Sigaretta elettronica: sicuri che sia davvero innocua?

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Dai primi anni del 2000 ad oggi continua a crescere inesorabilmente l’uso della sigaretta elettronica sia tra i giovani che tra gli adulti.
Se inizialmente la finalità delle e-cig era accompagnare il fumatore verso lo smettere di fumare, in realtà i dati dimostrano che si tende piuttosto a sostituire la sigaretta tradizionale con quella elettronica.
La cosa che desta più preoccupazione è che invece, tra i più giovani, la sigaretta elettronica si è dimostrata un pretesto per iniziare a fumare piuttosto che a smettere, aprendo le porte verso la dipendenza dalla nicotina.

Dritti al punto:

Come funziona e cosa contiene la sigaretta elettronica

Come per la sigaretta tradizionale il processo che permette la formazione del vapore è la combustione. La differenza sostanziale sta nel fatto che si raggiungono temperature più basse riducendo così (parzialmente) il rilascio di sostanze nocive.

Il liquido che viene surriscaldato è formato da glicole propilenico, glicerolo, nicotina (in percentuali variabili) ed aromi a scelta.
Nonostante la svariata gamma di dispositivi sul mercato, ciò che cambia tra sigaretta elettronica tradizionale e le famose marche di cui si sente spesso parlare è semplicemente la composizione dei vapori.
Ad esempio, alcune nuove e-cig sempre più in voga contengono circa 20 mg/ml di nicotina, quantità equivalente ad un intero pacchetto di sigarette.

Sono veramente innocue per la salute?

Un errato pensiero comune vuole che le sigarette elettroniche non siano dannose o che i loro effetti negativi siano trascurabili.
In realtà numerosi studi hanno dimostrato che il fumo elettronico contiene metalli come nichel, rame, zinco, stagno e piombo, composti organici volatili come benzene e toluene, aldeidi come benzaldeide, formaldeide che sono composti cancerogeni accertati.
Per la sua composizione e per il processo di combustione che vi è alla base  è ormai impossibile affermare che questi dispositivi siano sicuri per la salute.

Effetti sull’apparato buccale

Nei fumatori di sigarette elettroniche è stato riscontrato ingiallimento dei denti sanguinamento gengivale.
L’azione del “fumo digitale” provoca anche una riduzione della salivazione con bocca secca e aumento delle infezioni del cavo orale, data la mancata azione antibatterica svolta dalla saliva.
Spesso chi fuma l’e-cig assume l’abitudine/compulsione di mordicchiare il drip tip (bocchino), che causa microfratture dentarie e problemi gnatologici che interessano tutto l’arco della mascella e della mandibola.
Alcuni studi prospettano nei prossimi anni incremento di tumori della lingua e del labbro inferiore legato all’uso della e-cig, a causa del calore generato dalla combustione.
Tuttavia, al momento rimangono ipotesi che verranno eventualmente comprovate successivamente.

Effetti sull’apparato respiratorio

EVALI

Conosciuta anche come ”sindrome dello svapatore”, è una malattia polmonare con clinica estremamente variabile e soggettiva causata dal consumo di sostanze a base di THC (quindi illegali) fumate tramite dispositivi elettronici.
I criteri per fare diagnosi di EVALI sono:

  • presenza di infiltrati polmonari nell’imaging;
  • utilizzo di sistemi elettronici di rilascio della nicotina nei 90 giorni precedenti;
  • assenza di altre possibili cause, quali infezioni, cause cardiache, neoplastiche o reumatologiche.

L’EVALI tra agosto 2019 e febbraio 2020 negli Stati Uniti ha provocato 2,758 casi accertati di malattie polmonari, di cui 64 letali, praticamente una vera e propria epidemia!

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Effetti sulla funzionalità respiratoria

Degli studi condotti su soggetti non fumatori hanno dimostrato una iperproduzione di muco, un aumento della resistenza al flusso nelle vie aeree superiori, un aumento dei livelli di proteina C reattiva (indice di infiammazione) e una riduzione della dilatazione dell’endotelio vascolare.
Questo potrebbe essere attribuibile al glicerolo contenuto nel liquido che, una volta surriscaldato, determina la formazione di acroleina, notoriamente infiammatorio per le vie aeree.
Tutto ciò potrebbe portare a lungo termine ad una riduzione della funzionalità respiratoria e maggiore predisposizione allo sviluppo dell’asma. 

