Studente messinese fuori sede nella zona rossa: “Ho deciso di restare”

Qualche ora prima dell’ultimo decreto, che ha istituito come “zona protetta” tutto il territorio italiano, abbiamo potuto parlare, via webcam, con un ex studente messinese che si trovava nella zona rossa, a Rimini. Ci ha raccontato come ha vissuto le ore successive alla diffusione ufficiosa del decreto che istituiva la “zona rossa”, ed il perché ha deciso di restare. Marco Gervasi, laureato presso l’Università di Messina in Management d’Impresa, dopo aver lavorato tra Londra, Italia e Africa, da settembre 2019 ha iniziato il Master of Science presso Alma Mater Studiorum di Bologna in “Resource economics and sustainable development” con sede a Rimini.

La sera stessa, quando è trapelata la bozza del decreto che avrebbe istituito le zone rosse di quarantena, centinaia di ragazzi fuori sede sono tornati nelle proprie città. Tu come hai vissuto quella sera?

Ho saputo del decreto da uno screenshot del decreto su whatsapp. Ero a cena con dei colleghi, ma da quel momento abbiamo solo iniziato a cercare notizie più attendibili. Poco dopo la bozza del nuovo decreto era su tutti i giornali e Rimini rientrava tra le “zone rosse”. Quella sera non siamo più usciti, eravamo tutti preoccupati e siamo rimasti a discutere della situazione. Ho informato immediatamente i miei genitori del fatto che, secondo quel decreto, non sarei potuto tornare a casa per un tempo indeterminato. Erano molto preoccupati, volevano assolutamente che tornassi così come stavano facendo in quel momento centinaia di altri ragazzi. Con i miei colleghi siciliani, nei giorni precedenti, avevamo anche pensato di affittare una macchina e di scendere con quella, per evitare di prendere mezzi pubblici. Dopo un momento difficile di dubbi sul da farsi, abbiamo deciso di rimanere. Ho avvertito i miei della mia decisione. Dopo diverse spiegazioni li ho convinti che quella fosse la scelta giusta per me, per loro e per tutti.

Sapevi che molti ragazzi stavano tornando, potevi farlo anche tu. Cosa ti ha spinto a rimanere?

Ho pensato ai miei spostamenti nelle ultime settimane. Ero stato a Milano tre settimane prima. Ero stato prevalentemente in ufficio per lavoro, ma avevo utilizzato la metro nelle ore di punta. Inoltre ero ripartito per Rimini poco prima Milano fosse dichiarata zona rossa. Tornato a Rimini ho limitato le uscite, le zone molto affollate, abbiamo seguito le lezioni online ma, non essendo ancora una zona a rischio e non essendovi contagiati, ho anche avuto una minima vita sociale. 

Quindi ero stato esposto ad un rischio, e per quanto fossi stato attento rimaneva una minima possibilità che fossi un portatore asintomatico. Ho pensato alla mia famiglia, ed ho capito che non potevo e non volevo metterli a rischio. Poi ho pensato a Messina, lì ci sono ancora pochi casi, perché aumentare il rischio? Chi torna ed osserva la quarantena, in realtà entra inevitabilmente a contatto con i propri genitori, fratelli o sorelle e corre il rischio di vanificare la sua reclusione. Le limitazioni imposte nella zona rossa sono tante, e alle difficoltà con cui ogni fuori sede convive quotidianamente se ne aggiungono altre. E’ molto pesante anche psicologicamente.

Foto di Marco Gervasi – Rimini

E per quanto riguarda i tuoi colleghi? Come vivono la situazione?

Gran parte degli studenti era già rientrata a casa nelle settimane precedenti, quando l’Università ha impedito le lezioni frontali e ha dato accesso a lezioni online. So che molti studenti sono partiti da qui la notte stessa della diffusione del decreto. Molti dei miei colleghi invece hanno deciso, come me, di non farlo. In particolare i colleghi tedeschi hanno deciso di restare perché credono che in Germania la situazione sia stata sottovalutata e che in Italia, nonostante il numero maggiore dei casi, le misure attuate siano molto più adeguate alla situazione. Hanno fiducia nelle nostre istituzioni e nel Sistema Sanitario Nazionale italiano.

