Unime: Inaugurata la prima stanza rosa nella sede centrale

Giorno 8 marzo 2023 alle ore 9:30, in occasione della Giornata Internazionale della donna, è stata inaugurata presso l’edificio G (piano terra) della sede centrale, a Piazza Pugliatti, la Prima Stanza Rosa dell’Università degli Studi di Messina. Ad avere avuto l’onore e l’onere di tagliare il nastro la Prefetta di Messina dott.ssa Cosima Di Stani, la Questora dott.ssa Gabriella Ioppolo, la Prorettrice al Welfare e alle Politiche di Genere prof.ssa Giovanna Spatari e l’assessora alle politiche sociali l’avv. Alessandra Calafiore.

stanza rosa
Fonte: UniMe

Presenti all’evento anche il Rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea, il Prorettore Vicario prof. Giovanni Moschella. Ma anche il Prorettore agli Affari Generali prof. Luigi Chiara, la Prorettrice ai Servizi agli studenti prof.ssa Roberta Salomone, il Prorettore all’Internazionalizzazione prof. Antonino Germanà, la Delegata alle Iniziative di Ateneo per la premialità degli studenti prof.ssa Tindara Abbate, il Direttore Generale, avv. Francesco Bonanno.

Una stanza a misura di bambino

Fonte: UniMe

Istituito come un luogo pensato per soddisfare le necessità di dipendenti e studentesse madri, dei padri e dei rispettivi bambini, è dotato di fasciatoio, sedia a dondolo, libri illustrati, tavolo gioco con sedie per i bambini più grandi che accompagneranno le madri a lezione, poltrone confortevole entro cui le neomamme potranno allattare e conciliare i tempi di studio universitario o lavoro. La pareti sono decorate con fantasie giocose, in un contrasto tra il blu cielo e il bianco nuvola. Ad allestire la stanza, come dichiara la prof.ssa Giovanna Spatari, sono state le stesse le colleghe e dipendenti dell’Università di Messina che hanno collaborato anche alla veste grafica della targa esposta e, più in generale, al buon esito del progetto.

Targa della Stanza Rosa all’ingresso. Foto di Salvatore Donato
Foto di Salvatore Donato
Foto di Salvatore Donato

La stanza rosa/ Il primo tra tanti traguardi

Non sarà l’unica stanza rosa che l’Università metterà in dotazione alle neomamme. Infatti, in programma, come affermato dalla stessa prof.ssa Spatari, ci saranno altri progetti di stanze rosa dislocate all’interno degli altri Poli universitari. Un traguardo sicuramente importante ma che non sia un punto di arrivo ma di partenza; proprio per questo, la prorettrice ci tiene a sottolineare che:

E’ significativo che l’inaugurazione della Stanza rosa avvenga proprio l’8 marzo, poiché in Sicilia il tasso di occupazione femminile è molto basso e, attualmente, la nostra Regione è fanalino di coda in questa classifica, con solamente il 30% delle donne occupate. Tutti noi di UniMe speriamo che l’evento di oggi possa fungere da piccolo supporto alla genitorialità, tema sul quale l’Ateneo è sensibile ed impegnato con altre attività. Penso, ad esempio, all’assegno di ricerca al quale possono accedere le ricercatrici che stanno vivendo il periodo della gravidanza e desiderano proseguire il loro lavoro

Victoria Calvo

Il ricordo di Francesca Morvillo nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre si è svolta presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Ateneo di Messina, la presentazione del libro di Felice Cavallaro: Francesca- storia di un amore in tempo di guerra. Il libro è dedicato alla figura di Francesca Morvillo, magistrata competente e moglie del giudice Giovanni Falcone, vittima insieme a lui della strage di Capaci nel 1992.  

Il 25 novembre, celebrazione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è particolarmente indicata per commemorare la prima e unica magistrata ad essere stata assassinata in Italia.

 

Svolgimento del convegno nell’aula magna del rettorato

 

Il ricordo di Lorena Quaranta

La presentazione si è aperta con i saluti istituzionali da parte del rettore Salvatore Cuzzocrea. Il rettore ha ricordato l’importanza di educare le nuove generazioni a un “amore sano” e di condannare gli atteggiamenti nocivi all’interno di una relazione, manifestati non solo attraverso episodi di violenza fisica, ma anche mediante una logorante violenza psicologica.

Concludendo l’intervento, il rettore, ha annunciato di voler intitolare il giardino del rettorato a Lorena Quaranta, la studentessa di Medicina dell’università di Messina vittima di femminicidio nel marzo 2020, poco tempo prima della conclusione dei suoi studi e per cui le è stata conferita la laurea honoris causa.
 
 

Lorena Quaranta. Fonte: palermo.repubblica.it

 

Violenza di genere: i dati e le iniziative per eliminarla

 

L’intervento del Prefetto di Messina, Cosima Di Stani, ha messo in luce l’aumento del numero annuale di femminicidi, consumati prevalentemente tra le mura domestiche.

