L’UniVerso che cercavo dentro ME

 

Che fatica, amici miei. Scrivere questo articolo è una cosa difficilissima. Sarò sincera con voi: solo il dovermi mettere davanti a questa pagina di Word è stato un parto. È da almeno 2 mesi che so che lo devo fare, che non volevo ridurmi all’ultimo, che rimando ‘’a domani’’.

Oggi non posso. Oggi è l’ultimo giorno a mia disposizione in quanto ‘’domani’’ è il tempo durante il quale voi mi state leggendo. L’articolo è pubblicato. Fine.

Fine.

Sapete, tra tutti i corsi universitari il mio è davvero particolare. Non sono 3, non sono 5, sono 6 anni. Sei anni sono tantissimi. È così strano pensare che tra 4 giorni il traguardo sarà stato raggiunto. The End.

Non giriamo troppo intorno, quindi. Sono qua per porvi i miei saluti, il mio arrivederci.

Questo progetto è entrato nella mia vita nel 2015. Non dimenticherò facilmente la prima volta in quello che è diventato il nostro ufficio. Non mi dimenticherò facilmente quel colloquio: ero l’unica ragazza, in mezzo ad un branco di ragazzi! Non solo: ero l’unica ragazza che scriveva per gioco, per distrazione, sicuramente non per mestiere.

Eppure, dopo quel primo “che ci faccio qui?”, tutto ha iniziato ad andare in maniera assolutamente naturale. Fin dalla prima riunione c’è stata passione ma anche tanto divertimento. Immaginateci: noi 8, in un’aula X, che non sapevamo assolutamente cosa stavamo facendo. Man mano, però, in quella confusione, sono uscite fuori le prime idee, le prime bozze di scalette e poi le scalette vere e proprie, i primi format, le prime categorie.

E poi, lui: il nome. UniVersoMe. Non potrò mai dimenticare quando Gugliotta lo ha scritto sulla lavagna, spiegandoci il gioco di parole, il significato che c’era dietro.

Io, Alessio, Paolo, Bonjo, Daniele, Valerio e Salvo lo abbiamo approvato fin dal primo momento. Università verso Me. Me, Messina. Me, cioè io. Me stesso. E sicuramente, questo universo, non solo è arrivato fin da me, ma è diventato parte di me, ha preso una parte di me.

Questo nostro progetto è stato il motivo per cui, lo dirò sempre, non ho più fatto la domanda di trasferimento. È stato il motivo per cui ho deciso di dare una seconda possibilità a questa università e a questa città, scoprendo che ci sono tantissimi ragazzi che si spaccano il culo (scusate il francesismo) per questa nostra Messina, completamente abbandonata a sé stessa.

Sono cresciuta, insieme ad UniVersoMe: ho imparato la diplomazia, il sacrificio, i compressi, il gioco di squadra. Ho imparato a contenere meglio la rabbia quando sei frustata, perché le cose vanno male, perché la gente non recepisce… Chissà per quale motivo.

UniVersoMe è un percorso che consiglio ad ognuno di voi: è una palestra per il futuro, per i futuri speakers, per i futuri giornalisti, per chi vuole trovare degli amici che lo saranno per sempre. Certo, un po’ di censura bisogna metterla in conto, ma ne vale la pena. E, anche quando verrete criticati, perché la verità fa male e non tutti la accettano, potrete dire che Voi, la Voce dell’Università, avete portato a galla i problemi che ci sono, per aiutare l’università stessa. Non vi crederanno? Non fa niente. L’importante è credere nei propri ideali.

Ed è quello che ho fatto io. Ho creduto e portato avanti i miei ideali fino alla fine, sono stata, anche io, la voce (sgarbata e acida, direi) dell’università. Ed oggi, con questo punto finale, non posso fare altro che esserne fiera.

Arrivederci, UniVersoMe.

Grazie per ogni singolo articolo scritto, corretto, pubblicato; per ogni editoriale con cui ho potuto esprimere la mia scrittura, per le mie amate rubriche di Tempo Libero, Abbatti lo Stereotipo, Recensioni e Scienze&Ricerca.

Ciao, a tutti i miei colleghi, compagni, amici.

A Micalizzi, la nostra carotina autistica, il nostro primo referente generale, l’amico con cui ho passato un anno intero a piangere sui malloppi che ci trascinavamo in biblioteca quando andavamo a “studiare”.

A Giorgino, Bonjo, Pragma, Valerio, Barba; i miei ragazzi, la squadra migliore che potessi desiderare. Ognuno di loro, in un modo diverso ma assolutamente perfetto, mi hanno fatta sentire a casa, protetta e coccolata (questa unica piccola donnina) e, soprattutto, mai inferiore a loro. Loro sono stati la mia spalla su cui piangere, il mio mandare a fanculo le persone e rimetterle in riga senza contestare, gli amici che tutt’ora sono con me, che tra 4 giorni saranno con me in uno dei giorni più importanti.

A Gugliotta, il nuovo referente, che si ammazza giorno e notte per aumentare il livello (e che c’è Super Mario Bros?) della piattaforma nelle sue varie componenti, accettando il cambiamento a cui essa può e deve andare incontro ma senza mai mancare di rispetto a nessuno dei membri che ne fanno parte o agli ideali su cui è stata fondata. Lo fa per quanto il tempo, ed io ne so qualcosa, sia poco. Perché UniVersoMe è anche questo: tanto tempo da ‘’perdere’’, con il piacere di ‘’perderlo’’.

Noi 8: il consiglio fondatore. Questi sette stronzi qua sopra citati, credetemi, non ho parole per ringraziarli abbastanza per ciò che ho provato e che non dimenticherò mai. Per aver creato, insieme, chissà per quale assurdo motivo, un qualcosa per cui, qualsiasi sarà la sua storia, andrò per sempre fiera.

Ai nuovi ragazzi, il nuovo consiglio: Jessica, Arianna, Gianpaolo, Vincenzo e a chi prenderà il mio posto. È stato un piacere vedere come quella passione, che era stampata sulla faccia di noi “vecchi” (nerd), esiste anche nel cuore (e sulla faccia) di qualcun altro. E con certezza posso dire, non solo di aver trovato anche in loro degli amici ed una squadra, che faranno un ottimo lavoro, riuscendo ad arrivare sempre più alto.

A Claudio, referente radio, con cui, come cane e gatto, mi sono acchiappata svariate volte in scontri creativi (a dir poco) ma sicuramente costruttivi. Che dire, lui ha già lasciato il posto ai giovani, ma senza noi due, possiamo dirlo senza alcuna modestia, Radio UniVersoMe non sarebbe stata il canale di successo quale è.

A Giulia, referente grafica, che, vabbè, è diventata una sorella con cui condivido il sonno, i sogni, lo sport ed i nostri mondi un po’ sbilenchi ma così strapieni di… Oddio, di cose troppo complicate ma assolutamente stupende. Attraverso i suoi occhi, guarda dentro l’obiettivo della macchina fotografica e fa vedere il mondo come mai riuscireste a rappresentarvelo. Con la professionalità che poche persone hanno, io la ringrazio perché ha conquistato la mia stima ed il mio rispetto fino, addirittura, una parte del mio cuore.

A tutti i ragazzi della Radio (che ho già salutato un mesetto fa durante la mia ultima puntata), a tutti i ragazzi della Redazione, a chi si occupa dei Social con una puntualità disarmante, a chi arriva e se ne va, a chi arriva e rimane. Grazie a tutti.

