Alla (ri)scoperta delle scuole superiori di Messina: Jaci, Verona-Trento e Caio Duilio

Procede la didattica in presenza, alternata alla Dad, per le scuole superiori messinesi, dopo la riapertura di qualche settimana fa. Tra le varie difficoltà si cerca un pò ovunque di ristabilire la normalità, anche se la strada è ancora lunga e tortuosa. In questo clima incerto torna il nostro spazio dedicato ai personaggi a cui sono intitolate le scuole messinesi. Come preannunciato, oggi è il turno degli altri celebri istituti del centro: l’Istituto Tecnico Economico “Jaci”, l’I.I.S. “Verona-Trento” e l’I.T.T.L. “Caio Duilio”.

Istituto Tecnico Economico Statale “Jaci”

Iniziamo il nostro viaggio con l’Istituto Tecnico “A. M. Jaci”, fondato nel 1862. L’attuale edificio – che affaccia su via Cesare Battisti – fu inaugurato nel 1923 e fu progettato da un ex allievo della scuola, l’ingegnere Rosario Cutrufelli (1876-1949).

Tra i suoi numerosi ex allievi compaiono celebri personalità che diedero lustro alla città di Messina. Stiamo parlando, tra gli altri, di Giorgio La Pira, Salvatore Quasimodo e Salvatore Pugliatti. Inoltre, tra tanti docenti, il più illustre fu il naturalista Giuseppe Seguenza.

Nel 1883 l’istituto fu intitolato al matematico e astronomo Antonio Maria Jaci (1739-1815).

L’Istituto “Jaci” – Fonte: strettoweb.com

Nato a Napoli da madre messinese, A.M. Jaci, rimasto orfano, si trasferì a Messina, dove si laureò in matematica, fisica e medicina presso l’Università cittadina.

Jaci è ricordato soprattutto per due importanti invenzioni. La prima fu la meridiana centrale del Duomo, costruita nel 1804 su commissione dell’Accademia dei Pericolanti, di cui era socio. Danneggiata dal terremoto del 1908 fu, purtroppo, definitivamente distrutta a causa di un bombardamento durante la seconda guerra mondiale.

La seconda invenzione fu la cosiddetta “ampolletta mercuriale“, importante per il calcolo della longitudine in mare aperto.

Per entrambe le invenzioni e per altri suoi meriti scientifici divenne socio della celebre Accademia di Londra.

Nonostante i suoi numerosi contributi, rimase sempre molto povero e visse parte della sua vita in una baracca da lui stesso costruita dopo il terremoto del 1783 e situata dove oggi sorge Piazza Casa Pia.

Dopo la morte fu tumulato nella Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo. Sfortunatamente le sue spoglie sparirono a causa di un’alluvione.

Oltre alla scuola, la città di Messina ha intitolato a A.M.Jaci una via vicino al luogo in cui ha vissuto gli ultimi anni della sua vita.

Ritratto di A.M. Jaci – Fonte: messinaweb.eu

Istituto di Istruzione Superiore “Verona-Trento”

Spostiamoci ora nel centro commerciale cittadino, dove sorge, a pochi passi dal Viale San Martino, uno storico isituto citadino: l’IIS “Verona–Trento”, l’unica scuola superiore di Messina non legata a una personalità celebre. L’istituto, infatti, è intitolato alle due città che più di tutte si erano impegnate all’interno del Comitato Veneto-Trentino per la ricostruzione dell’edificio in seguito al terremoto del 1908.

La scuola accolse i suoi primi studenti nel 1877, con la denominazione “Arti e Industrie”. Nel 1884 lo Stato riconobbe l’istiuto, che mutò il suo nome in “Scuola di Arti e Mestieri”.

L’ultima e definitiva ricostruzione dell’edificio – dopo un nuovo crollo nel 1943 a causa dei bombardamenti della guerra – è avvenuta nel luogo dove sorge tutt’oggi, nella via Ugo Bassi.

Da qualche anno il “Verona-Trento” ha inglobato i plessi dell’Istituto “Majorana-Marconi”.

L’Istituto “Verona-Trento” – Fonte: normanno.com

Istituto Tecnico Trasporti e Logistica”Caio Duilio”

A pochi isolati di distanza –  su via La Farina – si erge l’I.T.T.L. “Caio Duilio”, comunemente conosciuto come Istituto Nautico. Fondato con un Regio Decreto, datato 30 ottobre 1862, il “Caio Duilio” l’unico istituto di settore nella provincia di Messina e vanta un’importante tradizione marinaresca, alla quale è dovuta la sua antica affermazione sul territorio.

