Borsa di studio SuperNews

SuperNews, testata giornalistica di informazione sportiva, ha promosso un progetto che permette a uno studente universitario di vincere una borsa di studio da 500,00 euro.

Fonte: https://news.superscommesse.it/

In vista del Campionato Europeo di calcio, i partecipanti dovranno realizzare un piano di comunicazione che contenga tematiche e simboli utili a promuovere la lotta al razzismo anche in ambito sportivo.

Il piano apparirà nei canali social della FIGC, pertanto il candidato dovrà chiarire:

  • gli obiettivi del messaggio,
  • gli strumenti da utilizzare,
  • i canali più idonei ai temi scelti.

Chi può partecipare

L’iniziativa è rivolta a tutti gli studenti iscritti presso un Ateneo nazionale ad un corso di Laurea Triennale o Specialistica della Facoltà di Lettere, Scienze della comunicazione, Scienze Politiche, Giurisprudenza ed Economia. La borsa di studio verrà data ad un solo studente che la potrà utilizzare per acquistare i libri di testo, per le tasse universitarie o per i viaggi di istruzione.

Come partecipare

Per candidarsi è necessario presentare il progetto in formato word, pdf o ppt e allegare anche una lettera motivazionale di 500 parole.

Selezione

Il vincitore sarà scelto sulla base di:

  • Progetto presentato,
  • Curriculum universitario,
  • Lettera motivazionale.

Scadenze

Il progetto e la domanda di partecipazione devono essere inviati entro il 31 agosto 2021 all’indirizzo email ufficiostampa_asap@catenamedia.com, indicando nell’oggetto “Candidatura per Borsa di Studio”.

Link utili:

news.superscommesse.it

Bando di concorso

Federica Cannavò

 

 

Lo sport in sessione è importante quanto lo studio: ecco perché

“Mens sana in corpore sano”, una delle frasi più conosciute e poco messe in pratica dagli studenti universitari italiani. È stimato che molti di essi, durante il periodo di esami e l’intero percorso universitario, tendono ad abbandonare l’attività fisica, ad avere uno stile di vita scorretto per via dello studio. Dedicarsi allo sport durante l’università, specialmente nel periodo di esami, è considerato una grossa perdita di tempo.

E’ veramente necessario chiudersi in casa sui libri per giornate intere, seduti su una sedia, alimentandosi male e velocemente? E’ utile ad ottenere un buon risultato? È necessario fare molte rinunce, non ascoltando le proprie esigenze fisiche, per portare a casa un bel voto? Per esser soddisfatti bisogna sgobbare fino al giorno in cui arriverà  la sudata laurea?

Diversi studi dimostrano che praticare uno sport migliora di gran lunga il rendimento scolastico. E’ considerato la “migliore droga naturale” che esista.

Un recente studio di Los Angeles, in cui sono stati coinvolti 2000 studenti, dimostra che i ragazzi che sono ben allenati, con un adeguato peso corporeo, rispetto alla propria età, hanno migliori prestazioni scolastiche, rispetto a chi non si allena.

In particolare gli studenti che praticano sport all’aria aperta rispondono meglio ai test standard per le funzioni di memoria e apprendimento. Ciò è stato testato su una corsa di un chilometro e mezzo, i ragazzi che impiegavano meno tempo e si allenavano regolarmente, avevano un punteggio superiore ai test.

Gli atleti universitari studiano ben 15/20 ore in meno alla settimana, ottenendo voti migliori o uguali alla media.

Una delle tante spiegazioni scientifiche è legata all’aumento della circolazione sanguigna. Il movimento aumenta il maggior apporto ai tessuti e l’irrorazione del cervello.Quest’ultima coinvolge ed integra più aree del cervello.

 

I livelli di il BDNF (Brain derived neurotropic factor), aumentano dopo l’esercizio fisico. Esso è una proteina in grado di far crescere le cellule neuronali e prolungarne la sopravvivenza. Inoltre, aumentando l’energia fisica, aumenta la concentrazione, la capacità di ragionamento, la memoria.

Studi dinamici condotti su campioni di soggetti monitorati per un periodo di 10 anni, hanno mostrato come l’attività fisica stimoli l’intelligenza, attivando nuovi circuiti su cui si svilupperanno capacità intellettive diverse e superiori. In relazione al tipo di sport, infine, vengono sviluppate capacità motorie e percettive peculiari.

Il motivo per cui la memoria migliora, potrebbe esser legato al fatto che l’esercizio fisico favorisce l’aumento di endorfine e la diminuzione del cortisolo, ormone dello stress.Il quale è in grado di esercitare se in eccesso, un’azione negativa sulla plasticità neuronale e sulle sinapsi.

