MTV EMA 2020: dai BTS a Diodato, ecco i vincitori

Ieri sera si è tenuta la 27esima edizione degli MTV European Music Award. Come è facile immaginare, la premiazione è stata perlopiù virtuale e a distanza, con le performance pre-registrate in diverse location, tra cui California e Londra,  a causa della pandemia mondiale.

Budapest, capitale ungherese, che avrebbe dovuto essere la location di questa edizione, lo sarà il prossimo anno. Anche il red carpet è stato insolito: un ridotto numero di star, infatti, ha sfilato virtualmente. Niente giornalisti e nemmeno il pubblico ha potuto sostenere fisicamente i suoi beniamini preferiti.

Jade Thirlwaal, Leigh-Anne Pinnock e Perrie Edwards del girl group britannico Little Mix hanno presentato l’evento, facendo a meno del loro quarto membro Jesy Nelson, assente per un non bene specificato problema di salute.

Le Little Mix, le presentatrici di quest’anno. Fonte: News MTV Italia

Le esibizioni

Nonostante il Covid-19, lo show non ha subito danni e molte star si sono potute esibire come Zara Larsson, Karol G, YUNGBLUD, Alicia Keys, Jack Harlow, Tate McRae e Sam Smith. Vediamone alcune nel dettaglio.

Doja Cat si è esibita in una versione metal/rock del suo singolo più famoso, “Say So“. La vediamo uscire da uno schermo, con i capelli scuri davanti il volto e un lungo e strappato vestito bianco – che abbia provato ad imitare Samara Morgan del famossisimo film horror “The Ring“?

DaBaby invece ha messo insieme in un medley le canzoni “Practice“, “Blind” e “Rockstar” e non si è limitato solo all’esibizione. Ha voluto dare uno scopo ben preciso alla sua performance, denunciando la brutalità della polizia americana nei confronti della comunità nera. Ogni canzone corrisponde ad una determinata fase di un arresto e l’azione si sposta da un’auto della polizia ad un tribunale.

Maluma ha preferito un tema più semplice e per nulla impegantivo: quello del lockdown. Si è esibito infatti direttamente dal suo letto con “Djadja” e “Hawài” con la comparsa poi di ballerine munite di mascherina.

Anche le presentatrici, le Little Mix, si sono esibite nel corso della serata. Hanno ballato sulle note di “Sweet Melody“, terzo singolo ufficiale estratto dal loro ultimo album “Confetti“. Nel loro corpo di ballo, inoltre, era presente un ballerino italiano, Giuseppe Giofrè, vincitore della categoria danza dell’11esima edizione di Amici di Maria De Filippi.

I vincitori

I BTS, boy group sud-coreano, hanno portato a casa quattro dei cinque premi delle categorie in cui erano nominati. Hanno vinto i premi più prestigiosi della serata, ovvero “Best song“, “Best group“, “Best virtual Live” con il loro Map of the Soul Concert Live Stream e, infine, il “Biggest fans” grazie ai loro Army.

Fonte: News MTV Italia.

Lady Gaga è stata l’artista con più nomination della serata (ben sette) ed ha vinto nelle categorie “Best artist” e  “Best US Act“.

Doja Cat ottiene il “Best new“, ovvero il premio come “miglior artista rivelazione”.

Le Little Mix ottengono i premi “Best pop” e “Best UK & Ireland Act” – si vede proprio che le ragazze hanno cambiato casa discografica. Finalmente infatti possono esprimersi liberamente ed esplorare altre realtà come l’essere presentatrici. Simon Cowell, il vecchio manager, non può più ostacolarle.

YUNGBLUD vince il premio “Best push“, cioè il premio per il migliore artista scelto da MTV.

Le vittorie non finiscono qui: DJ Khaled, Karol G, Coldplay, Cardi B, H.E.R., Hayley Williams e David Guetta vincono nelle restanti categorie.

“Best Italian Act”

Nella categoria italiana si sono sfidati Elettra Lamborghini, Random, Levante, Diodato e Irama. Loro hanno rappresentato l’Italia nella competizione europea e a spuntarla è stato il cantautore Diodato, vincitore di Sanremo 2020. L’artista ha poi ringraziato in inglese i fan con un video:

Grazie infinite per aver scelto me come miglior artista italiano. Sono molto grato di aver vinto questo premio, non lo avrei vinto se non fosse stato per voi. Quindi grazie, grazie tante, grazie davvero. Spero che supereremo questo difficile periodo e che torneremo alla normalità, alla vita reale, con tanti concerti e abbracci sia sul palco che fuori da esso. Ciao!