La scuola è intitolata al celebre politico e militare romano Caio – o Gaio – Duilio (260-258 a.C).

L’Istituto Nautico “Caio Duilio” – Fonte: nauticomessina.edu.it

Appartenente alla Gens Duilia, Caio Duilio, pur non facendo parte dell’aristocrazia tradizionale romana, divenne console nel 260 a.C., durante la Prima Guerra Punica. A seguito della Battaglia delle Isole Lipari e alla cattura del suo collega Scipione Asina – comandante della flotta -, rimase da solo al comando della guerra.

Essendo i romani esperti nella guerra sulla terraferma, Duilio fece costruire un ponte mobile con uncini, detto corvo, su ogni nave da guerra, per contrastare efficacemente la flotta nemica. Questa mossa si rivelò astuta e decisiva, poiché permise ai romani, durante la Battaglia di Milazzo, di riversarsi sulle navi nemiche e combattere corpo a copro. I romani riuscirono a sconfiggere i cartaginesi e si impadronirono del Mediterraneo occidentale.

In onore al comandante Caio Duilio – primo romano a vincere in mare- fu innalzata una colonna all’interno del Foro, edificata con i resti delle navi nemiche sconfitte.

Oltre al consolato, il suo cursus honorum è arricchito dalla carica di censore nel 258 aC. e di princeps senatus (236 – 230 a.C.).

Busto di Gaio Duilio – Fonte: romanoimpero.com

Alla prossima!

Concludiamo dandovi appuntamento al prossimo articolo, in cui conosceremo la storia e i personaggi delle due scuole situate nel quartiere Annunziata: il Liceo Artistico “E. Basile” e l’I.S.S. “F. Bisazza“.

 

 

Emanuele Paleologo, Mario Antonio Spiritosanto

 

Fonti:

nauticomessina

wikipedia.org/Gaio_Duilio

storia.camera.it/rosario-cutrufelli

jaci.edu.it

wikipedia.org/Antonio_Maria_Jaci

veronatrento.it

wikipedia.org/Istituto_di_istruzione_superiore_Verona_Trento

Immagine in evidenza:

Gaio Duilio (a sinistra) e Antonio Maria Jaci (a destra)

Alla (ri)scoperta delle scuole superiori di Messina: Seguenza e Maurolico

La scuola è – per antonomasia – il primo luogo in cui s’impara il vivere democratico. Sin dai primi anni delle elementari ci si impara a confrontare e conoscersi fuori dalle mura domestiche, stringendo amicizie destinate a durare per la vita. Ogni scuola ha inoltre un suo nome e una sua storia, che restano necessariamente indelebili nei ricordi degli studenti. È per questo che abbiamo deciso di dedicare uno spazio della nostra rubrica alle storie – raccontate in pillole – delle scuole superiori messinesi e dei personaggi a cui sono associate. Partiamo con due celebri licei del centro: il Liceo Scientifico “G. Seguenza” e il Liceo Classico “F. Maurolico”.

Liceo Scientifico Statale “G. Seguenza”

Il Liceo Scientifico Statale “G. Seguenza” è situato all’interno di uno storico edificio progettato dall’Ing. Vincenzo Salvadore nel 1937 e propone oggi quattro indirizzi: Scientifico, Scienze Applicate, Linguistico e Artistico. Indubbiamente uno dei licei più noti di Messina, ma di cui si perde spesso di vista un aspetto importante:  il personaggio storico a cui è dedicato. Era il 18 giugno 1925 quando la struttura fu infatti intitolata a Giuseppe Seguenza.

L’edificio del Liceo Scientifico “Giuseppe Seguenza” – Fonte: normanno.com

 

Lo scienziato naturalista, nato a Messina nel 1833, fu uno dei più illustri studiosi del Regno di Napoli. Tra le sue scoperte è degna di nota quella del 1856, anno in cui, analizzando l’isola di Vulcano, la prima delle Eolie, si rese conto dei composti arsenicali presenti nei prodotti vulcanici. Si dedicò successivamente anche allo studio di fossili e, a seguito di diversi studi svolti a Messina e nell’Italia meridionale, gli fu conferita da Charles Darwin la nomina di socio corrispondente della Royal Society, un’associazione scientifica britannica, fondata nel 1660, che contò nel tempo membri – tra i tanti – come Gottfried Wilhelm von Leibniz e Stephen Hawking.

