Cinque studenti UniMe in trasferta nella caput mundi per il FRU 2019

Il countdown è ufficialmente finito. Tutto pronto per il FRU 2019. Oggi si è dato inizio ai lavori del FRU, il festival delle radio universitarie italiane, che si concluderà il 9 giugno. L’evento è organizzato da RadUni, l’associazione che riunisce gli operatori dei media radiofonici universitari italiani, la cui mission è quella di rispondere a un’esigenza di legame e di condivisione di buone pratiche tra i promotori delle prime esperienze di web radio universitarie italiane. A distanza di un anno, per la seconda volta consecutiva, l’Università degli Studi di Messina rinnova l’adesione al festival giunto alla tredicesima edizione, inviando una delegazione di cinque studenti universitari, membri della redazione UniVersoMe, la testata giornalistica degli studenti UniMe, nonché tutti e cinque speaker radiofonici di Radio UniVersoMe, la web radio di UniVersoMe.

Dopo l’entusiasmante esperienza del FRU 2018 a Cagliari, Radio UVM presenzia ancora all’affezionato appuntamento, ma con diversi partecipanti e in una diversa location. È la capitale, nell’Università Roma Tre, lo scenario scelto per ospitare lo svolgimento dell’edizione 2019 del FRU. Quest’anno tocca agli studenti Francesco Burrascano, Giuseppe Cannistrà, Alessio Caruso, Elena Perrone e Ilaria Piscioneri, che saranno protagonisti attivi, insieme ai rappresentanti di altre emittenti universitarie provenienti da tutta Italia, di quattro intense giornate che prevedono un programma fitto di attività, consultabile nel seguente link al sito: https://www.raduni.org/fru19/.

Dalle conferenze e i dibattiti sui temi della radiofonia, delle nuove tecnologie e della comunicazione, agli workshop interattivi, i nostri inviati avranno modo di confrontarsi con altri appassionati aspiranti radiofonici e giornalisti, e di prendere parte a momenti altamente formativi di incontro con relatori d’eccellenza e professionisti esperti del settore che sveleranno alcuni segreti del mestiere. Ma non finisce qui. La manifestazione rappresenterà anche un banco di prova stimolante in cui poter esercitare e dimostrare le proprie competenze, cimentandosi in delle sfide, le cosiddette speaker challenge. Durante il festival saranno premiati il miglior format radiofonico universitario e la migliore voce. Ultimo ma non meno importante elemento immancabile sarà la musica, componente fondamentale non solo in radio, ma anche come forma di intrattenimento che farà da cornice ad alcune serate, grazie ad artisti del panorama musicale nazionale che si esibiranno in concerti dal vivo.

Le anticipazioni possono bastare. Non si può rivelare troppo. Il resto dovrete scoprirlo leggendoci sul sito https://universome.unime.it. Per restare aggiornati e non perdervi contenuti inediti in diretta da Roma, collegatevi sui canali social di UniVersoMe:

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Giusy Boccalatte

Antonio Megalizzi cammina con noi

Strasburgo, 11 dicembre 2018. Antonio Megalizzi passeggia tra i mercatini di Natale in compagnia di alcuni amici, il biglietto di ritorno è previsto per giorno 12, ancora poche ore nella città in cui segue l’assemblea plenaria dell’Europarlamento per la radio Europhonica, il primo format radiofonico universitario internazionale che segue le attività dell’Europarlamento. Antonio, 29 anni, segue un master sulle istituzioni europee e sta per diventare pubblicista, dopo gli studi all’Università di Verona e quelli in Studi internazionali all’Università di Trento. Ha un’unica passione: l’Europa.

È ancora l’11 dicembre 2018. Cherif Chekatt, “soldato” dello stato islamico, inizia a sparare contro la folla della sua stessa città. Sono le 20:00 e i mercatini di Natale sono stracolmi di persone. Cherif, 29 anni, tira fuori dalla tasca la sua Calibro22 e preme il grilletto.

È sempre l’11 dicembre 2018, una pallottola colpisce la nuca di Antonio. Viene portato in ospedale ed è già in coma perché il proiettile è arrivato alla base del cranio,  vicino alla spina dorsale, e non permette ai medici di operarlo.

È nuovamente l’11 dicembre 2018. È da poco mezzanotte ed è appena terminato il giorno del mio compleanno. Mi trovo distesa sul letto, dopo una giornata passata a studiare, e ricevo una sfilza di messaggi su Whatsapp. No, non sono gli auguri per il compleanno. Sono le prima notizie sulle condizioni di questo ragazzo che nemmeno conoscevo.

