#NextGenerationMe: The Whistling Heads tra rock e punk

Altro giro, altra corsa, stavolta per il ciclo di #NextGenerationMe passano dai microfoni di UniVersoMe i The Whistling Heads. Figli artistici del Retronouveau, Giuseppe Arnao (batteria), Samuele Costa (basso), Santino Mondello (chitarra) e Alberto Zaccaro (voce e chitarra) hanno fatto uscire il loro primo album rock punk l’1 settembre scorso, Dull Boy, uscito per Disasters By Choice, ma la loro storia comincia più lontano.

The Whistling Heads: «Siamo nati nel 2020 presso le sale prove di Messina»

«I primi due membri – dice Alberto – siamo stati io e Santino. All’inizio avevamo un altro bassista, ma quando è andato via è entrato Samuele, io e lui ci conosciamo da quando siamo piccoli. Dopo un po’ è arrivato un batterista con cui abbiamo fatto il primo concerto, ma quando è andato via è arrivato Ziffo. (Giuseppe Arnao)»

Ma come si capisce di essere una band, di voler fare le cose sul serio? La risposta dei ragazzi è che, nel loro caso, è avvenuto tutto velocemente e per caso subito dopo aver incontrato l’attuale batterista. È da quel momento, infatti, che hanno cominciato a scrivere i brani che sono stati raccolti in Dull Boy (eccetto Peaceful Warning, scritta prima) e il 5 agosto 2021 hanno debuttato al Retronouveau.

“What if we believe in something
that is not true”
(Peaceful Warning)

La chitarra di Alberto Zaccaro ©Giulia Cavallaro

Teste che fischiano a Messina

Alla domanda sulle ragioni del loro nome, la risposta è inattesa: «All’inizio l’idea del fischio era relativo alle chitarre – dice Giuseppe – ma poi per caso si è creata una connotazione molto più specifica nel nome. The Whistling Heads, letteralmente “teste che fischiano”, si rifà all’insulto messinese testa che frisca”.»

È conflittuale, però, il rapporto della band con la loro città, a tal punto da scegliere di trarre forza da un insulto prettamente locale. Alla domanda “Messina è un terreno fertile?“, infatti, le risposte fanno emergere una certa aridità della città. L’unico porto salvo – per la band – è proprio il Retronouveau, in cui li abbiamo seguiti durante una sessione di prove in preparazione al tour che hanno fatto dal 16 al 19 novembre tra Bologna, Genova, Milano e Rimini. 

Tra i primi a credere in loro c’è, infatti, proprio il direttore artistico del locale, Davide Patania: «Io lavoravo al Retro – dice Alberto – e ho detto a Davide che avevo una band, chiedendogli di farmi suonare. Lui ha stranamente accettato solo avendo ascoltato delle demo molto brutte, evidentemente ci aveva visto qualcosa

Cosa aspettarsi dai The Whistling Heads?

«Abbiamo un nuovo singolo – dice Samuele – che ha delle sonorità diverse dal disco, è già registrato e uscirà. I nostri piani, però, sono di andare all’estero, non di restare qua.»

Sembra non si fermino mai e, anche se appena tornati, sono già pronti a ripartire e far tremare tutti i locali d’Italia. Dove trovarli? Il 2 dicembre al Fanfulla di Roma, il 9 dicembre a Ragusa al The Globe e, per finire, proprio dietro casa, a Catania al Mono il 16 dicembre.

Non solo serietà: tra una chiacchiera e l’altra, ci raccontano anche un aneddoto direttamente da una data a Ragusa: «Stava cominciando il concerto, un momento di massima concentrazione, stavamo sistemando tutto. Si avvicina un signore – dice Alberto – e mi fa “Puoi fare gli auguri a mio cugino Stefano?”. Già gli altri stavano cominciando l’intro, io ero concentrato, ho detto di sì ma alla fine non ho fatto gli auguri.»

“I’m living the teenage cliché
Too young to understand all the
things you said”
(Teenage Cliché)

Da sinistra: Alberto Zaccaro e Santino Mondello ©Giulia Cavallaro

 

In conclusione, auguri Stefano, anche se in ritardo! E attenti a via Crocerossa, 33, sono arrivati i The Whistling Heads a rompere la monotonia!

