Con Luca Abete all’UniMe il futuro non fa paura!

Si è svolta lunedì 8 Maggio 2023, presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Messina, la settima tappa del tour #NonCiFermaNessuno, la campagna motivazionale di Luca Abete dedicata interamente agli studenti. Con l’obiettivo di incoraggiare i giovani ad affrontare le difficoltà lungo il percorso accademico, il talk mira ad incrementare il confronto individuale e a offrire a ciascuno la possibilità di condividere e al tempo stesso ricevere esperienze e testimonianze.

Ad introdurre l’incontro sono stati i saluti del Magnifico Rettore Cuzzocrea, che con un sentito ringraziamento ad Abete per la sua presenza in Ateneo, ha sottolineato la compatibilità tra i valori del format della campagna e quelli della nostra università. “La nostra attenzione è totalmente rivolta agli studenti ai quali sento di dire: non permettete a nessuno di togliervi il diritto di sognare”. Queste le parole di Cuzzocrea rivolte ai ragazzi, per esortarli a non lasciarsi sopraffare dal sentimento di sconforto che possono dare i piccoli insuccessi riscontrati lungo il cammino verso i propri obiettivi.

Come superare paure e pregiudizi? Ce lo spiega Milena Bertolini

Ospite di questa nuova tappa, vi era in collegamento il commissario tecnico della Nazionale Femminile di Calcio Milena Bertolini, che in risposta alla domanda di Abete su come gestire l’ansia di un pre partita, ha rivelato di combatterla attraverso l’azione: “Bisogna in parte accogliere l’ansia e trasformarla in energia positiva attraverso l’azione, nella partita ma anche nel lavoro quotidiano”. Il consiglio della Bertolini è quello di tenere a mente nei momenti di sconforto, che così come in campo, anche nella vita non si è mai soli nell’affrontare le proprie paure.

In collegamento il ct della Nazionale Femminile di Calcio Milena Bertolini. Ph: Serena Previti

Il talk: ragazzi e ragazze raccontano di sé

La fase di vita che contraddistingue il percorso universitario, sebbene possa essere arricchente sotto molteplici punti di vista, spesso non è esente da momenti di sfida in grado di mettere noi studenti a dura prova. In perfetta sintonia con il tema della campagna sociale, ragazzi e ragazze hanno condiviso le proprie storie di coraggio e resilienza.

La timidezza porta talvolta a isolarci, a non sentirci all’altezza. È di questo che parlano Fabrizio e Gianluca. Bastiano porta a galla un altro tema: il disagio sociale, che, spesso va di pari passo con la paura del giudizio altrui.  Come fa notare Giuseppe è importante, ma non per questo dobbiamo permettere che condizioni le nostre scelte.

Anche per Joan il percorso universitario è stato altalenante: dopo aver realizzato di aver scelto il corso di laurea sbagliato, ha dato una svolta alla sua vita con una stimolante esperienza all’estero, e adesso è finalmente felice di studiare lingue all’università.

Talvolta uno degli ostacoli che possono insorgere durante gli anni accademici è la maternità. È il caso di Manuela, studentessa di medicina e mamma di due figli, che con impegno e dedizione è riuscita a conciliare la crescita dei bimbi con l’Università.

La sfida alla quale ha dovuto far fronte Valeria, invece, è una patologia: la distonia. Si tratta di una malattia molto rara che causa contratture muscolari involontarie prolungate nel tempo. Con la sua testimonianza Valeria desidera aiutare il prossimo, e ha deciso di studiare scienze del servizio sociale.

Alcuni studenti raccontano le loro esperienze. Ph: Serena Previti

 

Il premio #NonCiFermaNessuno

Uno degli obiettivi della Campagna Sociale è quello di valorizzare le storie di resilienza quotidiana che nascono nelle Università italiane e metterle a disposizione degli utenti della community. Per questo motivo tre anni fa è nato il Premio #NonCifermaNessuno. Un progetto molto apprezzato dal mondo accademico, che gode del patrocinio e del supporto della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), del Ministero dell’Università e della Ricerca, del Ministero per le Politiche Giovanili e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il format ha persino ricevuto nel 2018 la Medaglia del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Premio #NonCiFermaNessuno, dal valore simbolico, in questa settima tappa è stato consegnato ad Abdul Raouf Mastan, studente al quinto anno di Medicina e Chirurgia, e responsabile dello Student Ambassador Program, il progetto dedicato alla componente internazionale della comunità studentesca dell’Università di Messina. Seppure in Italia da pochi anni, Raouf ha messo a disposizione la propria esperienza per i suoi coetanei.