Chi lo ha potuto conoscere, lo descrive come un ragazzo instancabile, sorprendente, solare, dalle mille risorse. Ma, intanto, è in coma e non si può operare. L’indomani è stato raggiunto dalla famiglia e dalla fidanzata Luana. Passano tre giorni di preghiere, di speranza, e Antonio non si è mai più svegliato.

Ad oggi il numero delle vittime sale a 5: Pascal Verdanne, un turista thailandese, un profugo afgano, Antonio Megalizzi e, da poche ore, Bartek, amico di Antonio.

Un ragazzo come noi, un ragazzo sempre con il microfono in mano e le cuffie in testa. Una vita stroncata dall’odio.

Se potessimo fermare il tempo lo faremmo per te perché i tuoi momenti più belli regalassero ancora ai tuoi giorni una gioia sempre viva“. Inizia così la toccante lettera che un amico ha affisso vicino alla porta d’ingresso dove vive la famiglia Megalizzi.Se potessi prendere i tuoi problemi li lancerei nel mare e farei in modo che si sciolgano come il sale. Ma adesso sto trovando tutte queste cose improponibili per me, non posso fermare il tempo, costruire una montagna, o prendere un arcobaleno luminoso da regalarti. Così Antonio lasciami essere ciò che so essere di più: semplicemente un amico che ti resta vicino“.

La radio è uno strumento che, in un modo o nell’altro, è diventato parte integrante della mia vita, una passione che porto avanti quotidianamente e RadioUniVersoMe è diventata, a poco a poco, la mia seconda famiglia che mi ha permesso di crescere e di imparare quante più cose possibili, ogni giorno.

Se ci mettiamo a parlare in una stanza buia, le parole assumono improvvisamente nuovi significati” diceva McLuhan, e sicuramente Antonio amava proprio questo della radio, la possibilità di crescere, divulgare le proprie idee, confrontarsi, quel botta e risposta che diventa la “pausa dal mondo” di qualcun altro. Ma, caro McLuhan, mi sento di aggiungere che le parole, sì, assumono nuovi significati, ma, da adesso in poi, le parole di Antonio riecheggiano più forti di prima.

Antonio era nel posto sbagliato, facile dedurlo e sa tanto di frase fatta come «oggi ci siamo, domani no» o «sono sempre i migliori ad andarsene», eppure Massimo Gramellini su Rai 3 lo definisce il «bersaglio perfetto», un uomo che con la sua vita, con i progetti che con amore inseguiva, ha offerto la risposta più profonda al crimine terroristico.

Siamo cittadini europei ma solo in pochi ci sentiamo tali, guardiamo il nostro orticello e ci ricordiamo a malapena la Festa dell’Europa. Ma forse proprio nel nome di Antonio, che credeva nell’UE e nelle sue potenzialità, continueremo a spingere per un continente aperto, contro la paura e l’odio, solidale, progressista, che accolga e protegga i suoi cittadini.

 

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#victorhugo #europe #europeanbrotherhood #adaywillcome #thedayhascome #dontwasteit #eu #europeanunion🇪🇺 #ifeeleuropean #iameuropean #instaeu #instaeurope

Un post condiviso da Antonio Megalizzi (@antoniomegalizzi) in data: Ago 29, 2018 at 9:30 PDT

Antonio è morto. Le sue idee no, camminano ancora con noi. Continueranno a viaggiare e risuonare attraverso i nostri microfoni sempre accesi, nessun silenzio potrà coprirle. Nessun Cheriff Chekatt potrà mai soffocarle.

Serena Votano

MariSicilia Cup 2018 – Parlare del mare sul mare è differente

Nel mese di giugno il Comando Marittimo Sicilia, in occasione dell’Open Day della suddetta base, ha invitato gli studenti dell’ Università degli Studi di Messina a collaborare con l’ufficio stampa per raccontare due regate veliche: la quarta edizione della “MARISICILIA Cup” e la dodicesima edizione della “Xifonio Cup”, ma anche varie iniziative collaterali, tutte svoltesi dal 22 al 24 Giugno presso il Comando ad Augusta col fine di promuovere la cultura del mare, cultura strettamente connessa alle nostre radici.

Noi tre componenti di Radio UniVersoMe, Rossana Arcano, Francesco Calò e Vincenzo Francesco Romeo, in veste di reporters ufficiali dell’UniME, abbiamo aderito all’iniziativa con entusiasmo ed il 22 Giugno, alle 9:18 in punto, il treno ha lasciato la stazione di Messina Centrale con destinazione Augusta.

