Lezioni di degrado al Polo dell’Annunziata

La recente ristrutturazione del DICAM ha restituito decoro al polo universitario dell’Annunziata, ma lo stato di abbandono dell’omonimo Viale penalizza l’immagine del Dipartimento. Basta fare qualche passo fuori dal cancello per rendersene conto.

Un’accoglienza poco universitaria

Il quartiere dell’Annunziata non brilla certo per ordine e pulizia. Un torrente scoperto e maleodorante taglia in due la strada, e il caos del parcheggio selvaggio regna sovrano. Aiuole e rotonde sono sommerse da erbacce e sterpaglie, mentre qua e là spuntano mini discariche di rifiuti ingombranti. Non è esattamente ciò che ci si aspetta da una zona universitaria.

Ma se l’intero rione richiederebbe una strutturale quanto complessa riqualificazione da parte del Comune, la prima parte del Viale, quella che conduce al DICAM, potrebbe essere facilmente curata con un minimo di attenzione in più.

Proprio quel tratto di strada che va dalla terza rotonda fino ai cancelli del Dipartimento rappresenta il vero ingresso del Polo universitario. In virtù di ciò, sarebbe lecito attendersi un’area rifinita, che accolga al meglio gli accademici. Al contrario, si presenta trascurata, sporca, quasi respingente.

Da mesi il viale è invaso da alte erbacce che rendono il marciapiede in molti tratti impraticabile. Gli studenti sono spesso costretti a scendere sulla strada, camminando a pochi centimetri dalle auto che sfrecciano. E come se non bastasse, non di rado bisogna schivare anche qualche sacco di spazzatura, abbandonato dai residenti della zona non particolarmente affezionati alla raccolta differenziata.

Fra rifiuti, escrementi di animali e scritte spray, raggiungere la facoltà diventa una piccola odissea. E la situazione non migliora quando si arriva davanti al Dipartimento: lì, alla sinistra dei cancelli, la panchina nera resta incrinata da infinite settimane, a testimonianza dell’incuria generale.

Il lato positivo? Le condizioni pietose del viale sono una motivazione in più per laurearsi in fretta. Non tanto per il traguardo accademico in sé, quanto per fuggire il prima possibile da un quartiere tristemente desolato.

 

UniME, pensaci tu!

Il Comune dovrebbe essere il primo soggetto a intervenire, anche solo per dimostrare un minimo di riguardo verso l’Università, istituzione centrale nella realtà cittadina. Ma, a quanto pare, anche una semplice scerbatura sembra cosa dell’altro mondo.

In questo scenario, l’intervento dell’Università di Messina potrebbe fare davvero la differenza. UniMe ha infatti mezzi, voce e autorevolezza per chiedere al Comune e a Messinaservizi una migliore gestione della zona.

Interventi basilari potrebbero migliorare di molto la situazione attuale: l’installazione di cestini lungo il marciapiede aiuterebbe a combattere l’abbandono di lattine e bottiglie di plastica, mentre collocare dei contenitori per le deiezioni canine sarebbero un forte segnale di civiltà. Ma l’intervento più urgente resta la scerbatura, perché qui le erbacce rischiano davvero di diventare alberi.

Sono accorgimenti minimi, ma con una grande importanza. L’ingresso del DICAM merita un aspetto più dignitoso e accogliente. Per questo anche le associazioni studentesche dovrebbero unirsi e fare fronte comune, chiedendo ai vertici universitari un’azione concreta.

Lo richiede l’immagine di UniMe, così come tutti gli studenti che ogni mattina percorrono quei marciapiedi horror per raggiungere le facoltà. Questo degrado va avanti da troppo tempo, e l’Università non può fare finta di nulla.

 

Giovanni Gentile Patti

La cultura in un mondo sempre più mediatico

Nel panorama del nuovo millennio, l’approccio alla cultura è cambiato radicalmente. Siamo passati da un’epoca in cui i libri e i dizionari erano considerati i fondamenti della conoscenza a un’era in cui la possibilità di accedere a informazioni è a portata di click.

Internet, con la sua vasta rete di dati e accessori, ha rivoluzionato il modo in cui apprendiamo, comunichiamo e interagiamo con l’esterno.

Tuttavia, questa traslazione non è priva di contro e pone una serie di interrogativi riguardo alla nostra capacità di riflessione critica, alla nostra pazienza e alla nostra felicità in un contesto mediatico così frenetico.

La cultura della superficialità

La cultura del “tutto e subito” ci ha portato a sviluppare abitudini che premiano la superficialità a scapito della profondità.

La lettura di articoli brevi e post sui social media ha sostituito la lettura approfondita di saggi e libri. Ciò non solo limita la nostra capacità di sviluppare un pensiero critico, ma riduce anche il nostro tempo di riflessione. Siamo sempre più portati a consumare contenuti in modo rapido, ma raramente ci fermiamo a riflettere su ciò che abbiamo appena appreso.
Un grande studioso, Zgmunt Bauman, dedicò gran parte dei suoi testi alla modernità, denominandola, in più occasioni, come “liquida”: nelle relazioni, nelle interazioni, nel modo di vivere, nella ricerca. Non siamo più abituati ad aspettare, non conosciamo la virtù della pazienza, ma ricerchiamo costantemente qualcosa che sia immediato.
Le conseguenze di questa cultura della superficialità sono evidenti. Il nostro modo di apprendere è diventato reattivo piuttosto che attivo. Ci muoviamo da un argomento all’altro, raccogliendo frammenti di informazioni che raramente vengono integrati in un contesto più ampio.

Questo approccio alla conoscenza non solo impoverisce la nostra comprensione del mondo, ma mette in discussione anche la nostra capacità di pensare in modo critico.

Riflessione critica e capacità di attesa

La riflessione critica è uno dei pilastri fondamentali della cultura. Ci consente di analizzare, valutare e soppesare ciò che apprendiamo e ci guida verso decisioni più informate.