Lo sport insegna ai ragazzi la disciplina: la capacità di porsi piccoli obiettivi costantemente, per poi raggiungere grandi risultati, allenarsi con costanza per vincere.

In fondo anche l’università è una palestra di vita!

Uno studio ha mostrato che i ragazzi che fanno sport, in seguito ad un insuccesso accademico come una bocciatura o un brutto voto, subiscono un impatto psicologico meno forte. Questo effetto si pensa sia dovuto alla forma mentis abituata ad affrontare i propri limiti e sconfitte.

Non solo movimento, insomma, ma una filosofia di vita! Il motto è non mollare, non arrendersi, esser determinati.

Lo sviluppo della personalità diventa completo e armonico: culturale, fisico, ed emotivo. Studi dimostrano che coloro che praticano sport abbiano anche una maggiore intelligenza  emotiva. Abilità poco sviluppata, ma importante nelle relazioni, nella società.Gli sportivi hanno una virtù cardinale la temperanza.

Per cui anche in sessione dedicate del tempo per voi, praticate sport regolarmente, mangiate sano, non rinunciate alle vostre passioni!

Impegnatevi nello studio ma godetevi gli anni più belli della vostra vita.

Buona sessione!

    Daniela Cannistrà

Parolimparty&friends: divertimento e musica animano il sabato messinese

Come avevamo già preannunciato qualche giorno fa in questo articolo, si è svolto sabato 7 dicembre, presso il Palacultura di Messina, lo spettacolo “Parolimparty&friends” organizzato da Mediterranea Eventi, in collaborazione con AISM Messina e con l’associazione BIOS. Ricordiamo che lo scopo era tra i più nobili: raccogliere fondi per la realizzazione del Parolimparty, convention multisport da spiaggia per disabili, che giungerà nel 2020 alla sua terza edizione, presso il lido Open Sea (Milazzo).

Fonte: Facebook – Parolimparty

A presenziare all’evento, oltre a una folla di spettatori e ai simpaticissimi ospiti, quattro persone simbolo della manifestazione: Alfredo Finanze, presidente di Mediterranea Eventi e consigliere provinciale AISM sez Messina; l’assessore al turismo di Milazzo Pierpaolo Ruello; il presidente del Cus Antonino Micali e il presidente AISM Messina Angelo La Via.

©Giulia Greco – Parolimparty&Friends – Palacultura, Messina 2019

Ciò a testimonianza del fatto che i progetti di inclusione possono e devono essere supportati dalla cooperazione di più enti attivi sul territorio. Ad esempio, il presidente del Cus Micali ci ricorda come gli sportivi con disabilità siano oggi oltre 50 presso la Cittadella Sportiva Universitaria, sottolineando come una città come Messina non possa essere carente nel supportare lo sport a tutti i livelli. Insomma, una bella dimostrazione che unendo gli sforzi verso un’unica direzione si può riuscire a creare qualcosa di realmente bello e duraturo.

Si sono susseguiti sul palcoscenico la band messinese “I Fuori Orario“, il comico messinese Denny Napoli e l’attesissimo duo comico palermitano “I Soldi Spicci“, regalando al pubblico un sabato sera diverso e pieno di risate.

Ad aprire -e a chiudere- le danze sono stati I Fuori Orario, che hanno abilmente mixato cover di canzoni “regionali”, come la famosissima “O Sarracino”, a musica internazionale.

©Giulia Greco – I Fuori Orario – Palacultura, Messina 2019

Subito a seguire, dopo gli interventi degli organizzatori, la vera sorpresa dell’evento: Denny Napoli, con la sua comicità tutta al messinese ha saputo intrattenere, coinvolgendo il pubblico, e ha fatto letteralmente impazzire l’interprete per i sordomuti (accorsi numerosi allo spettacolo), che si è trovata a dovere rendere in lingua dei segni le numerose espressioni in dialetto utilizzate. Tanti sono stati i temi trattati: la “messinesità” vista a 360 gradi, con i suoi pregi e suoi difetti, è sempre emersa dalle parole del comico. L’atteggiamento canzonatorio è stato il vero punto di forza del monologo, che non ha risparmiato l’istrionico sindaco De Luca, dalla nuova politica sulla gestione rifiuti fino all’attivazione del numero di segnalazione illeciti messo a disposizione della cittadinanza.