Com’è cambiata Rimini da quando è diventata zona rossa?

Come ti dicevo, inizialmente abbiamo cercato di limitare le uscite, in biblioteca rispettavamo la distanza di almeno un posto l’uno dall’altro, non potevamo riunirci in aule studio per fare co-working ed anche le palestre avevano un numero limitato di posti. Da quando invece Rimini è nella zona rossa, la biblioteca è chiusa, così come le altre aule, palestre e piscine. Bar, ristoranti, locali chiudono alle 18. Al supermercato si entra a scaglioni, la fila alla cassa è lunghissima, dura ore e bisogna rispettare un metro di distanza l’uno dall’altro. Sono molto più numerose le pattuglie di Carabinieri e Polizia, soprattutto in prossimità della Stazione e dell’autostrada.

Foto di Marco Gervasi – Rimini

Come vivrai i prossimi giorni?

Sicuramente eviterò di uscire, ho fatto una spesa che spero mi possa garantire diversi giorni di autonomia. Ci pesa soprattutto il non poter studiare in biblioteca, che era un motivo di incontro oltre che di studio. Ovviamente spero che la situazione rientri entro Pasqua, così da poter tornare dalla mia famiglia e dai miei amici, però sappiamo ciò che stiamo facendo. Tutti possiamo rinunciare ad un caffè al bar o ad un aperitivo per un bene superiore, la salute collettiva. Siamo convinti che, nel nostro piccolo, questo sacrificio possa davvero essere utile a far rientrare la situazione in tutta Italia. Tutti possiamo farlo.

Antonio Nuccio

Al via il bando per l’Internship all’Ufficio Europeo dei Brevetti di Monaco di Baviera per neolaureati UniMe

Aperte le candidature per lo svolgimento di un periodo di Internship presso l’Ufficio Europeo dei Brevetti di Monaco di Baviera: l’Università di Messina ha indetto un nuovo bando che offre a neolaureati UniMe (che hanno conseguito il titolo non oltre un anno fa) la possibilità di vivere una prestigiosa esperienza all’estero. Quello di Messina è uno dei pochi Atenei accreditati alla selezione di ex studenti che espleteranno il periodo di tirocinio all’interno delle strutture dell’EPO, l’European Patent Office. La selezione mira alla creazione di una short list di massimo cinque candidati idonei a cui, su esplicita richiesta dell’EPO, possono aggiungersene altri tre qualora l’elenco comprenda partecipanti di area scientifica o ingegneristica, per un totale complessivo di otto. La documentazione relativa alla candidatura dovrà pervenire entro le ore 12.30 dell’11 marzo 2019; le short list saranno poi inoltrate all’Ufficio Europeo dei Brevetti il 15 marzo, ma è bene precisare che l’eventuale inclusione negli elenchi non costituirà garanzia di partecipazione. La scelta finale, difatti, è demandata all’EPO, il quale procederà alla conferma o alla modifica della selezione, sulla base dei profili dei richiedenti e secondo le disponibilità dei propri uffici, stabilendo in ultima battuta il numero di tirocinanti. Il periodo di tirocinio si svolgerà tra settembre 2019 e settembre 2020.

Prerequisiti

  • Laurea triennale/magistrale in discipline scientifiche, dell’area ingegneristica o di aree diverse dalle precedenti, conseguita presso l’Università di Messina da non oltre un anno;
  • Attestato di conoscenza di almeno una delle lingue di lavoro dell’EPO – inglese, francese e tedesco – di livello B1 o superiore (NB: la certificazione relativa alla lingua inglese determina un punteggio superiore rispetto alle altre lingue di lavoro);
  • attestazione di avvenuto completamento (con superamento del test finale) di entrambi i due corsi di formazione erogati on-line dall’EPO, disponibili alla pagina https://e-courses.epo.org/ ;
  • cittadinanza relativa ad uno dei 38 paesi membri della Convenzione sul brevetto Europeo oppure di uno stato in fase di adesione.

