Fabri Fibra è pronto a mettere ordine al “Caos” che lo circonda

L’album racchiude tutti gli elementi che caratterizzano la figura complessa del rapper: tecnica brillante, ironia, verità pura e semplice, linguaggio diretto – Voto UVM: 4/5

 

Dopo una lunga pausa è tornato l’artista che ha permesso al rap di sfondare in Italia. Sono infatti passati ben cinque anni dalla pubblicazione di Fenomeno, e Fabri Fibra sceglie di celebrare i suoi vent’anni di carriera con un nuovo full album: Caos.

Il disco è stato reso disponibile su tutte le piattaforme streaming musicali dal 18 marzo. Si sa che Fabrizio Tarducci, vero nome del rapper, non prova grande stima o simpatia nei confronti dei media tradizionali e in particolare della categoria giornalisti. Proprio per questo sceglie di raccontare e spiegare lui stesso l’album, attraverso una playlist apposita su Spotify con 17 file audio, uno per ogni traccia.

Sulla copertina di Caos, Fabri Fibra passeggia sulle spiagge di Grado. Fonte: Soundsblog

“Quanto successo devo fare per sentirmi amato?”

Questo è forse uno dei punti chiave dell’intero album. Il caos di cui Fibra parla non è solo quello che caratterizza la sua vita personale o il suo percorso artistico. È un caos generale, del mondo intero, presente ovunque: nella musica, nella politica e nei sentimenti.

L’album contiene 17 tracce e moltissime collaborazioni. Spiccano quelle con Marracash, Guè Salmo. Menzioni speciali meritano il brano Liberi con Francesca Michielin e la title track con Lazza e Madame. Ovviamente non poteva mancare il feat con Neffa, grande amico di Fibra, che compare in Sulla giostra.

La traccia che pubblicizza l’ultimo lavoro del rapper di Senigallia è Propaganda, in collaborazione con Colapesce e Dimartino. Il brano invita a riflettere sul comportamento di alcuni politici e sul loro modo di disilludere gli elettori. Caos si apre con un Intro, sul campionamento di “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli, in cui Fibra ripercorre tutti i suoi vent’anni di carriera, e si chiude con un Outro, che racchiude i ringraziamenti sinceri dell’artista a tutti coloro che hanno lavorato con lui alla realizzazione dell’album.

L’energia dirompente di Fibra

I temi che Fibra affronta in questo nuovo lavoro sono tanti. Prima di tutto è palese la critica ad altri non ben definiti rapper (anche se possiamo facilmente immaginare a chi si riferisce), colpevoli di non essere autentici e di cercare solo fama e soldi. Ma la cosa che veramente disturba Fibra è il consumismo che caratterizza i nostri giorni e che sembra divorarci senza freni. Ne sono vittime anche i rapporti sentimentali che non possiamo più permetterci di vivere a pieno.

Con il successo arrivano anche coloro che vogliono approfittarsene ma Fibra non permette a nessuno di farlo. Anche le amicizie più vecchie e stabili risentono del successo ma, anche in questo caso, tutto è sotto controllo. A volte capita però che, nonostante l’armatura che il rapper si è costruito addosso, arrivino i momenti di sconforto. Questi non devono essere un blocco ma si devono accettare per quello che sono, senza vergognarsene.

Sono presenti anche brani di denuncia verso l’uso di sostanze stupefacenti. Il rapper analizza, in modo critico, gli effetti negativi che la marijuana produce e sottolinea che non c’è nulla di magico o speciale nel consumarla. Divora le tue emozioni e poi ti lascia vuoto, con l’illusione che ti riempia di energia e di vitalità.

Fabri Fibra in concerto. Fonte: Radio 105

In realtà Caos è un album così complesso e ricco di particolari che è impossibile racchiuderlo in una critica logica e sistematica. Già dal primo ascolto ti cattura e ti lascia senza fiato. Il rapper, in un file audio su Spotify, dice che ormai nessuno ascolta un disco dall’inizio alla fine, ed è vero. Io però vi consiglio di farlo e di ascoltarlo come se aveste davanti un film o, meglio ancora, una serie tv: il risultato finale è spettacolare.