Un importante dato in crescita rispetto agli anni precedenti è quello del numero di ammonimenti, indice di una maggiore propensione alla denuncia rispetto al passato, allo stesso tempo, è un segnale preoccupante della persistenza del fenomeno nella società contemporanea.

Il lavoro svolto dai centri antiviolenza è un contributo fondamentale nell’attuazione di strategie di prevenzione e di contrasto del fenomeno, inoltre sono costantemente a fianco delle vittime durante il percorso di emancipazione dalla violenza.

Il prefetto ha inoltre individuato un punto di svolta della problematica, con l’implemento dei braccialetti elettronici. Questi dispositivi permetterebbero alle vittime di violenza di venire a conoscenza della prossimità del soggetto potenzialmente pericoloso, tramite l’ausilio di un’applicazione, evitando così l’aggiramento dei divieti di avvicinamento disposti dall’autorità giudiziaria.

Le disposizioni volte alla tutela delle donne non sono sufficienti a debellare il problema, le cui radici possono essere estirpate solo grazie a un intervento mirato alla riabilitazione dei maltrattanti. La Questura di Messina ha recentemente sottoscritto il protocollo Zeus, provvedimento che permette al destinatario di intraprendere un percorso di recupero finalizzato a far maturare la consapevolezza del proprio comportamento e disincentivare i comportamenti violenti.

 

Felice Cavallaro, Francesca: Storia di un amore in tempo di guerra, Solferino, 2022. Fonte: ibs.it

 

Chi è Francesca Morvillo

La necessità di delineare un percorso di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, oggi come in passato, è fondamentale per favorire la conoscenza del fenomeno e indirizzare i giovani verso la cura delle relazioni.

Felice Cavallaro, autore del libro, ricorda come la stessa Francesca Morvillo ha messo i suoi studi al servizio dei figli dei detenuti, come insegnante in un doposcuola pomeridiano frequentato in prevalenza da ragazzi di famiglie disagiate. Emerge il ritratto di una giurista attenta alla funzione riabilitativa della pena e di una donna con una sensibilità spiccata nei confronti dei minori.

La figura di Francesca Morvillo viene spesso ricordata esclusivamente in relazione a quella del marito Giovanni Falcone, dimenticando che il rapporto tra i due non fu di dipendenza bensì di condivisione. Condivisione di ideali comuni, di un percorso professionale, di uno stile di vita.

 

Francesca è stata moglie di Giovanni Falcone come conseguenza del suo modo di essere. Sentiva la giustizia come la bellezza della società e quindi ha fatto di tutto perché questi ideali potessero realizzarsi, anteponendo un ideale anche a sé stessa ed alla sua vita

 

Il 23 maggio 1992 infatti è stata uccisa una magistrata prima che una moglie.

Francesca Morvillo nacque a Palermo il 14 dicembre 1945.

Figlia del sostituto procuratore Guido Morvillo, ottenne la laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Palermo nel 1967. Fu tra le prime donne a vincere il concorso in magistratura nel 1968, cinque anni dopo l’apertura della carriera in magistratura alle donne.

Dopo aver superato il concorso ricoprì diversi ruoli: prima giudice del Tribunale di Agrigento, poi Sostituto Procuratore al Tribunale dei minori di Palermo, in seguito consigliere della Corte di Appello e infine membro della Commissione per il concorso di accesso in magistratura.

Nella sfera privata era una persona molto riservata, ma allegra e piena di vita, capace di entrare facilmente in sintonia con gli altri. Tratto caratteristico del suo carattere era la sua dolcezza, che si rispecchiava in un sorriso radioso e rassicurante quando sorrideva lo faceva con tutta l’anima…

Quel sorriso rimase impresso nella memoria della magistrata Maria Teresa Arena, che il 22 maggio 1992 era tra i candidati al concorso in magistratura. La magistrata consegnò  l’ultimo compito proprio nelle mani di Francesca Morvillo, il giorno prima della tragica scomparsa di quest’ultima.

 

Tre decenni dopo quella stagione di stragi, emerge nella dimensione pubblica anche tutto il valore personale e professionale di Francesca Morvillo, che è stata sì indiscutibilmente l’amata consorte di Giovanni Falcone e la sua ascoltata consigliera, ma è stata a sua volta un’infaticabile magistrata, una fine giurista, attenta all’importanza della formazione e alla funzione costituzionale della pena”

 

Santa Talia

Unime ricorda Giovanni Falcone, a 30 anni da quel terribile 23 Maggio

“Ninetta mia, crepare di maggio
Ci vuole tanto, troppo coraggio”

Era una mattina come le altre, nell’autostrada sopra Capaci:  le macchine percorrevano le strade come sempre e il rumore degli pneumatici veniva interrotto ogni tanto da un colpo di clacson. Ad un tratto il tempo venne spezzato da una bomba. Un semplice click aveva creato una nube di polvere, il rumore dei veicoli lasciò il posto alle urla e ai pianti dei passeggeri e degli autisti; l’artefice di tale orrore si chiamava Totò Rina. Un omuncolo piccolo piccolo aveva appena tolto la vita a Giovanni Falcone, un uomo dai grandi valori, morto per il proprio lavoro e per l’amore del proprio Paese.

