Nuovo DPCM: nuova stretta sul Green Pass, ma in Europa non c’è uniformità di vedute

É arrivata la firma del nuovo DPCM da parte del premier Mario Draghi. Le novità appena introdotte entreranno in vigore a partire dal 1 febbraio e riguarderanno l’utilizzo del Green Pass, la sua durata e soprattutto i luoghi in cui sarà possibile accedere senza. Poche le difformità rispetto alla bozza del decreto circolata negli scorsi giorni e conferma la linea politica tracciata dal governo: prevenire i contagi circoscrivendo sempre di più le attività dei non vaccinati.

fonte: ANSA.it

Le attività commerciali

Dal 1 febbraio per entrare nei negozi sarà necessario avere o il Green Pass base, ottenibile mediante tampone rapido o molecolare avente avuto esito negativo, o il Green Pass rafforzato. Quest’ultimo, come risaputo, richiede l’avere completato il ciclo vaccinale o l’essere guariti dal Covid-19, ma, ed ecco la prima novità, la sua durata verrà abbassata da 9 a 6 mesi. Ciò per invogliare il rinnovo dello stesso mediante la somministrazione della cosiddetta terza dose o dose booster. Chi è in possesso dell’uno o dall’altro certificato verde potrà accedere liberamente ad ogni attività commerciale o ufficio. Chi invece si trova in difetto potrà unicamente accedere a quei luoghi che soddisfano beni essenziali. Tra questi ovviamente i negozi di alimentari quali ipermercati, supermercati e discount, ma anche i negozi di animali domestici e di mangime per gli stessi. All’elenco si aggiungono anche farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica, oltre che per il commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici o dediti al commercio al dettaglio di materiale per ottica. Sono escluse le enoteche, mentre sarà consentito accedere anche dai benzinai, nei negozi che vendono legna, pellet e ogni tipo di combustibile per uso domestico e per il riscaldamento. Infine, pur senza il Green Pass, si potrà andare negli uffici delle forze di polizia e in quelli delle polizie locali per “assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili”, “di prevenzione e repressione degli illeciti” nonché per denunciare un reato o chiedere un intervento a tutela dei minori. Non sarà invece possibile entrare senza certificazione negli uffici postali o nelle banche per riscuotere le pensioni come invece inizialmente previsto dalla bozza. L’esclusione di quest’ultima possibilità è stata duramente criticata e sicuramente diverrà nei prossimi giorni la motivazione principale delle accuse mosse all’esecutivo.

La stretta “gentile” intorno ai NoVax ma mai un Europa così disunita

Ad oggi gran parte delle attività non essenziali nel nostro Paese richiedono il possesso della certificazione verde lasciando di fatto pochi margini a chi ancora resiste alla campagna vaccinale. La linea del governo appare chiara: evitare quanto più possibile l’introduzione di un generale obbligo vaccinale limitando gli spostamenti di chi non ha ricevuto nemmeno una dose.

Boris Johnon nella Camera dei Comuni, fonte: sputnik

Se l’Italia prosegue la stretta intorno ai non vaccinati, alcuni tra i Paesi europei hanno ormai da tempo deciso di perseguire politiche totalmente differenti. In Inghilterra Boris Johnson ha formalizzato ieri nella Camera dei Comuni quanto da lui annunciato nei giorni precedenti: la revoca delle raccomandazione del lavoro da casa, del mini Green pass vaccinale britannico e dell’obbligo di mascherine ovunque. Si tratta di alcune fra le misure presenti nel cosiddetto “piano B” adottato nella lotta contro la variante Omicron e, secondo l’esecutivo di Sua Maestà, non più necessarie dato il netto calo dei contagi avuto grazie al record di terze dosi booster dei vaccini. I mal pensanti però intravedono nella decisione del premier un tentativo di consolidare la sua posizione ammiccando alle frange più conservatrici del Paese. Johnson è stato travolto insieme ai membri del suo ufficio dal recente scandalo “partygate” che ha messo in cattiva luce non solo la sua persona ma anche le stesse misure anti-covid propugnate dal suo governo.

Totalmente in controtendenza è l’Austria, dove invece il parlamento ha approvato l’introduzione dell’obbligo vaccinale divenendo, ad oggi, il primo Paese europeo a farlo. Oltre all’obbligo, per incentivare la popolazione, il governo stanzierà 400 milioni di euro destinati ai comuni con la più alta percentuale di immunizzati ed istituirà una lotteria nazionale con premi da 500 euro per incoraggiare chi ancora non ha ricevuto la prima dose.