 

Giulia Cavallaro

Messina Vinyl Fest

Appassionati di musica, dischi e vinile niente paura, dopo “Alta fedeltà” torna in città il mercatino del vinile con un evento inedito che avrà come cornice il Retronouveau.

Appuntamento domenica 27 settembre dalle 16 alle 21 con: Area Expo con LP, CD, Memorabilia, libri e oggetti vintage. Stand dedicato ai libri di musica a cura della Libreria Colapesce. Area Bar con DJ SET a oltranza.

Nel corso del dj set ogni espositore potrà suonare un disco in vendita e presentarlo al pubblico. Evento aperto a professionisti ma anche a espositori amatorialli, spazio soprattutto ai non addetti ai lavori che vorranno vendere o scambiare i dischi(previa prenotazione).

Francesco Bonaccorso, l’organizzatore dell’evento diventato un punto di riferimento per gli appassionati dichiara: “Il Messina Vinyl Fest rappresenta non solo una giornata all’insegna della buona musica, ma una vera e propria festa per valorizzare il mercato del vinile, il formato principe della storia della musica e che adesso è stato riscoperto anche dai più giovani. Per me è una grandissima soddisfazione vedere genitori e figli condividere questa passione e venire qui a curiosare tra i banchi. Poi se avete in casa dei dischi che non sentite più, venite a sbarazzarvene: potreste portare dei dischi di Julio Iglesias di vostra nonna e andare via con un bell’LP di new wave ad esempio! Vi aspettiamo.”

Mappa per raggiungere il luogo dell’evento:

Per maggiori informazioni link all’evento: Messina Vinyl Fest

Ghemon in tour a Messina. Intervista esclusiva per UniVersoMe

Ritorna a Messina Ghemon dopo il grande successo di critica e pubblico per l’album “ORCHIdee”. Il rapper di Avellino che ha cambiato il modo di intendere il rap e la musica black in Italia, con una ricchezza musicale e lessicale caratterizzata da una forte parte melodica stasera presenterà la sua ultima opera “Mezzanotte“, esibendosi insieme al gruppo “Le forze del bene“. Noi di UniVersoMe siamo riusciti ad intervistarlo in esclusiva.

Stasera sei a Messina al Retronouveau per  la seconda volta. Sei già venuto in città con il tour di Orchidee, io c’ero e della tua performance mi ha colpito più di tutto questa inusitata formula del rap sugli strumenti dal vivo invece che semplici strumentali. Oggi la riproponi con il gruppo “Le forze del bene”; cosa ti piace di questa struttura?

La verità è che ne sono sempre stato affascinato. Nel Rap che ascoltavo da ragazzo a un certo punto c’è stato uno smarcamento dalle strumentali e dal deejaying con un ritorno agli strumenti dal vivo. Oggi in più ci sarà anche tanto cantato, tutte cose che avrei desiderato fare prima ma i tempi non erano ancora maturi. Sono contento di averlo fatto perché trovo molto più stimolante in studio il momento creativo con la band.

Ho letto che stavolta rispetto a Orchidee ti sei cimentato anche nella composizione delle musiche. Ci racconti un po’ come è andata?

È stata una cosa bella e spontanea che avevo sempre pensato di fare senza averne il coraggio, forse per rispetto delle competenze dei musicisti. Però è stato molto bello cimentarsi in qualcosa di nuovo soprattutto a 35 anni.

L’album mi è parso una profonda riflessione dopo ciò che ti è capitato negli ultimi anni. Per dire un titolo esplicito: “Dopo la medicina”. Anche se è una frase fatta che “ammettere di avere un problema è il primo passo per risolverlo”, tu come hai fatto il primo passo?

C’è voluto molto più coraggio a vivere queste cose piuttosto che dirle, oggi parlarne è un gioco da ragazzi. Diciamo che la frase fatta in fondo è vera. Nel primo passo sono stato supportato dalla mia compagna di allora, però tutto è partito da me. La depressione clinica è un argomento pesante però già parlarne lo alleggerisce e io sono contentissimo di averlo fatto. Va detto comunque che io non mi sono mai vergognato di parlare di queste cose, lo facevo già in pezzi come “Fantasmi” anche se lì il tutto aveva un linguaggio più criptico.

