Messina Street Food Fest 2025: gusto, solidarietà e talento tra le vie della città

Anche quest’anno Piazza Cairoli ospiterà la VII edizione della celebre kermesse culinaria.

Creatività, tradizione e solidarietà si incontreranno al Messina Street Food Fest 2025, che dal 16 al 19 ottobre trasformerà Piazza Cairoli nel cuore pulsante della gastronomia nostrana. Giunto alla settima edizione, l’evento si conferma uno degli appuntamenti più attesi dell’autunno messinese. Con un programma ricco di show cooking solidali e protagonisti d’eccezione, tutti avranno un obiettivo nobile: sostenere le attività della Croce Rossa Italiana, del C.I.R.S. Casa Famiglia ETS, della Mensa di Sant’Antonio e dell’associazione ABC – Amici dei Bimbi in Corsia Onlus.

A condurre gli spettacoli culinari sarà la giornalista Valeria Zingale, mentre ai fornelli si alterneranno chef di fama e maestri gelatieri, pronti a deliziare il pubblico con piatti che uniscono innovazione e rispetto per la tradizione.

Quest’anno la manifestazione, il cui claim è La destinazione è il gusto, si svolgerà all’interno di una tendostruttura allestita in sinergia con l’Istituto “Antonello” di Messina, coinvolgendo docenti e studenti nei servizi di accoglienza, cucina e sala, nell’ambito dei progetti di alternanza scuola-lavoro, coordinati da Gran Mirci e dalla dirigente prof.ssa Daniela Pistorino.

Il meglio della Cucina Strettese

Dopo l’esperienza del Ponte del gusto degli scorsi anni, la collaborazione tra gli chef di Messina e Reggio Calabria continua anche in questa edizione.
>Il calendario degli show cooking prevede quattro giornate intense: si parte giovedì 16 ottobre, con lo chef Enrico Lombardo – vincitore della nuova edizione di Messintavola –  e i maestri gelatieri Gaetano e Virginia Vincenzi; si prosegue venerdì 17 con, tra gli altri, lo chef Enzo Cannatà e la maestra gelatiera Serena Urzì.
>Il fine settimana vedrà ai fornelli nomi noti come Roberta Caruso (Bake Off Italia), Giuseppe Stilo, Fortunato Aricò, Giacomo Caravello e gli ambasciatori del gusto messinese Francesco Arena, Pasquale Caliri e Lillo Freni.

Un evento per tutti i sensi

Oltre alle degustazioni e alle esibizioni dal vivo, il Messina Street Food Fest offrirà un percorso multisensoriale tra cibo, cultura e territorio, con abbinamenti curati dalle cantine Principi di Mola, Camporè, Madaudo, Guzman e Tenute Cinquanta.
>La manifestazione è patrocinata, tra gli altri, da Città Metropolitana di Messina, Comune di Messina, Università degli Studi di Messina, Unioncamere Sicilia, Camera di Commercio, Confesercenti e IIS Antonello.

Di seguito gli orari della manifestazione:

  • Giovedì 16: 18.00 – 1.00

  • Venerdì 17 e Sabato 18: 11.00 – 15.00 e 18.00 – 1.00

  • Domenica 19: orario continuato 11.00 – 1.00

Per partecipare agli show cooking solidali è possibile contattare le associazioni coinvolte (Croce Rossa, CIRS, Mensa di Sant’Antonio, ABC).

L’appuntamento è dunque fissato. Quattro giorni di gusto e solidarietà nel cuore di Messina, per celebrare il cibo come linguaggio universale capace di unire, raccontare e fare del bene.

Riferimenti social:
📍 Sito web: messinastreetfoodfest.it
📸 Instagram: @messinastreetfoodfest

Giovanni Gentile Patti

Ca’Food – L’eccellenza dello street food nebroideo

Nell’incantevole provincia di Messina, alle pendici dei Nebrodi, si trova lo splendido borgo di San Piero Patti, un paese ricco di storia, cultura e soprattutto di buon cibo.

San Piero Patti, con una commixtio tra l’antico e il moderno, ci racconta l’incessante scorrere dell’epoche e delle culture degli uomini: dalla dominazione araba del IX secolo con il suo suggestivo quartiere arabo, al barocco settecentesco delle chiese S.Maria Assunta e S.Pancrazio, dal rinascimentale convento e chiesa della Madonna del Carmelo fino all’arte contemporanea dei maestri locali; una miriade di tesori perscrutabili per le vie cittadine.