Sarah Tandurella

“Disumano” di Fedez: un album che promette molto ma trasmette poco

Nonostante la presenza di pezzi molto validi, l’album risulta sconnesso ed è facile perdercisi dentro – Voto UVM: 3/5

Fedez torna in scena e sceglie di farlo in grande: arte, pubblicità che segue un concept ben preciso, donazioni, t-shirt e denuncia sociale. Soprattutto denuncia sociale, secondo quanto sostenuto dal rapper stesso.

L’ultimo album di Fedez, Disumano, è uscito venerdì 26 novembre su Amazon, IBS e Feltrinelli Store. Al momento l’album e il vinile sono disponibili in abbinamento ad un gadget  t-shirt Uniqlo, calzini Pixel Sucks, portachiavi Santoni o freesbee Versace; le card Panini invece risultano terminate.

In pochissimi giorni il disco si è posizionato al primo posto nella classifica FIMI e nel giro di una settimana è stato certificato disco d’oro.

Uno dei poster usati da Fedez per la sua “campagna elettorale”. Fonte: Instagram @fedez

Una macedonia poco riuscita

L’album segue uno stile tipicamente elettropop, con un sound che ricorda gli anni 80 e 90. Alcune canzoni hanno una base trap, altre sono ballad e quasi tutte hanno ritornelli orecchiabili.

Della denuncia sociale tanto pubblicizzata da Fedez stesso c’è poco. L’album segna sicuramente un ritorno alle origini dell’artista ma è un qualcosa di “leggero leggero” (per citare una canzone nell’album) se così si può definire. Andiamo con ordine.

L’album contiene venti canzoni. Per alcuni sono tante, altri hanno apprezzato. Le canzoni si suddividono in quattro parti e, già dalla lettura dei titoli sul retro del disco, si capisce che qualcosa non va: sembrano disposte a casaccio. In ogni parte sono presenti cinque canzoni diverse l’una dall’altra; sarebbe stato meglio forse disporre in ogni parte canzoni con lo stesso tema o comunque simili.

Se il lancio pubblicitario dell’album aveva seguito un filo logico facendo la caricatura di una campagna elettorale, l’album sceglie (spero volutamente) di essere un po’ confusionario. Se si ascoltano le canzoni singolarmente, sono tutte stupende, sia quelle destinate a diventare hit, sia quelle che non lo diventeranno. Ogni singola canzone sembra corrispondere all’esigenza di abbracciare tutti i gusti più disparati dei fan e non di Fedez. Tuttavia è proprio questo il problema dell’album.

“Disumano”: disco e card Panini. Fonte: amazon.it

In molti sostengono che se Disumano avesse avuto meno canzoni, sarebbe stato più coerente e facile da ascoltare, togliendo magari i singoli già usciti come Mille o Bimbi per strada, uno dei singoli usciti nel 2020 e che in molti non si aspettavano di trovare nell’album. Sarò di parte, ma personalmente ho apprezzato molto la presenza del brano in questo album, forse perché è una delle mie canzoni preferite.

  Tematiche importanti

Nonostante la frammentarietà, l’album è ricco di temi che riguardano la vita personale dell’artista, ma anche la sua vita social, quella che si pensa essere “sotto gli occhi di tutti”.

Fedez più volte si è espresso a favore di temi “politicamente corretti” e questo gli ha spesso procurato diversi grattacapi e denunce. Questo non ha fermato il rapper dal continuare ad esporsi e in molti si aspettavano che queste battaglie sarebbero state presenti anche nell’album. Le aspettative sono state un pochino deluse, eppure Disumano può essere definito un album quanto meno valido.

Quali sono i temi presenti nel disco? Proviamo ad analizzarli:

