Il Decreto “Rilancio”: ecco le mosse del Governo per risollevare l’economia

Il 13 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legge “Rilancio”. Una manovra da circa 155 miliardi di euro, di cui 55 in extra-deficit, destinati a rivitalizzare e sostenere la provata economia nazionale in questa nuova fase.

Il Decreto prevede numerosi interventi per rinforzare i settori della salute e della sicurezza, sostenere le imprese, i redditi da lavoro, il turismo e la cultura. Tra le misure vi è anche la cancellazione delle clausole di salvaguardia, eliminando così gli aumenti delle imposte (Iva e accise) previsti a partire dal 2021.

Nel vasta e corposa normativa d’urgenza vi sono tre aspetti fondamentali che suggeriscono l’indirizzo che il Premier Conte ha deciso di dare al governo e che sono indicativi delle dinamiche interne alla maggioranza: la sanatoria degli irregolari, il reddito di emergenza e la cassa integrazione straordinaria.

Circa il primo punto, il Decreto mira a garantire l’emersione del lavoro nero e la regolarizzazione limitatamente però ai braccianti, colf e badanti, di cittadinanza italiana e straniera con un rapporto di lavoro irregolare e cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto. Rimangono dunque esclusi i lavoratori irregolari nel settore dell’edilizia e gli «invisibili» dei ghetti, quelli cioè senza permesso di soggiorno.

Il procedimento di regolarizzazione viene avviato mediante richiesta, esperibile tanto dal lavoratore quanto dal datore di lavoro, che chiede l’emersione del rapporto di lavoro non regolare. La richiesta può essere presentata dai cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019. Questi potranno richiederne uno temporaneo di 6 mesi pagando 160 euro. Se entro quel termine otterranno un contratto di lavoro, il permesso verrà convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Nel caso in cui sia il datore di lavoro a presentare l’istanza di emersione del rapporto di lavoro deve indicare la durata del contratto di lavoro, la retribuzione non inferiore a quella prevista dal contratto collettivo, e pagare 400 euro.

 

Per incentivare l’emersione del lavoro nero si è reputato necessario garantire un’immunità nei confronti del datore di lavoro che presenta l’istanza. Lo scudo viene escluso per chi negli ultimi cinque anni sia stato condannato anche in via non definitiva per i reati di caporalato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tratta e sfruttamento della prostituzione, reclutamento di minori, droga.

Il secondo punto è quello del Reddito di Emergenza (REM). Si tratta di un nuovo istituto concepito per venire incontro a quei nuclei familiari rimasti esclusi dal Reddito di Cittadinanza e altri sussidi (circa 1 milione). Il Rem può variare da 400 a 800 euro e verrà erogato in due quote. I requisiti necessari per ottenere il Rem sono: la residenza in Italia (non la cittadinanza) e ISEE inferiore a 15mila euro.

Infine la cassa integrazione straordinaria. Su tale questione è necessaria una dovuta premessa sul funzionamento di questo istituto. La cassa integrazione è uno strumento ampiamente utilizzato in tutto il mondo. In Italia è gestita dall’INPS, che si occupa di rimborsare le aziende o di pagare direttamente una parte degli stipendi dei lavoratori anche quando questi non lavorano o lavorano a un orario ridotto. Il ricorso massiccio alla cassa integrazione, dovuto alla crisi pandemica, e l’impreparazione del personale hanno rallentato notevolmente le operazioni di erogazione dei sussidi. Ad essere maggiormente in difficoltà è la Cassa Integrazione in Deroga, quella destinata alle imprese con meno di 5 dipendenti e a tutte le altre imprese che normalmente non avrebbero accesso alla cassa ordinaria. Il 5 maggio l’INPS dichiarava di aver ricevuto 277 mila domande e di averne pagate 46 mila, per un totale di 97 mila beneficiari. Numeri piuttosto bassi sia per quanto riguarda le domande effettivamente pagate che per  le richieste arrivate all’INPS, probabilmente soltanto una frazione del totale.

La Cassa Integrazione in Deroga segue infatti un percorso burocratico molto più complicato. Per farne richiesta un’impresa deve prima passare dalla sua regione. Ogni passaggio in più può rallentare qualsiasi pratica, ma in questo caso, non tutte le regioni sono ugualmente preparate a gestire la mole di richieste.

In Campania e Veneto le richieste sono state gestite in maniera piuttosto efficiente, mentre la Lombardia ha incontrato grossissime difficoltà. In Sicilia i dipendenti della regione sono arrivati a chiedere un bonus di 10 euro per ogni pratica sbloccata, provocando l’irritazione della ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone.

Grazie al Decreto “Rilancio” i lavoratori e le aziende potranno adesso rivolgersi direttamente allo Stato presentando le proprie richieste all’Inps.

