Cerimonia di Consegna dei Diplomi: al Teatro Antico con Castrogiovanni e Greison

Lunedì 21 luglio, a partire dalle ore 20.15, l’Università degli Studi di Messina celebrerà i suoi laureati in uno dei luoghi più suggestivi al mondo, il Teatro Antico di Taormina. In uno scenario sospeso tra cielo e mare, carico di storia e bellezza, prenderà vita la Cerimonia di Consegna dei Diplomi di Laurea, un appuntamento ormai simbolico per l’ateneo peloritano.

Ad assistere all’evento, oltre quattromila persone: studenti, famiglie, docenti e personale tecnico-amministrativo che condivideranno l’emozione del traguardo raggiunto. Ospiti d’onore di questa edizione saranno due personalità d’eccezione: l’attore messinese Claudio Castrogiovanni e la fisica e divulgatrice scientifica Gabriella Greison.

Dall’Unime al Cinema

Castrogiovanni, laureato proprio in Giurisprudenza a Messina, è volto noto del cinema e della televisione italiana. Dopo un debutto teatrale nel 1994 con Jesus Christ Superstar, ha calcato le scene per oltre quindici anni, conquistando il pubblico con interpretazioni intense, come quella di Capitan Uncino in Peter Pan – Il Musical, premiata con il “Biglietto d’oro” per due anni consecutivi. Il grande pubblico lo conosce soprattutto per il ruolo di Luciano Liggio nella serie Il Capo dei Capi, e per le numerose partecipazioni a fiction di successo: da Squadra Antimafia a La mafia uccide solo d’estate, da Il Cacciatore a Leonardo.

Sul grande schermo, dopo La trattativa di Sabina Guzzanti (Festival di Venezia 2013), è tornato recentemente alla ribalta con Spiaggia di vetro, film ambientato tra Calabria e Messina, presentato all’Ischia Film Festival e attualmente in sala. A breve lo rivedremo in tv nella seconda stagione di Vanina – Un vicequestore a Catania, dove interpreta l’ispettore capo Carmelo Spanò.

Rockstar della Fisica

Accanto a lui, una delle voci più autorevoli della divulgazione scientifica italiana: Gabriella Greison. Fisica di formazione, scrittrice, attrice e conduttrice, è conosciuta anche all’estero come la rockstar della fisica, soprannome guadagnato dopo il sold out di un suo spettacolo a Roma e rilanciato dal Corriere della Sera. Autrice di tredici libri – tra romanzi storici e saggi ispirazionali – ha raccontato la fisica quantistica attraverso le storie dei grandi protagonisti del XX secolo e delle scienziate dimenticate, rendendo accessibili temi complessi con uno stile narrativo coinvolgente.

Tra le sue opere più note: Ogni cosa è collegata (Mondadori), L’incredibile cena dei fisici quantistici (Salani), Einstein e io, La donna della bomba atomica, Ucciderò il gatto di Schrödinger. I suoi monologhi teatrali, tratti da questi testi, sono stati rappresentati in Italia e all’estero: da San Francisco a Zurigo, da Vienna a Milano. Ha ideato e condotto format televisivi e podcast di successo, ed è stata inserita da Forbes tra le 100 donne italiane di maggior successo nel 2024.

La serata del 21 luglio sarà quindi molto più di una cerimonia accademica, sarà un omaggio all’impegno, alla cultura e al talento. Un abbraccio simbolico tra il sapere e il futuro, sotto il cielo di Taormina.

Gaetano Aspa

Due gocce d’acqua

«Violet!» chiamò qualcuno alle sue spalle. Ma Violet non si voltò.

Non perché non avesse sentito o fosse maleducata. Violet aveva semplicemente dimenticato il suo nome.

Lo aveva perso da qualche parte, forse in mezzo alle decine di formule che aveva dovuto imparare per affrontare il suo esame di chimica.

Le suonava lontanamente familiare, però, come l’eco di una voce portata dal vento.

«Violet!» udì di nuovo, e si strinse fra le braccia, vagamente a disagio. Sbirciò appena indietro, disinvolta e fu costretta a piantare fermamente i piedi per terra.

Due grandi iridi castane la fissavano dall’altro lato della strada, cupe e brillanti al contempo. Sembravano il cielo in una giornata di marzo: sereno e annuvolato l’attimo dopo.

Rappresentavano perfettamente l’animo della loro padrona.

«Addie» mormorò allora, in risposta, e quella le sorrise.

Violet e Addie erano state migliori amiche per anni. Erano cresciute insieme, a pochi metri di distanza, e avevano frequentato la stessa classe in tutte le scuole fino alle superiori.

Era stato naturale, per loro, legare. Avevano poco in comune, ma lì dove Addie mancava, Violet compensava. E così viceversa.

Quando i genitori di Violet litigavano, poi, era sempre Addie a risollevarle il morale. E quando Addie si rifiutava di uscire dalla sua stanza, era Violet a tirarla giù dal letto.

Non avevano bisogno di condividere le loro passioni. Ad entrambe bastava esserci l’una per l’altra.

Crescendo, i loro amici avevano iniziato a scorgere in loro una certa somiglianza: “Due gocce d’acqua” le definivano. Violet stentava a crederci ogni volta.

D’altronde, lei e l’amica non avevano un solo capello che fosse uguale a quelli dell’altra. Neanche facendo un grande sforzo d’immaginazione. Per cui, quell’osservazione rimaneva per lei una mera battuta, che la ragazza accettava a cuor leggero. Niente di offensivo o, tantomeno, qualcosa di cui preoccuparsi.

Violet non si allarmava, né si poneva domande quando, per i corridoi, uno sconosciuto la fermava per chiederle gli appunti di una lezione a cui non era nemmeno mai stata. Eppure, episodi di quel genere accadevano in continuazione: a scuola così come nel quartiere in cui vivevano e, talvolta, anche sui mezzi.

«Addie!» si sentiva urlare dietro, e Violet, puntualmente, girava sui tacchi e mostrava bene il viso.

Sentiva ripetere così spesso quel nome che, quando usavano il suo, non prestava più attenzione. Quante sberle aveva ricevuto da sua madre, proprio per quel motivo!

Fu solo guardando le trecce dell’amica, in un afoso pomeriggio di agosto, che Violet finalmente comprese quel che gli altri intendevano dire.

