Covid: dall’11 febbraio inizia una nuova fase con lo stop all’obbligo di mascherina all’aperto

Da ieri, 11 Febbraio, abolito l’obbligo di mascherine all’aperto e riaperte le discoteche. Questa la prima tappa di un percorso  delineato dal governo che dovrebbe terminare entro la data del 15 giugno prossimo, quando scadrà l’obbligo vaccinale per gli over 50.

Da ieri, 11 febbraio, stop alle mascherine all’aperto, tranne che in caso di assembramento (fonte: triesteallnews.it)

Via le mascherine all’aperto, ma attenzione agli assembramenti

Inizia una nuova fase, che parte proprio dall’abolizione della mascherina all’aperto. Bisognerà, però, sempre portarle con sé e metterle in caso di assembramenti o situazioni dove non sia possibile stare a distanza dalle altre persone.

I dati sulla pandemia sono finalmente confortanti. Sembra che, nonostante le drammatiche cifre raggiunte durante questi mesi, la situazione epidemiologica stia migliorando davvero. Però, per ora, come consigliato dagli esperti è giusto guardare con ottimismo agli attuali miglioramenti, seppur ancora timidi.

Il vaccino è stata la nostra più grande arma contro questo virus e continuerà ad esserlo ancora, infatti si pensa a un richiamo annuale. Il nostro organismo sarebbe pronto a convivere con la malattia, senza che questa, costituisca nella maggior parte dei casi, un pericolo insormontabile. Quindi sarebbe giunto il momento di voltare pagina, seppur con cautela.

«Siamo verso l’uscita ma dobbiamo avere cautela, continuare con i comportamenti prudenti» ha dichiarato il ministro Roberto Speranza.

Questa decisione è carica anche di significato simbolico, testimonia una virata concreta verso la fine delle restrizioni. L’introduzione delle mascherine all’aperto è una misura che era stata deliberata con il decreto del 13 ottobre del 2020, dall’allora premier Giuseppe Conte.

L’obbligo di indossare le mascherine al chiuso, invece, rimarrà ancora fino al 31 marzo, data in cui è stata fissata la fine dello stato di emergenza.

Il testo del provvedimento enuncia:

«Fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private».

Rimangono, comunque, esenti dall’obbligo: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile che e non possono fare uso del dispositivo; tutte le persone mentre svolgono attività sportiva.

«Oggi finalmente lanciamo via l’obbligo delle mascherine all’aperto nell’attesa di farlo presto anche al chiuso. Gli ospedali non sono più in affanno per il Covid e si vede una luce all’orizzonte sempre più forte. Torniamo alla vita che abbiamo sempre fatto prima del Covid.».

Bassetti invita all’ottimismo (fonte: profilo Instagram ufficiale di Matteo Bassetti)

Queste le parole del direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, scritte sui suoi profili social, in merito alla disposizione del governo. Ha pubblicato una foto che lo ritrae come forse non ci saremmo facilmente aspettati: lo si vede, infatti, lanciare in aria proprio una mascherina, accompagnata da altre parole: «Finiamola di pensare alla positività Covid come l’anticamera del patibolo». L’infettivologo ha infatti ricordato ancora una volta il grande aiuto che ci hanno dato i vaccini: «Hanno depotenziato gli effetti gravi di questo virus. Bisogna tornare a uscire a cena, a viaggiare, a divertirsi, a ballare e a pensare al futuro in maniera positiva. Viva la vita!».

 

In Campania l’obbligo resta

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è contrario a questa disposizione. Lo ha dichiarato in una diretta, nella stessa giornata di ieri.

Quando si passeggia in una strada commerciale, come si fa a distinguere l’assembramento dal non assembramento? È più semplice indossarla, visto che è obbligatoria sui mezzi di trasporto, nei locali al chiuso e nei negozi. Quindi, è preferibile fare un gesto di prudenza ancora per qualche settimana, saltare un po’ il periodo di Carnevale e mantenerci tranquilli per evitare di far riaccendere il contagio.

De Luca, dunque, ha predisposto un allungamento dell’obbligo delle mascherine all’aperto, di ancora una settimana. La preoccupazione nasce dal fatto che la Campania è la regione con maggiore densità di popolazione e gli assembramenti possono essere molto più frequenti che altrove, rischiando di pregiudicare il miglioramento della situazione.

 

Ripartono le discoteche e si lavora sulle capienze, anche per gli impianti sportivi

L’altra importante novità riguarda le discoteche. A lungo si è discusso sul ritorno in pista e finalmente è arrivato il momento. Ieri, 11 febbraio, insieme alla disposizione sulle mascherine è arrivato il momento della riapertura delle piste da ballo. Dopo numerose lamentele da parte dei proprietari delle discoteche, che hanno risentito più a lungo delle restrizioni, questo fine settimana si torna a ballare.

Ovviamente vi sono delle regole: potrà entrare solo chi è in possesso di green pass rafforzato, quindi chi si è sottoposto a tre dosi di vaccino o chi è guarito dal covid; la mascherina dovrà esser tenuta nelle discoteche al chiuso, ma non vi sarà l’obbligo in pista, mentre si balla. Nelle discoteche all’aperto si potrà tornare senza dispositivi di protezione. Vi sono dei limiti di capienza, non superiore al 75% per le strutture all’aperto e 50% al chiuso.

Si sta lavorando sui limiti di capienza anche per gli impianti sportivi, in collaborazione con la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, per attuare un percorso graduale fino alla completa riapertura degli impianti sia all’aperto che al chiuso:

«Si lavora a un primo allargamento, a partire dal primo marzo, che porterà al 75% e al 60% il limite delle capienze rispettivamente all’aperto e al chiuso. Per poi proseguire con le riaperture complete, qualora la situazione epidemiologica continuasse il suo trend di calo.».

(fonte: theworldnews.net)

Super green pass ora illimitato

Diverse le ipotesi riguardo la validità del Super Green Pass. Come suddetto, per ora non è prevista dal governo l’ipotesi di una quarta dose, in accordo secondo quanto sostenuto dagli esperti, che raccomandano, invece, un richiamo annuale per il futuro. La situazione di copertura di chi si è sottoposto alla terza dose è equiparata a quella di coloro che sono guariti dal Covid dopo il completamento del ciclo vaccinale primario.

Il green pass rafforzato, dunque, ora è considerato illimitato.

La copertura delle vaccinazioni ha fatto stabilire che agli studenti nella fascia 12-18 anni, il cui tasso di vaccinazione è intorno all’80%, potrà essere evitata la Dad. Quest’ultima verrà attivata solo per i non vaccinati della scuola secondaria, a partire dal secondo contagio in classe, e, inoltre, la quarantena, in caso di stretto contatto con un positivo, è stata dimezzata da 10 a 5 giorni.