Filippo Giletto

Cosa sono i sogni? Perché sogniamo?

Un uomo durante la sua vita, sogna in media circa sei anni.

I sogni diminuiscono con l’avanzare dell’età.

Sebbene il sogno sia una funzione fisiologica comune studiata da tempo, ancora vi sono moltissimi punti interrogativi riguardo ad essa.

La teoria convenzionale ritiene che i sogni si sviluppino durante la fase del sonno REM, la fase caratterizzata dai rapidi movimenti oculari, dove si registra un cambiamento nel tracciato elettroencefalografico e si rileva un’attività cerebrale paragonabile a quella della veglia.

 Alcuni studi recenti stanno smentendo l’idea, affermando che i sogni avvengano anche in altre fasi del sonno.

Molto spesso si crede di non sognare nulla, in realtà è perché il soggetto si sveglia in fase non REM.

La zona del cervello deputata ai sogni qual è?

La nostra “Fabbrica dei sogni” sembra risiedere nella parte posteriore del cervello, zona correlata alla gestione di emozioni e memorie visive. La medicina dimostra come pazienti colpiti da ictus in queste aree siano diventati incapaci di sognare.

Sogno e neurotrasmettitori

Il ciclico passaggio al sonno REM e al sogno è dovuto a un crollo delle monoamine e all’aumento rapido dell’acetilcolina. Il ritorno al sonno non REM e quindi alla veglia è dato dal processo inverso.

E’ l’elevato livello di acetilcolina di alcune strutture profonde encefaliche, associato al crollo delle monoamine, ad attivare o inibire altre strutture cerebrali collegate. Ciò determina tutte caratteristiche “psicopatologiche del sogno”.

La perdita della volontà, la non consapevolezza di stare sognando, il difetto di logica e di memoria derivano dall’inibizione della corteccia frontale dorsale.

Tale inibizione attiva le strutture temporali limbiche, donde l’elevata emozionalità del sogno. Infine, le allucinazioni visive e di movimento (l’elemento più caratteristico del sogno) sono dovute all’attivazione della corteccia parietale e occipitale. Se tali episodi si verificassero durante la veglia sarebbero senza alcun dubbio espressione di una condizione psicopatologica. 

Il Sogno è una funzione utile?

Il fatto che il sonno REM sia individuato e descritto in tutti gli uccelli e i mammiferi, uomo incluso, indica la presenza del sonno REM come una condizione favorita sul piano evoluzionistico. Secondo alcuni scienziati il sogno protegge il sonno dagli stimoli sensoriali (salvo quando questi ultimi superano una certa soglia).

Secondo altri è un’attività cerebrale senza scopo, utile comunque alla fisiologia neurale.

Curiosità: Cosa sognano i ciechi?

Quando si pensa ad un sogno in genere si pensa ad un’immagine, avviene subito un’associazione in ambito visivo. Ma è sempre così? I Sogni sono la rielaborazione del nostro vissuto e dei nostri ricordi. Ce lo spiegano diverse testimonianze, ad esempio la storia di un madre lingua italiano trasferitosi a Londra da circa 10 anni, il quale sogna persone inglesi pronuncianti frasi miste in italiano e in inglese.

 «I sogni dei non vedenti tanto quelli dalla nascita quanto quelli diventati ciechi sono per lo più ispirati a suoni, odori, tatto, gusti».

 I ciechi presentano nei loro sogni e nella loro vita l’elaborazione di immagini, potremmo definire ciò come “impressione di sogno visivo” o semplicemente “creazione di un’immagine virtuale”. L’immagine virtuale è costruita su narrazioni, poiché immaginano persone e luoghi ogni giorno attraverso le descrizioni narrative degli altri (processo comune anche per chi vede, ad esempio quando si deve immaginare un luogo che non si conosce, o come quando si legge un libro e si immaginano i protagonisti e le scene).

Inoltre alcuni studi dimostrano che durante il sogno si attivano le stesse aree cerebrali correlate anche alla vista anche nei ciechi dalla nascita, si pensa possa esistere una “banca di immagini” innata. I soggetti diventati ciechi nell’arco della vita sognano ricordando immagini più sfumate secondo la testimonianza di Stephen Kuusisto (uomo nato prematuro e affetto da una retinopatia che gli ha tolto la vista, lasciandogli solo nell’infanzia la capacità di percepire alcune forme e colori. )

«Un sogno di un cieco sarà più simile a un quadro di Monet. Avrà persone e luoghi al suo interno, ma sarà più astratto o impressionista, meno legato a una rappresentazione fedele o fotografica di ciò che una persona vedente potrebbe avere».

 I sogni nella storia

Il significato dei sogni è un dilemma che da sempre ha affascinato menti eccezionali come Omero, Dante e Shakespeare.

