Oltre la notte, un thriller introspettivo per raccontare il terrorismo

In questo 2020 dilaniato dalla pandemia da Coronavirus, non avremmo mai potuto pensare che ci fosse spazio per nuovi attentati terroristici di matrice islamica in alcune città europee. Giorni fa i media ci hanno riportato i fatti di Nizza – già reduce di un attacco nel luglio 2016 – e di Vienna, che fino ad ora non era mai stata colpita.

Rimanendo in tema con i drammatici accadimenti di questi giorni, vi proponiamo la recensione di una pellicola del 2017 del regista Faith Akin “Oltre la notte”, che mostra un’altra faccia del terrorismo, spesso meno nota a molti.

Fonte: Mymovies, Diane Kruger

Trama

Oltre la notte è un film ambientato nell’odierna Germania. La protagonista è Katja (Diane Kruger), una donna tedesca sposata con Nuri (Numan Akar) uomo di origini turche che in passato è stato in carcere per spaccio di stupefacenti. I due hanno un figlio di sei anni di nome Rocco.

Fonte: Panorama, Katja e Nuri (Numan Akar)

La vita di Katja viene sconvolta in una sera, quando percorrendo la strada per andare all’ufficio del marito (in un quartiere turco della città) trova molti poliziotti, transenne e tanta gente accorsa sul posto.

C’è stata un’esplosione proprio lì dove lavora Nuri; sia lui che il figlioletto Rocco sono morti. Katja in poche ore del pomeriggio ha perso praticamente tutto il suo mondo. Dalle prime indagini della polizia tedesca emerge subito che davanti all’ufficio qualcuno ha piazzato e fatto esplodere un ordigno. Purtroppo il passato dell’uomo legato alla droga fa subito pensare agli inquirenti che fosse coinvolto in qualche losco affare o che fosse attivo politicamente o addirittura finanziasse qualche associazione curda. Katja, nonostante il dolore, è più lungimirante. Secondo lei è un attentato di natura xenofoba, probabilmente di matrice neonazista.

La storia vera dietro il film

Il nostro regista, di origini turche, si è ispirato ad alcuni episodi di cronaca nera avvenuti tra gli anni ’90 e i primi 2000 da parte di un’associazione terroristica neonazista e xenofoba, la NSU, ai danni della comunità turca e di alcuni greci residenti in Germania. La polizia tedesca ricercava gli stessi colpevoli nel ristretto giro dei contatti delle vittime e negli ambienti legati al traffico di stupefacenti all’interno di queste stesse comunità, quasi a voler trovare una giustificazione a quelle stragi. Anni dopo la NSU rivendicò la paternità di quegli attacchi.

Originalità

Non siamo davanti alle solite storie di terrorismo, kamikaze e fondamentalismo islamico. Siamo davanti ad un attacco sferzato da gente proveniente dal cuore dell’Europa, una strage di matrice europea quindi da parte di “bianchi; una radice ideologica opposta a quella cui siamo stati abituati nel recente passato.

Non ci troviamo nemmeno davanti al solito thriller, allo scenario da “spionaggio” per andare alla ricerca dei colpevoli. Quello di Oltre la notte è un racconto introspettivo in cui viene messo in evidenza il dolore di una donna colpita dalla grave perdita del marito e del figlio. Non viene quasi per niente in rilievo il profilo psicologico degli autori del fatto, il regista si concentra sul profilo delle vittime e su come Katja (interpretata lodevolmente dalla Kruger) affronta la situazione.

Sempre un thriller sì, ma a sfondo introspettivo.

Fonte: Mymovies

La pellicola si struttura in tre parti: la famiglia, la giustizia, il mare. Un crescendo di suspense durante questi tre episodi; a fiato sospeso vediamo Katja affrontare il lutto, ricercare spiegazioni, chiedere giustizia e a tratti vendetta. Non mancano i colpi di scena ma –sicuramente – gli occhi di un attento osservatore riusciranno anche a cogliere un barlume di speranza che in qualche scena segnerà le vicende drammatiche della nostra protagonista.

Fonte: Movietele.it

Un thriller drammatico tratto da fatti di cronaca che è riuscito a conquistare molti premi cinematografici, tra cui il Golden Globe per il miglio film straniero e la Palma d’oro per la miglior interpretazione femminile a Diane Kruger al Festival di Cannes.