©Giulia Greco – Denny Napoli – Palacultura, Messina 2019

 

Tema di collegamento con gli ospiti successivi è stata la cultura culinaria, argomento assai caro alle nostre latitudini. Inoltre, cinque fortunati sono stati scelti dal pubblico per elencare, su sottofondo musicale, gli aspetti che a loro parere sono più belli della città di Messina.

Dulcis in fundo, I Soldi Spicci hanno recitato un estratto del loro nuovo spettacolo Chi dice donna dice camion. Pur con qualche difficoltà tecnica, ogni sketch ha suscitato grande ilarità: nel pieno stile del duo comico, gli argomenti sono stati prevalentemente collegati alla vita di coppia, in tutte le sue declinazioni.

©Giulia Greco – I Soldi Spicci – Palacultura, Messina 2019

Possiamo affermare che noi di UniVersoMe, così come gli spettatori in sala, siamo stati particolarmente contenti di avere partecipato all’evento, non soltanto perché abbiamo ritenuto la causa realmente meritevole, ma anche perché ci siamo divertiti tantissimo.

Quale modo migliore per iniziare i preparativi per il Parolimparty 2020?

Emanuele Chiara

Parolimparty&Friends: insieme a I Soldi Spicci per lanciare il Parolimparty 2020

Parolimparty & Friends: I Fuori Orario, Denny Napoli e I Soldi Spicci, uno spettacolo unico che lancia il Parolimparty 2020

Si terrà sabato 7 dicembre 2019 presso il Palacultura di Messina, con inizio alle 21.30, l’evento denominato “ Parolimparty & Friends”.
Lo spettacolo, mescolando live music e comic show, segnerà l’apertura ufficiale dell’edizione 2020 del Parolimparty, la mega convention di sport da spiaggia dedicata ai disabili ma aperta a tutti in programma per la terza volta il prossimo settembre, presso il Lido Open Sea AISM di Milazzo, che già nelle prime due edizioni ha riscosso un successo enorme.
Durante l’evento si alterneranno sul palco del Palacultura I Fuori Orario, band musicale tra le più conosciute ed apprezzate in città pronta a far cantare i presenti in platea, seguiti dalla divertentissima esibizione del comico ed imitatore messinese Denny Napoli e, dulcis in fundo, dall’attesissimo live show del duo comico palermitano, ormai rinomato in tutta Italia e non solo, I Soldi Spicci.

I Soldi Spicci al Parolimparty&Friends

🥁 I 𝐒𝐎𝐋𝐃𝐈 𝐒𝐏𝐈𝐂𝐂𝐈 per voi sul palco del 𝐏𝐀𝐋𝐀𝐂𝐔𝐋𝐓𝐔𝐑𝐀 giorno 𝟕 𝐃𝐈𝐂𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 alle 𝟐𝟏:𝟑𝟎 🥁Cosa c’è di meglio di un Sabato sera tra musica, divertimento e…. friends ⁉▶ Per acquistare il ticket: online ↘ http://bit.ly/ParolimpartyFriends_ticket o presso uno dei punti vendita TicketOne autorizzati ↘ https://bit.ly/34PcQXBN.B. É possibile usufruire del credito bonus presente su #18app e su #lacartadeldocente🤝 Il ricavato verrà destinato alla realizzazione del #parolimparty2020#parolimpartyandfriends #lacampagnadei50

Pubblicato da Parolimparty su Giovedì 21 novembre 2019

Una serata, insomma, all’insegna di risate e divertimento segnata anche dalla nobilissima causa di sostenere, con il ricavato della serata, la realizzazione del Parolimparty 2020.
Sarà possibile godersi lo spettacolo del  Parolimparty & Friends acquistando i biglietti online su ticketone oppure presso tutti i rivenditori autorizzati ticketone (clicca qui per trovare il rivenditore più vicino).
I neo-maggiorenni ed i Docenti, inoltre, avranno la possibilità di acquistare il biglietto usufruendo del bonus “18App” o “Carta del Docente”.
La manifestazione darà anche il via ufficiale a #LaCampagnaDei50, iniziativa di Mediterranea Eventi finalizzata al coinvolgimento di 50 Partners che vogliano offrire il loro prezioso contributo per appoggiare la terza edizione del Parolimparty.
Cosa aspettate ad acquistare il vostro ticket?

Si può predire l’aggressività di un soggetto osservandone il volto?

© Pinterest - psychcentral.com

Il volto è ciò che principalmente ci contraddistingue: piccole differenze nei tratti facciali possono suscitare reazioni diametralmente opposte in un osservatore. L’attrazione, la fiducia o la diffidenza sono influenzate dalle caratteristiche del viso di un’altra persona. Ma il nostro parere corrisponde alla realtà? Sarebbe possibile stimare l’aggressività di un soggetto soltanto guardandolo in faccia?