Ma in un’epoca in cui l’informazione è sempre a disposizione, ci chiediamo: sappiamo ancora riflettere? Siamo in grado di attendere il momento giusto per ottenere risultati significativi?
Il mondo moderno sembra premiare la velocità, a discapito di una reale analisi di ciò che si trova dietro ai nostri occhi, dietro lo schermo del pc spesso dimentichiamo che si nasconda la “vita vera”.
La pressione per produrre risultati immediati ha colpito molti aspetti delle nostre vite, dall’educazione al lavoro, passando per le relazioni.

Nei social media, il “like” e il feedback immediato sono diventati la misura del successo, spingendoci a cercare gratificazioni rapide piuttosto che impegnarci in processi più lenti ma gratificanti.
Questa corsa contro il tempo ha un impatto negativo sulla nostra capacità di riflessione. Ciò che un tempo richiedeva giorni o settimane di studio e analisi può ora essere sintetizzato in un articolo veloce o in un video di pochi minuti.

La domanda cruciale è: stiamo veramente comprendendo ciò che apprendiamo, oppure stiamo semplicemente accumulando informazioni senza mai integrarli in un quadro più ampio?

La felicità in un mondo mediatico

Un altro interrogativo che emerge dalla nostra nuova realtà culturale è se, in fin dei conti, ripetere comportamenti superficiali e affrettati ci renda realmente felici.

I social media, che promettono connessione e interazione, possono spesso portare a sentimenti di isolamento e insoddisfazione.
Molti utenti si trovano a confrontarsi quotidianamente con versioni idealizzate della vita degli altri, il che può generare sentimenti di inadeguatezza e depressione.
La pervasività dei media e della tecnologia ha cambiato radicalmente il nostro modo di percepire la felicità. Le gratificazioni immediate e la ricerca incessante di “likes” e approvazioni sociali hanno spostato il nostro senso di valore e autostima. Questo non è solo un problema individuale, ma anche sociale: stiamo vivendo in un’epoca in cui la salute mentale e il benessere sono messi a dura prova da aspettative irrealistiche e dalla pressione costante di essere sempre “online”.

La ricerca di un nuovo wquilibrio

In questo contesto così complesso, diventa essenziale cercare un nuovo equilibrio. Dobbiamo imparare a reintrodurre la riflessione critica nelle nostre vite e a riscoprire la pazienza come valore.
Ciò implica anche una rivalutazione del nostro approccio alla conoscenza e dell’importanza di investire tempo per comprendere e interiorizzare ciò che apprendiamo.
Le istituzioni educative hanno un ruolo cruciale in questo processo. Cambiando il modo in cui insegnano, possono incoraggiare gli studenti a pensare in modo critico, a ricercare informazioni di qualità e a rispettare il processo di rappresentazione della conoscenza. Solo così possiamo sperare di alleviare le conseguenze negative della nostra cultura della superficialità e trovare un equilibrio salutare tra informazione e riflessione.

Conclusione

La cultura non è solo accumulo di informazioni, ma è anche e soprattutto un atto di conoscenza profonda, di amore per la verità e di ricerca nel continuo dialogo con il mondo.
Dovremmo iniziare ad interrogarci e porci una semplice domanda: siamo noi i padroni della nostra conoscenza oppure è la stessa rete a veicolarci?

Lo abbiamo visto grazie all’intelligenza artificiale, che giorno dopo giorno, sta andando a sostituirsi all’essere umano nei più svariati contesti: viene lecito chiedersi se prima o poi non verremmo soppressi noi stessi da questa modernità.

Fonti: https://www.eolo.it/home/blog/giovani-e-internet.html

Zygmunt Bauman, Modernità liquida (1990) 

Prematurità: la forza travestita da fragilità

Il 17 novembre, non celebriamo la prematurità in se, ma l’immensità di un bambino microscopico che, nonostante tutto, si aggrappa alla vita. Diamo voce alle famiglie.

Quando parliamo di prematurità? 

Prematuro

Parliamo di prematurità quando un feto nasce prima delle 37 settimane di gestazione. I neonati prematuri sono suddivisi in:

  • Estremamente pretermine: prima delle 28 settimane
  • Molto pretermine: tra 28 e 31+6 settimane
  • Moderamente pretermine: tra 32 e 33+6 settimane
  • Tardo pretermine: tra 34 e 36+6 settimane

In base al loro peso alla nascita, i neonati pretermine possono essere ulteriormente classificati in:

  • Neonati di peso basso (LBW), con peso inferiore ai 2.500 grammi.
  • Neonati di peso molto basso (VLBW), con peso inferiore ai 1.500 grammi.
  • Neonati di peso estremamente basso (ELBW), con peso inferiore ai 1.000 grammi.

Fattori che possono condurre ad un parto prematuro

Rischio

I fattori che possono condurre ad un parto prematuro sono svariati. L’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) raccomanda il parto elettivo a partire da 32 settimane in casi selezionati che comportano complicazioni materne gravi e/o fetali. Nel caso del parto spontaneo, le cause possono  riguardare l’anamnesi personale, tra cui:

  • Precendenti parti prematuri (principale fattore di rischio)
  • Precedenti gravidanze multiple
  • Precedenti aborti terapeutici multipli e/o aborti spontanei

Oppure, problemi insorti o dovuti all’attuale gravidanza, come: Fecondazione in vitro, fumo di sigaretta, età materna giovane o avanzata (< 16 anni, > 35 anni), gravidanza gemellare, distacco di placenta, preeclampsia, tra le più comuni.

Rischi di un neonato pretermine

I rischi principali per un neonato pretermine sono strettamente correlati alla settimana di gestazione. Più precoce è la nascita, maggiore sarà il grado di immaturità fetale e ridotto il peso:

  • Gli estremamente pretermine risultano essere i più fragili. Presentano maggiore rischio di problematiche cardiovascolari e respiratorie. Risulta fondamentale  monitorare e valutare costantemente le funzioni e l’attività cerebrale.
  • Per i nati tra le 28 e le 31 settimane, i rischi neurologici risultano essere ridotti, ma risulta ancora aumentato il rischio di problematiche respiratorie e la suscettibilità alle infezioni.
  • Superate le 32 settimane, i rischi si riducono ma potrebbe essere posizionato, preventivamente, nei primi giorni di vita, un supporto respiratorio e nutrizionale, perché spesso in questa fase le funzioni di suzione e deglutizione non sono perfettamente sviluppate.
  • I nati tra le 34 e le 36 settimane rappresentano circa il 70% dei prematuri, e pur essendo stabili dal punto di vista cardiovascolare e respiratorio sono molto delicati sotto l’aspetto neuroevolutivo e immunitario.

