Messina, cambiano le regole per i locali: è un assist alla movida!

Con l’arrivo dell’estate, ci sarà più caldo, si vivrà più tempo libero, e, a Messina, rinascerà la movida balneare e serale!

In vista delle esigenze per la bella stagione, l’amministrazione ha già emanato delle ordinanze. Quali novità coinvolgeranno la città dal 1°giugno fino al 30 settembre 2023? 

Messina, il contenuto dell’ordinanza: si potrà ballare anche di lunedì

Riporta le informazioni La Gazzetta del Sud. Lo scorso 30 maggio, il sindaco di Messina Federico Basile ha firmato una nuova ordinanza, la numero 105. Questa, rimodulando il contenuto di una precedente ordinanza (la numero 67), ha dettato diverse linee guida e diversi orari per l’attività di intrattenimento musicale negli esercizi pubblici.

Lo scopo dell’atto è evidentemente quello di adeguare le possibilità dei locali notturni alle abitudini sociali che verranno. L’ordinanza, comunque, sembra poter appagare insieme gli animi giovanili, le esigenze degli imprenditori e quelle dei residenti nei pressi dei luoghi della movida.

Il principale stravolgimento presentato dall’ordinanza riguarda la concessione agli operatori del settore di organizzare attività che prevedono musica anche il lunedì.

Oltre questo, è stato sancito che gli esercenti di distributori automatici di bevande h24, dalle ore 19, potranno vendere i loro prodotti da asporto, ma solo attraverso bicchieri monouso e, dalle ore 23 alle ore 7.00, dovranno invece disattivare la distribuzione di bevande alcoliche. 

Inoltre, i gestori degli esercizi commerciali dovranno garantire la presenza, negli ambienti di svago, di appositi contenitori per la raccolta differenziata e dovranno mantenere l’igiene delle aree limitrofe.

Infine, è stata disposta la tolleranza massima di 20 minuti, dopo il limite orario prestabilito, per permettere lo stop dell’attività sonora, presso i locali adibiti. Tali 20 minuti potranno essere sfruttati per operare lo sfollamento dei clienti in sicurezza.

Messina
Movida. Fonte: StrettoWeb

Il sindaco Basile: “L’estate messinese sarà ricca di eventi” 

Il sindaco Federico Basile ha così commentato la firma dell’ordinanza:

Con l’imminente arrivo dell’estate crescerà considerevolmente il numero di giovani che frequenteranno gli spazi all’aperto e i locali cittadini, per lo più nelle ore serali. Il nuovo provvedimento mira a tutelare il loro intrattenimento e l’attività degli esercizi commerciali, evitando che il comportamento di pochi irrispettosi possa nuocere alla collettività. L’estate messinese sarà ricca di eventi e di opportunità di divertimento senza che queste ledano la quiete pubblica. Confidiamo nella collaborazione di tutti al fine di assicurare un’estate serena ai residenti e ai turisti presenti in Città per garantire la sicurezza e tutelare il decoro urbano.

Gabriele Nostro

Sicilia, da oggi obbligo di mascherina all’aperto: tutte le restrizioni previste dall’ordinanza Musumeci

In Sicilia  da oggi sono in vigore nuove misure di prevenzione anti Covid per contrastare la diffusione del virus, anche nella nuova variante comunemente nota come ‘’Omicron’’. Tra queste, mascherina obbligatoria e maggiori controlli in porti e aeroporti.

Il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci. Fonte: ilgazzettino.it

A prevederle, un testo di 5 articoli (vedi versione integrale dell’ordinanza) firmato ieri dal presidente della regione Nello Musumeci, e adottato in seguito alla relazione dell’assessorato alla Salute. In vista delle prossime festività natalizie, l’ordinanza sarà estesa per l’intero mese di dicembre, vale a dire dal 2 dicembre fino al 31.

L’obbligo di mascherina all’aperto

Tutti i cittadini siciliani di età superiore ai 12 anni devono indossare la mascherina nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Ad assicurare il rispetto della norma sono le autorità addette alla pubblica sicurezza, anche mediante l’applicazione di sanzioni previste dalla legge, ove necessario.

