Gradatim

Mi domando a volte dove prendano forma le parole,
in un percorso da dentro a fuori, da fuori a dentro
spingono dalla nostra testa al foglio
o rimbalzano nei pensieri dalle pareti del mondo?
Non sono né giovane né vecchia,
né adulta né bambina,
della vita nelle mani ho talmente poco,
eppure non riesco ancora a superare lo scoglio delle emozioni.
Se fossi un’onda mi domanderei
se devo lasciarmi infrangere o devo cercare di tuffarmi oltre
e come un’onda continuo a fare sia l’uno che l’altro;
come una particella, secondo la fisica quantistica, sono sia l’uno che l’altro
dipende in quel momento dove guardo.
Ma oggi non ho occhi, ho solo orecchie,
e riesco a sentire solo il rumore dell’acqua
e della pietra che si scontrano,
sarà forse l’impatto il vero punto di repere.
Oggi voglio essere solo quello, per un giorno solo
e se dovrò stare in silenzio starò in silenzio,
e se dovrò stare ferma starò ferma,
e se potessi congelare la cucina,
il mal tempo e le stoviglie sparse in giro lo farei
e tornerei qui solo all’occorrenza,
per non dover versare parole da dentro a fuori
né ingoiarle da un bicchiere che ho già svuotato la notte prima,
ma per poterle solo leggere
in un momento del tempo che non è né atto né agente
ma solo fluido e discreto,
così discreto che potrebbe sembrare uno spiraglio di vento sopra la fiamma di una candela
che la fa dondolare senza mai spegnerla.
Non mi fraintendete, non voglio essere immobile
desidero solo muovermi più lenta degli altri.

 

                                                                                                                                                         

                                                                                                                                       Sofia Pugliatti                                           

Nostalgica Via

Cammino lungo la nostalgica via,
ascolto il rumore delle fronde
degli alberi ormai stanchi.
Odore di terra bagnata,
la pioggia l’ha accarezzata,
il vento quasi la bacia.
I colori sono cambiati,
il cielo diventa plumbeo,
la luce del sole si affievolisce.
Come muta la stagione,
mutano i sentimenti,
la frivolezza estiva
lascia spazio alla malinconia.
Continuo a passeggiare,
le foglie scricchiolano
quando i miei passi
le calpestano.
La nostalgica via
mi accompagna verso
una nuova stagione
e con lei nasceranno
nuovi orizzonti.

Alda Sgroi

Se vorrai

Se vuoi guardarmi negli occhi
Ci penseranno le stelle
E se vorrai il mio sorriso aspetta
Che la luna sorge presto

Un abbraccio si perde nei passi
Ma ricorda, hai il vento
E se mai soffrirai troppo il freddo
Hai mille raggi di sole

Se vorrai darmi la mano
Ci penserà a toccarti la pioggia
Se troppa, avrai un ombrello
Come fosse una mia giacca

-Sole

 

Poesia di Helios Gentile
Illustrazione di Marco Castiglia

Non togliermi il tuo amore

Non togliermi il tuo amore,

le tue parole, il tuo sorriso.

Toglimi il vino e il vizio del fumo,

toglimi le scarpe, la maglia, il cuore

ma restami accanto nel dolore.

Portati via le cicatrici,

i tagli e l’aria delle mie narici,

ma non togliermi il tuo sapore,

perché è la fonte del mio vivere.

Prenditi le mie poesie

ma non togliermi il tuo amore,

perché come Amore amava Psiche,

così io amo te. 

Levami tutto e tutto prenditi,

ma non togliermi il tuo amore.

 

Gaetano Aspa

 

*immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia

Maschere

Se giungesse
una persona perfetta,
con fare bonario,
e ci tendesse la mano?
Quella stessa persona
s’insinua nel cuore,
con apparenza composta,
e ne fa il suo gioco.
Indossa una maschera
di bella manifattura
per riuscire ad ingannare
e turbare l’animo per sempre.
Dobbiamo avere coraggio,
nonostante le maschere,
per distruggere le apparenze.
La persona vera è quella che
una maschera non ce l’ha
e mostra sempre la verità
fatta di trasparenza e credibilità.