Problematiche più comuni

neonato

Le condizioni patologiche riscontrabili in un prematuro, possono essere diverse, sia per gravità che per trattabilità. Viene prestata molta attenzione alle funzioni respiratorie, soggette alle maggiori problematiche a breve termine in caso di prematurità. Altre condizioni caratterizzanti il prematuro, possono essere:

  • Sindrome da distress respiratorio e displasia broncopolmonare
  • Entero-colite necrotizzante
  • Sepsi
  • Condizioni neurologiche
  • Difficoltà di alimentazione
  • Problemi cardiaci
  • Problemi visivi e uditivi

Complicazioni e sequele a lungo termine

Un Neonato prematuro avrà bisogno di cure mediche e controlli regolari; i medici, di solito, effettuano dei monitoragi a lungo termine per evitare complicazioni in futuro. Alcune delle complicazioni a lungo termine che un bambino prematuro può avere sono:

  1. Sequele neurologiche: lo stress a cui sono sottoposti i bambini prematuri può causare alterazioni nel cervello. I sintomi del danno cerebrale possono apparire nel tempo.
  2. Problemi di vista e udito: la mancanza di ossigeno nel cervello può danneggiare la retina, dato che è la parte dell’occhio che si collega con il cervello. L’eccesso di ossigeno che, può verificarsi a causa della respirazione artificiale, può anche generare alterazioni come la retinopatia. I bambini prematuri hanno un alto rischio di perdita dell’udito.
  3. Problemi di sviluppo e di comportamento: la prematurità e il basso peso aumentano il rischio di problemi di attenzione o di iperattività. La stimolazione precoce dei bambini prematuri aiuta a prevenire i problemi di apprendimento legati alla prematurità.

Prendersi cura dei genitori, per curare i bambini

coppia

Ben noto, come il divenire genitori richieda sempre nuovi apprendimenti, ma diventare genitori di un bambino nato pretermine amplifica ancora di più questa sfida. Uno studio ha indicato come lo stress dei genitori dei nati pretermine si riduca sensibilmente se, messi nelle condizioni di poter agire per la loro cura e di ricevere informazioni e istruzioni da parte degli operatori sanitari.

Ciò che si consiglia è il coinvolgimento dei gentori nei primi approcci al gavage (alimentazione tramite sondino gastrico) e poi all’allattamento vero e proprio, nel tenere in braccio, lavare e cambiare il loro bambino. Tutte azioni che tendono a ridurre i livelli di stress e ansia. Per un bambino prematuro i genitori sono come farmaci naturali, prendersi cura di loro significa prendersi cura del piccolo.

Un neonato prematuro, verrà sottoposto, ancora prima della nascita, ad una serie di trattamenti farmacologici; come per esempio la somministrazione di glucocorticoidi per la maturità polmonare. Tuttavia la sensibilizzazione va effettuata sulle procedure assistenziali svolti proprio dai genitori, piuttosto che sulla somministrazione farmaceutica.

Un affare di famiglia

genitori

La marsupio terapia; modalità di assistenza in cui il bambino, svestito, viene posto in posizione verticale sul petto nudo del genitore in modo che si crei un contatto pelle a pelle continuo e prolungato. L’orecchio del bambino poggia sul cuore del genitore, e lo riporta ai suoni della vita intrauterina. È stata dimostrata la sua efficacia nell’aumentare la capacità di termoregolazione, nel prolungare il sonno, nel migliorare i parametri respiratori e nello stabilizzare la funzione cardiaca.  Oltre a rinsaldare il legame genitore-bambino, il contatto col neonato attiva una serie di risposte neuro-ormonali (tra cui l’incremento dei livelli di ossitocina e prolattina) che aumentano la produzione di latte. Ne deriva una maggiore fiducia, autostima e senso di realizzazione per le madri, che si associa al fatto di poter fare qualcosa di positivo per i loro bambini.

La possibilità di accesso prolungato delle madri in reparto coi loro bambini, permette di stimolare l’allattamento al seno, grazie al contatto fisico e alla correlata riduzione dello stress in entrambi. Occorre sostenere le madri nell’allattamento prima, durante e dopo il parto, coinvolgendo attivamente anche la figura del partner. Egli può sostenere la compagna sedendosi accanto a lei durante le poppate o l’estrazione di latte, massaggiandola, valorizzando le occasioni in cui riesce a tirare anche solo poche gocce, comunque preziose per il neonato. Siccome l’immaturità neurologica, respiratoria e orogastroenterica del bambino ne ostacolano, in un primo momento, la suzione al seno, le madri andrebbero incoraggiate all’estrazione manuale di latte o con tiralatte, possibilmente in un luogo in cui possono vedere e toccare il figlio. È sulla base di queste evidenze che la presenza dei genitori in TIN andrebbe considerata, più che come una possibilità, un diritto fondato su dati scientifici.

Mortalità in Italia e nel mondo

Secondo la neonatologa María Isabel de las Cuevas, i progressi in neonatologia hanno ridotto drasticamente la mortalità e le conseguenze nei prematuri. Lei crede che il “rischio zero” non esista mai, nemmeno con un bambino nato a termine.

L’Italia oggi è uno dei Paesi con il più basso tasso di mortalità al mondo per neonati di peso inferiore a 1500 grammi con il 13,8% rispetto al 15% a livello mondiale (negli anni ‘70 era il 60%)”.  Risulta essere fondamentale, che questi piccoli nascano in Ospedali dotati di Terapie Intensive Neonatali (TIN) con attrezzature moderne e personale altamente specializzato, per garantire loro un’assistenza adeguata.

