Fake News: nonostante il nome, un album sincero

 

L’album riesce ampiamente a trasmettere ciò che vuole, forse però senza variare troppo dalle recenti sonorità dei Pinguini. Voto UVM 4/5

 

Tutto ha avuto inizio questa estate, quando in rete cominciarono a diffondersi alcune indiscrezioni intorno ad un presunto scioglimento dei Pinguini Tattici Nucleari, la band musicale bergamasca più in voga in Italia. E proprio queste indiscrezioni, in seguito smentite dal frontman del gruppo Riccardo Zanotti, hanno poi ispirato i PTN per la realizzazione del loro nuovissimo progetto discografico, pubblicato lo scorso venerdì 2 Dicembre, intitolato Fake News.

Rilasciato con quattro copertine differenti tra loro, in cui in ognuna gli artisti sono raffigurati come protagonisti di falsi articoli di giornale, l’album contiene 14 tracce, di cui una (la settima) disponibile solo nel formato fisico del disco.

Tutta la verità sui Pinguini Tattici Nucleari

In un’epoca in cui disinformazione e manipolazione delle notizie sono fenomeni in crescita, le cosiddette ‘bufale’ finiscono per inquinare persino l’ambiente musicale. Inoltre, è solito degli artisti prendere “in prestito” esperienze di amici e conoscenti, andando ad arricchire così i contenuti dei loro testi. Ed è in questo clima che i Pinguini Tattici Nucleari sembrano invece voler raccontare una storia vera, regalandoci un album seppur molto autoreferenziale, ricco di situazioni in cui tutti possiamo immedesimarci.

Zen, la traccia d’apertura del disco, è il tentativo riuscito di narrare la realtà dei fatti: è un pezzo urban in cui Zanotti rivela al pubblico l’altra faccia della medaglia dell’avere successo, trasportandoci all’interno della propria coscienza, alla ricerca di un equilibrio tra le infinite pressioni e paure che incombono nell’approcciarsi con la sua professione.

Ma i dolori che ho annegato qualche volta tornan fuori
Come gocce nella doccia che non mi fan dormire mai
O come quelle che mi prendo per non sbagliare troppo ai live.

Ed è sempre Zanotti che in Barfly ci svela la realtà che spesso sta dietro l’illusoria promessa di un futuro migliore all’estero, riportandoci indietro nel tempo nella sua vita a Londra da studente e lavoratore part-time. Il brano deve il titolo all’omonimo pub di Chalk Farm, che il cantante era solito raggiungere nei suoi pochi momenti di svago.

Ma la traccia autobiografica per eccellenza è Dentista Croazia, secondo dei tre singoli che hanno anticipato l’album. E’ la storia della gavetta affrontata da un gruppo ancora agli esordi, che percorre tragitti immensi su un furgone noleggiato a poco prezzo, per riuscire ad esibirsi nei locali in giro per l’Italia. Rappresenta una significativa fase di vita della band, e la scelta di non trasmetterlo in radio lo rende ancora più speciale.

 

Tra citazioni e riferimenti alla pop culture

Componente essenziale della scrittura dei Pinguini, e punto di forza dei testi dell’album, è la presenza di numerosi giochi di parole ed inside joke. E tra sottili reference a canzoni dei Coldplay, musica degli U2 e performance dei Maneskin, il disco è un concentrato di molteplici richiami alla cultura popolare. Per citarne solo alcuni:

In Non Sono Cool si fa riferimento alla canzone Indietro di Tiziano Ferro, con il verso:

Hai nomen omen
E, se ci pensi, “raccordi” è l’anagramma del mio nome

E a chi li accusa di aver adottato nel tempo un sound esageratamente pop, i sei ragazzi di Bergamo rispondono con ironia:

A ventisette puoi morire, oppure diventare un po’ più pop (“Dentista Croazia”)

Nell’ottica commerciale, però, la scelta di seguire un percorso che vira al mainstream ha dato i suoi frutti, garantendo alla band un successo che ha permesso il tour negli stadi previsto per l’estate 2023:

Non so a che stadio siamo dell’evoluzione
Però forse in questa stessa frase trovo la risposta (“Dentista Croazia”)

Tirando le somme

Fake News non apporta importanti variazioni di stile alle sonorità che di recente hanno trascinato la band al successo ma bisogna riconoscere la messa in atto di una volontà di sperimentazione: Non sono cool e Fede sono forse le tracce più interessanti dal punto di vista strumentale poiché strizzano l’occhio alla vena rockeggiante dei Pinguini del passato. Anche Melting Pop, pur essendo caratterizzato da sonorità pop riesce a distinguersi, in quanto, come suggerisce il nome stesso, è contaminato da una miscela di influenze musicali diverse.