E grazie a voi: che nel vostro piccolo mi avete letta ed ascoltata. Grazie se vi ho fatto ridere, se vi ho fatto commuovere, se vi ho fatto incazzare, se mi sono fatta odiare o apprezzare. Grazie perché siete voi le persone per cui abbiamo lavorato ogni giorno e siete il più grande premio che potessimo mai desiderare.

Grazie, perché ho il cuore pieno di emozione.

Elena Anna Andronico

Sartoria Casarchè

Si chiama Atélier ed è un laboratorio di sartoria che, nel quartiere di Quarto Oggiaro (Milano), partendo dal cucito, guida le mamme ad un percorso di formazione ed autonomia economica.

 Archè è un’onlus che ospita donne e bambini che provengono da situazioni di abusi e maltrattamenti, o che sono immigrati nel nostro paese: sono persone a cui serve sostegno, ma che hanno anche bisogno di ricominciare la loro vita.

Così, le neo sarte si sono messe all’opera, imparando come prendere le misure, come mettere bottoni, cerniere, come fare imbastitura, orli e come utilizzare una macchina da cucire: grazie ad una donazione di varie attrezzature del mestiere, la prima formazione è partita a marzo con un gruppo di mamme che, da zero, hanno iniziato a comprendere il mondo della sartoria e, nel giro di due anni, si pensa di raggiungere l’obiettivo di diventare delle vere e proprie sarte.

Il primo incarico è stato creare dei foulard venduti per il musical Grease, e, adesso, stanno lavorando per riparazioni sartoriali.

Ma chi è l’ideatrice e coordinatrice di questo progetto? E’ l’arte-terapista e volontaria di Archè, Donatella De Clemente, una donna con un certo training in questi settori: si parla, infatti, di una formazione scolastica in moda ma anche di volontariato nel carcere di Bollate dove si occupava, appunto, di terapia artistica nella sezione femminile; è fondatrice dell’associazione ”Arte in tasca” ed ora è promotrice della sartoria.

Il sogno più grande per chi ha fondato il progetto e per le lavoratrici stesse, sarebbe la creazione di una linea d’abbigliamento esclusiva, con tessuti africani comprati in Ghana, da trasformare in abiti all’occidentale. Intanto, le sarte si stanno facendo conoscere e puntano ad offrire riparazioni a domicilio agli anziani del quartiere, per poi arrivare alle aziende del territorio, e dedicarsi alla riparazione degli abiti dei dipendenti.

La finalità è quella di accompagnare queste persone verso una piena autonomia, tramite la creazione di questo impiego stabile che, non solo fornisce sicurezza economica, ma restituisce fiducia e dignità a queste donne; dona un futuro a chi non pensava di averne uno.

 

 

Jessica Cardullo

E se dicessimo Amore?

 

E se dicessimo Amore, voi a cosa pensereste?

 

“Brodu i ciceri”, vi risponderebbe la professoressa Latino, ex insegnante di latino (vedi tu la vita) del Seguenza, icona dell’ “amore non esiste, esistono i soldi da spendere per il divorzio”.

 

Però però però. Noi ci vogliamo credere ancora. Perché, spesso e volentieri è brodu i ciceri, ma, a volte, sorprendentemente, oltre ogni previsione, quasi mai, ESISTE DAVVERO.

 

E visto che a 24 anni ci sentiamo già abbastanza vecchie dentro, vogliamo ancora sognare insieme a voi. E visto che ancora non avevamo sputtanato quello che di più puro e bello la vita ci può dare, niente, abbiamo deciso di farlo.

 

E visto che io e lei ci vogliamo bene e ci facciamo prendere dalla malinconia, ecco qua. L’amore.

 

ECCO QUA I 15 TIPI DI AMORE CHE VI HANNO FATTO FARE TUTTO IL CALENDARIO IN 48 LINGUE CHE MANNAGGIA ALLA PUTTANA LO AMO LO ODIO MI AMMAZZO BRUCIO LA SUA MACCHINA ABBRACCIAMI TI AMO SONO DEPRESSO DI SERE NEREEEEE.

 

  1. Il primo amore

 

Eh beh, il primo amore, lo sappiamo tutti, “non si scorda mai”.

 

È quell’amore che vivi solitamente nella fase peggiore della tua vita: nono, non quella fatta di bollette da pagare e bambini da mantenere. Intendo quella fase della vita in cui il tuo più grande incubo sono brufoli bianchi sul volto e apparecchio ai denti stile robot futuristico.

 

Il primo amore è quello che ti fa scoprire il farfallìo nello stomaco, che ti fa credere che con un bacio tutti i pianeti possano magicamente allinearsi. È quello con il quale misurerete per tutta la vita i successivi amori pensando “non troverò mai più un amore cosi”

 

Ma è anche e soprattutto quello che ti delude, che ti ferisce e che ti farà smettere di credere che ci sia ancora una speranza.  ERGO: amate con cautela la prima volta. Però amate, che è bello eh. LE COSE DOLOROSE SONO SEMPRE BELLE.

 

  1. Il Rimpianto

 

Quando pensi che la tua vita è uno schifo e ti deprimi seguendo le tue Stars preferite su Instagram, ricorda una cosa: anche loro hanno il rimpianto di un amore. AH Sì. È un po’ come la tecnica di immaginare i professori che cagano mentre dai un esame: nessuno è immune.

 

Il rimpianto è quell’amore che, ahimè, si è concluso con il lieto fine sono nelle tue recondite fantasie (incluse quelle masturbatorie). Il tuo lui o lei è esistente, lo hai conosciuto, magari vi siete pure baciati… Ma niente. Niente. È finita, per giunta senza mai realmente iniziare. E, quasi sempre, senza un perché.

 

Eppure, cavolo, metteresti entrambe le mani sul fuoco riguardo al fatto che, CAVOLO, sareste stati PERFETTI. Tipo che tra 50 anni gli/le avresti cambiato il pannolone con piacere. Come lo sai? A pelle. Fin da subito. Fin dal primo momento.

 

Il Rimpianto è l’unico amore nella tua vita che ti farà accettare la frase QUELLO GIUSTO AL MOMENTO SBAGLIATO. #maiunagioiamancoapagarla

 

 

3.Amore a Distanza

 

Ecco, questo è un ottimo punto sul quale possiamo star qui a discutere animatamente per ore.

 

L’amore a distanza esiste? Non esiste? Prima o poi finisce? Può durare? Sono corna assicurate? Ragioniamo insieme. (Se non siete d’accordo col ragionamento fatemi sapere tramite commento che vi costringo a sposare un Messicano)

 

Allora. Dicevamo. Amore a distanza. Nella peggiore delle ipotesi la lontananza è forzata (es. questioni lavorative) ed avviene in un momento in cui il rapporto ha alle sue spalle solide basi. Doloroso, ma con qualche possibilità di riuscita.

 

Nella seconda ipotesi l’allontanamento è volontario, ESEMPIO: VADO IN ERASMUS. Dov’è che vai brutto figlio di buona donna santa madre resta qui sposami adesso o ti stacco la testa e me la mangio a morsi. Rischioso. Parecchio rischioso.

 

In ultimo ci sono i rapporti che fin da principio ammettono la condizione di lontananza. Ma io dico, ma siete matti? MOGLI E BUOI DEI PAESI TUOI ragazzi, mi raccomando. Ve lo dice una che LO SA.

 

  1. Amore Selvaggio

 

Questo bisogna viverlo almeno una volta nella vita. O forse no: poi tutti gli altri sembrano COSì NOIOSI.