In effetti, quell’acconciatura differiva dalla sua solamente per il colore dei capelli. Addie, inoltre, aveva bucato le orecchie e indossava pesanti boccoli d’oro, pressappoco uguali ai suoi.

A ben guardare, anche il suo abbigliamento le pareva fin troppo simile al proprio: stessi pantaloncini sfrangiati, stesso top di uno sgargiante rosso e stesse Converse ai piedi, con la suola decorata da scarabocchi in pennarello.

Addie, notò qualche tempo dopo, non beveva più caffè e, al bar, ordinava sempre una Cola. Proprio come faceva lei. E, quando nervosa, si tormentava il lobo. Come faceva lei.

Come lei, si era unita al giornalino scolastico. Come lei, aveva preso a correre tutte le mattine e cominciato a suonare la chitarra. Come lei, rideva rumorosamente e starnutiva silenziosamente. Come lei, scappava quando le si avvicinava un cane.

Come lei. Come lei. Come lei.

Violet credette di impazzire.

Quando Addie era diventata il suo riflesso? Era sempre stato così?

Rise al solo pensiero e si diede della paranoica. In fondo, era di Addie che si stava parlando: era normale, dopo aver trascorso così tanto tempo in simbiosi, che avessero sviluppato le stesse abitudini. No?

Nessuno, poi, pareva starne facendo un grande dramma. Violet, quindi, ingoiò il rospo e continuò di buon grado sulla sua strada.

«Addie!» chiamava sempre qualcuno alle sue spalle. E Violet si voltava.

«Addie!» facevano, e lei rivolgeva loro l’accenno di un sorriso.

«Addie!» sussurravano, strillavano, borbottavano. Violet non mancava mai di rispondere.

Una notte, un pensiero sovrastò gli altri.

«Sarò io a somigliarle?» si chiese. Mai aveva dubitato della cosa.

Nessuna replica le sovvenne dal silenzio, così la ragazza si convinse che fosse vero. Non poteva essere altrimenti: quand’era stata l’ultima volta che la Violet reale – ve ne era mai stata una? – era stata interpellata?

Seppur una parte di sé, a metà fra la gola e lo stomaco, le urlasse di rinsavire, Violet accettò comunque, inerte, di veder tutto il suo mondo ridotto ad una copia.

«Due gocce d’acqua?» rise amaramente. «Non sono altro che una pallida imitazione.»

«È passata un’eternità dall’ultima volta che ci siamo viste.»

Immobile proprio di fronte a lei, avvolta in un pesante giaccone, Addie le sembrò un miraggio.

Aveva tagliato i capelli, si accorse, e le arrivavano al mento, taglienti. Indossava anche gli occhiali, un’elegante montatura metallica che spinse sul ponte del naso, con la punta del mignolo.

Distratta, Violet passò le dita fra le ciocche morbide che le sfioravano la mandibola e, subito dopo, strinse l’asticella delle sue lenti, raddrizzandole. Contrasse la fronte, turbata, e, con ancora i polpastrelli attorno alla fredda stanghetta di acciaio, annuì appena.

«Saranno almeno due anni» concordò.

Due anni in cui Violet era stata lontana da casa e dalla città in cui era cresciuta. Due anni in cui era scomparsa dalla circolazione, mortalmente terrorizzata dalla piega che la sua vita – e la sua mente – stava prendendo.

«Ho saputo che hai trovato lavoro.» Addie dondolò sui talloni e, nel movimento, il manico della borsa che teneva in spalla le scivolò lungo il braccio.

Violet si sporse ad afferrarlo d’istinto.

«Grazie» civettò l’altra, sistemandosi. «Speravo di incontrarti, sai? Anche io pensavo di fare domanda-»

Violet smise di ascoltare.

Penzolante dall’impugnatura, un portachiavi a forma di rana ricambiava il suo sguardo con un solo occhietto nero.

«Quello…» la interruppe allora, indicando il peluche. «È Greeny

Lo aveva vinto in una macchina a gettoni, quando, per il suo decimo compleanno, aveva deciso di festeggiare al luna park. Aveva speso una quantità imbarazzante di spiccioli per riuscire a prenderlo.

Da quel momento, lo aveva sempre portato con sé, legato alle chiavi di casa. O, almeno, era stato così fino a quando, durante il suo trasloco, esattamente due anni prima, non aveva finito per perderlo.

Addie tacque. Spostò il peso da una gamba all’altra, con un’espressione spaesata in viso, e suonò vaga quando «Greeny?» domandò, rigirandoselo fra le dita.

Poi, si illuminò. «Oh. Ora capisco perché mi sembrasse familiare.»

Doveva pensare di esser stata convincente.

Violet rimase di marmo. Non ricambiò la sua ilarità neanche per un secondo. Era come se tutto attorno a lei fosse stato messo in pausa. E, a ben pensarci, era proprio così.

Immaginò di uscire dal suo corpo e di osservare la scena da fuori, e quel che vide la fece rabbrividire.

Parevano due gocce d’acqua. Anche dopo tutto quel tempo.

Valeria Vella

Giovani idee per un futuro sostenibile: al via il premio di laurea Csrimpresa Young 2025

Un nuovo riconoscimento accende i riflettori sui giovani laureandi e laureati e sul loro impegno per un mondo più sostenibile. È stato infatti lanciato ufficialmente il premio di laurea Csrimpresa Young 2025, promosso da Csrimpresa APS ETS, con il prezioso supporto degli sponsor Raffineria di Milazzo , Caronte & Tourist e grazie al patrocinio di ASViS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), Università di MessinaCamera di Commercio di Messina e con la collaborazione dello Sportello CSR della Camera di Commercio.

 

Chi può partecipare

L’iniziativa, alla sua prima edizione, è rivolta a studenti e studentesse dell’Università di Messina che hanno discusso (o discuteranno) la loro tesi(magistrale o triennale) tra ottobre 2023 e luglio 2025. Il tema riguarderà gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ Agenda 2030 dell’ONU. La partecipazione è aperta a tutti i corsi di laurea, purchè il  lavoro di tesi sia centrato sui temi della sostenibilità. Il concorso vuole premiare non solo l’eccellenza accademica, ma anche la capacità dei giovani di proporre soluzioni concrete, innovative e che valorizzi il dialogo tra università, imprese e società civile.