Negli anni in molti hanno provato a dare una risposta scientifica a queste domande. Sfortunatamente definire associazioni ben precise non è semplice. I tratti fisionomici da analizzare sono tantissimi e difficilmente possono essere esaminati separatamente in quanto si influenzano a vicenda.

Il rapporto tra la larghezza e l’altezza del volto per predire l’aggressività

Nel tentativo di predire l’aggressività, una proposta che possa tenere conto di più caratteristiche è quella del rapporto tra larghezza e altezza del volto (fWHR: facial width to height ratio). La larghezza è misurata tra gli zigomi, l’altezza è misurata dal margine superiore della bocca al margine inferiore dalle sopracciglia.

Uno studio del 2009 ha dato conferma del fatto che gli osservatori reputassero più aggressivi i volti che presentavano un rapporto aumentato. Altri studi successivi hanno poi confermato la stessa evidenza. Ciò può indicarci che stimare la potenziale aggressività di un soggetto sulla base delle caratteristiche del viso potrebbe essere vantaggioso per la sopravvivenza. Quest’analisi ha un razionale comportamentale: chi è arrabbiato o aggressivo tende ad abbassare le sopracciglia e alzare leggermente le labbra, riducendo l’altezza e alzando quindi il rapporto.

fWHR di personaggi famosi
© Youtube – Manlytq – fWHR di personaggi famosi

Una teoria simile venne ipotizzata oltre un secolo fa

Fu un medico e antropologo italiano, Cesare Lombroso, a gettare le basi secondo cui il comportamento e il temperamento potessero essere previsti sulla base della fisionomia. Egli formulò delle osservazioni pseudoscientifiche per cui alcuni uomini possano presentare delle tendenze criminali fin dalla nascita e manifestarlo attraverso delle caratteristiche ben precise. Queste includono, per esempio, delle sopracciglia sporgenti o una mandibola particolarmente pronunciata.

Nel secolo scorso la teoria venne ritenuta quasi un modello in ambito criminologico, pur non essendo suffragata da dati reali. In effetti questi tratti antropometrici possono influenzare il rapporto tra larghezza e altezza del viso. L’attuale analisi di questo rapporto da parte degli studiosi può contribuire a dare il giusto valore alla teoria storica.

Chi ha un rapporto maggiore è davvero più aggressivo?

Si è tentato di trovare una risposta a questa domanda con lo studio di discipline sportive. In particolare l’analisi si è basata su dati come cartellini, penalità e sanzioni che possano in qualche modo essere riflesso dell’aggressività degli atleti.

Un primo studio del 2008 ha analizzato il fWHR nei giocatori di hockey. Il rapporto risultava essere aumentato nei giocatori più irregolari durante le partite, che in particolare passavano più tempo fuori dal campo a causa delle penalità. Nel 2014 è stata osservata un’associazione tra il valore e la performance di combattimento in atleti di uno sport di combattimento (MMA). Ciò è dimostrazione, quindi, che maggiore è la larghezza del loro volto maggiori sono i risultati sportivi in combattimento.

Nel 2018 però un ampio studio su giocatori di calcio mette in dubbio l’associazione tra il fWHR e l’irregolarità nello sport, contraddicendo quanto sostenuto prima. Non c’è alcuna associazione tra la caratteristica del volto e il numero di cartellini gialli o rossi assegnati, né sui falli commessi.

Non sembrano esserci differenze tra donne e uomini

Nonostante alcuni studi affermassero che vi fosse una differenza significativa nell’analisi del rapporto tra donne e uomini, i risultati sono stati contraddetti da un lavoro del 2013. L’esame di una popolazione di 4960 persone non ha trovato alcuna associazione tra il fWHR e il sesso. Inoltre questo studio ha valutato un’eventuale associazione con l’aggressività al di fuori del contesto sportivo. Sono stati messi a paragone un campione di prigionieri condannati per vari crimini con un gruppo di cittadini incensurati, non trovando alcuna differenza significativa della caratteristica del volto.

Anche se, più o meno consapevolmente, sviluppiamo delle opinioni sulla base della fisionomia dei soggetti non c’è una conferma inequivocabile del fatto che possano effettivamente essere fondate, almeno per quanto riguarda la possibilità di valutare l’aggressività dal volto.

Insomma, sulla base delle informazioni scientifiche fin’ora a nostra disposizione, mai giudicare un libro dalla copertina!