  • Denuncia sociale. Poca ma c’è. Attacchi a vari politici, primo fra tutti Renzi, ma anche Salvini e Meloni. Fedez attacca anche la Chiesa come istituzione politica più che religiosa. Vengono citati anche Federico Aldrovandi e Giulio Regeni, due ragazzi poco meno ventenni morti sotto le botte di chi avrebbe dovuto proteggerli: la polizia. Tutto ciò è contenuto soprattutto nel brano “Un giorno in pretura“, con toni duri e un beat pesante. È il brano più apprezzato dell’album ed effettivamente si capisce il perché. È un pezzo di critica sociale che centra il bersaglio, ma non è sostenuto da altri brani, per cui si perde in mezzo a tutto il resto.
    https://www.youtube.com/watch?v=KtEEYYThAg4
  • Amore, tanto amore. Per la moglie Chiara Ferragni e la figlia Vittoria, alla quale dedica un brano esclusivamente per lei, chiamato appunto Vittoria.
    https://www.youtube.com/watch?v=spPzq-6G3Lk&list=OLAK5uy_l4ZoneqSQfYJCbe8ugU8yN4zI_GVYt_xo
  • Malessere mentale. Fedez non ha paura di descrivere i suoi problemi attraverso la sua musica, anzi la usa per esorcizzarli. Attacca senza pensarci due volte tutti coloro che lo giudicano e che lo hanno tradito, facendo in alcuni casi i nomi ( J-Ax nello specifico). Non si vergogna a parlare di chi lo giudica solo perché condivide molto della sua vita personale e pensa quindi di sapere tutto di lui.
    https://www.youtube.com/watch?v=q_tn97D3Rfs&list=PLjcnaL80xEH4qhHnBho9JUcv0J4UgLpjt&index=20
  • Canzoni trash che non possono essere esattamente definite che avremmo potuto risparmiarci! ( La cassa spinge 2021)
    https://www.youtube.com/watch?v=VicDtBlB0Eg&list=PLjcnaL80xEH4qhHnBho9JUcv0J4UgLpjt&index=16

Tanti featuring

Fedez ha collaborato con molti artisti nella lavorazione del disco, alcuni già conosciuti nel panorama musicale italiano, altri no. Nove canzoni su venti sono featuring con artisti del calibro di Achille Lauro, Miss Keta, Tedua e Francesca Michielin. C’è anche Tananai, giovane esordiente indie uscito da Sanremo Giovani 2021.

Dargen D’Amico è una presenza costante in tutto l’album: appare in due brani come collaboratore e in moltissimi come produttore. Oltre a lui, l’album è stato prodotto anche da d.whale – già conosciuto nel settore per aver lavorato con Francesco Renga, Paola Turci e Nek fra gli altri.

Dargen D’Amico. Fonte: YouTube

L’impegno sociale

Una parte dei ricavi della vendita di Disumano e di tutto ciò che gli gravita intorno (come le statue che si vedono nella cover), è andata in beneficenza alla Fondazione Tog, un’associazione milanese che si occupa di riabilitazione di bambini affetti da patologie neurologiche complesse e che oggi ha in cura un centinaio di bimbi. Tramite Instagram il rapper ha fatto sapere:

Ho il sogno che la musica possa sostenere la partecipazione attiva delle persone. Voglio che questo disco sia parte di qualcosa che è davvero importante, la costruzione della nuova sede Tog. Grazie a chi ha creduto in questo progetto e a chi ci crederà. Non fermiamoci qui, continuiamo a sostenere questa preziosa realtà”.

Fedez consegna personalmente l’assegno di €200.000 ai bimbi in cura presso la Fondazione Tog. Fonte: Instagram @fedez

Tirando le somme

Fedez in questo disco mostra anche il suo lato “cantante” oltre che quello “rapper” e il risultato sembra piacere agli ascoltatori. Non si cimenta in acuti o in falsetti, ma la sua voce rimane riconoscibile, indice del fatto che almeno sotto questo punto di vista l’artista è in pace con sé stesso.

Personalmente l’album non mi è dispiaciuto. È facile apprezzarlo, ma la mancanza di un filo logico che collega tutto si sente. Rockol avverte in realtà una mancanza più grande e scrive:

“Disumano” arriva in modo frammentato e ripetitivo, a volte venato da ironia spicciola e adolescenziale, con momenti al limite del trash e un’intimità mai davvero profonda. È un po’ più a fuoco del predecessore “Paranoia Airlines”, ha alcune sonorità azzeccate e divertenti, ma vuole contenere troppi elementi con l’esito finale di risultare un album Frankenstein.