Csrimpresa a Messina per Sviluppo Sostenibile e Responsabilità Sociale d'Impresa

 

 

CSRimpresa, do the right things

Un impegno costante nella diffusione della cultura della Responsabilità Sociale d’Impresa è quello di CSRimpresa, ente del Terzo Settore che si pone al fianco delle aziende per guidarle verso scelte consapevoli e responsabili.

Fare la cosa giusta“, attraverso attività di sensibilizzazione rivolte sia al mondo imprenditoriale che alla società civile, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Csrimpresa offre strumenti concreti e innovativi per integrare la sostenibilità nei processi aziendali, misurarne i risultati e comunicarli con trasparenza. La missione? Accompagnare le imprese nel loro percorso verso modelli di business più etici, inclusivi e sostenibili, attraverso un approccio che metta in rete imprese ed enti non profit, generando valori condivisi e impatti positivi che durino nel tempo.

Un premio che valorizza il territorio e i suoi giovani talenti

Il concorso rappresenta un’occasione concreta per premiare le migliori ricerche accademiche incentrate sulla sostenibilità, l’ambiente, l’inclusione, l’etica d’impresa e l’innovazione sociale. Un’iniziativa che vede la collaborazione attiva tra università, imprese e territorio, consolidata con il progetto SostenibilMEnte che ha animato il maggio scorso la nostra comunità.

Stimolare nelle giovani menti una riflessione critica sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo economico: questo l’obiettivo dei principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che si propone di rafforzare momenti di informazione, confronto e riflessione. L’università si afferma come promotrice di pratiche virtuose e innovative;  un’istituzione che ha il compito di educare non solo alla conoscenza ma anche alla responsabilità. Il Premio Csrimpresa Young non è solo un riconoscimento individuale, ma un invito a promuovere una cultura che abbia a cuore il cambiamento sostenibile, che aiuti a contrastare la fuga di cervelli e valorizzare i talenti del nostro territorio, partendo dal dialogo e dalla collaborazione attiva.

 

Come partecipare

Gli studenti interessati possono consultare e scaricare il bando completo e il modulo di domanda di partecipazione dal sito web di CSRimpresa https://csrimpresa.it/attivita-con-le-aziende/-

La scadenza per presentare la tua candidatura è fissata al 10 agosto 2025.

 

Elisa Guarnera

Cerimonia di Consegna dei Diplomi 2025: celebrare il traguardo al Teatro Antico di Taormina

Anche per il 2025 si rinnova l’appuntamento con uno degli eventi più suggestivi e significativi per la comunità accademica dell’Università degli Studi di Messina: la Cerimonia di Consegna dei Diplomi di Laurea, che si terrà la sera di lunedì 21 luglio nella cornice senza tempo del Teatro Antico di Taormina.

Come ormai da tradizione, l’Ateneo offrirà ai suoi laureati e dottori di ricerca l’opportunità di celebrare in maniera solenne e condivisa il coronamento di un percorso di studio e crescita personale. L’evento è aperto a chi ha conseguito una laurea triennale, magistrale, magistrale a ciclo unico o un dottorato tra maggio 2024 e aprile 2025.

Un Evento Carico di Significato

La cerimonia, che si ispira al modello accademico anglosassone, avrà una durata di circa due ore e rappresenterà, per molti, non solo la conclusione del proprio percorso universitario, ma anche una tappa simbolica densa di emozioni, orgoglio e senso di appartenenza. La scelta del Teatro Antico di Taormina, sito storico e artistico di straordinaria bellezza, aggiunge un valore simbolico unico.

Prenotazioni e Requisiti

Per partecipare è necessario prenotarsi tramite la piattaforma dedicata https://code.unime.it/taormina2025/, attiva dal 13 maggio fino alle ore 23:59 del 13 giugno 2025. L’accesso avviene tramite credenziali SSO, le stesse utilizzate per i servizi digitali d’Ateneo.

È importante prenotare il prima possibile: i posti sono limitati a causa della capienza del teatro e delle normative sull’agibilità. Ogni partecipante potrà essere accompagnato da un massimo di quattro persone. La prenotazione sarà considerata valida solo dopo il pagamento di una tassa di €85 per il rilascio del titolo accademico (se non già corrisposta in precedenza), da effettuare tramite PagoPA su ESSE3.

Toga, Tocco e Biglietti

Nei giorni precedenti la cerimonia, ciascun iscritto riceverà gratuitamente la toga e il tocco da indossare durante l’evento. Al termine della serata, la toga andrà restituita, salvo la possibilità di acquistarla. Contestualmente verranno consegnati i biglietti di ingresso per sé e per gli accompagnatori, nonché i tagliandi utili per usufruire del trasporto, se richiesto.

Servizio di Trasporto

È previsto un servizio gratuito di pullman andata e ritorno con partenza da Messina (Piazza Pugliatti 1) per i laureati e i dottori di ricerca. Gli accompagnatori potranno usufruirne al costo di €15 a persona.

Inclusività e Assistenza

Durante la fase di prenotazione sarà possibile indicare l’eventuale presenza di persone con disabilità, sia tra i laureati che tra gli accompagnatori, per garantire la piena accessibilità e la disponibilità di supporto adeguato.

Informazioni e Supporto

Per qualsiasi chiarimento è possibile scrivere a consegnadiploma@unime.it. È inoltre attivo un Infopoint presso i nuovi locali della ex Biblioteca Regionale, in via dei Verdi, per fornire assistenza diretta agli interessati.

Gaetano Aspa

Cristina Scorza racconta a UVM la sua avventura ad Harvard

Quando Cristina ha risposto alla mia chiamata, da lei erano le 11 del mattino. La luce filtrava forte attraverso le vetrate alle sue spalle, oltre le quali riuscivo a intravedere un edificio in mattoni rossi in stile industriale, di come se ne vedono spesso nelle serie tv americane.

Cristina, però, in America ci si trova realmente. E non per un viaggio di piacere: risultata una delle studentesse assegnatarie del contributo erogato dall’Università degli Studi di Messina finalizzato alla redazione della tesi di laurea all’estero. Cristina, infatti, sta sviluppando il suo lavoro nientepopodimeno che all’Harvard Law School, a Boston. Un traguardo notevole, con il quale ultima un percorso di ricerca iniziato già un anno fa, alla Universidad CEU San Pablo di Madrid, dove si trovava per svolgere un tirocinio Erasmus +.