 Ilenia Rocca

 

 

 

 

Il Coronavirus blocca Hollywood: tante le uscite in sala rinviate

Quelli che stiamo vivendo sono giorni surreali, infiniti, sospesi nel vuoto.

L’emergenza pandemica che investito l’intero globo ha prodotto delle conseguenze concrete anche sul mondo della settima arte e delle dimensioni professionali che vi ruotano attorno.

Produzioni in stand-by, riprese interrotte, set “smontati”, serie tv sospese, uscite nelle sale rinviate e non solo.

Qui vi proponiamo una rapida – ma intensa  – carrellata di ciò che ci aspetta una volta rientrata l’emergenza sanitaria!

NO TIME TO DIE

Fonte: ItaliaSera

Il titolo del venticinquesimo lungometraggio dedicato alle gesta di James Bond, beffardo ed attuale quanto mai, era indubbiamente tra le pellicole più attese.
Il film diretto da Cary Fukunaga, inizialmente previsto per aprile, è stato posticipato al 12 novembre 2020. Considerando l’imminenza del suo arrivo in sala, con Daniel Craig & Co. in rampa di lancio, lo spostamento degli eventi marketing e della campagna pubblicitaria creata attorno all’ultimo capitolo di 007 non sarà affatto indolore per le casse della Universal.
Questo slittamento potrebbe costare tra i 30 e i 50 milioni, basti pensare ai 5 milioni di dollari investiti nel Super Bowl di febbraio.

FAST & FURIOUS 9

Fonte: Comicus

Come insegna il buon vecchio Dominic Toretto: la famiglia prima di tutto. Del resto si sa: la famiglia va protetta, a qualsiasi costo.
Questa volta, però, Vin Diesel ha dovuto inserire la retromarcia.
La star americana, inizialmente, aveva rassicurato i fan della fortunata saga Fast & Furious, garantendo loro l’uscita regolare del nono attesissimo capitolo.
L’attore aveva anche rimarcato l’importanza del cinema come fonte di svago e di leggerezza in un momento delicato ed incerto come questo.
Purtroppo per i fan del cinema rombo e motori così non è stato, anche l’uscita di Fast & Furious è stato rimandato al 2 aprile 2021.

A QUIET PLACE 2

Fonte: Ansa

La prima pellicola è stata una delle sorprese del 2018.
Un dramma familiare che rende la narrazione tesa ed estremamente coinvolgente, ambientato in uno scenario post-apocalittico ispirato, visivamente potente e soprattutto credibile.
Il sequel, che era previsto per Aprile 2020, è la naturale conseguenza di un successo acclamato.
A Quiet Place 2 slitta a data da destinarsi, ad annunciarlo è stato Krasinski regista-attore-sceneggiatore con attraverso il suo account Instagram: “Le persone sostengono che il nostro film vada visto tutti insieme in sala. Ebbene, a causa delle mutevoli circostanze di ciò che sta succedendo in questo momento intorno a noi, questo non è chiaramente il momento giusto per una cosa del genere. Anche se eravamo estremamente entusiasti di farvi vedere il film al più presto, aspetteremo a distribuirlo, in modo che tutti possiamo vederlo insieme”.

BLACK WIDOW

Fonte: SkyNews

Anche un colosso come la Disney ha dovuto deporre le armi davanti al nemico invisibile coronavirus.
Dopo aver resistito sino all’ultimo, anche Black Widow viene travolto da questo ineluttabile effetto domino.
Il cinecomic dedicato ad esplorare le “ombre” affascinanti di Vedova Nera, interpretata dalla magnifica Scarlett Johannson quest’anno candidata a due premi Oscar, era previsto nelle sale italiane per il 30 aprile, ma è stato spostato a data da destinarsi.
Dunque anche i fan dei fumetti Marvel dovranno arrendersi all’idea di pazientare per vedere in sala il primo adattamento cinematografico sulla Vedova Nera.

AVATAR

Fonte: TgCom24

La produzione dei tre attesissimi sequel di Avatar, le cui riprese erano in corso in Nuova Zelanda, è stata “rinviata fino a nuovo avviso”.
Il cast e la troupe della saga creata e diretta da James Cameron sono tornati a Los Angeles.
La previsione, sebbene molto ottimistica, è quella di tornare negli studi di Wellington entro la fine dell’anno.
Pare quindi che il coronavirus abbia messo in ginocchio anche i “giganti blu” di Pandora, chissà ancora per quanto tempo.