Antonino Micari

Razzismo: la fiamma dell’ignoranza arde ancora

“Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l’amore, per il cuore umano, è più naturale dell’odio.” 

                                                Nelson Mandela

 

Verona: domenica 3 novembre 2019, allo Stadio Marcantonio Bentegodi, si sta disputando uno dei match dell’undicesima giornata del Campionato di Serie A. I padroni di casa, dell’Hellas Verona, conducono 1-0 sugli avversari del Brescia, grazie ad un gol realizzato al 50’ dall’attaccante italiano, classe 2001, Salcedo. La partita scorre normalmente tra un tiro a fil di palo, qualche intervento scomposto da parte dei difensori di entrambe le squadre, ed anche un intervento del VAR che nega un rigore alla formazione scaligera. Una partita come tante altre, se non fosse che ad un tratto il gioco viene interrotto, non dall’arbitro…ma bensì dal centravanti bresciano Mario Balotelli.
L’attaccante della Nazionale, nato proprio nel comune lombardo, intorno al 55’, dopo essere stato fischiato ed aver ricevuto cori offensivi a sfondo razzista da alcuni ultras veronesi, prende il pallone e lo scaglia contro la curva che beceramente lo stava insultando per il colore della sua pelle (lo stesso di Salcedo, loro beniamino).
I tifosi gialloblù inveiscono verbalmente contro l’ex giocatore di Milan ed Inter, che sconfortato e sconvolto per ciò che sta accadendo, minaccia di lasciare il terreno di gioco per tornare negli spogliatoi. Il direttore di gara, l’arbitro Mariani, accortosi dell’episodio, interrompe subito il gioco ed invita lo speaker dello stadio ad annunciare la possibile sospensione della partita; mentre i giocatori di entrambe le squadre convincono Balotelli a restare in campo.
I cori cessano, il gioco riprende, vince il Verona per 2-1 (con Balotelli che segna il gol della bandiera per i biancazzurri); ma perde – ancora una volta – lo sport.                                                                                          E con esso perdiamo tutti noi.                                                                                                                             Perdono gli ideali di milioni di persone. Perdono tutti coloro che hanno lottato per raggiungere una condizione di parità sociale, fino ad alcuni decenni fa inimmaginabile. Perde chiunque consideri lo sport come un mezzo di socializzazione, di aggregazione, un mezzo che deve unire popoli, etnie e culture diverse – in armonia e fratellanza – superando qualsiasi stupido pregiudizio.
Purtroppo questo non è il primo caso di razzismo che si verifica sui campi di Serie A, tanto amati dagli italiani. Se andiamo indietro con la memoria possiamo ancora sentire gli ululati razzisti contro il difensore giallorosso Zoro, durante Messina-Inter del 2005; o gli insulti al centrocampista ghanese Kevin-Prince Boateng nel 2013, durante un’amichevole tra Milan e Pro Pratia, con il giocatore che ebbe la stessa reazione di Balotelli, scagliando il pallone verso quelli che possiamo definire pseudotifosi; fino ad arrivare al “caso Koulibaly”, del dicembre 2018, quando durante Inter-Napoli il difensore senegalese venne fischiato dai sostenitori interisti e, dopo aver applaudito ironicamente l’arbitro per la mancata interruzione del gioco, venne addirittura espulso da quest’ultimo.
L’episodio suscitò moltissimo scalpore ed ebbe una risonanza mediateca senza precedenti; tanto da far intervenire anche i vertici della UEFA, che si schierarono dalla parte del giocatore.

 

Fonte – uefa.com

 

 

Ogni volta che assistiamo a questi tristi episodi, le domande che ci poniamo sono sempre le stesse.
Come verranno puniti gli autori di tale gesto? Quanto sarà lungo il DASPO che riceveranno? Quanto sarà costosa la multa che verrà inflitta alla società? Per quante giornate verrà chiusa la curva nella quale hanno avuto luogo gli insulti?
Tutte domande che trovano risposta grazie alle sentenze del Giudice Sportivo della Lega Calcio.