Non mi è servito molto per riuscire ad afferrare, almeno in minima parte, l’essenza della sua persona. Lei stessa si è descritta come “intraprendente”, e non posso che confermarlo ripensando a come, ad intervista nemmeno iniziata, avesse già anticipato ben tre delle domande che intendevo porle.

D’altronde, per realizzare l’enormità in cui lei è riuscita, non si può non esserlo.

Sorvolando sulle mie constatazioni personali, lascio, ora, che siano le sue parole a raccontarvi chi è davvero Cristina Scorza.

L’intervista

Cristina, raccontaci della tua esperienza universitaria. Giurisprudenza è una facoltà risaputa essere complessa. Che cosa ti ha spinta nell’intraprendere questo percorso? Come hai vissuto questi cinque anni?

«Fin da piccola, ho avuto sete di giustizia. Quando ero al quarto o quinto anno di liceo, poi, ho assistito a una simulazione di procedura penale, svolta per studenti. Mi proposero di fare una domanda in sede di giudizio. Ricordo ancora l’ansia che avevo, ma anche l’entusiasmo che mi rimase subito dopo. Quindi, ho pensato: “È questa è la strada che, in realtà, vorrei intraprendere”.

Dal primo anno fino al quinto di Giurisprudenza, qualsiasi materia che ho studiato, mi ha sempre appassionata. Per questo, molto spesso, ho anche cercato di approfondire le materie, con testi in più, appunti o ricercando su Internet questioni un po’ più specifiche.»

Il tuo curriculum conta incredibili risultati. Fra questi, spicca il tuo ruolo all’interno dell’Elsa, la European Law Students’ Association. In cosa consiste? Cosa rappresenta per te?

«La svolta nel mio percorso universitario è arrivata al terzo anno, con ELSA. ELSA è un’associazione apolitica, professionale e apartitica, di studenti di Giurisprudenza e neolaureati. È a livello non soltanto locale, ma anche nazionale e internazionale. È una realtà che mi ha permesso di conoscere tantissime persone e punti di vista diversi, anche a livello giuridico.

Ho iniziato questo percorso elsiano da socia. Ho svolto alcune Summer Law School, come quella di Malta su ‘diritto della navigazione’, e anche una International Conference of ELSA, una conferenza di tre giorni in Svizzera, a Zurigo, su ‘diritto e sostenibilità’. Queste esperienze mi hanno sempre più appassionata: per questo, successivamente, ho scelto di intraprendere un percorso un po’ più all’interno.

Così da Director sono stata nominata Vicepresidente, raggiungendo l’apice della mia carriera nella mia area, che è ‘Seminari e Conferenze’. Proprio tramite questo ruolo sono riuscita a organizzare diversi eventi che sono culminati nella prima International Conference, quella che ti dicevo prima, organizzata in Italia, proprio a Messina.

Venti studenti di tutta Europa sono venuti ad assistere a delle lezioni e a un programma sociale molto fitto, che ha permesso anche di creare un network con tutti i ragazzi dell’Unime, il dipartimento di Giurisprudenza e i miei professori.

È stato bello vedere di esser riuscita a dare un qualcosa alla comunità che, per prima, mi ha sempre dato.

In tema di organizzazione, per agosto è prevista la prima Summer ELSA Law School. Un prolungamento della International Conference che, a differenza di quest’ultima, il cui tema era ‘diritto dei beni culturali’ (Cultural Heritage Law), andrà ad abbracciare anche la tematica del ‘diritto della proprietà intellettuale’. Durerà circa otto giorni.

Abbiamo avuto già centocinquanta application. Tralasciando i dettagli tecnici, ELSA è sempre stata una bellissima esperienza, che mi ha permesso di confrontarmi con relatori con cui non avrei potuto avere un dialogo altrimenti. Mi ha anche consentito di godermi il dipartimento sotto un’altra veste.»

Sei risultata assegnataria di una borsa di studio nel campo della ricerca dell’Harvard Law School di Boston. Innanzitutto, quale è stata la tua reazione alla notizia? Nello specifico, era un qualcosa che ti eri prefissata di fare, un traguardo che intendevi raggiungere, o è stato un – gradevole – fulmine a ciel sereno?

«È un traguardo che, diciamo, mi ha scossa. Lo vedo come un traguardo che mette fine al mio percorso accademico. Ne sono veramente  entusiasta e, per questo, ringrazio Unime, che mi ha concesso l’opportunità di partire per questa esperienza internazionale, molto rara e unica.»

Di cosa ti occupi nella tua ricerca?

«Sto scrivendo di un argomento di diritto commerciale, ‘Fusioni e Acquisizioni di controllo’, che, in inglese, ha il nome di ‘Cross Border Mergers and Acquisitions and Diligence Process’. Attenziono quattro Stati diversi: Italia, per questioni di madrepatria, Spagna, UK e USA.

Ho scelto questi paesi per comparare due Stati di Civil Law e due Stati di Common Law, due Stati che fanno parte dell’Unione Europea e due Stati che, invece, si strutturano su una base giuridica completamente diversa.

Essendo gli Stati Uniti un sistema federale, poi, ho messo a fuoco al suo interno tre altri Stati: California, New York e Delaware. I più importanti dal punto di vista della regolamentazione.»

Com’è vivere Harvard dall’interno?

«Harvard dispone di questa biblioteca che è la più grande biblioteca di Giurisprudenza al mondo. Sono tantissimi gli scaffali, con testi di ogni tipologia, e hai anche accesso a terminali che ti permettono di accedere a dati, fonti, risorse che possono fornirti altri punti di vista.

C’è un grande lavoro mentale e psicologico da fare, soprattutto nel tralasciare testi che, per quanto interessanti, non sono utili alla mia tesi.

Banalmente, è molto stimolante essere circondata dai libri e poter studiare in un ambiente che è entusiasmante in tutti i sensi.

Lo spirito americano si riconosce fin dall’entrata principale, con studenti di tutto il mondo che chiacchierano nelle aree verdi dell’università.

Nel periodo della mia permanenza, ho assistito alle ultime lezioni di “Corporations”, in cui ho notato come la modalità di fare lezione è diversa e più pratica. Inoltre, maggio è il mese delle graduations e vedere quanto sia differente il sistema universitario americano rispetto al nostro, anche sotto questo aspetto, è molto particolare.