Ai candidati entrati nella short-list è richiesta entro il 31 marzo 2019 la presentazione, direttamente all’EPO e tramite procedura on-line, di una domanda reperibile sul sito web dello stesso ente, unitamente a lettera di motivazione, curriculum vitae, diploma di laurea e certificazione di avvenuto completamento dei corsi on-line erogati dall’EPO. Demandata ai tirocinanti la stipula di una polizza assicurativa; è prevista, inoltre, l’erogazione di una borsa di studio a carico dell’Ufficio Europeo dei Brevetti.

 

Modulistica e documentazione da produrre

  • Istanza di partecipazione firmata;
  • Fotocopia di un documento di identità in corso di validità firmata;
  • Curriculum vitae in formato europeo in lingua italiana firmato;
  • Curriculum vitae in formato europeo in lingua inglese firmato;
  • Lettera di motivazione in lingua italiana firmata;
  • Lettera di motivazione in lingua inglese firmata;
  • Fotocopia codice fiscale;
  • Certificazione di conoscenza di una o più lingue di lavoro dell’EPO a livello pari almeno a B1 rilasciata da ente pubblico o privato.
  • Attestazione di avvenuto superamento dei corsi on-line erogati dall’EPO.

La documentazione dovrà pervenire entro le ore 12.30 del decimo giorno successivo alla pubblicazione del presente bando sul sito web UniMe, pena l’esclusione, mediante una tra le seguenti modalità: consegna a mano, raccomandata A/R e spedizione tramite Posta Elettronica Certificata (PEC). Per maggiori dettagli si rimanda all’avviso consultabile alla pagina https://www.unime.it/sites/default/files/Bando_53.pdf/ 

La Commissione esaminatrice attribuirà un massimo di 60 punti al candidato, vagliando il voto di laurea (max 10 punti), la conoscenza certificata di una delle lingue di lavoro dell’EPO (max 26) e l’esito del colloquio sulle competenze/motivazionale del candidato (max 24 punti). A conclusione dei lavori sarà prodotta una short list in che presenterà, in ordine decrescente di punteggio, i nomi dei candidati.

 

Per ulteriori informazioni rivolgersi al Responsabile del Procedimento, il Dott. Paolo Patanè – Responsabile della Unità Operativa Tutela della Proprietà Industriale, tel. n° 090 – 676 8923 e/o ppatane@unime.it .

 

Mariachiara Villari

“SAW”, il nuovo bando per borse di mobilità di UniMe

Indetto dall’Università di Messina un nuovo bando per l’assegnazione di un contributo economico pari a 100.000 euro per borse di mobilità per studio presso Università extraeuropee. “Students Around the World” (SAW), questo il nome del bando che si colloca nell’ambito di accordi di cooperazione internazionale per l’anno accademico 2019/2020. Le borse di mobilità saranno erogate fino ad esaurimento fondi e la durata può variare da un minimo di 3 mesi a un massimo di 9 mesi continuativi; prevista, inoltre, un’estensione del periodo di mobilità fino ad un massimo di 12 mesi, con conclusione entro il 30/09/2020.
Quanto svolto all’estero all’interno delle Università partner sarà convalidato ed inserito nella carriera universitaria dello studente, in osservanza del Regolamento d’Ateneo che disciplina le mobilità all’estero.
Le domande dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13 del 3 maggio 2019.

Chi può partecipare?

