Scavo limbico

Leggerti è stato difficile

Una mente violata come una capsula del tempo 

Sepolta in giardino.

Ma non ti diseppellirò più

perché il passato merita il silenzio 

anche se le chete grida dei tuoi ricordi 

Si fanno sentire.

                  

               Carla Mascianà

Pioggia di spine

Piove a dirotto sull’angelo del campanile,

mentre cammino sotto un cielo terso,

vengo trafitto da migliaia di spine,

nessun segno di Dio,

ma solo un altro singhiozzo.

Ogni minuto è un pugno di terra

gettato sulla mia tomba,

guarda come lotto,

guarda ciò che perdo,

sono fatti di lacrime e sangue

i miei giorni all’inferno.

Mentre Messina sembra sparire,

vorrei solo amarti per sempre

sotto questa pioggia

che non vuole finire.

 

Gaetano Aspa

 

*Immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia

L’arancio tra le dita

Dentro il buio ed il silenzio

di una notte senza tempo

mentre chiudo gli occhi piano

vedo arancio e poi mi perdo

Nei tuoi occhi tondi e scuri

negli occhiali troppo grandi

la frangetta che li copre

il tuo riso li solleva

Li sollevi con un gesto

con l’arancio tra le dita

poi ti volti verso destra

e sollevi l’obbiettivo

Una goccia fatta d’oro

che si muove sotto il viso

ti rimbalza sopra il collo

irradiando il tuo sorriso

Un foulard poi vola via

si perde nella foschia

ti alzi subito il colletto

lo riacciuffi in un momento

Poi ti chiudi anche la giacca

ci incrociamo di sfuggita

ti allontani lentamente

con l’arancio tra le dita

   Giuseppe Libro Muscarà

*Immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia

    

Il Natale

Candida neve,
frettolosi passanti
corrono per strada.
Le luci delle vetrine,
quasi soffuse,
illuminano poco
la vecchia via.
Al centro s’innalza
un albero abbellito
con colori festosi.
Profumo di vischio,
di biscotti caldi
e di aria natalizia.
Il vagito di un bimbo,
il sorriso di un anziano,
il canto delle genti.
La cometa sfugge
all’occhio nudo
di chi non sa amare.
Atmosfera tanto attesa,
il Natale è alle porte.
Nel mondo
c’è chi soffre,
c’è chi lotta
e chi non si arrende,
ma il Natale cerca
di far ritrovare
i cuori della gente.
E potrà certo arrivare
solo una volta l’anno,
ma la magia
di questa festa
vive nel ricordo
di chi sa gioire.

Alda Sgroi

*Immagine in evidenza: illustrazione di ©Marco Castiglia*

Dramma d’amore

Io se sbaglio,                                        sbaglio con la mia testa
come al solito mio
il cuore mi calpesta
senza ragione cado in un oblio
la mia paura diventa un meccanismo di difesa
perché grande è stata la sofferenza
di questo addio

Io Assillandoti sto sbagliando,
ma il mio cuore grida il tuo nome
come un grido assordante
si trasforma in un dolore indelebile
averti perso diventa un presente diverso
ed il futuro mi spaventa
e penso come faccio adesso?
questa vita è imprevedibile
non sono una persona perfetta come Dio
errare è umano
per questo ascolto il mio io

Eravamo due sconosciuti
Conosciuti per caso
In un compleanno di mezza estate
Ora siamo due sconosciuti
Che non si parlano
In mezzo alla gente

Ora come ora vorrei tanti cambiamenti,
ma quanto è difficile andare avanti,
dimenticare qualcuno che prima era il tuo posto nel Mondo
e ora solo uno sconosciuto a cui non importa nulla di te,
come se quei tre anni non fossero esistiti mai.
Come se esistessero solo gli errori e le scuse fossero cancellate.

Miriana Postiglione

*Immagine in evidenza: Illustrazione di Marco Castiglia

Scolopendra

Dicembre
e illuminavi
i viali di
stinti ricordi
ognuno
del secondo precedente

Ho provato
a incollarli
con il biadesivo
a inalare
il liquido di sviluppo
a cercarti
nei più cremisi angoli
della camera oscura
Volevo leggere le pellicole
come foglie di tè
per far finta di conoscerti
per nome

Il passato
è una catena arrugginita
ancorata
alla mia carotide
e il tuo
è un tiro alla fune
unilaterale

Chiara Tringali

*Immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia

Istanbul

La città che odora di spezie
Di tè alla mela e baklava col miele

La città dei canti
all’ora della preghiera due moschee
rispondono al loro dio
La prima con sei minareti blu oceano
La seconda dei musulmani,
Santa Sofia
ricostruita sulle macerie dei cristiani.

Un acquedotto sotterraneo
rapisce i turisti
quanto il palazzo del Sultano
Colonne si estendono sull’acqua in un percorso di luci alla Cisterna

Una via di gioielli, pietre e spezie
è il Bazar egiziano,
più piccolo e più adorato
del Gran Bazar che non ha inizio né fine

La città di un Oriente
maldipinto di paura
Separata dal Bosforo in antica e nuova
Per chi non ha voluto
capirne la cultura
Istanbul rubi l’anima a chi ti assapora

Alessandra Cutrupia

*Immagine in evidenza: Illustrazione di Marco Castiglia

Fantasmi

Nella mente
la malinconia,
a dover rimarginarsi
è rimasta la ferita.
Il nostro legame
l’ha portato via
il vento improvviso.
Hai colpito il mio cuore
e ne hai fatto polvere,
hai frantumato i ricordi
e li hai resi schegge.
Il lieto fine ormai
svanisce nell’oblio.
Non c’è più amore,
solo silenzio
e tanto rancore.
Siam due fantasmi
che hanno vissuto
un sentimento parallelo
che non s’incontra mai.

Alda Sgroi

immagine in evidenza: Illustrazione di Marco Castiglia

Una domenica pensante

Questa domenica
mi sento nemica
di me stessa
persa in un’essenza
di pensieri
negativi
ora e ieri
diventano il futuro
di un muro davanti a me
di felicità sempre a metà

Questa domenica
in una casa spenta
di anime ubriache
da utopiche realtà
di un troppo che si desidera
e di un poco che si detesta
il denaro sempre
resta la priorità
nella loro testa

Questa domenica
non cambia
il peso di un cuore appeso
in un sogno arreso
la mia domanda è lecita
un sole esiste
In un buio che persiste?

Questa domenica
pesco sogni
ma trovo sempre fallimenti
di sbagli ripetuti
e delusioni inevitabili
non cambia niente
in questa mente
che tutto crede
E niente sente

Miriana Postiglione

*Immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia

Ode

Combattere il disgusto di un nuovo acquisto
Il magnetismo di un tozzo di pane
Nutrito dalla farina di un altro sacco
Uso le poche parole che so
Che ho
Per giustificare la mia prepotenza
Nel dargli voce
Non hanno stile o
Grazia o arguzia
Sono trite e ritrite
Dentro lo studio di un
Macellaio
Sono lo strazio
Tra le urla di un vitello
E il silenzio di una
Vita avariata

Chiara Tringali