Mondiali Russia 2018: il circo delle polemiche

Lo sappiamo bene ormai, quando un argomento viene trattato a livello mediale-informativo, è quasi impossibile non perdersi in una fitta rete di polemiche, bufale e situazioni sgradevoli. Non poteva quindi evitare tutto ciò un evento di importanza internazionale come il Mondiale di calcio 2018 iniziato lo scorso 14 giugno in Russia (in particolare a Mosca) e che ci terrà compagnia fino al 15 luglio.

È da mesi, infatti, che sui giornali di mezzo mondo si susseguono notizie relative all’importante torneo sportivo, una fra tutte, quella relativa alla soppressione di massa dei cani randagi presenti nelle città che ospiteranno le partite delle fasi a gironi e delle eliminatorie. Quello dell’allontanamento o dell’uccisione di queste bestie è un tema che, sfortunatamente, ritorna puntuale ogni 4 anni e che già aveva destato numerose polemiche in occasione del mondiale scorso avuto luogo in Brasile. Ad inizio anno, però, il governo russo ha incontrato una rappresentanza dei gruppi animalisti nazionali ed internazionali, per aprire un dialogo sulla questione ed evitare inutili polemiche o manifestazioni violente, rassicurando che nessun massacro sarebbe avvenuto; ma la situazione si è dimostrata diversa. Per i circa 2 milioni di randagi presenti sul territorio interessato, il governo avrebbe stanziato 136 di euro per la loro cattura e successiva uccisione, scatenando l’ira degli attivisti.

Risultati immagini per sterling tautaggioMa le polemiche non si sono fermate solo qui e, grazie anche all’arma preferita dal pubblico a casa, i social, si sono spostate anche su tematiche diverse. Una di queste è relativa al calciatore della nazionale inglese e del Manchester City, Raheem Sterling, che ha deciso di tatuarsi sulla gamba destra un fucile automatico. La reazione del web e dei tabloid inglesi non si è fatta aspettare, tanto da definire il gesto come oltraggioso e disgustoso, specialmente alla luce dei recenti e dolorosissimi fatti relativi al terrorismo di matrice islamica che hanno colpito la capitale inglese. A tutto ciò erano seguite le petizioni degli stessi tifosi volte ad allontanare il talento inglese dal ritiro della nazionale, situazione che ha richiesto l’immediato intervento dello stesso Sterling che con un post sul proprio profilo Instagram

Quando avevo due anni mio padre è stato ucciso da un colpo d’arma da fuoco, all’epoca avevo promesso a me stesso che non avrei mai toccato un’arma. In più io calcio di destro, dunque il tatuaggio ha un significato più profondo. E soprattutto non è ancora finito”

Dunque, tutto risolto, il caso si è chiuso e adesso si aspetta solo di vederlo in campo lunedì contro la Tunisia proprio all’esordio nel mondiale e, perchè no, magari proprio in gol con un bel tiro del suo personale fucile.

Ma, anche a pochi minuti dal fischio d’inizio della partita inaugurale del mondiale tra la Russia padrona di casa e la new entry Arabia Saudita (finita 5-0 per i padroni di casa), ecco che si presenta una nuova controversia relativa al dito medio mostrato alla fine della sua esibizione dalla pop-star inglese Robbie Williams, che ha avuto l’onore di aprire il match con una sua breve esibizione. Era da molti anni, infatti, che il cantante non si esibiva in Russia, specialmente dopo la pubblicazione del brano “Party like a Russian”, molto critico nei confronti del premier russo Vladimir Putin, e sicuramente il gesto star inglese, con un comportamento sempre molto al di sopra delle righe, non sarà passato inosservato. Ma si sa, agli artisti è permesso sempre tutto – o quasi.

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Chiudiamo però questa sfilza di notizie con quella che di più ci lascia sconcertati. Miguel F., un tifoso dell nazionale peruviana è ingrassato di ben 25kg negli ultimi 3 mesi per entrare nei parametri necessari per acquistare i biglietti destinati ai disabili. 

 

Sono un super tifoso della Nazionale, per me viene prima anche della mia squadra del cuore, l’Universitario di Lima. Per seguirla sono disposto a tutto. Già avevo assistito a tutte le partite nelle eliminatorie sudamericane. Avevo giurato a me stesso che sarei andato anche in Russia.”

queste le sue parole per rispondere ad alcuni giornalisti che si curiosi di capire cosa avesse spinto a tanto il tifoso peruviano.

Siamo solo al terzo giorno di questo Mondiale 2018 e sono già tantissime le polemiche che si sono create e che si creeranno nei prossimi giorni, ma speriamo che, oltre tutto questo, sia sempre la sportività a prevalere su tutto, anche se, dopo sessant’anni… l’Italia al mondiale non c’è.