Miglioramenti per la salute dei piccoli

Tin

Dovrebbero consentire l’accesso dei genitori 24 ore su 24, con il loro coinvolgimento diretto e favorendo il contatto pelle a pelle, anche allo scopo di facilitare l’avvio dell’allattamento materno. Sarebbe fondamentale, inoltre, attivare presso questi reparti percorsi di sostegno psicologico, per i genitori che si accingono ad affrontare la prematurità del proprio figlio, attualmente presenti in non tutti i reparti e non sempre ben strutturati. I progressi scientifici hanno migliorato molto la sopravvivenza e la prognosi a breve termine dei neonati prematuri, ma alcuni di questi bambini sono a rischio di sviluppare problemi durante la crescita.

“Per migliorare la prognosi a lungo termine di questi neonati e sostenere attivamente le loro famiglie, dovrebbero essere tenuti sotto osservazione costante per valutarne i parametri vitali e di sviluppo, con accertamenti ripetuti nel tempo fino all’inizio dell’età scolare.”

Per la Società Italiana di Neonatologia è fondamentale che il Follow-up del Neonato Pretermine venga ufficialmente riconosciuto dal nostro Sistema Sanitario, in modo da garantire risorse umane ed economiche che lo configurino come una Rete di Servizi specifica e multidisciplinare per soddisfare le complesse esigenze post-dimissione del neonato a rischio evolutivo e della sua famiglia.

Conclusioni

La prematurità è un filo sottile tra il non illudersi e il non abbattersi; Dove ogni grammo in più è un traguardo e ogni goccia di latte è importante. Un enorme senso di impotenza di fronte alle loro  sofferenze e fatiche, è paura, rabbia ma anche speranza.

Dalla pagina instagram “Tincoraggio”

Alice Pantano

www.msdmanuals.com

www.salute.gov.it

www.quotidianosanita.it

simri.it

 

Tempeste geomagnetiche: il sistema Sole-Terra tra incanto e tragedia.

Il sistema che porta alla formazione di una tempesta geomagnetica è ricco di dettagli e, con essi, si realizzano alcuni dei fenomeni di cui sempre più spesso sentiamo discutere.

La scoperta da cui tutto prende forma

Secondo alcuni studiosi, una delle caratteristiche peculiari del Sole è il suo campo magnetico, il denominatore comune di molti degli eventi riguardanti la sua attività.
Fu George Hale, nei primi del Novecento, a comprenderne per la prima volta l’esistenza. Egli osservò che il Sole era permeato a tutte le scale da tale campo e che la sua manifestazione più evidente risiedeva nelle macchie solari. Esse erano note per la loro forte attività magnetica e per la diversa emissività termica rispetto alle regioni che le circondano, giungendo alla conclusione che il Sole fosse una stella magnetica
È l’osservazione delle macchie solari che permette di fare previsioni sull’arrivo o meno di una tempesta geomagnetica.

Fonte: conoscenzalconfine.it

Cos’è una macchia solare?

Le macchie solari sono gigantesche strutture magnetiche che appaiono sul disco solare come regioni scure. La loro costituzione è molto particolare.
La parte più interna e più scura è caratterizzata da temperature più basse rispetto a quelle raggiunte nelle regioni più esterne che risultano essere più luminose (6000 K).  Sono varie le situazioni a cui il campo può essere soggetto. Ad esempio, in alcuni casi potrebbe essere influenzato da accumuli di plasma caldo che prendono il nome di “light bridges”, e che si pensa rappresentino segnali di decadimento della macchia. E ancora, potremmo osservare intrusioni di “umbral dots”, anche questi luoghi dove il plasma emerge per poi ricadere in basso.

Il Sole: una fonte di variabilità

Il moto del Sole attorno al suo asse di rotazione non è uniforme. Conosce diverse velocità a seconda di quale punto si consideri. Questo fa sì che il campo magnetico si avvolga con più rapidità attorno all’equatore, raggiungendo un momento in cui, per la forte intensità, il plasma che lo circonda viene “espulso”, formando così una sotto-densità. Il plasma in questa zona avrà una densità più bassa di quello che la ricopre: esso galleggerà sino alla fotosfera. È qui che creerà le macchie solari. Le variazioni che coinvolgono il campo magnetico solare si ripercuotono sull’intero sistema, il quale lega ciò che avviene sul Sole a ciò che potrebbe avvenire sulla Terra.

 

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Fonte: focus.it

Oltre le macchie solari: altri cambiamenti osservati

Ulteriore conseguenza delle variazioni è osservabile nella forma della corona solare, che passa dall’essere regolare nei periodi di minima attività solare, all’essere irregolare e abbastanza estesa in quelli di massima. Questa  instabilità porta al rilascio di grandi quantità di energia. È ciò che avviene attraverso i “flares” (brillamenti), seguiti da un eventuale espulsione della massa coronale nello spazio interplanetario.
Questo evento avviene durante un massimo solare, e in prossimità delle macchie solari. Un ciclo solare comincia con un numero minimo di macchie, che aumenteranno sino al massimo, per poi ridiminuire.
Se teniamo conto del numero delle macchie presenti possiamo comprendere quanto sia possibile che si realizzi una nuova espulsione.

 

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Fonte: kasi.re.kr 
Fonte:blueplanetheart.it

Verso la formazione della tempesta geomagnetica

Il flusso di particelle cariche prodotto dal Sole (“vento solare”)  riesce ad annullare la “schermata” magnetica della Terra. Penetra nell’atmosfera terrestre e si producono le GIC, le correnti elettriche indotte geomagneticamente.
Queste fluiranno nelle zone con conducibilità elevata e ad alta latitudine.
Ma le conseguenze di una tempesta geomagnetica potrebbero essere talmente dannose che anche i Paesi localizzati a latitudini medio-basse hanno ormai iniziato a seguire gli studi in merito.