Mentre, purtroppo, non si riesce a rispondere alla domanda più importante: “Cosa spinge qualcuno che sta assistendo ad una semplice partita di calcio ad avere tale comportamento?”
Non lo sappiamo. Non riusciamo a capire cosa possa passare nella mente di chi da vita a questi cori offensivi. Non capiamo il gusto che vi può essere nell’offendere la dignità di una persona, che non ha fatto assolutamente nulla per meritarsi tale trattamento. Una persona uguale in tutto e per tutto a noi, con i nostri stessi diritti, con la sola “variabile” – se può essere definita così – di avere il colore della pelle diverso dal nostro.
Eppure, se la storia ci ha insegnato qualcosa, dovremmo aver ben chiaro che non è la pelle di un uomo a definire chi è questo.
Un uomo può essere considerato per le sue azioni, per le sue idee, per le sue parole, per ciò che da e ha dato al mondo. E se valutiamo soltanto questi aspetti, ci rendiamo conto che sono stati proprio grandi uomini di colore, quali: Nelson Mandela, Martin Luther King, Mahatma Gandhi; a lasciare un segno indelebile nella storia dell’umanità.

 

Fonte – atistoria.ch

 

È grazie alle loro idee ed alle numerose battaglie portate avanti da milioni di persone in tutto il mondo, che condividono gli stessi ideali di uguaglianza e parità sociale, che oggi troviamo in tutti gli ordinamenti giuridici nazionali ed internazionali articoli atti a condannare il razzismo in qualsiasi sua forma.
Articoli che, come l’Art. 3 della Costituzione Italiana e l’Art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, riconoscono la pari dignità sociale a tutti i cittadini e vietano qualsiasi forma di discriminazione fondata su sesso, razza, colore della pelle, origine etnica, ecc.                                                Ma nonostante ciò, nonostante leggi, articoli e manifestazioni….il razzismo sembra non avere fine.
Nulla sembra cambiare.
Tutto si ripete.
Ed ogni volta che si assiste ad un evento del genere all’interno di uno stadio, si pensa, e si spera, che quello sia l’ultimo episodio.
L’ultima volta che una partita debba essere ricordata, non per il risultato finale o per un eurogol, ma per gli ululati indegni di alcuni delinquenti.
L’ultima volta che un uomo che fa solo il proprio lavoro debba uscire in lacrime per colpa dei pregiudizi e dell’ignoranza.
L’ultima volta che le parole razzismo e sport vengano associate.
E invece no!
Purtroppo continuiamo a sentire, a leggere ed a vedere situazioni del genere, non solo in Italia, ma un po’ ovunque, sui campi di calcio – ed anche di altri sport – di qualsiasi nazione.
Continuiamo ad assistere ad atti di vile ignoranza, messi in atto da “uomini” che non meritano di essere definiti tali. “Uomini” che, se non verranno fermati al più presto, continueranno imperterriti a diffondere odio e razzismo, negli stadi, così come nella società; continuando ad alimentare la fiamma dell’ignoranza che, se non spenta in tempo, potrebbe bruciare tutto ciò che trova sul suo cammino.

Perché se insulti un “avversario”, o qualunque altro individuo, per il suo colore della pelle, non sei un uomo: sei un vigliacco!

 

Giuseppe Cannistrà

Estate,la stagione della leggerezza per la mente ed il corpo

La vacanza è il momento dell’anno in cui finalmente diventiamo padroni del nostro tempo, dunque il periodo ideale per educare la nostra quotidianità ad un ritmo che si dimentichi della frenesia.

Lo stress è sinonimo di tossine per la nostra armonia psico-fisica.

La stagione estiva è il momento propizio per “staccare la spina” e disintossicarsi.

Frenare il ciclo ineluttabile delle giornate, dedicarsi con pienezza a ciò che piace.

Smettere di rincorrere la perfezione imposta dalla vita lavorativa e domestica.

Lasciarsi trasportare dal flusso lento delle calde giornate, dormire quanto si desidera ed imparare a dire un fermo “no” agli impegni che destabilizzerebbero la tanto bramata serenità.

Il mare è la scenografia migliore per celebrare lo spettacolo della distensione estiva attraverso la lettura di un romanzo che stimola scorci inediti della nostra immaginazione.

Persino l’apparente fatica di una corsetta al tramonto  può diventare un momento d’analisi interiore che scaccia apprensioni, ansie e paure.

Anche la musica è parte fondamentale del contesto estivo, sonorizza le nostre emozioni e colora le sfumature, a volte sbiadite, dei giorni che si avvicendano e si mescolano al caldo torrido.

E’ importante iniziare a pensare l’estate come parte dell’anno più incline alla riscoperta, alla cura e all’appagamento di se stessi.