Anche negli altri Paesi europei si sta andando verso le riaperture totali, in alcuni casi in maniera pure più spedita. In Francia, ad esempio, si pensa all’abolizione del green pass tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, come dichiarato dal ministro della salute francese, mentre le mascherine da questo mese sono obbligatorie solo sui mezzi pubblici e nei luoghi in cui non è previsto obbligo Super Green Pass, anche se l’attenzione rimane alta. Gabriel Attal ha dichiarato: «C’è un inizio di miglioramento negli ospedali e ci sono proiezioni che possono farci sperare che entro la fine di marzo o l’inizio di aprile la situazione negli ospedali sarà sufficientemente tranquilla da permetterci di revocare il pass vaccinale».

La discussione in merito rimane aperta in Italia e, secondo le prime valutazioni, la certificazione verde dovrebbe esser usata almeno fino a metà giugno, data in cui è fissata la scadenza dell’obbligo vaccinale.

 

Rita Bonaccurso

L’arte di narrare una storia: omaggio a Kobe Bryant

«Gli eroi vanno e vengono ma le leggende sono per sempre» si legge sulla locandina della nuova serie tv firmata Netflix, in uscita ad Agosto 2022, dal titolo The Black Mamba. Dopo il successo di The Last Dance, serie tv prodotta dalla piattaforma streaming per celebrare Michael Jordan nell’ultimo anno con i Chicago Bulls, Netflix si rituffa nel mondo del basket con un’altra leggenda dell’NBA: Kobe Bryant.

L’uscita – a due anni dalla scomparsa di Kobe e della figlia Gianna, insieme ad altre sette persone, in un tragico incidente avvenuto il 26 Gennaio 2020 – permetterà a tutti di immergersi nel mondo di un professionista del gioco.

Kobe Bryant e la figlia Gianna. Fonte: SportFair

La serie racconterà in un arco di dieci episodi i vent’anni di carriera di Bryant con la maglia dei Lakers, ripercorrerà tutti i successi del campione NBA, dai suoi esordi ai tre storici titoli consecutivi, al rapporto con la figlia Gianna, di cui era allenatore; un modo per riscoprire la carriera e le sfide di Black Mamba, attraverso i racconti degli ex compagni e dei suoi avversari.

Black Mamba, che darà il titolo alla serie è il soprannome che Kobe stesso scelse durante gli anni più bui della sua vita privata e della sua carriera. Un soprannome che lo aiutò a scindere il Kobe fuori dal campo di gioco dal Kobe professionista del basket alias Black Mamba appunto, un letale e rapido serpente, l’animale alle cui caratteristiche si ispirava per sviluppare il proprio stile di gioco, metafora di dedizione e talento per raccontare il suo approccio mentale alla pallacanestro.

Kobe Bryant. Fonte: The Indian Express.com

Moltissimi sono altri contenuti presenti in rete che ci permettono uno sguardo lucido su quei luminosi venti anni di carriera fino al ritiro nel 2016. Tra tutti, il libro autobiografico scritto da Kobe stesso è sicuramente una via privilegiata per guardare il mondo del basket dal punto di vista di un campione che padroneggiava perfettamente il gioco della pallacanestro.

The Mamba Mentality è il nome dato all’autobiografia edita Rizzoli e uscita in Italia nel Novembre 2018. Un resoconto minuzioso dell’approccio mentale di Kobe Bryant alla pratica sportiva, una riflessione sull’importanza di alimentare il talento con dedizione e  perseveranza. L’autobiografia vanta la presenza delle bellissime fotografie di Andrew D. Bernstein, da tempo fotografo ufficiale dei Los Angeles Lakers che seguì Kobe sin dall’inizio: la sua prima foto risale al 1996, quando il campione aveva 18 anni. Bernstein definì così il libro e la loro collaborazione durante un’intervista:

“Questo libro ,è una collaborazione davvero unica tra un atleta e un fotografo. Non credo ci sia mai stato un altro atleta in uno dei quattro maggiori sport professionistici americani che abbia speso 20 anni e tutta la sua intera carriera con la stessa squadra, fotografato attraverso l’occhio di uno stesso fotografo.”

L’opera è la dimostrazione di come l’amore per qualcosa – in questo caso uno sport – possano essere espressi con mezzi sempre diversi. Ma soprattutto racconta della strada percorsa da Kobe per raggiungere i suoi obiettivi: duri allenamenti, continuo studio del proprio modo di giocare e degli avversari attraverso filmati, cura e attenzione per ogni dettaglio.

“The Mamba Mentality”: copertina. Fonte: Rizzoli

Ossessione e dedizione costante al basket sono gli ingredienti di questo approccio alla pallacanestro, una mentalità che ha permesso a Bryant di conquistare cinque titoli, due medaglie d’oro olimpiche, due premi come miglior giocatore della lega nelle Finals, due premi consecutivi come miglior marcatore della stagione e il secondo numero massimo di punti mai segnato in un incontro NBA, fino all’ultima partita della sua carriera, dove segnò ben 60 punti.

Ma l’amore per il Basket ha portato Bryant a sperimentare nuovi modi per raccontare della pallacanestro. Lo stesso Kobe scriverà infatti:

“Questo sport mi ha dato ogni opportunità che avessi mai potuto desiderare, e lungo la strada ho imparato moltissimo. E non solo sul campo. Senza il basket non conoscerei la creatività né la scrittura […] questo sport in pratica mi ha insegnato l’arte di narrare una storia.”

La necessità di narrare lo ha condotto infatti nel 2015 ad annunciare il suo ritiro dal mondo della pallacanestro con un articolo pubblicato sulle pagine del The Player’s Tribune, dal titolo : Dear Basket, una vera e propria dichiarazione d’amore al basket, dall’infanzia al momento del ritiro. Dear Basket diventerà un cortometraggio con la voce di Kobe e le animazioni e la regia di Glen Keane.

Il corto, realizzato con un tratto a matita, ricorda i bozzetti Disney. Un’opera sicuramente dal taglio sentimentale che venne premiata nel 2018 con l’Oscar come miglior cortometraggio animato.

Dal cortometraggio “Dear Basket”. Fonte: lascimmiapensa.com

Per tutti questi motivi, la vicenda di Black Mamba ha effettivamente del leggendario per tutto il mondo del basket e a distanza di due anni dalla morte, la sua carriera e la sua presenza vengono restituite ai suoi tifosi sotto altre vesti, sotto forma di racconti, grazie alla necessità di narrare, grazie all’aiuto di quella complessa arte che è il tessere una storia.