Fonte: geoscienze.blogspot.com

Gli impatti sulla natura e sulla quotidianità

L’impatto che la tempesta geomagnetica può avere su alcuni animali interessa il loro senso dell’orientamento.
Lo scorso 19 giugno è stata osservata la scomparsa di alcune centinaia di Columbidi dal Sud del Galles e dal Nord-Est dell’Inghilterra. Non sono mancati coloro che hanno ricondotto tale fenomeno a una tempesta geomagnetica.
Una situazione simile si ebbe nel 2015, quando due tempeste disorientarono alcuni cetacei del Mare del Nord, facendoli arenare.

Recente è poi la notizia di una tempesta abbattutasi sull’America Latina lo scorso 29 ottobre, causando un potente black-out radio. Per il giorno seguente era stata annunciata la cosiddetta “tempesta di Halloween”, che si sarebbe abbattuta sull’Europa alla velocità di 1.260 km/s.

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Fonte: meteoweb.eu

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Fonte: meteo.com

Le grandi tempeste geomagnetiche del passato

Nel 1859 la tempesta di Carrington portò a un guasto dei telegrafi durato 14 ore e alla produzione di un’aurora boreale che fu visibile in aree inusuali, come a Roma e a Cuba.
Altra tempesta molto forte fu quella del 1989, in Québec: la popolazione restò al buio per giorni.
Ancora, nella notte tra il 18 e il 19 settembre 1941, si registrò una delle tempeste geomagnetiche più violente a basse latitudini. Nel clima teso della Seconda Guerra Mondiale, in cielo apparvero aurore in diversi luoghi del mondo. Molte navi, illuminate dalle aurore, furono scoperte, e si pensa che per tale motivo un sommergibile tedesco riuscì ad affondare la nave canadese SC44 Corvette HMC Levis.

 

Riproduzione artistica delle macchie solari sull’Illinois State Journal,21 settembre 1941. Fonte: blueplanetheart.it

L’aurora boreale

L’ aurora boreale, australe o polare,  è un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre. Esso è caratterizzato principalmente da bande luminose di diverse forme e colori rapidamente mutevoli, che suscitano nello spettatore stupore e meraviglia. Si formano dall’interazione tra le particelle cariche di origine solare con gli strati più esterni dell’atmosfera; una tempesta geomagnetica rappresenta quindi il momento perfetto per la loro comparsa.
Alcuni studiosi pensano che proprio la presenza di un’aurora boreale sia stato uno dei motivi per cui il Titanic affondò.

«Non c’era la Luna, ma l’aurora boreale risplendeva come raggi lunari sparati all’impazzata dall’orizzonte settentrionale»

Queste furono le parole scritte da James Bisset, ufficiale della RMS Carpathia, una delle navi giunte in aiuto.
La ricercatrice Mila Zinkova  ritiene inoltre che la tempesta di cui si discute potrebbe aver interferito con la bussola della nave.

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Fonte: viagginews.com

Conclusioni

Oggi si sta provando ad approfondire il più possibile le dinamiche delle tempeste geomagnetiche, a tutte le latitudini. Si sta capendo come a esserne coinvolto sia tutto il mondo. Studiarne più a fondo gli effetti rappresenta il solo modo per proteggere la Terra.

 

Giada Gangemi

Times Higher Education: UniMe tra le migliori Università al mondo

L’Università di Messina si è nuovamente distinta a livello internazionale figurando tra le migliori università al mondo nella prestigiosa classifica THE del “World University Rankings by Subject” 2021.

Le classifiche THE (Times Higher Education) sono le uniche tabelle che mettono a confronto in maniera equilibrata le università globali e per questo vengono ritenute affidabili dagli accademici, dai dirigenti universitari, dalle industrie e dai governi. Sono inoltre una fondamentale risorsa per gli studenti nella scelta universitaria, in questo caso validando l’offerta dei corsi di laurea dell’Ateneo Peloritano a livello nazionale ed internazionale.

https://www.timeshighereducation.com/world-university-rankings/2021/world-ranking#!/page/0/length/25/sort_by/rank/sort_order/asc/cols/stats
Fonte: https://www.timeshighereducation.com/world-university-rankings/2021/world

Il Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea, in seguito alla notizia ha dichiarato:

Come ho già avuto modo di dire commentando altre classifiche precedenti, sapere che il nostro Ateneo, sulla base di indicatori molto precisi, è classificato tra le migliori università del mondo rappresenta uno stimolo per lavorare con maggiore passione e impegno. In un momento difficile per la nostra società, la Comunità Accademica, sta dando il massimo per garantire agli studenti e al territorio il miglior servizio. La crescita degli iscritti del 10% e queste attestazioni sulla qualità della ricerca e della didattica a livello internazionale certamente ci confortano e nel contempo ci stimolano a fare sempre meglio.

Il punteggio finale è la summa di una serie di punti dati ai vari indicatori standardizzati, permettendone così l’associazione tra campi molto diversi e non associabili, su cui viene calcolata la funzione di probabilità cumulativa, ad eccezione del Sondaggio sulla reputazione accademica che richiede una componente esponenziale.

Indicatori di performance

Sono 13 gli indicatori di performance calibrati che vengono esaminati per stilare la classifica, estrapolati dalla bibliometria dal database Scopus di Elsevier (2015-2020) e poi raggruppati in 5 aree:

  • Insegnamento (l’ambiente di apprendimento)
    o Indagine sulla reputazione – Insegnamento;
    o Rapporto tra personale accademico e studente;
    o Dottorati rilasciati / Diplomi universitari assegnati;
    o Dottorati conseguiti / Personale accademico;
    o Reddito istituzionale / Personale accademico;
  • Ricerca (volume, reddito e reputazione)
    o Indagine sulla reputazione – Ricerca;
    o Reddito della ricerca / Personale accademico;
    o Pubblicazioni / Personale (Personale accademico + Personale di ricerca);
  •  Citazioni (influenza della ricerca)
    o Impatto della citazione ponderata sul campo;
  •  Prospettive internazionali (personale, studenti e ricerca)
    o Proporzione di studenti internazionali;
    o Proporzione del personale accademico internazionale;
    o Co-autore internazionale (pubblicazioni internazionali / pubblicazioni totali);
  • Entrate del settore (trasferimento di conoscenze)
    o Entrate della ricerca da industria e commercio / personale accademico.