 

Abdul Raouf Mastan riceve il premio #NonCiFermaNessuno. Ph: Serena Previti

L’azione solidale e l’impronta green della campagna

Il valore del volontariato come opportunità di crescita rappresenta uno dei pilastri fondanti della campagna. Per questo motivo da otto anni #NonCifermaNessuno supporta il Banco Alimentare in modo concreto, e quest’anno lo fa attraverso il web game Super Foody, prodotto da TreeWeb del gruppo MAC. L’obiettivo è raccogliere pasti completi da donare alla rete solidale presente sul territorio nazionale del banco alimentare. In che modo? Facile: giocando! Super Foody è infatti, il videogioco con il quale divertirsi e al contempo raccogliere pasti completi forniti dal food donor Lidl Italia.

L’obiettivo di questa nona edizione è rendere ecosostenibili le aree di ristoro con distributori automatici presenti negli atenei, attraverso il progetto RiVending che mira al recupero e riciclo di bicchierini, palette e bottiglie in plastica grazie alla distribuzione di specifici contenitori utili alla raccolta.

La paura non fa futuro!

Ciò che è emerso da questo incontro è che la paura ostacola le nostre azioni, il nostro sviluppo e i risultati che possiamo ottenere. La paura limita le opportunità, e ci distrae dal perseguire i nostri obiettivi. Più abbiamo paura di qualcosa, infatti, più rischiamo che la nostra azione generi le cose temute. Ecco che il consiglio di Luca Abete offerto a tutti gli studenti: concentriamoci sul presente, perchè “il futuro inizia oggi e non domani!

 

Giulia Giaimo, Gabriella Pino

“MessinArcana”: alla scoperta delle bellezze meno note della città

L’associazione No Profit Puli-AMO Messina, nata nell’agosto del 2015 come collettivo spontaneo di cittadini, rappresenta oggi la più importante realtà messinese nell’ambito della rigenerazione urbana. Dichiaratamente apolitica e apartitica, le azioni promosse dall’Associazione mirano alla valorizzazione del territorio a partire dai luoghi della “non-memoria”: tasselli del tessuto urbano di fondamentale importanza storica, artistica o culturale, ma spesso in stato di forte degrado e abbandono.

Ed è proprio per questo che nelle giornate del 4,11 e 19 Maggio 2019 l’ha vista e la vedrà promotrice di MessinArcana, cioè l’apertura al pubblico di siti culturali solitamente inaccessibili, sconosciuti o non sufficientemente valorizzati come: il dietro le quinte del Teatro Vittorio Emanuele II; il Palazzo Samonà, meglio conosciuto come Palazzo dell’INPS; la camera di commercio; il Salone dei Mosaici alla Stazione Marittima; il santuario di Cristo Re, delle mura di Carlo V e delle prigioni. Tre fine settimana totalmente immersi nella bellezza e nell’arte.

Le visite, malgrado le condizioni meteo avverse e il giorno feriale, hanno registrato grande consenso con circa 250 accessi. La manifestazione ha coinvolto e coinvolgerà numerosi enti ed istituzioni che in questi mesi hanno collaborato attivamente nella realizzazione del progetto. MessinArcana realizzatrice di tour del tutto innovativi e inediti, dei tour multimediali. Si tratta di affidare la guida dei luoghi interamente alle mani dei visitatori grazie a delle visite virtuali accessibili tramite apposite applicazioni per smartphone attivabili per mezzo dei QRCode installati nei vari siti d’interesse. I proventi ricavati dalla svariate visite saranno devoluti per l’opera di riqualificazione di un monumento cittadinouna nuova illuminazione artistica della fontana del Nettuno.

Il prossimo appuntamento sarà sabato prossimo, giorno 11 maggio dalle ore 10.30 alle ore 18.00. Si raccomanda lo smartphone alla mano, le cuffiette e il lettore QRCode!

Gabriella Parasiliti Collazzo

Il Sincero Festival: un atmosfera magica e intima che unisce le persone!