                                                                                                                                                                    Martina Violante

I benefici di una camminata: tanta salute in “quattro passi”.   

“Camminare è la miglior medicina” scriveva Ippocrate già  nel IV secolo a.C., regalandoci la metafora  migliore che da tempi remoti accompagna il passaggio dell’uomo sulla Terra. Non a caso si dice che Aristotele intrattenesse i suoi discepoli passeggiando sotto le colonne del  porticato e Kant riuscisse a “ seminare i suoi gravosi pensieri “ in una passeggiata. 

Camminare era ed è l’attività più antica e naturale dell’uomo. 

    1. Benefici di una camminata 
    2. Intensità della camminata e obiettivo giornaliero
    3. Studio sperimentale
    4. Camminata lavorativa
    5. Benefici sul sistema cardiovascolare
    6. Corretto appoggio plantare
    7. Movimento delle braccia 
    8. Conclusione

 

Benefici di una camminata

“Mens sana in corpore sano” scriveva  Giovenale nelle sue Satire ( satire X, 356); a tal proposito, la scienza ha dimostrato che l’attività fisica è in grado di prevenire malattie fisiche e mentali. Per esempio, camminare ad un ritmo di 3–5 m/h (5–8 km/h) consuma energia sufficiente per soddisfare le raccomandazioni per un corretto stile di vita.
Meta-analisi hanno dimostrato che camminare ha vari benefici per la salute, inclusi effetti positivi su fitness, grasso e pressione sanguigna a riposo, controllo della pressione sanguigna,  perdita di peso,  depressione e prevenzione del rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre favorisce la socialità, migliora l’umore e aiuta a dormire meglio. 

Intensità della camminata e obiettivo giornaliero

Sarebbero sufficienti 5 minuti di corsa al giorno per ottenere ottimi risultati, ma, come ben sappiamo, la corsa non è per tutti.  Gianfranco Beltrami, docente in Scienze motorie dell’Università di Parma, afferma che “il numero di passi va adattato all’età, alle condizioni di salute, al peso, al livello di allenamento: per un grave obeso o un paziente con problemi cardiovascolari anche 3.000 passi al giorno sono già un risultato apprezzabile. In generale, poi, può essere opportuno spezzare la camminata in due o tre volte nell’arco della giornata.».
Basterebbe una passeggiata di circa 20 minuti dopo pranzo e cena per agevolare digestionebenessere fisico.

www.vitaquality.it

Studio sperimentale

Uno studio statunitense recente ha dimostrato che il “famoso obiettivo giornaliero”, di 10.000 passi, sarebbe per molti un’utopia, dato che la media si attesta tra i 5.000 e i 7.000 passi quotidiani. Sono state perciò misurate le abitudini di cammino di circa 3.500 volontari.
I ricercatori hanno osservato come anche un obiettivo più facile, come 3.000 passi al giorno ad andatura spedita, garantisca i medesimi effetti protettivi sui fattori di rischio cardiovascolari.

Camminata lavorativa

Diventa importante riuscire a non confondere la camminata benefica con la camminata dovuta ad attività ripetitive come avviene in vari settori lavorativi, per esempio nei settori agricoli, edili e persino nei lavori domestici .
Il presidente della Fondazione Centro per la Lotta contro l’infarto, Francesco Prati, afferma: «L’attività fisica lavorativa spesso è fatta di sforzi ripetitivi, posture statiche o il sollevamento di pesi, non riducono la frequenza cardiaca né la pressione, anzi le aumentano con conseguenze negative sul benessere di cuore e vasi; inoltre, sul lavoro, i tempi di recupero dallo sforzo sono inferiori e questo porta un aumento dei livelli di infiammazione >>

Benefici sul sistema cardiovascolare

Un’attività fisica, come una camminata, che prevede l’impegno della muscolatura degli arti inferiori, garantisce un pompaggio diretto dei muscoli sulle vene, così da favorire il ritorno venoso dalla periferia al centro. In particolare, a livello plantare trova luogo la Soletta venosa di Lejars che favorisce l’azione di pompa muscolare e dunque il ritorno del sangue ai distretti superiori. Si tratta però di un “letto” di capillari molto piccoli, contenente una quantità di sangue ridotta.
Lunghi periodi di tempo seduti possono causare un ristagno venoso, è quindi importante sgranchirsi spesso le gambe, o passeggiare a piedi nudi per qualche minuto.

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Corretto appoggio plantare

Ogni persona ha un suo baricentro che garantisce la corretta posizione spaziale dell’organismo. Qualsiasi causa che comporta una alterazione del baricentro viene considerata dannosa per l’organismo. Questo è fortemente vincolato dalla tipologia di appoggio del piede su qualsiasi superficie, per questo motivo è necessario appoggiare correttamente i piedi.
 Esistono due differenti tipi di appoggio:
 

  • appoggio sul tallone, utilizzato dalla maggior parte delle persone senza rendersene conto. Il tallone è la prima zona a toccare il suolo, seguita da avampiede e, per ultimo, dalle dita. Si tratta della modalità più comunemente diffusa, ma non della migliore, in quanto spesso è motivo di dolori alla colonna vertebrale oppure alle articolazioni;
  • appoggio sull’avampiede, è l’avampiede che entra per primo a contatto con il terreno, attivando i muscoli del piede e non gravando sulle ossa del tallone e della caviglia. Tale modalità contribuisce a preservare la salute di tendini, legamenti e articolazioni, potenziando anche la tonicità delle fibre muscolari.

 

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Movimento delle braccia 

Muovere le braccia in maniera giusta durante la camminata è fondamentale per una distribuzione tra lo sforzo degli arti inferiori e parte superiore del corpo.
Le braccia sono in grado di imprimere il ritmo, sia all’attività motoria, che alla respirazione: il loro movimento deve essere fluido e senza tensioni, così da evitare problemi alla schiena, spalle e collo.
Il movimento di braccia e gambe deve procedere in senso alternato: quando l’arto superiore sinistro avanza, quello inferiore rimane indietro e viceversa, allo scopo di imprimere il ritmo in maniera efficace e produttiva.

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Conclusione

Risulta davvero difficile elencare tutti i benefici che una semplice passeggiata  ci regala, ma dal momento che questa impegna corpo e mente  in tutte le sue componenti vitali non è neanche necessario  elencarli poiché  il loro benessere lo si vive e lo si sente e ci rende sereni.

 Bruce  Chatwin: “Io camminando ogni giorno raggiungo uno stato di benessere e mi lascio alle spalle ogni malanno…pensieri migliori li ho avuti mentre camminavo e non ricordo pensieri così gravosi da non poter essere lasciati alle spalle con una camminata.”