Ed è proprio qui, che da qualche anno, grazie all’ingegno di un gruppo di giovani amici, nasce una manifestazione che diventa una rappresentazione umana, storica, sociale, emotiva e artistica. Dove il cibo non è mai solo qualcosa con cui nutrirsi e sostenersi, ma è strumento di comunicazione sociale attraverso il quale la nostra vera natura si manifesta, spesso con lo stupore di chi la scopre per la prima volta.

L’evento di cui stiamo parlando è il “Ca Food”, che già dal nome ci rimanda all’espressione prettamente sicula del cafuddàre e che ci fa capire a cosa andiamo incontro, ovvero, al mangiare oltre la sazietà.

Una manifestazione lanciata nel 2017 e che quest’anno raggiunge la sua IV edizione, una sintesi di un’idea grande e complessa con un obiettivo ambizioso: comunicare il patrimonio culturale raccontandolo tramite i prodotti del territorio, il lavoro e la fantasia dei protagonisti dell’evento. Dopo la prima edizione Ca’Food si presenta come un marchio legalmente registrato e riconosciuto e dalla cui riuscita è nata l’Associazione Ca’Sud.

 

I ragazzi dell’Associazione Ca’Sud  (fonte: Associazione Ca’Sud) 

Lasciamo la parola a Valeria Cannizzo, Valeria Paolillo e a Marco Cannizzo in qualità di membri del direttivo dell’Associazione Ca’Sud, a nome di tutto il gruppo e ci racconteranno la storia e i retroscena della manifestazione più attesa di San Piero Patti.

 

Il Ca’Food fin dal nome ha qualcosa di particolare, qual è la storia della nascita di questo evento?

Ci hanno chiesto più volte come nasce Ca’Food e dietro a questa domanda c’è una storia molto simpatica. Qualche anno fa siamo andati a fare un giro ad un evento di street food in una grande città del nord Italia dove, tra le altre cose, c’erano prodotti siciliani. Presi dalla nostalgia abbiamo assaggiato un arancino: 5 euro per una palla di riso che ricordava vagamente un arancino.

Quindi noi di Ca’Food nati e cresciuti a San Piero Patti, in un contesto dove il cibo è abbastanza economico ma di qualità molto alta, ci siamo chiesti “perchè non sfruttare il potenziale del nostro paese e della zona dei Nebrodi con l’obbiettivo di esaltarlo agli occhi dei sanpietrini e farlo conoscere ai visitatori che vengono da fuori?”. Da questa consapevolezza, da questo piccolo accaduto e da una grande voglia di fare qualcosa per San Piero, di stare insieme e di creare con un gruppo di ragazzi che vivono tutto l’anno fuori dalla Sicilia, qualcosa di bello che unisca le persone nel cibo che è uno degli elementi di convivialità per antonomasia, che metta insieme l’amore per il proprio paese e le proprie radici culturali, sociali, linguistiche e gastronomiche; da questi punti fondamentali nasce il Ca’Food. 

Da qui poi il coinvolgimento dei commercianti e dei ristoratori; agli agriturismi e ai bar viene chiesta la loro specialità e ciò che cucinerebbero se avessero a cena degli invitati molto speciali, in pratica qualcosa che riesca a stupirli e lasciarli un bel ricordo, un sapore speciali che rappresenti appunto, la zona dei Nebrodi. E in aggiunta, le specialità locali, quali la ricotta infornata, i formaggi, i dolci alla nocciola, tutte le ricette che i nonni ci hanno tramandato sono da sempre i veri protagonisti del Ca’Food.

 

Scritta Ca’Food come decorazione urbana (fonte: Associazione Ca’Sud)

Sin dalla prima edizione avete fatto numeri da record, vi aspettavate tutto questo successo?