L’obbligo di tampone per migranti e viaggiatori

Un’altra novità introdotta dall’ordinanza di Musumeci è l’estensione dell’obbligo di tampone in tutti i porti e aeroporti ai passeggeri che arrivano in Sicilia dalla Repubblica del Sudafrica, Botswana, Repubblica Araba di Egitto, Repubblica di Turchia, Hong Kong e Stato d’Israele.
Prima di quest’ultimo provvedimento, il controllo era già previsto per chi provenisse – oppure avesse soggiornato o transitato nei 14 giorni precedenti alla partenza – da Gran Bretagna, Germania, Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Paesi Bassi e Stati Uniti, per un totale di 15 stati esteri.

Controlli antiCovid nell’aeroporto di Palermo. Fonte: informazione.it

Per quanto riguarda i passeggeri in arrivo da Paesi per i quali il tampone obbligatorio non è previsto, essi potranno comunque fare richiesta e sottoporsi al test direttamente presso lo scalo e a titolo gratuito.
E ancora, coloro che sono giunti in Sicilia nei 10 giorni precedenti all’entrata in vigore dell’ordinanza sono tenuti a contattare il Dipartimento di prevenzione dell’Asp territorialmente competente e il proprio medico di Medicina generale per essere sottoposti a tampone molecolare. Anche i migranti che raggiungono il territorio siciliano dovranno essere sottoposti a tampone molecolare, una volta terminato il loro periodo di quarantena.

Attività dei laboratori regionali sotto monitoraggio

Dal momento che l’ordinanza punta oltretutto ad assicurare in tutte le province dell’isola un’appropriata sorveglianza epidemiologica, per farlo il Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell’assessorato della Salute e il Dipartimento per la pianificazione strategica eseguiranno una ricognizione dei laboratori siciliani capaci di sequenziare le varianti del virus (vale a dire individuare mediante lettura dell’intero genoma virale eventuali differenze e mutazioni) e ne coordineranno l’attività. L’obbiettivo da raggiungere è l’aumento progressivo del numero di tamponi sequenziati in Sicilia.

Assembramenti natalizi e contagi

Per comprendere il motivo di simili provvedimenti a pochi giorni dall’inizio delle festività basta pensare alle storiche scene di marzo 2020, quando prima della chiusura totale del governo Conte, centinaia di persone affollavano stazioni e treni con destinazione il Sud: sono molti i giovani studenti e lavoratori che ogni anno alimentano la movimentazione tra una regione all’altra, specie durante le feste.

Dunque, nonostante il numero dei nuovi positivi in Sicilia sia rimasto stazionario negli ultimi giorni, a preoccupare i governi sono soprattutto gli assembramenti nelle vie e piazze dello shopping e l’arrivo di gente da altre regioni, elementi che potrebbero portare ad un maggiore aumento dei contagi, potenzialmente preoccupante seppur non ai livelli dello scorso anno.

Fonte: La Repubblica

Le voci dei sindaci e Musumeci

Con l’obbligo di mascherina all’aperto, la Sicilia ha scelto di adeguarsi ad altre regioni e città dove era già scattato in precedenza l’obbligo come a Torino e a Firenze, seppur in alcuni casi il dispositivo di protezione vada indossato soltanto in determinate vie e piazze particolarmente affollate.

Il presidente dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), Antonio Decaro, ha fatto sapere che vari sindaci hanno richiesto al Governo di valutare l’opportunità di estendere l’obbligo a livello nazionale e fino al mese di gennaio:

“Quelli – ha spiegato – sono i giorni del Natale dove per lo shopping, per la voglia giustamente di stare insieme e di fare comunità, nelle nostre città c’è maggiore possibilità di assembramento. Se ci fosse un provvedimento nazionale, come abbiamo spiegato al Governo, sarebbe tanto di guadagnato, perché daremmo un segnale unico a tutto il Paese”.

Anche il presidente Musumeci ha detto la sua ieri:

Vogliamo passare il Natale in sicurezza, sia dal punto di vista sanitario che economico. La Sicilia non potrebbe sopportare una nuova chiusura”.

Una linea dura è stata adottata nei confronti dei ”No vax”:

“Sono convinto che nell’area “no vax” ci sia una fascia di cittadini cosiddetti non irriducibili, che per timore o insufficiente informazione, rimane diffidente. Credo che con un provvedimento drastico e restrittivo, ovviamente straordinario, potremmo recuperare questa larga fascia di indecisi. I dati dimostrano che l’80 per cento dei ricoverati negli ospedali non ha fatto vaccino”.