Avere un dialogo con studiosi ed esperti del mio settore, poi, al di fuori di Messina, mi ha arricchito e ha contribuito ad aumentare la passione per l’argomento della tesi.»

Biblioteca di HarvardFonte: Cristina Scorza
Biblioteca di Harvard

Qual è il tuo sogno? Dove ti immagini fra dieci anni?

«Non saprei perfettamente dirti dove sarò. Sto valutando più possibilità, perché non vorrei entrare in un percorso che, poi, non mi piace nemmeno in fondo.

So che, tra le mie ispirazioni, c’è quella di fare l’esame di abilitazione di avvocato. Quindi, magari diventerò un avvocato, nel settore di cui mi sto occupando.

Allo stesso tempo, la ricerca che sto svolgendo qui negli USA e che ho svolto a Madrid mi ha fornito un’ulteriore prospettiva sul come è vivere l’università. Non mi dispiacerebbe intraprendere un dottorato, che possa anche accostare alla pratica dell’avvocato un aspetto più accademico.»

Cosa diresti agli studenti che, come te, hanno intenzione di intraprendere questa strada? Un consiglio che ti senti di dar loro?

«È un percorso che ti forma personalmente e professionalmente.

Stare dall’altro lato del mondo, lontani da famiglia e amici, è pesante, soprattutto per questioni di fuso orario. Da questo punto di vista, bisogna essere preparati.

Però non è impossibile e neanche difficile stare qui. Buttarsi in queste esperienze, uscire dalla propria comfort zone, mi ha permesso di conoscere persone, vivere esperienze e un sistema completamente diverso. Sono riuscita in cose che, a Messina, non avrei mai pensato di fare.»

 

Carissima lettori, il nostro viaggio si conclude qui. Non ci resta che fare a Cristina i nostri più sentiti complimenti e augurarle

Good luck!”.

Marco Morricone racconta Ennio Morricone: l’intervista

Lo scorso 16 maggio si è tenuta presso l’Aula Magna del Rettorato la presentazione del volume Ennio Morricone. Il genio, l’uomo, il padre alla presenza di uno dei due autori: Marco Morricone, figlio del celebre compositore. L’incontro è stato moderato dal professore Fabio Rossi, Ordinario di Linguistica italiana. Inoltre, un sestetto di fiati e fisarmonica del Conservatorio “Arcangelo Corelli” ha curato gli intermezzi musicali con brani tratti dalle più celebri colonne sonore composte da Morricone.

Marco Morricone racconta Ennio Morricone

Sarà capitato almeno una volta nella vita di ognuno di noi di ascoltare le colonne sonore di Ennio Morricone e percepire che, tra quelle note, c’era qualcosa di più. Non è un caso che i suoi brani siano rimasti così impressi. E se, per di più, vi dicessimo che Morricone ha composto anche le musiche di Se telefonando e di Sapore di sale?

Ennio Morricone. Il genio, l’uomo, il padre racconta il dietro le quinte di colui che ha cambiato le sorti e gli standard della musica del cinema. Il libro è stato scritto a quattro mani da Marco Morricone e Valerio Cappelli, che dopo la scomparsa del musicista ha intervistato il figlio per una sua rubrica sul Corriere della Sera; l’articolo fu un successo e così nacque il progetto del libro.

Noi abbiamo intervistato Marco Morricone, che ci ha raccontato degli anni passati a fianco del padre e della loro iniziale distanza siderale. Morricone, inoltre, ha raccontato di Armonica, la Onlus che ha fondato con la moglie Monica Volpini e con Alfredo Raglio, e che si occupa di fare ricerca nell’ambito della musicoterapia applicata a diverse patologie. Qui l’intervista completa.

Giulia Cavallaro

Conferenza di Apertura dell’Evento Nazionale Erasmus 2025: un viaggio europeo attraverso gli occhi di Dante

 L’Università degli Studi di Messina è pronta ad accogliere, per la seconda volta, l’Evento Nazionale Erasmus di Primavera, una delle più importanti manifestazioni promosse da ESN Italia (Erasmus Student Network).

A inaugurare ufficialmente l’evento sarà una conferenza dal forte valore simbolico e culturale:
“Un viaggio europeo attraverso gli occhi di Dante”, in programma giovedì 22 maggio 2025 alle ore 16:30 presso l’Aula Magna del Rettorato.

Erasmus e Dante: un filo rosso tra cultura e identità europea

La scelta del tema non è casuale. Il viaggio di Dante nella Divina Commedia, denso di incontri, sfide e meraviglia, è stato eletto a metafora ideale dell’esperienza Erasmus: un percorso trasformativo, non solo geografico ma anche umano e spirituale, che attraversa confini e genera consapevolezza. Come la stessa Elisa Contarino, Presidente di ESN Messina ci ha spiegato:

Quest’anno, dopo essere stati scelti per la seconda volta come organizzatori dell’Evento Nazionale di Primavera, volevamo fare qualcosa in più: dare un’anima e un filo conduttore all’esperienza. Abbiamo scelto un tema che fosse profondamente radicato nella nostra cultura ma anche capace di parlare a chi viene da fuori, di accogliere, stupire e ispirare: la Divina Commedia.

Perché proprio questo tema? Perché Dante è uno dei pilastri più importanti della cultura italiana e la sua opera racconta un viaggio che è al tempo stesso fisico, emotivo e spirituale.
Un viaggio ultraterreno, unico, che attraversa luoghi fantastici, affronta sfide, incontri memorabili e momenti di meraviglia. E non è forse questo anche un Evento Nazionale Erasmus?

Abbiamo immaginato di regalare agli studenti internazionali un’esperienza che ricordasse proprio questo: un viaggio simbolico, che li porti a scoprire non solo le bellezze mozzafiato delle Isole Eolie, ma anche a vivere qualcosa di indimenticabile. Un percorso fatto di emozioni, relazioni, scoperta e stupore, che, come il cammino di Dante, inizia con la curiosità e termina con la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di irripetibile.

Perché ogni Erasmus è un piccolo viaggio dantesco, e noi vogliamo che questo evento ne sia la rappresentazione più intensa.

La conferenza vuole dunque essere il punto di partenza di un’esperienza simbolica e concreta insieme, capace di ispirare i giovani europei a riflettere sul valore della mobilità internazionale, dell’incontro tra culture e della crescita personale.