Nell’antichità si credeva che i sogni fossero ispirati dagli dei, durante l’illuminismo vennero trascurati, ritenuti assurdi o privi di logica, nel ‘900 avvenne il loro riscatto tramite la psicoanalisi. Oggi il sonno e i sogni sono ancora oggetto di studio di molti ricercatori, neurologi, fisiologi, psicologi, e psichiatri, usati come riferimento per l’approccio psicoterapeutico.

 Interpretazione dei sogni secondo i padri della psicoanalisi

La visione dei sogni secondo Freud e Jung, i padri della psicanalisi, assume un significato molto importante. Per Freud il sogno è: “Il soddisfacimento allucinatorio di un desiderio mascherato.”

 Un atto inconscio sottoposto ad azione censurante dalla coscienza e quindi rimosso. Può essere un ricordo, un’impressione fugace di un evento passato.

 «Tutto il materiale che costituisce il contenuto del sogno deriva in qualche modo da ciò che abbiamo vissuto e viene riprodotto, ricordato nel sogno». La prospettiva freudiana privilegia soprattutto gli aspetti legati alla sessualità.

Per Jung il sogno è qualcosa di più complesso.

 «Le figure del sogno sono certi aspetti della personalità del sognatore…Dobbiamo maneggiare i sogni con sfumature, come un lavoro di arte, non logicamente o razionalmente, come uno può dare un giudizio».

 Poiché il sogno rivela l’inconscio, ha una struttura e dei contenuti disordinati, illogici e spesso diametralmente opposti alla coscienza.

 Per cui al sogno non possono essere applicati rigidi schemi logici, propri di quest’ultima.

Oltre all’ individualità del soggetto Jung si sofferma sul contesto. Nel contesto tra i sogni di diversi pazienti, riscontra analogie, simbolismi, legati alla storia dell’umanità, alla cultura, presenti nelle leggende, nei miti.

Scoprendo quest’affinità tra la mitologia antica e la psicologia dei primitivi Jung interpreta questi sogni, definendoli “archetipici”. Sogni che presuppongono l’esistenza di un inconscio individuale e collettivo (uno strato più profondo dell’inconscio).

 Funzioni dei sogni, riassunto di molteplici studi

  • Lettere a noi stessi, avvertimenti

Il sogno ha una funzione di “compensazione”, e questo accade tutte le volte che il sognatore, nella vita cosciente, non ha valutato tutte le possibilità. In questo caso il sogno permette di integrare e arricchire fatti, persone, cose.

  • Equilibrio mentale è uno sfogo di pulsioni, aggressività, pensieri che durante la giornata sono rimossi e soppressi, se non presenti nel sogno sfocerebbero in psicosi.
  • Sogniamo per dimenticare

Alcuni sostengono che il sogno serva “all’ecologia del cervello”, rimuovere tutto ciò che non ci è utile, selezionare le informazioni necessarie per il giorno successivo, come uno “spazzino dell’attiva intellettuale”.

  • Sogno e creatività

E’ noto da secoli il potere dei sogni di creare, ispirare, fornire soluzioni a problemi complessi, apparentemente irrisolvibili durante l’attività diurna.

Soluzioni emerse al risveglio dopo una bella dormita, sono una costante comune nelle vite di artisti e scienziati in grado di comunicare col proprio inconscio. Basti pensare alla incredibile storia di Kekulé che tramite il sogno di un serpente elaborò la struttura ciclica del benzene.

 Non a caso gli antichi dicevano: «La notte porta consiglio».

  • Benessere mentale e formazione dei ricordi

Sembra che i sogni e la qualità del sonno siano importantissimi per il benessere mentale.

Un soggetto che si astiene dal sonno avrà delle allucinazioni e dei comportamenti psicopatologici analoghi a quelli compiuti durante il sogno. Per Kant «Il pazzo è un sognatore sveglio».

Inoltre la memorizzazione e i ricordi si formano durante il sonno nelle fasi REM per cui si pensa che i sogni sebbene non direttamente connessi, siano implicati nella memorizzazione.

Consigli:

  • Tenere un diario dei sogni

Annotare il sogno ogni mattina appena svegli, aiuta a riequilibrare la psiche, anche se si è incapaci di capirne il significato. Consigliato per conoscersi meglio.

Il sogno è la chiave di accesso all’inconscio. Ciò consente di evitare lapsus, irruzioni brusche dell’inconscio nella vita quotidiana. La trascrizione dei sogni è un approccio terapeutico usato in psicologia clinica.

I sogni rimangono comunque individuali, meravigliosi e misteriosi!

 …In attesa di nuove scoperte: Non smettete di sognare!

Daniela Cannistrà