 

L’amore selvaggio è basato principalmente sul sesso. EH VABBE’, mica possiamo censurarlo. Non sai come, ti ritrovi sul lampadario vestito da Tarzan e lei da Jane che state facendo cose che DIO SPERIAMO CHE NON ESISTI SENNO’ SAI CHE VERGOGNA.

 

Che poi, non è che sei mai stata una persona con chissà che velleità porno. Anzi: sei più il tipo che tiene gli occhi chiusi e sta in silenzio per vergogna, possibilmente alla missionaria.

 

Cosa è successo? Perché ora mi ritrovo a farlo più spesso in luoghi pubblici/ mascherato da zorro/ con uso e consumo di alimenti vari? Non c’è risposta. Ma bisogna approfittarne finché si può. Di sicuro, è uno degli amori più divertenti e rilassanti IN ASSOLUTO, CAZZO.

 

  1. Amore Geloso

 

Bene. Questa è una delle categorie decisamente peggiori. L’amore geloso è un incubo.

 

Sisi, lo so che esiste la gelosia sana, che se ami qualcuno devi esserne un po’ geloso e bla bla bla, che quando ti chiedono “ma tu sei geloso?” rispondi “No vabbè ma il giusto ci sta” e poi metal detector, controlli spasmodici ai like sotto ai post, microspie dentro la macchina, abolizione dall’armadio di tutti i vestiti che lasciano scoperti lembi di pelle nuda.

 

MA IL GIUSTO COSA? MA IL SENSO DELLA MISURA CHE? Io pensavo di aver trovato un fidanzato non una guardia del corpo isterica santo cielo. Calma e sangue freddo. Possiamo amarci anche senza tutti questi “piccoli accorgimenti” GIURO.

 

  1. Se voi peddiri l’amico…

 

… o si marito o si fa zito. Da che siete culo e camicia, a che ARRIVEDERCI E GRAZIE.

 

Che poi lo sappiamo: tira più un pelo di figa che un carro di buoi, è il principe azzurro, due cuori e una capanna (menza, possibilmente al caffè). Però che cavolo. NON È GIUSTO.

 

Questo amore causa un’amnesia: il tuo amico si scorda di te e di tutti gli altri, si scorda dei parenti, si scorda dell’università, si scorda persino del suo gatto o cane (eddai, come fai a scordarti della tua dolcissima palla di pelo?).

 

Entra in una dimensione nuova, fatta solo di lei e lui, lui e lei, bolle di sapone, unicorni, felicità, i messaggini del buongiorno e della buonanotte, le pomiciate SEMPRE A QUALUNQUE ORA E LUOGO.

 

Tra l’altro, è assolutamente SOCIAL: profilo in comune o chiudi per sempre Facebook perché esisto solo io (un po’ egoista, no?), mettiamo sempre foto insieme, diciamo sempre che siamo insieme, intasiamo TUTTO E TUTTI, fuori tutto è magnifico ma tu un po’ di più E ALLORA SCRIVIAMOLO SU INSTAGRAM 5903 VOLTE AL MINUTO, Fedez e Chiara levatevi che io chiamo il mio amore GNOCCOLO, anche nella foto che pubblico da solo/a metto riferimenti a caso e da diabete per te, ANGELO MIO CHE TI PENSO SEMPRE CAZZO.

 

Il problema non è che si è felici e contenti. Il problema è quando si diventa infelici e scontenti, la bolla si rompe, l’unicorno muore e ti ritrovi solo, anche il tuo gatto si è trovato un nuovo padroncino da amare. Tiè.

 

  1. Amore LGBTA

 

Love is love. Lo sappiamo bene e lo sappiamo tutti. Dunque dunque dunque forse è proprio l’amore a renderci tutti, indistintamente uguali.

 

Lo stesso amore che ci rende cechi, sognanti, con la testa fra le nuvole. Quindi, io mi chiedo no? CHE VE FREGA A VOI DE CHI SI INNAMORA LA GENTE? Certo magari è proprio di te che stai leggendo che la gente se innamora perché sei bello, bello impossibile con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale. Ok. Mi sono persa.

 

 L’amore è amore, e non può essere diverso. È più complesso, questo sì, perché oltre a dover mandare avanti una normalissima relazione (e si sa che ogni relazione ha le sue croci) c’è bisogno di combattere con l’universo intero per potersi amare in pace. VIVI E LASCIA VIVERE. Brutto testa di Caprone.

 

  1. Young, Wild e FREE

 

“Io non voglio legami seri, voglio essere libero”

“Amore, stai intaccando la mia libertà”

 

Ma LIBERO cosa? Ma che siamo a WOODSTOCK?

 

Allora, parliamo del concetto di libertà in una coppia: la libertà intesa come libertà di espressione, l’essere indipendenti l’uno dall’altra, due individui che liberamente accrescono sé stessi stando insieme, completandosi, rispettando l’uno i gusti e i bisogni dell’altra e viceversa… ok.

 

Libertà intesa come puccio il biscotto nel latte di un’altra, siete dei cazzo di idioti. Allora, se vuoi rimanere libero e continuare a fare sesso promiscuo te ne stai solo e non intrappoli me.

 

L’amore libero, detto anche l’amore IMBROGLIONE, è una scusa di quelli che “ci stiamo solo frequentando” anche se sono passati 22 anni e abbiamo 3 figli, di quelli che vogliono la scusa facile per fare il cavolo che gli pare e piace, di quelli a cui fai comodo ma non troppo. Dei codardi che non hanno voglia di impegnarsi seriamente e, allo stesso tempo, non vogliono stare soli. Insomma, uomo o donna, SCAPPA IL PIU’ LONTANO CHE PUOI.

 

Anche perché, sennò, vi ritroverete come dei…

 

 

  1. Cervi a primavera

 

No ma voi siete troppo simpatici, , tenerelli. Vi vorrei coccolare.

 

Se stai leggendo questo pezzo ed hai cornificato qualcuno SEI UNA BRUTTA PERSONA. Se invece stai leggendo questo articolo e porti, con onore, il peso di un bel paio di corna: APPLAUSI. SOLO APPLAUSI.

 

Oh ragà, non è mica facile passare sotto tutte le porte con due protuberanze stile renna di Babbo Natale. Scherzi a parte, io capisco tutto, ma cornuti e contenti perché? Se siete stati traditi dalla stessa persona innumerevoli volte, ma vi ostinate a perdonare perché “stavolta è cambiato” SMETTETELA SUBITO. Chi nasce tondo non muore quadrato, chi nasce cervo muore ammazzato (proverbio cinese inventato seduta stante).

 

 10. Impossible is Nothing

 

MA QUANNU MAI. Niente è impossibile è una gran perculata: molti amori lo sono. E NO, tu che ci stai leggendo immaginando l’oggetto dei tuoi desideri e pensando che sì, un giorno ci riuscirai, NON È VERO NON STARETE MAI INSIEME.

 

Gli amori impossibili… Che tragedia. Piaga sociale. Lacrime e dolore. Gli amori impossibili sono così veri… E fanno male male male male. E sono, chiaramente, a senso unico. A volte, l’altra persona, nemmeno lo sa di quanto possa essere amata.

 

Dopotutto, se non fosse per gli amori impossibili, non sarebbero nati le più belle canzoni d’amore, i più grandi romanzi, la friendzone.

 

Qualsiasi sia il motivo che rende un amore impossibile, tu che ami: dillo. Metti fine alle tue pene. Diglielo, fatti uccidere e bon. Tante care cose.