Antonio Mulone

Grande successo dell’iniziativa benefica del CUS UniMe e del Cug: “Un calcio al razzismo”

Martedì 7 Maggio 2019. Aula Pugliatti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Messina. Si è svolto il Convegno “Multiculturalismo e sport: la valorizzazione delle differenze” per celebrare la V edizione della manifestazione “Un calcio al razzismo – Uniti con lo sport”, organizzata dall’Ateneo peloritano, dal Comitato Unico di Garanzia – CUG ed dal CUS UniMe. I promotori dell’iniziativa sono stati affiancati da diverse realtà associative messinesi, quali l’US ACLI di Messina, l’Associazione BIOS, l’Associazione Panathlon Club e Messina nel Pallone.

Il convegno ha avuto il via con l’intervento di Carlo Giannetto, promotore dell’iniziativa, docente del Dipartimento di Economia e Vice Presidente del Comitato Unico di Garanzia, che dell’iniziativa è l’ideatore. Il tavolo dei relatori, coordinati dalla prof.ssa Concetta Parrinello, Presidente del Comitato Unico di Garanzia, era composto dai proff. Maria Catena Quattropani, docente di Psicologia clinica; Francesco Rende, docente di Diritto sportivo; Giuseppe Avena, docente di Statistica sociale; Antonella Cava, sociologa e docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi; Giovanna Spatari, Delegata alle Politiche di Genere; Daniele Bruschetta, Delegato alle attività sportive e Fabio Trimarchi, Coordinatore del CdS in Scienze Motorie Sport e Salute; sono intervenuti anche il dott. Antonino Micali, Presidente del Cus UniMe ASD; il dott. Antonino Scimone, Presidente US ACLI di Messina e la dott.ssa Giulia Colavecchio, vicepresidente dell’Associazione Bios. Le conclusioni sono state affidate al prof. Ludovico Magaudda, presidente del Panathlon Club Messina e coordinatore del CdSM in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate.

Sono stati posti alcuni punti di riflessione sul fenomeno delle “differenze” nelle sue varie sfaccettature e si è posto l’accento sul modo in cui lo sport, in tutta la sua essenza, può valorizzare le differenze, trasformandole in importanti risorse per la società. L’obiettivo è, infatti, proprio quello di promuovere, attraverso lo sport, l’inclusione e l’integrazione dei migranti di prima e seconda generazione sul territorio italiano e di contrastare la discriminazione razziale e l’intolleranza valorizzando la diversità come risorsa. Un’opportunità per meditare su stereotipi e pregiudizi identitari e diffondere una società inclusiva, rispettosa del valore della pluralità e della diversità, che dello sport ne faccia uno strumento di confronto e condivisione.

Come lo stesso Antonino Scimone, presidente US ACLI, dichiara – abbiamo tutti delle diversità ed è profondamente triste farle emergere oggigiorno. Chi è uguale a chi?! Siamo tutti diversi. Nessuno è uguale all’altro. Ogni essere umano è unico: rispettarne la diversità equivale a difendere la propria e l’altrui libertà. La militanza all’interno delle Acli mi porta ad essere attento a questi problemi, a far emergere, a soffermarmi sui valori invece che sulle diversità.

L’iniziativa si è conclusa con il torneo di calcio a 5 che si è svolto nei giorni di martedì 7 e mercoledì 8 maggio, alle 15:00, presso la Cittadella sportiva universitaria. Anche per la V edizione, come nelle precedenti, al torneo hanno partecipato 10 squadre composte da studenti universitari, giovani migranti, giornalisti e rappresentanti di organizzazioni no profit.

 

Gabriella Parasiliti Collazzo

Al via il laboratorio di Diritto Calcistico

Lunedì 29 aprile, alle ore 9.30 presso l’Aulario di via P. Castelli, avranno inizio gli incontri  previsti nell’ambito del Laboratorio di Diritto Calcistico, organizzato dal prof. Francesco Rende, associato di diritto privato e docente di diritto sportivo del Dipartimento di Giurisprudenza in collaborazione con l’avv. Antonio Carmine Zoccali, coordinatore della sezione siciliana dell’Associazione Italiana Avvocati dello Sport (AIAS).

L’iniziativa si articolerà in quattro appuntamenti (29, 30 aprile; 2, 6 maggio) nel corso dei quali noti professionisti del settore metteranno la propria esperienza a servizio dei partecipanti.

