Motostudent: il Team di SIC al primo posto

Fonte: unime.it

Aragon 2021, caldo torrenziale, il Team di Stretto in Carena (SIC) si aggiudica il primo posto fra i team debuttanti e il quinto posto in assoluto (su 46 team partecipanti) durante il MotoStudent, la competizione motociclistica internazionale più importante fra gli studenti di tutto il globo.

Il tutto ha avuto inizio nel febbraio del 2018 con l’approvazione da parte dell’Università di Messina del progetto Stretto in Carena (SIC). Esso prevedeva lo sviluppo integrale del prototipo di Moto 3 del Gresini Racing, motoveicolo da gara 250 cc, 4 tempi e monocilindrico.

Per far fronte a tutto il carico di lavoro, il team di SIC è stato suddiviso in vari reparti (aerodinamica dinamica, elettronica, struttura, motore, it, settore commerciale, veicolo, amministrazione, gestione finanziaria e comunicazione) con studenti e docenti provenienti da tutti i dipartimenti di UniMe.

Studenti e docenti che vogliamo menzionare perchè siamo orgogliosi di loro, sono: Claudio Agati, Gianluca Aquilia, Alessandro Caristi, Marco Mantineo, Francesco Mondello, Massimiliano Chillemi, Davide Crisafulli, Gianmarco Interdonato, Marco Manfrè, Dario Milone, Umberto Previti, Giulia Puliafito, Marco Romano, Marcello Saccà e Nino Scipilliti, insieme al pilota Papale e al prof. Risitano.

Intervista al team SIC

Ne avevamo già parlato qualche mese fa, prima della gara finale (clicca qui per leggere l’intervista completa) sul progetto SIC in collaborazione con il Team Gresini Racing. Questa volta per capire meglio cosa sia realmente questo progetto e cosa comporti, abbiamo intervistato il referente comunicazione di SIC Francesco Mondello.

Quali erano gli obiettivi preposti?

Gli obiettivi, naturalmente, erano quelli di arrivare integri e ben strutturati alla gara finale. Da esordienti è stato davvero molto difficile creare un prototipo in grado di piazzarsi sul podio, ci siamo impegnati tantissimo ma stare con i piedi per terra, in queste situazioni, è a dir poco fondamentale. Abbiamo dato tutto, ci siamo impegnati con duro lavoro e fatica per fare un lavoro quanto più pulito possibile (a livello ingegneristico e costruttivo). Ogni soluzione adottata è stata testata più e più volte, è stata studiata per evitare malfunzionamenti e possibili problemi tecnici sul circuito. Il duro lavoro si è visto, il prototipo ha registrato risultati eccezionali.

Avete riscontrato difficoltà ad Aragon?

Si, abbiamo avuto delle difficoltà, ma lo spirito di squadra ci ha consentito di superarle. Il punto più debole del nostro progetto è stato la relazione tra il motore (fornito dalla competizione) e le componenti costruite da noi. Alcuni problemi costruttivi del motore hanno rischiato di mandarci “fuori strada” per usare una metafora. I ragazzi dell’area tecnica durante la gara hanno lavorato fino a notte fonda per sistemare questi problemi. In quattro giorni avranno dormito tre ore a notte.

Siete contenti del risultato ottenuto?

Contenti è un eufemismo, siamo emozionati. Siamo emozionati di aver ottenuto un risultato che solo pochi team al mondo sono stati in grado di ottenere. Il risultato ottenuto ad Aragon è la dimostrazione che in Sicilia si può fare motorsport, si possono incubare progetti come questo, si possono trovare fondi e si può credere nei sogni, SEMPRE!

Pensi ci sarà un proseguo del progetto SIC?