       Elena Fortuna

Per approfondire:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3197470/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6801055/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6313311/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7734587/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4453623/
https://www.atuttasalute.it/il-piede-la-salute-e-la-bellezza-partono-dal-basso/
https://www.corriere.it/salute/muscoli-ossa-articolazioni/21_novembre_23/sul-corriere-salute-benefici-mentali-fisici-sport-piu-naturale-camminare-de005dbe-4ad6-11ec-be32-a40a18c10418.shtml

La giornalista Greta Beccaglia molestata in diretta tv, individuato l’uomo nelle immagini

“Mi sento oltraggiata, violata”, sono le parole di Greta Beccaglia la giornalista dell’emittente regionale Toscana Tv che sabato sera, al termine del match di serie A tra Empoli e Fiorentina, è stata molestata da un tifoso nell’indifferenza generale. La giornalista che era lì per documentare il match e raccogliere gli umori dei tifosi nel post partita, al Corriere della Sera ha dichiarato “mi hanno trattata come un palo da prendere a calci per sfogarsi”. Molto criticato anche il comportamento del conduttore della trasmissione Giorgio Micheletti, che dopo aver assistito alla molestia ha ripetuto a Beccaglia: «Dai, non te la prendere».

Ironia della sorte, il match del fine settimana aderiva alla campagna contro la violenza sulle donne.

L’episodio di molestie in diretta tv

Quanto successo in diretta televisiva va assolutamente chiamato con il proprio nome “molestia” e l’autore del fatto “carnefice”.

Greta Beccaglia, nell’immediato ha detto al molestatore che non poteva fare ciò che aveva fatto e sui social e nelle interviste successive ha descritto più nei dettagli l’accaduto, invocando l’aiuto degli utenti per identificare il carnefice. L’aggressore, nell’indifferenza di chi si trovava sul posto, “prima si è sputato sulla mano e poi mi ha dato uno schiaffo sul sedere, forte, violento, che ha fatto male anche fisicamente” e  “dopo alcuni apprezzamenti osceni urlati da alcuni tifosi, un’altra persona, incappucciata, mi ha toccato le parti intime”.

 Tutti vedevano, nessuno diceva niente

Una doppia violenza quella subita dalla giornalista che ha prima dovuto difendersi dal molestatore e poi dal conduttore della trasmissione “A tutto gol” che a pochi minuti dall’episodio e sempre in diretta tv ha affermato che «si cresce anche attraverso questa esperienza». Il conduttore ha successivamente giustificato le parole pronunciate affermando che il suo intento era quello di alleggerire per aiutare la poca esperienza che ha Greta nel gestire una situazione difficile come quella che ha dovuto affrontare. “Ho pensato prima a lei lavorativamente parlando” e ancora “non volevo minimizzare l’accaduto, ma evitare che potesse accaderle qualcosa di peggio”. “Chiedo scusa per le parole infelici usate nel momento concitato della diretta di sabato”.

La giornalista Giulia Beccaglia nel corso della diretta televisiva (fonte: Fanpage.it )
La giornalista Giulia Beccaglia nel corso della diretta televisiva (fonte: Fanpage.it )

 

Le indagini

Le indagini della polizia di Empoli hanno portato ad identificare il molestatore incrociando i video delle telecamere di sorveglianza dello stadio, ma sono ancora in corso ulteriori accertamenti e le generalità dell’uomo non sono state ancora rese note. La giornalista in una intervista a Qn ha confermato che andrà a sporgere denuncia, “non si può tollerare”.  Fino a quel momento, nessun provvedimento specifico potrà essere presi nei confronti del molestatore. La denuncia aiuterà ad identificare anche gli altri tifosi che nella stessa circostanza l’hanno molestata fuori dallo stadio Castellani.

La solidarietà dell’ordine dei giornalisti, delle società calcistiche e della politica

L’Ordine dei Giornalisti della Toscana e ha espresso la propria solidarietà nei riguardi di Greta Beccaglia, rivolgendo aspre critiche al conduttore in studio “perché invece di condannare il gesto e il molestatore, ha invitato la collega a “non prendersela” per le molestie mentre, sottolinea l’Ordine, “verso di lei non è stata sentita nessuna parola di solidarietà da parte del conduttore”.

La violenza contro le donne è un problema culturale e sociale

La giornalista nel corso della serata è stata contattata dall’Empoli FC che in una nota ha definito l’episodio “increscioso, che niente ha a che vedere con il mondo dello sport, e che non va assolutamente minimizzato”. Anche la Fiorentina, che inizialmente aveva parlato di un gesto “stupido e incivile”, ha ribadito la propria disponibilità per aiutare le autorità ad individuare i colpevoli.

Ampia solidarietà anche dal mondo della politica a partire dal sindaco di Empoli, dal presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati  e quello della Camera Roberto Fico che ha descritto l’episodio “di violenza vera e propria”.

La parità di genere che manca nel mondo del giornalismo

I numeri registrati dal giornalismo italiano destano profonda preoccupazione. Le giornaliste sono quasi la metà della categoria e subiscono un profondo gender gap e gender pay gap, << le donne hanno carriere più discontinue e continuano ad essere pagate di meno, non solo ai livelli apicali, comunque quasi irraggiungibili per molte, ma fin dai primi contratti >> ha dichiarato Macelloni, giornalista del Sole 24 Ore.

Da una ricerca condotta nel 2019 (Osservatorio di Pavia, 2019, I TG e la campagna. Le scelte comunicative dei Telegiornali delle sette reti generaliste in campagna elettorale) emerge che su un campione di 700 programmi trasmessi da reti pubbliche, le giornaliste, conduttrici o presentatrici sono solo il 41 per cento e le opinion maker donne sono solo il 32 per cento del totale.

La presenza femminile non è l’unica nota dolente del giornalismo italiano. Le giornaliste, nell’esercizio della loro professione, si ritrovano spesso a fare i conti con episodi di molestie, attacchi che diventano più frequenti quando trattano di argomenti sportivi o sono parte di minoranze.

Elidia Trifirò 

Guida alle attività sportive targate UniMe

Con l’inizio del nuovo anno accademico e la ripresa della didattica in presenza, l’Ateneo ha introdotto diverse novità. Alcune di queste riguardano la ripresa delle attività sportive, grazie anche all’inaugurazione della nuova palestra di Palazzo Mariani.

Il Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea e la paratleta messinese Carolina Costa, medaglia di bronzo nel Judo ipovedenti alle olimpiadi di Tokyo 2020, durante l’inaugurazione della nuova palestra di Palazzo Mariani. – Fonte: unime.it

Questo nuovo impianto, insieme alla Cittadella Sportiva Universitaria dell’Annunziata, ha arricchito ed offerto alla comunità studentesca un’ampia gamma di possibilità tra cui poter scegliere.

