contatto diretto, tutta quella dimensione della corporeità indispensabile all’uomo.» aggiunge Domenico.

Dello stesso avviso Ilaria, studentessa di Scienze Politiche: «Finalmente possiamo vivere l’università sotto un aspetto più sociale. Mi ha stupito molto però che la ripresa delle attività in presenza non sia stata totale: i laboratori linguistici vengono svolti esclusivamente sulla piattaforma Rosetta Stone, sebbene nella mia facoltà esistano docenti di madrelingua predisposti all’insegnamento della materia. Per poter apprendere correttamente una lingua sarebbe necessario un confronto diretto con l’insegnante.»

E-learning garanzia di democrazia? Questo lo slogan di chi ignora un digital divide che attanaglia tante piccole realtà del Belpaese e trova conferma nelle parole di Maria, studentessa di Lettere Classiche: «La dad ha presentato per me dei limiti. Vivo in un paesino dove spesso la connessione è precaria. Il ritorno in presenza mi ha permesso quindi di essere più costante nell’apprendimento.» E aggiunge: «La connessione particolare che ho con il libro nonché la manualità sono importanti e l’attenzione che pongo in aula è maggiore: ho un problema neurologico che limita la mia concentrazione nonché la capacità di ricordare eventi recenti e attività programmate. Con maggiore lentezza e fatica memorizzavo nuove informazioni attraverso uno schermo. Il ritorno in presenza, nonostante l’iniziale corsa ad ostacoli tra pullman e mezzi vari, è stato primario, essenziale!»

“Seguire” in dad: vignetta satirica. Fonte: l’ecodellascuola.altervista.org

Stando a quanto affermano gli studenti Unime, non sarà la nostra generazione a cestinare l’insegnamento tradizionale a favore dell’Università delle piattaforme. Il futuro della formazione non si dovrebbe decidere in un aut aut tra didattica in presenza ed e-learning: quest’ultima più che mera opzione escludente, potrebbe rimanere un’ottima risorsa integrativa alle lezioni frontali (soluzione già sfruttata da altri atenei italiani).

È di quest’idea Lucia, studentessa di Giurisprudenza: «L’interazione vis a vis tra studenti e professori è imprescindibile nel nostro corso di studi, soprattutto in vista di una futura carriera forense e la dad sotto quest’aspetto è fortemente limitante. Tuttavia si sarebbe potuto ricorrere alla teledidattica in questi giorni di maltempo ed evitare di perdere preziose ore di lezione che verrebbero recuperate a ridosso degli esami.»

Il punto di forza della dad, allora, si può rinvenire non sul terreno dell’apprendimento, ma piuttosto nel suo potere di trascendere – al di là dell’emergenza sanitaria- limiti e difficoltà presenti in quel mondo della fisicità reale cui i giovani tuttavia non vogliono (e non devono!) rinunciare. Assenza di strutture adeguate, insufficienza di mezzi di comunicazione sono alcune problematiche esistenti già da tempo che noi studenti chiediamo di risolvere offline a gran voce. Una voce a cui le politiche territoriali e nazionali dovrebbero prestare ascolto.

Angelica Rocca

 

Articolo pubblicato il 04/11/2021 nell’inserto Noi Magazine di Gazzetta del Sud

UniMe promuove l’uguaglianza di genere

L’Università di Messina ha organizzato nella la giornata di lunedì 8 novembre, l’evento in presenza: “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le opportunità per promuovere l’uguaglianza di genere”.

Si tratta di una conferenza che rientra nel progetto europeo di ricerca “Leading Towards Sustainable Gender Equality Plans in research performing organisations”, che si occupa di tematiche quali l’uguaglianza di genere ed il bilancio di genere nelle istituzioni universitarie e nei centri di ricerca.

La conferenza: la locandina

L’evento sarà coordinato dalla Prof.ssa Luisa Pulejo, responsabile scientifico LeTSGEPs dell’Ateneo. Apriranno i lavori i saluti del Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea e della Prorettrice al Welfare e alle politiche di genere, Prof.ssa Giovanna Spatari. Presenzieranno anche il Prof. Michele Limosani, Direttore del dipartimento di Economia, che ospita la gionrata, i Professori Carlo Vermiglio e Giulio Noto, entrambi membri del gurppo di ricerca LeTSGEPs, che si occuperanno di spiegare le politiche di genere previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato lo scorso gennaio.

Successivamente interverrà il Segretario Generale della Camera di Commercio di Messina, la Dott.ssa Paola Sabella, che affronterà il tema delle iniziative per la parità di genere a favore delle imprese promosse dagli Enti Camerali. Seguirà un intervento della Dott.ssa Mariella Crisafulli, Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Messina, che, in veste di Consulente di fiducia dell’Università, riporterà ai presenti la sua testimonianza del lavoro svolto fino ad ora.

La Dott.ssa Mariella Crisafulli, consulente di fiducia UniMe.

Chiuderà l’incontro l’intervento congiunto della Prof.ssa Addabbo dell’Università di Modena e Reggio Emilia, nonché Coordinatrice del progetto LeTSGEPs, e della Dott.ssa Naciti, membro del gruppo di ricerca UniMe. La prima si occuperà di esporre quanto il PNRR contribuisca nel raggiungimento degli obiettivi prefissati per la realizzazione dell’uguaglianza di genere, la seconda presenterà invece i risultati ottenuti dall’Ateneo di Messina.

Come partecipare

La conferenza garantirà il riconoscimento di 0,25 CFU agli studenti universitari che la seguiranno. Avrà luogo nell’Aula Magna 1 del dipartimento di Economia, dalle 10 alle 12.

La stessa potrà essere seguita anche tramite Microsoft Teams al seguente indirizzo: https://tinyurl.com/33fm799w.