Infine vi è la Francia dove solo da lunedì prossimo entrerà in vigore il “pass vaccinale” francese, equivalente al super green pass italiano, che prenderà il posto del “pass sanitario” precedentemente disponibile anche senza vaccinazione ma con un tampone negativo.

Filippo Giletto

Stretto di Messina: accolto il ricorso per attraversare senza Super Green Pass

Il Tribunale civile di Reggio Calabria ha accolto il ricorso presentato dai legali di Fabio Messina, l’agente di commercio palermitano bloccato da giorni a Villa San Giovanni poiché sprovvisto di Green Pass. Lunedì mattina aveva tentato di attraversare lo stretto ma non avendo nemmeno iniziato il ciclo vaccinale si è visto respinto dagli addetti al controllo della società di trasporto.

Il ricorso

Per cinque giorni il signor Messina si è visto costretto a rimanere in Calabria, arrivando a dormire in un sacco a pelo e venendo ospitato per le ultime due notti da una famiglia di Villa San Giovanni. Impossibilitato a recarsi in un albergo per le stesse ragioni per cui non ha potuto attraversare lo stretto, ha aspettato che il tribunale civile di Reggio Calabria si esprimesse sul ricorso presentato dai suoi legali, gli avvocati Grazia Cutino e Maura Galletta. Ricorso che infine è stato accolto dal giudice Elena Luppino che ha disposto la messa in condizione dell’attraversamento del cittadino siciliano. Il signor Messina può regolarmente fare ritorno in Sicilia se: munito di “esito di un test antigenico attestante la sua attuale negatività al virus con espressa esenzione dall’esibizione della certificazione verde” e con l’obbligo di tenere una mascherina FFP2. L’accoglimento del ricorso in questione però non pregiudica in alcuna maniera l’effettività delle regole attualmente in vigore. Continuerà infatti ad essere necessario il possesso della certificazione verde per attraversare lo stretto. Ma la vicenda deve sollevare l’attenzione circa esigenze collegate alla geografia del nostro Paese richiedenti un intervento preciso da parte dell’autorità.

Il principio di continuità territoriale

Come spiegato all’interno del ricorso presentato dai legali di Fabio Messina, il nodo centrale di questa discussione è quello di dovere salvaguardare la continuità territoriale. Nella penisola il passaggio tra una regione e l’altra non è stato minimamente inficiato dall’estensione dell’obbligo del Super Green Pass, essendo infatti possibile per chi sprovvisto di certificato verde di spostarsi da nord a sud con un proprio mezzo. Cosa invece non realizzabile per chi decide di recarsi dalla terraferma alle isole o viceversa. Lo stesso agente di commercio ha descritto il tutto come un “problema di diseguaglianza tra italiani, a prescindere dal documento che si ha per salire a bordo di una nave”.

La medesima questione è stata sottolineata nella lettera scritta al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Presidente della Regione Nello Musumeci dalla vicepresidente dell’Ars (Assemblea Regionale Siciliana) Angela Foti. L’obbligo del Super Green Pass sui mezzi di trasporto come aerei e navi limiterebbe gravemente la libera circolazione di chi vive nelle isole come Sicilia e Sardegna. Come detto precedentemente, chi abita nel resto della penisola munito di un mezzo proprio e non in possesso del certificato verde non è gravato dalle medesime limitazioni di un cittadino insulare.

L’uso di mezzi di fortuna o la rinuncia al viaggio

Il signor Messina non è stato il solo a incappare in questo problema. Ricordiamo infatti che la vicenda è avvenuta lunedì 10 gennaio, la data prevista dal decreto governativo del 29 dicembre recante “Misure urgenti per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria” che ha esteso ai mezzi di trasporto pubblici l’obbligo del cosiddetto Green Pass rafforzato (o Super Green Pass). Secondo quanto riferito dagli operatori degli imbarcaderi altre persone sono state bloccate nel tentativo di attraversare lo stretto poiché sprovviste del certificato verde. Alcuni di loro hanno deciso semplicemente i tornare di indietro mentre altri, spinti evidentemente da impellenti necessità, hanno fatto ricorso a mezzi di fortuna, usando magari imbarcazioni messe a disposizione dai privati e con costi elevati.

fonte: messindaindiretta.it

L’appello di Cateno De Luca

Ad unirsi al coro è stato anche il Sindaco di Messina Cateno De Luca. Il primo cittadino messinese, in collegamento con il programma di canale 5 “Mattino 5”, ha denunciato quanto avvenuto e, successivamente all’aver preso conoscenza dell’esito positivo del ricorso, ha annunciato che avrebbe contattato il Premier Draghi e il Ministro Speranza. Per De Luca:

“… lo Stato deve deve concedere “una fase transitoria per potersi adeguare a quelle che sono le richieste della nuova normativa e quindi consentire di tenere presente la specificità del pendolarismo dello Stretto di Messina”

Filippo Giletto

Allo studio il Super Green Pass, in cosa consiste e se entrerà in vigore

«L’economia va bene e la vaccinazione va bene. Perché rischiare nuovi lockdown a causa dei no vax?»