In Italia questo è un po’ uno stigma, tu hai un grande coraggio nel parlarne nelle tue canzoni e nelle interviste. Scrivi di tutto questo solo per esprimerti o c’è anche una valenza educativa, diciamo propedeutica a far fare il primo passo a chi ti ascolta e vive lo stesso disagio?

Finché scrivevo l’album, era per me. Invece dal momento in cui l’ho pubblicato è diventato propedeutico. Ogni volta che qualcuno tratta un argomento un po’ più complicato diventa noioso e sicuramente è un carico di responsabilità maggiore che mi prendo, però preferisco assumermi ciò piuttosto che parlare dei soldi che faccio o delle cose che compro. Le persone mi ringraziano per aver parlato di argomenti di cui avrebbero voluto parlare loro e questo per me vale tantissimo.

Meraviglioso tutto quello che stai facendo adesso, ma la domanda sul futuro non posso non fartela. Disco nuovo, tour pieno di date, hai pubblicato un libro da poco. Però recentemente hai dichiarato che ti piacerebbe fare una sorta di talk show. Ora, ti conosco come innovatore, anticonformista, quindi ti chiedo, ma fai sul serio su questa cosa?

In realtà è un progetto che è già in divenire. Nasce dall’esigenza di trattare argomenti che non riesco a toccare nelle canzoni. Far uscire quella parte di me più ironica e chiassosa. Non mi interessa fare il comico però voglio utilizzare un contenitore creativo più ampio di quello che utilizzo oggi. Più che un talk-show mi piacerebbe fare dei monologhi perché non è molto diverso da quello che già faccio scrivendo canzoni o scrivendo libri. Voglio dire non è che a 36 anni mi rincitrullisco e mi viene voglia di andare a fare il tronista a Uomini e Donne (ride di gusto).

Ancora non avete preso il biglietto? Ci vediamo stasera al Retronouveau alle 22:30.

Alessio Gugliotta

Eventi della settimana

7 febbraio

APERIBOOK SULLE NOTE DI FABRIZIO DE ANDRÈ

Dove: LaFeltrinelliPoint via Ghibellina 32

Quando: ore 20:00

Cosa: Accompagnati dalla musica del grande Fabrizio De Andrè vi aspettiamo mercoledì per brindare e mangiare all’aperibook.

Drink+Buffet 10euro
consultazione libri e wi-fi free
THE POLICLINIC PARTY SHOW
Dove: Centro Multiculturale Officina via Croce Rossa 69
Quando: ore 23:00
Cosa: L’Associazione “Figli d’Ippocrate” è lieta di Presentarvi: “ THE-POLICLINIC PARTY-SHOW ”
the 4th Anniversary -Ocean Production Surprise-
2 DANCE FLOOR : MAINSTAGE –REGGAE/TEC STAGE
MAIN STAGE
LINE UP BACK TO BACK
MASSIMO TRUNFIO VS DJ PHILIP1 VS DJ IVAN LA ROSA
SPECIAL VOICE
MARCO PARISIREGGAE/TEC STAGE
FABIO RUSSO DJ VS 2P BROS VS HEAVID SAIHNT

INGRESSO ESCLUSIVAMENTE IN PREVENDITA :

DONNA: 12 € CON CONSUMAZIONE
UOMO: 15€ CON CONSUMAZIONE

PACCHETTI TAVOLO MAIN
PACCHETTI TAVOLO PRIVÈ
PACCHETTI TAVOLO SUPER PRIVEE’
9 febbraio
COLAPESCE LOVES VINYL – VINYL DJ SET / STEREO8 & FEDERICA VITA 
Dove: Colapesce via Mario Giurba 8/10
Quando: ore 19:30 – 23:30
Cosa: “il lunedì cadi a pezzi
il martedì e il mercoledì mi spezzi il cuore
Il giovedì nemmeno inizia
è il venerdì che sono innamorato”
trad. “Friday I’m in love, The Cure (1992)Colapesce torna ad agitare la sua potente calamita per attrarre a sè
nuovi dischi e librarsi in effusioni amorose lungo i solchi di nuove sonorità.
Ad aprire le proprie valigie dei sogni questo Venerdì saranno
MR STEREO8
❥dal suo cilindro continua ad estrarre cimeli da mostrare ma soprattutto preziosità da ascoltare;
FEDERICA VITA
❥Si vocifera che per compiacere Colapesce abbia persino fatto man bassa anche dei dischi di papà;

Non resta che drizzare le orecchie.