Bella domanda. Dobbiamo essere sinceri, questo progetto potrebbe essere il punto di inizio di una carriera per tantissimi membri del team. Non possiamo trattenere i nostri ragazzi, molti stanno ricevendo offerte importanti e finalmente l’Università di Messina sta ricevendo le attenzioni che merita. Abbiamo una facoltà valida, bella e che da agli studenti una formazione di prim’ordine. Tuttavia, correre nuovamente con questo stemma sul petto sarebbe accattivante. Nuovi studenti potrebbero voler portare avanti una seconda edizione del progetto Motostudent. Lancio una provocazione, UniMe potrebbe ingaggiare gli studenti più meritevoli per una bellissima squadra corse firmata Messina! Noi siamo qui!

Noi studenti, noi di UniVersoMe, vogliamo lanciare un hashtag “#RIPARTODAUniMe” perché la voglia dello studente di rimanere in una città stupenda come Messina è presente, ma non senza progetti simili che devono essere incentivati, implementati e pubblicizzati.

L’accoglienza del Rettore

Il team di Stretto in Carena, il Magnifico Rettore e la Prof.ssa Ida Milone – Fonte: unime.it

Il Team di SIC in ritorno da Aragon, è stato accolto con grande entusiasmo nell’Aula Magna dell’Ateneo dal Magnifico Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea e dalla comunità accademica, che si sono complimentati per il traguardo raggiunto.

Livio Milazzo

Convegno “Giovani e futuro”: temi attuali e interrogativi cruciali

7 marzo 2019. Ore 10. Rettorato dell’Università degli Studi di Messina – Accademia Peloritana dei Pericolanti. Il convegno dal titolo Giovani e futuro: politiche giovanili, sviluppo del territorio e rinascimento del sistema universitario, ha visto confrontarsi studenti universitari e non, assieme ad i rappresentanti delle istituzioni universitarie e forensi su interrogativi cruciali come le prospettive lavorative di un laureato e, nello specifico, come l’Università può agevolare l’inserimento dei suoi studenti nel mondo lavorativo.

Il promotore ed organizzatore, nonché giovanissimo dottore in Giurisprudenza e praticante avvocato in procinto di prendere l’abilitazione, Calogero Leanza, ci spiega da dove nasca l’idea di una giornata di riflessione di tale portata ed il perché:

“L’idea è nata da Andrea Celi, senatore accademico e fondatore dell’associazione GEA UNIVERSITAS. Tengo a precisare che in quest’evento la politica universitaria è relativa, marginale. Questo convegno nasce con l’intento di aggregare giovani e anche meno giovani affinchè restino nel nostro territorio, affinchè facciano impresa, studino e diventino i professionisti del futuro e la futura classe dirigente. Affinchè restino in Sicilia senza il bisogno di emigrare al nord o addirittura all’estero. Il nostro obiettivo è fare rete, fare squadra. Speriamo di ottenere da quest’incontro uno scambio di idee. Quando si parla di opportunità e lo si associa alla parola “futuro”, lo scambio di idee è fondamentale. Ci siamo posti l’obiettivo di confronto e dibattito fra giovani che oggi si presentano disillusi e hanno perso la speranza nella nostra terra” . 

Il dottor Leanza prosegue il suo discorso illustrandoci il perché della partecipazione di alcuni membri come quello di Stretto In Carena-SIC:

“Partiamo dal principio. Stretto In Carena rappresenta dei ragazzi, inizialmente facevano parte solo di ingegneria, fino ad allargarsi a tutto l’ateneo. Sono dei ragazzi che hanno un obiettivo comune: la progettazione di una moto che porteranno ad Aragón, in Spagna, ove ci sarà una competizione tra diverse università.  La progettazione di questa moto non è sicuramente facile, soprattutto in considerazione delle mille difficoltà che questa terra ci offre…come il reperire fondi, in primis. Infatti lancio un appello e spero che chi ci legge o ci ascolta contribuisca a questa causa a noi molto cara”.