Murales dedicato a Falcone e Borsellino a Palermo. Dall’archivio UVM

Sono passati 30 anni da quel 23 Maggio del 1992. Dopo nemmeno due mesi, anche il suo collega Paolo Borsellino venne assassinato. In quell’anno perdemmo due grandi uomini, uccisi per mano della codardia.

“Il ricordo e la memoria di Giovanni Falcone”: l’incontro organizzato da Unime

A trent’anni esatti dalla Strage di Capaci, nella giornata del 23 Maggio 2022, presso l’aula magna del Rettorato di Messina, si è tenuta la celebrazione del ricordo di Giovanni Falcone, assassinato dall’organizzazione criminale Cosa Nostra. Nell’attentato perse la vita pure  la scorta, che era diventata ormai l’ombra del giudice, e  Francesca Morvillo,  anche ella magistrato e moglie di Falcone. L’incontro è stato organizzato dall’Università di Messina, assieme al Consiglio degli Ordini degli Avvocati e l’Ufficio Scolastico Provinciale.

Da sinistra verso destra: Domenico Santoro, il Rettore Cuzzocrea, Laura Romeo, Stello Vadalà. © Gianluca Carbone 

Dopo i saluti istituzionali del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina Domenico Santoro, della Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati sez. Messina Laura Romeo e del dirigente Scolastico Provinciale di Messina Stello Vadalà, ha aperto la conferenza il Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella.

Gli ospiti che sono intervenuti sono stati: il Procuratore della Repubblica Maurizio de Lucia, la Studentessa Unime Noemi Munter, il componente del Consiglio Nazionale Forense Francesco Pizzuto, il Procuratore  della Repubblica di Reggio Emilia Gaetano Paci, la Studentessa Unime Simona Calabrese e Angela Nicotra dell’Ordine di Diritto Costituzionale dell’Università degli Studi di Catania. La cerimonia si è conclusa con un dibattito portato avanti dai liceali di Messina.

Il giorno in cui l’Italia capì cos’è la mafia

Ad aprire la cerimonia dedicata a Falcone è stato proprio il ricordo del Magnifico. Ci ha confessato che trenta anni fa era diretto verso Capaci, quando la sua macchina fu fermata: no ne capiva il motivo, nell’aria avvertiva confusione e notava nei volti delle persone un’espressione interrogatoria. Dopo un po’ gli giunse la notizia della strage, e in quel preciso momento comprese fino a che punto potesse arrivare la mafia, in quel momento tutta Italia intuì cosa fosse veramente.

Ha ricordato inoltre a tutti noi studenti, che questo morbo va combattuto ogni giorno e la vera libertà è scegliere, come la scorta di Falcone, che ha deciso di rischiare la propria vita, rimanendo accanto a lui e a tutta la Sicilia.  Proprio per questo, dobbiamo essere orgogliosi e grati a tutti coloro che hanno combattuto la mafia, e che continuano farlo. Falcone e Borsellino ci hanno insegnato che non dobbiamo mai voltarci indietro.

«Falcone è un punto di riferimento per tutti noi magistrati.» Queste sono state poi le parole della dott.ssa Laura Romeo, che ci ha spiegato che solo grazie a Falcone e a Borsellino l’Italia ha una Procura Nazionale, l’organo che dirige la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, fondato il 20 Gennaio del 1992. Ogni ente dell’antimafia è nato grazie ai due magistrati.

Il pubblico presente alla commemorazione nell’Aula Magna del Rettorato. © Gianluca Carbone

Parole che hanno colpito il pubblico sono state anche quelle del Dirigente Scolastico e Provveditore agli Studi di Messina, il prof. Stello Vadalà, che ha accompagnato i suoi studenti alla commemorazione in onore di Falcone.

“Pure chi salta la fila ha una mentalità mafiosa. Chi ha l’aria da prepotente, chi se la prende con i più deboli. La mafia sarà sconfitta, solo quando lo Stato stesso e i cittadini saranno la scorta “

Buttare la carta a terra, non avere rispetto per il prossimo o semplicemente saltare la fila denota un senso di prepotenza, che è intrinseco all’essere umano  ma è anche il primo credo della mafia. Le parole del professore, ci fanno capire che pure noi a volte sbagliamo, non curandoci della nostra comunità e delle persone. Parole non banali che invitano al coraggio di ricordare tutte le vittime di mafia, non solo durante i loro anniversari.

Sono stati tanti i discorsi pronunciati durante l’evento da voci che hanno ridato anima non solo alla memoria di Falcone ma anche a tutti noi. Viviamo in un Paese in cui la mafia ancora detiene un potere, anche se non come quello di una volta. Falcone e Borsellino sono stati sconfitti, ma il loro agire e il loro pensiero ancora restano e continuano a combattere quel morbo. Per una prospettiva nuova, per le generazioni sedute nei banchi scolastici perché siano testimoni loro stessi di queste memorie in modo che la mafia un giorno diventi solo una storia da film horror.

