Thailandia: il simbolo di “Hunger games” il segno della ribellione e della democrazia

Dal 14 ottobre la Thailandia vive una situazione politica precaria. Nell’ultimo periodo è cresciuto il dissenso soprattutto dei giovani nei riguardi del primo ministro Prayuth Chan-ocha, l’ex comandante dell’esercito che è salito al potere il 22 maggio 2014 con un colpo di Stato di natura militare. L’inizio delle proteste non è recente ma ora sembra esserci una svolta.

Prayuth Chan-ocha, premier della Thailandia. Fonte: Khaosod English.

Mercoledì 14 ottobre

Nella mattinata vari gruppi di protestanti hanno chiesto la caduta del premier Prayuth, una nuova Costituzione e la fine delle persecuzioni dei dissidenti politici. È stato richiesto anche una limitazione ai poteri del re. A questi gruppi protestanti si sono opposti vari gruppi monarchici, che hanno smontato le tesi dei primi. Queste due fazioni si sono schierate nell’area attorno il Monumento per la Democrazia (Bangkok) e non si è arrivati allo scontro diretto grazie alla presenza massiccia di poliziotti intervenuti per permettere al re di passare in serata nell’aria occupata.

Quando l’auto che trasportava il re Vajiralongkorn e la regina Suditha è passata nell’area, i migliaia di manifestanti presenti hanno reagito in due modi: chi urlava insulti ai reali (un reato punito con particolare durezza in Thailandia, con l’imprigionamento dai 3 ai 15 anni) e chi alzava tre dita unite e due piegate al passaggio dell’auto del re. Quelle tre dita sono il simbolo di resistenza e ribellione usate dalla protagonista della trilogia “Hunger Games“. Con quelle tre dita, Katniss si opponeva al regime dittatoriale del presidente Snow. Non è la prima volta che i protestanti thailandesi usano questo simbolo: nel 2014 lo avevano usato proprio per manifestare contro il colpo di Stato di Prayuth.

Giovani studenti manifestano contro il governo in carica. Fonte: Corriere della Sera.

Giovedì 15 ottobre

Nella giornata di giovedì è stato proclamato lo stato di emergenza date le minacce alla sede dell’esecutivo da parte dei manifestanti a Bangkok. Lo stato prevede sostanzialmente due punti: il divieto di assembramento per più di 5 persone e di non diffondere tramite social network messaggi e notizie dannose per la sicurezza nazionale. Ciò ha scoraggiato molti manifestanti ma non tutti. In centinaia sono scesi in strada per manifestare, sfidando il divieto imposto dal governo poche ore prima. Nella serata si sono poi dispersi pacificamente.

I partecipanti alle proteste marciano pacificamente. Fonte: Business Insider

Venerdì 16 ottobre

Infine ieri, è iniziata la terza giornata di proteste. I giovani studenti che hanno partecipato si sono organizzati all’ultimo momento e via social, utilizzando i messaggi come unico strumento di comunicazione. I poliziotti hanno cercato di disperderle con potenti idranti che lanciavano acqua mista a vernice. Tuttavia nemmeno la pioggia è riuscita a fermarli. L’arrivo degli agenti antisommossa ha cambiato le carte in tavola ma i manifestanti non si sono scoraggiati nemmeno in questa occasione e hanno preparato nuove barricate con oggetti di fortuna. Ciò ha portato allo scontro diretto con le prime file di manifestanti e con il ferimento di essi.

epa08582184 Thai student and pro-democracy activists flash the three-fingered salute for anti-government, as they take part on a Harry Potter themed pro-democracy protest against the government near the Democracy Monument in downtown Bangkok, Thailand, 03 August 2020. The pro-democracy activists gathered to protest the government and to call for change. EPA/NARONG SANGNAK
Fonte: ANSA

Sabato 17 ottobre

Oggi i manifestanti sono raddoppiati e si sono organizzati in modo efficiente per il quarto giorno di proteste. Essi si sono divisi in tre punti diversi per aggirare la polizia ed il traffico. La folla si è divisa in zone lontane tra di loro, nelle parti periferiche a nord, ovest ed est della capitale. In particolare, il punto a nord sembra essere quello che raccoglie più manifestanti. Al momento non sono presenti agenti di nessun tipo in queste aree ma si prevede non solo un inasprimento delle lotte ma anche una risposta da parte del governo, magari con un aumento delle pene.

Riot police stand on guard during the demonstration. Thousands of Thai anti-government protesters move from the democracy monument to The Thai Government House in Bangkok and prepared to stay-overnight here. They demonstrated demanding the resignation of Thailand (SOPA Images / SIPA/SIPA / IPA/Fotogramma, Bangkok - 2020-10-15) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
Agenti antisommossa bloccano i manifestanti. Fonte: TIMgate

Sarah Tandurella

Thailandia, trovati vivi i 12 ragazzi dispersi

Una drammatica storia che ha tenuto con il fiato sospeso la Thailandia e il mondo intero, quella dei 12 ragazzini – tutti tra gli 11 e i 16 anni – che due settimane fa, tornando dall’allenamento di calcio, si erano infilati con il vice allenatore nella grotta, meta turistica poco lontano da Chiang Rai, nel nord del Paese, dove però l’accesso è vietato da giugno a novembre per la stagione delle piogge.

L’ottimismo dei primi commenti di esperti militari e politici sembrava diminuire col passare delle ore,ma impegnando sia elicotteri per sorvolare la zona, cercando eventuali aperture di altre grotte inesplorate, sia due droni con i rilevatori del calore dei corpi, la difficilissima missione di salvataggio durata settimane, soprattutto grazie all’impegno dei soccorritori , dedicandosi al salvataggio 24 ore su 24 , si è conclusa nel migliore dei modi riuscendo a trovare tutti i ragazzi vivi.

“Li abbiamo trovati ed erano tutti e 13 vivi. Ci prenderemo cura di loro sino a quando potranno spostarsi“, con queste parole, Narongsak Osatanakorn, governatore della provincia di Chiang Rai, a capo delle operazioni di soccorso, ha dato l’incredibile notizia. Ci vorranno alcune ore per imbastire le operazioni di recupero e riportare i 13 dispersi all’esterno della grotta, ha poi aggiunto il governatore della provincia di Chiang Rai.

I ragazzi, che avevano già visitato Tham Luang, si erano addentrati, per una gita organizzata, nella grotta prima che un diluvio – durato giorni e che ha complicato le operazioni di recupero – impedisse loro di uscire e li tenesse chiusi lì dentro. Ciò ha fatto parlare molto la Thailandia in chiave critica, spostando l’attenzione dalla gravità della situazione alla decisione in sè, presa dal vice allenatore, della gita. All’ingresso delle cave sono state trovate le loro biciclette e le loro scarpe. Ad una distanza di 400 metri dalla cavità di “Pattaya Beach”, rimasta asciutta durante le inondazioni, è stato ritrovato tutto il gruppo che apparentemente sembra non essersi mosso da lì per per tutta la durata della loro scomparsa.

Oltre ai genitori e ai soccorritori  fuori dalla grotta si era formata una folla di persone, compresi diversi monaci buddisti per trasmettere la propria speranza alle famiglie.

Francesca Grasso