La selezione è rivolta agli studenti UniMe che soddisfano contemporaneamente i seguenti requisiti:

  • essere regolarmente iscritti (nella durata normale del CdS, non ammessi pertanto i c.d. fuori corso) a corsi di Laurea Triennale, Laurea Magistrale/ a Ciclo Unico, al momento della candidatura (A.A. 2018-2019) e per tutta la durata del soggiorno all’estero (A.A. 2019-20);
  • essere in possesso della competenza linguistica richiesta dall’Università Partner in cui si intende effettuare il periodo di mobilità;
  • non aver partecipato o esser già assegnatari al bando Erasmus + Studio per l’A.A. 2019/2020 (nel caso in cui si volesse rinunciare alla precedente partecipazione è necessario procedere con una comunicazione scritta)

Gli studenti selezionati devono inoltre:

  • aver rinnovato l’iscrizione per l’A.A. 2019/2020 e provveduto al relativo pagamento, prima della partenza (pena la decadenza della borsa);
  • effettuare la mobilità durante il CdS a cui erano iscritti al momento della presentazione della candidatura;
  • non sostenere il proprio esame di Laurea nella sessione straordinaria di marzo 2020, se considerata come ultima sessione straordinaria per l’A.A. 2018/2019, in quanto verrebbe meno il requisito obbligatorio dell’iscrizione all’A.A. 2019/2020 al momento della partenza.

Quali attività si possono svolgere durante il soggiorno all’estero?

  • frequentare CdS presso le Università ospitanti, sostenendo esami e conseguendo i relativi CFU;
  • svolgere un tirocinio formativo curriculare;
  • effettuare attività finalizzate alla stesura della tesi;
  • effettuare ogni altra attività che comporti l’acquisizione di CFU curriculari finalizzati al conseguimento del titolo.

Come è possibile candidarsi?

Le procedure di presentazione della candidatura saranno espletate esclusivamente, pena l’esclusione, attraverso l’invio di una mail dal proprio account istituzionale (nome.cognome@studenti.unime.it) al seguente indirizzo mail: protocollo@unime.it inserendo in oggetto “Candidatura Bando SAW – C.A. “Unità Operativa Cooperazione Internazionale”, entro e non oltre i termini stabiliti. A corredo della candidatura, i seguenti documenti:

  • modulo di domanda (allegato 2);
  • Learning Agreement for Studies (allegato 3) o Learning Agreement for Traineeships (allegato 4), debitamente compilato e firmato;
  • documento attestante la competenza linguistica richiesta dall’Università ospitante per il CdS prescelto.

Quali criteri orienteranno le procedure di selezione?

Sarà valutata la carriera accademica dei candidati, unitamente alle preferenze espresse in merito alla sede di destinazione. Questa sarà l’esito incrociato di quattro fattori:

  • il punteggio ottenuto secondo le formule per il calcolo del punteggio di merito, sulla base delle carriere studenti alla data di scadenza del bando registrate sulla piattaforma ESSE3.;
  • l’ordine delle preferenze espresse dal candidato;
  • il livello linguistico attestato/autocertificato;
  • il numero di posti disponibili.

La graduatoria, con le assegnazioni delle sedi, sarà pubblicata sul sito UniMe entro il 20 maggio 2019; gli assegnatari dovranno accettare la sede entro le ore 13 del 25 maggio 2019 inviando una mail dal proprio account istituzionale all’indirizzo cooperazione@unime.it. Non saranno consentiti cambi di sede.

 

Su Unime.it, alle voci International > Opportunità all’estero > In evidenza, il bando “Students Around the World” (SAW) con i relativi allegati.