Non sapevamo di preciso cosa ci aspettava, ma nel nostro animo regnava la forza di volontà e la curiosità verso un mondo che avevamo visto solo attraverso piccoli e grandi schermi, o manifestazioni cittadine in grande stile. Tuttavia, una volta arrivati, si è creata fin da subito una sinergia peculiare con l’ufficio stampa del Comando, che ci ha messo subito al nostro agio. L’occasione di poter pernottare nella nuova palazzina alloggi, inaugurata appena 20 giorni prima e destinata al personale in servizio nella sede, e di poter condividere il desco nella splendida mensa del Comando, ci ha fatto immergere nell’atmosfera militare che mai avevamo sperimentato.

Non eravamo gli unici studenti invitati, con noi c’erano anche altri sette studenti dell’Università degli Studi di Palermo, anch’essi coinvolti nell’attività giornalistica a tutto tondo.

Ogni giorno è stato particolarmente intenso e pieno di lavoro da portare a termine, ma la simpatia e la disponibilità dell’ufficio stampa e dei ragazzi di Palermo ci hanno permesso di lavorare al meglio rendendoci incuranti della fatica. Durante l’evento abbiamo potuto conoscere ed intervistare l’Ammiraglio Nicola De Felice, che ringraziamo per la sua accoglienza, il Comandante Valentini della Nave-Scuola Palinuro, veliero secondo solo alla magnifica Nave-Scuola Amerigo Vespucci, il Consigliere Nazionale della FIV – Federazione Italiana Vela – Ignazio Florio Pipitone, e numerosissimi altri ospiti che, con le loro parole, hanno arricchito il nostro bagaglio culturale. Abbiamo partecipato alla conferenza su Lo sviluppo portuale di Augusta per la crescita della Sicilia”, alla quale hanno partecipato l’Ammiraglio stesso, il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del mare di Sicilia Orientale Andrea Annunziata, e di Confindustria Siracusa Diego Bivona.

Abbiamo potuto osservare da vicino qual è la mole di lavoro che sta dietro ad un articolo, ad una intervista o ad una puntata radio in trasferta. Ci dovevamo arrangiare  improvvisando una location, arraffando tavoli e sedie di fortuna, abbozzando velocemente domande per un’intervista adatta allo spessore delle persone che avrebbero tenuto il microfono, magari anche per la prima volta facendo trasparire  innocente insicurezza.

Le interviste spaziavano su ogni campo: dall’Ufficiale di Marina al volontario della Misericordia di Augusta, dal campione di gare con modellini Aerei all’esperto di Vespe, il tutto lavorando assiduamente per creare un’ottima intesa con l’ospite e poter dare il maggior numero di informazioni utili ai nostri numerosissimi ascoltatori.

Questi splendidi giorni ci hanno dato l’opportunità di apprendere molto, non solo per tutto ciò che riguarda il mondo militare, ma per l’ambiente che ruota intorno ad esso, fatto di esperienze, di emozioni, volontà, passione ed amore per il proprio lavoro, ideali che porteremo con noi giornalmente.

Ovviamente, nei prossimi anni speriamo di ripetere questa bellissima esperienza, cercando di far comprendere ai nostri colleghi che non tutto si impara tra le pagine dei manuali, ma a volte è bene alzare lo sguardo e cogliere la bellezza che, esperienze come questa, ci possono donare.

Doverosi e numerosi sono i nostri ringraziamenti: all’Ammiraglio Nicola De Felice, a tutti gli addetti dell’Ufficio stampa del Comando Marittimo Sicilia, in particolar modo a Domenico, Filippo, al comandante Naimo e al Capo Ufficio Alberto Gusmano, agli studenti di Palermo, all’Università degli Studi di Messina, e ai nostri assidui ascoltatori che in questi giorni ci hanno tempestato di commenti e di messaggi.

Rossana Arcano

Francesco Calò

                              Vincenzo Francesco Romeo

Per riascoltare i podcast delle nostre puntate radiofoniche in diretta dal Comando Marittimo Sicilia di Augusta, clicca i link qui sotto:

Puntata 1

Puntata 2

Puntata 3

Puntata 4

Puntata 5

FRU18, buona la prima!

“Quando sono in radio è come se attorno a me si formasse una campana di vetro. Tutti i rumori, gli ostacoli e le difficoltà della vita non varcano la soglia dello studio e più che un lavoro sono due ore di terapia…”

 

Esordisce così Gianluca Vitiello, speaker di Radio Deejay, al Festival delle Radio Universitarie italiane tenutosi a Cagliari dal 10 al 12 maggio. Cos’è il FRU? Semplice. Immaginate di poter praticare la vostra professione passando dalla teoria alla pratica; di mettervi in gioco con dei vostri coetanei che condividono la vostra stessa passione; di comprendere, attraverso il confronto con chi questa professione la mastica da anni, quali sono i sacrifici e gli step da percorrere prima di poter dire: “Ce l’ho fatta!”. Questo è il FRU e…no, forse non sarà così semplice spiegarvi cosa è stato per noi. 