COMA COSE LIVE AT RETRONOUVEAU
Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33
Quando: ore 22:30
Cosa: Francesca alias California e Fausto Zanardelli aka Fausto Lama sono i Coma_Cose, duo alternative-rap italiano nato per caso, un po’ come il loro nome:”Coma” è una provocazione, riferito ad un momento storico in cui,secondo loro, è arrivato il momento di aprire gli occhi, di svegliarsi; “Cose”, invece, non vuol dire nulla, l’hanno messo accanto a “Coma” perché, sempre secondo loro, ci stava bene.
Nei loro pezzi raccontano com’è la vita milanese (citando spesso luoghi di Milano, come rosticcerie e posti simbolo della movida – ma anche trasporti pubblici come il tram 14 direzione Lorenteggio); la loro musica è un’ “attitudine urbana, che suona come gli ingressi dei palazzi di Milano di notte, Laura Palmer o giù di lì.”
Su YouTube i primi pezzi sono stati pubblicati in questo ordine: “Cannibalismo” (febbraio 2017), “Golgota” (marzo 2017), “Deserto” (maggio 2017), “Jugoslavia” (giugno 2017).
“Inverno ticinese” è uscito lo scorso 13 ottobre: è un EP che contiene appena tre pezzi in cui i Coma Cose mischiano generi e stili, dal rap all’elettronica, passando per il cantautorato. I pezzi sono prodotti dal trio di producers Mamakass.Aftershow Dj set CLIMA – dj set Davide Patania
APERTURA PORTE: 22.30
START SHOW: 23.30
INGRESSO: €10 al botteghino
10 febbraio
CUSUNIME – CUSPALERMO
Dove: CUS Unime ASD viale Giovanni Palatucci 13 SS Annunziata
Quando: ore 14:50
Cosa:  Campionato Serie B di pallanuoto maschile
GIOVANNI GUIDI IN “PLANETH EARTH” – PIANO SOLO TOUR
Dove: Palacultura viale Boccetta
Quando: ore 18:30
Cosa: “PLANET EARTH” – Piano Solo Tour
GIOVANNI GUIDI pianoforte
Programma
GIOVANNI GUIDI (1985)
Trilly
Leonie
The Night it Rained forever
The house Behind This one

OSVALDO FARRES (1903-1985)
Quizas, quizas, quizas
LEO FERRÈ (1916-1993)
Avec le tempsIngresso per i non abbonati:
BIGLIETTO INTERO 15€
BIGLIETTO RIDOTTO (giovani sino a 30 anni) 10€
STUDENTI (sino a 18 anni) 5€

L’Artista
Giovanni Guidi nasce a Foligno nel 1985. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Con quest’ultimo gruppo ha inciso nel 2006 e nel 2010 due Cd per l’Editoriale l’Espresso. Attualmente, oltre alla collaborazione con Enrico Rava, all’acclamatissimo duo “Soupstar “con Gianluca Petrella, al trio “Thanks For The Fire” con il trombettista Luca Aquino e il percussionista Michele Rabbia, al duo “Closer” con Daniele Di Bonaventura al bandoneon, ai ” Three Pianos” con Claudio Filippini e Mirko Signorile, con cui ha pubblicato un bell’album per la rivista Musica Jazz, alla collaborazione in trio con Matthew Herbert ed Enrico Rava, è leader di propri gruppi come ” Drive” con cui si esibisce al fender rhodes, con Joe Rehmer al basso elettrico e Federico Scettri alla batteria, al trio con Thomas Morgan e Joe Lobo, a cui, per la sua prossima registrazione targata ECM, si aggiungeranno Francesco Bearzatti al sax tenore e Roberto Cecchetto alla chitarra, ai Gam Scorpions, gruppo che ha costituito insieme ad alcuni richiedenti asilo provenienti da Gambia e Senegal. Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Zurich Nu Jazz, Umbria Jazz Balcanic Windows, Stavanger Mai Jazz, Jazzaldia, North Sea Jazz Festival, Molde Jazz, Berlino Jazz Festival, Copenhagen Jazz Festival, Barcelona Jazz, Varsavia Jazz Days, Le Mans Festival, Portland Jazz Festival, San Francisco Jazz Festival ed anche in teatri e club a New York, San Paolo, Rio De Janeiro, Buenos Aires, Santiago del Cile , Brasilia, Salvador de Bahia, Dublino, Parigi, Londra, Monaco, Berlino, Seoul, Hong Kong, Tokyo, Jakarta. Il primo album a suo nome “Tomorrow Never Knows” è stato pubblicato nell’agosto 06 per l’etichetta giapponese VENUS e recensito con cinque stelle dal mensile Swing Journal. Successivamente ha pubblicato quattro album con l’etichetta CAM JAZZ. È del 2013 il primo album registrato a suo nome per la prestigiosa ECM di Monaco: “City of broken Dreams” inciso in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo. Ha vinto poi vari premi tra cui il referendum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz, come miglior nuovo talento 2007. Nel giugno 2016 ha pubblicato l’album “Rebel Band” per l’Editoriale L’Espresso nell’ambito della collana dedicata ai più importanti jazzisti italiani. Dopo l’uscita nel 2015 di “This is the day” registrato in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo, il 2 Settembre 2016 è uscito il nuovo disco ECM “Ida Lupino” inciso con Gianluca Petrella, Louis Sclavis e Gerald Cleaver, che è stato votato “miglior nuovo album italiano 2016″ da una giuria composta da circa 60 critici e giornalisti specializzati nel referendum Top Jazz indetto dal mensile Musica Jazz. Nello scorso luglio ha compiuto un lungo tour europeo con l’ Enrico Rava – Tomasz Stanko Quintet. Nel Maggio 2018 è previsto un tour europeo con una nuova formazione “Salida”, che comprende David Virelles alle tastiere, Dezron Douglas al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria.

