CVLT: l’album di Salmo e Noyz Narcos è “a prova di morte”

 

CVLT
Costruire immagini con parole e musica non è per nulla semplice ma con CVLT i due rapper ci riescono benissimo. – Voto UVM: 4/5

 

Tarantino li invidierebbe e i Club Dogo non riuscirebbero a fare niente di meglio. È davvero questa la presentazione che merita il nuovo lavoro di Salmo e Noyz Narcos?

CVLT è un disco nudo e crudo, ricco di citazioni cinematografiche e produzioni ricercate. Un joint album con un immaginario a cavallo tra l’horror dei b-movie e il pulp-splatter alla Tarantino.

Il fil rouge del disco? Una scia di sangue dall’inizio alla fine!

Il flow crepuscolare di Salmo e Noyz Narcos: uno specchio generazionale

Non mancano di certo gli “esercizi di stile” by lebonwski, che per questo disco indossa anche i panni di producer. Con Luciennn dà vita a CRINGE, seconda traccia dell’album, e a MIRACOLO, di sicuro il pezzo più intimista di CVLT.

“Indosso l’universo, ma mi sta stretto”. (Salmo in MIRACOLO)

Il testo incoraggia ad abbracciare la vulnerabilità e a valorizzare ogni giorno come se fosse l’ultimo, riconoscendo anche le sfide che possono ostacolare il proprio cammino.

E mentre Salmo riflette sulla sua esistenza e sui suoi errori, incoraggiando gli altri a non aver paura di cadere, Noyz Narcos ci ricorda quanto faccia male vivere nel passato e nella bellezza dei ricordi, arrivando addirittura a smettere di pensare al presente.

“Per me sbagliare è un lusso, altroché / Se cado, non rialzarmi, sdraiati fianco a me”. (Salmo in MIRACOLO)

L’amore atipico di CVLT

Sono pochi i featuring dell’album ma di certo tutti meritano almeno un ascolto. A cominciare da quello con Coez e Frah Quintale per MY LOVE SONG 2, sequel di uno dei brani più famosi della discografia di Noyz Narcos. Una ballata cruda che racconta dello stesso amore di cui ci parlava Salmo in Black Widow e Noyz Narcos in My Love Song.

Altro featuring che racconta di un amore atipico è quello con Kid Yugi per la title track. CVLT (prodotto da Sine e Salmo) è un viaggio in macchina tra trombe e atmosfere desertiche messicane, grappa invece che caffè, diamanti rubati, e tanto tanto “gangster love”. A metà tra Gangster Story (Bonnie and Clyde) diretto da Arthur Penn e Dal tramonto all’alba, film di Robert Rodriguez.

“Si, prendi tutti i soldi e scappa via da qui, lontano dai guai / Avere tutto non mi basta, io con lei, come Bonnie e Clyde”. (Salmo in CVLT)

Visivo e cinematografico

Costruire immagini con parole e musica non è per nulla semplice, ma Salmo e Noyz Narcos, con la loro ultima fatica, ci riescono benissimo. Sono tanti gli elementi narrativi che rendono l’album così interessante.

A cominciare dal chiaro omaggio al regista Quentin Tarantino e al suo film, Grindhouse – A prova di morte con il brano GRINDHOUSE che si apre proprio con un dialogo presente all’interno dell’omonimo film:

“Cazzo, fa veramente paura”
“Sì, volevo qualcosa di impressionante. La paura tende a impressionare”
“Ed è sicura?”
“No, è più che sicura, è a prova di morte”

Sono, invece, i Blues Brothers ad aprire NIGHTCRAWLERS, penultima traccia di CVLT, prodotta da Luciennn:

“Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio, e portiamo tutt’e due gli occhiali da sole”

Visivo e cinematografico anche perché CVLT non è un semplice album. Quello di Salmo e Noyz Narcos è un esperimento che mette insieme due universi: musica e cinema. E non solo per tutti i riferimenti che è possibile trovare all’ascolto, ma perché l’album è anche un cortometraggio!