Giorgio Muzzupappa

Violenza: è l’ora di dire BASTA

 

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Imagine all the people, living life in peace

 

Se vi chiedessi: “quali sono i maggiori problemi esistenti nel mondo?”, voi cosa rispondereste? La fame, ovviamente, la povertà, i politici disonesti, la guerra, le malattie. Ma, secondo me, una delle più imponenti piaghe sociali è la violenza.

Noi siamo esseri umani e, come tali, siamo caratterizzati dal lume della ragione. Quel lume che si perde in alcune occasioni, quel lume perso che ci fa diventare aggressivi, cattivi, impetuosi. Quante volte si dice “è come se avesse perso il lume della ragione”?Scatta qualcosa, si perdono le inibizioni, i freni ed ecco che diventiamo feroci, che ci avvaliamo della violenza per imporci su altri esseri umani.

Sassari, Roma, Orlando, Santa Monica, Francia. Cosa accomuna questi cinque luoghi? Li accomuna il fatto che, nelle ultime ore degli ultimi giorni, sono stati sbattuti in prima pagina per atti di violenza. E così entriamo in campi molto delicati quali il femminicidio, l’omofobia, fino ad una delle più stupide motivazioni per cui ci si avvale di questa “arma”: il calcio. E poi, ancora: bullismo, terrorismo. Violenza psicologica, violenza fisica.

Siamo liberi di NON parlare, siamo liberi ma con dei limiti, siamo liberi dietro metaforiche sbarre. Gli uomini nascono liberi di poter vivere la propria vita come vogliono e, per mano di altri uomini, finiscono per non poterlo realmente fare.

In questi giorni sono ricominciate le campagne che dicono stop alla violenza sulle donne. Si legge sui giornali ”Sassari: ragazzo picchia la sua fidanzata, arrestato e rilasciato, torna da lei per vendicarsi a SPRANGATE o ”Roma: marito ammazza moglie perché non le ha sorriso quando lui desiderava”. Giorno dopo giorno si sentono storie di uomini che, imbestialiti da non si sa cosa, ammazzano una di noi. Una di noi: perché non importa se è una ragazza nata dall’altra parte del mondo, è una di noi, una sorella, una moglie, una figlia, un’amica. Sembrano storie così lontane da noi che non ci accorgiamo che, invece, sono così vicine. Oggi potrebbe toccare a me, solo perché mi sono fidata di dire “sì” a un caffè, solo perché ho detto “ti amo”, solo perché ho voluto costruire con te qualcosa.

Tutto questo, cento volte è stato detto a ognuna di noi, non è amore. E, se lo è, è un amore malato e bisogna dirlo, bisogna denunciarlo per salvarsi. Gli schiaffi, i pugni non sono amore. Questo NON È AMORE. Invece, per chissà quale motivo, quello che non viene reputato Amore (con la A maiuscola) è il sentimento che si instaura tra due persone dello stesso sesso. Due persone che si amano normalmente, senza schiaffi, senza coltelli, con qualche litigata fisiologica, se appartengono allo stesso sesso non sono normali. È contro natura. La sentite pure voi? Si chiama Omofobia.

Ed è così che ti ritrovi ucciso. Perché sei andato in un locale a festeggiare con il tuo ragazzo, con il tuo amore, a ballare, a divertirti e un pazzo entra e ti spara. E ti spara non perché, secondo alcune dichiarazioni, è facente parte dell’Isis (l’emblema contemporaneo del terrorismo e della violenza) ma perché ha visto due ragazzi omosessuali baciarsi e si è arrabbiato. Capite? Si è arrabbiato. Ah, ma non era l’unico: un uomo, diretto al Gay Pride di Los Angeles, è stato fermato, il 12 giugno scorso, a Santa Monica dove gli sono stati sequestrati fucili d’assalto ed esplosivi che, come da lui dichiarato, voleva utilizzare a quell’evento.

Ma se anche lo Sport, simbolo dell’unione tra i popoli e le persone, viene umiliato con notizie di tifosi che si picchiano tra di loro, dove arriveremo? Se anche questi Europei 2016, che dovrebbero rappresentare il mondo unito IN FRANCIA contro il terrorismo, vengono macchiati così, con queste disgustose notizie?

Il lume della ragione. Ma dove lo abbiamo lasciato, signori miei? Chi ci ha fatto credere che abbiamo il permesso di alzarci la mattina e andare a violare la libertà delle persone? Chi ci ha fatto credere che abbiamo il potere di giudicare qualcuno, di fargli del male se non è come noi o se non si comporta come vogliamo noi? Con quale sangue freddo riusciamo ad alzare le mani su un altro essere umano, a ucciderlo o a portarlo al suicidio?

Oggi è lunedì e io ho voluto iniziare la settimana con una parola: basta.

Adesso basta.

Elena Anna Andronico