 

 

  1. Amore Malato

 

Ah gli amori malati, dannati insensati, incompresi. Maledetti amori che non sai nemmeno se definirli tali, talmente sono tormentati e strazianti.

 

Sono quelle relazioni in cui il tira e molla è uno stile di vita. Stiamo insieme? Sì ma non troppo, sì ma non del tutto. Forse è meglio non vedersi più. No, ma non posso stare senza di te.

 

Dio Santo, Tiziano aveva detto che L’AMORE È UNA COSA SEMPLICE.. Ma vaffanculo Tizià che sta storia m’è costata dodici mila euro de psicanalisi e 10 anni de salute. TE SALUTO.

 

  1. Il Grande Amore

 

Chi è il Grande Amore? Il Grande amore è quel nome che vi è passato per la mente nell’attimo in cui avete letto queste due parole scorrendo questo articolo nel vostro smartphone.

 

Ci stai insieme, o magari no. Magari sei single, magari sei fidanzato, magari non lo vedi da una vita o la hai incrociato per strada ieri. Magari si è rifatto una vita lui, entrambi, nessuno. Poco importa. Quando leggerai o parlerai del Grande Amore, ti verrà in mente solo e soltanto lui.

 

E non importa se ami qualcun altro, non significa che quell’amore non è vero. Non importa se con Il Grande Amore ti sei lasciato anni fa, o se avrai la fortuna di sposartelo e di rimanere con lui per sempre.

 

Sul Grande Amore non si può scherzare. È quella persona che, in 60 anni o 6 giorni, ti ha insegnato che l’amore esiste ed è bello.

 

  1. L’Amore Nonnico

 

(…. nananana musica malinconica di sottofondo)

 

Eh beh, più di mamma e papà, più di marito o moglie, più di chiunque altro sulla faccia della terra possa dichiararvi amore eterno, il loro amore, quello dei nostri cari vecchi nonnini, è forse quello più autentico e puro.

 

E lo capisci subito: da quando sei bambino e “nonni” vuol dire sempre qualcosa che mamma ti proibisce di mangiare, o una banconota da 50euro per comprare il gelato, una passeggiata al parco, una bella teglia di lasagne profumate o la scatola di biscotti piena di robe per il cucito.

 

Forse è vero, “i nonni sono quelli che ti amano più intensamente, perché sanno di avere meno tempo a disposizione”. Una cosa è certa, sull’amore dei vostri nonni potrete sempre contare.

 

A meno che non siano dei vecchi inviperiti dai mali della vita che odiano tutti solo perché respirano la loro stessa aria. Esistono sì, esistono.

 

  1. L’Amore Intimo

 

È quell’amore che passa inosservato. Quasi nessuno sa che quelle due persone stanno insieme, non si vedono spesso in giro, condividono le cose tra loro e non sui social.

 

Insomma SI FANNO I CAZZI LORO. E, con ogni probabilità, camperanno e staranno insieme 100 anni.

 

E poi, volete mettere? Mica per stare bene e divertirsi bisogna andare sempre a ballare al blinco blanco. Anche magiare puppette ‘nta seggia, o sul divano, con la persona che ami mentre vi ammazzate dal ridere per una stronzata detta tra voi con la tv che va’ per i fatti suoi, non è proprio male.

 

Niè, l’amore intimo e riservato è il top del top. 80 punti Grifondoro, coppa delle case.

 

 

  1. L’ultimo Amore

 

Se il primo è quello che non si scorda mai, l’ultimo è di sicuro quello che dura per sempre. Ma siamo sicuri vero? Per sempre per sempre? Sì amore, non mi importa di essere il primo, ma l’unico.

 

Okok. Tutto molto bello. L’ultimo amore è quello sul quale hai scommesso. ORA. Sì, perché chi può darci la certezza che quello che stiamo vivendo sia proprio l’ultimo amore che vivremo nella vita? E, allora, vivete ogni amore come se fosse l’ultimo che possiate vivere.

 

Solo così ogni relazione sarà speciale. E se vi lascia lo sai che si fa? Trovi un altro più bello e l’ultimo CHISSA’ CHI SARA’..

 

Elena Anna Andronico (Il Rimpianto)

 

Vanessa Munaò (L’amore Intimo)

When you are too blessed to be stressed

Caro lettore

Ti immagino mentre, annoiato, forse stanco, leggi queste parole. Siamo già a Giugno, lo so bene – io, come te tra l’altro, mi ritrovo ad essere naufraga tra libri e dispense varie… eppure vorrei che anche tu capissi la bellezza del momento presente. Sì, hai letto proprio bene: c’è scritto bellezza!

Ma come, starai pensando, cosa c’è di bello nell’alzarsi la mattina con le idee ancora una volta confuse, magari, proprio su quel concetto che pensavi di aver capito e di poter archiviare tra le nozioni assimilate e metabolizzate definitivamente? Cosa c’è di bello nel ritrovarsi il cellulare intasato di messaggi da parte dei tuoi carissimi e fedeli compagni di corso che come te, sono alla ricerca della “versione ufficiale” su un determinato argomento e  cominciano a confrontarsi ed interrogarsi e confondersi e confonderti, facendo venire l’ansia persino alle tue ansie? Cosa c’è di bello nel vedere il sole splendente fuori dalla finestra, in un cielo azzurrissimo che si confonde con il mare all’orizzonte, mentre tu sai di dover stare seduto alla tua (rigorosamente scomoda) sedia di legno, ma soprattutto, sai di dover rimanere concentrato, altrimenti è la fine. Cosa c’è di bello in tutto questo, ti chiedi.

Eh, apparentemente ben poco: siamo giovani, arriva la bella stagione, gli aeroporti pullulano di gente più del solito, le spiagge si riempiono, le città si svuotano, tutto il mondo è in movimento, mentre tu, tu sai di dover stare fermo. Infatti studiare è un tuo dovere, tutti quanti hanno scommesso su di te, la tua famiglia, i tuoi amici, magari anche i tuoi vicini di casa, si aspettano di vederti con quella corona d’alloro a cingerti il capo, mentre un sorriso ineffabile ti piega il volto.

Potrei dirti che questo pensiero sia sufficiente a tirarti su e darti la forza, la volontà di continuare, ma non sarebbe completamente vero. Certo, avere uno sguardo positivo sui tempi a venire, può essere fonte di coraggio, ma siamo uomini ed abbiamo sempre bisogno di concretezza, di speranze tangibili che possano raggiungerci adesso, nel presente e stringerci forte, forte per abilitarci ad affrontare ogni giorno sempre con rinnovato entusiasmo.

Allora, caro lettore, pensa al giorno, in cui mettesti piede per la prima volta in facoltà, alle prime persone incontrate, le prime parole pronunciate dai professori, quella luce particolare che hai colto nello sguardo di tutti gli altri, felici come te di intraprendere questo nuovo percorso, magari lungo ed arduo, ma al contempo, l’unico che sembra essere stato pensato solo per te, l’unico in cui ti senti,  di esame in esame, sempre al tuo posto – nonostante la stanchezza e la quotidianità. E pensa a quanto dovresti essere grato per questa opportunità unica, di poter studiare cioè, quello che hai sempre desiderato, quando magari, nel modo, questa possibilità non è concessa a tutti. Quando senti, tra una pausa ed un’altra, dell’ennesimo attentato causato da folli integralisti islamici che al suon spietato di “Allah Akbar”, continuano a spezzare vite innocenti senza pietà e ringrazi che questa sorte non sia toccata anche a te, ringrazi di avere ancora tempo. Caro lettore, pensa alla generazione dei tuoi nonni che esattamente alla tua stessa età è stata costretta ad abbandonare sogni e speranze per essere coinvolta in una folle, quanto inutile guerra senza vinti, né vincitori; pensa all’umanità tutta, sofferente, in questo “nuovo” mondo che abbiamo creato ed a tutte quelle storie di vite meravigliose spese al servizio dei più indifesi ed emarginati.. storie di cui probabilmente non ne avrai mai contezza perché il bene fa sempre meno scalpore del male.