I risultati di UniMe

Per la prima volta tra le migliori 400 università al mondo per:

  • Ingegneria (fascia 301-400 al mondo e 11° in Italia);
  • Psicologia (fascia 301—400 al mondo e 9° in Italia).

Tra le prime 500 università al mondo per:

  • le discipline legate alla medicina e alla salute – “Clinical, Pre- clinical & Health” (fascia 401-500 al mondo e 14° in Italia);
  • scienze biologiche – “Life Sciences” (fascia 401-500 e 15° in Italia);
  • scienze informatiche – “Computer Science” (fascia 401-500 al mondo e 14° in Italia).

Infine si è classifica tra le prime 800 su 3000 università valutate per:

  • le scienze naturali – “Physical Sciences”;
  • le scienze umanistiche – “Arts & Humanities”.

Times Higher Education World University Rankings, ha quasi cinque decenni di esperienza come fonte di analisi: una competenza globalmente riconosciuta sullo studio delle prestazioni universitarie. Si presta dunque come un valido strumento di benchmarking, utilizzato da molte università prestigiose per valutare le proprie prestazioni con altre di riferimento (“best in class”) ed effettuare poi un post-benchmarking, cioè azioni in grado di migliorare le performance sulla base dei risultati del confronto.

AlmaLaurea e aumento del tasso di occupazione

Anche Il Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, aveva avuto modo di sottolineare un altro dei brillanti traguardi dell’Università di Messina per il 2020: l’Incremento esponenziale dell’employability dei laureati (per saperne di più leggi anche AlmaLaurea 2020: tasso di occupazione dei laureati UniMe al massimo storico). Segno di una realtà finalizzata non soltanto alla formazione accademica, ma orientata anche verso una stabilità lavorativa futura: un ponte verso il mondo del lavoro.

Tutto ciò non fa che rendere l’Ateneo Peloritano sempre più competitivo nel confrontarsi con Università apparentemente più blasonate a livello nazionale ed internazionale. Innovazione, miglioramento e globalizzazione sono le sfide che il nostro tempo ci lancia e che UniMe non ha esitato a raccogliere.

Giuseppina Simona Della Valle 

Rimandato il test per la Magistrale in Professioni Sanitarie previsto per il 30 ottobre

Nota del 29/10/2020

  • A seguito dei recenti dati sull’Emergenza Covid-19, il MIUR rinvia i test di ammissione per i Corsi di Laurea magistrale delle Professioni sanitarie, inizialmente previsti in data 30/10/2020.
  • La nuova data di svolgimento della prova di ammissione, tenuto conto dell’evoluzione del quadro pandemico e di eventuali ulteriori disposizioni in materia, sarà fissata entro il mese di marzo 2021.
  • Gli atenei, nell’ambito della loro autonomia organizzativa e gestionale, assicureranno il recupero delle attività formative e degli esami di profitto relativi al primo semestre nel corso dell’anno accademico 2020-2021.

 



Il 30 ottobre 2020 si terranno i Test di accesso ai Corsi di Laurea Magistrale delle Professioni Sanitarie.

Sede della prova

I candidati dovranno seguire i percorsi pedonali per accedere ai vari livelli delle aule di Ingegneria, evidenziato nella guida.

Fonte: https://www.unime.it/sites/default/files/Accessi%20Papardo-compresso.pdf

Orario della prova

  • L’ingresso è consentito dalle ore 8.00 e alle ore 10.00.
  • La prova inizierà alle ore 11.00 e per il suo svolgimento saranno assegnati 120 minuti.

Aule

I candidati saranno distribuiti in più aule in base a:

Documenti utili

Si ricorda che è necessario portare quanto segue:

  1. Documento di riconoscimento in corso di validità;
  2. Ricevuta di pagamento del contributo di partecipazione;
  3. Ricevuta della domanda di iscrizione online al concorso;
  4. Dichiarazione Covid-19 già compilata e sottoscritta ai sensi dell’art. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000;

Norme Covid-19

I candidati dovranno rispettare obbligatoriamente le regole anti-Covid-19 per evitare di essere allontanati dall’aula. A tal proposito si ricorda di portare con sé:

  1. Mascherina chirurgica da mantenere per tutta la durata della prova;
  2. Dichiarazione Covid-19 già compilata e sottoscritta ai sensi dell’art. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000;

Regole generali

  • I candidati non potranno portare con loro effetti personali come: zaini, carta, calcolatrici, telefoni cellulari, palmari, smartphone, smartwatch, tablet, auricolari, webcam, penne e cancelleria varia, pena l’esclusione;
  • Dovranno accedere senza accompagnatori all’area del test;
  • È permesso introdurre una bottiglietta d’acqua nell’aula dell’esame.

Come spiegato nel regolamento da rispettare in aula.

Numero di posti a disposizione per ciascun corso di studio

Ricordiamo che per l’anno accademico 2020/2021, il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha definito:

  • Scienze Infermieristiche ed Ostetriche LM/SNT1
    • 83 posti complessivi di cui 80 per i candidati EU;
  • Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie LM/SNT2:
    • 51 posti complessivi di cui 50 per i candidati EU;
  • Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Diagnostiche LM/SNT3:
    • 51 posti complessivi di cui 50 per i candidati EU.

I restanti saranno dedicati ai candidati non-UE residenti all’estero. Ogni Ateneo dispone l’ammissione ai suddetti corsi di studio in base ad apposita graduatoria di merito, nel limite del contingente ad essi riservato.

Pubblicazione graduatorie finali

  • L’Università creerà due distinte graduatorie: una per i candidati dei Paesi UE e dei Paesi non UE di cui all’art. 39, comma 5, del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e l’altra riservata ai candidati dei Paesi non UE residenti all’estero.
  • Le graduatorie di merito saranno pubblicate sul sito dell’ Ateneo dopo le verifiche amministrative.
  • I vincitori dovranno immatricolarsi attraverso la procedura on-line sul sito: Esse3, pena l’esclusione.
  • I candidati saranno ammessi se collocati in posizione utile in base al  punteggio e fino ad esaurimento posti disponibili.