MATRIX 4

Fonte: Ciak!

Anche la quarta pellicola dell’ormai storico “The Matrix” ha dovuto chiudere i battenti della produzione.
Conclusesi le riprese in quel di San Francisco, il progetto si è letteralmente arenato a Berlino, dove l’intera troupe si trova bloccata.
Non è ancora stata comunicata una data di uscita nelle sale dell’ultimo entusiasmante atto che vede di nuovo insieme Keanu Reeves e Carrie-Anne Smith.
Un po’ di pazienza, Neo sta per tornare nel cyber-spazio.

THE BATMAN

Fonte: Movieplayer

Le riprese del nuovo lungometraggio sull’ultimissima versione del celebre uomo-pipistrello della DC, già fermatesi per due settimane, sono state ulteriormente arrestate per ovvi motivi di sicurezza.
Il regista Matt Reeves ha confermato sul suo profilo Twitter la proroga dello stop: “Ci siamo fermati finché non sarà sicuro per tutti noi riprendere le riprese. Tutti sono al sicuro per il momento, grazie per averlo chiesto, e state al sicuro anche voi”.
The Batman aveva attirato i riflettori di Hollywood su di sè, soprattutto per la presenza di Robert Pattinson, ritenuto perfetto persino dall’ex Batman Ben Affleck.

Ai cinefili è chiesta in questo momento un po’ di pazienza.

Tutto è stato sospeso, nulla cancellato Il prossimi mesi saranno pregni di buon cinema, abbiate fiducia.

Antonio Mulone

Cortometraggi a Messina in concorso per la 51esima edizione del Fotogramma D’oro

Per tre giorni a partire da mercoledì 22 maggio Messina ospita il “Fotogramma d’Oro Short Film Festival”. È storicamente la 51esima edizione e sono i primi anni in cui è organizzata in una città del sud. La sede si sceglie in base al luogo di provenienza del Presidente della FNC (Federazione Nazionale Cinevideoautori) che è dal 2015 Francesco Coglitore, originario di Messina. Dal 22 al 25 maggio al Cinema Apollo dalle 16.30 fino a sera vengono proiettati cortometraggi provenienti da 30 paesi diversi (quelli in lingua originale sono sottotitolati). Una giuria composta da membri della federazione e studenti del DAMS e della facoltà di Psicologia voterà il migliore che sarà premiato la sera di sabato 25. L’ingresso è gratuito sempre.

Coglitore ha spiegato che i 61 corti in gara sono stati attentamente selezionati dagli oltre 300 iniziali e che i registi possono essere più o meno conosciuti, avere una grossa produzione alle spalle, o essersi autofinanziati. Gli studenti che si sono occupati dell’organizzazione dell’evento hanno raccontato che è stato complicato scegliere l’ordine dei corti che non segue un filo logico e non ha un tema per serata. Sono stati messi in fila in base alla lunghezza alternando corti più lunghi (oltre i dieci minuti) a corti più brevi (5-7 minuti).

Anche il genere viene alternato per non rendere la serata monotona, si passa quindi da un tragico come quello ambientato nella sala di attesa di un ambulatorio medico in cui un vecchio signore ha dei ricordi flash sulla sua deportazione da ragazzo in un campo di concentramento nazista, a un cartone animato su due telefoni pubblici in una stazione che tra un arrivo del treno e l’altro s’innamorano. Alcuni corti lasciano spazio a più interpretazioni, come i 15 minuti di una donna che scende le scale, mentre altri sono semplici e diretti, come il corto ambientato in un’Italia distopica del 2048 sotto dominio arabo in cui un reazionario estimatore della pizza napoletana e di Oriana Fallaci sequestra il fattorino che per sbaglio gli ha portato un kebab e lo costringe a mangiare il polpettone fatto in casa di sua mamma. Spesso i registi sono presenti in sala quindi occhio ai commenti durante la rappresentazione.

Il presidente e organizzatore Francesco Coglitore c’è sempre, è gentile e molto disponibile per domande e scambi di opinione. Il fatto che i luoghi di provenienza dei corti siano molti rende la rassegna più interessante: anche uno spettatore non esperto scopre e può apprezzare modi diversi di fare cinema.

Flavia Tecleme

Oscar 2019: tutte le candidature!