Alda Sgroi

Immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia

Scavo limbico

Leggerti è stato difficile

Una mente violata come una capsula del tempo 

Sepolta in giardino.

Ma non ti diseppellirò più

perché il passato merita il silenzio 

anche se le chete grida dei tuoi ricordi 

Si fanno sentire.

                  

               Carla Mascianà

Pioggia di spine

Piove a dirotto sull’angelo del campanile,

mentre cammino sotto un cielo terso,

vengo trafitto da migliaia di spine,

nessun segno di Dio,

ma solo un altro singhiozzo.

Ogni minuto è un pugno di terra

gettato sulla mia tomba,

guarda come lotto,

guarda ciò che perdo,

sono fatti di lacrime e sangue

i miei giorni all’inferno.

Mentre Messina sembra sparire,

vorrei solo amarti per sempre

sotto questa pioggia

che non vuole finire.

 

Gaetano Aspa

 

*Immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia

L’arancio tra le dita

Dentro il buio ed il silenzio

di una notte senza tempo

mentre chiudo gli occhi piano

vedo arancio e poi mi perdo

Nei tuoi occhi tondi e scuri

negli occhiali troppo grandi

la frangetta che li copre

il tuo riso li solleva

Li sollevi con un gesto

con l’arancio tra le dita

poi ti volti verso destra

e sollevi l’obbiettivo

Una goccia fatta d’oro

che si muove sotto il viso

ti rimbalza sopra il collo

irradiando il tuo sorriso

Un foulard poi vola via

si perde nella foschia

ti alzi subito il colletto

lo riacciuffi in un momento

Poi ti chiudi anche la giacca

ci incrociamo di sfuggita

ti allontani lentamente

con l’arancio tra le dita

   Giuseppe Libro Muscarà

*Immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia

    

Il Natale

Candida neve,
frettolosi passanti
corrono per strada.
Le luci delle vetrine,
quasi soffuse,
illuminano poco
la vecchia via.
Al centro s’innalza
un albero abbellito
con colori festosi.
Profumo di vischio,
di biscotti caldi
e di aria natalizia.
Il vagito di un bimbo,
il sorriso di un anziano,
il canto delle genti.
La cometa sfugge
all’occhio nudo
di chi non sa amare.
Atmosfera tanto attesa,
il Natale è alle porte.
Nel mondo
c’è chi soffre,
c’è chi lotta
e chi non si arrende,
ma il Natale cerca
di far ritrovare
i cuori della gente.
E potrà certo arrivare
solo una volta l’anno,
ma la magia
di questa festa
vive nel ricordo
di chi sa gioire.

Alda Sgroi

*Immagine in evidenza: illustrazione di ©Marco Castiglia*

Dramma d’amore

Io se sbaglio,                                        sbaglio con la mia testa
come al solito mio
il cuore mi calpesta
senza ragione cado in un oblio
la mia paura diventa un meccanismo di difesa
perché grande è stata la sofferenza
di questo addio

Io Assillandoti sto sbagliando,
ma il mio cuore grida il tuo nome
come un grido assordante
si trasforma in un dolore indelebile
averti perso diventa un presente diverso
ed il futuro mi spaventa
e penso come faccio adesso?
questa vita è imprevedibile
non sono una persona perfetta come Dio
errare è umano
per questo ascolto il mio io

Eravamo due sconosciuti
Conosciuti per caso
In un compleanno di mezza estate
Ora siamo due sconosciuti
Che non si parlano
In mezzo alla gente

Ora come ora vorrei tanti cambiamenti,
ma quanto è difficile andare avanti,
dimenticare qualcuno che prima era il tuo posto nel Mondo
e ora solo uno sconosciuto a cui non importa nulla di te,
come se quei tre anni non fossero esistiti mai.
Come se esistessero solo gli errori e le scuse fossero cancellate.

Miriana Postiglione

*Immagine in evidenza: Illustrazione di Marco Castiglia