 

Sarah Tandurella

Banzai: il lato “arancio” di Frah Quintale

Un album non per i deboli di cuore, ma che in compenso lascia all’ascoltatore emozioni calde, come l’arancio  4.0 – Voto UVM: 4/5

Il colore arancione è un colore caldo, passionale, viene associato all’estate ed è l’unione tra il rosso e il giallo. Indica vitalità e amore, e proprio come l’arancione, il nuovo album di Frah Quintale è un viaggio d’amore e di passione, ma questi ultimi nascondono tanta sofferenza, sono sentimenti così grandi che trascinano noi esseri umani  in un mondo in cui tutti ci sentiamo al sicuro, ma viviamo con la paura costante di perderli. 

Frah Quintale durante un set fotografico per “Banzai (lato arancio)”  – Fonte: metropolitanmegazin.it

Banzai (Lato Blu) è stato pubblicato un anno fa, è molto più malinconico e nostalgico come il colore blu, un colore freddo a differenza dell’arancio. Lato Blu contiene 10 tracce in cui l’artista racconta le sue esperienze personali; è come una serie tv in cui pian piano scopriamo varie “puntate” della vita del cantante, esperienze che quasi tutti noi abbiamo vissuto o vivremo e ci rendono perciò partecipi del suo dolore.

Ma non stavamo parlando di Lato Arancio? Non preoccupatevi, ne parleremo, ma era giusto soffermarsi su Lato Blu prima: difatti quest’ultimo è la prima parte del progetto del rapper e bisogna ascoltarlo se si vuole seguire Lato Arancio, se si vuole capire fino in fondo il nuovo album. Due colori così diversi, uno freddo e uno caldo, ma che Frah Quintale ha unito quasi con un ponte.

         Con te ho smesso, però mi è rimasto il vizio
         E si capiva già la fine dall’inizio
         La pioggia e il cuore battono allo stesso ritmo
         E non lo vedi che ora scende a capofitto?

Banzai-Lato Arancio (2021)

Il 4 Giugno è uscito il terzo album del rapper Frah Quintale: il CD contiene dieci tracce e si va dal blues al pop, difatti il genere è contemporary R&B. C’era grande attesa per il nuovo album del rapper bresciano: dopo poche ore dalla pubblicazione, su varie pagine social comparivano i suoi testi e gli utenti postavano una storia condividendo la canzone da Spotify… Di certo l’album non è passato inosservato!

Lato arancio è il secondo atto del precedente Lato Blu, è come un film dei più grandi registi. Frah Quintale con la sua voce, i suoi testi e la sua musica ha incantato il pubblico, regalando cartoline immaginarie in cui l’ascoltatore si tuffa nei ricordi.

Le sigarette, l’umore tuo è un castello con le carte

Le dita gialle come luci dei semafori la notte

Le sigarette, l’umore tuo è un castello con le carte

 

Copertina ufficiale di “Banzai (lato arancio)”. Fonte: rockit.it

Come già citato sopra, l’album contiene dieci tracce: tutti i testi parlano di una metamorfosi, non solo dell’artista stesso ma di tutti noi: difatti Frah Quintale ha voluto sfruttare il tema del cambiamento che ha attraversato ognuno di noi da quando è scoppiata la pandemia, rendendoci persone nuove ma senza abbandonare il nostro vecchio stile.

I brani si alternano passando da un sound lento a uno stile più o meno ritmato. Interessante la traccia Chicchi di riso, con il featuring di Franco 126, l’unione dei due artisti è perfetta: due stili diversi ma allo stesso tempo simili.

Lato arancio, è “la parte” che completa l’anima del rapper: vediamo un’artista nuovo e più maturo nei suoi testi, ma la sua mano, quella che ci ha fatto innamorare, piangere e sognare è sempre li.

Il primo giorno di vacanze dopo
Metà dell’anno chiusi in casa
Ho lasciato scaricare il cellulare
E il mio orologio chissà dove
Godersi certi pomeriggi persi

Frah Quintale durante il set fotografico di Banzai (lato arancio). Fonte: hiphopstarztour.com

                                                                                                                       Alessia Orsa

Il Capa è tornato: habemus Caparezza

Il Capa con il suo ritorno è riuscito a dare una scossa alla musica italiana  4.0 – Voto UVM :4/5

Dopo tre anni ritorna sulle scene musicali Caparezza, con un nuovo album autobiografico, come dichiarato dall’artista. Ci aveva lasciato con Prisoner 709 (2017) e aveva entusiasmato tutti con la sua lingua tagliente e pure Exuvia, uscito il 7 maggio, non è da meno.