Gaia Cautela

Da domani Sicilia zona gialla. De Luca ci ripensa: pronto a cambiare la sua ordinanza a partire da lunedì

Dopo 23 giorni in zona arancione la Sicilia viene “promossa” a zona gialla. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza con cui disporrà il passaggio alla fascia minima di rischio la Sicilia e la Liguria. Diminuzione di restrizioni anche per Calabria, Lombardia e Piemonte che passeranno da zona rossa a zona arancione. L’ordinanza entrerà in vigore domenica 29.

 

Alleggerimento delle misure restrittive

Il passaggio in zona gialla garantisce un allentamento delle misure anti Covid-19 che hanno caratterizzato le scorse settimane. Riapriranno al pubblico i bar, i ristoranti e le pasticcerie. Sarà possibile la consumazione in loco ma solo fino alle 18, dopo sarà disponibile unicamente la modalità d’asporto fino alle 22. La circolazione dei cittadini sarà libera, e senza bisogno dell’autocertificazione, in tutta la Regione. Dunque potranno spostarsi da comune a comune, senza dimostrare la motivazione, nonché uscire dalla Regione. Permane invece il coprifuoco notturno, dalle 22 alle 5, e i mezzi pubblici potranno accogliere al 50 per cento della loro capienza massima. Rimarranno chiusi anche dopo domenica 29 i musei, i cinema e i teatri, mentre i centri commerciali potranno aprire a eccezione dei giorni festivi e prefestivi. La didattica dalla prima superiore continuerà a essere svolta telematicamente.

 

I dubbi sulla riapertura

In Sicilia l’indice Rt è in calo già da alcuni giorni. Da quando sono entrate in vigore le restrizioni previste per la zona arancione è passato da 1,7, poi 1,4 e ora è a 1,2. Secondo le previsioni nel fine settimana dovrebbe scendere sotto l’1 (precisamente a 0,99) ma sarà necessaria la conferma sulla base di dati effettivi. A controbilanciare la naturale allegria dei molti vi sono però i dubbi degli esperti. Non sono in pochi quelli che parlano di un azzardo. Le preoccupazioni principali riguardano la tenuta delle strutture sanitarie. Riaprire ora, dopo avere raccolto i primi risultati positivi della chiusura di poche settimane fa rappresenterebbe una scommessa. Una scommessa che se avesse esito negativo comporterebbe nuovi contagiati e ricoveri a fronte di corsie e strutture ancora occupate dai pazienti della precedente ondata.

 

fonte: Messina Magazine

A Messina, tra vecchie e nuove limitazioni. La posizione del Sindaco

L’ordinanza firmata dal Ministro Speranza entrerà in vigore dopo solo una settimana da quella del Sindaco di Messina Cateno de Luca. Emanata lo scorso 20 novembre (qui il nostro articolo ) e, nelle intenzioni del primo cittadino, valevole fino al 3 dicembre, in concomitanza delle tempistiche nazionali previste dallo scorso DPCM. Interrogato nel corso dell’ormai consueta diretta Facebok del venerdì sera sulla possibilità di modificare il contenuto delle misure da lui adottate, De Luca si è dimostrato inizialmente reticente.

“Non arretro di un millimetro, la mia ordinanza si basa su riscontri e tiene conto dell’emergenza epidemiologica”.

L’intenzione è quella di mantenere le misure adottate fino alla prossima settimana salvo poi cambiare posizione quando gli si fa notare che la Sicilia è stata promossa a zona gialla.

“Attendo l’entrata in vigore del provvedimento del ministro della Salute Speranza e le motivazioni a supporto, ma sono pronto, da lunedì, a cambiare anch’io alcuni aspetti”.

Una riapertura che farebbe respirare in primis le attività di ristorazione, bar e pasticcerie locali. Unico limite irremovibile agli occhi del sindaco permane sulle scuole. “Restano chiuse, il diritto alla salute viene prima, anche solo di un secondo, rispetto a quello sullo studio“.