MALAGRAZIA 
Dove: Clan off teatro via Trento 4
Quando: sabato 10 ore 18:30 e 21:30 – domenica 11 ore 18:30
Cosa: EVENTO SPECIALE IN PRIMA NAZIONALE
FUORI ABBONAMENTO
È consigliata la prenotazione al 388 811.06.18 (chiamando ovvero mandando sms o messaggio whatsapp) oppure tramite email all’indirizzo info@clandegliattori.it, indicando il nome, il giorno e l’orario per il quale si intende prenotare il posto.Ideazione e regia Giuseppe Isgrò
drammaturgia Michelangelo Zeno
con Edoardo Barbone e Daniele Fedeli
architettura del suono Stefano De Ponti
cura del progetto Francesca Marianna Consonni
assistente alla regia Edoardo Barbera
immagine Mauro Vignando
foto Mauro Brovelli
grafica Nicola Gasco
collaborazione alla promozione Giuseppina Borghese
ufficio stampa Le Staffette
uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist
in collaborazione con
Evoè, Rovereto / Teatro Civico 14, Caserta / Teatro Rossi Aperto, Pisa / AltoFest, Napoli / Odemà, Milano

Malagrazia ovvero “la grazia che viene dal male”, la straordinaria e controversa capacità umana di resistere alla catastrofe. Ma anche “l’azione fuori dal garbo”, fuori dalla regola data, perché questa regola è venuta meno, è stata dimenticata o non esiste più. In questo mondo nuovo (o forse alla fine di uno vecchio) troviamo due fratelli, rinchiusi, soli con il pensiero costante del fuori, di ciò che è stato, di ciò che sarà. Due bambini persi nel loro gioco che simula il mondo, due orfani che reinventano la propria sconosciuta storia familiare, due superstiti che indagano sulle cause della fine, forse due esemplari di una nuova specie, all’alba di una natura tutta da immaginare. Il loro rapporto è fatto di lotta, soccorso, sfida, gioco, prevaricazione e un amore che non ha più le dimensioni del lecito e del comune. Il luogo in cui sono asserragliati, ora una stanza dei giochi, ora un bunker, ora un’isola, è un territorio sospeso, animato da presenze affilate e pericolose, fantasmi della loro continua ridefinizione di eventi e cose. Ogni oggetto ad essi rimasto, infatti, così come ogni concetto ricordato, acquista un uso nuovo, improprio, paradossale. I due inventeranno mondi passati e presenti, alle prese con pestilenze immaginarie e doveri di stato, fino alla ricerca ultima dell’origine dell’uomo. Questo è il tempo dove si sviluppa malagrazia, il nuovo lavoro di Phoebe Zeitgeist che mette in scena la vertigine emotiva di un’umanità dilaniata dalla paura di restare sola con sé stessa. Il lavoro parte da uno studio dedicato a Franco Scaldati, alla sua parola viva e ai suoi personaggi capaci di una poesia spietata.