Mercoledì 10 Aprile 2019. Messina. Ore 21.00. Colapesce Cocktail Bar – Caffetteria – Libreria.  Il siciliano Davide Rosolini, CantAttore,FantArtista, CreAttivo e Creatino, si è esibito in live con il suo Tradi Tour.

Quattro termini del tutto singolari lo descrivono: CantAttore perchè opera da anni nel teatro canzone ed i suoi brani sono dei veri e propri microspettacoli teatrali che hanno spesso a che fare con tutti quei problemi semplici della vita dove ci si può sempre trovare dentro la pesantezza di una domanda esistenziale. FantArtista poichè oltre a cantare, suonare e scrivere si imbatte nella realizzazione di strane opere e gadget per i suoi spettacoli, dal Kit dell’ uomo solo al porta portachiavi, dai cartelloni guida per il pubblico  a straordinarie mostre di arte contemporanea. CreAttivo per la sua forte e ricca attività creativa che gli fa sfornare album, canzoni, fumetti, trailer, film, spettacoli, miracoli.  Creatino poichè in fondo è uno di quei creativi molto cretini, che parlano d’ amore con uno sguardo placido e scanzonato senza prendersi mai sul serio.

Davide Di Rosolini, nato a Modica (RG) nel Gennaio del 1982, ha iniziato la sua carriera musicale nel 1998 come bassista/chitarrista in diverse band. Ha pubblicato due dischi con la band Tetra Martire, dov’era cantate e chitarrista: Tre quarti d’ira (2004), Poco prima della fine (2005).È stato fondatore del duo di teatro-canzoni Unduo, insieme a Costanza Paternò con cui ha pubblicato due dischi: Travolti da un insolito destino (2008), Novena (2009). È l’ideatore e il direttore artistico del Sincero Festival. È fondatore dell’associazione no profit per lo sviluppo della musica d’autore MU. Dal 2010 ad oggi pubblica album da solista: Disordine sotto il soppalco (2010), T.R.I.S. (2011), Praticare il bivacco (2012), Combattere l’ansia (2012), Flli Di Rosolini in Novena (2013), Disordine sopra il soppalco (2014), Chilometri, etilometri & aritmie (2015), Il male (2016) e “il male (il film)”(2017).

Locale gremito e pubblico attento in occasione del Sincero festival. Nato nove anni fa dalla mente di tre artisti: Davide Di Rosolini, per l’appunto, Cristiano Fronte e Giorgio Trufley. Il Sincero Festival, è una realtà particolarissima che nonostante non gode di nessun tipo di patrocinio riesce a portarsi avanti attraverso un autogestione consapevole e attraverso la sensibilità di artisti internazionali che, innamorati del progetto, vengono da ogni parte del mondo per sostenerlo.

E’ l’esperimento più riuscito di festival autogestito. Nonostante non goda di nessun contributo pubblico e sia vivo solo grazie alle offerte libere del pubblico e al contributo degli artisti che, innamorati dell’iniziativa, lo sostengono ogni anno portando il meglio dei loro spettacoli, riesce a regalare un atmosfera magica e intima che unisce le persone e fa crescere dentro i cuori di tutti il senso di appartenenza ad una grande famiglia.

Gabriella Parasiliti Collazzo

Una primavera di cultura: dietro le Quinte del Vittorio Emanuele con il FAI

Domenica 24 marzo 2019. Città di Messina. Teatro Vittorio Emanuele: protagonista della 27esima edizione delle giornate Fai, il Fondo per l’ambiente italiano. Si è potuto vedere tutto ciò che si cela dietro le quinte del teatro, inaugurato nel 1852, danneggiato dal terremoto del 1908, ricostruito e riaperto solo nel 1980. Come da norma è stata richiesta un’offerta libera, con un contributo suggerito a partire da 2 euro, per poter eseguire il tour.

Le visite guidate sono state eseguite a cura degli apprendisti ciceroni provenienti dai seguenti istituti: Liceo scientifico “G. Seguenza”; Liceo scientifico “Archimede”; Ist. d’Istr. Sup. “G. Minutoli”; I.I.S. ”G. La Farina-E. Basile”; Liceo ”E. Ainis”; Ist. Compr. n.14 ”San Francesco di Paola”; Ist. Compr. n.15 “E. Vittorini”; Ist. Compr. “E. Drago”; Ist. Compr. n.11 “A. Paino”; Ist. Compr. ”Pascoli-Crispi”; Istituto Comprensivo “Paradiso”.