“It’s party time” direbbero dall’altra parte dell’oceano.

E’ tempo di champagne, smoking elegantissimi e scollature da brivido lungo la schiena.

Le stelle più luminose di Hollywood, come ogni anno, stanno per tornare in scena per la 91° volta nella “notte degli Oscar” promossa dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che riunisce circa ottomila professionisti del settore (registi, attori, direttori della fotografia e costumisti, e così via).

La cerimonia dove saranno annunciati i film vincitori, si terrà il prossimo 24 febbraio nel magico Dolby Theatre di Los Angeles.

Allestito per l’evento, con il consueto eterno fascino, un “red-carpet” da sogno pronto ad accogliere e coccolare le celebrità più acclamate.

Dopo la rinuncia di Kevin Hart, in seguito al polverone di polemiche generatosi per via di alcune “uscite social poco garbate” contro la sfera omosessuale pubblicate dallo show-man nove anni fa, per la prima volta nella storia delle statuette cinematografiche più antiche del mondo, la serata non sarà presentata da nessun conduttore

Le pellicole più nominate sono: “La Favorita” di Lanthimos (tra cui le tre attrici Olivia Colman già Coppa Volpi e Golden Globe, Rachel Weisz e Emma Stone) e “Roma” di Cuaròn con ben 10 candidature (tra cui miglior film e miglior film straniero).

L’inatteso Black Panther, con sette nomination, rompe le rigide consuetudini hollywoodiane attraverso un cine-fumetto rivoluzionario per le tematica dell’eroe anti-razziale e l’efficacia comunicativa.

Sei candidature per “BlacKkKlansman” di Spike Lee che, dopo trent’anni di carriera, è riuscito finalmente ad essere nominato nella sezione miglior regista oltre che per miglior film.

Attesissimi “Green Book” di Ferrelly con Ali e Mortensen candidati come migliori attori e “Se la strada potesse parlare” di Jenkins.

“Bohemian Rapsody”, primo per incassi e gradimento emotivo da parte del pubblico, merito anche delle straordinarie musiche dei Queen, riceve 5 candidature tra le quali spiccano miglior film e miglior attore a Rami Malek che pare essere leggermente indietro al favoritissimo Willem Defoe protagonista della trasposizione cinematografica della personalità artistica complessa ed affascinante del pittore Vincent Van Gogh.

Binomio romantico di nomination nella sezione migliori attori per “A star is born” di e con Bradley Cooper e Lady Gaga, vincitori annunciati nella categoria di miglior canzone con la struggente Shallow.

Da segnalare sono le prestazioni attoriali del solito camaleontico Christian Bale in “Vice” e della straordinaria 72enne Glenn Close in “The wife”.

Sale l’ansia dei fan da tutto il mondo per la notte del cinema più attesa e sognata.

Saranno la potenza emozionale della settima arte, quel soffio di magia, l’incertezza e l’esclusività che vestono gli Oscar di un fascino intramontabile.

Del resto, il cinema, motore culturale di idee e sogni, è la reinterpretazione della vita.

Antonio Mulone

E’ tempo dei Golden Globes 2019

Come ogni anno, i Golden Globes aprono la stagione a stelle e strisce dei premi cinematografici (Awards season) che culminerà in primavera con l’attesissima notte degli Oscar.

Nella 76esima edizione del concorso , vedremo i migliori film, americani e stranieri, attori, registi, serie e miniserie tv, premiati dai 90 giornalisti e critici cinematografici della Hollywood Foreign Press Association.

La cerimonia si è tenuta nell’incantevole location del Beverly Hilton di Beverly Hills, che in occasione della sfilata delle celebrità più luminose, sfoggia orgogliosamente un Red Carpet da sogno.

Non a caso, i Golden Globes sono diventati “the best party in town”, la festa numero uno ad Hollywood, merito anche dello Show, più imprevedibile, politicamente scorretto,spigliato ed irriverente rispetto agli Oscar.

All’elegantissimo party presenti tutte le star piu acclamate, comodamente sedute attorno ai tavoli fra pietanze e champagne costosissimi, possono liberamente muoversi e spostarsi, chiaccherare con i colleghi cineasti, a differenza del contesto impettito e rigido degli Academy Awards.

Questa libertà festaiola, dopo circa un’ora di programma, finisce per coinvolgere gran parte dei presenti brilli e divertiti, e per influire positivamente sullo show, sui discorsi di ringraziamento spesso caratterizzati da gaffe comiche.