Queste le parole di Renato Brunetta proferite nel corso di un intervista al Corriere della Sera. Il ministro della Pubblica Amministrazione ribadisce la necessità di proseguire lungo la strada intrapresa con l’introduzione, e la progressiva estensione, del Green Pass. <<Imponendo il green pass a tutto il mondo del lavoro abbiamo fatto la più grande strategia di politica economica. Non si tratta di cambiare strategia, ma di rafforzarla per non dover richiudere>>.

Incalzato sulla possibilità che un ulteriore rafforzamento del certificato verde possa tradursi in un sostanziale obbligo vaccinale risponde: <<La decisione non mi sembra questa, con uno zoccolo duro di irriducibili del 10% l’obbligo non risolve nulla. Che fai, gli applichi il trattamento sanitario obbligatorio? La strada è un Super Green Pass responsabile e condiviso, per non far pagare a tutti l’egoismo di alcuni>>. <<Se ci saranno cambi di colore perché devono pagare tutti gli italiani vaccinati, per colpa dello zoccolo duro dei no vax, estrema minoranza, sempre più invisa? Se gli indicatori ospedalieri dovessero peggiorare, penso sia il caso di rafforzare il green pass escludendo i non vaccinati da alcune attività sociali>>.

 

Il Ministro Brunetta, fonte:HuffingtonPost Italia

Le nuove attività off limits e il mondo del lavoro

Per i no vax, teorizza Brunetta, le attività off limits potrebbero divenire quelle del terziario urbano, della cultura, dello sport e del tempo libero. Settori che inevitabilmente verrebbero pregiudicati in caso di lockdown parziali. <<Perché ristoranti, stadi, piste da sci, teatri, cinema, discoteche dovrebbero pagare? Ciò comporterebbe dire costi di impresa, ristori, deficit, crisi, nuovo crollo dei consumi in un momento in cui, ribadisco, l’economia si sta riprendendo>>.

Nessuna novità invece per quel che riguarda il mondo del lavoro. <<Io per ora il mondo del lavoro lo lascerei col Green Pass standard. Con alcune eccezioni. Per esempio estendendo la terza dose alle categorie già obbligate, sanitari ed RSA. Dovremmo puntare molto sulle terze dosi. Se trasformiamo i richiami in una nuova, grande campagna vaccinale, possiamo anche far crescere la propensione alle prime dosi>>.

L’appello della politica e delle regioni

Le parole di Brunetta hanno trovato l’appoggio di altri esponenti del mondo politico. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è sulla stessa linea del compagno di partito: <<Un Green Pass a doppia velocità: a lavoro si entra con il Green pass di qualunque tipo, per andare alla prima de La Fenice, dove andrò stasera, servirà il Green Pass per i vaccinati>>. In pressing sul Governo anche le Regioni che hanno visto una crescita constante nel numero dei contagiati e che vedono nel Friuli Venezia Giulia l’exploit di questa quarta ondata. Il Premier Draghi, dal canto suo, non vuole fare allarmismo ma comprende l’urgenza di intervenire in tempi rapidi per evitare che la situazione finisca per sfuggirgli di mano.

Nuove modifiche al Green Pass

Il tema verrà discusso la prossima settimana durante una riunione della cabina di regia. Questa approverà sicuramente un decreto che conterrà l’obbligo di richiamo per personale sanitario e dipendenti di RSA. Sicure anche le introduzioni di modifiche al Green Pass volte, però, a prevenire restrizioni generalizzate e premiare chi ha completato il ciclo vaccinale. Certa la riduzione della durata della certificazione verde da 12 mesi a 9 mesi. Misura necessaria poiché, come confermato dal ministro Speranza, le recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che la protezione dei vaccini cala dopo 6 mesi dalla somministrazione della seconda dose. Dunque l’abbreviazione della durata del green pass, con conseguente necessità della somministrata della terza dose, avrà il compito di scongiurare una ripresa dei contagi.