Murales dedicato a Falcone a Palermo. Dall’archivio UVM

Vorrei concludere, rivolgendo due parole direttamente al giudice che perse la vita nella strage di Capaci. Dimmi Falcone, non avevi paura assieme al tuo collega e amico Paolo Borsellino?  Vedevamo il timore nei vostri occhi, lo spavento di non rientrare più a casa, di non rivedere più la vostra amata, di non tornare al vostro lavoro. Il vostro terrore, però, lo  assopivate con la voglia di virtù e di giustizia.

Alessia Orsa

 

L’Europa necessaria: incontro con Massimo Cacciari

Quale senso dobbiamo dare oggi all’Europa? Questo l’interrogativo che Massimo Cacciari, filosofo, accademico e politico italiano di fama internazionale, ha posto lo scorso 27 marzo 2019 dinnanzi all’aula gremita del Rettorato dell’Università di Messina. Ospite d’onore della cerimonia di inaugurazione del 290° Anno Accademico dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “L’Europa necessaria”. Alla cerimonia hanno preso parte il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, che ha consegnato al professor Cacciari il Diploma di Socio Corrispondente e il distintivo dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, e il prof. Giovanni Cupaiuolo, Vicepresidente dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti.

©GiuliaGreco Massimo Cacciari, Aula Magna del Rettorato – Messina, Marzo 2019

L’intervento tenuto dal prof. Cacciari ha indagato, alle porte delle prossime elezioni europee, la possibilità reale di costruire una nuova Europa, dotandola di quella cornice di senso di cui ultimamente è stata spogliata. Risulta necessario effettuare a tale scopo un’analisi obiettiva della situazione attuale, che tenga conto delle criticità e che proponga parallelamente prospettive di superamento, attuabili non solo attraverso programmi concreti, ma specialmente ridando valore alla dimensione ideale. Come ha più volte ribadito Massimo Cacciari, sono infatti le idee e non le situazioni contingenti a promuovere il cambiamento e l’azione. Parlare di dimensione ideale e valoriale non significa dunque, come si potrebbe facilmente pensare, astrarsi dalla realtà, ma al contrario attuare una pratica di realismo. Quello stesso realismo, disincantato e coscienzioso, che guidò i padri fondatori dell’Europa al termine dei due grandi conflitti mondiali. L’unione politica europea nacque proprio come “idea di sconfitti” che, pur essendo perfettamente consapevoli dell’impossibilità di esercitare alcuna egemonia politico – militare (assunta da USA e URSS), credevano che l’Europa avesse ancora una missione. La costruzione dell’Europa fu dunque dettata, fin dalle sue origini, da una ricerca circa il dover essere che dovesse animarla, circa il senso che dovesse guidarla.

©GiuliaGreco L’Europa necessaria, Aula Magna del Rettorato – Messina, Marzo 2019

L’Unione politica europea, sottolinea il prof. Cacciari, non si nutre esclusivamente di interessi meramente economici. Il becero determinismo economicistico non avrebbe mai potuto, e non può tuttora, dare anima e vigore all’identità europea, in quanto la politica e l’economia richiedono come necessario sostegno la dimensione autenticamente ideale. Sembra così venire ribaltata l’idea marxista, che pone la struttura, intesa come insieme delle forze produttive e dei rapporti di produzione, alla base della sovrastruttura, avente in sé gli ordinamenti giuridici, politici e tutte le forme della coscienza sociale. È chiaro allora che l’Europa, sin dagli albori della sua storia, sia sempre stata concepita come un dover essere, mai definita, ma sempre immaginata, non materiale, ma spirituale.

“Non è possibile conferire all’Europa un significato materialmente circoscritto o una determinatezza originaria. L’Europa è un’idea che ci deve guidare, oggi più di prima, con grande realismo”.

Ma cosa implica questo realismo? Per quanto possa apparire paradossale, fare realismo significa innanzitutto appellarsi alla sfera ideale, comprendendo la necessità dell’esistenza dell’Europa. A tale scopo, il filosofo ci invita a combattere ogni forma di nazionalismo, ravvisando che la sovranità europea non esclude in alcun modo quella nazionale.

“Costruire insieme agli altri Paesi un foedus non è un sacrificio e non mina la sovranità nazionale, che da sola non avrebbe nemmeno funzione consolatoria. Creare un foedus che si organizzi in maniera funzionante è invece l’unico modo per difendere la sovranità nazionale”.