Effetti sull’apparato cardiovascolare

Così come la sigaretta tradizionale, anche quella elettronica contiene la celeberrima nicotina, riconosciuto fattore di rischio cardiovascolare.
Lo studio sul medio-termine, pubblicato dal prof. Manzoli di Ferrara, ha dimostrato che dopo sei anni di follow-up non vi è nessuna riduzione del rischio di malattie legate al fumo (infarto, angina, BPCO, ictus) negli utilizzatori di sigaretta elettronica rispetto ai fumatori di tabacco.
Da ciò si evince che potrebbe non essere sufficiente diminuire la quantità di nicotina per avere dei benefici a livello cardiovascolare.

Intossicazione da nicotina

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha notificato, contestualmente alla diffusione della sigaretta elettronica, un aumento significativo delle intossicazione da nicotina.
Questo fenomeno è tristemente comune in età pediatrica, dato che i bambini, spesso incuriositi dalle cartucce colorate, tendono a ingerire il liquido contenente nicotina, che può essere anche mortale a dosi elevate.
Secondo uno studio pubblicato da Pediatrics nel 2016, le segnalazioni negli USA di intossicazioni da nicotina sono passate da una al mese nel 2010 a 223 al mese nel 2015.
Si ricorda dunque che è fondamentale tenere le cartucce lontano dalla portata dei bambini.

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Tumori

Ad oggi è impossibile avere delle evidenze su patologie neoplastiche, in quanto lo sviluppo di una neoplasia è un processo molto lungo.
Ciò che si può affermare con sicurezza è che il riscaldamento del glicole propilenico e della glicerina presenti nel vapore aspirato può produrre formaldeide e acetaldeide.
Queste sostanze sono considerate cancerogeni certi inseriti nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene dello IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), per cui si ipotizza che possa esserci un rischio neoplastico legato all’utilizzo delle e-cig.

Conclusioni

La sigaretta elettronica resta ad oggi un dispositivo troppo recente per poterlo giudicare in maniera obiettiva, dato che la maggior parte degli effetti si vedono a lungo termine.
Ciò che sicuramente dobbiamo escludere dall’opinione comune è che sia sicura o una valida alternativa allo smettere di fumare.
Il consiglio rimane dunque ”SMETTI DI FUMARE E SE NON FUMI NON INIZIARE!” 

Sofia Turturici

Bibliografia

  • https://www.altroconsumo.it/salute/cura-della-persona/speciali/rischio-fumo-sigarette-elettroniche#:~:text=I%20rischi%20legati%20all’assunzione,sanguigna%20e%20del%20ritmo%20cardiaco).
  • https://www.clinicasst.it/blog/sigarette-elettroniche-tutti-i-rischi-che-possono-causare-alla-salute-dei-denti/
  • http://www.odontoiatria33.it/cronaca/18824/tumore-del-cavo-orale-e-sigarette-elettroniche.html
  • https://oggiscienza.it/2020/02/21/sigaretta-elettronica-svapare-male-effetti-evali/#:~:text=Le%20e%2Dcig%20considerate%20%E2%80%9Cinnocue,termine%20dello%20svapo%20oltre%20EVALI&text=Oltre%202%2C758%20casi%20di%20malattia,febbraio%202020%20negli%20Stati%20Uniti.
  • https://www.amjmed.com/article/S0002-9343(20)30140-6/fulltext
  • https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/la-sigaretta-elettronica-e-meno-pericolosa-della-sigaretta-di-tabacco
  • https://www.cardiologiaoggi.com/sigaretta-elettronica-e-rischio-cardiovascolare/

“EVALI”, la malattia polmonare delle sigarette elettroniche: un’epidemia poco conosciuta

In periodi di pandemia non puo’ che essere pertinente uno dei pensieri più duraturi del filosofo danese Søren Kierkegaard , il quale per tutta la sua vita sostenne che “la vita deve essere vissuta in avanti, ma in realtà può essere compresa solo guardando indietro”. Questo pensiero riveste un ruolo centrale nelle epidemie.

