Il campione NBA Bonner si ritira ed omaggia Messina nel suo video messaggio

Dopo 12 stagioni NBA, l’ex-San Antonio Spurs Matt Bonner si ritira ufficialmente dal gioco della pallacanestro. Il Red Rocket (così lo chiamavano in Texas) non avendo potuto lasciare un’impronta così marcata nel mondo cestistico americano come i suoi illustri colleghi ritiratisi prima dell’inizio di questa stagione, Bryant, Duncan e Garnett, verrà certamente ricordato per il “modo” in cui si è ritirato.

Matt Bonner con la maglietta della Pallacanestro Messina
Matt Bonner con la maglietta della Pallacanestro Messina

Infatti il giocatore nativo del New Hampshire ha pubblicato sul suo profilo Twitter un’esilarante video in cui, in modo dissacrante e autoironico, ringrazia Messina e la Sicilia insieme alle altre squadre in cui ha giocato durante la sua carriera, lasciandosi riprendere in un fotogramma in cui indossa la maglia della Pallacanestro Messina (adesso immagine di copertina del suo account Twitter).

Bonner ha militato nella Pallacanestro Messina nella stagione 2003/2004, unica apparizione della compagine siciliana nella massima serie italiana, esperienza di cui il giocatore ha parlato quando è tornato in Italia nel 2014 nelle vesti di ambasciatore della NBA, intervistato dalla Gazzetta dello Sport riguardo il suo esordio contro la Benetton Treviso: “Che serata, palazzo pieno, loro grandi favoriti e Garbajosa che mi cala con un gomito sulla testa. L’arbitro non fischiò, eravamo una leggenda europea e un giovane americano. Ma io perdevo sangue, ne avevo ovunque. Mi misero uno strano cerotto tra i capelli, vincemmo, ma io avrei dovuto tenerlo per una settimana. Poi scoprii che il nostro medico era un dentista. Lo stesso che mi diagnosticò una salmonellosi più avanti. Episodi che oggi mi fanno ridere, meno le difficoltà della società che ad un certo punto della stagione smise di pagarci. Ma quello fu un anno prezioso per me. Ero un rookie, sapevo di essere nel posto giusto per imparare e dimostrare il mio valore. Non ero in Italia per soldi, ma per farmi le ossa e tornare negli Usa ricco di una nuova esperienza sportiva e culturale. Restai fino alla fine, fu la scelta giusta”.

Alessio Gugliotta