Offerta sportiva

I corsi disponibili comprendono:

  • Baseball;
  • Basket;
  • Calcio;
  • Ginnastica Artistica;
  • Hockey;
  • Nuoto;
  • Pallanuoto;
  • Softball;
  • Tennis;
  • Volley.

Saranno inoltre erogate lezioni di:

  • Equitazione;
  • Fitness (Walking, TRX, Jazzercise, Zumba, Spinning iron, Total body, G.A.G., Funzionale, Pilates, PNT, Calisthenics);
  • Fitness in acqua (Hidrobike e Acquagym).

Sono, inoltre, disponibili:

  • le Sale Pesi;
  • la Piscina per il Nuoto Libero.

Accesso agli impianti

L’accesso agli impianti sportivi è gratuito per tutti gli studenti.

  • Per accedervi basterà compilare il modulo (Attività gratuita per studenti – Modulo per l’adesione) presente anche sull’App UniMe e sulla mail istituzionale o personale di ciascuno studente.
  • Si ricorda che tutte le attività verranno svolte rispettando i protocolli anti Covid-19 attualmente vigenti e l’accesso sarà concesso solo ai possessori di Green pass valido.
  • Sarà inoltre necessario disporre del certificato medico di attività sportiva non agonistica.

Maggiori informazioni

Per ottenere informazioni è possibile contattare i seguenti numeri telefonici:

  • 0906764679 – 0906764682 (Cittadella)
  • 0906764683 (Palazzo Mariani)

oppure scrivere all’indirizzo e-mail ssdunime@unime.it o visitare il sito www.ssdunime.it.

Progetto “IncludiMe”

È stato inoltre inaugurato il 18 ottobre, presso il maneggio della Cittadella Universitaria, il nuovo progetto “IncludiMe”.

Si tratta di una iniziativa che coinvolge ragazzi diversamente abili nelle attività sportive, permettendo loro di usufruire dei benefici che il contatto con animali come cavalli e asini può concedere.

Il progetto è stato reso possibile grazie alla convenzione dell’Associazione Equitando Onlus con la SSD Unime e con il contributo della Fondazione Paolo Ferretti ETS.

 

Ornella Venuti

 

 

Fast Vax: UniMe apre le porte della Cittadella, prenota il tuo vaccino

Si aprono le porte della Cittadella sportiva per permettere a tutti gli studenti, i dipendenti, gli utenti, gli sportivi e le loro famiglie di vaccinarsi contro la Covid-19. È questa l’ennesima iniziativa di UniMe, condivisa con l’Ufficio del Commissario ad acta per l’Emergenza territoriale da Covid-19 per la Città Metropolitana di Messina, nell’ambito dell’emergenza sanitaria che interessa il mondo intero da quasi due anni.

L’evento

L’evento sarà giorno 24 settembre 2021, in occasione della Notte europea dei ricercatori, dalle ore 10:00 alle ore 18:00.

Fonte: locandina da unime.it

Ancora una volta l’Università degli Studi di Messina con l‘Ufficio per l’emergenza Covid-19, continua a sottolineare l’importanza della vaccinazione per il contenimento della pandemia.

Come prenotarsi

Al fine di semplificare le procedure di vaccinazione è consigliata la prenotazione, che servirà anche per avere la priorità durante l’open day. Dalle ore 10 alle ore 15 si procederà preferenzialmente con le vaccinazioni di studenti e dipendenti, a seguire con gli sportivi e le loro famiglie.

È possibile prenotarsi entro giovedì 23 settembre, secondo una delle seguenti modalità:

  • in presenza presso la segreteria;
  • telefonando ai numeri 0906764679 oppure 0906764682, dalle 9.00 alle 19.00.

Documenti da avere con sè

Si ricorda agli utenti che intendono sottoporsi alla vaccinazione di essere provvisti dei seguenti documenti:

  • documento d’identità;
  • tessera sanitaria;
  • modulo di consenso (da stampare e compilare);
  • nel caso di minori: modulo per la vaccinazione dei minori – NB: l’accesso alla vaccinazione per tale fascia di età è consentito solo a chi ha già compiuto il dodicesimo anno di età, che dovrà essere accompagnato da uno dei genitori/tutori/affidatari.

In allegato: Schema tipo linea vaccinale

Giovanni Alizzi

UniMe: tutto quello che devi sapere sul ritorno in aula e non solo

Un nuovo anno accademico si prospetta all’orizzonte e sono tante le novità che UniMe ha in servo per i suoi studenti. In questo articolo vedremo come sarà organizzato il rientro in aula (secondo quanto previsto dal decreto rettorale) nel rispetto della normativa vigente anti Covid-19 e tutte le opportunità che l’Ateneo offre ai suoi studenti!

Cominciamo ricordando che dal 1° settembre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, tutto il personale universitario e gli studenti universitari, per accedere alle strutture universitarie devono essere in possesso e devono esibire la certificazione verde COVID-19 nota anche come “Green Pass”.

Inoltre, si rammenta all’intera collettività universitaria il rigoroso rispetto delle norme generali di prevenzione: distanziamento sociale, norme igieniche, nonché il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI).

Lezioni

Le attività didattiche nei poli messinesi e presso le sedi decentrate saranno svolte con le stesse modalità di seguito riportate:

  • Finalmente le lezioni potranno tornare a svolgersi in presenza.
  • Fanno eccezione i corsi di studio in cui il numero degli iscritti per ciascun anno non è compatibile con le dimensioni delle aule, di conseguenza sarà adottata la modalità blended, per garantire il distanziamento interpersonale previsto dalle normative in vigore.
    • Gli studenti dovranno dunque prenotare il posto in aula tramite l’apposita piattaforma fino al raggiungimento dei posti massimi disponibili (clicca qui per accedere alla nostra guida prenotazione e accesso in aula) e
    • scaricare l’applicazione del sistema di rilevazione presenze (“Rilevazione frequenze UniMe” disponibile sia per dispostivi Android che IOS).
    • Nel caso in cui la capienza dell’85% venga raggiunta, i restanti studenti potranno, in contemporanea, seguire la lezione tramite la piattaforma Microsoft Teams. In quest’ultimo caso sarà necessario accedere alla stanza del corso integrato da seguire (Come posso seguire le lezioni su Teams?).

Nota Bene: In ogni caso lo svolgimento delle lezioni in presenza sarà garantito per:

  1. i corsi che si tengono al primo anno,
  2.  i corsi a frequenza obbligatoria.
  • Si ricorda che per gli studenti fragili (ai sensi dell’articolo 26 del DL n. 18 del 17/03/2020, convertito con modifiche dal DL 27 del 24/04/2021) di tutti i corsi le lezioni saranno disponibili in modalità sincrona su piattaforma Teams.