©GiuliaGreco Il Rettore Cuzzocrea consegna il Diploma di Socio Corrispondente a Massimo Cacciari, Aula Magna del Rettorato – Messina, Marzo 2019

Tuttavia, il dilagare dei nazionalismi e la stessa Brexit sono chiari segni che testimoniano la tendenza opposta, sintomo di sfiducia nei confronti di un’Europa che ha totalmente perso la capacità e la volontà di seguire una rotta comune a favore degli interessi particolaristici dei singoli Stati. Cosa fare allora? Evocare i pilastri fondanti della solidarietà e della sussidiarietà con lo scopo di fondare una grande politica estera comune, sinergica e organica, è una delle proposte del filosofo, insieme all’abolizione della regola dell’unanimità in Consiglio e alla richiesta di un vero diritto internazionale. Oggi, nel mondo del “disordine globale”, in un momento in cui i diversi spazi imperiali minacciano di confliggere tra di loro, in cui dilagano le terre di nessuno e le organizzazioni internazionali sono afone, l’Europa può e deve rivestire il ruolo di potenza federante.

“Noi europei ci siamo totalmente dimenticati che dalla fine della II Guerra mondiale mediare e favorire il dialogo è precisamente la nostra missione. Non è questo un dover essere impegnativo e affascinante? Non può dare un senso al nostro agire? Non potremmo essere noi gli attori protagonisti di un disegno di pace e armonizzazione?”.

©GiuliaGreco L’Europa necessaria, Aula Magna del Rettorato – Messina, Marzo 2019

A questi interrogativi carichi di speranza, che il professore pone specialmente alle nuove generazioni, si accompagna la completa consapevolezza di esiti probabilistici ben distanti da un destino di pace, unione e costruzione. Che l’Europa esistente possa disgregarsi è una possibilità concreta, e il professore lo sa bene. Le conseguenze a quel punto sarebbero “matematiche”: i singoli “staterelli”, che tali sono da soli, sarebbero costretti a una competizione spietata e crollerebbero così tutte le aspettative connesse a un regime democratico. A questa prospettiva tutti insieme dobbiamo saper rispondere e prepararci attraverso gli strumenti illustrati da Massimo Cacciari nella serata di mercoledì: analisi obiettiva, programmi concreti, valori che abbiano la forza di animarci e guidarci.

 

 

 

Giusy Mantarro

Viaggio in Italia con la Camerata Musicale Ligure

Giovedì 21 marzo 2019. Aula Magna del Rettorato di Messina. Ospite la “Camerata Musicale Ligure con il loro spettacolo: “Viaggio in Italia”.  Siamo al 7ᵒ appuntamento della stagione concertistica 2019 che comprende una grande varietà di generi musicali. Una brillante idea creata dall’Università per entrare meglio in contatto con la propria città e i propri cittadini. La Camerata Musicale Ligure, costituitasi ad Imperia, nel 1988, presenta oltre 25 anni di sfavillante attività concertistica, invitata da numerose istituzioni italiane ed estere, ha all’attivo centinaia di concerti e decine di brani in programma con un vasto repertorio, dal barocco alla musica leggera.

©LauraLaRosa, (Concerto d’Ateneo), Aula Magna Rettorato, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un tour tutto all’italiana. Tutti i brani eseguiti riportavano in vita L’Opera, Il Cinema e la Canzone d’autore.

Ouverture da “il barbiere di Siviglia” – G. Rossini, Il valzer del Gattopardo – N. Rota; Il Padrino – N. Rota; Felliniana – N. Rota; Pinocchio – F. Carpi; La vita è bella – N. Piovani; Spaghetti Western Story – E. Morricone; Gente di Mare – F. De André; Medley di Canzoni napoletano – Medley di Canzoni napoletane.

©LauraLaRosa, (Concerto d’Ateneo), Aula Magna Rettorato, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

©LauraLaRosa, (Concerto d’Ateneo), Aula Magna Rettorato, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

©LauraLaRosa, (Concerto d’Ateneo), Aula Magna Rettorato, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sala gremita. Tutto esaurito. Pubblico attento. Si registra così, con gran successo, il sold-out per la 31^ stagione dei concerti dell’ateneo. Sentito l’omaggio a De André, richiesto il bis dalla platea, complice anche il fatto che ricorresse il ventennale della scomparsa.

L’Università vi aspetta per il prossimo appuntamento: giovedì 28 marzo ore 21.00 , Aula Magna del Rettorato. Ospiti: Silvia Martinelli – soprano, Andrea Trovato – pianoforte. Programma previsto: “Da Napoli a Broadway”.

Gabriella Parasiliti Collazzo

Il caso dj Fabo-Cappato e le decisioni di fine-vita nel seminario “Il volto umano del diritto”

Lunedì 11 marzo, alle ore 9.30, l’Aula Magna del Rettorato ospiterà un seminario di studi intitolato “Il volto umano del diritto: visioni a confronto. Il caso Dj Fabo-Cappato e la decisione di fine-vita”.

Dopo i saluti istituzionali, il seminario sarà presentato ed introdotto dal prof. Giacomo D’Amico e dal prof. Alberto Randazzo. All’incontro interverranno, tra gli altri, l’Avv. Filomena Gallo e Marco Cappato, che porterà la propria testimonianza sul caso.

Le conclusioni sono affidate al prof. Luigi D’Andrea.