Scritto e diretto da Dario Argento…

Il corto inizia con un dialogo tra Noyz e Salmo, che si confrontano su come si debba preparare una buona carbonara. Tutto ciò rimanda al cinema di Tarantino (aridaje!), con i suoi ritmi incalzanti e lo stile ricco di dialoghi, a volte anche piuttosto surreali.

Giunti alla villa “psyco” del regista, i protagonisti vengono accolti da un maggiordomo che li conduce in una sala cinematografica. Ed è qui che Noyz Narcos e Salmo vengono brutalmente uccisi, a colpi di David di Donatello e coltellate, su ordine del maestro del cinema horror.

L’atmosfera che avvolge la scena è quella tipica dei film di Dario Argento. Tra giochi di luce e musica inquietante, il cortometraggio ci offre un’esperienza visiva coinvolgente, in cui la realtà sembra essere distorta e alterata: proprio come nel cinema perturbante.

CVLT – A prova di morte

Anche se il disco sembra essere stato scritto (nel senso positivo del termine) sotto effetto di sostanze che nemmeno Johnny Depp e Benicio del Toro in Paura e delirio a Las Vegas, dobbiamo prenderlo per quel che è: un continuo omaggio alla cultura cinematografica e ai film di genere con cui sono cresciuti i due rapper.

Volevano fare qualcosa di impressionante, per citare nuovamente Grindhouse di Tarantino, e ci sono riusciti.

 

Domenico Leonello

Salmo non sei Johnny Rotten!

Salmo
Le Carie non sono i Sex Pistols e Salmo non è Johnny Rotten ma tutto ciò merita un ascolto! – Voto UVM: 3/5

 

Prego, sedetevi comodi: Salmo ha iniziato un nuovo show! È uscito stanotte TRE – Vol. 1, il nuovo progetto di Salmo insieme alla sua band Le Carie.

Nei giorni scorsi, il rapper, aveva appeso in giro per Milano volantini e cartelloni che annunciavano l’apertura di un nuovo studio dentistico, Le Carie, situato in “Via Del Tutto Straordinaria”.

Tutto ciò altro non è che una trovata di Salmo per pubblicizzare questo su nuovo progetto. Ma allora perché tanto scalpore?

Salmo: originale o commerciale?

Il rapper, fin dall’inizio della sua carriera, ha sempre criticato un certo tipo di marketing musicale, – quello di Fedez per intenderci, – e adesso, “in via del tutto straordinaria” se ne esce con un espediente simile.

Proprio qualche anno fa in un’intervista, Lebonwski (alter ego di Salmo) aveva affermato che mai e poi mai avrebbe preso il lavoro di Fedez come punto di riferimento; ed invece eccoci qua.

L’eccentrico Salmo, dopo l’esperienza a Sanremo, dove ha partecipato come ospite e come producer, – sia per il brano “Egoista” di Shari, in gara al Festival, sia per Fedez, – ha deciso, dopo quasi un anno da BLOCCO 181, di lavorare ad un nuovo progetto insieme alla sua band, formata da Jacopo Volpe, Dade, Frenetik, Marco Azara, Verano, Carmine Iuvone e Damianito.

Punk, rock, metal…Sex Pistols!

Sono tre i singoli che Salmo ft. Le Carie hanno fatto uscire questa notte: TU X ME, BUGIARDO, UN ATTIMO; e se non brillano per il contenuto dei testi, sicuramente meritano almeno un ascolto per il sound, che ricorda molto i Sex Pistols ai tempi di Johnny Rotten.

Quasi dieci minuti di puro punk, in cui Salmo fa quello che gli riesce meglio: sfottere tutti e divertirsi nel farlo!

“Scegli tu per me, scegli che io di tempo non ne ho:
ho un importante aperitivo con gli amici del calcetto” (da Tu x Me)

Salmo ma che ci combini?

La versatilità stilistica del rapper ormai la conosciamo tutti, basti pensare ad Unplugged, dove l’artista, accompagnato proprio dai membri di Le Carie, ha lasciato tutti a bocca aperta, evidenziando ancora una volta il suo talento che oltrepassa i confini del rap.