Renditi conto che quello che sei chiamato a fare, adesso, in questo preciso momento della tua esistenza, in cui ti sono richiesti tanti sacrifici, è sì, la parte più importante che potrà determinare chi sarai in un domani non troppo lontano, ma, non coincide affatto con quella che definiremmo una condizione disperata! Renditi conto che l’hashtag “MaiNaGioia”, proprio non s’addice alla tua situazione; ché prendere sul serio gli studi, senza lagnarti, è proprio il minimo che tu possa fare portando così una pietra al cantiere per la realizzazione di una società migliore, più sana. E’ necessaria l’opera di tutti, anche la tua, affinché il mondo possa raggiungere il suo destino, la sua destinazione.

Allora non è dello studio, degli esami che dovresti preoccuparti, caro lettore, ma del tuo atteggiamento dinnanzi ad essi.

 

Ivana Bringheli

Eventi della settimana

MERCOLEDÌ 7

LA FABBRICA DELLE IDEE PRE-SUMMER EDITION

DOVE:La Punta – Beach Club – Via Fortino – Torre Faro – Messina

QUANDO: dalle ore 19:30 alle ore 21:00

COSA: Ci siamo fatti desiderare ma non potevamo non chiudere la stagione con un’ultima Fabbrica delle idee. Questo mese saremo ospitati ai piedi del Pilone dai ragazzi de La Punta – Beach Club che ringraziamo già da adesso!
Scaletta in progress, visto che al momento c’è ancora qualche posto libero. Verrà presentato:

– #PiCKUP, un oggetto di dimensioni paragonabili ad un Apple TV con al suo interno un disco di grande capacità in grado di gestire autonomamente il backup di un piccolo insieme di postazione di lavoro ad intervalli regolari. E’ progettato per microimprese e studi professionali con un massimo di circa 5 postazioni di lavoro. Il progetto è di Fabio Genovese.

– MOVITY: motore di ricerca per trasporti privati in Sicilia. Collegando in un unico network tutte le offerte dei partners, scelti per la loro affidabilità, efficienza ed esperienza, questa startup sta sviluppando e rendendo possibile la più efficace piattaforma online di trasporto mai vista in Sicilia. Il progetto è di Nino Munafò.

La fabbrica delle idee è l’appuntamento mensile in cui a farla da padrona sono le idee! Le regole sono sempre le stesse: 5 minuti per poter esporre la propria idea di business (da realizzare o già in atto). Perché? Perché forse hai bisogno di un parere su un particolare aspetto, oppure perché sei alla ricerca di un partner con cui collaborare o semplicemente perché vuoi testare la tua idea su un pubblico. Ai 5 minuti di esposizione ne seguono altrettanti in cui le persone possono fare domande o avanzare critiche in modo costruttivo.
La fabbrica delle idee è anche un modo per conoscere di persona un ecosistema vivo che mensilmente si incontra, ma che poi resta in contatto grazie alla rete. Un modo per far crescere il territorio in competenze e cultura, attraverso lo scambio reciproco e alla pari.
Per ulteriori informazioni contattare gli organizzatori dell’evento attraverso la mail info@startupmessina.org oppure attraverso la pagina facebook Startup Messina.

GIOVEDÌ 8

DISCUTENDO DI CULTURA E LEGALITA’- INCONTRO CON SEBASTIANO FABIO VENEZIA

DOVE: Biblioteca Provinciale dei Frati Minori Cappuccini – Messina – Via delle Mura (adiacente la Chiesa Madonna di Pompei V.le Regina Margherita, 25) – Me

QUANDO: ore 17:00

COSA: L’Associazione Culturale Intervolumina in collaborazione con la Biblioteca Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Messina organizza l’incontro con Sebastiano Fabio Venezia giovedì 8 giugno alle ore 17:30 presso la sala lettura della Biblioteca.

Sebastiano Fabio Venezia, sindaco di Troina dal 2013, nel corso del suo mandato si è distinto per aver denunciato e tolto i terreni ai mafiosi, scegliendo di governare la città nebroidea e il suo territorio promuovendo la cultura della legalità e la salvaguardia ambientale. Subisce intimidazioni dal 2012 per la sua lotta contro la mafia dei pascoli e vive sotto scorta. Ha vinto il premio Vassallo 2016 “per aver difeso con coraggio la legalità nella gestione del patrimonio naturale e per la qualità dei progetti di rilancio del territorio e di riqualificazione del centro storico…”
L’incontro sarà moderato dalla giornalista Manuela Modica.

Per qualche spiccio in più – Tributo a Battisti

DOVE: St Taurus pub

QUANDO: 21:30

COSA: I “Per Qualche Spiccio in Più” tornano a grande richiesta ad esibirsi al St. Taurus Pub. Questa volta proporranno il loro tributo a Lucio Battisti, l’immenso cantautore che con la sua produzione ha impresso una svolta al movimento pop italiano.

The Flowing

DOVE: Università degli Studi di Messina Piazza Pugliatti

QUANDO: 20.00

COSA: Il musicista Paolo Fresu: “Il trio di Francesco Scaramuzzino suona un jazz moderno che sa di passato. In esso si respira una libertà e una ricerca che è odierna ma che è mutuata dagli ascolti di ieri. Se l’archetipo del piano trio rischia a volte di cadere nel déjà vu, Francesco riesce, con coraggio, passione e grazie al prezioso apporto dei suoi compagni di viaggio, a inventare un suono che gli appartiene e che lievita nelle dieci tracce originali. Il Francesco Scaramuzzino Trio è una preziosa scoperta e una rassicurante conferma”.

VENERDÌ 9

Non c’è più la Sicilia di una volta Gaetano Savattero

DOVE: Feltrinelli Point via Ghibellina 32

QUANDO: ore 18:00

COSA: Incontro con Gaetano Savatteri, che presenterà il suo nuovo libro “Non c’è più la Sicilia di una volta”.

Dialogheranno con l’autore:

Anna Mallamo

Nadia Terranova

Federico Baccomo presenta “Anna sta mentendo”

DOVE: Colapesce libri, gusti, idee

QUANDO: ore 19:00

COSA: Dialoga con l’autore Francesco Musolino.

“Anna sta mentendo” è un romanzo intelligente e originale che affronta diverse tematiche contemporanee: le relazioni mediate dalla tecnologia; la scelta tra verità o menzogna; il mito di una società che tende a una perfezione virtuale cancellando le specificità di ogni essere umano.

Riccardo Merisio è tornato a sorridere. Un nuovo lavoro e una nuova ragazza hanno cancellato le ombre di un periodo difficile. Ma una sera, mentre sta chattando con Anna, la collega con cui ha da poco intrecciato una relazione, un insolito annuncio invade lo schermo del suo telefonino.

Si tratta dell’invito a scaricare un’applicazione dal curioso nome di WhatsTrue. Anzi, più che un invito pare un obbligo, visto che ogni tentativo di impedirne il download si rivela inutile.

