The Chosen: La Serie su Gesù che Sta Cambiando la Narrazione Religiosa

The Chosen Gesù
The Chosen è molto più di una serie biblica. È un’esperienza che emoziona, avvicina e ispira. Jenkins trasforma il racconto evangelico in un viaggio intimo e potente, che parla al cuore di credenti e non. – Voto UVM: 5/5

Un Progetto Rivoluzionario Nato nel 2017

Nel 2017 nasce The Chosen, la prima serie TV interamente dedicata alla vita di Gesù e dei suoi discepoli. Creata, scritta e diretta dal regista texano Dallas Jenkins, la serie ha conquistato milioni di spettatori in tutto il mondo grazie a un linguaggio innovativo e a una narrazione coinvolgente.

Un Team Creativo Unico nel Suo Genere e un Nuovo Modello di Produzione

Alla base del progetto, un team formato da un evangelico, un cattolico e un ebreo. Questa collaborazione inedita garantisce una rappresentazione fedele delle Scritture, arricchita da profondità psicologica e contesto storico. Non ci si limita ai miracoli: The Chosen esplora emozioni, conflitti interiori e quotidianità dei personaggi biblici.

Dopo una prima stagione su Netflix, Jenkins decide di abbandonare le piattaforme tradizionali. Dalla seconda stagione in poi, la serie viene finanziata tramite crowdfunding, coinvolgendo direttamente il pubblico e arrivando a raccogliere più di 70 milioni di dollari.

Grazie a un’app gratuita, gli spettatori possono guardare ogni episodio senza abbonamenti, creando un rapporto diretto e partecipativo tra creatori e fan.

The Chosen:Una Serie che Divide ma Fa Riflettere

The Chosen ha generato dibattiti: alcuni critici ritengono che la figura di Gesù sia “troppo umana”, lontana dal modello tradizionale. Tuttavia, proprio questa umanizzazione di Cristo ha emozionato spettatori di ogni fede – cristiani, agnostici, atei – che si sono riconosciuti in una figura più vicina, reale e accessibile.

Con The Chosen, Dallas Jenkins ha dato voce e spessore ai personaggi dei Vangeli. Come Euripide nel teatro greco, inserisce introspezione; come Caravaggio, rappresenta un Cristo terreno, tra volti segnati e mani callose.

La serie non si limita a raccontare eventi del passato, ma fa rivivere il mondo di Gesù, rendendolo vicino, umano e attuale.

Anche il Vaticano e varie chiese riformate hanno espresso apprezzamento per la qualità e l’intento del progetto.

The Chosen al Cinema: L’Arrivo sul Grande Schermo

Nel 2025, in occasione della Pasqua, The Chosen approda per la prima volta al cinema. Vengono proiettati i primi due episodi della quinta stagione, che raccontano l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e l’episodio del rovesciamento dei tavoli nel Tempio.

The Chosen
Una scena tratta da The Chosen – l’ultima cena di Jenkins (2017)

La narrazione si sofferma anche sui conflitti politici e religiosi che precedono la Passione, mantenendo sempre uno stile realistico e coinvolgente.

L’episodio dell’Ultima Cena, recentemente portato sul grande schermo, è uno dei momenti più potenti della serie. Viene rappresentata una Gerusalemme vivida, in fermento per la Pasqua e attraversata da tensioni religiose e politiche.

I dialoghi tra Caifa, Pilato ed Erode mostrano le dinamiche di potere nella Giudea del I secolo, mentre le reazioni della popolazione e dei discepoli contribuiscono a creare un’atmosfera di attesa e conflitto imminente.

The Chosen: Produzione Cinematografica e Qualità in Crescita

Grazie al supporto dei fan, The Chosen ha raggiunto una qualità visiva e narrativa sempre più alta. Scenografie, costumi, fotografia e colonna sonora si avvicinano agli standard del cinema.

Anche la recitazione è un punto di forza: gli attori, scelti per talento e presenza scenica, danno vita a personaggi intensi, autentici e memorabili.

Verosimiglianza e Vita Quotidiana: Le Chiavi del Successo di The Chosen

Il vero punto di forza della serie è la verosimiglianza. Ogni episodio alterna eventi miracolosi a momenti di vita quotidiana: Gesù che scherza, riposa, gioca con i bambini. I discepoli mostrano la loro umanità: Pietro ha problemi familiari, Matteo affronta il suo passato, ognuno vive un percorso personale di trasformazione.