Detto ciò, non ci resta che attendere e capire la forma che prenderà questo nuovo progetto del rapper. Nel mentre, buona pogata!

 

Domenico Leonello

 

Fabri Fibra è pronto a mettere ordine al “Caos” che lo circonda

L’album racchiude tutti gli elementi che caratterizzano la figura complessa del rapper: tecnica brillante, ironia, verità pura e semplice, linguaggio diretto – Voto UVM: 4/5

 

Dopo una lunga pausa è tornato l’artista che ha permesso al rap di sfondare in Italia. Sono infatti passati ben cinque anni dalla pubblicazione di Fenomeno, e Fabri Fibra sceglie di celebrare i suoi vent’anni di carriera con un nuovo full album: Caos.

Il disco è stato reso disponibile su tutte le piattaforme streaming musicali dal 18 marzo. Si sa che Fabrizio Tarducci, vero nome del rapper, non prova grande stima o simpatia nei confronti dei media tradizionali e in particolare della categoria giornalisti. Proprio per questo sceglie di raccontare e spiegare lui stesso l’album, attraverso una playlist apposita su Spotify con 17 file audio, uno per ogni traccia.

Sulla copertina di Caos, Fabri Fibra passeggia sulle spiagge di Grado. Fonte: Soundsblog

“Quanto successo devo fare per sentirmi amato?”

Questo è forse uno dei punti chiave dell’intero album. Il caos di cui Fibra parla non è solo quello che caratterizza la sua vita personale o il suo percorso artistico. È un caos generale, del mondo intero, presente ovunque: nella musica, nella politica e nei sentimenti.

L’album contiene 17 tracce e moltissime collaborazioni. Spiccano quelle con Marracash, Guè Salmo. Menzioni speciali meritano il brano Liberi con Francesca Michielin e la title track con Lazza e Madame. Ovviamente non poteva mancare il feat con Neffa, grande amico di Fibra, che compare in Sulla giostra.

La traccia che pubblicizza l’ultimo lavoro del rapper di Senigallia è Propaganda, in collaborazione con Colapesce e Dimartino. Il brano invita a riflettere sul comportamento di alcuni politici e sul loro modo di disilludere gli elettori. Caos si apre con un Intro, sul campionamento di “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli, in cui Fibra ripercorre tutti i suoi vent’anni di carriera, e si chiude con un Outro, che racchiude i ringraziamenti sinceri dell’artista a tutti coloro che hanno lavorato con lui alla realizzazione dell’album.

L’energia dirompente di Fibra

I temi che Fibra affronta in questo nuovo lavoro sono tanti. Prima di tutto è palese la critica ad altri non ben definiti rapper (anche se possiamo facilmente immaginare a chi si riferisce), colpevoli di non essere autentici e di cercare solo fama e soldi. Ma la cosa che veramente disturba Fibra è il consumismo che caratterizza i nostri giorni e che sembra divorarci senza freni. Ne sono vittime anche i rapporti sentimentali che non possiamo più permetterci di vivere a pieno.

Con il successo arrivano anche coloro che vogliono approfittarsene ma Fibra non permette a nessuno di farlo. Anche le amicizie più vecchie e stabili risentono del successo ma, anche in questo caso, tutto è sotto controllo. A volte capita però che, nonostante l’armatura che il rapper si è costruito addosso, arrivino i momenti di sconforto. Questi non devono essere un blocco ma si devono accettare per quello che sono, senza vergognarsene.

Sono presenti anche brani di denuncia verso l’uso di sostanze stupefacenti. Il rapper analizza, in modo critico, gli effetti negativi che la marijuana produce e sottolinea che non c’è nulla di magico o speciale nel consumarla. Divora le tue emozioni e poi ti lascia vuoto, con l’illusione che ti riempia di energia e di vitalità.