Non andrebbe dunque dimenticato il contributo dato alla scienza e tutti i cittadini dovrebbero averne memoria, così come invita a fare la targa di marmo – presente nella facciata della casa dello scienziato sul Corso Cavour -, che recita:

Qui nacque Giuseppe Seguenza, naturalista, in tutta Europa famoso, uomo di semplicità antica, recò nuova luce alla scienza, nuova gloria alla vita.

Un giovane Giuseppe Seguenza – Fonte: Gruppo Facebook “Antica Messina”

 

Istituto d’Istruzione Superiore “F. Maurolico”

Il Liceo Classico Maurolico, oggi parte dell’Istituto “F. Maurolico” in quanto accorpato al Liceo Scientifico “G. Galilei” di Spadafora, è stato fondato nell’a.s. 1861-62, col nome di “Regio Liceo“, particolare ancora visibile dalla facciata principale dell’edificio situato in Corso Cavour n.63. Il Liceo, abbellito dalla scalinata recentemente restaurata e dalla sontuosa Aula Magna interna, oltre che dalla Biblioteca – custode di vari e pregiati volumi -, ha visto formarsi tra i suoi banchi numerose personalità di rilievo politico e culturale, tra cui, lo stesso Giuseppe Seguenza! Tuttavia, altrettanto importante è la persona a cui il liceo è intitolato, ossia il matematico Francesco Maurolico.

L’edificio dell’Istituto Superiore “Francesco Maurolico”  (prima del restauro della scalinata) – Fonte: messina.gazzettadelsud.it

 

Francesco Maurolico (1494-1575) è stato un matematico, astronomo e storico messinese. Di origini greche da parte di entrambi i genitori, si appassionò subito agli studi. Presi i voti e divenuto sacerdote, è ricordato per la passione verso i corpi celestiali – tanto a denominare Maurolycus uno dei più antichi crateri della Luna nel 1651 -, nonché per i consigli e gli apporti dati a molti personaggi di spicco dell’epoca. È stato celebre per aver fornito le carte geografiche alla flotta guidata da Don Giovanni d’Austria per la Battaglia di Lepanto, oltre ad aver collaborato con  lo scultore Giovanni Angelo Montorsoli nella creazione delle fontane del Nettuno e di Orione, stilando i versi poetici latini incisi su entrambe le opere.

Durante un’epidemia di peste, decise di ritirarsi in una villa della sua famiglia sul viale Annunziata, dove passò i suoi ultimi giorni continuando gli studi che avevano costellato tutta la sua vita. Le sue spoglie riposano oggi dentro la chiesa di San Giovanni di Malta, ove è possibile accedere per ammirare il ricco sarcofago, corredato dal busto marmoreo e dallo stemma mauroliciano (raffigurante un lupo) e dalla stella Sirio.

    Francesco Maurolico – Fonte: mathematica.sns.it

 

Alla prossima!

Concludiamo dandovi appuntamento al prossimo articolo, in cui conosceremo la storia e i personaggi degli altri due celebri licei del centro: il Liceo Scientifico “Archimede” e il Liceo Classico “G. La Farina”.

 

 

Cristina Lucà, Salvatore Nucera, Mario Antonio Spiritosanto

 

Fonti:

seguenza.edu.it

maurolicomessina.edu.it

 

Immagine in evidenza:

Giuseppe Seguenza (Fonte: ortobotanico.messina.it) e Francesco Maurolico (Fonte: wikipedia.org)

Dopo la bufera sulle frasi della dirigente, gli studenti occupano il Seguenza

 

Dopo il bombardamento mediatico sulle frasi della preside del liceo scientifico Seguenza, Lilia Leonardi, gli studenti hanno ieri occupato l’istituto.

Benché le controversie in merito, e le successive scuse ufficiali della dirigente in un video, dove spiega le sue preoccupazioni circa i fondi per la scuola e le sue positive esperienze professionali anche in scuole di montagna, sembra che gli studenti pretendano altre scuse.

Forse, a loro modo di vedere, più autentiche e meno dettate dalla pressione che i media hanno per ora esercitato sulla vicenda.