L’artista non ha bisogno di presentazioni: che lo si voglia o no, Caparezza è uno degli autori più talentuosi e autentici del panorama della musica italiana. I suoi testi parlano della società circostante, le sue canzoni hanno denunciato la mafia e gli errori della politica, ma hanno parlato anche d’amore e di speranza, per un mondo che ormai vive di immagine e finzione.

Meglio depressi che stronzi del tipo «Me ne fotto», perché non dicono «Io mi interesso»?

Caparezza. Fonte: centralfloridavocalarts.com

Exuvia( 2021)

A mio agio nel caos, ecco la mia Exuvia.

Il nome “exuvia” indica la muta dell’insetto, quindi un cambiamento e una nuova maturità, senza lasciare indietro il proprio passato. Come l’insetto, pure Caparezza con il suo nuovo stile ha voluto regalarci un artista nuovo: con una metamorfosi è riuscito a incoronare il suo percorso rendendolo più maturo e di questo ci parla la traccia Exuvia. Un significato a primo impatto banale per coloro che non accettano cambiamenti e vivono dentro una bolla rivestita da mero egoismo e pregiudizi.

Ogni mio scatto è di prassi bruciato
Non dimentico le radici perché tengo alle mie radici
Ma ci ritornerò quando sarò inumato
I miei dubbi hanno dei modi barbari
Invadenti e sono troppi
Il segreto è fare come gli alberi
Prima cerchi, dopo tronchi
Chi ti spinge dopo quella soglia
Se non è la noia, sarà il tuo dolore
L’occasione buona per andare altrove, tipo fuori

L’album contiene 19 tracce, ed è stato anticipato un mese e mezzo fa con Exuvia e subito dopo La Scelta. Il disco si presenta cupo e percepiamo una sensazione di malinconia nell’ascolto. Come un vero genio incompreso, Caparezza mescola temi della politica e dell’arte, facendoci affrontare un viaggio nell’inafferrabile: solo chi presterà la massima attenzione potrà capire il disco.

Nelle canzoni troviamo le collaborazioni di altri artisti quali Matthew Marcantonio (leader dei Demob Happy) che canta il ritornello della traccia Canthology e Mishel Domenssain, una cantautrice e rapper messicana che accompagna l’artista nella traccia El Sendero.

Come già citato sopra, l’artista ha rilasciato più di un mese fa le tracce Exuvia e La Scelta. Di cosa parla La scelta? La scelta rappresenta la solitudine, un “limbo“- come dichiara l’artista- in cui si è soli e non si hanno aiuti e solo tu decidi che strada intraprendere e quella scelta, che a volte è un concetto banalizzato, è ciò che condiziona la tua vita: quindi bisogna essere prudenti e ponderare prima di agire. Caparezza in merito a questa canzone ha dichiarato:

Uno degli elementi ricorrenti del nuovo album è la stasi, il limbo, il “non luogo” senza via d’uscita. Come si viene fuori da questa impasse? Esiste un solo modo: fare una scelta, prendere una decisione. Ho immaginato di trovarmi davanti ad un bivio, due sentieri che si diramano dal bosco.

Fino a qualche mese fa nessuno si aspettava un nuovo disco di Capa: difatti l’artista non aveva rilasciato dichiarazioni o tracce sul suo profilo Instagram, ma il 31 marzo, ha sganciato all’improvviso come una bomba l’uscita della sua nuova opera e pagine social e giornali inneggiavano al ritorno di Caparezza. Diciamocelo: l’artista pugliese ha giocato bene le sue carte, cogliendoci tutti di sorpresa!  

Fonte: Copertina ufficiale Exuvia-Juloo.it

Nelle nuovi canzoni, non troviamo più il vecchio Caparezza, anche la sua voce nasale è scomparsa, ma il suo essere diretto è sempre presente (in fondo è il suo marchio di fabbrica).

