Alla Scoperta dei “Pinguini italiani”

Fonte: rollingstone.it 

Sono il gruppo del momento, il gruppo di tutti i nerd, il gruppo che ci ha fatto ridere, ballare e commuovere allo stesso tempo: i Pinguini Tattici Nucleari.

Il gruppo italiano nasce a Bergamo nel 2010 ed è composto da sei membri: il frontman è un giovanissimo ragazzo di 25 anni di nome Riccardo Zanotti . Il nome del gruppo, ha dichiarato la band, deriva dalla birra Tactical Nuclear Penguin.

Quest’anno i Pinguini hanno partecipato a Sanremo 2020: non hanno portato a casa l’ambito premio ma si sono piazzati terzi, rientrando nel podio e si ritrovano comunque tra i primi in tutte le classifiche musicali italiane. La canzone che la band ha portato al 70 festival di Sanremo si intitola Ringo Starr, in onore del batterista dei Beatles.

Scopriamo insieme qualche curiosità sul brano, che certamente hanno contribuito al successo riscosso.

Come sappiamo Ringo è sempre stato messo in disparte dai media, sottovalutando il suo talento e il suo carisma, rispetto agli altri membri della band. Intorno a questo tema  ruota il significato dell’intera canzone, come possiamo evincere dal ritornello: “in un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr”.

Fonte: daartspecialday.com 

La canzone, come numerose altre del gruppo, ha molti riferimenti nerd come ” tu eri robin poi hai trovato me/ pensavi fossi il tuo Batman ma ero solo il tuo Ted”, duplice richiamo alla famosissima serie cult How I met your mother e a Batman. Non manca anche un riferimento al film d’animazione Il Re Leone:”Il cerchio della vita impone che per/ un re leone vivano almeno tre iene” . Ma non solo film e serie tv: viene citato il programma televisivo l’Eredità e anche il singolo Africa dei Toto.

Il gruppo – come abbiamo notato – è amante del mondo del cinema, delle serie tv e di vari generi musicali: questi temi rispecchiano molto gli interessi di noi giovani colpendo i nostri cuori e stimolando la nostra curiosità riguardo i brani.

Fonte: Fanpop 

Il videoclip è incentrato su una delle trilogie più famose di tutti i tempi: Ritorno al futuro. La trovata geniale è proprio alla fine del video, quando Riccardo Zanotti nelle sembianze di Marty McFly, finisce di suonare lasciando il pubblico senza parole : “Penso che ancora non siete pronti per questa musica. Ma ai vostri figli piacerà”, giocando sul fatto che il pubblico di Sanremo – composto principalmente da adulti e anziani – potrebbe non apprezzare il pezzo della band, come nessuno apprezzava Ringo.

Fonte: lascimmiapensa.com

Sul brano i Pinguini Tattici Nucleari hanno dichiarato: “È una canzone che parla di debolezza e fragilità. E’ un omaggio a Ringo Starr”. La storia dei Pinguini – come quella di Ringo – ci insegna che essere gli ultimi della classe alla fin fine non è poi così male, ci fa capire e intendere che ci sarà sempre qualcuno che in qualche modo noterà il nostro talento e ci apprezzerà per quello che siamo e non per quello che il pubblico vuole.

Ai nostri amici col papillon auguriamo solo il meglio e tanta buona fortuna: infatti, dopo il festival 2020, partiranno per un tour con varie tappe in Italia e già alcune date hanno fatto sold-out.

Se ci sentiamo tristi e giù di corda o messi in disparte, riascoltare la canzone potrà aiutarci a tirarci sù di morale:

“Ma questa sera ho solo voglia di ballare
Di perdere la testa e non pensare più
Che la mia vita non è niente di speciale
E forse alla fine c’hai ragione tu”.  

 

Alessia Orsa

Revolver, 1966. L’album della svolta per i Beatles

Quando la musica pop diventa arte… A partire dalla copertina! Voto UvM: 5/5

 

 

 

 

Discogs.com

 

Meno famoso rispetto al successivo Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band, ma sicuramente non meno importante nelle carriera discografica dei Beatles è Revolver, pubblicato il 5 agosto del 1966.

Perfetto equilibrio tra pop e canzone d’autore, tra accenni alla musica colta e soft rock, Revolver – e questo per alcuni può essere una pecca- è un album molto più eterogeneo del Sgt Pepper, un viaggio travolgente di ben 14 tappe in cui non viene mai meno la curiosità di chiedersi: e adesso cosa viene dopo?

Dal rock mordace di Taxman o She said She said alla ballad romantica Here There and Everywhere, dagli echi barocchi di For no One a quelli orientali di Love you to, passando dagli archi di Eleanor Rigby al motivo monocorde di Tomorrow Never Knows (pezzo più ostico per i fan), in Revolver nessuna traccia è uguale alla precedente. Sia per temi sia per musica.

Sicuramente l’album della maturità.

Lontani sono i tempi del semplice e immediato rock’n’roll,  dei testi genuini e immediati, ma non certo profondi e originali.

Il settimo album del quartetto di Liverpool apre definitivamente le porte alla sperimentazione e a un più accurato lavoro in studio (percorso già accennato dal precedente Rubber Soul) e stacca dal gruppo l’etichetta di cantanti per teenager, facendolo arrivare alle orecchie di un pubblico più vasto, un pubblico attento alle note, ma soprattutto alle parole, alle storie, ai mondi nascosti dietro una canzone.

Ecco la novità forse più notevole di Revolver al di là delle innovazioni sonore… Ogni canzone racconta una storia, ogni nota è capace di dipingere a tinte vivide un mondo in cui i suoi autori ci vogliono proiettare.

Got to get you into my life, ode molto velata alla marijuana, è in grado di trasmettere all’ascoltatore la tipica euforia da droghe leggere. Ideale da ascoltare quando non si ha voglia di alzarsi dal letto e serve tutta la carica giusta per affrontare la giornata!

Eleanor Rigby che raccoglie il riso sul pavimento della chiesa e Father McKenzie che rammenda i suoi calzini nel buio della notte sembrano scenette uscite direttamente da un film neorealista tanto è la cura per il dettaglio nel descrivere due personaggi esempio della solitudine umana.

« All the lonely people/ where do they all come from?» (Tutte le persone sole da dove vengono?)  è infatti la domanda quasi filosofica del ritornello.

Ma la sfida la lancia un criptico Lennon nell’ultima Tomorrow never knows.

«But listen to the colour of your dreams/ It is not leaving, it is not leaving                                                                               So play the game “Existence” to the end/ Of the beginning, of the beginning»

(Ma ascolta i colori dei tuoi sogni/ Non è vivere, non è vivere                                                                                                    Perciò gioca il gioco “ Esistenza” fino alla fine/ Dell’inizio, dell’inizio)

 

«Avete smesso di essere carini e simpatici» dirà Dylan a McCartney qualche anno dopo.

In realtà il periodo “carino” era già finito con Revolver.

 

              Angelica Rocca