“Generation Change Award”

Un premio tutto nuovo quest’anno, il “Generation Change Award”. Si tratta del primo premio creato da MTV per omaggiare coloro che si impegnano per far rispettare i diritti umani ed è un premio tutto al femminile. Le prime vincitrici di questo premio sono cinque donne impegnate nella lotta al razzismo:

  • la giornalista e attivista brasiliana Luiza Brasil, creatrice della piattaforma Mequetrefismos il cui scopo è far conoscere e diffondere l’arte delle persone nere;
Fonte: Twitter. @mequetrefismos
  • la giornalista e regista nigeriana Kiki Mordi, attivista contro la polizia nigeriana e conosciuta per “Sex For Grades“, un documentario della BBC che spiega l’importanza dei diritti delle donne e dei bambini;
Fonte: Indipendent Newspaper Nigeria
  • la fotografa e femminista malesiana Catherhea Potjanaporn, famosa per i suoi scatti riguardo la body positivity;
Fonte: Instagram. @catherhea
  • l’inglese Temi Mwale, fondatrice di 4Front Project, un’associazione che si occupa di vittime di violenze, razzismo e disuguaglianza sociale;
Fonte: Twitter. @TemiMwale
  • la statunitense Raquel Willis, fondatrice di Black Trans Circles, un’associazione che sostiene le donne nere transgender.
Fonte: Twitter. @RaquelWillis_

MTV non si è limitata a scegliere queste donne e a dare loro un premio: insieme a ViacomCBS si impegna a dare sostegno economico alle vincitrici e a finanziare i loro progetti.

Sarah Tandurella

Unorthodox: il fascino della vulnerabilità

La serie Netflix Unorthodox svela allo spettatore gli aspetti più intimi e privati della fede chassidica, ci racconta da un prospettiva inedita la vita quotidiana e le usanze di una cultura ancora oggi sconosciuta.

Seguendo Esty (interpretata dalla bravissima ed intensa Shira Haas) e la sua famiglia nelle loro giornate, scopriamo, infatti, tutte le dinamiche di un’educazione ancora legata ad un patriarcato radicato, nel quale il corpo della donna diviene recipiente procreativo.  Se non sei madre, nella comunità, non sei nulla.

Fonte: www.newseries.com

Ma, accanto alle usanze e alle cerimonie più tradizionali, Unorthodox ci racconta anche il desiderio di affermarsi e di seguire la propria strada. Il coraggio di chi vuole essere l’unico artefice del proprio futuro, a discapito di ogni cosa.

Nel quartiere di Williamsburg (NY) vive una folta comunità di ebrei ultra-ortodossi discendenti delle vittime polacche e ungheresi dell’Olocausto, della quale la miniserie sviscera le realtà del quotidiano e le ipocrisie.

Un tipo di fede profondamente ancorato a tradizioni arcaiche, che entra, inevitabilmente, in contrasto con le realtà culturali contemporanee.

Nella fede chassidica le donne ricoprono un ruolo gravemente subalterno rispetto agli uomini, non hanno il diritto di poter leggere la Torah o ricevere una educazione completa.

Il loro unico mantra è sposarsi e generare figli. Quando questo, per normalissime cause, si complica, si scoprono le fragilità di una realtà incapace di confrontarsi con la vulnerabilità delle cose.

Fonte: www.ciakclub.com

Esty, sposatasi da poco e convinta per questo di aver toccato con mano la bramata felicità, non riesce a rimanere incinta.

Avvilita da questa difficoltà, soffre anche per il frustante paragone con la madre, donna forte e carismatica.

Nonostante le difficoltà che è costretta ad affrontare, Esty dimostra la propria ribelle tenacia: decide di iniziare una nuova vita a Berlino, scrollandosi di dosso lontano le rigide gerarchie nelle quali, senza scelta, è cresciuta.

Un viaggio, un cambiamento che le farà riscoprire sé stessa; solo adesso infatti Esty prende coscienza dei suoi sogni e dei suoi istinti.

Berlino, accogliente e moderna, diventa  una meravigliosa metafora del superamento delle regole e dei pregiudizi imposti dal suo vecchio mondo.

Fonte: www.passionecinema.it

Una nuova realtà, lontana dal matrimonio e dalla vita di privazioni che ha condotto fino ad allora; un nuovo amore, quello per la musica e per il canto, che diventerà il motore della sua vita.

Un’ulteriore metafora, nella quale la protagonista riesce a far sentire al mondo la sua voce  come donna, prima che come cantante.

Questa è l’ultima ribellione di Esty, la liberazione definitiva dalla vecchia sé. Può finalmente intraprendere la nuova vita senza, però, dimenticare da dove proviene; una storia unica eppure simile a quella di tante altre donne (ma anche uomini) che hanno deciso di lasciarsi alle spalle una vita asfissiante.

Lo show targato Netflix mette in luce il rapporto complesso che intercorre tra la propria educazione, chi siamo e chi siamo destinati ad essere.

Un grido all’indipendenza e al coraggio, al fascino della vulnerabilità.

Antonio Mulone