Fabri Fibra in concerto. Fonte: Radio 105

In realtà Caos è un album così complesso e ricco di particolari che è impossibile racchiuderlo in una critica logica e sistematica. Già dal primo ascolto ti cattura e ti lascia senza fiato. Il rapper, in un file audio su Spotify, dice che ormai nessuno ascolta un disco dall’inizio alla fine, ed è vero. Io però vi consiglio di farlo e di ascoltarlo come se aveste davanti un film o, meglio ancora, una serie tv: il risultato finale è spettacolare.

Sarah Tandurella

Flop: Salmo ritorna con il “disco peggiore”

 

L’album di cui avevamo bisogno, senza saperlo – Voto UVM: 5/5

Venerdì primo Ottobre alle ore 2:00 è uscito il nuovo album del rapper Salmo. Un disco che va a rompere la patina della società perbenista che vive solo all’interno dei social e potrebbe deludere – anzi pungere per i temi affrontati.

Dopo le polemiche dell’ultimo concerto tenuto ad Olbia, con migliaia di persone senza mascherine e green pass – un “ritorno al 2019” che ha scatenato la rabbia sui social – il rapper ritorna più forte di prima, fregandosene delle critiche dei perbenisti.

Il rapper Salmo. Fonte: rapologia,it

Salmo ritorna dopo il successo di Playlist ( 2018) che ha scalato le classiche e ottenuto cifre da record, affermandosi come uno dei dischi migliori italiani degli ultimi anni.

Flop è composto da 17 tracce e vi troviamo quattro featuring: La chiave con Marracash, Ghigliottina con Noyz Narcos, Yhwh con Guè Pequeno e, ultima ma non meno importante, la collaborazione con Shari in L’angelo Caduto.

Tematiche

Sì, penso sia inutile guardare un film o una serie TV
Quando mi basta il TG
Immagino te con un drink che sorridi
Perché tanto nella tasca hai tre

Dentro Flop, troviamo canzoni di riscatto che si allacciano al mondo reale, un mondo fatto di ingiustizie in cui chi non è nato con la “camicia” deve farsi strada da solo, ma anche canzoni polemiche nei confronti del materialismo. Nelle parole vediamo la rabbia che cresce piano piano, brano dopo brano: l’ascoltatore si ritrova proprio perché Flop descrive la nostra società attuale, quella “liquida”: una comunità fatta di immagine in cui “il senso” va a perdersi. Salmo ci parla della paura del fallimento, il terrore più grande dell’artista e di ognuno di noi, della paura di non essere abbastanza e la caduta dentro un tunnel in cui la luce è sempre più debole. 

Ogni brano ha una propria “personalità” che racconta una storia. In Flop, sedicesima traccia, Salmo rivendica il diritto di sbagliare e ammette come sia facile fare “flop”, anche nella musica e nell’arte.

È ok che ti ho deluso, è ok, ti faccio pena
È ok, sono un venduto, è ok, chi se ne frega

Interessante anche la traccia Marla: la protagonista rappresenta qualcosa che se ne va e ci fa sentire vuoti. Un punto in più va poi per le basi: Salmo spazia dal rap vecchia scuola all’indie rock e alla ballad romantica che sorprende il pubblico. Diciamocelo: pochi artisti riescono ad amalgamare tanti stili diversi in un solo disco senza sporcare il sound!

Titolo e copertina

Porta la musica e il vino e facciamo un’opera d’arte

Salmo sorprende tutti non solo musicalmente, ma anche artisticamente. La copertina del nuovo album è ispirata niente di meno che all’opera L’angelo Caduto del pittore francese Alexander Cabanel. Salmo interpreta Lucifero e assieme all’angelo caduto, il rapper sembra provare rancore e odio: lo sguardo ci trapassa e ci sentiamo giudicati, ma Lucifero/Salmo si  addossa un carico emotivo che a volte l’essere umano non riesce ad affrontare: la caduta e il timore di non essere abbastanza.

Salmo ci ha rivelato un lato che finora era stato nascosto; ci mostra una persona vera, fatta di emozioni e di debolezze. Sarà solo una strategia di marketing? Se così fosse, il rapper contraddirebbe il messaggio lanciato dal disco stesso che si rivolta contro la società dell’immagine e del successo a tutti i costi. 