Informazioni utili

  • L’immatricolazione ai Corsi di Laurea avverrà non oltre il 1 marzo 2021.
  • I candidati già iscritti ad un altro corso di laurea potranno immatricolarsi con riserva se lo terminano entro il 31 dicembre 2020.

Link bando.

Giuseppina Simona Della Valle

Chi era Lea Vergine, la pioniera della bodyart

Si è spenta, all’età di 84 anni, Lea Buoncristiano meglio conosciuta come Lea Vergine. Ricoverata al San Raffaele di Milano dopo essere risultata positiva al covid-19, è deceduta a causa delle complicazioni del suo stato di salute. E’ stata una critica d’arte e curatrice italiana, conosciuta sia a livello nazionale che internazionale, come pioniera della body art e pietra miliare dell’arte negli ultimi 50 anni.

La carriera e la rivalsa delle donne

Nasce a Napoli il 5 ottobre 1936 e fin da giovane inizia a scrivere per quotidiani locali e a organizzare le prime mostre. Nella sua carriera scrive numerosi saggi che le danno notorietà e importanza all’interno dell’ambiente artistico. In particolare, ‘Il corpo come linguaggio, body art e cose simili’ in cui analizza l’evoluzione e la rivoluzione della body art.

La perdita di identità; il rifiuto del prevalere del senso della realtà sulla sfera emozionale; la romantica ribellione alla dipendenza da qualcuno o da qualcosa; la tenerezza come meta mancata e quindi frustrante; l’assenza di una forma adulta, altruistica, d’amore.

Con queste parole Lea Vergine descriveva la body art come uno strumento che permette al corpo di estranearsi da ciò che davvero rappresenta potendo diventare qualsiasi cosa, il tutto o il niente. Vedeva, nel corpo umano, un qualcosa che andava ben oltre l’ordinario.

Parte integrante della body art è anche l’arte performativa, ovvero i movimenti artistici che consistono in esibizioni di fronte a un pubblico. Teatro, musica e danza sono – ad esempio – arti performative, ad esempio, e seguono ciò che la body art offre, ovvero far si che il proprio corpo, in un modo o nell’altro, si trasformi in qualcosa di diverso e susciti un’emozione all’interno dello spettatore che assiste alla performance.

(Il corpo come linguaggio. La body art e storie simili. Giampaolo Prearo. 1974)

Un altro saggio fu ‘L’altra metà dell’avanguardia 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche nel 1980‘ in cui mette in evidenza gli importanti contributi al mondo dell’arte da parte del popolo femminile. Lei, infatti, da sempre si è battuta per far emergere il popolo femminile in una società dove, ancora, era l’uomo a farla da padrone non tenendo in considerazione le artiste del gentil sesso.

La storia d’amore con Enzo Mari

Enzo Mari, purtroppo deceduto anche lui il giorno prima a causa del covid-19, è stato uno dei migliori designer italiani e non. Conosciuto da Lea Vergine negli anni ’60, i due si fidanzano e iniziano a convivere finchè non furono costretti a trasferirsi a Milano a causa di una denuncia nei loro confronti. Lì decisero di sposarsi nel ’78 e concepirono la loro unica figlia, Meta.

Il rapporto tra Lea Vergine e l’arte

L’arte non è necessaria, è il superfluo. E quello che ci serve per essere un po’ felici o meno infelici è il superfluo. Non può utilizzarla, l’arte, nella vita. ‘Arte e vita’ sì, nel senso che ti ci dedichi a quella cosa, ma non è che l’arte ti possa aiutare.

Con queste parole Lea Vergine voleva far capire come l’arte non sia indispensabile per la vita, il che suona strano visto che è stato affermato da una critica d’arte. Ma questa frase può avere diverse chiavi di lettura.

L’arte non è indispensabile ma, nonostante ciò, in molti si interessano a essa. Ma perchè? Semplice: l’arte è un’emozione continua, qualsiasi essa sia. Non tutti la capiscono ma, per coloro che ci riescono, hanno un qualcosa in più che rende la vita, come detto da Lea Vergine, più felice o meno infelice.

Giacomo Guarnera

Bando SAW – Students Around the World

Fonte: aeren-abogados.blogspot.com

È stato pubblicato il Bando “STUDENTS AROUND THE WORLD” (SAW) per l’assegnazione relativa al contributo economico inerente alle borse di mobilità per studio presso università extraeuropee nell’ambito di accordi di cooperazione internazionale per l’anno accademico 2020/2021.

L’importo del contributo sarà fino ad un massimo di 600€ in base al reddito (solo per i redditi che non superino i 30.000,00 sulla base dell’ISEE)

 

Come presentare la domanda?

Inviare la propria candidatura dal proprio account e-mail istituzionale (codicefiscale@studenti.unime.it) a protocollo@unime.it, inserendo in oggetto “Candidatura Bando SAW – C.A. “Unità Operativa Cooperazione Internazionale”.

Prima di presentare la domanda, con il supporto del docente
referente per la mobilità internazionale del CdS e dell’ “Unità Operativa Cooperazione e
Didattica Internazionale”, consultare le informazioni disponibili sul sito internet delle Università verificando autonomamente presso la sede estera: l’offerta didattica, il calendario
accademico ed i requisiti linguistici richiesti dall’Università ospitante per il Corso di Studio
prescelto.

Entro quando presentare la domanda?

Sarà possibile presentare la domanda entro le 23:59 del 22 Maggio 2020. Le borse saranno assegnate fino ad esaurimento fondi  sarà garantita la copertura finanziaria di mobilità della durata minima di 3 mesi (acquisizione minima obbligatoria di 12 CFU) fino ad un massimo di 6 mesi (acquisizione minima obbligatoria di 20 CFU). Sarà possibile estendere il periodo di mobilità fino ad un massimo di 12 mesi.