Per approfondire la psicologia dei personaggi, Jenkins ha creato scene inedite ma coerenti con i testi evangelici. Vediamo, ad esempio, la vita di Maria Maddalena posseduta dai demoni, prima dell’incontro con Gesù, i dialoghi di Nicodemo con sua moglie e con i discepoli o i ricordi di Matteo.

The Chosen
Gesù che dialoga con un abitante della Decapoli

Ogni personaggio – anche secondario – è ben caratterizzato. Le ambientazioni, dai villaggi ebraici alla Decapoli pagana, offrono un mondo ricco e credibile.

Marco Prestipino

Oggi presentata la bozza del dpcm di Draghi: verso nuove restrizioni a Pasqua. Ecco quali

19.886 casi, 308 morti, un tasso di positività del 4,8% sono i dati registrati nell’ultimo bollettino del Coronavirus che non possono essere ignorati. «Non possiamo allentare le misure, non ci sono le condizioni epidemiologiche» afferma Speranza. Parole che sembrano preparare gli italiani a nuove restrizioni che, per il secondo anno di fila, li costringeranno a trascorrere Pasqua e Pasquetta in casa. Proprio oggi il Premier Draghi presenterà il dpcm anti-covidil primo per il nuovo leader insidiato a Palazzo Chigi- in vigore fino dal 6 marzo fino al 6 aprile.

Fonte: VelvetMag. Oggi la bozza del primo dpcm anti-covid del governo Draghi che prevede nuove restrizioni fino alle festività.

Il dialogo con le Regioni

Ai governatori di ciascuna regione sarà consegnata la bozza del provvedimento in queste ore, la cui approvazione è prevista tra venerdì 26 febbraio e il week end. Nell’incontro di ieri la ministra degli Affari Regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini (FI) ha annunciato:

«Per l’esecutivo Draghi è fondamentale il confronto costante con le Regioni e anticipare le decisioni, in modo da lasciare ai cittadini il tempo necessario per poter organizzare la propria vita. State certamente notando un cambio di metodo. Ci siamo visti domenica e ci stiamo rivedendo oggi. Gli incontri saranno sempre più frequenti e costanti».

Il confronto diretto con le Regioni e la comunicazione con largo anticipo delle misure adottate dal governo, come già preannunciato da Draghi in Parlamento, è il cambio di rotta fondamentale che segna una certa discontinuità rispetto all’esecutivo di Conte. Fedeli a questa linea, durante la riunione di ieri, presente anche il Ministro della Salute Roberto Speranza, che potrebbe cambiare il colore di alcune regioni: da giallo ad arancione, da arancione a rosso. A preoccupare è infatti la curvatura dei contagi che fa aumentare le probabilità di una Terza Ondata, con un innalzamento dell’indice Rt al di sopra dell’1% secondo il fisico dell’Università di Trento Roberto Battiston. Rassicura però la Gelmini: «Il sistema a fasce verrà mantenuto. Finora è stato scongiurato un lockdown generalizzato e questo deve essere l’obiettivo principale anche per le prossime settimane e per i prossimi mesi».

Fonte: ANSA. La ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini. Roma, 25 Febbraio 2021.

Cosa prevede il nuovo dpcm

Infatti, per allontanare il rischio di una possibile chiusura totale, il nuovo dpcm di Draghi non conterrà alcuna riapertura, ad eccezione per un barlume di speranza dato al settore della cultura. Intanto, è possibile riassumere schematicamente alcuni provvedimenti in vigore fino a Pasqua.