Sara Virecci Fana, apprendista cicerona, frequentante il quarto anno dell’I.I.S. E. Basile ci illustra nel dettaglio come si snodava il giro turistico, quali argomenti trattava e come si sono divisi i ruoli all’interno dell’organizzazione:

 “Le visite guidate si sono svolte assegnando ad uno o più ciceroni un gruppo di visitatori. Le guide sono e siamo perlopiù ragazzi frequentanti elementari, medie e superiori, ed il percorso è stato differente per ciascuno. A seconda delle nostre capacità e competenze. Tutti abbiamo cominciato dall’esterno. Narrando la storia del teatro, descrivendo la facciata, la statua che campeggia sulla sommità dell’edificio e la struttura in maniera generale. I più piccoli, le elementari, hanno svolto i loro giri nei piani inferiori, partendo dall’atrio, dove è presente un’esposizione di abiti. In seguito passavano alla platea, dove illustravano la struttura interna, i palchetti e i vari ordini presenti. Il percorso che invece è stato destinato ai ragazzi delle medie e delle superiori, era il medesimo per la prima parte, ma, dopo aver descritto la platea e i piani dal primo al quinto, nei quali erano disposti costumi delle varie opere rappresentate a teatro (La sonnambula, Arlecchino, Il Don Giovanni e molti altri), si passava alla descrizione dell’affresco raffigurante la leggenda di Colapesce del pittore Guttuso. Il penultimo step era costituito dal sesto piano: la sala costumi. Qui vi è l’archivio degli abiti di scena del teatro: noi ragazzi del Basile, sezione moda, ci siamo occupati di descrivere gli abiti esposti e i particolari, dato che in precedenza abbiamo già svolto alternanza presso la sartoria dello stesso luogo, per ristrutturare gli abiti presenti nell’archivio e catalogarli. Continuando il percorso, i visitatori sono stati condotti nelle quinte, salendo poi nei tre ballatoi dove da lì si poteva assistere alla spiegazione del teatro vero e proprio, fino ad arrivare alla graticcia, una struttura a travi di legno o di metallo a ridosso del soffitto del teatro. La visita la si concludeva con l’illustrazione del sottopalco e della fossa orchestrale. Tutto il percorso è stato accompagnato, oltre che dalla descrizione architettonica, dalla spiegazione storica del teatro.”

Messina, ancora una volta, si registra tra quelle in cima per numero di visitatori. Un’iniziativa con cadenza annua che ogni anno ci fa riscoprire pezzi nascosti della nostra meravigliosa terra.

 

Gabriella Parasiliti Collazzo

 

St. Vincent: una wonder musician

Mentre scrivo la sto ascoltando chiedersi “Am I the only one in the only world?” : è l’inizio di “Rattlesnake” che apre il suo ultimo album “St. Vincent” risalente ormai al 2014.

Annie Clark aka St. Vincent non è l’unica donna al mondo ma è sicuramente un’artista intrigante, polistrumentista e cantautrice mai scontata nei testi e nella composizione musicale.

Ma su tutto: una divinità con la chitarra, e non sto esagerando.
Ci sarà un motivo per cui Dave Grohl l’ha chiamata per cantare “Lithium” nell’unica reunion dei Nirvana alla Rock and Roll Hall of Fame. Con il genio sperimentalista di David Byrne ha inciso un album “Love this giant” e girato il mondo in tour. Fa faville ai festival, unendo performance visiva e musica.
Il figlio di Frank Zappa in una recente intervista ha suggerito a coloro che si vogliono avvicinare al lavoro del padre di ascoltare prima lei, perché gli ricorda il padre per ritmica e cadenze sincopate. Suggerendo la visione di lei in un festival che suona una cover di “Dig a Pony”.