Da questo momento iniziano ad accadere strane cose: sempre più spesso, i messaggi di Anna sono accompagnati da una scritta sinistra: «Anna sta mentendo…». Uno scherzo, una trovata pubblicitaria, o un sistema effettivamente in grado di svelare le bugie dell’interlocutore?

Ogni giorno più turbato e diffidente, Riccardo finisce per cedere al fascino della misteriosa app che comincia a impossessarsi dei suoi pensieri e ad amplificare le sue paranoie, trascinandolo in un gioco psicologico di tensione crescente in cui cadono i confini tra verità e menzogna, tra realtà e fantasia.

È avvincente come una spy story e appassionante come una travolgente storia d’amore, una lettura per tutti, uomini e donne, ad ogni età, piena di spunti di riflessione sui tempi che stiamo vivendo.

Con grande intelligenza e lucidità, Federico Baccomo mette in scena il racconto sfrenato di un mondo inquietante e seducente in cui si riflettono le complessità della mente umana e dove ogni uomo è insieme impostore e ingannato. Un romanzo eccitante e ipnotico, di eccezionale originalità.

SABATO 10

MESANA: UN PASSO VERSO LA LEGALITA’

DOVE: Forte Petrazza

QUANDO: ore 15:30 alle ore 21:00

COSA: Un evento di incontro, di testimonianza verso la legalità, per un futuro sano, attraverso i racconti dei parenti delle vittime di mafia, le idee e i progetti di chi lotta ogni giorno, con uno sguardo verso la nostra terra.
L’evento inizierà alle 15:30 presso il parco sociale di Forte Petrazza. E tra un incontro e l’altro ci farà compagnia un trio jazz con Davide Coppo alla chitarra, Gianluca Coppo al basso elettrico e Michele Borgia alla batteria. Una ragione in più per essere presenti!
Con la collaborazione di Ecosmed, Libera, Addio Pizzo e Agende Rosse.

L’EVENTO CONTINUERÀ FINO ALLA SERA, PER QUESTO MOTIVO CHIUNQUE VOGLIA PUÒ DECIDERE DI CENARE NEL RISTORANTE “VERDEPETRAZZA” ALL’INTERNO DEL FORTE.

DOMENICA 11

Messina Citta’ CHE PARLA La città ricostruita I Palazzi Pubblici

DOVE: ARB via Romagnosi 18

QUANDO: ore 9:30

COSA: 6a passeggiata “MESSINA CITTA’ CHE PARLA” in

“La città ricostruita – I PALAZZI PUBBLICI”

Questo è il nome dell’iniziativa promossa da ALL RISKS BROKER, l’associazione culturale ARB e dalla Prof.ssa Mariateresa ZAGONE, Storico dell’Arte.

L’idea è quella di dedicare del tempo, passeggiando per le strade della nostra città, lasciandoci guidare alla scoperta delle sue bellezze.

Attraverso le numerose stratificazioni immerse ormai in contesti fuorvianti, la nostra città ci parla infatti della sua storia, dei suoi monumenti, della sua società multietnica e della sua vocazione commerciale.

La Prof.ssa Zagone ci farà da guida facendoci indossare quegli occhiali che ci consentiranno di percepire il filo conduttore che dalla città fondata dai greci 2700 anni fa arriva fino alla “città nuova” ricostruita dopo il 1908, ultima tappa di un viaggio attraverso il tempo.

Le passeggiate risulteranno così piene di piacevoli sorprese leggibili fra le pieghe del tessuto urbano e attraverso monumenti, strade, piazze, edifici che verranno svelati ai nostri occhi solitamente distratti.

Le visite alla “città che parla” saranno organizzate la domenica mattina con un massimo di 40 partecipanti e un minimo di 10.

La quota di partecipazione è di € 5 a persona.
E’ INDISPENSABILE LA PRENOTAZIONE

Per informazioni mail davide.liotta@allrisksbroker.com tel. mobile 3357841234

Associazione culturale ARB

ALL RISKS BROKER

Davide Liotta

L’ESTATE DI TERRITORI VIVI

DOVE: Pro Loco Messina sud – Pistunina 14

QUANDO: ore 18:00

COSA: DOMENICA 11 Giugno, vi aspettiamo per il primo dei 4 appuntamenti estivi a Villa Melania.
A partire dalle 18, al calar del sole, potrai visitare la mostra permanente di arte contemporanea, antiquariato artistico ed entoantropologico, arricchita con un nuovo spazio dedicato al teatro siciliano, e fermarti a provare il nostro speciale aperitivo
? in giardino.

#Spritz, #VodkaLemon, Analcolico allo #zenzero, #Tabulè, #Panecunzatue #Felafel sono alcuni degli assaggi del nostro freschissimo #apericena ai sapori meditarranei., ideato per il primo appuntamento estivo di#TerritoriVivi.

PER INFO E PRENOTAZIONE TAVOLI

tel. 3387640071

Jessica Cardullo

Arianna De Arcangelis

LOVME FEST: TRA DIVERTIMENTO E RINASCITA

Valorizzazione e libertà: sono le parole d’ordine della terza edizione del LovMe Fest, una rassegna multiculturale o, meglio, un appuntamento fisso che il 2 Giugno coinvolge e sconvolge – positivamente – l’intera città.

Il cambiamento di location, a primo impatto parso come una scelta azzardata, si è rivelato un successo: fin dall’apertura dei cancelli, un’ondata di gente, di ogni età, ha popolato lo spazio verde della città.

L’entusiasmo illuminava gli occhi dei bambini, contenti di potersi sporcare le mani con la terra; colorava quelli dei più grandi che, intervistandoli, ci hanno rivelato di non entrare da anni in questa splendida villa.

Ecco perché si parla di valorizzazione: Messina vanta un polmone verde di diversi ettari, facilmente raggiungibile dai cittadini; ideale per far giocare i più piccoli, per studiare, per correre, per fare una passeggiata; significa un punto di ritrovo per i più anziani, per chi vuole portare a spasso il cane, eppure la potenzialità di Villa Dante rimane inespressa. E’ solo grazie a manifestazioni del genere, alla mano d’opera dei volontari che, con sudore e fatica, hanno bonificato uno spazio ormai degradato e dimenticato, che la città può riportare in vita zone come questa.

La festa della Repubblica, quest’anno, a Messina, rimarrà come il segno della volontà di cambiamento dei messinesi, di chi ha evidenziato che ogni cittadino può contribuire a migliorare la città. E’ così che il vero obiettivo del LovME Fest si realizza: a giorni di distanza dal festival, Villa Dante è ancora pulita, è in ascesa per diventare un punto di riferimento.

Pensiero, questo, condiviso anche dal rapper Piotta, l’ospite della serata che, a fine esibizione, ha sottolineato l’importanza di organizzare tali eventi che esprimono la vera identità di una città. E’ proprio dall’arte del cantare che si estrapola la seconda parola chiave della manifestazione: libertà.

In villa, infatti, si sono susseguite 15 ore di intrattenimento di ogni tipo: esibizioni canore; mostre di fotografia, di fumetti, di scultura, di pittura; body-painting; yoga; esposizioni artigianali e seminari su legalità, sulla disabilità e sui diritti civili; per concludere, i tre palchi adibiti per ogni esigenza musicale.

Si tratta, quindi, di arte, nonché di libertà di espressione: ogni cittadino era libero di comunicare a proprio modo e di raccontarsi liberamente attraverso le varie facce dell’arte.