 

Per ulteriori informazioni in allegato il bando

 

Livio Milazzo

Studenti Unime – guida per le nuove disposizioni accademiche

Le misure adottate dal DPCM del 4 Marzo  tutelano tre principi essenziali:

  • la salute pubblica
  • il diritto allo studio
  • la continuità dei servizi erogati alla comunità

Con la precisazione che le carriere degli studenti non verranno compromesse in alcun modo dalle misure disposte di seguito; oltre agli appelli già previsti ed alle lezioni e agli esami in fase di calendarizzazione, ne saranno predisposti altri tra Maggio e Giugno.

Le disposizioni, inoltre, mirano specificatamente ad evitare la presenza prolungata di flussi ed assembramenti di persone ad una distanza inferiore a quella ritenuta necessaria (distanza di 1 metro) per evitare o contenere il contagio.

N.B. Provvedimenti disposti fino al 3 Aprile.

Unime- TEAMS

Teams è il servizio Microsoft per la collaborazione tra gruppi di lavoro; è un’applicazione che permette di interagire con altri utenti mettendo a disposizione in maniera integrata vari strumenti:

  • comunicazione via chat, audio-conferenza, video-conferenza
  • condivisione di documenti e cartelle con un’altra persona o con un gruppo
  • condivisione di applicazioni sul proprio computer, o dell’intero desktop in modo cooperativo

 

Lezioni ed esami

Dal sito d’Ateneo bisogna accedere alla pagina “LOGIN” cliccando sul link presente in alto nella pagina principale.

1) Inserendo le proprie credenziali d’Ateneo [codicefiscale@studenti.unime.it] potrete quindi accedere ad una pagina in cui sono presenti alcune funzioni riservate agli studenti.

2) Cliccando sull’icona di Teams teledidattica ci si recherà sul sito di didattica-online: https://moodle2.unime.it/didatticaonline.

3) Da qui sarà possibile visualizzare un elenco delle discipline e degli esami attualmente forniti in modalità teledidattica.

4) Seguire le istruzioni presenti all’interno della pagina per poter partecipare alle lezioni.

Link con ulteriori spiegazioni grafiche: https://sway.office.com/sTiodrCQ5PPUmc7v?ref=Link

 

 

Antonio Mulone

Erasmus+: borse di mobilità A.A. 2020-2021

Il tanto atteso bando Erasmus+ è finalmente online! Con la sua pubblicazione, importanti novità apportate per quest’anno accademico.

 

Due scadenze (CALL) per la presentazione delle candidature

  • La prima CALL è riservata a chi intende svolgere la mobilità nel primo semestre/anno intero o secondo semestre dell’a.a. 2020/2021.
  • La seconda CALL è riservata agli studenti che non hanno partecipato alla prima CALL ed agli studenti idonei nella prima CALL, ma risultati non assegnatari di Sede. In caso di partecipazione alla seconda CALL, le partenze potranno avvenire esclusivamente nel secondo semestre dell’a.a. 2020/2021 (e solamente verso le sedi rimaste disponibili dopo la prima CALL).
    Le domande di partecipazione si effettuano esclusivamente on-line dal profilo personale ESSE3

> La prima CALL si apre l’ 11/02/20 e scade il 6/03/20 alle ore 13:00.

> La seconda Call si apre il 25/05/20 e scade il 15/06/20 alle ore 13:00.

 

Incentivi economici

  • UniME incentiva le mobilità degli studenti integrando, sulla base della fascia ISEE di appartenenza, il contributo (standard) ricevuto dall’Agenzia Nazionale erasmus+ (250/280 euro in base al Paese in cui ha sede l’Università partner). Quindi, le borse di mobilità possono raggiungere un valore massimo di 750/780 euro al mese! Inoltre, il contributo totale spettante ad ogni studente (contributo Agenzia Nazionale + integrazione UniME) verrà erogato in due tranche: 80% all’arrivo presso la Sede estera –in modo da dare agli studenti la disponibilità economica per affrontare più agevolmente le spese iniziali, tendenzialmente maggiori – e il saldo del 20% a conclusione della mobilità.

 

Ulteriore incremento del numero dei posti disponibili

Per l’a.a. 2020/2021, ci sono nuovi accordi per un totale di 1041 posti disponibili presso Atenei esteri: 529 per Corsi di laurea, 401 per Corsi di Laurea Magistrale e 111 per Corsi di dottorato.

Nei seguenti allegati 1A e 1B sono riportate le schede delle Sedi disponibili:

 

Livello di conoscenza linguistico

E’ stato confermato il sistema di verifica delle conoscenze linguistiche presso il CLAM, per chi non avesse già un certificato linguistico idoneo ad una tariffa agevolata di 10 euro al fine di ottenere un’attestazione valida per la partecipazione al Bando Erasmus+. Inoltre, gli studenti che, in fase di candidatura, non avessero ancora raggiunto il livello di conoscenza richiesto, possono inserire una Lettera di impegno al raggiungimento del livello linguistico previsto dalla sede assegnata (raggiungimento entro e non oltre il 30 maggio).

Di seguito i link utili:

 

Oltre alla normale attività di assistenza di presenza e telefonica, l’Unità operativa di mobilità si mette a disposizione degli studenti con un Database esami in mobilità Erasmus+ studio per facilitare la scelta delle Sede estera e con un Vademecum per la gestione della mobilità, in cui sono sintetizzati le principali attività da svolgere per effettuare una mobilità di successo.

L’Unità, inoltre, effettuerà brevi incontri, nel corso delle lezioni, per distribuire materiale promozionale e sensibilizzare gli studenti alla partecipazione al Bando erasmus+.

Link utili:

Orario di apertura al pubblico unità operativa ”mobilità Erasmus”: Lunedì ore 9.00-13.00, Mercoledì ore 15.00-16.00, Giovedì ore 9.00-13.00.

Orario di ricevimento telefonico (helpdesk Bando): Martedì ore 15.00-16.00, Venerdì ore 10.00-12.00.
Tel: 090/676-8532-8349-8541.

E-mailerasmus@unime.it ; dsiddi@unime.it

 

Jessica Cardullo