MARIAFAUSTA LIVE MILLION FACES RELEASE PARTY
Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33
Quando: 22:30
Cosa: Violinista, cantante e compositrice, Mariafausta (alias di Maria Fausta Rizzo) si approccia allo studio della musica a 12 anni.
Si diploma in violino al Conservatorio Corelli di Messina, in jazz al CMDL in Francia e in direzione d’orchestra all’European Conducting Academy di Vicenza.
Collabora con formazioni di tutti i generi dal barocco alla musica pop, l´elettronica, il rock classico e progressive, il blues e il jazz. È stata la leader, cantante / violinista in una rock-progressive band chiamata Spell trio.
In Francia, dove ha vissuto per diversi anni, suona anche al prestigioso Festival di Samois su Seine.
Negli ultimi tre anni scrive colonne sonore per le librerie televisive di R.T.I. Mediaset e si dedica al suo progetto personale “Million Faces”.
Aftershow dj set Davide Patania
APERTURA PORTE: 22.30
START SHOW: 23.30
INGRESSO: €5 al botteghino
Arianna De Arcangelis

Mistaman apre il suo tour a Messina-Intervista esclusiva per UniVersoMe

 

mistamanrealtaaumentatatourQuando si dice buona la prima. Giovedì 2 dicembre il rapper Mistaman, artista di punta dell’etichetta discografica Unlimited Struggle, ha aperto a Messina al Retronouveau il tour di promozione del nuovo album “Realtà aumentata”. Rilasciato il 4 novembre scorso, il disco rappresenta la sesta fatica dell’artista trevigiano classe ’76, che dopo più di vent’anni di carriera riesce ancora a sorprendere i suoi ascoltatori con qualcosa di attuale ma senza perderà le sue peculiarità artistiche. Scrivono su di lui: “I giochi di parole e le doppie chiavi di lettura dei suoi testi sono quanto di più tecnico il rap italiano possa offrire”. Noi di UniVersoMe siamo riusciti ad intervistarlo in esclusiva, e poichè i giochi di parole rivestono un ruolo quantomai centrale nella sua produzione, abbiamo deciso anche noi di metterli al centro della nostra intervista.

Partiamo dal titolo dell’album: “Realtà aumentata”; una visione sovrapposta alla realtà per aumentarne la comprensione. Chi  ascolta il tuo ultimo lavoro, di cosa si deve rendere conto?

Nell’album ci sono  due dimensioni: una introspettiva che tocca tasti molto personali come la musica e il mio interrogarmi nel farla; l’altra di più ampio respiro sul sociale. Il filo conduttore di tutto, ciò di cui vorrei la gente si rendesse conto, è di non dare per scontate le cose ma di andare in profondità. Questo è il concetto, è un disco contro la superficialità!

“E se la terra trema non ci resta che, fare festa come, se non c’è domani” (Non c’è domani, 2016). Quindi la soluzione a tutto è fregarsene?

È una canzone che propone una soluzione sarcastica. Il pezzo inizia come una presa di coscienza della crisi e delle cose che non vanno finché non si capisce che la soluzione a tutto è fare festa, ma è una soluzione sarcastica perché è quello che normalmente fanno le persone, quindi non va inteso letteralmente. Ci tenevo a sottolinearlo. -La soluzione a tutto è ascoltare il tuo disco?-  Macchè magari! La soluzione purtroppo, a differenza di quello che ci fanno credere le varie forze politiche, non è semplice. Credo sia necessario immergersi nella complessità delle cose e venir fuori con piccole soluzioni a piccoli problemi. Trovo che le soluzioni grandi siano quasi sempre populiste.

“So che devo smetterla di prenderla alla lettera o finisce, che il mio dj si esibisce con un frullatore, perché il traduttore non capisce che avevamo chiesto un mixer” (Lost in translation, 2016). Sei uno dei rapper più tecnici della scena italiana, ma sei sicuro che la gente ti capisca? Ti senti un’artista incompreso?