Il LovMe Fest è un festival, ma è anche altro: è sete di cultura, è simbolo di raccolta per i messinesi; è fame di rinascita culturale e sociale.

Jessica Cardullo

Eventi della settima

Mercoledì 31

  • AISM PRESENTA: A CACCIA DI SOLUZIONI

Dove: l’ORSO – Via Calapso, 8

Quando: dalle ore 21:00 alle ore 0:00

Cosa: la sezione provinciale AISM di Messina organizza una divertente serata in occasione della 9° giornata mondiale della Sclerosi Multipla.
Info:
– Patatine + giro pizza + bevanda analcolica 12€
– Patatine + giro pizza + bevanda alcolica 15€
Per prenotare il vostro posto potete scrivere direttamente nella bacheca dell’evento.

Giovedì 1 giugno

  • CERIMONA DI CHIUSURA NMUN 2017 E JESSUP 2017

Dove: Aula Cannizzaro – Rettorato

Quando: dalle ore 16:30 alle ore 18:00

Cosa: nell’occasione della consegna dei premi agli studenti che si sono distinti a New York e a Verona, il professore Simon Tanner terrà una lectio dal titolo “ Shakespeare in… Law “. Al termine dell’evento verranno presentati i progetti NMUN 2018 e JESSUP 2018.

  • 4FUNK LIVE

Dove: l’APERITIVO – Via Tommaso Cannizzaro, 192

Quando: dalle ore 22:00

Cosa: il gruppo si esibirà per una serata all’insegna della musica.

  • Alessia Fontana alla voce
  • Maria Pia Favasuli al basso
  • Fabrizio Muscolino alla chitarra
  • Antonio Adorno alla batteria

Venerdì 2

  • LOVME FEST 2017

Dove: Villa Dante – Via Napoli

Quando: dalle ore 10:00 alle ore 03:00

Cosa: il “LoveMe Fest” nasce dalla spontanea aggregazione di alcuni giovani messinesi impegnati nel progettare e realizzare una manifestazione musicale ed artistica. 
Il festival offre:

  • due aree musicali (musica live e djset);
  • mostre fotografiche, pittoriche, scultoree e fumettistica;
  • un’area pic-nic attrezzata ed un punto ristoro.

Di seguito, il programma della giornata:


● MAIN STAGE


h. 15.30
SKID E YABA SCAR – Rap/Hip Hop

h. 18.00 JAH JAH’S BAND – Reggae

h. 18.45 I MAC’S – Funky

h. 19.30 TWISTED HEAD CHAPS – Indie/Rock

h. 20:15 GABRIELE SALVATORE – Cantautorato

h. 20.30 FILIPPO ITALIANO – Cantautorato

h. 21.20 VELAUT – Alternative Rock

h. 22.00 RIME SATURE – Rap/Hip Hop

● BEAT – DJ ZONE

START 11.00 A.M. / END 00.00 P.M.

ALEFIO // BUCCA // BUFFO // DAMY DEEJAY//D’EMILIO // DE LUCA // DUCA // DUGO // FIORE // FOTIA // FRISONE // GENOVESE // GERACE // GRASSO // GRIJO // GUGLIANDOLO // LA GALIA // LEO LIPPOLIS // RAMPELLO // RODIO // SIGNORIELLO // TUMINO // URSINO // ZAPPALA’

Accompagnati dalla voce di YANEZ.

● LAB STAGE

h. 15.30 HAKI E SAKE – Rap

h. 16.30 ALTRE FREQUENZE – Cover Band

h. 17.30 BLALLO BAND – Swing

h. 18.15 GABRIELE PAPALIA – Cantautorato

h. 19.00 GROUND ZERO – Cover Band

h. 19:45 LIZARD BAND – Hard Rock

h. 20.45 RITMO LIVE – Percussioni/Afro/Balcanica

h 21.30 CUGLIANDOLO // GRILLO // LEANZA // SANTORO

h 23.00 KOLLASSO // KLINGO

● WORKSHOP

– PITTURA
– FUMETTO
– YOGA & ACROYOGA

● SEMINARI

– EUROPA
– LEGALITA’
– DISABILITA’
– DIRITTI CIVILI
– DIALOGO INTERRELIGIOSO

Domenica 4

  • UNIME LIVE SHOW 3.0

Dove: Anfiteatro Cus Unime – Cittadella Universitaria

Quando: dalle ore 20:30 alle 0:30

Cosa: dopo il grande successo delle scorse due edizioni, l’ Associazione Universitaria Atreju è lieta di invitarVi al terzo evento targato “Unime Live Show”.
Presenta: Gianmarco Orlando
DjSet: Fabrizio Duca

Il programma della serata prevede la sfilata dei negozi:
-Imperial
-Majorana
-YouVerdissima
-Anna Cipriano Parucchiere

E le seguenti esibizioni:
– Blallo Band (Band Musicale)
– Coclea (Band Musicale)
– G-Stilez (Hip Hop Crew)
– Bianca Maria Milazzo (Cantante)

A seguire DjSet!

Ingresso con offerta libera, il ricavato delle manifestazione sarà devoluto in beneficenza.

Jessica Cardullo

Arianna De Arcangelis

CUS Calcio – Addio sogni di gloria

Nell’ultima giornata del campionato di terza categoria messinese, il Cus Unime è ospitato dal Fasport sul campo di Itala. Ai ragazzi universitari basta un punto per raggiungere la matematica qualificazione ai playoff. Domenica 14 maggio alle 11:30, il Sig. Rinaldi di Messina, dà il via a quest’ultimo incontro.

Primo tempo: molto equilibrata la situazione in campo, le due squadre si studiano attentamente e la concentrazione difensiva fa da padrona. Ci prova dopo appena 5 minuti il Cus con il suo capitano Iacopino, ma il suo colpo di testa ravvicinato termina alto. Tanto i padroni di casa quanto gli ospiti puntano perlopiù a non farsi male reciprocamente, si giunge così al termine dei primi 45 minuti con il risultato in perfetta parità.

Secondo tempo: il copione non cambia. Molto dinamismo in mezzo al campo, ma pochi, pochissimi, spunti offensivi da entrambi i lati. Il pareggio sembra andare più che bene ad ambedue le compagini. Fino al colpo di scena. Minuto 25 e l’estremo difensore del Cus, Zito, interviene in modo tanto scomposto quanto inutile su Zhouir in area di rigore. La decisione dell’arbitro è fatale per gli universitari, ma corretta: tiro dal dischetto per la Fasport. Dagli 11 metri si presenta proprio Zhouir che non sbaglia e si regala il suo ventesimo gol personale e la vetta della classifica cannonieri. Per il Cus è notte fonda. Negli ultimi venti minuti mister Smedile prova a scuotere i suoi con qualche cambio a trazione anteriore. Ma c’è poco o nulla da fare. Triplice fischio e mentre la Fasport festeggia il suo secondo posto, il Cus Unime esce dalle posizioni playoff in virtù dela vittoria interna della Real Zancle.

Delusione e amarezza sono le sensazioni dello spogliatoio di un Cus che dice addio ai sogni di gloria. La squadra che aveva conquistato il titolo di campione d’inverno ora si ritrova fuori dall’obiettivo minimo stagionale dei playoff. Decisivi i troppi punti persi (soprattutto in casa) nel girone di ritorno per gli universitari. Oggi non resta che leccarsi le ferite e cominciare a programmare la stagione per il prossimo anno, dove, per forza di cose, ci saranno importanti scelte societarie. Si chiude così il campionato di terza categoria del girone unico di Messina.