Esami di profitto

  • Gli esami si terranno esclusivamente in presenza.
  • Anche in questo caso si ricorda che per i soli studenti fragili (ai sensi dell’articolo 26 del DL n. 18 del 17/03/2020, convertito con modifiche dal DL 27 del 24/04/2021) di tutti i corsi, gli esami potranno essere svolti in modalità a distanza su piattaforma Teams. Clicca qui per leggere un nostro vecchio articolo e scoprire come richiedere la modalità telematica.

Focus Microsoft Teams

Non conosci la piattaforma Microsoft Teams e non sai come utilizzarla? Le FAQs #helpME ti aiuteranno!

(clicca qui per visualizzare tutte le altre FAQs)!!

Sedute di laurea

  • Le lauree si svolgeranno in presenza con la previsione di un numero contingentato di accompagnatori.

Se le modalità di registrazione degli accompagnatori rimarranno uguali a quelle adottate per le ultime lauree in presenza (e cioè 5 accompagnatori per ciascun candidato), ecco come procedere:

Ricevimento docenti-studenti

  • I ricevimenti avverranno in presenza o da remoto, secondo le modalità concordate con il docente.

Laboratori didattici

  • Le attività relative si svolgeranno in presenza nel rispetto delle normative anti Covid-19.

Biblioteche

  • Le sedi bibliotecarie e le aule studio saranno fruibili in presenza nel rispetto delle normative anti Covid-19.
  • Il Servizio di prestito libri sarà su prenotazione dal lunedì al venerdì.

Scopri qui il servizio di prenotazione.

Tirocini e TFA

  • tirocini curricolari ed extracurricolari potranno svolgersi in presenza nel rispetto delle normative anti-contagio e delle regole e disponibilità della struttura ospitante.
  • I  tirocini  di  area  medica  all’interno  della  struttura  sanitaria,  ivi  inclusi  i  laboratori assistenziali, si svolgeranno in presenza. Le attività di dottorandi, tesisti e specializzandi di area medica e non medica si svolgeranno in presenza.
  • Per i TFA sostegno e per il Corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria, i tirocini si  terranno  secondo  le  modalità  stabilite  dai  coordinatori  in  funzione  principalmente:  della capacità delle singole scuole di attivare la modalità blended per lo svolgimento di tale attività; della disponibilità dei singoli istituti scolastici di accogliere tirocinanti in presenza; potranno essere attivate altre modalità ritenute utili allo scopo.

Mobilità Erasmus

  • Gli spostamenti relativi al programma Erasmus per studenti, docenti e personale T.A. proseguiranno, previa sottoscrizione di apposita liberatoria, in funzione delle disponibilità e regole Covid dell’Università ospitante.
  • Gli uffici di Ateneo competenti supporteranno ciascun assegnatario di borsa per la valutazione dello specifico programma.

Riunioni organi collegiali, Convegni, Congressi e Seminari

  • Le riunioni degli organi collegiali di ogni ordine e grado si svolgeranno in presenza.
  • Le attività in merito a convegni, congressi e seminari potranno svolgersi in presenza secondo le indicazioni fornite dal decreto n. 52 del 22/04/2021.

Ripresa attività sportive ad UniMe

Accesso gratuito per gli studenti

Ottime notizie per gli amanti  dello sport! È stato infatti disposto l’accesso gratuito a tutti gli studenti dell’Ateneo Peloritano a tutti gli impianti sportivi UniMe presso la nuova palestra di Palazzo Mariani e presso la Cittadella Universitaria dell’Annunziata.

 

Il Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea e la paratleta messinese Carolina Costa, medaglia di bronzo nel Judo ipovedenti alle olimpiadi di Tokyo 2020, durante l’inaugurazione della nuova palestra di Palazzo Mariani. – Fonte: unime.it

Come ottenere l’accesso gratuito?

È molto semplice! Per potere aderire all’iniziativa basterà compilare il seguente modulo: Attività gratuita per studenti – Modulo per l’adesione, disponibile anche sull’App UniMe ed inviato sulla mail istituzionale o personale di ciascuno studente.

Iscrizioni “Scuola di Sport”

Sei interessato ad uno o più sport in particolare? Sono riprese le attività alla Cittadella sportiva universitaria targate SSD UniMe (Società Sportiva Dilettantistica dell’Università di Messina). Il tutto nel pieno rispetto della normativa vigente anti Covid-19.

Da lunedì 6 settembre, infatti, è ripartita la “Scuola di Sport” con l’apertura delle iscrizioni alle varie discipline sportive. Bambini, ragazzi, studenti potranno scegliere fra:

  • Baseball,
  • Basket,
  • Calcio,
  • Equitazione,
  • Ginnastica Artistica,
  • Hockey,
  • Judo,
  • Nuoto,
  • Pallanuoto,
  • Softball,
  • Tennis.

A partire dallo stesso giorno sarà possibile iscriversi anche alle attività connesse alla palestra ed ai vari corsi di Fitness, Acquafitness e Hidrobike.
Per avere maggiori informazioni e per prenotare è possibile contattare:

Giovanni Alizzi

Claudia Di Mento

Messina cum laude: la rigenerazione dell’area della Fiera di Messina

Si dice spesso che il futuro sia in mano alle nuove generazioni. Noi di UniVersoMe, da giovani redattori, crediamo fermamente in quest’assunto, a tal punto da voler dare spazio ai giovani talenti della nostra città. Oltre al campo artistico, però, è di fondamentale importanza – per la comunità cittadina – l’innovazione scientifica, apportata dai giovani studenti universitari. Mossi da questa premessa, abbiamo deciso di lanciare una nuova rubrica, denominata “Messina cum laude”.  La rubrica si concentrerà sulle tesi di laurea che hanno come oggetto un aspetto specifico della nostra città.

Iniziamo oggi con una tesi di laurea magistrale concernete l’area della Fiera di Messina, negli ultimi mesi al centro del dibattito cittadino – prevalentemente sui social – per la demolizione dell’ex Teatro in Fiera.

Gli autori

L’elaborato, dal titolo “Rigenerare il patrimonio storico del mediterraneo. Il caso studio della Fiera di Messina” è stato redatto dal dottor Giandomenico Crisarà – nato a Reggio Calabria – e dalla dottoressa messinese Antonina Sturniolo. Entrambi hanno conseguito la laurea triennale in Scienza dell’Architettura presso l’Università degli Studi di Reggio Calabria e, lo scorso febbraio, si sono laureati in Architettura per il restauro e la valorizzazione del patrimonio presso il Politecnico di Torino.