Un continuo riscoprirsi attraverso gli altri, interfacciarsi con diverse realtà radiofoniche universitarie italiane e stupirsi del fatto che quel tuo sogno nel cassetto, prima irraggiungibile e tanto lontano, è diventato un poco più reale, un poco più vicino. Ed è bello guardarsi intorno e scoprirsi circondati da ragazzi diversi, da ogni dove, ognuno con la propria storia, ma tutti col tuo stesso sogno. Ragazzi a cui viene data anche la possibilità di visitare il Bel Paese poiché trattandosi di un festival itinerante, la location (o per meglio dire lochesscion) viene scelta in base alla radio ospitante. E quest’anno è stata la volta di Unica Radio, web radio dell’Università di Cagliari che ha partecipato attivamente per la riuscita della dodicesima edizione del FRU accogliendo nel capoluogo sardo ben 33 radio universitarie e centinaia di speaker e registi da tutta Italia. Anche RadioUniVersoMe, l’unica radio dell’Università degli Studi di Messina, ha preso parte (per la prima volta!) alla tre-giorni per eccellenza per radioamatori. Un’emozione bellissima esser stati invitati ed accolti come se facessimo parte di questa grande famiglia sin dal principio, integrati in questo mondo ideale, quasi utopico in cui si parla una lingua comune e si venera una stessa divinità: la musica.

I luoghi in cui si sono svolte le svariate attività della manifestazione cagliaritana però esistono veramente. Anzitutto non posso non parlarvi dell’Hostel Marina, alloggio per quasi la totalità dei partecipanti; punto d’incontro ed anche studio radiofonico all’aperto per la diretta condivisa gestita dai ragazzi di Unica Radio. Poi ancora l’Auditorium Comunale, il Terrapieno e la fantastica piazza Yenne. Ma proprio come un viaggio, fil rouge e tema di base della kermesse, il festival è volato via in un battito di ciglia. Un susseguirsi di incontri, workshop e tavole di discussione tematiche ci ha concesso di avere un contatto diretto con professionisti del mestiere come i Vitiello, Michele Wad Caporosso, Luca Viscardi, Anna Piras, speaker e giornalisti di rinomate radio e testate giornalistiche nazionali. Eppure le novità ed i colpi di scena non finiscono di certo qui.

Proprio perché la radio è un mezzo di comunicazione che affianca alla divulgazione informativa intrattenimento e soprattutto musica, alla conferenza d’apertura ha preso parte un cantante sardo di un certo livello della scena rap italiana, Salmo. Il rapper ha presentato il progetto Salmo Academy, una scuola per beatmaker e videomaker, invitando tutti i presenti a non mancare al suo concerto post serata. Il risultato? Spettacolo e divertimento garantito (per quel che ricordo…).

Tante facce nuove, tante le novità e i progetti lanciati durante l’edizione 2018 del FRU, tra cui CineUni, la prima redazione cinema Raduni proclamata punto di incontro per le redazioni e le rubriche che si occupano specificatamente della settima arte, e tante altre iniziative da tradizione che, come tali, vanno sempre portate avanti e rispettate. E anche quest’anno l’eccellenza è stata salvaguardata!

All’interno del Festival sono stati infatti premiati il miglior programma radiofonico prodotto nel circuito delle radio universitarie e la migliore tesi di laurea dedicata al mondo della radiofonia. La scena però se l’è presa lo #SpeakerChallenge! Venti aspiranti speaker di ogni età si sono sfidati a suon di On Air per conquistare il famigerato trono firmato FRU18. Ma è solo una delle molteplici opportunità che Raduni offre ai partecipanti: dalla condivisione di idee ed esperienze, alla possibilità di apprendere nuove tecniche, alla conoscenza di persone che, in qualche modo, faranno sempre parte di te.

Un meeting radiofonico che ci consente di affermare che il ruolo delle radio universitarie è fondamentale per la crescita dei vari atenei e degli stessi studenti, costituendo un luogo di inclusione sociale per i giovani e non solo. Non mi resta che concludere con l’espressione con cui ho iniziato quest’esperienza. Parafrasando Totò “La radio è come una livella: bastano un mixer, un microfono ed un paio di cuffie per ricordarci che, in fondo, siamo tutti uguali”.

Vincenzo Francesco Romeo