Mirko Burrascano

Eventi del fine settimana

Venerdì 5

  • DA ANTONELLO A CARAVAGGIO: LA LUCE DI MESSINA NELL’ARTE

DOVE: Salone delle bandiere – Piazza del Municipio

QUANDO: dalle ore 17:00 alle ore 20:00

COSA: Per la Giornata Mondiale dei Diritti Umani, si terrà il convegno su Antonello e Caravaggio, fautori della storia artistica italiana.

Interverranno il Dott. Franco Leone, esperto d’arte, scrittore e poeta; il Prof. Domenico Venuti, presidente dell’Associazione Nazionale del Fante di Messina e del Centro Europeo di Studi Universitari ( CO.B  – G.E.); il Dott. Giuseppe Previti, presidente della fondazione “Antonello da Messina“; Renato Di Pane, scrittore e poeta e la dicitrice Clara Russo.

 

  • SPAZI DI SOVRANITA’ NELL’EPOCA DELLA GLOBALIZZAZIONE

DOVE: Aula ex Chimica del Dipartimento di Giurisprudenza

QUANDO: dalle ore 17:00 alle ore 19:30

COSA: L’associazione Morgana invita a partecipare alla conferenza sopracitata.

Introducono: Giuseppe Domenico Di Giorgio, presidente dell’associazione Morgana; Diana Gerace, presidente dell’associazione Oltre la Linea.

Modera: Alberto De Luca, dottore di ricerca in storia dell’Europa Mediterranea.

Sarà previsto il riconoscimento di CFU per gli universitari.

 

SABATO 6

  • BUONA LA PRIMA : LAMAGARA

DOVE: Teatro dei 3 Mestieri – S.S. 1q4 Km 5,600 Via Roccamotore

QUANDO: dalle ore 20:45 – replica domenica 7 alle ore 18:30

COSA: Calabria, 1769, Cecilia viene processata per stregoneria. Ma chi è questa donna? Fata o strega? Lucifera, portatrice del sole o della luna?

Vedrete questo e molto altro a LAMAGARA, scritto da Emilio Suraci ed Emanuela Bianchi.

 

  • WORA WORA  WASHINGTON LIVE 

DOVE: RETRONUVEAU – Via Croce Rossa, 33

QUANDO: dalle ore 22:30 e show dalle 23:45

COSA: Serata perfetta per gli amanti della techno/ electro e per farsi catturare dal ritmo pulsante ed ossessivo dei Wora Wora Washington.

Ingresso 5€

  • WHORKSHOP DI SCRITTUTA A CURA DI DANIELA ORLANDO

DOVE: ARB – via Romagnosi, 18

QUANDO: dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 18:00; domenica 7 dalle ore 10:00 alle ore 13:00

COSA: È un liogo liberon in cui si gioca con le parole, si apre la mente e si sperimenta. Non importa avere esperienza, l’importante fornirsi di amore per la scrittura.

Il workshop prevede una quota pro-capite di 40€, ma per studenti e/o disoccupati di 20€.

È indispensabile la prenotazione per messaggio al numero 3357841234

 

DOMENICA 7

  • SECONDA EDIZIONE MESSINA CHE VALE

DOVE: Palazzo Mariani

QUANDO: dalle ore 10:30

COSA: abiili artigiani esporranno le loro creazioni e i ricercatori del CNR e dell’Università mostreranno i loro recenti lavori.

All’ex Palazzo delle Poste saranno anche presenti gli studenti delle scuole superiori con i loro progetti e artisti con le loro opere.

Nel mentre, si potranno gustare i prodotti tipici messsinesi.

 

  • CAMMINO DELLO JEDI

DOVE: Multisala Iris – Via Consolare Pompea, 240

QUANDO: dalle ore 13:00 alle ore 18:30

COSA: seminario di spada laser e tecniche di combattimento ispirato a Star Wars.

Il costo è di 10€ e si consiglia di indossare guanti per la protezione delle mani, maglietta nera ( o a tema Star Wars ) e pantaloni scuri.

 

  • LA SICILIA SUONA A SEI CORDE- SECONDO RADUNO DI CHITARRISTI IN SICILIA

DOVE: Spazio LOC – via del Fanciullo, Capo d’Orlando (ME)

QUANDO: dalle ore 16:30 alle ore 21:00

COSA: è un evento ideato e organizzato da Corrado Salerno con la collaborazione di Marco Corrao, patrocinato dallo Spazio Loc del comune di Capo d’Orlando.

L’ingresso è libero; per info chiamare 3402112990 o scrivere a corraoma@gmail.com

Jessica Cardullo

Arianna De Arcangelis

Terza Edizione “Calcio al razzismo – Uniti con lo Sport”

 

Prime edizioni

Nel 2015 nasce l’idea del “Calcio al razzismo – Uniti con lo Sport”, evento organizzato dal Cus Unime e dal Cug (Comitato Unico di Garanzia). Un momento di aggregazione, ovvero un torneo di calcio a 5 tra associazioni (non solo) studentesche e giovani migranti. Le prime due edizioni sono state accolte in modo cospicuo e questa terza edizione non è stata da meno. Anzi si dimostra essere una manifestazione sempre più in crescita.

Organizzazione

Dieci squadre hanno partecipato a quest’evento di natura benefica e solidale: cinque di queste composte dai centri di accoglienza per giovani migranti e altre cinque da rappresentanze locali. Due pomeriggi all’insegna del divertimento (mercoledì 26 e giovedì 27 aprile), presso la Cittadella Universitaria di Messina . Il primo giorno si sono tenute tutte le partite dei due gironi, ognuno da cinque squadre, e solo le prime due classificate sono giunte alla fase finale. Il secondo giorno, invece, sono state disputate le semifinali e le finali per il primo e per il terzo posto. Il tutto gestito in tempo reale dalla piattaforma Livinplay che ha curato i dettagli di calendario, classifiche e statistiche.

Squadre

I centri di accoglienza Amal, Ahmed e Sed hanno presentato 5 squadre: Betis Gang, Rainbow Lion, Real Ahmed, Real Amal e Sed. Mentre le altre cinque formazioni erano presentate da: Andromeda, Atletico Zancle, Esn Messina, Icaro-Orum e Messina Nel Pallone. A qualificarsi per le semifinali sono state Real Amal e Messina Nel Pallone per il girone A e Rainbow Lion e Icaro-Orun per il girone B. La finalissima è stata tra Rainbow Lion e Real Amal, con i primi vincitori della terza edizione del torneo. Grande soddisfazione per i centri di accoglienza con due delle loro squadre giunte alla finale per il primo posto. Infine, Icaro-Orum ha ottenuto il gradino più basso del podio vincendo ai rigori la finale per il terzo posto.

Premiazioni e saluti

In conclusione della manifestazione, è stato il Presidente del Cus Unime, Antonino Micali, a gestire le procedure di premiazione. Inoltre Carlo Giannetto, membro del Cug, e Alessandro Parisi, ex calciatore del Messina e coordinatore del settore giovanile del Cus, hanno contribuito alla cerimonia di chiusura. Tra i sorrisi e le gioie dei ragazzi migranti si conclude la terza edizione del “Calcio al razzismo”. Anche quest’anno grande vittoria di fratellanza e solidarietà con l’obiettivo di promuovere nuovamente il tutto il prossimo anno.

 

 

 

Mirko Burrascano