Non è un’artista amato da tutti, forse per il suo modo d’essere troppo schietto o forse perché è poco attivo sui social e non rilascia mai interviste o non segue la linea commerciale che richiede la nostra società; nonostante tutto il suo nome viene ancora ricordato e rimane uno degli artisti più amati della nostra terra, è la prova vivente che non bisogna amalgamarsi alla massa per creare arte.

Non me ne frega un cazzo dell’opinione di un giornalista, non mi interessa cosa possa pensare lui della mia band!… Certo, a chi non fa piacere una cazzo di recensione positiva, però non si può dipendere dalle opinioni altrui. E la maggioranza dei giornalisti che scrivono di musica sono dei poveracci.

Fonte: fm-world.it

                                                                                                                                Alessia Orsa

 

 

“90MIN” di applausi per Salmo

Il cantante rapper Salmo torna nello scenario musicale con il suo nuovo singolo “90 Min” che prepotentemente conquista il podio delle principali classifiche italiane. Il 34enne sardo appare nuovamente dopo due anni dall’ultimo album “Hellvisback” e non delude le aspettative dei suoi fans. Il nuovo singolo, uscito il 21 Settembre, ottiene immediatamente grande successo e già il giorno seguente il cantante stesso scrive su Instagram: “Con oltre 1 milione di streaming in 24h, 90MIN si piazza al primo posto della classifica iTunes, Spotify e Apple Music, battendo così il record italiano di ascolti nelle prime ore dall’uscita“.

 

 

Il singolo, che è già disco d’oro, descrive la società italiana contemporanea nell’inconfondibile stile sarcastico che è caratteristico della maggior parte della sua produzione musicale. Il flow è incalzante e le rime potentissime evidenziano le innumerevoli contraddizioni che il rapper canta nel nuovo singolo. I temi rispecchiano la situazione italiana attuale, Salmo prende in considerazione la chiesa, lo stato, il fenomeno dell’immigrazione, l’informazione, nulla sfugge alle rime del cantante. “Prego sedetevi comodi, sta cominciando lo show” recita il ritornello. Di fatto “90MIN” fa parte di uno “show” ancora più grande rappresentato dal nuovo album “Playlist” in uscita il 9 Novembre, atteso con ansia da tutti i fans. In qualunque caso, tenendo in considerazione ciò che finora abbiamo ascoltato non ci resta che dire che i “90 minuti di applausi” sono tutti meritati.

 

Federica Cannavò 

Continua a leggere ““90MIN” di applausi per Salmo”

Fabri Fibra e l’ultimo album “Fenomeno”

Il rapper, classe 1976, nato a Senigallia il 17 Ottobre,  anche questa volta non ha deluso le aspettative. C’è chi lo ricorda da “Applausi per Fibra” nel lontano 2006, chi invece ha scoperto questo “fenomeno” solo recentemente.

Ebbene oltre ad essere un successo divenuto pure doppio disco di platino, l’album ci racconta fondamentalmente due esperienze che hanno caratterizzato la vita di Fabri Fibra: l’evoluzione del rap negli ultimi 10 anni ed il difficile rapporto con la sua famiglia.

Iniziamo subito evidenziando il fatto che Fabri Fibra ha contribuito pienamente a rendere il rap il fenomeno sociale che è adesso; e con questo album risponde anche a tutti quelli che lo credevano finito. Nella seconda traccia, intitolata “Red Carpet”, parla di come una volta fosse molto più difficile raggiungere una certa importanza nell’industria musicale, specie nel rap. A oggi “tutti fanno il rap” e “sognano il red carpet”. 

Quando Fibra entrò all’Universal si portò con sé il fratellino Nesli, già prima dell’approdo in Major, e furono una fantastica coppia soprannominati come i “Fratelli bandiera.” Tra il 2009  e il 2010 però finirono per litigare per dei problemi legati alla musica e sul come farla.

Fibra, oltre ad essere molto conscious, è un abile provocatore nei suoi brani, cosa che in particolar modo Nesli non ha apprezzato. Così facendo, le strade dei fratelli si sono separate. Fibra ha sempre mantenuto il silenzio in merito alla faccenda ma ecco che in “ Nessun Aiuto “,  sedicesima traccia dell’album Fenomeno, tratta il tema del loro rapporto nel corso degli anni in maniera del tutto inedita e senza veli. Se pensiamo che Fibra non possa essere ancora più storyteller ci sbagliamo di grosso con “Ringrazio”. Oltre ad essere uno dei titoli più azzeccati per un outro, il brano espone come il suo difficilissimo rapporto con la madre abbia influito pesantemente nel carattere del rapper:

“Soffro di claustrofobia appena parlo di mia madre”. “Mi sento solo e ringrazio mia madre, la notte sogno che ammazzo mia madre.”