 

Tempostretto.it

 

Questo è quanto detto dalla Leonardi nel video da lei registrato dopo le polemiche: “Non era assolutamente mia intenzione offendere nessuno. Io per prima sto male per tutto ciò e per l’immagine che la gente si è fatta di me” – e prosegue, dopo aver sottolineato il rispetto che porta verso tutte le condizioni socioeconomiche delle famiglie e degli altri istituti – “Mi dispiace, quindi, di non essere riuscita a far passare il pensiero che in realtà volevo esprimere. Infatti, sono sempre preoccupata di non trovare i soldi per far funzionare la scuola, che necessita sempre di continui interventi che la Provincia non garantisce più da tempo. Ecco perché nel momento dell’iscrizione sono costretta a chiedere alle famiglie il contributo di 50 euro“.

Le parole della dirigente sembra, però, non siano bastate.

Ciò che si chiede, oltre ad altre questioni discusse durante l’assemblea d’istituto dei giorni scorsi, è, in conformità all’origine del fatto, un bilancio trasparente per conoscere come i soldi dei contributi volontari, sollecitati dalla preside, vengano spesi.

 

Antonino Giannetto

 

 

 

 

I rappresentanti del Seguenza ai microfoni di UniVersoMe

Scuole, istruzione e malcontento generale: questa secchiata d’acqua ha trovato un terreno secco che l’ha assorbita subito.

Gli elementi principali di questa vicenda sono: una preside che, vessata dalle continue riforme scolastiche, si ritrova a dover fronteggiare situazioni economiche spiacevoli; una comunità studentesca figlia di questa generazione emotivamente e socialmente sfortunata; delle frasi esasperate dalla frustrazione e, forse, dalla stanchezza.

La prof.ssa Leonardi ha avuto la possibilità di replicare, chiarire la propria opinione. Noi in quanto studenti abbiamo pensato agli studenti: cosa hanno provato? Come vivono ogni giorno la loro condizione di studente liceale del 2020?

Sembra una frase tanto futuristica, eppure eccoci qua. Dopo l’assemblea convocata stamattina davanti al Municipio, ci siamo fermati con i rappresentanti di istituto Giorgia, 18 anni, Matteo, 18, e con Hermès, 20, studente attivo da diversi anni nell’ambito della politica studentesca.

Matteo e Giorgia durante una manifestazione – 2019

Da cosa scaturisce tutto?

Giorgia: noi da tempo nutriamo un malcontento nei confronti non soltanto della preside, ma delle Istituzioni in generale, perché ci ritroviamo in una scuola che non ha fondi, che non è curata e che quindi non funziona. Non abbiamo i servizi e, nonostante tutto ciò, ci ritroviamo a pagare una quota sostanziosa, 75€ annui, per accedere ai viaggi di istruzione, ma semplicemente anche ai corsi. Se un ragazzo è bravo in matematica, ad esempio, e vuole fare un corso di potenziamento, non può se non paga i 75€. Sappiamo benissimo che, anche la nostra Costituzione lo dice, il ragazzo valido deve continuare a studiare, deve specializzarsi, anche se non ha possibilità economiche.

Matteo: non solo questo. Abbiamo una piattaforma che consente agli studenti di accedere ai vari progetti, che possono dare o non dare crediti. I ragazzi del triennio si trovano obbligati a pagare questa quota per riuscire ad accedere ad un qualunque tipo di progetto che può dare crediti, che serviranno poi per l’esame di maturità.

Giorgia: noi ci siamo ritrovati in questa situazione perché questo malcontento è sfociato in una serie di “rivolte” e anche in un’assemblea autoconvocata, per avere un diretto confronto con la preside. Inizialmente ci ha accolti il vicepreside Prestipino, successivamente è arrivata lei. Da una settimana nutrivamo questo malcontento.

Dunque vi siete ritrovati in una condizione che non potevate più sopportare. Hermès, tu eri presente quando la dirigente ha fatto il suo discorso? Come ti sei sentito?

Sì, in quel momento il discorso mi ha toccato, nonostante io non sia figlio di un contadino, e ho pensato che sicuramente chi viene etichettato come “figlio di contadino” possa comunque risentirne, possa non essere d’accordo con questo giudizio. La preside sicuramente, come lei stessa ha detto, avrà avuto un momento di “defiance”, chiamiamola così. Forse non era nemmeno questo ciò che voleva dire; ciò non toglie che ha scatenato una bufera su sé stessa.

Matteo, avete avuto un confronto diretto con la Preside di recente?