È prevista l’attribuzione di 0,25 cfu agli studenti e anche il riconoscimento di crediti agli avvocati.

La VI edizione della Piazza dell’Arte.

Anche quest’anno sulla  Scalinata del Rettorato dell’Università di Messina si è svolta “Piazza dell’Arte”.

La manifestazione  tanto attesa dal pubblico universitario e non, è giunta alla sua VI edizione e ha raddoppiato gli appuntamenti.
Per la prima volta infatti l’evento si è svolto in due giorni, 9 e 10 Maggio.
Organizzata dall’associazione Morgana in collaborazione con la Consulta Provinciale degli studenti di Messina, l’Università degli Studi di Messina, l’Ersu Messina e quest’anno anche con il Liceo Artistico Basile.
Mercoledì 9 Maggio sono stati proprio gli studenti del Basile i protagonisti della manifestazione, che sono stati impegnati in varie performance artistiche.

Nella giornata successiva, il rettorato ha iniziato a riempirsi fin dal pomeriggio grazie all’organizzazione di laboratori di scrittura, esposizioni fotografiche, corsi di danza, il tutto come sempre accompagnato da tanta musica.
Musica e spettacoli si sono prolungati fino a notte fonda, quando la serata si è poi conclusa con la premiazione del concorso fotografico.

Doppio appuntamento e doppio successo quindi per questa sesta edizione di uno degli eventi più attesi dalla comunità messinese.
La scalinata, brulicante di gente, era immersa in un’atmosfera festosa, circondata da musica, luci e ovviamente tanta arte.

Presente anche Radio UniVersoMe che ha preso parte all’evento documentando in diretta l’intero svolgersi della manifestazione.

 

Piazza dell’Arte attira ogni anno sempre più pubblico, diventando ormai un simbolo dell’Università di Messina e un punto di riferimento per gli studenti e per i tanti artisti emergenti che ogni anno si riuniscono qui.

Non resta quindi che aspettare il prossimo anno e sperare in un prosieguo!

 

Benedetta Sisinni

Il neo Rettore: ecco la nuova squadra d’Ateneo

Dettato oggi il nuovo team che sosterrà il prof. Salvatore Cuzzocrea per il sessennio 2018/2024

Alle ore 11 di stamane, presso la Sala Senato, il neo rettore prof. Salvatore Cuzzocrea ha tenuto una conferenza stampa per inoltrare il primo pool di Protettori e Delegati che lo sosterranno nella gestione dell’ateneo. 

Al passaggio di consegne erano presenti il Rettore uscente, prof. Pietro Navarra, l’ex Prorettore vicario, prof. Emanuele Scribano, il neo Prorettore vicario, prof. Giovanni Moschella e il Direttore Generale, prof.ssa Daniela Rupo, che hanno augurato un buon lavoro al prof. Cuzzocrea. 

Il neo Rettore ha innanzitutto, ringraziato il prof. Scribano ed il Direttore Generale prof.ssa Daniela Rupo per il lavoro svolto in questi ultimi due mesi. Ringraziamenti anche al prof. Francesco Stagno d’Alcontres, che ha concorso alla carica di Rettore, presente alla conferenza stampa insieme agli altri direttori di Dipartimento. 

Il prof. Cuzzocrea ha nominato: 

– Prorettore vicario con delega anche alla Legalità, il prof. Giovanni Moschella – ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico; 

– Prorettore alla Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico, la prof. ssa Daniela Baglieri, ordinario di di Economia e Gestione delle Imprese – (dal 2013 al 2018 era stata Prorettore all’Innovazione ed al Trasferimento tecnologico); 

– Prorettore agli Affari Generali, il prof. Luigi Chiara, associato di Storia Contemporanea; 

– Prorettore all’Internazionalizzazione ed Horizon 2020, il prof.  Antonino Germanà, ordinario di Anatomia degli animali domestici (dal 2013 al 2018 era stato Prorettore all’Internazionalizzazione); 

– Prorettore alla Didattica e Servizi agli Studenti, il prof. Gioacchino Francesco La Torre, Ordinario di Archeologia Classica; 

– Prorettore all’Area Medico – Sanitaria, il prof. Giovanni Tuccari, ordinario di Anatomia ed Istologia Patologica (dal 2013 al 2018 era stato Prorettore ai rapporti con l’AOU “G. Martino”; 

– Delegato alla Comunicazione, il prof. Marco Centorrino, Ricercatore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi (incarico già ricoperto dal 2013 al 2018). 

Nelle prossime settimane, inoltre, verranno annunciati i nomi di ulteriori Delegati. 

“La nuova squadra d’Ateneo – ha detto il prof. Cuzzocrea – è snella, con 6 Prorettori che racchiudono deleghe in precedenza separate, nell’ottica di un raggruppamento dei compiti. I Dipartimenti universitari, come anche i Prorettori ed i Delegati, godranno di piena autonomia. Ho la consapevolezza che tutti svolgeranno i loro ruoli con entusiasmo e professionalità. 