Salmo in “caduta libera”. Fonte: rebelmag.it

Ed è proprio L’angelo caduto feat. Shari –  quattordicesima traccia – uno dei brani più struggenti e romantici del disco e della carriera di Salmo. Il brano è accompagnato dalla voce dolce di Shari, che dà quel tocco in più in una traccia in cui Salmo svela il suo lato più umano.

Volevo farti sapere che non sei sola
quando hai il cuore in gola
lo sarò al tuo fianco come una pistola
Copriti bene che fuori nevica ancora

Tu sei la canzone che non so scrivere, ricordati di me per sorridere

Perso nell’ignoto, dormo sopra un’altalena sospesa nel vuoto, hai
Visto un angelo nel mare, ma, eh
Devi scolpirlo se vuoi liberarlo

Flop, è questo è il titolo dell’ultimo “quadro” dell’artista. Un titolo strano ma che si va ad allacciare alle tematiche presenti nell’album, richiama l’attenzione dei fan e di certo non delude. 

                                                                                                                                             Alessia Orsa

Sfacciato e ribelle: BLANCO

Blanco, giovane artista della Universal Music, classe 2003, definito da Billboard Italia “sfacciato, ruvido, irriverente” sta conquistando le classifiche delle principali piattaforme musicali. In meno di un mese è riuscito a superare le 130 mila visualizzazioni su Youtube, diventando virale anche su Spotify, con Notti in Bianco.

Da SoundCloud al suo primo singolo ufficiale Belladonna (Adieu), sperimenta nuovi sound che lo porteranno successivamente al pieno avvio della sua carriera musicale con La Canzone Nostra di Mace.

A metà tra raccontare il suo modo di vedere ciò che lo circonda e creare il proprio equilibrio interiore, in un’intervista rilasciata non molto tempo fa, Blanco ci dice

Ci sono casi in cui scrivere mi fa stare bene perché mi aiuta a tirare fuori quello che a voce non riuscivo a dire.

Blanco, Classe 2003. Fonte: Genius

Notti in bianco

A poco più di un mese dall’esordio di Belladonna (Adieu) in cui Blanco riflette sui rapporti malati e ossessivi in amore, tradotti in una scrittura d’impulso e un sound deciso, è ora la volta di Notti in bianco in cui racconta una storia durata 92 notti trascorsi a scrivere testi dedicati ad una ragazza.

Ancora qua, in camera, a scrivere fino all’alba

Ed è proprio così che Blanco si affaccia al mondo della scrittura: per caso – racconta su bellacanzone.it – scrivendo un brano da dedicare ad una ragazza.
In Notti in bianco, la sua musica sembra andare oltre il rap avvicinarsi molto di più al punk in un contrasto ribelle, esagerato e irrazionale. Quella raccontata nel suo testo è una storia d’amore che sembra quasi indelebile, da raccontare, urlare, esorcizzare in pochi minuti.

Sopra quel balcone ci ho passato l’estate, eh
E ho strappato mille pagine

La stessa storia che lo fa sentire spaesato, senza riferimenti ma con un bagaglio di sensazioni da cantare senza mezzi termini e senza seguire una logica ben precisa.

Capita a tutti di voler dire qualcosa, non trovare le parole giuste ma comunque provarci senza far testo. Se il messaggio arriva, diretto o meno, non è importante. L’importante è inviarlo.

Notti in Bianco. Fonte: eclecticmusic.it

LA CANZONE NOSTRA – Mace, Blanco, Salmo

Chi ha amato e perso una persona, sa esattamente cosa significhi vivere l’assenza di qualcuno. Tra frustrazione, bottiglie di whisky e mille tentativi per correre via lontano da quella situazione, il tempo sembra essere l’unico a decidere. Se è vero che il destino ha la chiave, allora è anche vero che bisogna tentare tutte le chiavi del mazzo prima di capire che la serratura non si aprirà subito.