A chiudere il disco è Cena di Classe, ballad che per lo stile ricorda Freddie di Fuori dall’Hype (2019), e che riflette quindi la tradizione cantautorale e la grande abilità di storytelling del gruppo. E’ la traccia che forse rappresenta al meglio ciò che Fake News vuole comunicare, poiché attraverso la storia di un incontro tra vecchi compagni di scuola, condanna chi si rifugia nell’ ipocrisia per celare le proprie debolezze, chi resta fermo ai titoli “clickbait” senza leggerne davvero il contenuto. A tal proposito, merita di essere menzionato l’omaggio della band a Cloe Bianco, reso con lo scopo di veicolare al mondo un messaggio ben preciso: per progredire in quanto società, alcune storie non devono essere dimenticate.

Per far capire le stelle agli scemi servono Laika da poter bruciareMa Bianco ora è cenere che sporca i divani di chi ancora usa la parola “normale”

 

Giulia Giaimo

Alla Scoperta dei “Pinguini italiani”

Fonte: rollingstone.it 

Sono il gruppo del momento, il gruppo di tutti i nerd, il gruppo che ci ha fatto ridere, ballare e commuovere allo stesso tempo: i Pinguini Tattici Nucleari.

Il gruppo italiano nasce a Bergamo nel 2010 ed è composto da sei membri: il frontman è un giovanissimo ragazzo di 25 anni di nome Riccardo Zanotti . Il nome del gruppo, ha dichiarato la band, deriva dalla birra Tactical Nuclear Penguin.

Quest’anno i Pinguini hanno partecipato a Sanremo 2020: non hanno portato a casa l’ambito premio ma si sono piazzati terzi, rientrando nel podio e si ritrovano comunque tra i primi in tutte le classifiche musicali italiane. La canzone che la band ha portato al 70 festival di Sanremo si intitola Ringo Starr, in onore del batterista dei Beatles.

Scopriamo insieme qualche curiosità sul brano, che certamente hanno contribuito al successo riscosso.

Come sappiamo Ringo è sempre stato messo in disparte dai media, sottovalutando il suo talento e il suo carisma, rispetto agli altri membri della band. Intorno a questo tema  ruota il significato dell’intera canzone, come possiamo evincere dal ritornello: “in un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr”.

Fonte: daartspecialday.com 

La canzone, come numerose altre del gruppo, ha molti riferimenti nerd come ” tu eri robin poi hai trovato me/ pensavi fossi il tuo Batman ma ero solo il tuo Ted”, duplice richiamo alla famosissima serie cult How I met your mother e a Batman. Non manca anche un riferimento al film d’animazione Il Re Leone:”Il cerchio della vita impone che per/ un re leone vivano almeno tre iene” . Ma non solo film e serie tv: viene citato il programma televisivo l’Eredità e anche il singolo Africa dei Toto.

Il gruppo – come abbiamo notato – è amante del mondo del cinema, delle serie tv e di vari generi musicali: questi temi rispecchiano molto gli interessi di noi giovani colpendo i nostri cuori e stimolando la nostra curiosità riguardo i brani.

Fonte: Fanpop 

Il videoclip è incentrato su una delle trilogie più famose di tutti i tempi: Ritorno al futuro. La trovata geniale è proprio alla fine del video, quando Riccardo Zanotti nelle sembianze di Marty McFly, finisce di suonare lasciando il pubblico senza parole : “Penso che ancora non siete pronti per questa musica. Ma ai vostri figli piacerà”, giocando sul fatto che il pubblico di Sanremo – composto principalmente da adulti e anziani – potrebbe non apprezzare il pezzo della band, come nessuno apprezzava Ringo.

Fonte: lascimmiapensa.com

Sul brano i Pinguini Tattici Nucleari hanno dichiarato: “È una canzone che parla di debolezza e fragilità. E’ un omaggio a Ringo Starr”. La storia dei Pinguini – come quella di Ringo – ci insegna che essere gli ultimi della classe alla fin fine non è poi così male, ci fa capire e intendere che ci sarà sempre qualcuno che in qualche modo noterà il nostro talento e ci apprezzerà per quello che siamo e non per quello che il pubblico vuole.

Ai nostri amici col papillon auguriamo solo il meglio e tanta buona fortuna: infatti, dopo il festival 2020, partiranno per un tour con varie tappe in Italia e già alcune date hanno fatto sold-out.

Se ci sentiamo tristi e giù di corda o messi in disparte, riascoltare la canzone potrà aiutarci a tirarci sù di morale:

“Ma questa sera ho solo voglia di ballare
Di perdere la testa e non pensare più
Che la mia vita non è niente di speciale
E forse alla fine c’hai ragione tu”.  

 

Alessia Orsa