Per ulteriori info:
U.Op. Cooperazione Internazionale – Unità Organizzativa Relazioni Internazionali – Unità Speciale Ricerca Scientifica e Internazionalizzazione
E-mail: cooperazione@unime.it
Apertura al pubblico e ricevimento telefonico: Lunedì ore 15.00-16.00, Giovedì ore 10.00-12.00
Tel: 090/6768539-8541

 

Mariachiara Villari

Lo studente di informatica, agitare bene prima dell’uso

Chi siamo? Da dove veniamo? C’è vita dopo la morte? Possono sopravvivere i neuroni ad una puntata di Temptation Island? Ma soprattutto, esiste qualcuno più stressato di un informatico? Se alle prime 4 domande la scienza non è ancora stata in grado di rispondere, la risposta all’ultima ve la do io: più stressato di un informatico c’è solo lo studente di informatica!

E se pensate che districarsi tra funzioni differenziali, derivate parziali e integrali doppi e tripli sia quanto di più terribile possa affrontare il malcapitato, vi sbagliate di grosso! Le domande di un orale di ingegneria sono bazzecole in confronto a quelle che un ‘non addetto ai lavori‘ pone costantemente al nostro povero studente.

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UniVersoMe, solo per voi, presenta:

LE 5 DOMANDE DA NON FARE AD UNO STUDENTE DI INFORMATICA

1.Ma tu che sei informatico…mi aggiusti il computer?

Partiamo con un evergreen. È questo il momento in cui puoi dichiararti ufficialmente studente di informatica. Non l’immatricolazione, non la prima lezione e neanche il primo esame dato. Chiariamo una cosa: non sono Bill Gates, non so perché il tuo portatile si sia bloccato al 16% degli aggiornamenti automatici, non so perché sia fermo su quella ‘schermata blu con scritto errore’ né tanto meno perché non si accenda più. Sì, ci so fare con i computer, ma questo non vuol dire che conosca la soluzione ad ogni problema (se controlli la mia carta d’identità il mio nome non è Google… e neanche Salvatore Aranzulla). E comunque, dammi ‘sto portatile che te lo formatto e torna tutto come nuovo.  

2. Ma tu che sei informatico…non è che sai come installare Office?

Sì, certo, le mie 21 materie nel piano di studi servono proprio a questo, a installare Microsoft Office sul tuo pc. È sempre stato il mio sogno; fin da bambino immaginavo il momento in cui, con la mia meravigliosa e sudatissima laurea in Ingegneria Informatica, avrei potuto scaricare e poi installare Office 2010 su tutti i computer del mondo. Non vedo l’ora di iniziare il corso di laurea magistrale per imparare ad installare anche Adobe Photoshop.                                                                                                                                                                     

3. Ma tu che sei informatico…riesci ad entrare nei computer degli altri?Io vedo Mr.Robot e lui lo fa sempre!

Beh, sfatiamo un mito: di tutte le cose che vedete nei film sull’informatica solo uno scarso 15% è verità. Per esempio non è che gli hacker sono cool come in TV e lavorano davanti a schermate nere con scritte verdi e toccando un quantitativo immenso di tasti a caso riescono ad entrare sul sito della Nasa e lanciare razzi in giro per lo spazio. No. Assolutamente no. Non funziona così.                                                                                                 

4. Ma tu che sei informatico…mi si è rotto lo schermo del cellulare e mi hanno chiesto 250 euro, lo sai smontare e riparare, no?

No, ti ricordi della magistrale in ‘Installazione Photoshop‘? Se prima non termino la specialistica non mi posso iscrivere nel master in ‘Riparazione schermi Iphone‘. Però te lo giuro, questione di mesi e mi immatricolo.                                                                                                                                                                                               

5. Ma tu che sei informatico…mi è venuta un’idea. Puoi hackerare Esse3 e convalidarmi tutte le materie?

Ma secondo te, se io fossi capace di fare tutto ciò sarei ancora qui a farmi Centro-Papardo tutte le mattine? A correre per prendere mezzi pieni di gente che nel 2018 non ha ancora scoperto l’esistenza del sapone? Ma soprattutto, se fossi in grado di entrare sul sito dell’Università e convalidarmi tutte le materie, secondo te, passerei ancora ogni giorno della mia vita a rispondere a tutti i cretini come te che mi fanno questo genere di domande?! 