C’è la volontà di portare avanti un dialogo con gli studenti, migliorando innanzitutto i servizi, quali ad esempio le corse per e dal Polo Annunziata al fine di agevolare i loro spostamenti, e l’offerta formativa e didattica con il potenziamento dei corsi e la previsione di un appello straordinario di Laurea nel mese di maggio. Al più presto si provvederà, inoltre, a bandire i concorsi per i ricercatori di tipo B”. 

 

Poco prima della presentazione, abbiamo intervistato il nuovo Rettore: 

Qual è, se l’ha data, la linea guida generale? Cosa vuole vuole che faccia in primis la sua squadra? 

  • La mia squadra sa di avere la totale libertà di potersi muovere e di portare avanti i progetti del mio programma elettorale.

 

Quando è stato eletto abbiamo raccolto le opinioni dei rappresentanti degli studenti in senato  i quali hanno lodato la sua disponibilità al dialogo e confronti. Questi hanno manifestato tutti la necessità di una modifica del sistema elettorale ma anche e soprattutto del rapporto tasse-servizi e dello sciopero dei professori e dei ricercatori indetto per giugno luglio: ha già avuto modo di analizzare la questione in generale ed incontrare i senatori? 

  • Ho chiesto loro un incontro per far comprendere al meglio le idee che ho su come modificare il peso del voto degli studenti e per affrontare insieme quest’ultima problematica senza ledere il diritto allo sciopero e senza recare danni agli studenti, ma facendo convivere queste due necessità. 

 

 

Arianna De Arcangelis e Jessica Cardullo  

 

La La L’Ateneo messinese

Alzi la mano chi ha guardato appiccicato alla televisione la tanto attesa e famosa “Notte degli Oscar”, durante la quale non sono mancati Epic Fail; il più clamoroso?! La consegna della busta sbagliata che vede come protagonisti i film “La La Land” e “Moonlight”. Ma, arriviamo al dunque: nonostante la regia di Damien Chazelle non è riuscita ad accaparrarsi l’Oscar per “Miglior Film”, La La Land si è comunque classificato in moltissime delle categorie per i premi più ambiti. Ho citato quest’esempio perché, forse in modo un po’ azzardato, il Premio Oscar si avvicina un pochino alla “Scelta dell’Università”.

Come sappiamo esistono diverse Università sparse in tutt’Italia, ognuna con diversi Dipartimenti e peculiarità. Tuttavia, ognuna di esse, pubbliche o private che siano, eccellono e/o  toppano in qualcosa. Di conseguenza, la scelta dell’Università non deve limitarsi soltanto alla valutazione del suo prestigio, ma deve guardare anche e soprattutto altri aspetti, quali i bisogni, le aspettative e le esigenze di ogni studente.

Ma in Sicilia, terra del Sole e del Mare, le Università: quali e quante sono?

Nel 1434 sorse la prima Università siciliana: il Siciliae Studium Generale, oggi Università di Catania che, classificata tra i mega atenei, conta oltre 40.000 iscritti. Fu invece il complesso rapporto creatosi tra Compagnia di Gesù e classe politica locale a sostenere la fondazione sulle rive dello Stretto, il 16 Novembre del 1548, attraverso l’aiuto dei giurati messinesi, del viceré Juan de Vega, l’intervento di Ignacio de Loyola e del Pontefice Paolo III S.Ignacio de Loyola, di quella che si può definire la prima Università collegiata gesuitica in Europa, l’unica in Sicilia a fornire una istruzione completa nelle arti liberali.

Lo Studium veniva ad essere governato, per la maggiore, dalla Societas Iesu, mentre alla città spettava soltanto l’onere di finanziare l’istituzione. La città rispondeva proponendo un modello universitario bipartito in: Diritto e Medicina, gestito dalla Giurazia messinese; Teologia, retto dalla Societas Iesu. Successivamente, nel 1565, si ha la completa adesione al modello universitario “bolognese”, che poco aveva a che fare con l’iniziale bolla pontificia: la Compagnia di Gesù viene, infatti, definitivamente esclusa dal controllo dello Studium.

Nel 1597, l’Ateneo peloritano si vede pronto a funzionare regolarmente, grazie anche alla “Nuova Fondacione delli Studii”: nuovi Statuti secondo i quali, lo Studium doveva essere gestito dalle élites cittadine nei momenti fondamentali, quali la scelta dei docenti, del rettore, dei riformatori, ecc.

L’Università di Messina, fino al 1679, anno della sua prima chiusura, riusciva a proporsi come tappa centrale per il percorso formativo delle élites culturali e cittadine; inoltre, la sua posizione strategica, faceva si che allo Studium messinese, arrivassero giovani studenti anche dalle terre della vicina Calabria, di Malta e dalla Grecia.