Filippo Giletto

Stop allevamenti visoni in Italia. Ecco perché sono considerati pericolosi per la diffusione del Sars-CoV-2

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza con cui ha disposto la sospensione delle attività degli allevamenti di visoni su tutto il territorio italiano fino a febbraio 2021. L’obiettivo: ridurre il rischio di ulteriore diffusione del coronavirus.

Ove vi sia una sospetta infezione le autorità sanitarie dovranno disporre «il sequestro dell’allevamento, il blocco della movimentazione di animali, liquami, veicoli, attrezzature e l’avvio di una indagine epidemiologica». In caso di conferma del contagio, i visoni dell’allevamento dovranno essere abbattuti.

(fonte: IlFattoQuotidiano)

Il ministero specifica che «pur essendo il numero degli allevamenti in Italia molto ridotto rispetto ad altri paesi europei si è valutato di seguire il principio della massima precauzione in osservanza del parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità».

La causa di questa decisione deriva dal pericolo di trasmissione tra questi animali e l’essere umano, infatti durante gli ultimi mesi sono state numerose le segnalazioni di avvenuti contagi tra i visoni. Sono sei i paesi che hanno comunicato all’OMS di avere rilevato casi di coronavirus tra i loro allevamenti: Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Spagna, Italia e Stati Uniti. La Grecia ha avviato alcune verifiche dopo avere ricevuto notizia di alcune morti sospette. Pochi ma comunque registrati i casi di trasmissione verso gli allevatori. Per precauzione fino adesso sono stati abbattuti milioni di visoni.

I primi contagi nei paesi e la mutazione del ceppo

I primi casi di infezione tra i visoni sono stati rilevati nei Paesi Bassi lo scorso aprile. Le analisi in alcuni allevamenti, adoperati per la produzione di pellicce, avevano portato alla scoperta di casi di trasmissione tra uomo e animale oltre che tra gli operatori negli stabilimenti.

Il governo dei Paesi Bassi optò quindi per l’anticipazione della già programmata chiusura degli allevamenti a marzo 2021. Prevista inizialmente per il 2024 date le difficoltà del settore per garantire la salute degli animali.

Il governo olandese ha anche richiesto l’abbattimento dei visoni negli allevamenti contagiati, garantendo agli operatori l’erogazione di un risarcimento per le perdite.

Tra i paesi europei in cui il problema interessa particolarmente vi è la Danimarca, il secondo più grande esportatore di pelliccia di visone del mondo dopo la Cina. Gli allevamenti nel paese scandinavo, come nei Paesi Bassi, soffrono da diversi anni di una crisi legata alla riduzione della domanda.

Da mesi, il Governo danese ha avviato un esteso programma di analisi e controllo degli stabilimenti: il 4 novembre la prima ministra danese Mette Frederiksen aveva annunciato che tutti i visoni di allevamento del paese (tra i 15 e i 17 milioni di esemplari) sarebbero stati uccisi, in via precauzionale.

(fonte: Euractive Italia)

Nei visoni danesi è stata trovata una nuova variante del virus(“Cluster 5”) che si è rivelata con una sensibilità ridotta ai nostri anticorpi neutralizzanti, tuttavia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che la mutazione non sarebbe di un’entità tale da rendere inutili i vaccini già sviluppati.

Lo Statens Serum Institut, listituto danese che si occupa di malattie contagiose, ha comunque annunciato che i lockdown e i test di massa hanno probabilmente determinato l’estinzione di Cluster 5.

Coronavirus e animali

Le prime informazioni risalgono agli anni Sessanta, quando, alcuni ricercatori, hanno scoperto che diversi tipi di coronavirus colpiscono anche gli animali, nonostante ancora non si comprendano le dinamiche della trasmissione. La pandemia ha permesso di approfondire tali ricerche. L’attuale coronavirus (SARS-CoV-2) può infettare primati non umani, cani, gatti (e felini in generale), pipistrelli, pangolini, criceti e diverse specie di mustelidi (tra i quali i visoni).