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Scusate lo sfogo, ora posso tornare sui libri o a “smanettare al pc” da bravo nerd, come quasi sicuramente penserà la maggior parte di voi. E no, non me la prendo con nessuno di voi, in fondo è solo colpa mia. Avrei dovuto sapere sin dall’inizio a cosa sarei andato incontro. Comunque, se può consolarvi, sarete anche uno stress, ma lo stress più divertente che conosca! Se rifarei questa scelta? Certo! Analisi, matematica, fisica, nipoti parenti tombola a natale e mal di testa ricorrenti e tutto questo per un “ma tu che sei informatico“…

 

 

 

Suela Niosi: unica finalista italiana nella competizione Faber-Castell Albrecht Dürer Cup

Suela Niosi, studentessa dell’Università di Messina, ha partecipato alla Albrecht Dürer Cup” contest creativo internazionale indetto dalla Faber-Castell.
L’obiettivo della competizione era di realizzare un design per la nuova confezione di matite acquarellabili in edizione limitata. Il tema del contest era “underwater”  il disegno doveva essere interamente realizzato con le matite acquarellabili Faber-Castell Albrecht Dürer e mostrare la versatilità delle matite.

 

 

 

 

 

 

 

 

Contattata per telefono ci ha raccontato il ragionamento dietro queste composizioni “Ho deciso di raffigurare due pesci pagliaccio e due anemoni. Più che altro ho fatto un ragionamento prettamente cromatico: il logo del Brand è verde scuro, quindi ho voluto accostare sfumature di arancione, rosa, viola ed evitare il classico blu che rimanda immediatamente al tema mare.”  
E relativamente all’utilizzo dei colori “Credo che l’originalità sia nella scelta dei colori, ho cercato di usare una palette molto varia appunto per mostrare la capacità dei pigmenti e la versatilità del prodotto che verrà commercializzato”.


L’elaborato di Suela è stato selezionato fra più di 400 opere ed ora è l’unica italiana fra quattro finalisti, brava è riduttivo. Il vincitore ora verrà scelto da una giuria “popolare” o meglio da un “mi piace” sul post di Facebook nella pagina di Faber-Castell si ha tempo fino alle 2 del pomeriggio di giorno 12 gennaio.
Di seguito il link dove potete vedere anche come sarebbe l’edizione limitata della confezione:

https://www.facebook.com/fabercastell/photos/a.166203860074453.40379.158239567537549/1916930651668423/?type=3&theater

 

Supportiamo la bravura e creatività di una giovane studentessa dell’Università di Messina!

 