Dubbi e ipotesi

Resta l’incognita tamponi. Una delle ipotesi in campo, e che verrà sottoposta alla cabina di regia col supporto del Comitato Tecnico Scientifico, è quella di eliminare il tampone come metodo per ottenere il green pass per l’accesso a luoghi e servizi pubblici. Questi continuerebbero a rimanere validi solo per accedere al posto di lavoro. Ciò significa che per andare cinema, teatro, stadio, etc… potrebbe essere necessario il vaccino. In discussione anche la durata che i tamponi potranno avere: è stato proposto, come incentivo alla vaccinazione, l’abbassamento della durata del Green Pass ottenuto con tampone sierologico o molecolare da 48 a 24 ore.

 

Filippo Giletto

Aumento dei contagi, l’Austria impone limitazioni ai non vaccinati

Il cancelliere austriaco Schallenberg ha annunciato che da lunedì 8 novembre entreranno in vigore nuove misure restrittive per le persone non vaccinate contro il coronavirus. La scelta è stata fatta in risposta all’aumento significativo del numero di positivi registrato nel corso delle ultime settimane.

Secondo le autorità austriache sono 9388 i positivi registrati nella giornata di venerdì 5 novembre. Ben il 60% in più rispetto alla settimana precedente ed un numero non poco lontano dal record di 9586 contagiati che lo scorso anno, in questo stesso periodo, avevano fatto scattare il secondo lockdown.

Il cancelliere tedesco Alexander Schallenberger e il suo predecessore Sebastian Kurz, fonte: dunav.at

Nuovo picco dei contagi

Numeri e dati che hanno indotto Alexander Schallenberg a varare nuove, drastiche misure aventi però come unici destinatari i cittadini sottrattisi all’iniezione del siero anti-Covid 19. Tra le finalità della scelta del cancelliere, oltre quella di alleggerire il carico sulle strutture sanitarie e impedire il sovraccarico delle terapie intensive, vi è quella di incentivare i suoi connazionali a sottoporsi ad un ciclo completo di vaccinazione. L’Austria è, ad oggi, uno dei paesi europei con la più bassa percentuale di vaccinati in Europa, circa il 64% della popolazione. All’annuncio del capo dell’esecutivo ha fatto eco l’appello del Ministro della Salute austriaco che ha chiesto che coloro che si recheranno negli hub vaccinali riceveranno anche il vaccino anti-influenzale perché “ci troviamo davanti ad una nuova ondata e dobbiamo essere pronti”.

 

Le nuove restrizioni

Le nuove restrizioni per le persone non vaccinate non consisteranno in un semplice lockdown, simile quindi a quello che tutti noi abbiamo sperimentato l’anno scorso nei mesi tra marzo e maggio, bensì in una serie di limitazioni all’accesso in alcuni luoghi pubblici. Questi non potranno più entrare in bar e ristoranti, nemmeno se all’aperto, come anche nei cinema, nei teatri, nei parrucchieri e nei saloni di bellezza. Sarà vietato loro anche soggiornare in alberghi, partecipare ad eventi con più di 25 persone o usare impianti sciistici in risalita.

Contemporaneamente all’entrata in vigore delle misure, giorno 8 novembre, avrà inizio anche un periodo di transizione di quattro settimane durante cui coloro che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino o saranno in possesso di un test avente avuto esito negativo potranno essere esentati dalle suddette restrizioni. Esenzioni che non si applicheranno per i lavoratori che prestano la loro attività all’interno di luoghi di lavoro. In Austria, come da noi, è infatti necessario essere in possesso di un Green Pass per potere lavorare sostanzialmente ovunque. Il governo di Schallenberg ha adottato il “modello italiano” richiedendo dal 1 novembre il rispetto della regola delle 3-G: geimpft (vaccinati negli ultimi 360 giorni), genesen (guariti da 6 mesi) o getestet (testati e con esito negativo).

Tra le ulteriori novità annunciate vi è anche la reintroduzione dell’obbligo di indossare la mascherina (necessariamente la FFP2) ma solo in alcuni luoghi pubblici, come biblioteche, musei e negozi, e la riduzione della durata della validità del Green Pass da 9 a 6 mesi. Riduzione che ha come fine quello di convincere alla somministrazione della terza dose.