  • Spostamenti tra regioni. Lo stop agli spostamenti tra regioni (consentiti solo per rientro nella propria residenza, motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o di necessità) è valido fino al 27 marzo, ma numerose sono le ipotesi che farebbero pensare a un prolungamento. Sempre all’interno dei confini regionali, in zona gialla è possibile andare in abitazioni private, una sola volta al giorno e compreso in un orario tra le 5 e le 22, in presenza di due persone più i figli minori di 14 anni.
  • Seconde case. Anche in zona rossa sarà possibile raggiungere le seconde case, ma solo per il nucleo familiare.
  • Attività commerciali. Saracinesche abbassate per i negozi in zona rossa, dove sono garantiti esclusivamente gli esercizi commerciali essenziali come farmacie, alimentari e ferramenta. In zona gialla e arancione tutti i negozi sono aperti, ma nel fine settimana vietato l’ingresso a centri commerciali.
  • Attività sportive. Sul fronte delle attività sportive continuano a rimanere sigillate palestre e piscine. Bici, corsa e attività individuali come la camminata all’aperto sono invece permessi. È attesa una decisione riguardo la possibilità di concedere il via libera a lezioni individuali o su prenotazione.
  • Ristorazione. Niente apertura in orario serale per i ristoranti, ma consentito fino alle 22 l’asporto. Asporto e domicilio sono consentiti anche in zona arancione e rossa. Bocciata l’ipotesi della Lega e di Fratelli d’Italia di ristoranti aperti nelle regioni di fascia gialla: oltre le 18 consentita l’attività solo a mense, ristoranti negli alberghi e autogrill.

Il settore culturale

Per quanto riguarda il cinema, si lavora a un protocollo molto rigido che prevede una riapertura in sicurezza entro aprile: uso delle mascherine, distanziamento in sala, misurazione della temperatura, biglietti acquistati online per evitare assembramenti alla cassa e sale sanificate. Altra prerogativa è tenere aperti i musei e le aree archeologiche anche il sabato e la domenica, che al momento sono aperti solo nei giorni infrasettimanali in zona gialla.

«Il ministro Franceschini – continua la Gelmini – ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. E’ un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione».

La scuola: apertura o chiusura?

Le scuole costituiscono anche per il governo Draghi un argomento assai problematico. Molte regioni chiedono di chiudere gli istituti scolastici di ogni grado e ordine per evitare il contagio dalle varianti, ma l’esecutivo assume un atteggiamento attendista. Per la Gelmini, chiedere l’apertura di alcune attività economiche e la chiusura delle scuole non è altro che una contraddizione. Numerose le perplessità dei governatori, tra cui Emiliano, che propone un piano vaccinale più efficace e veloce che possa mettere in sicurezza il rientro nelle aule. Nel frattempo, continua l’alternanza tra didattica a distanza tra il 50% e il 75%

Per Zaia, governatore del Veneto, il parere del Cts è di primaria rilevanza:

«Ho chiesto formalmente che il Cts si esprima ufficialmente rispetto all’apertura delle scuole la scuola, è una realtà sacra. Quando decisi la chiusura parlai chiaramente di una ‘sconfitta’ ma, se la guardiamo dal lato epidemiologico, il Cts ci deve dire perché altre forme di aggregazione sono pericolose e la scuola no. Perché noi non siamo in grado di esprimere una valutazione scientifica».

Immediata la chiusura per le scuole invece nelle zone rosse (come Siena e Pistoia) e arancione scuro (come Bologna), che mirano a contenere i focolai causati dalle varianti del virus.

Alessia Vaccarella

Panini di cena: Messina tra dolce e salato

Ammettiamolo: in questo periodo di forzata permanenza a casa, una delle arti che stiamo più affinando è certamente quella culinaria.

Se, con un po’ di esercizio, siamo diventati abili pizzaioli e potremmo aprire tranquillamente un panificio (o pasticceria per i più portati) quando tutto sarà finito, la nostra redazione di cultura locale si è chiesta: come ce la caviamo con i piatti tipici?

Tra le tantissime pietanze della tradizione, visto il periodo pasquale che da poco ci siamo lasciati alle spalle, vi proponiamo la ricetta dei cosiddetti panini di cena. Come suggerisce il nome, questo tipo di pane richiama pienamente il tempo della Quaresima ed in particolare il giovedì santo: la loro origine risale al gesto di spezzare il pane durante l’Ultima cena.

Claudia Di Mento©

Per celebrare la Pasqua con un pane più “ricco”, la tradizione vuole che il pane normale sia stato arricchito con uova, strutto, burro, zucchero e soprattutto spezie, quali cannella e chiodi di garofano. Ma non dimentichiamo i tipici semi di sesamo (ciciulena in dialetto) che si ritrovano all’esterno, identificando chiaramente questo tipo di pane.