Programma

Dopo i saluti istituzionali della Magnifica Rettrice Giovanna Spatari, del Presidente ARS Gaetano Galvagno e delle principali autorità regionali e locali, prenderanno la parola esponenti del mondo accademico.

Tra i relatori:

  • Dario Caroniti, docente di Storia delle dottrine politiche

  • Michele Limosani, docente di Politica economica e mercati finanziari

  • Giuseppe Ramires, docente di Lettere

A concludere l’incontro saranno:

  • Matilde Quaglia, Presidente ESN Italia

  • Elisa Contarino, Presidente ESN Messina

  • Davide Lo Presti, Capo del Comitato Organizzatore dell’Evento Nazionale

La moderazione sarà affidata al Working Group “Istituzioni” dell’Evento Nazionale Messina 2025:
Alberto Arbuse, Gerlando Sciabica e Silvia Ciocia.

Qual è lo scopo di questo evento?

Ce lo spiega direttamente Elisa Contarino, Presidente di ESN Messina:

Lo scopo dell’Evento Nazionale Erasmus di Primavera 2025 è offrire agli studenti internazionali molto più di un semplice viaggio: vogliamo regalare loro un’esperienza autentica e coinvolgente, che celebri la bellezza e l’identità del territorio che li ha accolti.

Attraverso un ricco programma di attività, tra cui escursioni, attività sportive, esperienze immersive nella natura (kayak, snorkeling, parapendio), visite guidate a Lipari, Panarea e Stromboli, e momenti di incontro interculturale, l’evento mira a promuovere il turismo di bassa stagione nelle Isole Eolie, valorizzando il loro patrimonio naturale, culturale e storico.

Vogliamo offrire un’esperienza a 360°, che permetta di rafforzare il legame tra culture diverse e lasciare nei partecipanti un ricordo entusiasmante della loro mobilità in Italia.

In sintesi, l’obiettivo è far vivere le bellezze del territorio in modo profondo e partecipato, nella cornice della Divina Commedia, trasformando il viaggio in un’avventura memorabile.

Un viaggio che inizia a Messina e attraversa l’Europa

L’Evento Nazionale Erasmus 2025 vuole essere un omaggio al viaggio, alla conoscenza e alla libertà, proprio come quello di Dante. Un cammino che parte dalla Sicilia e porta lontano, lasciando in chi parte – e in chi ospita – il segno indelebile di un’avventura indimenticabile.

Vuoi partecipare alla Conferenza dell’Evento Nazionale Erasmus 2025?

Per motivi organizzativi è richiesta la conferma della presenza entro il 19 maggio, compilando il modulo al seguente link:
👉 https://forms.gle/8qukkn3CErHWA9pD7

L’incontro è valido per il riconoscimento di 0.25 CFU per gli studenti UniMe.

Gaetano Aspa

Santo Versace, il valore delle radici: dal Sud al valore dell’impresa etica

Accompagnati dalle note solenni del Gaudeamus Igitur, l’aula magna dell’Università di Messina ha accolto il Senato Accademico, il Collegio dei Docenti, la Magnifica Rettrice e, tra gli applausi, Santo Versace, protagonista della cerimonia di conferimento del dottorato honoris causa in Economics, Management and Statistics.

A introdurre l’evento è stata la Magnifica Rettrice Giovanna Spatari,  che ha poi lasciato la parola al Direttore del Dipartimento di Economia, Michele Barresi. Quest’ultimo ha ringraziato in particolare il prof. D’Amico, che ha creduto e sostenuto con determinazione la proposta, approvata lo scorso settembre.
È seguito l’intervento del prof. Cesaroni, coordinatore del dottorato, che ha presentato il programma con i suoi tre curriculum, sottolineandone la vocazione internazionale.

Laudatio: le “quattro vite” di Santo Versace

Al centro della cerimonia, la laudatio tenuta dal prof. D’Amico, ha ripercorso la biografia di Santo Versace, articolata in quattro fasi fondamentali, da lui stesso descritte in una celebre intervista come “quattro vite”.

1. Le radici: studio, sport e attivismo

Nato a Reggio Calabria nel 1944 (anche se registrato ufficialmente nel 1945), perde in giovane età la sorella maggiore. Dopo il diploma in ragioneria, si dedica al basket a livello agonistico e si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio a Messina, dove partecipa attivamente ai movimenti studenteschi pre-’68. Si laurea con una tesi sugli effetti economici della spesa pubblica, ironizzando sul fatto di essere stato bocciato in Matematica Finanziaria I.
Inizia a lavorare come docente nella sua ex scuola, svolge il servizio militare e assiste il fratello Gianni nel suo primo incarico da designer.

2. La nascita del marchio Versace

Gianni è indeciso se continuare a lavorare per altri o fondare un proprio brand. È Santo a spingerlo, con la visione chiara di un marchio che parlasse al mondo “ma con il nostro accento”.
La loro strategia è rivoluzionaria: ampliano il portafoglio dei loro prodotti con jeans, profumi, arredamento. Nasce l’Universo Versace, un modo nuovo di concepire il lusso. Il successo è straordinario, fino al 1997, anno dell’omicidio di Gianni, evento che segna profondamente l’azienda e la famiglia.

3. L’impegno politico e civile

Dopo la tragedia, Santo prende le redini dell’azienda mentre Donatella assume la direzione creativa. Assume la presidenza della “Camera Nazionale della Moda Italiana”, nel 2008 accetta la candidatura in Parlamento, convinto da Silvio Berlusconi.
Eletto nella circoscrizione Calabria, si distingue per l’attenzione al Made in Italy e ai diritti civili: è il primo firmatario della legge sull’etichettatura dei prodotti italiani.

4. Nuove sfide: investimenti e filantropia

 Degna di nota l’Associazione Altagamma che vide la luce nel 1992. Nacque dalla visione di unire tutte le imprese di settore desiderose di lavorare insieme per portare sempre più in alto il made in Italy. Oggi, Altagamma è divenuta una Fondazione e riunisce 120 aziende.

Nel 2018 cede l’azienda a Michael Kors, decisione difficile ma necessaria per garantire la sopravvivenza e il prestigio del marchio.
Oggi investe in startup giovanili nei settori moda, food e cinema, e guida la Fondazione Santo Versace e Operation Smile, condividendo questa missione con la moglie Francesca. “Non abbiamo figli, ma con la fondazione ne abbiamo molti”, afferma con commozione.