Cover dell’omonimo album “St Vincent”


Tornando all’album, i primi due singoli sono un gioco di chitarra e distorsioni del suono, fornendo essa stessa un elemento ritmico e sensuale.
“Birth in reverse” è un continuo sali e scendi vocale accompagnato da una velocissima coda strumentale.
Inizia “Prince Johnny”  è una canzone d’amore il cui testo è complesso,  si viene trasportati lungo tutta questa storia da una delicata tastiera.
C’è il tripudio di ottoni in “Digital Witness” , che prende in giro la società odierna e la dipendenza dalla tecnologia.
Ma c’è spazio anche per i lenti “I Prefer Your Love” è una intima melodia tra i suoi pezzi più struggenti in assoluto. Il  ritmo serrato e coinvolgente di “Psychopath”.
Nella versione deluxe dell’album troviamo “Pieta” che ad una base serrata di percussioni unisce un coro da chiesa e un testo filosofico.

La mia preferita in assoluto è “Regret” che con quelle percussioni eccita e riempie di energia.
In molti la etichettano come pop in questo suo disco ma io non riesco proprio perché è un miscuglio di generi, è un complesso non catalogabile che riesce a soddisfare tutti.
C’è tutto, garantendo una leggerezza di tocco e chiarezza melodica da fuoriclasse.
Quasi dimenticavo : “St. Vincent” nel 2015 ha vinto un Grammy come “miglior album alternativo”.
La musica di St. Vincent, come lei, è galvanizzante.

Ha creato un approccio totalmente nuovo nel suonare la chitarra: unico.
Validissimi anche i lavori degli album precedenti “Strange mercy”, “Actor” e “Marry me”.
La texana itinerante (negli ultimi 10 anni è stata quasi sempre on the road) ha fatto parte della Polyphonic Spree un gruppo di Dallas che unisce alla varietà di voci diversi strumenti, dal trombone al violino dalla tastiera elettrica al corno.
Ha collaborato anche con Sufjan Stevens altro cantautore polistrumentista , anche lui sperimenta moltissimo e il cui lavoro è più che notevole.
Da donna a cui piace sperimentare quest’anno si è cimentata anche nella regia di un corto horror, che in realtà sembra più il teatro dell’assurdo, marcatamente il suo stile.
Fa parte di una antologia chiamata “XX” (nda sono tutte registe donne) presentato al passato Sundance festival.
Ha inciso anche una cover di “Emotional rescue” dei Rolling Stones per il film di Luca Guadagnino “A bigger splash” e lavorato per la colonna sonora del primo corto di Kristen Stewart “Come swim”.

A dicembre in una intervista rilasciata a “Guitar World” ha affermato che il materiale scritto per il nuovo album è “il più profondo e più audace che abbia mai fatto”.
Proprio mercoledì con un divertente video ha annunciato le date del tour che inizierà in Giappone a fine agosto “Fear the future tour” http://https://www.youtube.com/watch?v=eFXq8OU1dNQ


Aspettiamoci dunque di tutto, c’è bisogno di creatività, sperimentazione e sana musica.
Questa donna dagli occhi di cerbiatto e dalla chitarra spiritata non ha sbagliato un colpo fino ad ora.
Intanto ci stuzzica su Instagram con foto dallo studio:

A me viene solo da dire : “Annie ESCILO!”.

Arianna De Arcangelis

Bike tour per Messina

Cosa c’è di meglio di una mattina di sole durante l’inverno? Andare in bici a scoprire la propria città con una giornata del genere!Bike-to-Work-Day-2012-02 mtc(1)

Si svolgerà domani il primo street tour in bici della città realizzato dalla collaborazione tra Lalleru, Messina Sostenibile, MTB Sicily e una guida turistica.
L’essenziale è avere una bicicletta al resto ci pensano gli organizzatori, il percorso sarà lungo circa 10 km in cui , come si legge nell’evento su Facebook “Vi racconteremo le storie nascoste di una parte della città in pieno centro urbano, da poco riscoperte attraverso opere di arte urbana.”. L’appuntamento è alle ore 10:30 presso Mtb Sicily Triathlon in via Garibaldi 249 e terminerà in piazza Cairoti con una fresca limonata.

Per ulteriori informazioni potete andare sull’evento Facebook “Sulla strada: arte, bici e storia”.

Alla scoperta di Messina in bicicletta : che bellezza!