Il dottor Giandomenico Crisarà e la dottoressa Antonina Sturniolo, dopo un sopralluogo nell’area della Fiera

L’indagine storico-sociale e lo stile architettonico

La tesi si basa sulla rigenerazione urbana di un bene di un certo valore nelle coste del Mediterraneo. L’analisi di alcuni esempi di rigenerazione ha dimostrato che esistono buone – e funzionali – e cattive pratiche, con spreco di soldi.

Da qui è stata condotta un’indagine storica e sociale su un caso particolare: l’area della Fiera di Messina. La prima problematicità è stata capire a chi appartiene la titolarità del bene e a chi compete la gestione, a causa dei numerosi contenziosi. Probabilmente molti non sanno che l’area della Fiera è un bene demaniale marittimo – quindi appartiene allo Stato -, la cui titolarità attualmente è dell’Autorità Portuale dello Stretto.

Prima del collocamento dell’istituzione fieristica messinese – tra le più antiche del mondo -, nell’area in questione sorgeva il giardino Umberto I, un giardino ottocentesco di una bellezza peculiare. Il terremoto e i bombardamenti del Novecento, però, hanno distrutto il cosiddetto “giardino a mare”, mai più recuperato.

Scorcio del “giardino a mare” Umberto I

Nel 1938 l’area accolse per la prima volta la Fiera – istituita nuovamente nel 1934 con la denominazione “Fiera delle attività economiche siciliane” e giunta alla sua quinta edizione –, precedentemente ospitata dai locali del Liceo classico “Maurolico”.

Il primo progetto del complesso è degli architetti romani Libera (il padre del razionalismo) e De Renzi; gli architetti successivi, invece, sono tutti messinesi e hanno operato – a parte qualche eccezione – in continuità con l’architettura razionalista. L’idea principale di Libera e De Renzi si basava sulla realizzazione di una porta affacciata allo Stretto; inizialmente si sarebbe voluto preservare il verde della villa ottocentesca, però, con il passare degli anni l’area è diventata un cantiere di cemento. Dagli anni ’50, infatti, si sono susseguiti tanti interventi affrettati e poco consoni, probabilmente per esigenze funzionali e a breve termine.

Timeline degli architetti e dei rispettivi interventi

Linee guida per il progetto

Per tutta la seconda metà del Novecento e nel primo decennio dell’attuale secolo, l’area era affidata in gestione all’Ente autonomo della Fiera, istituito nel 1946. Dal 2012 – dopo lo scioglimento dell’Ente autonomo – l’area è in gestione all’Autorità Portuale, che nel 2016 ha indetto un bando di concessione, andato deserto.

Guidati dal bando, i due dottori hanno elaborato un progetto molto realistico, perché considera i vincoli sugli edifici protetti, la tutela della vegetazione e la promozione socioculturale del rapporto con il mare.

Il progetto parte dal concetto di pianificazione strategica e considera di primaria importanza il ruolo degli stakeholder -i soggetti interessati al progetto -, dalla cittadinanza ai possibili investitori; inoltre, è improntato su una visione globale e non su interventi sconnessi sui singoli edifici.

 

Mappa degli stakeholder

Il progetto originale della tesi

L’idea di base del progetto è quello di aprire e far vivere questo luogo ai cittadini; un luogo dinamico, pronto a rispondere alle diverse esigenze della nostra città.

Gli edifici abbandonati potrebbero ospitare aule studio universitarie, capaci di trasformarsi di sera in luoghi di aggregazione per giovani – e non solo -.

La mappatura dei potenziali stakeholder – che hanno espresso interesse in passato – ha permesso di elaborare una proposta reale; non mancano infatti le associazioni giovanili pronte a creare dinamiche di aggregazione e organizzare eventi socioculturali.

Centrale sarebbe anche la valorizzazione dello sport, sia all’aperto che all’interno di uno dei padiglioni.

In un edificio potrebbe essere allestita – in chiave turistica – una galleria enogastronomica, con stand in microgestione.

Si darebbe ampio spazio al verde, riprendendo le caratteristiche del meraviglioso giardino Umberto I.

L’aspetto più importante, però, riguarda la valorizzazione del waterfront, attraverso la creazione di un complesso unico con la Passeggiata, anche se bisognerebbe andare oltre la proposta della demolizione dell’edificio dell’ex Bar Irrera, bene vincolato per la sua importanza architettonica.

Schema tridimensionale delle nuove destinazioni d’uso

Una grande occasione per la rigenerazione

La tesi di Crisarà e Sturniolo, caratterizzata da uno scrupoloso studio e da un impeccabile approccio metodologico, nasce con l’intento di denunciare le cattive pratiche che hanno contribuito alla decadenza di un’area di grande potenzialità del nostro territorio.

La denuncia però non è fine a sé stessa, ma è accompagnata da una proposta organica, ben strutturata e ampiamente motivata.

La crisi generata dalla pandemia ha colpito molti paradigmi della nostra società; eppure, proprio dalle macerie emergono opportunità di rigenerazione. È dunque necessario dare spazio ai giovani cittadini, pronti a mettere al servizio della comunità le proprie idee e – soprattutto – le proprie competenze.

Mario Antonio Spiritosanto

 

Gli autori sui social:

Giandomenico Crisarà:

linkedin.com/in/giandomenico-crisarà

instagram.com/giandocri

facebook.com/giandomenico.crisara

Antonina Sturniolo:

linkedin.com/in/antonina-sturniolo

instagram.com/antonellastu

facebook.com/antonella.sturniolo

 

Fonti:

Tutte le immagini presenti nell’articolo sono state fornite dai due autori

UniMe e Cittadella Sportiva: accesso gratuito agli studenti

Buone notizie per gli studenti amanti dello sport!

Si è svolta ieri la riunione del Comitato Sportivo Universitario CSASU con la quale è stata approvato il Piano Sportivo Universitario e Finanziario per l’anno 2021. L’importo totale ammonta a € 932. 250.00.

L’Ateneo peloritano d’intesa con il CUSI si occuperà della gestione delle attività sportive a favore della comunità studentesca.

Le novità

Il piano sportivo prevede l’ingresso gratuito a tutti gli impianti per tutti gli studenti UniMe regolarmente iscritti, ai quali sarà inoltre offerto il sostegno della doppia carriera se decideranno, parallelamente al loro percorso di studi presso l‘Ateneo peloritano, di intraprendere la carriera sportiva agonistica, senza intaccare quella universitaria.

Tra gli altri vari obiettivi c’è anche uno spazio dedicato ad iniziative sportive indirizzate al coinvolgimento della partecipazione di studenti diversamente abili dedicando attività motorie e del tempo libero che provvedano all’inclusione a 360° nella vita accademica.