Così nasce uno dei simboli culinari più significativi della tradizione messinese, che si è imposto anche come pane di tutti i giorni, come accade spesso ad alcune pietanze che nascono per una specifica ricorrenza.

Ma come preparare in casa degli ottimi panini di cena?

Ingredienti

500 g farina 00
50 g burro
50 g strutto
70 g zucchero
350ml latte
mezzo panetto o mezza bustina di lievito
10 chiodi di garofano
noce moscata q.b.
cannella q.b.
1 uovo per spennellare
sesamo q.b.
sale q.b.

Procedimento

Scaldare il latte con una decina di chiodi di garofano e lasciare insaporire. Quando è tiepido, in una ciotola capiente immettere il latte filtrato con un colino e aggiungere la farina, il lievito sciolto in un po’ di latte, lo zucchero, la noce moscata, la cannella, 4-5 chiodi di garofano sbriciolati. Quindi incorporare burro e strutto (attenzione a prenderli dal dal frigo solo qualche minuto prima). Impastare il tutto ed alla fine aggiungere un pizzico di sale.

Claudia Di Mento ©

Coprire con pellicola e lascia lievitare per almeno 3 ore.
Dopo le 3 ore, fare circa 12 palline sulla carta forno e lasciare lievitare ancora un’ora in teglia.

Claudia Di Mento ©

Prima d’infornare spennellare i panini con una miscela di uovo sbattuto e qualche goccia di latte. Mettere il sesamo ed infornare.
Cottura: circa 10 minuti a 200 gradi a mezza altezza.

Claudia Di Mento ©

Il risultato, per chi non conoscesse il sapore, sarà un un panino dal gusto aromatico. Alcune modifiche che si potrebbero apportare alla ricetta sono: sostituzione di strutto con miele (se non avete strutto in casa utilizzare la stessa quantità di miele) e diminuire il numero di chiodi di garofano, se non volete un gusto molto speziato. Ad ogni modo, il panino risulterà morbido all’interno ma con un tocco di croccantezza data dal sesamo esterno.

Potere scegliere infine di riempirlo sia con dolce (cioccolata ad esempio) che con salato (un classico salume). Ma vi assicuriamo che sono buonissimi anche così come sono. Buon appetito!

Claudia Di Mento ©

Emanuele Chiara

Ringrazio Francesco Chiara, messinese al nord, per la ricetta e Melina Gugliandolo per i suggerimenti sulle possibili modifiche.

Festa di Pasqua al CAV: si impara giocando

Martedì 16 aprile 2019. Ore 16.30. Policlinico – Locali del Centro Aiuto alla Vita. Messina. L’evento è stato organizzato dall’associazione CESES regionaleun’associazione professionale di docenti, dirigenti scolastici, operatori, cultori e utenti nel campo della cultura, dell’educazione, della formazione iniziale, continua e professionale, che non ha scopo di lucro e si obbliga al reimpiego di ogni eventuale provento derivante dallo svolgimento della proprie attività nel finanziamento della stessa – in collaborazione con i ragazzi che attualmente frequentano il corso OSA Ed3939 avviso 2/2018, coordinati dal Dott. Francesco Puglisi.

I ragazzi hanno animato il pomeriggio per i piccoli del CAV con giochi di varia natura ed hanno distribuito loro dei pensierini realizzati a mano con la tecnica del riciclo creativo. Nello specifico, dei portapenne a forma di coniglietti pasquali con all’interno ovetti di cioccolato.

Dietro ad una “semplice” attività ludico-ricreativa si nascondono grandi gesti e grandi significati. Soprattutto se pensiamo che oggigiorno la luce abbagliante dei tablet assorbe completamente i nostri bambini, estraniandoli dalla realtà. Semplici giochi di squadra, come quelli realizzati martedì, richiedono di partecipare al mondo in modo attivo. Non sono solo un mezzo utilizzato per riuscire ad intrattenere contemporaneamente un vasto numero di bambini, ma un vero e proprio strumento utile per poter educare.