Lectio magistralis: radici, etica e futuro

Nella sua lectio magistralis, Santo Versace ha voluto partire proprio da Messina: “Sono felice perché ricordo la prima volta che, a 18 anni, varcai i cancelli di questa università.”
Ha parlato dell’orgoglio di aver costruito un marchio di alta gamma da italiani del Sud, sfidando stereotipi e pregiudizi, e dell’importanza del contributo di istituzioni rette dal principio del bene comune nella realizzazione dei giovani.

Versace ha ribadito come la vera forza dell’impresa siano i lavoratori: “Gli azionisti cambiano, i dipendenti restano.” Ha poi ricordato il sogno, condiviso con Gianni, di creare un polo italiano del lusso: un’intuizione che, pur non realizzatasi a causa della tragedia del ’97, si sta oggi concretizzando con operazioni come quella del gruppo Prada.

Il messaggio ai giovani: “Amate il lavoro, potete fare tutto”

Versace ha chiuso il suo intervento con un appello accorato alle nuove generazioni del Sud, incoraggiandoli a rischiare e a non sentirsi in difetto rispetto a chi arriva da luoghi notoriamente più ricchi di opportunità. Si rivolge agli studenti di Sicilia e Calabria quando ricorda la Magna Grecia: la sua magnificenza, dice, ha poi superato quella della Grecia stessa. É possibile riuscire a  realizzare i propri sogni, creare startup e innovazione anche qui al sud, ma per farlo bisogna studiare, impegnarsi e amare il proprio lavoro.”

Un messaggio potente, che unisce memoria e visione, esperienza e speranza. L’Università di Messina, che lo ha visto studente e oggi lo celebra come simbolo di eccellenza, è il punto di partenza e arrivo di una storia tutta italiana che guarda al futuro con radici profonde.

Gaetano Aspa

Carla Fiorentino

#NonCiFermaNessuno sbarca a Messina: Luca Abete e l’arte di essere fragili

Anche quest’anno l’onda di entusiasmo e consapevolezza di #NonCiFermaNessuno, la campagna sociale ideata da Luca Abete, ha toccato la città di Messina, portando con sé un messaggio potente: nessuno è davvero solo. L’iniziativa, attiva dal 2014, continua a incoraggiare migliaia di giovani in tutta Italia a non arrendersi, diventando un vero e proprio laboratorio di ascolto, confronto e resilienza.

Un’aula piena di storie autentiche

L’evento, ospitato dall’Università degli Studi di Messina, ha riunito circa 200 studenti e studentesse, pronti a condividere vissuti, riflessioni e sogni. Fin dalle prime parole, l’atmosfera si è caricata di emozioni: fragilità, disagio, ma anche speranza, forza e coraggio hanno preso voce grazie a un pubblico attento e partecipe. Come ha sottolineato Luca Abete, «da 11 anni offriamo ascolto agli studenti italiani e ho imparato che dietro quei “va tutto bene” c’è dell’altro». Tuttavia, è proprio da quelle crepe – continua – che può filtrare la luce, generando trasformazioni autentiche. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di essere appassionati, di sperimentare e uscire dalla propria comfort zone.

Il messaggio: Nessunə è solə

Questa edizione del tour si è presentata con un claim chiaro e provocatorio: “Nessunə è solə”. Una frase che, come spiega Abete, vuole essere «una bugia urlata per diventare una necessaria provocazione». In effetti, nell’epoca dei social, la solitudine può celarsi dietro sorrisi digitali, mentre solo un gesto concreto – un “vengo da te” – può davvero fare la differenza. L’evento messinese ha rappresentato proprio questo: un incontro reale, occhi negli occhi, parole dette e ascoltate dal vivo, capaci di creare legami profondi e duraturi.

Luca Abete con la nostra Caposervizio Carla Fiorentino, durante il collegamento di Giusy Ferreri. ©UniVersoMe

Il plauso della Rettrice e il valore dell’università

La partecipazione attiva dell’Ateneo peloritano ha sottolineato quanto l’università sia, prima di tutto, una comunità viva. La Rettrice Giovanna Spatari, intervenuta con entusiasmo, ha ribadito che «l’università non è solo un luogo dove ci si prepara al lavoro, ma uno spazio dove si cresce come persone, si sviluppano pensiero critico e confronto». Proprio per questo, ascoltare la voce degli studenti diventa imprescindibile.

Luca Abete con la Magnifica Rettrice, dott.sa Giovanna Spatari. ©UniVersoMe

Una sorpresa musicale e parole che curano

L’evento ha portato anche un regalo inaspettato ma molto apprezzato: il collegamento a sorpresa della cantante Giusy Ferreri. L’artista ha condiviso un pezzo importante della sua adolescenza, segnata dalla solitudine, trasformata però in un’occasione preziosa per conoscersi e maturare. Un esempio potente di come il dolore possa diventare strumento di crescita.

Il Premio #NonCiFermaNessuno: la forza di Giovanna

Tra i momenti più toccanti, la consegna del Premio #NonCiFermaNessuno a Giovanna Deani, studentessa del corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche, che ha affrontato con determinazione la perdita di una gamba a seguito di un grave incidente. «Abbiamo due modi di affrontare le sfide della vita: piangerci addosso o rialzarci» – ha dichiarato. Oltre al premio simbolico realizzato dagli artigiani 2.0 di Polilop, Giovanna ha ricevuto anche una serie di strumenti per accrescere le sue competenze e coltivare il proprio futuro professionale.

Luca Abete con Giovanna Deani durante la consegna del premio. ©UniVersoMe

Un tour sempre più green

Accanto al messaggio sociale, la campagna conferma anche il suo impegno ambientale. Infatti, grazie alla collaborazione con Corepla, è stato installato un ecocompattatore RecoPet presso il Welcome Point dell’università, con l’obiettivo di aumentare la raccolta differenziata del PET e promuovere comportamenti ecosostenibili tra i giovani. Come ha affermato Antonio Protopapa, Direttore Operativo di Corepla, «ognuno di noi può essere protagonista attivo in questo processo virtuoso».

Contro la violenza, anche con le parole

Non è mancato lo spazio per una riflessione necessaria sulla violenza di genere, sostenuta dal progetto #sempre25novembre di Sorgenia. Partendo dal ricordo di Sara Campanella, l’evento ha posto l’attenzione sulla violenza verbale, una forma spesso invisibile ma altrettanto pericolosa.