“E sono in bilico fra impazzire e morire”

Stati d’animo di questo genere non sono mai semplici da gestire. È normale desiderare l’equilibrio quando stai per cadere.

Quando senti che è la fine
ciò che unisce è più sottile

Capita spesso di aver bisogno di una mappa per affrontare il simbolico viaggio dentro e fuori di noi. Qualcosa, un dispositivo, un foglio, che ci indichi con precisione l’esatto punto in cui ci troviamo, gli spostamenti e la via d’uscita. Tra un’immaginaria segnaletica e un passante troppo distratto, scatta qualcosa e il mondo comune si sbriciola lasciando spazio ad una specie di terremoto emotivo.

“Diventa una gara ma in stato di ebrezza”

Alcune cose accadono semplicemente perché devono accadere, volute o no, scelte o no.

La Canzone Nostra/ Blanco,Salmo,Mace. Fonte: instrumentalst.com

MI FAI IMPAZZIRE – Blanco, Sfera

“Anche se mi fai male, senza non ci so stare”

«La prossima è tosta», tempo fa esordirono così su Instagram Blanco e Sfera, lasciando intuire ai propri fan un nuovo progetto. Poco dopo la conferma: ufficializzata la collaborazione, Mi fai impazzire è fuori un’ora dopo, dalla mezzanotte del 18 Giugno. Prodotta da Michelangelo e Greg Willen, dal sound caldo e pronta a sfondare le classifiche estive, è ora disponibile su Spotify e Youtube.

Ho i tuoi baci sul collo, sono come ferite
tu mi sai fare male, sì, tu mi fai impazzire
Ma se non ci sei attorno, qua mi va tutto storto

Quello a cui assistiamo è uno scontro tra due mondi opposti: la fama ormai constatata di Sfera e il modo di fare ancora grezzo ma spontaneo di Blanco.
Il testo sembra raccontare una relazione fatta di scontri, porte in faccia e mille litigi che si celano dietro un ennesimo ritorno. Racconta la tenacia di chi sa che nonostante i mille conflitti continuerà a sbattere la testa contro lo stesso muro ancora una volta.

Quante volte hai detto: “Stase’ è meglio se te ne vai”
perché sapevi che non me ne sarei andato mai

Perché in fondo, lo sappiamo tutti, ci sono storie che ci hanno fatto impazzire, fatto stare male, ma nonostante tutto sono state belle da morire.  

Annina Monteleone

“90MIN” di applausi per Salmo

Il cantante rapper Salmo torna nello scenario musicale con il suo nuovo singolo “90 Min” che prepotentemente conquista il podio delle principali classifiche italiane. Il 34enne sardo appare nuovamente dopo due anni dall’ultimo album “Hellvisback” e non delude le aspettative dei suoi fans. Il nuovo singolo, uscito il 21 Settembre, ottiene immediatamente grande successo e già il giorno seguente il cantante stesso scrive su Instagram: “Con oltre 1 milione di streaming in 24h, 90MIN si piazza al primo posto della classifica iTunes, Spotify e Apple Music, battendo così il record italiano di ascolti nelle prime ore dall’uscita“.

 

 

Il singolo, che è già disco d’oro, descrive la società italiana contemporanea nell’inconfondibile stile sarcastico che è caratteristico della maggior parte della sua produzione musicale. Il flow è incalzante e le rime potentissime evidenziano le innumerevoli contraddizioni che il rapper canta nel nuovo singolo. I temi rispecchiano la situazione italiana attuale, Salmo prende in considerazione la chiesa, lo stato, il fenomeno dell’immigrazione, l’informazione, nulla sfugge alle rime del cantante. “Prego sedetevi comodi, sta cominciando lo show” recita il ritornello. Di fatto “90MIN” fa parte di uno “show” ancora più grande rappresentato dal nuovo album “Playlist” in uscita il 9 Novembre, atteso con ansia da tutti i fans. In qualunque caso, tenendo in considerazione ciò che finora abbiamo ascoltato non ci resta che dire che i “90 minuti di applausi” sono tutti meritati.

 

Federica Cannavò 

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