I grandi lavorano divertendosi, i piccoli giocano lavorando su sé stessi inconsciamente. Del resto, giocare è una delle attività più importanti per lo sviluppo dei bambini. «Il gioco è fondamentale perché è il modo in cui i bimbi conoscono il mondo e crescono. Non è qualcosa che riempie dei vuoti tra un’attività e l’altra, ma è l’attività per eccellenza che loro utilizzano per scoprire tutto ciò che li circonda»

Poter giocare alla “vecchia maniera” è importante, significa lavorare sui bambini, aiutandoli a sviluppare il loro senso creativo, si traduce in primis in un investimento per il futuro, finalizzato a coltivare cittadini migliori e non automi.

Ѐ possibile insegnare, in modo implicito, a relazionarsi e a confrontarsi con gli altri e spesso, soprattutto per mezzo dei giochi di squadra, viene anche trasmessa l’importanza di ascoltare il prossimo e di collaborare con i propri compagni. Si insegna come molte volte sia svantaggioso agire e procedere di testa propria senza interpellare gli altri partecipanti, l’importanza di seguire le regole, si mostra anche la rilevanza di aiutarsi a vicenda dal momento in cui all’interno di un team, ciascun individuo, nel suo piccolo, può essere di grande aiuto a tutte le altre “creature” del gruppo stesso.

Alla fine di tutte le attività ludiche, vi è stato uno scambio di auguri con succhi di frutta e Colomba Pasquale.

Gabriella Parasiliti Collazzo

Eventi della settimana.

28 marzo

ERASMUS IN RETRO TRASHPARTY

Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33

Quando: ore 23:30

Cosa: Quante volte siete rimasti ammaliati dalla bellezza tutta kitsch di Valeria Marini senza trucco? O dallo charme grottesco di Andrea Diprè durante le sue interviste? O da quel look un po’ androgino e bisessuato di Maria De Filippi? Oppure siete old school e siete rimasti fermi ai magici ’80 con l’ecceziunale baffo di Diego Abatantuono e le gaffe comiche e un po’ osé di Lino Banfi? Amanti del trash, siete proprio nel posto giusto. Potrete dare sfogo ai vostri gusti grossolani senza timore di essere giudicati, tutto sarà concesso, anche quell’accessorio bizzarro e di dubbio gusto dentro l’armadio che tanto amate segretamente. Anzi, verrete addirittura premiati per la vostra conoscenza in campo. Che aspetti? Quella collana col crocifisso in oro da 5 chili non si indosserà da sola!

Proiezioni Video
Sulla consueta selezione musicale proietteremo sequenze trash dagli anni 80 fino ad oggi che cattureranno sempre più il vostro interesse fino a coinvolgervi totalmente con la riproduzione di alcuni brevi sketch in cui la musica si interromperà.

TRASH QUIZ
– Nel corso della serata verranno proiettate alcune domande inerenti il genere “trash”, il primo/a che dirà la risposta giusta alla cassiera vince un cocktail o un chupito!
– Occhio alla bacheca dell’evento! Chi risponde correttamente per primo ad alcune domande vince (a seconda delle difficoltà) un chupito (o una birra) o un cocktail (da richiedere solo all’ingresso)
N.B. Per dare spazio a tutti quanti, chi vincerà il premio rispondendo correttamente alla domanda non potrà farlo una seconda volta!

Ingresso GRATIS entro 00.00 per le donne! Per liste, tavoli o agevolazioni contatta gli admin

SET FOTOGRAFICO
DJ SET
Lorenzo Musolino
Federico Frisone

Vj SET
Giuseppe Minutoli & Marco Santoro

La serata più internazionale di Messina è tornata con più carica ed energia di sempre!!!

GEMITAIZ DJ SET

Dove: Centro Multiculturale Officina via Croce Rossa 69

Quando: ore 21:00

Cosa: Siamo lieti di invitarVi ad uno dei LiveShow più importanti della stagione, targato GEMITAIZ! 
Farà da sfondo ad un live eccezionale l’avveniristica location del Centro multiculturale Officina, pietra miliare della nightlife messinese.

MODALITÀ D’INGRESSO

Biglietto cartaceo ~ DISPONIBILI da 19.02
• 20€

Biglietto LiveTicket ~ NON DISPONIBILI
• 20€ + dp
Link TicketOne:

Tavoli super privè – 10 postazioni disponibili

• 320€ x 8 exit – 1 belvedere e 2 prosecchi

• 400€ x 10 exit – 2 belvedere e 1 prosecco

** I biglietti NON sono comprensivi di consumazione.
** I tavoli saranno riservati a saldo consegnato al vostro organizzatore di fiducia.