Ad avviare i corsisti alla redazione dei modelli contrattuali maggiormente utilizzati in ambito calcistico ed all’approfondimento delle questioni più controverse saranno:
Giuseppe Bonanno (direttore sportivo del Catania negli anni di militanza in serie A);
l’avv. Polo Dattola (fondatore di Uniplayer Football Management, agenzia di consulenza sportiva che assiste numerosi giocatori della massima serie);
l’avv. Ida Linda Reitano (componente della Commissione FIGC per la riforma della giustizia sportiva e del Cda del Catania Calcio),
la prof.ssa Angela Busacca (docente di diritto sportivo dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e coordinatore di AIAS Calabria);
l’avv. Massimo Rizzo (legale dell’ACR Messina sotto la presidenza Proto);
l’Avv. Aurelio Maiorana (responsabile della Scuola Forense del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati);
l’avv. Claudio Parlagreco  (vice-coordinatore di AIAS Sicilia);
l’avv. Francesco Sciortino (vice-coordinatore di AIAS Sicilia);
l’Avv. Fabrizio Carbone (della redazione di Ius Law Web Radio);
l’avv. Sergio Zumbo (dirigente sportivo);
l’avv. Antonio Rocca (Giudice Sportivo Nazionale FISE);
l’avv. Andrea Mileto (studio legale LEXANT);
le dott.sse Francesca Romeo e Maria Paola Gervasi (dottorande di ricerca del Dipartimento di Giurisprudenza).

Nel corso dei quattro appuntamenti i relatori, coordinati dal prof. Rende, approfondiranno i contratti dei calciatori dilettanti e professionisti (soffermandosi anche sul recesso e sulla c.d. “clausola rescissoria’);  il calciomercato (con particolare riguardo ai trasferimenti internazionali, alla cessione a titolo temporaneo e al mercato dei calciatori minorenni); le competenze della FIGC (l’iscrizione al campionato, la vendita dei diritti televisivi, il controllo sui bilanci) ed, infine, le professioni di allenatore, procuratore sportivo e dirigente sportivo.

Dopo la Settimana del Diritto Sportivo, svoltasi dal 3 al 7 dicembre e conclusasi con la simulazione processuale condotta dalla prof.ssa Laura Santoro del Collegio di Garanzia del CONI, dall’avv. Fabio Iudica del TAS e dall’avv. Cristina Varano, Procuratore Aggiunto FISE,  proseguono le iniziative della cattedra di diritto sportivo del Dipartimento di Giurisprudenza volte alla creazione di figure professionali altamente specializzate in un settore strategico ed in forte espansione.

Giochi olimpici di primavera: una grande opportunità per incoraggiare la coesione sociale

Domenica 14 aprile 2019. Ore 15:30. Briga Marina. Messina. Il Centro Sportivo “Nino Blasi” ha ospitato la prima edizione dei giochi olimpici di primavera. Le Olimpiadi, aperte a tutta la cittadinanza, sono state organizzate dagli operatori volontari del Servizio Civile in collaborazione con le ACLI provinciali Messina, US ACLI Messina, i Giovani delle ACLI Messina e l’ASD AGA Messina – scuola calcio.

Circa una ventina i bambini partecipanti, di età compresa fra i 5 e gli 8 anni: ogni squadra ha rappresentato una Nazione diversa e si è cimentata con entusiasmo ed eccitazione nelle varie prove sportive proposte dagli OV come il salto dell’ostacolo, la corsa o lo slalom fra i birilli.

“Lo spirito olimpico esalta e unisce in un insieme equilibrato le qualità del corpo, della mente e della volontà”

Così recitava lo slogan della locandina dei mini giochi olimpici. Infatti, l’obiettivo preposto e proposto è stato quello di sviluppare una mentalità sportiva, in condivisione con le famiglie, educando i ragazzi ad una sana competizione. Proporre ai bambini un percorso di esperienze corporee e pratiche intendendo il corpo come una delle espressioni della personalità nei suoi vari aspetti: come condizione funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica. I bambini sono stati stimolati e coinvolti in diversi giochi che hanno avuto, tra l’altro, lo scopo di avvicinarli alla conoscenza del proprio corpo, coinvolgendoli in modo gioioso e divertente. Il gioco ha simboleggiato lo strumento metodologico che ha accompagnato i numerosi percorsi. Inoltre, tali attività, essendo state svolte in comunità, si sono rivestite di un’importanza sociale, determinando un coinvolgimento emotivo-affettivo, condiviso con tutti i bambini. Le proposte sono state tutte pensate per rendere i bambini consapevoli e cooperativi tra loro. Un’occasione per conoscersi e riconoscersi.

Alla fine della kermesse si è tenuta una premiazione con tanto di medaglie e attestati di partecipazione. Non solo uno spettacolo, ma un metodo alternativo per scoprire una passione per lo sport praticato che non immaginavano di avere. E chi sa che da questi giochi non nascano i campioni di domani!

 

Gabriella Parasiliti Collazzo