Una di queste, che è stata scarsamente posta in risalto, è l’ “epidemia” data dalla sigaretta elettronica e dal danno polmonare associato all’uso del prodotto, che è stato compreso dall’opinione pubblica per la prima volta solo nell’agosto 2019 negli USA.

 

Il complottismo dell’ultim’ora ha perfino cercato di bollare questo allarme come qualcosa di studiato a tavolino dalle lobby del tabacco che con le e-cigarettes stavano perdendo terreno. Ma adesso, poiché questo focolaio si è ridotto di intensità, è opportuno dare uno sguardo indietro alla cosidetta EVALI o “malattia dello svapo” (illegale). Va precisato infatti che a creare il dannopolmonare non è il semplice utilizzo della sigaretta elettronica , ma un utilizzo scorretto e con sostanze illegali a base di THC.

Un recentissimo articolo del dott. Werner sul New England Journal of Medicine pone l’attenzione proprio su questo aspetto. Il 18 febbraio 2020 sono stati confrontati i primi 60 pazienti deceduti per EVALI con 2558 pazienti che sono stati ricoverati in ospedale per lo stesso motivo, ma sono sopravvissuti.

In sostanza, i pazienti deceduti per EVALI avevano una probabilità nove volte maggiore di avere una malattia polmonare ostruttiva cronica e più del doppio delle probabilità di avere asma. Oltre a ciò, presentavano una probabilità cinque volte maggiore di avere malattie cardiovascolari (principalmente ipertensione arteriosa) rispetto ai non esposti. 

Il numero di casi di “malattia dello svapo” ha avuto il suo picco nel settembre 2019 a cui è seguito un forte declino, in coincidenza della spiacevole scoperta che la maggior parte di questi pazienti aveva inalatovapore da liquidi di sigarette elettroniche contenenti la vitamina E acetato, una sostanza apparsa nei prodotti illeciti per e-cigarettes a base di THC negli Stati Uniti nei mesi precedenti.

Fonte: applied radiology.com Le immagini mostrano una lesione polmonare associata all’uso di sigarette o prodotti elettronici con un quadro di polmonite secondario allo svapo di tetraidrocannabinolo (THC) in un uomo di 18 anni.

Questo composto chimico è risultato quasi costantemente nello studio del lavaggio broncoalveolare in questi pazienti, ed è di conseguenza emerso come il principale candidato alla tossicità responsabile di EVALI.

Sembra comunque improbabile che una singola tossina riesca a dare malattie così diverse tra loro. Infatti, come molti degli “svapatori” sapranno (o forse no?) il vapore di sigaretta elettronica può contenere una miscela diversificata di sostanze chimiche, alcune con potenziale tossico o cancerogeno noto, ma molte altre delle quali non sono noti gli effetti dell’inalazione.

Queste evidenze suggeriscono come stiamo assistendo a più di una sindrome della malattia polmonare indotta dallo svapo: una sindrome acuta e grave che colpisce un gran numero di utenti di sigarette elettroniche e un’altra sindrome più lieve che colpisce una percentuale molto più piccola di utenti o richiede un tempo più lungo per manifestarsi (la maggior parte, fortunatamente).

Conosceremo solo in futuro la reale entità del problema, ma le evidenze scientifiche ci dicono con certezza che dobbiamo affrontare questo problema con molta più attenzione. Infatti, sebbene la fase peggiore del boom di casi di questa nuova malattia, l’ EVALI, possa ora considerarsi superata, sono milioni gli utenti di sigarette elettroniche che disconoscono il problema.

Questi non possiedono ancora praticamente alcuna protezione contro i potenziali danni che potrebbero derivare da migliaia di dispositivi e liquidi per sigarette elettroniche in gran parte non regolamentati sul mercato. In questo, sarà necessario che la Food and Drug Administration e agenzie governative simili impongano regolamenti ferrati e ben precisi sulla composizione, fabbricazione, controllo della qualità e test di questi prodotti, rimuovendo ovviamente, tutti i prodotti non conformi dal mercato.

Se così non fosse, non ci sarà nulla per prevenire una potenziale epidemia di malattie polmonari croniche o altri focolai simili a EVALI che emerge dall’uso diffuso di sigarette elettroniche.

Luigi Asmundo