Ricordiamo che sono disponibili UNICAMENTE 10 tavoli.

LINE UP

SALA ROSSA ?

• Mixer T – Official Gemitaiz Dj
• Gianmarco Zappalà
• Alessandro Fiore
• Claudio Rampello

SALA GIALLA ?

• Vincenzo Signoriello
• Gianluca Genovese
• Pietro Russo
• Marco Ursino

VOX ?

• Antonino Filetti aka Il Profeta

 

29 marzo

CICLO DI SEMINARI DALLA TEORIA ALLA PRATICA

Dove: Aulario via Pietro Castelli

Quando: ore 11:00

Cosa: il colloquio clinico interviene la dott. Fichera

CRONACA MELA – TRE PERSONAGGI TEATRALI FUORI SCENA

Dove: Colapesce – libri, gusti, idee via Mario Giurba 8/10

Quando: ore 18:45

Cosa: Messina, 29 Marzo 1981. Clamoroso Scandalo a Messina.
Tre personaggi femminili di una commedia teatrale intitolata “Il Tempo della Mela” fuggono dalla scena e si aggirano per la città.
Il loro abbigliamento e i loro modi anomali hanno insospettito i passanti. Pare si tratti di una nonna, una mamma e una figlia costrette alla convivenza per ragioni economiche e forse per questo da anni in perenne conflitto.
Attenzione! Giovedì 29 Marzo potreste diventare oggetto delle loro molestie presso la libreria Colapesce.
In sottofondo tutte le hit del momento
Lo spettacolo “Il Tempo della Mela” si terrà Sabato 31 Marzo nella rassegna Show Off della Sala Laudamo.
Di seguito il link dell’evento:
https://www.facebook.com/events/1618361881551844/

LA BELLA MALINCONIA

Dove: Teatro Vittorio Emanuele

Quando: ore 21:00 giovedì ; 31/03 ore 17:30

Cosa: La musica di Nino Rota ha raccontato, insieme alle immagini girate da grandi registi come Visconti, Fellini, Scorsese, le storie e le emozioni di film indimenticabili come Il Gattopardo, La Dolce Vita, Il Padrino.

Compositore raffinato, autore di sinfonie e numerose altre opere di musica colta, Rota riteneva che le colonne sonore non fossero semplicemente “musica leggera” e che non dovessero soffrire di alcun complesso d’inferiorità. La naturalezza e la modestia con le quali vi si dedicava – persuaso, com’era, che la musica non fosse determinante, in un film – non gli hanno impedito di comporre alcune tra le pagine più belle e intense della musica del Novecento.

Il viaggio tra le colonne sonore di Nino Rota proposto da questo spettacolo intende riscoprirne la bellezza, la freschezza e la straordinaria forza espressiva, ma nello stesso tempo raccontare l’uomo, l’artista; un uomo che, come diceva Fellini, “affascinava per la sua estrema disponibilità e nello stesso tempo per la sua totale assenza”, sempre circondato da un’aria distratta e un po’ fatata.

Alle più note composizioni da film, affidate all’orchestra, si intrecciano brevi scene, episodi, quadri narrativi affidati a una voce recitante che rievoca momenti della vita artistica di Rota e del suo rapporto con Fellini, che in alcuni momenti tratteggia immagini e riflessioni lasciandosi trasportare dalle suggestioni suggerite dalle note. Frammenti a tratti sognanti, pervasi di quella dolcezza che costituisce in fondo il tratto più riconoscibile del cinema felliniano e della musica di Nino Rota: una bella malinconia. 

 

31 marzo

IL TEMPO DELLA MELA

Dove: Sala Laudamo

Quando: ore 21:00

Cosa: Con Milena Bartolone, Gabriella Cacia, Elvira Ghirlanda
Regia Marcantonio Pinizzotto
Luci Giovanna Verdelli
Oggetti scenici Simone Di Blasi

Riscrittura tragicomica di Mela, un testo del 1981 in cui Dacia Maraini esplora con leggerezza di mano e ritmi di farsa, il difficile mondo della convivenza femminile. Un viaggio nella famiglia, privata dai suoi elementi maschili, con le sue crudezze e le sue dolcezze, all’interno di uno spazio chiuso: la casa. Lì dove da sempre si consumano le voglie e le speranze delle donne.