Dopo le varie forme di protesta che abbiamo attuato, solo Giorgia ha avuto rapporti con la Preside. Per il resto noi non siamo stati né ricevuti, né convocati; non abbiamo avuto modo di parlarle. 

Cosa pensate che accadrà adesso?

Giorgia: ora come ora sinceramente non abbiamo intenzione di fermarci, è stata una settimana lunga con una serie di proteste che non possono finire così. Sicuramente non ci fermeremo, o meglio, non ci fermeremo fino a quando non avremo delle risposte. Esigiamo delle scuse perché non solo molte persone ci sono rimaste male, ma è stato anche un attacco a delle scuole che realmente meritano. Penso che un Nautico, una Verona Trento o un qualsiasi Istituto Tecnico siano assolutamente rispettabili e che i rappresentati di quelle scuole siano uguali a noi. Per questo noi non abbiamo concepito questa cosa come positiva, anzi come estremamente negativa: vogliamo delle scuse e, fino a quando non ce le darà, continueremo secondo i nostri ideali.

Sit-in degli studenti del Seguenza presso Piazza Unione Europea, Messina 2019

Avete visto nell’atteggiamento della dirigente prepotenza, come se fosse quasi un bullo?

Giorgia: ho visto ieri la preside perché mi ha chiamata esplicitamente per un’intervista. L’ho vista non solo molto tesa, ma anche come una specie di muro, come se non volesse realmente far capire alle persone il suo stato d’animo attuale. Potrei anche sbagliarmi, ma ho avuto questa sensazione. Bullo? Credo di no, lei è una persona rispettabilissima e tutti possono sbagliare. La bravura sta nel far pesare questo errore il meno possibile, semplicemente chiedendo scusa, in modo tale da chiarirci su questo punto.

Secondo voi la dirigente si riferiva alla condizione economica o culturale delle famiglie di contadini?

Giorgia: sicuramente alla condizione economica.

Secondo voi la conoscenza della lingua italiana prescinde dall’avere scelto un percorso scolastico liceale piuttosto che professionale?

Giorgia: assolutamente sì, la lingua italiana è alla base di tutto, indipendentemente dalla scelta del percorso scolastico.

Insomma, certamente è stata una battuta infelice.

Hermés: più che altro il suo è stato un ragionamento, secondo me. 

Giorgia: ha cercato di tirare fuori l’orgoglio dei ragazzi, ma non è andata così evidentemente.

Hermés: Quello che a noi ha fatto intendere è che se vieni al Seguenza sei benestante, devi pagare questa quota perché sei benestante, senza nessuna distinzione. Per questo è accusata di classismo. Nonostante l’intera società stia dimostrando i suoi torti, la preside sta dimostrando di peccare di presunzione in questa situazione.

Matteo: Penso – e credo di parlare a nome di tutti noi studenti [del Seguenza n.d.r.] – che sentiamo di non avere nulla in più di qualsiasi altro studente di qualunque liceo, che sia un Professionale o di altro tipo.

 

Sebbene il pessimismo e la politica dell’odio abbiano -speriamo in un “abbiano avuto”- la meglio negli ultimi anni, influenzando notevolmente gli adolescenti che ora più che mai nella loro vita affrontano un vortice di emozioni, turbamenti, ansie e paure, ma continuano a credere e lottare per i loro diritti, a volte calpestati come il diritto di gratuità dell’istruzione, non dimentichiamoci l’art.33 della nostra Carta Costituzionale.

Per quanto le affermazioni siano state fuori luogo, inappropriate, e senza scuse, che abbiano colpito personalmente studenti, ex studenti, docenti e colleghi della stessa dirigente, ciò non toglie che l’ingranaggio in cui lei lavora si è inceppato per la necessità di rastrellare fondi che obiettivamente non tutti i fruitori finali possono permettersi o vogliono corrispondere. L’innesco è stato attivato, non nel migliore dei modi, ma adesso che la situazione è questa: è giusto che una scuola pubblica, costituzionalmente gratuita, debba chiedere denaro anche sotto forma “volontaria” per svolgere attività didattica?

Questo è il frutto distorto dell’autonomia scolastica, da una decina di anni a questa parte, che arranca con il “volontario” aiuto dei genitori. Per quanto ancora si dovrà sostenere questa precarietà?

 

 

Giulia Greco, Emanuele Chiara

La dirigente Leonardi ai microfoni di TCF

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