Arianna De Arcangelis

Mistaman apre il suo tour a Messina-Intervista esclusiva per UniVersoMe

 

mistamanrealtaaumentatatourQuando si dice buona la prima. Giovedì 2 dicembre il rapper Mistaman, artista di punta dell’etichetta discografica Unlimited Struggle, ha aperto a Messina al Retronouveau il tour di promozione del nuovo album “Realtà aumentata”. Rilasciato il 4 novembre scorso, il disco rappresenta la sesta fatica dell’artista trevigiano classe ’76, che dopo più di vent’anni di carriera riesce ancora a sorprendere i suoi ascoltatori con qualcosa di attuale ma senza perderà le sue peculiarità artistiche. Scrivono su di lui: “I giochi di parole e le doppie chiavi di lettura dei suoi testi sono quanto di più tecnico il rap italiano possa offrire”. Noi di UniVersoMe siamo riusciti ad intervistarlo in esclusiva, e poichè i giochi di parole rivestono un ruolo quantomai centrale nella sua produzione, abbiamo deciso anche noi di metterli al centro della nostra intervista.

Partiamo dal titolo dell’album: “Realtà aumentata”; una visione sovrapposta alla realtà per aumentarne la comprensione. Chi  ascolta il tuo ultimo lavoro, di cosa si deve rendere conto?

Nell’album ci sono  due dimensioni: una introspettiva che tocca tasti molto personali come la musica e il mio interrogarmi nel farla; l’altra di più ampio respiro sul sociale. Il filo conduttore di tutto, ciò di cui vorrei la gente si rendesse conto, è di non dare per scontate le cose ma di andare in profondità. Questo è il concetto, è un disco contro la superficialità!

“E se la terra trema non ci resta che, fare festa come, se non c’è domani” (Non c’è domani, 2016). Quindi la soluzione a tutto è fregarsene?

È una canzone che propone una soluzione sarcastica. Il pezzo inizia come una presa di coscienza della crisi e delle cose che non vanno finché non si capisce che la soluzione a tutto è fare festa, ma è una soluzione sarcastica perché è quello che normalmente fanno le persone, quindi non va inteso letteralmente. Ci tenevo a sottolinearlo. -La soluzione a tutto è ascoltare il tuo disco?-  Macchè magari! La soluzione purtroppo, a differenza di quello che ci fanno credere le varie forze politiche, non è semplice. Credo sia necessario immergersi nella complessità delle cose e venir fuori con piccole soluzioni a piccoli problemi. Trovo che le soluzioni grandi siano quasi sempre populiste.

“So che devo smetterla di prenderla alla lettera o finisce, che il mio dj si esibisce con un frullatore, perché il traduttore non capisce che avevamo chiesto un mixer” (Lost in translation, 2016). Sei uno dei rapper più tecnici della scena italiana, ma sei sicuro che la gente ti capisca? Ti senti un’artista incompreso?

Io ho sempre cercato di non sottovalutare l’ascoltatore. Se fossi uno che si misura  con un pubblico generalista o se preferisci mainstream, mi dovrei porre fortemente il problema di essere comprensibile e addirittura cercare di dire qualcosa che quando la gente mi ascolta dice: “Merda questo la pensa come me!”. Dovrei essere comprensibile e allo stesso tempo dire delle cose condivisibili. Ad esempio nel brano “Se non ti piaccio”, io dico che dopo tutto quello che ho fatto penso di potermi permettere di avere l’arroganza di dire: “se non ti piaccio non c’è problema,ciao”. Se ascolti la mia musica  mi aspetto che tu in primis abbia voglia di approfondire. Quindi in conclusione, non voglio né sottovalutare l’ascoltatore né abbassare il livello di ciò che faccio per arrivare a più persone. In passato c’è stato un tentativo da parte mia di rendermi più comprensibile però alla fine, la mia complessità interiore si è sempre tradotta in una complessità dei testi.

img_9932“Scrivo col cuore neanche tocco penna e carta elettrodi sul petto il testo è  sull’elettrocardiogramma” (Posse Cut, 2014). Dando per certo che tu non scriva i tuoi pezzi in cardiologia, come si struttura il tuo processo creativo?