Di certo Fibra non sarà esente da colpe ma si potrebbe mai arrivare al punto di odiare nostra madre – colei che ci ha dato la vita – fino a volerla vedere dentro una bara?

https://www.youtube.com/watch?v=vVuA_ardoxo&app=desktop

Francesco Lui 

La Real Italian Wrestling Live a Messina tra solidarietà e campagna antibullismo

La Real Italian Wrestling accademia/promotion di wrestling italiana con sede a Messina, fondata nel 2013, porta in città il “Wrestling Show”. Un evento sportivo che si svolgerà domenica 17 dicembre presso il PalaGravitelli (Palarussello) a partire dalle ore 19:00.

Wrestling, solidarietà e campagna anti-bullismo all’interno dell’iniziativa organizzata dalla Real Italian Wrestling,  di wrestling , in collaborazione con l’associazione di volontariato  “Gli Invisibili” di Messina, la palestra “New Generation Fighters” e “Rap Pirata”.

Può sembrare  un controsenso che uno sport come questo, fatto di bulli che si sfottono sul ring a suon di pugni e calci, diventi un messaggio contro la violenza. E invece no perché per combattere il fenomeno occorre utilizzare il linguaggio dei ragazzi e i loro idoli. 

Lo hanno capito bene le star del wresting internazionale – che a Messina ha alcuni dei più grandi campioni – e metteranno in campo tutta la loro esperienza in una serata nata proprio con l’idea di sfruttare uno spettacolo eccentrico ma amatissimo dai più giovani, per insegnare loro l’antidoto alla violenza e la solidarietà. Star principale è Giuseppe Campagna, in arte “G King”, messinese, che dalla sua “culla” in una palestra di Provinciale, a Messina, si trasferità in Francia. Ed è proprio lui che ha voluto fortemente l’incontro, come saluto alla città e come omaggio agli Invisibili, il gruppo di azione solidale fondato e coordinato dalla commercialista Cristina Puglisi.  L’ingresso dello spettacolo infatti, sarà gratuito, ma all’entrata del PalaGravitelli sarà richiesto a chi vuole partecipare all’evento di lasciare uno o più alimenti (meglio a lunga conservazione come pasta, riso, biscotti…) che verranno poi raccolti proprio da “Gli invisibili” e devoluti alle famiglie che hanno bisogno di aiuto, anche in vista del pranzo di Natale, affinchè sia festa per tutti.  

Ad aprire lo show, saranno le esibizioni di Kick Boxing a cura del maestro Francesco Saladino a seguire lo Show della Real Italian Wrestling che conferma la presenza della NWE Star “El Nazareno”, il campione Hardcore Riw e campione Iwe Crossroad “G King”, il campione italiano RIW “Raider”, L’originale Tigre italiana “Italian Tiger” e molti altri!

Chiaro il monito di Giuseppe Campagna, rivolto soprattutto al pubblico dei più piccoli: «Il nostro sport è una recita, non fate a casa quello che facciamo noi che siamo atleti professionisti. Nella vita reale occore trovare altre soluzioni che alzare le mani». Insomma, la vera star, il vero eroe è chi alla violenza reagisce con dialogo e intelligenza.

Divas e Superstars del wrestling si allenano quotidianamente per rendere lo svolgimento dei loro incontri più sicuro possibile, con attività di sollevamento pesi e di preparazione alle cadute. Ogni mossa è eseguita in connubio con l’altro talent che aiuta a realizzarla e segnala quando la sua posizione è corretta.

Per molti l’evento sarà una grande scoperta, una esperienza spesso giudicata in modo superficiale, dove invece con grande autoironia vengono realizzate performances straordinarie che oggi i campioni dedicano sempre più a messaggi di solidarietà e rispetto, per contrastare atteggiamenti di violenza, bullismo e “machismo”.