Anni ’80. Sud Italia. Una cucina. Tre donne: una nonna, una madre e una figlia.
Mela è una personalità solida e definita, libera. Del suo passato di suggeritrice teatrale rimane la pragmatica volontà di vivere mettendo in scena una risoluta sfida al tempo e alla morte.
Rosaria è un’ex sessantottina, un’idealista intransigente che lavora come traduttrice e si fa integralmente carico delle esigenze materiali della famiglia.
Carmen, inesorabilmente irrisolta, si auto-definisce con lucidità: “viziata, pigra, egoista, noiosa, capricciosa”. È incapace di emanciparsi e di intessere relazioni che non siano patologiche.

L’azione teatrale, tra equivoci ed eresie, conflitti sclerotizzati e detonazioni latenti,
si gioca tutta intorno all’inadeguatezza della struttura familiare e quella dei soggetti che la compongono. I tre personaggi sono tre diversi meccanismi di funzionamento del femminile in assenza del maschile. Tre generazioni ma soprattutto tre età di miti e sconfitte, tre opzioni di sopravvivenza tramite la messa in relazione di un tempo personale e uno collettivo. La riflessione si sposta oltre i confini familiari e approda ai meccanismi sociali, all’utopia mancata di ogni Rivoluzione.
Il tempo diventa trascorso per una condizione ignota ma necessaria all’atto stesso e disperato di esserci.

Note di regia
Resistenza e sopravvivenza o altrimenti patimento e scomparsa. Questa è una un’opera di un altro tempo che si consuma nello spazio destrutturato della quotidianità domestica e nel ‘tempo della Mela’. È il prodotto tragicomico del conflitto tra identità e necessità, rivoluzione e morale, pulsione e ideologia.
La scelta di un approccio critico al testo – ‘tradito’ in alcuni allestimenti recenti -paradossalmente restituisce una fedeltà che si sostanzia esattamente nell’enfatizzazione di zone presenti in esso ma spesso trascurate se non eliminate, in cui, a parer nostro, invece, sono depositate le riflessioni più produttive. L’intensificazione sia della vocazione tragica che di quella comica, trova corrispondenza necessaria in una scena costruita per sottrazione e sostituzione semiotica. La cucina è lo spazio unico di condivisione del rito d’aggregazione primario, di un gesto vitale quale il nutrirsi/nutrire. La mela è la centralità che “ha la madre di tutte le madri in questa cosmogonia”: simbolo del tradimento del primo precetto del Grande Autore, del primo atto di trasgressione, e anche del frutto che, reciso, vive, matura e semina.

All’interno dell’azione principale si animano i sogni e i ricordi di Rosaria, che aprono nella scena un varco dove dispiegare memoria e fantasticazione. L’atmosfera indistinta e rarefatta di queste narrazioni fa percepire l’azione terribilmente vicina e lontana, appartenente a un tempo assoluto contribuendo alla ricezione di Chiang Ching – l’interlocutrice evocata – come mito.
Ogni rivoluzione è figlia, creatura e dedizione di chi da viscerali profondità umane la concepisce, genera, partorisce e sostenta.
Ciò che rimane oltre ogni azione, parola, sottrazione, pur avendo le sembianze di un’iconicità dimenticata, rischia di aver senso e di dire una parte di verità oltre ogni rappresentazione.

ANDREA LASZLO DE SIMONE MISH MASH SPIN OFF

Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa: Andrea Laszlo De Simone – uomo donna tour

INGRESSO: €8 al botteghino (consumazione inclusa)