Protagonisti della serata, presentata dall’attrice Sandra Oh e dall’attore Adam Samberg, le pellicole pluri-nominate “Vice”, “Green Book”, “A star is born”, “Bohemian Rapsody”, “BlacKkKlansman” e “Roma”.

Il film più premiato è stato Green Book di Peter Farrelly, che si è aggiudicato i premi di miglior commedia, miglior attore non protagonista a Mahershala Ali e miglior sceneggiatura.

Leggera delusione per il sei volte nominato Vice di Adam Mckay che ha vinto solo nella categoria di migliore attore in un film commedia grazie alla solita straordinaria trasformazione fisica di Christian Bale.

A sorpresa A star is Born di Bradley Cooper si è imposto soltanto nella sezione miglior canzone originale con Shallow di Lady Gaga su cinque nomination totali.

Bohemian Rapsody di Bryan Singer domina la scena e si porta a casa le statuette di miglior film drammatico e di miglior attore protagonista a Rami Malek rivelazione attoriale dell’anno merito dell’interpretazione ai limiti della perfezione tecnica del compianto leader dei Queen Freddy Mercury.

Pellicola co-protagonista della serata Roma di Alfonso Cùaron, premiata con il miglior film straniero e la miglior regia che confermano la crescita culturale della scuola messicana ( Innarritu, Del Toro, Rodriguez) che negli ultimi anni si sta mettendo in luce nella scena hollywoodiana.

Da segnalare la vittoria a sorpresa della 72enne Glenn Close in The Wife e di Olivia Colman in The Favourite.

Lo stravagante mondo di Hollywood tra polemiche femministe e d’inclusione, gossip e scandali riesce sempre e comunque a far parlare di se, ad attirare le attenzioni di fan e stampa da tutto il mondo.

Prossimo immancabile appuntamento il Red Carpet dell’Accademy madrina degli Oscar.

Sale l’ansia dei fan che intanto hanno avuto un assaggio, spesso anticipatore in termini di premi, della notte più attesa ed esclusiva del mondo.

Unico imperativo: aspettarsi l’inaspettato.

Antonio Mulone

Sicilian Film Makers al Circolo delle Lucertole

Domenica 17 giugno 2018 presso il Circolo delle Lucertole si è svolta una giornata dedicata interamente ai film makers.

Presenti molti registi della provincia, che hanno presentato i loro lavori e parlato del lavoro dietro la macchina da presa.
Presenti alla giornata Graziano Molino, Emanuele Torre, la Encelado Films e la Phoenix Production; intervistati da Santi Catanesi, giovane regista ed appassionato di cinema.

 

 

Graziano Molino ha studiato e lavorato a Roma come regista di cortometraggi e spot. Attento alle tradizioni e alla cultura locale, ci presenta il suo documentario “i Spiritari” dove racconta di un antico mestiere siciliano, ovvero l’estrazione a mano dell’olio essenziale di agrumi.
Si è parlato della difficoltà della creazione di cortometraggi nella zona, sia per quanto riguarda la mancanza di figure professionali, sia per la ricerca di fondi.
Senza dimenticare l’importanza della valorizzazione del territorio: la Sicilia è un luogo pieno di racconti, cultura, tradizioni, che necessitano essere raccontati.

Collaboratore del documentario “I Spiritari” è Emanuele Torre;

 

Al momento impegnato nella realizzazione di “Visilla”, documentario nato dalla necessità di raccontare la tradizione di un antico canto, appartenente alla processione barcellonese delle Varette, in occasione della Pasqua.
Attualmente sta avendo un discreto successo, sopratutto per quanto riguarda i video musicali, tra i quali spicca “Too Late”, della band siciliana “Veivecura”.

La Encelado Films, formata da giovani ragazzi appassionati di Milazzo, ci presentano il loro ultimo lavoro, “Make your choice”, cortometraggio innovativo dove la scelta del finale sta allo spettatore.

Per quanto riguarda la Phoenix Production è stato proiettato il cortometraggio “Limbo” diretto da Damiano Grasso, insieme a Santi Catanesi.

Il Circolo delle Lucertole è un luogo di ritrovo dove artisti, operatori culturali o chiunque altro voglia possono condividere e cooperare insieme per la diffusione della cultura.

 

Marina Fulco