Come spesso succede quando un’iniziativa è appena iniziata, è difficile fare previsioni. Non ci aspettavamo questo successo, soprattutto il primo anno. Era del tutto a scatola chiusa e si prefiggeva l’obiettivo di coinvolgere prettamente ed esclusivamente le persone del paese di San Piero Patti. Anche qui c’è stata una situazione molto simpatica, perché al leggere il nome Ca’Food tutte le persone che vedevano all’inizio la locandina ci chiedevano “ma che significa questa parola Ca’Food?” (“cafuddare” in siciliano significa mangiare tanto oppure dare tanto di qualcosa) e abbiamo creato questo gioco di parole con Ca’ (che in siciliano significa “qui”) e “Food” (dall’ inglese che significa cibo) per dire “Qui c’è cibo e si mangia tanto”.  Quindi, il primo anno si è creata tutta questa hype, questa curiosità nei confronti dell’evento di cui non avevamo previsione di nulla, potevano venire 50 persone o 200, ma alla fine ne sono venute più di 1000. L’unico ricordo che abbiamo è di una piazza semideserta alle 7 del pomeriggio e di un paese saccheggiato alle 21:30 dove era finito anche il cibo; nessuno aveva previsto che più di 1000 persone avrebbero avuto voglia e desiderio di mangiare quello che avevamo preparato. Non ci aspettavamo il grande successo della prima edizione e neanche la grandissima crescita che ha avuto l’evento in sole tre edizioni. L’ultima edizione ha visto circa 8.000 presenze, un risultato straordinario che ci riempie di orgoglio e che ci spinge a fare sempre meglio

 

 

Intrattenimento musicale per le vie cittadine (fonte: Associazione Ca’Sud)

 

Se doveste riassumere in poche parole gli ingredienti essenziali che hanno reso il Ca’Food la manifestazione di successo quale è oggi, quali sarebbero?

Due elementi soprattutto; in primis le diverse professionalità e competenze che tutti quanti i soci hanno messo a disposizione dell’evento. Dagli allestitori, ai volontari, da chi si è occupato della comunicazione a chi sbriga l’enormità di pratiche burocratiche.

Ca’Food è un grande sforzo di organizzazione collettiva che proviamo costantemente a migliorare.

 Il secondo elemento è il grande impegno e l’amore che i volontari e i soci di Ca’sud, le attività commerciali e i cittadini di San Piero hanno messo perché Ca’Food fosse sempre migliore e sempre più bello per chi viene a scoprire San Piero. Ca’Food anche se esiste solo da pochi anni è diventato un punto di riferimento per tutta la Comunità sampietrina e questo è sicuramente il risultato di cui tutti noi andiamo più fieri. 

Varie decorazioni e attività presenti al Ca’Food (fonte: Associazione Ca’Sud)

 

Questa è la prima edizione dopo la pandemia, Cosa c’è da aspettarsi quest’anno?

Quest’anno ci aspettiamo probabilmente ancora di più, il fatto che ci sia più voglia di uscire di incontrarsi e di stare insieme ci spinge a fare meglio, per questo stiamo lavorando a un evento che nello spirito del Ca’Food punti a comunicare il territorio attraverso la cucina siciliana, i prodotti del territorio e lo spirito di accoglienza della comunità sampietrina. Saranno tante le novità che riguardano sia il culinario con le nuove specialità in vendita, sia logistiche con la prenotazione su event-bride dei tokens per l’acquisto dei piatti, sia artistiche con ancora più musica e installazioni nelle vie del circuito delle specialità.

Novità che si vanno ad aggiungere alla struttura del Ca’Food che, come al solito, prevede laboratori per bambini, performance artistiche e musicali che animeranno la Piazza Duomo e le vie del centro. Sarà presente un itinerario gastronomico a più tappe presenziate da ristoratori, pasticceri e commercianti locali, che prepareranno per l’occasione il miglior cibo da strada che il nostro territorio offre, con particolare riguardo all’utilizzo di prodotti biologici e a km zero.

I ragazzi del Ca’Food nel salutare tutti voi lettori di UniversoMe, vi lanciano il loro invito:

Dopo due anni di pandemia e di stop agli eventi, siamo tutti impazienti di rivederci in piazza e di accogliervi nel nostro piccolo mondo Ca’Food, fatto di cibo, musica, allegria e stare insieme a cuor leggero e a pancia piena! Vi aspettiamo!

 Gaetano Aspa

Ca’Food sui social

Fb:https://www.facebook.com/cafood.streetfood

Ig: https://www.instagram.com/cafood_streetfood