Strade di Vienna, fonte: aa.com.tr

Terza dose e pericolo della nuova ondata di contagi in Europa

Proprio la terza dose è stata l’oggetto delle recenti decisioni dei vertici di alcuni tra i principali Paesi europei. Da Berlino arriva infatti la notizia che la dose booster verrà estesa a tutti coloro i quali hanno ricevuto la seconda dose da almeno 6 mesi. Una scelta considerata necessaria per via della quarta ondata che il governo tedesco afferma essere già incorso e che preannuncia costituire una grave minaccia per la tenuta delle strutture sanitarie. Il record di contagi nelle ultime 24 ore ha spinto infatti i presidenti di due land tedeschi, rispettivamente Sassonia e Turingia, a limitare l’accesso ai ristoranti, bar e eventi ai soli immunizzati e a minacciare di non curare chi sarà positivo ma privo della vaccinazione. L’estensione delle terze dosi avverrà anche a Malta, dove a differenza dell’Austria si registra una percentuale tra le più alte d’Europa di vaccinati, mentre nel Regno Unito l’indice Rt continua a calare anche grazie alle 9 milioni di dosi booster somministrate. I numeri peggiori continuano però ad essere registrati in Europa orientale e nei Balcani. Zone in cui l’astensione media della popolazione è di circa il 30% e dove si registra, ad esempio in Croazia, picchi nei contagi simili a quelli del 2020.

Filippo Giletto

Quinto anniversario del Policlinic Party

L’associazione “Figli di Ippocrate” in collaborazione con l’organizzazione Mood sarà lieta di presentarvi,  giovedì 7 marzo 2019, “The Policlinic Party show Vs Mood 5°anniversary”

Un’edizione speciale dedicata al tema della festa della donna. Mood e Policlinic Party, principali organizzazioni della nightlife messinese, dopo i numerosi successi targati “Policlinic Party”, festeggeranno con voi questo quinto anniversario.
Sarà un evento unico per la città.

Con l’acquisto del ticket per la serata del 7 verranno rilasciate delle promozioni da sfruttare per la serata successiva di giorno 8.

Per l’occasione, il Centro Multiculturale Officina sarà a vostra completa disposizione, a partire delle 22:00, per una serata che durerà tutta la notte.

L’ingresso è esclusivamente riservato a chi ha acquistato la prevendita, pari al costo di 15€, inclusa la consumazione.

I partners ufficiali dell’evento sono : LIBRERIA DELLO STUDENTE; CLIP ART; CARTOCENTER; BURGER KING; FARMACIA DEL TIRRENO DR PIRROTTA e UNIVERSOME.

I punti in cui richiedere le prevendite sono:
CARTO – COPY CENTER: Via Consolare Valeria, 19/C – 98100 Messina  https://www.facebook.com/Cartocenter/timeline
CLIP ART SERVICE : Via vecchia comunale 82/84 Gazzi – Messina
https://www.facebook.com/Clip-Art-Service-492968370735810/timeline/

Per informazioni e la prenotazioni dei tavoli rivolgersi a:
FRANCESCO DESTEFANO 3466532809
ANDREA BARBARELLO 3494697478

Qui di seguito si allega il link dell’evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/351577265433451/

UniVersoMe sarà ancora una volta official media partner del Policlinic Party. Studiate bene perché la testata sarà presente all’evento per interrogarvi con le consuete interviste sobrie. Inoltre, è attivo il primo contest giveaway targato #policlinicparty tramite il quale sarà possibile vincere: una bottiglia di vodka, una bottiglia di prosecco e due prevendite (consumazione inclusa).
Per partecipare basta seguire questi tre semplici passaggi:
1) Seguire tre pagine instagram: uvm_universome; the_policlinic_party; mood_messina;
2) mettere like al post su instagram che trovate al seguente link: https://www.instagram.com/p/BulPgAcFBUz/?utm_source=ig_share_sheet&igshid=amlemlwi8ern
3) taggare due amici nei commenti del post con l’hashtag #PoliclincParty (che a loro volta possono partecipare seguendo le stesse regole)
Avete tempo per partecipare fino al 7 Marzo ore 17:00.

Se condividete il post al link https://www.instagram.com/p/BulPgAcFBUz/?utm_source=ig_share_sheet&igshid=amlemlwi8ern sulle vostre instagram stories, potreste essere tra i fortunati che ogni giorno possono vincere: una drink card, un pass entrata, un bracciale per accedere al privè.
Nella vostra instagram story occorre taggare: uvm_universome, the_policlinic_party e mood_messina.
Le estrazioni dei fortunati vincitori avverranno in diretta radio fino al 7  marzo durante le puntate di questa settimana sul profilo Spreaker Radio UniVersoMe (in onda dalle 15:30).