Elenco attività sportive praticate e relativo impianto sportivo

  • Arrampicata: Cittadella Sportiva Universitaria
  • Atletica leggera: Campo comunale “Cappuccini”
  • Baseball: Stadio Baseball “Primo Nebiolo”
  • Calcio: Campo polivalente Cittadella Sportiva Universitaria
  • Calcio a 5: Palazzetto “Primo Nebiolo”
  • Equitazione: Maneggio Cittadella Sportiva Universitaria
  • Fitness: Palazzetto Ginnastica artistica e Palazzetto “corpo A” – PalaFitness
  • Fitness in acqua: Piscine comunali “Cappuccini” Piscine Cittadella Sportiva Universitaria
  • Hockey su prato: Campo polivalente Cittadella Sportiva Universitaria
  • Ginnastica artistica: Cittadella Sportiva Universitaria
  • Judo, Karate e Lotta: Cittadella Sportiva Universitaria
  • Nuoto: Piscine Cittadella Sportiva Universitaria
  • Pallacanestro: Palazzetto “Primo Nebiolo” e Cittadella Sportiva Universitaria
  • Pallanuoto: Piscine comunali “Cappuccini”, Piscine Cittadella Sportiva Universitaria
  • Pallavolo: Palazzetto “Primo Nebiolo” e Cittadella Sportiva Universitaria
  • Parkour: Cittadella Sportiva Universitaria
  • Softball: Stadio Baseball “Primo Nebiolo”
  • Tennis: Cittadella Sportiva Universitaria

Campionato di serie A2 

Risalgono ad una settimana fa invece le buone notizie per la pallanuoto universitaria. A soli 20 giorni dell’insediamento del Consiglio di amministrazione della SSD UniMe (la nuova Società Sportiva Dilettantistica subentrata al CUS UniMe nella gestione degli impianti sportivi della Cittadella), è stato acquisito il titolo di categoria che consentirà alla squadra studentesca di confrontarsi in massima serie.

Questo traguardo testimonia l’impegno sinergico messo in campo dall’Ateneo e dalla neonata SSD UniMe, che ha compiuto così il primo atto ufficiale della nuova gestione della Cittadella Sportiva.

Anche noi studenti siamo ricchi di speranza, quella di poter tornare presto alla normalità e a godere delle strutture che abbiamo e dello sport universitario, parte integrante del concetto di mens sana in corpore sano.

Giovanni Alizzi

Dalla movida alle scuole: cosa prevede il nuovo DPCM

A soli cinque giorni dall’ultimo decreto adottato, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa andata in onda nella tarda serata di ieri, ha firmato il nuovo DPCM contenente le misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza da Covid-19. Essendo quest’ultimo una modifica al decreto del 13 ottobre 2020 resterà in vigore, salvo proroghe, fino al 13 novembre 2020.

Il Presidente Conte firma il Dpcm, fonte: il Governo
Il Presidente Conte firma il Dpcm, fonte: il Governo

Il governo intensifica le misure di contenimento contro la seconda ondata di Coronavirus.

Il nuovo decreto prevede ulteriori restrizioni volte a scongiurare un nuovo lockdown generalizzato, scenario che potrebbe compromettere ulteriormente la salute economica e sociale del paese, e far fronte all’aumento dei nuovi casi positivi.

 

Le attività scolastiche

Le attività scolastiche proseguiranno di presenza. Le scuole resteranno aperte con una didattica a distanza integrata. Per i licei verranno favorite modalità flessibili di organizzazione dell’attività didattica al fine di non creare ulteriori assembramenti nei mezzi pubblici come per esempio l’ingresso degli alunni a partire dalle ore 9. Per le università, invece, dovranno essere in grado di adattarsi in funzione delle esigenze formative.

 

(Fonte: Il fatto quotidiano)

Sport: libera attività motoria all’aperto

Uno dei punti principali del nuovo DPCM è il no di attività amatoriali se non individuali e il divieto di tutti gli sport di contatto. Sono consentiti soltanto eventi e competizioni riguardanti sport individuali o di squadra considerati di interesse nazionale e regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paraolimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali. Per le palestre e per le piscine il Premier ha dato una sorta di ultimatum: “una settimana di tempo per adeguare i protocolli e rispettare le norme sulla sicurezza, e in caso di verifiche insoddisfacenti la loro attività sarà sospesa”.

Movida: ristoranti e bar sotto la supervisione dei sindaci

Tutte le attività di ristorazione possono aprire dalle 5 e chiudere alle 24 con consumo al tavolo e fino alle 18 senza posti a sedere. Si potrà stare per un massimo di 6 persone per singolo tavolo. Per i bar sarà obbligatoria la consumazione solo al tavolo dalle 18 in avanti. Viene inoltre ribadito l’utilizzo obbligatorio della mascherina e l’affissione del cartello con il numero massimo di persone ammesse.

I sindaci potranno chiudere al pubblico vie e piazze

Viene riconosciuta facoltà ai sindaci di chiudere vie e piazze dove si possono creare assembramenti dopo le 21 e consentendo l’accesso unicamente ai residenti e a chi svolge attività professionali. Vengono sospese le attività convegnistiche e le fiere a meno che non siano di livello nazionale o internazionale.

(Fonte: Il Corriere)

 

App Immuni

L’aumento dei contagi e il ritorno a scuola sono due fattori che stanno facendo crescere i download dell’applicazione Immuni. Secondo quanto affermato dal Premier Conte, Immuni si sta rivelando uno uno strumento importante poiché facilita il contact tracing. Il programma fornisce la possibilità al nostro sistema di essere più efficiente e dunque di prevenire possibili scenari di focolai.

Scaricare l’applicazione immuni “è un dovere morale verso gli altri”. Lo ha detto Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali e del Turismo. Il virus -ha spiegato- non si ferma da nessuna parte del mondo. Servono attenzione e rigore, far capire alle persone che i comportamenti individuali giocano un ruolo determinante alla lotta al coronavirus, nemico comune di tutti. Franceschini, durante il congresso di cardiologia del Centro lotta contro l’infarto “Conoscere e curare il cuore” alla Fortezza da Basso di Firenze, ha riportato quanto affermato dalla Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che riconosce che l’Italia ha agito bene, mostrando grande senso di responsabilità. Per tale ragione è bene mantenere buonsenso e non vanificare gli sforzi posti in essere durante il lockdown.

Le precauzioni più efficaci restano quelle di  base: mascherina, distanziamento e igiene delle mani. Una maggiore attenzione è consigliata nelle situazioni in cui “abbassiamo la guardia”, con parenti e amici. Proprio in queste situazioni occorre massima precauzione e impegno.

Maria Cotugno