Relatori – ©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Dario Milone, presidente attuale di “SIC – Stretto in Carena” ci spiega nel dettaglio chi sono:

“Stretto In Carena o SIC, che si pronuncia /sik/, con la “c” dura, è una realtà che si prefigge di andare a partecipare alla competizione MotoStudent del 2020. Siamo studenti di tutto l’ateneo messinese, circa 80. Oggi siamo qui per rappresentare il nostro progetto e spiegare cosa facciamo. Realizzeremo entro il 2020 un prototipo da competizione di moto dalla cilindrata di 250 4T a iniezione che gareggerà in una competizione universitaria internazionale. Oggi cerchiamo sponsor interni ed esterni all’università. Colgo l’occasione per fare un appello: per portare avanti il nome di Messina, aiutateci a raccogliere i fondi necessari che servono per finanziare il progetto”.

Continua con delle curiosità riguardanti l’origine del nome:

“L’espressione “Stretto in carena” per noi ha una tripla valenza. Sic, con la “c” dolce, è un pilota italiano, Simoncelli. Ѐ un tributo alla sua persona. Successivamente, la scelta della parola stretto perché ricorda la nostra città e la peculiarità dello Stretto di Messina, appunto. Complessivamente, Stretto in carena è un gergo tecnico per indicare il pilota che assume una determinata posizione, si accovaccia sulla carena, per essere il più possibile aerodinamico durante la tratta del rettilineo, quindi un chiaro riferimento al potente mezzo a due ruote che stiamo progettando”.

©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Andrea Celi, senatore accademico dell’Università degli studi di Messina, studente in corso di Giurisprudenza, 24 anni, ci dà invece delucidazioni in merito alla nascita e alle tematiche del convegno:

“Questo convegno nasce da 3 tematiche attorno a cui ruota, che abbiamo a cuore e che riteniamo inscindibili tra di loro: politiche giovanili, sviluppo del territorio e rinascimento del sistema universitario. Quello su cui personalmente faccio forza e leva è l’ultimo punto: il rinascimento universitario. Soprattutto oggi che il sistema universitario è in un momento di forte dinamismo e crescita, e quest’onda va cavalcata. Bisogna puntare su questo e su Messina come città universitaria. Noi ci crediamo e NOI puntiamo su questo. Perché siamo proprio noi in prima linea in quanto studenti universitari a doverci interessare alla vita universitaria e viverla a pieno e attivamente”.

©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Tra gli ultimi relatori a parlare vi è Davide Blandina, associato del gruppo Giovani Imprenditori Confindustria che ha dichiarato:

“Occorre valorizzare il recupero del territorio in una prospettiva più istituzionale e sfidante in cui le imprese e le politiche, a tutti i livelli, comprese quelle pubbliche da cui dipende anche la certezza normativa e la qualità dei servizi, essenziali per le imprese e per i cittadini, rendano perseguibile un modello di crescita e di sviluppo competitivo in grado di assicurare il più possibile la resilienza del sistema locale a vantaggio del capitale qualificato rappresentato dai giovani e dalla classe dirigente. Abbiamo tutti gli strumenti per potere dare una svolta del genere. Si tratta di operare un cambiamento di tipo strutturale, creando un nuovo modello di crescita sociale, in cui i fattori dell’innovazione istituzionale, tecnologica ed economica siano strettamente interdipendenti.”

©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Il Magnifico Rettore Salvatore Cuzzocrea si è mostrato particolarmente positivo durante il convegno, ha infatti dichiarato:

“Siamo in un periodo storico in cui il Meridione d’Italia è in netta ripresa. Ѐ il momento di fare sul serio e noi stiamo facendo sul serio. Siamo nel rinascimento universitario: un buon futuro non può che passare da una buona università. Siamo vivi, siamo attivi. Stiamo ponendo in essere queste attività. Non politiche, ma fatti.”

I vari interventi sono stati moderati da Vittorio Tumeo, giovane giornalista e studente del dipartimento di Giurisprudenza.

Gabriella Parasiliti Collazzo