Io ho sempre cercato di non sottovalutare l’ascoltatore. Se fossi uno che si misura  con un pubblico generalista o se preferisci mainstream, mi dovrei porre fortemente il problema di essere comprensibile e addirittura cercare di dire qualcosa che quando la gente mi ascolta dice: “Merda questo la pensa come me!”. Dovrei essere comprensibile e allo stesso tempo dire delle cose condivisibili. Ad esempio nel brano “Se non ti piaccio”, io dico che dopo tutto quello che ho fatto penso di potermi permettere di avere l’arroganza di dire: “se non ti piaccio non c’è problema,ciao”. Se ascolti la mia musica  mi aspetto che tu in primis abbia voglia di approfondire. Quindi in conclusione, non voglio né sottovalutare l’ascoltatore né abbassare il livello di ciò che faccio per arrivare a più persone. In passato c’è stato un tentativo da parte mia di rendermi più comprensibile però alla fine, la mia complessità interiore si è sempre tradotta in una complessità dei testi.

img_9932“Scrivo col cuore neanche tocco penna e carta elettrodi sul petto il testo è  sull’elettrocardiogramma” (Posse Cut, 2014). Dando per certo che tu non scriva i tuoi pezzi in cardiologia, come si struttura il tuo processo creativo?

C’è un nucleo di cuore, sotto uno strato esterno di cervello. Faccio pezzi sia di tecnica pura, in cui magari dico cose che sono tutt’altro che impegnate, sia pezzi “conscious”, cosa che attinge sicuramente un po’ da quello che è lo stile di noi della Unlimited Struggle che facciamo canzoni serie e profonde. L’hip-hop ha una componente gioviale e poi una parte riflessiva, ma in realtà queste parti si compenetrano di continuo. In quest’album il brano “Irreversibile” è un pezzo contro la mentalità del consumismo fine a se stesso, che però è fatto con una tecnica estremamente fine. Purtroppo fare tante cose diverse è un autogol artisticamente parlando. L’ascoltatore si aspetta sempre la stessa cosa, e quando tu gli dai tante cose diverse è più facile deluderlo. È un caro prezzo da pagare, ma lo pago volentieri.

img_9931 “Volevi tutto subito così hai stretto i denti hai subìto, sembra che tutti provino a passare un provìno ,e che mai si destino dal proprio destìno” (A100, 2014). Cosa pensi dei rapper usciti dai talent-show?

Me la fanno spesso questa domanda sui talent. In verità qualche sera mi è capitato di stare a casa con amici e guardare questi programmi. Devo dire che sono uno spettacolo divertente da vedere e da commentare. Però a me quello che non piace è l’idea che un’artista vada a farsi giudicare e che si sottometta a quello che di fatto è un potere come quello televisivo e quello delle case discografiche. Preferirei una realtà che venisse dal basso, che sfidi il potere. Il fatto che uno per avere questi riflettori addosso debba chinare la testa e sottostare a questo circo, io lo trovo opposto al senso dell’arte. Nel ’94 quando ho iniziato eravamo opposti al mainstream, certamente da parte nostra c’era un’attitudine un po’ immatura, un po’ punk, ma l’hip-hop stesso nasce come una controcultura. Io vorrei fossimo tutti contro la commercializzazione dell’arte, non biasimo loro perché dovrebbe esserci un sistema che aiuta i giovani in Italia a fare musica. Invece, vuoi per la tassazione, vuoi per una mancanza di opportunità non viene realmente permesso ad un talento di esprimersi. Il business musicale italiano non è facile per i giovani, capisco perché vanno in questo tipo di programmi.

img_9972“È il giorno del comizio e han sempre la soluzione, se io fossi in Parlamento forse non sarei migliore, ma mangerei di meno è una questione di costituzione” (Si salvi chi può, 2014). Anche il 4 dicembre è una questione di Costituzione. Tu voti Sì o No?

Io voterò No. Ritengo che dentro questo referendum abbiano infilato un po’ di tutto. Ho paura che sia l’ennesimo specchietto per le allodole, ed è un peccato perché l’idea di velocizzare il percorso delle leggi in Parlamento è lodevole. Ma sappiamo bene che ci hanno infilato tante cose meno valide, tra cui il fatto di scegliere i senatori dalle regioni e dalle città metropolitane. La democrazia è stata già hackerata in più modi e questo a me sembra nient’altro che l’ennesimo tentativo.

Foto di: Giulia Greco

Alessio Gugliotta