Andrea fonda le sue radici nella scena indipendente già nella prima decade dei 2000. Oltre all’esperienza compositiva e live come primo batterista dei Nadàr Solo suona da tempi immemori nel duo torinese Anthony Laszlo insieme al suo grande amico Anthony Sasso​, ex-chitarrista e cantante dei Milena Lovesick.
Andrea Laszlo De Simone esordisce nel 2012 con il primo album autoprodotto dal titolo Ecce Homo​, registrato in casa con mezzi di fortuna e pubblica alcuni videoclip: Solo un uomo​, 11:43​, I nostri piccoli occhi​.
All’inizio del 2014 incontra alcuni attivissimi musicisti della scena underground torinese e da mesi di sala prove esce una vera e propria band. Damir Nefat (chitarra e cori), Daniele C (basso e cori), Filippo Cornaglia (batteria e cori), Zevi Bordovach (tastiere e cori) e l’immancabile amico Anthony Sasso​ (tastiere, cori e percussioni).
Andrea Laszlo De Simone è un’anomalia. È un solista, prima di tutto. Ma è anche una band di sei elementi. È un cantautore, ma cosa significa nel 2017 essere un cantautore?
Anticipato dai singoli Uomo Donna,​ Vieni a salvarmi e La guerra dei baci​, il 9 giugno 2017 esce per 42Records Uomo Donna​, il primo vero e proprio album di Andrea Laszlo De Simone, accolto con grande entusiasmo da pubblico e critica e inserito in molte classifiche stilate da riviste e siti musicali italiani come uno fra i migliori album del 2017.
Uomo Donna è un disco complesso, articolato e vitale che vive in un tempo tutto suo dove convivono passato, presente e futuro. Un tempo in cui prende forma un mondo sonoro in cui si fondono classico e moderno, la canzone d’autore italiana e la psichedelia, Battisti e i Radiohead, Modugno e i Verdena, i Beatles e i Tame Impala, il “volo magico” di Claudio Rocchi e quello “terreno” di IOSONOUNCANE.
Per Andrea Uomo Donna “è un disco d’amore. 12 canzoni unite fra loro in un percorso in cui vengono affrontate le differenti fasi del sentimento amoroso e le sue implicazioni esistenziali. L’illusorietà della realtà ci seduce e ci acceca e l’amore ci rende forti, fragili, uniti e soli. Siamo solo uomini”.
Il disco è stato auto-prodotto e registrato in presa diretta nell’ottobre 2014 in collaborazione con il fonico bolognese Giuseppe Lo Bue​, successivamente post-prodotto e mixato utilizzando tecniche sperimentali a cavallo tra l’analogico e il digitale fino a creare un paradosso sonoro che ricorda la canzone italiana anni ’70, masterizzato da Andrea Suriani​.
In questo percorso di circa 2 anni è nata spontaneamente l’esigenza di lavorare a lungo alla ricerca di una coerenza tra il prodotto discografico e l’anima sperimentale della live performance per la quale il progetto si è sempre distinto.
Dopo una serie di esibizioni estive in alcuni dei più importanti festival italiani come il TOdays e il Siren Festival che gli sono valse una menzione speciale nella classifica dei live stilata dal mensile Rolling Stone, il 28 ottobre 2017 è partito il primo vero e proprio tour nei club delle maggiori città italiane per presentare l’album, più di 15 date che a cavallo fra 2017 e 2018 portano Andrea e la band ad esibirsi in gran parte della penisola.
Il 30 novembre 2017, in anteprima esclusiva al Torino Film Festival​, Andrea Laszlo De Simone ha presentato il videoclip di Sogno l’amore​, un vero e proprio mini-film girato in Sicilia dalla durata di 8 minuti e 46 secondi per la regia di Francesca Noto​ e dello stesso Andrea Laszlo De Simone.

 

3 aprile

BE ART LA PERCEZIONE DEL SÉ

Dove: via Giuseppe la Farina

Quando: ore 16:30

Cosa: Secondo appuntamento di Be Art!
Per chi si fosse perso la prima edizione, BE ART nasce dall’idea di trasformare una semplice casa in una galleria d’arte in cui vari artisti possono dar sfogo alla propria creatività.

Il tema di questa giornata sarà: “La percezione del sè”; in quanti e quali modi ti definisci? Sai veramente che percezione hai di te? Rifacendoci a Pirandello, noi siamo uno, nessuno e centomila.
Se avete voglia di mettervi alla prova e scoprirlo, seguite le locandine BE ART che circonderanno il palazzo: vi porteranno all’ingresso, per condurvi in un mondo fatto di specchi, scatoloni, rappresentazioni, musica e molto altro.

RINFRESCO IN TERRAZZA / MUSICA DAL VIVO & DJSET / EYE CONTACT / LIVE DIGITAL DRAWINGS / FOTORITRATTI / FOTOGRAFIA / PITTURA / COLLAGES / ILLUSTRAZIONI

FREE ENTRY

 

Arianna De Arcangelis