Arianna De Arcangelis

I 10 TIPI DI STUDENTE IN VACANZA

vacanze_200411La sessione estiva è quasi per tutti giunta al termine ed è arrivato il momento di fare quello che lo studio non ci ha permesso finora di fare. Le cose nella lista sono veramente tante e il tempo poco. Lo studente in vacanza sa già che dovrà scegliere bene su cosa concentrarsi di più e così ecco a voi i 10 tipi di studente in vacanza:
#1 IL BINGE WATCHER. Lo studente malato di serie tv ha passato un brutto periodo. La sessione estiva lo ha costretto ad accantonare il proprio account di Netflix per concentrarsi sui libri. Ma ora è arrivato il momento di recuperare. Programma della giornata: Sveglia, maratona di serie tv, pranzo, maratona di serie tv, cena, maratona di serie tv notturna, qualche ora di sonno. Semplice ed efficace.
#2 IL TIPO D’AMARE. Quando ti ritrovi su un libro, a metà luglio, con 38 gradi all’ombra, l’unica cosa che vuoi ardentemente è far riposare le tue terga al mare. Riconoscerete questo tipo di studente perché il giorno dell’ultimo esame assomiglia a Gunnarsson e due giorni dopo ha il colorito di Pogba.
#3 IL FESTAIOLO. Perdere la dignità dietro l’alcol durante l’anno può capitare. Perdere la dignità in vacanza è un must. Se la sessione estiva è andata male bevi per dimenticare, se è andata bene bevi per festeggiare. Il risultato sarà comunque quello: ogni sera col trattore in tangenziale e si va a comandare (no sul serio, fa troppo schifo quella canzone).
#4 IL CACCIATORE. Sulla scia del festaiolo troviamo il cacciatore. È tatticamente rimasto single per tutta l’estate alla ricerca di amori improbabili. È il re della serata e lo si vede dall’entrata (questa sì che era una canzone). I suoi sensi di ragno sono super attivi. Il suo radar da acchiappatore seriale è pronto all’uso. Punta la preda. Non lo ferma nessuno. Peccato che l’unica cosa che riuscirà a cacciare saranno le conchiglie sulla spiaggia. Rimandato.
Nota: la versione al femminile può risultare letale.
#5 IL LETARGO. Studiare è stancante. Lo sappiamo tutti. Passare un’estate a dormire potrebbe sembrare uno spreco ma a volte è necessario. Lo studente in letargo si sveglierà una mattina di settembre. Avrà messo su peso. La pelliccia sarà cresciuta. Le provviste di cibo saranno finite. E sarà in quel momento che uscirà dalla tana e ricomincerà a stud… ehm a vivere.

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#6 IL “LO DO A SETTEMBRE”. Tu, sai che parlo con te. Non ti invidio per niente. La sessione estiva non è andata come avevi programmato, eh? A giugno gli esami li hai rimandati a settembre come un segno di estrema speranza. Ad agosto però quella speranza si tramuta in disperazione. L’estate per te non esiste. Solo una lunga e triste sessione estiva lunga 3 mesi. Va bene dai ci vediamo quando ne esci vivo, ok?
#7 IL VAMPIRO. L’estate in realtà non è il massimo come stagione. Non fraintendetemi, si respira un’aria di vacanza, c’è il sole, c’è il mare, il sole, il sole, il sole. MADONNA QUANTO SOLE C’È D’ESTATE. Non tutti riescono a sopravvivere a tutto questo caldo. Il vampiro è quello studente che al sole è allergico. Ha deciso di dire no al sole e sì alla notte (non a valsoia).
#8 IL VIAGGIATORE. Comunque siano andati gli esami il viaggiatore sa già cosa fare per le vacanze. Ha tutto prenotato da mesi: volo, albergo, mete turistiche, escursioni. Non lascia nulla al caso. E poi ci sei tu, che sei povero come la merda e che al massimo puoi farti un giro su google maps. Dai almeno sei un terrone e puoi andare al mare.

#9 IL SOLITARIO. Jovanotti cantava “L’estate addosso”. Il solitario l’estate non ha proprio presente cosa sia. Per lui sono solo giorni lontani dai libri. Jovanotti parla di piccoli amori estivi intensi. L’unico amore estivo per il solitario è il climatizzatore. Effettivamente sono giorni molto caldi. Il contatto umano è un optional e le mura di casa sono l’unica spiaggia che vuole vedere. Non costringetelo ad andare a mare, gli basta la doccia di casa.

#10 IL LAUREATO. Come in un bellissimo film con Dustin Hoffman arriviamo all’ultimo punto. Il laureato. Hai finito. Mai più libri. Un’estate così non la vivevi da quando la maestra non ti lasciava il libro delle vacanze. Sei libero. Certo, è pur vero che adesso sei un disoccupato. È pur vero che non sai cosa sarà della tua vita. È pur vero che tutte le tue certezze ti stanno crollando inesorabilmente addosso e il tuo futuro è nero. Dai, sto scherzando. Non ti preoccupare. Troverai la tua strada. Vivi un’estate all’insegna dell’allegria e mettiti in gioco. Hai ancora tutta la vita davanti per preoccuparti!

Nicola Ripepi