C’è un nucleo di cuore, sotto uno strato esterno di cervello. Faccio pezzi sia di tecnica pura, in cui magari dico cose che sono tutt’altro che impegnate, sia pezzi “conscious”, cosa che attinge sicuramente un po’ da quello che è lo stile di noi della Unlimited Struggle che facciamo canzoni serie e profonde. L’hip-hop ha una componente gioviale e poi una parte riflessiva, ma in realtà queste parti si compenetrano di continuo. In quest’album il brano “Irreversibile” è un pezzo contro la mentalità del consumismo fine a se stesso, che però è fatto con una tecnica estremamente fine. Purtroppo fare tante cose diverse è un autogol artisticamente parlando. L’ascoltatore si aspetta sempre la stessa cosa, e quando tu gli dai tante cose diverse è più facile deluderlo. È un caro prezzo da pagare, ma lo pago volentieri.

img_9931 “Volevi tutto subito così hai stretto i denti hai subìto, sembra che tutti provino a passare un provìno ,e che mai si destino dal proprio destìno” (A100, 2014). Cosa pensi dei rapper usciti dai talent-show?

Me la fanno spesso questa domanda sui talent. In verità qualche sera mi è capitato di stare a casa con amici e guardare questi programmi. Devo dire che sono uno spettacolo divertente da vedere e da commentare. Però a me quello che non piace è l’idea che un’artista vada a farsi giudicare e che si sottometta a quello che di fatto è un potere come quello televisivo e quello delle case discografiche. Preferirei una realtà che venisse dal basso, che sfidi il potere. Il fatto che uno per avere questi riflettori addosso debba chinare la testa e sottostare a questo circo, io lo trovo opposto al senso dell’arte. Nel ’94 quando ho iniziato eravamo opposti al mainstream, certamente da parte nostra c’era un’attitudine un po’ immatura, un po’ punk, ma l’hip-hop stesso nasce come una controcultura. Io vorrei fossimo tutti contro la commercializzazione dell’arte, non biasimo loro perché dovrebbe esserci un sistema che aiuta i giovani in Italia a fare musica. Invece, vuoi per la tassazione, vuoi per una mancanza di opportunità non viene realmente permesso ad un talento di esprimersi. Il business musicale italiano non è facile per i giovani, capisco perché vanno in questo tipo di programmi.

img_9972“È il giorno del comizio e han sempre la soluzione, se io fossi in Parlamento forse non sarei migliore, ma mangerei di meno è una questione di costituzione” (Si salvi chi può, 2014). Anche il 4 dicembre è una questione di Costituzione. Tu voti Sì o No?

Io voterò No. Ritengo che dentro questo referendum abbiano infilato un po’ di tutto. Ho paura che sia l’ennesimo specchietto per le allodole, ed è un peccato perché l’idea di velocizzare il percorso delle leggi in Parlamento è lodevole. Ma sappiamo bene che ci hanno infilato tante cose meno valide, tra cui il fatto di scegliere i senatori dalle regioni e dalle città metropolitane. La democrazia è stata già hackerata in più modi e questo a me sembra nient’altro che l’ennesimo tentativo.

Foto di: Giulia Greco

Alessio Gugliotta

STREET ART TOUR – per affermare la bellezza

Si fa sempre più spazio, tra gomitate e spintoni, l’arte urbana a Messina. Se vi guardate intorno, potrete notare sempre più opere d’arte sui muri ingrigiti della nostra città. E allora quale migliore iniziativa per conoscere meglio alcuni dei capolavori che ci circondano se non lo Street Art Tour?

IMG_2286L’iniziativa promossa da Lucy Fenech, responsabile del centro Senza Frontiere e consigliere comunale, darà la possibilità di ammirare la bellezza che sta prendendo il sopravvento nella città dello Stretto (e a noi non dispiace) ed inoltre scoprire ed approfondire due progetti di arte urbana interamente dedicati a Zancle: “DISTRART – distretti d’arte urbana” e “Arte e Caffè a cielo aperto”. Il tour si svolgerà con un bus dedicato che partirà dallo Zir alle ore 18.30 di oggi, ed arriverà all’Annunziata facendo alcune tappe per fermarsi ad osservare le opere d’arte urbana sparse lungo il percorso. Il costo è di 2,40 euro da pagare al momento della partenza, i posti sono limitati ma è ancora possibile prenotarsi scrivendo alla mail senzafrontiere@hotmail.com o alla pagina facebook del centro Senza Frontiere.
“A Messina nun c’è nenti” noi avremo qualcosa da fare, di diverso, divertente e avremo l’opportunità di vedere la nostra città sotto un altro punto di vista…una breve pausa dalla sessione estiva. Come dire, almeno una gioia!

Giulia Greco