Musica, creatività e linguaggi giovanili

Grande successo anche per la performance del giovane cantante siciliano Saitta, voce ufficiale della colonna sonora del tour Nessuno è solo. La sua testimonianza ha toccato il cuore del pubblico: «nei momenti difficili, la musica è stata la mia compagna. Sognare – ha detto – può davvero salvare la vita». Il suo intervento ha rafforzato il senso profondo del Laboratorio Itinerante dei Linguaggi della Comunicazione Giovanile, cuore pulsante della campagna, in cui gli studenti diventano veri ambasciatori di valori positivi.

#NonCiFermaNessuno
Luca Abete con il giovane cantautore Saitta. ©UniVersoMe

Una community che cresce, si confronta e migliora

In conclusione, la tappa messinese di #NonCiFermaNessuno non è stata soltanto un evento, ma un’esperienza collettiva, fatta di emozioni condivise, consapevolezze nuove e tanta voglia di ricominciare. Perché, come dimostrano le storie ascoltate e vissute, la vera forza nasce dal confronto, dalla solidarietà e da quel coraggio gentile che trasforma le ferite in possibilità.

Gaetano Aspa

SostenibilMEnte: Messina diventa protagonista della sostenibilità

Dal 10 al 16 maggio 2025, Messina si prepara a diventare il centro del dibattito sulla sostenibilità con SostenibilMEnte, una settimana ricca di iniziative promosse in sinergia tra Comune di Messina e Università degli Studi di Messina, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso a livello nazionale da ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

Un evento di portata nazionale che coinvolge enti pubblici, scuole, università, associazioni e cittadini in un percorso comune di conoscenza, consapevolezza e azione concreta sui temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Una settimana di confronto e partecipazione

Il programma della manifestazione si articolerà in una pluralità di appuntamenti, tra cui seminari, laboratori, challenge, visite guidate, tornei e incontri divulgativi, pensati per coinvolgere attivamente cittadini, studenti e professionisti in un dialogo intergenerazionale e interistituzionale.

Cuore simbolico dell’iniziativa saranno i due eventi conclusivi previsti per il 16 maggio: da un lato “Messina 2030 – Festival della Sostenibilità 2025”, promosso dal Comune presso Villa Dante, e dall’altro la VII edizione dell’“UniMe Sustainability Day”, ospitata al Plesso Centrale dell’Ateneo.

In particolare, l’UniMe Sustainability Day vedrà il coinvolgimento diretto di scuole, studenti universitari, docenti e rappresentanti istituzionali in attività suddivise in cinque aree tematiche chiave: Risorse e Ambiente, Mobilità, Energia, Inclusione e Salute.

Le parole delle istituzioni

A sottolineare il significato profondo dell’iniziativa sono le parole della Rettrice dell’Università di Messina, prof.ssa Giovanna Spatari, che ha dichiarato:

Sono orgogliosa di poter affermare che l’Università di Messina si conferma ancora una volta protagonista attiva e responsabile nella promozione della sostenibilità, al fianco del Comune. L’università ha il dovere non solo di produrre conoscenza, ma anche di guidare il cambiamento. SostenibilMEnte è una preziosa occasione di impegno e confronto, per costruire una cultura fondata sul rispetto dell’ambiente, sull’inclusione sociale e sulla responsabilità civica.

Dello stesso avviso è il Sindaco di Messina, Federico Basile, che ha evidenziato l’importanza della collaborazione istituzionale come leva per un cambiamento concreto e duraturo:

Con SostenibilMEnte diamo continuità al percorso avviato con Messina 2030 – Green Events. È una sfida culturale che mira a radicare nei cittadini, soprattutto nei più giovani, una nuova visione del presente e del futuro. La collaborazione con l’Università è il segno tangibile che le istituzioni possono e devono fare rete per accompagnare la transizione ecologica, sociale ed economica del nostro territorio.

Una città in cammino verso il futuro

Il programma dettagliato degli eventi verrà diffuso nei prossimi giorni e prevede il coinvolgimento attivo di scuole, associazioni, imprese, enti pubblici e cittadini in momenti di confronto, gioco, approfondimento e partecipazione attiva.

Messina si conferma così laboratorio vivo di sostenibilità, con uno sguardo al futuro e l’impegno concreto delle sue istituzioni a favore di una transizione che mette al centro la comunità, il territorio e le nuove generazioni.

SostenibilMEnte

Il calendario degli appuntamenti che coinvolge cittadini, istituzioni, studenti e associazioni attraverso tornei, challenge, seminari, visite guidate e momenti di approfondimento sarà così articolato:

10 maggio:  visita guidata “Le sorgive della Valle dei Mulini e la sua cascata”- Comune Messina, AMAM, FAI https://www.facebook.com/share/p/1FPfkwptH9/(link is external);
“Spontanea: La natura intorno a noi” – Università di Messina /Orto Botanico https://newsletter.ortobotanico.messina.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/05/Locandina_Spontanea.pdf(link is external);

11 maggio: “Spontanea: La natura intorno a noi” – Università di Messina /Orto Botanico https://newsletter.ortobotanico.messina.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/05/Locandina_Spontanea.pdf(link is external);

12 maggio: Torneo universitario pallavolo -Università di Messina e SSD Cittadella Sportiva UniMe https://www.unime.it/sites/default/files/2025-04/Locandina%20sustainability%20day%2025%20pallavolo.pdf(link is external) ; Pulizia spiagge -Comune Messina, Messinaservizi Bene Comune;

13 maggio: Challenge didattica tra studenti universitari: “Cinque Continenti, Cinque Elementi per la Sostenibilità” (Università di Messina, COSPECS)

15 maggio: Firma Accordo quadro CONAI (Comune Messina, Università di Messina e Messinaservizi Bene Comune); La Forza di un Gesto: la Rettrice e il Sindaco piantano insieme un albero;

16 maggio: Messina 2030 – Festival della Sostenibilità 2025 – Villa Dante https://youngme.comune.messina.it/messina-2030/(link is external);

UniMe Sustainability Day 2025 – Università di Messina, Campus centrale https://www.unime.it/notizie/vii-edizione-unime-sustainability-day#:~:text=L’edizione%202025%20dell’Unime,%2C30%20alle%2013%2C30

 

Gaetano Aspa