Antonio Ardizzone

UniMe si conferma tra le top mondiali secondo il The World University Rankings

L’Università di Messina riconferma gli ottimi risultati dell’anno precedente nella classifica del “World University Rankings by Subject”. Traguardo importante che sottolinea come l’Ateneo si stia dimostrando capace di cavalcare dei trend positivi, puntando ad una crescita costante.

I risultati dell’Ateneo

Dallo studio emergono diverse facoltà di spicco per l’Università di Messina come quelle di Ingegneria e Psicologia che figurano tra le migliori 400 al mondo. Le discipline legate alla Medicina e alla Salute si sono invece piazzate tra le migliori 500. Stesso risultato per Scienze biologiche e Scienze informatiche che, nel loro ambito, sono rientrate nella fascia che va dalla posizione 401 alla 500 al mondo. Un altro importante risultato è stato quello ottenuto da Scienze naturali e Scienze umanistiche, dove UniMe si è piazzata tra le migliori 800 sulle 3000 valutate.

La classifica

Il metodo di classificazione prevede diversi indicatori di performance divisi in 5 macro-aree, ovvero:

  1. l’insegnamento,
  2. la ricerca,
  3. le citazioni,
  4. la prospettiva internazionale,
  5. il reddito dell’industria.

Ciascuna sezione prevede diversi punti sulla cui base si è sviluppato lo studio. Le metodologie di ricerca sono meglio specificate nel documento pubblicato insieme allo studio dell’anno precedente dalla stessa “World University Rankings by Subject”.

Indicatori utilizzati – Fonte: The World University Rankings Methodology

Le parole del Rettore

Il risultato ottenuto è stato accolto con grande soddisfazione dal Magnifico Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea che ha parlato di forte “gratifica” per i traguardi raggiunti, sottolineando che gli stessi : “come sempre ci spingono a lavorare giorno dopo giorno per conseguire nuovi e più proficui risultati”. Il Rettore ha poi precisato:

Dall’inizio del mio mandato abbiamo cercato di lavorare per riuscire a qualificare sia la ricerca che la didattica. Questa classifica premia il nostro impegno e quindi ringrazio tutta la comunità accademica per gli sforzi fatti, ampiamente ripagati.

Antonio Ardizzone

Il sindaco De Luca e la denuncia sullo stato di abbandono della Casa dello Studente

Il Sindaco Cateno De Luca, nel corso dell’ormai consueto tour per la città metropolitana di Messina, ha fatto irruzione, inaspettatamente, nella Casa dello studente, costruita per l’università, di via Cesare Battisti.

Una struttura, ad un passo dalla facoltà di Giurisprudenza, è chiusa dal 2007 e, nonostante i lavori di ristrutturazione e “adeguamento” sismico siano stati conclusi alla vigilia della pandemia, la struttura non è stata riaperta.

“Musumeci prendi nota che sto entrando nella casa dello studente” tuona De Luca in diretta Facebook, qualche istante prima di accedere alla struttura.

L’ingresso nella Casa dello studente

Il sindaco De Luca non ha dovuto usare la forza per accedere all’interno dell’edificio, da lui definito una delle “vergogne” gestita dall’ERSU (Ente regionale per il diritto allo studio universitario). Le porte erano, infatti, aperte.

“Ho semplicemente appoggiato un dito” sottolinea De Luca, “non ho scassinato nulla, anzi ne approfitto per denunciare alle autorità competenti che in questa struttura entra, di notte, chiunque e io, da Sindaco, non posso più sopportare queste cose”.

Le condizioni della struttura

Le riprese realizzate dal Sindaco De Luca hanno mostrato una struttura incustodita di 4 piani, che versa in stato di abbandono. Finestre aperte, muri tappezzati da scritte e con l’intonaco a tratti staccato, tetti che presentano cedimenti, per non parlare del terrazzo che ospita una serie di pannelli fotovoltaici: “per fare cosa?”, chiede De Luca.

È inverosimile pensare che la struttura potesse essere pronta poco prima dello scoppio della pandemia. “La nostra università viene penalizzata per indici di qualità perché non ha idonei spazi destinati all’ospitalità” continua De Luca. Nella classifica Censis 2021, l’Università degli Studi di Messina figura, infatti, all’ultimo posto tra i grandi atenei, collezionando un 79 come punteggio relativo alle strutture.

Se questa sede della Casa dello Studente fosse stata completata, il punteggio sarebbe stato sicuramente più alto.

Il calvario della Casa dello studente

Nel 2007, la Casa dello Studente è stata chiusa per ristrutturazione e i primi lavori si sono conclusi nel 2009.

La concomitanza con il terremoto a L’Aquila portò la Regione Sicilia a richiedere le verifiche sismiche della struttura e fu così che ci si accorse che la Casa dello Studente di via Cesare Battisti non rispettava i requisiti di sicurezza.

Da quel momento partì il calvario conclusosi l’1 gennaio 2018, giorno in cui sono stati consegnati i lavori, ben otto anni dopo la pubblicazione della gara.

Come avevamo scritto nel 2017 (leggi qui), i primi mesi del 2018 furono indicati come la prima data utile per la riapertura, ma i lavori si protrassero per 2 anni e non per 9 mesi come previsto. Alla vigilia della pandemia, però, la Casa dello Studente non riaprì, poiché servivano altri interventi per mettere a norma gli impianti e sistemare gli interni.

Come dichiarato dall’ERSU nell’estate appena trascorsa, l’obiettivo è, ora, quello di andare in gara entro gli ultimi mesi dell’anno, per riaprire la storica sede di Via Cesare Battisti con 200 nuovi posti.

Elidia Trifirò