IL CAMPIONE

Giuseppe Campagna in arte “G King” è un rapper/wrestler professionista  appartenente alla crew “Rap Pirata” fondata dal noto rapper italiano “Inoki Ness”.

Nasce a Messina il 12 ottobre del 1993. A soli 21 anni diventa il primo campione italiano della Real Italian Wrestling (titolo che deterrà per 2 anni), il 7 maggio 2016 in occasione dello spettacolo “Porto in sport” a Mantova scrive un pezzo di storia del wrestling italiano coronandosi “Extreme Champion” della promotion mantovana Kox divenendo così il primo wrestler nato e cresciuto in Sicilia a vincere una cintura in una federazione del nord Italia.

Il 23 gennaio 2016 inizia una delle faide che ha più appassionato  i fans del wrestling italiano, la rivalità fra il “Nord Italia” rappresentata dall’atleta Bergamasco Horus ed il “Sud Italia” rappresentata dall’atleta messinese G King, una divertente,spettacolare ed intensa faida che termina il 24 Luglio 2016 a Mantova con la vittoria dell’atleta meridionale che riesce ad imporsi per 2 match ad 1, faida peraltro conclusasi con un abbraccio a fine incontro, segno di grande sportività e rispetto reciproco.

Il 19 settembre del 2017 perde a Villa San Giovanni (RC)  la cintura di campione italiano  della Real Italian Wrestling ma si corona nella stessa notte RIW “Hardcore Champion” (cintura che ancora detiene) sconfiggendo il noto wrestler  “El Nazareno”   Nonché suo maestro, il 18 Novembre 2017 sconfigge il torinese Bako diventando nuovo IWE CROSSROAD Champion (cintura internazionale della IWE).

G King lotta ed ha lottato in diverse città d’Italia  come Milano, Genova, Mantova, Bergamo, Modena, Brescia, Catanzaro ecc…

Il “Southern Warrior” soprannome datogli dalla comunità del wrestling italiano, porta sempre con se una bandiera con la “Trinacria” siciliana che rappresenta l’attaccamento del campione messinese alla sua terra ed alle sue origini, bandiera che sventola durante il suo spettacolare ingresso sul ring ed al termine di ogni match conclusosi con una sua vittoria.

LA SCHEDA

La Real Italian Wrestling è un Accademia/promotion di wrestling fondata nel 2013 da Alessandro Silvestro “Italian Tiger” e Nazario Carbone “El Nazareno” conosciuto anche come Black Mask, Vlad e John Arkham in NWE. La RIW dalla con la sua attività divisa fra l’accademia e gli show è diventata nel tempo punto di riferimento per tutti coloro che desiderano avvicinarsi a questa disciplina, offrendo corsi mirati alla formazione di nuovi atleti secondo un approccio professionale e competente per proporli in circuiti nazionali e internazionali organizzando spettacoli in palazzetti, piazze, centri commerciali, lidi.

SOLIDARIETA’ CON GLI INVISIBILI

 “Gli Invisibili” è il gruppo di azione solidale fondato ormai da anni e coordinato dalla commercialista Cristina Puglisi. Di recente ha dato vita a un nuovo “store”, allestito a Messina, dove chiunque può entrare, provare un vestito tra i tanti esposti, una camicia, un paio di jeans, anche un vestito o un corredo per bimbi e uscire senza pagare. Unica condizione: lasciare qualcosa in cambio. Che sia utile agli altri. “Un posto- spiega Cristina Puglisi- dove poter prendere vestiti per i bambini che crescono troppo in fretta e un posto dove portare quelli praticamente nuovi che è davvero un peccato buttare”.  Benefit si trova in via Lombardia angolo via Napoli, a Messina. Dietro  la chiesa San Giacomo.

Da Messina sotto il marchio de “Gli Invisibili” è partita l’iniziativa “Pane in attesa”, la possibilità di pagare il pane “in sospeso” per uno sconosciuto che ha bisogno come si fa a Napoli per il caffè, che ora è diventata iniziativa di successo non solo in Lombardia, Sardegna, Puglia, Campania. Trentino, Liguria e Lazio, ma che sta conoscendo le sue prime iniziative anche in posti prima impensabili come la Germania.