Come già anticipato, ad un secolo dalla sua apertura, a causa della  rivolta antispagnola, l’Ateneo si vede chiuso, per poi essere rifondato nel 1838 dal Re Ferdinando II, il quale, elevava la locale Accademia Carolina, al rango di Università, potendo stimare, fino ai primi del Novecento grandi intellettuali come Pietro Bonfante, Vittorio Emanuele Orlando, Giovanni Pascoli, Gaetano Salvemini. A dieci anni dalla sua riapertura, l’Ateneo si rivede soppresso per poi essere riaperto due anni dopo, subendo un calo d’utenza dovuto ad alcune leggi che vietavano l’immatricolazione di studenti provenienti da altre provincie siciliane e dalla Calabria.
Nel 1908, il terremoto che ha devastato Messina, ha contribuito alla distruzione di gran parte delle attrezzature e strutture dell’Ateneo tra le quali il Collegio dei Gesuiti che, sorgente sui resti di un antico tempio dedicato ad Apollo, è stato sin dall’inizio sede dell’Università. L’edificio fu edificato dal gesuita Natale Masuccio nel 1608,
progettato e collaudato secondo un modello che la Compagnia definiva “modo nostro” e che mirava a rendere collegate tutte e tre le aree dell’edificio: quella destinata alle scuole, quella per i religiosi e quella per la chiesa. Di quest’opera, tutto è andato distrutto, tranne il portale principale del collegio, che oggi si trova murato in una struttura secondaria, alla sede del rettorato, passando da via Venezian; su di esso la dicitura latina di “Primus ac prototypum collegium“, ci dice che questa scuola era la prima ad essere stata fondata dalla compagnia di Gesù e doveva servire da modello per tutte le altre.

Nel 1909 e negli anni a seguire, l’Ateneo riacquistava vitalità riuscendo a superare, grazie a rettori come Gaetano Martino e Salvatore Pugliatti, momenti storici e civili particolarmente difficili.

Tra gli alunni celebri, l’Università di Messina vanta: Santo Versace, Antonio Martino, Nicola Calipari, Paolo Fulci.

Dopo l’ateneo messinese, nel 1805 viene istituita l’Università degli Studi di Palermo e, di più recente istituzione è l’Università semiprivata Enna-Kore.

 

Oggi l’Ateneo messinese, propone un’ampia offerta formativa e si articola in diversi poli situati al centro e nelle periferie della città, tra questi: il Polo Papardo, il Polo Annunziata, ospitante anche la Cittadella Sportiva Universitaria; il Policlinico Universitario, ed il Centro Cittadino; conta circa 39.600 iscritti e viene quindi classificata tra gli Atenei medi, al 2° posto tra le Università Meridionali ed al 35° posto  tra le Università Statali.

Insomma, La La Land non potrà di certo vantare l’Oscar a “Miglior Film” come L’Università di Messina non potrà vantare di essere nella classifica tra le Università maggiormente prestigiose d’Italia, ma entrambi hanno e continueranno ad avere qualcosa che, forse è il caso di dire, non va bene a tutti ma, va bene a molti. Ed a noi, comuni studenti universitari messinesi, va bene così!

Erika Santoddì

Foto: Giulia Greco

Giornata di informazione/formazione sulla protezione dei sistemi informatici

IMG_20160712_100203Si è svolto il 12 luglio, nei locali dell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina, il convegno “Giornata di informazione/formazione sulla protezione dei sistemi informatici“, organizzato dal dipartimento MIFT (Scienze matematiche ed informatiche, scienze fisiche e scienze della terra) in collaborazione con l’Accademia Peloritana dei Pericolanti, con relatore prof. Giaquinta, e Kaspersky Lab Italia, azienda leader mondiale nel settore della protezione dei sistemi informatici, con anche la presenza dell’Ordine degli Ingegneri e dell’Ordine degli Avvocati, nella persona dell’avv. Ciraolo. Il seminario, che ha visto la presenza di oltre 100 studenti, ha trattato di Cryptomalware, Cybersecurity Education e Cybercrime. Tra i relatori, il dott. Orazio Mistretta (Sansec srl), il dott. Fabio Sammartino (Kaspersky Lab Italia), e la prof. Luigia Puccio (Università degli Studi di Messina, Dipartimento MIFT).

L’evento è rilevante nello scenario informatico attuale, poiché non è raro trovare computer infetti da virus che criptano i file che questo contiene, non permettendo all’utente di poter accedere a questi ultimi, e richiedendo una somma in denaro in cambio della “chiave di decriptazione”, creando un disagio e un danno non indifferenti.

“Vogliamo che questa conferenza sia solo l’inizio di questo percorso, per una ancora più proficua collaborazione tra il Dipartimento MIFT e le figure che sono oggi intervenute, col corso di laurea Informatica culla del centro di formazione di sicurezza informatica, viste le competenze che abbiamo in Sicilia sia per quanto riguarda le aziende presenti sul territorio che per quanto riguarda le personalità di spicco che la nostra terra ospita.” – ha affermato la prof. Puccio, coordinatrice del CdL Informatica, ribadendo come l’innovazione non può non passare attraverso l’istituzione universitaria, nella fattispecie il dipartimento MIFT.

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Salvo Bertoncini