I contagi negli allevamenti se da un lato stanno accelerando il declino dell’economia legata ai visoni, dall’altro costituiscono anche una preziosa occasione per studiare la diffusione del coronavirus tra specie diverse, nonché i rischi annessi per l’uomo. La raccolta di campioni viene condotta sia sui visoni malati, sia su quelli sani, per rilevare l’eventuale presenza di anticorpi; in questo modo si può per esempio comprendere se possano esservi esemplari asintomatici

(fonte: askanews)

I visoni sono molto sensibili al coronavirus perché le membrane delle cellule del loro apparato respiratorio hanno un recettore (ACE2), presente anche in diversi tessuti del nostro organismo, che viene sfruttato dal virus per agganciare le cellule dell’epitelio respiratorio; successivamente il virus inocula il suo materiale genetico (RNA) e, sullo stampo di questo, vengono sintetizzate le proteine dello stesso.

Avendo una versione dell’ACE2 simile alla nostra, possono in alcuni casi essere contagiati da un essere umano, e possono di conseguenza contagiare altri esseri umani.

La diffusione è stata oltretutto accelerata anche dalle condizioni di vita di questi animali, i quali convivono in gabbie piuttosto piccole e affollate.

Il passaggio del virus da uomo ad animale prende il nome di spillover inverso. Con spillover, infatti, si intende un salto di specie che un agente patogeno opera dall’animale all’uomo: in questo caso avviene il contrario.

Date le differenze biologiche tra visone ed uomo, il rischio è quello dell’accumularsi di mutazioni genetiche nell’RNA virale.

Un aspetto da prendere in esame è quello immunologico: infatti potrebbe essere minata l’efficacia del vaccino, soprattutto in virtù del fatto che ve ne sono tre (Pfizer, Moderna, AstraZeneca) quasi arrivati a traguardo.

Inoltre, un eventuale cambiamento genetico potrebbe avere ripercussioni anche sulla immunità conferita dall’avvenuto contagio sull’utilizzo di anticorpi monoclonali in terapia e sulla probabilità di reinfezione.

Ad oggi, comunque, è opportuno precisare, non risulta alcuno studio pubblicato su riviste scientifiche a sostegno di quanto detto, per cui le misure adottate in Italia, seppur prive di riferimento scientifico, hanno il mero valore precauzionale.

La presenza di questo recettore è considerata un valido indicatore per valutare il rischio di contagio, ma ovviamente ogni specie possiede caratteristiche diverse, per cui non tutte patiscono allo stesso modo la presenza del coronavirus, vi possono essere, dunque, animali contagiati ma che non sviluppino poi sintomi a causa dell’infezione.

Le analisi riguardano, infatti, anche gli animali domestici che vivono negli allevamenti e nei pressi, come cani e gatti: nei Paesi Bassi sono stati trovati gatti infetti. Gli studi hanno comunque garantito la non trasmissibilità da parte di questi “animali da compagnia”, a differenza dei visoni, nei confronti dell’uomo.

Fino ad oggi, comunque, sono stati in tutto il mondo circa 20 casi verificabili di gatti risultati positivi al coronavirus e solo uno di questi sembra sia morto; sporadiche invece le segnalazioni di infezioni tra i cani, senza gravi conseguenze.

Per quanto riguarda gli animali allevati per le loro carni, il rischio di contagio sembra estremamente basso: suini e pollame non sono sensibili al coronavirus.

Elena Allegra

Manuel De Vita

Bibliografia:

https://www.alimenti-salute.it/notizia/who-variante-cluster-5-visoni-danimarca

https://www.nationalgeographic.it/scienza/2020/05/un-visone-ha-trasmesso-il-coronavirus-alluomo-ecco-cosa-sappiamo

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/da-non-perdere/covid-19-e-visoni-cosa-sappiamo-dellultimo-caso-di-spillover-inverso

Nuova ordinanza sindacale: spostamenti consentiti anche dopo le 19 ma chiusura delle attività commerciali

Il sindaco di Messina Cateno De Luca ha annunciato la firma di una nuova ordinanza nella ormai consueta diretta Facebook del venerdì sera sul profilo del primo cittadino.
La necessità di misure più stringenti, ha spiegato De Luca, deriva dall’evoluzione della situazione attuale nella Città Metropolitana. L’aumento dei tamponi risultati positivi, i decessi verificatisi negli ultimi giorni e gli assembramenti nel fine settimana sui Colli San Rizzo e a Torre Faro non sono passati inosservati.

E’ necessario introdurre un coprifuoco? Si”

il Sindaco De Luca, fonte: Normanno.it

Spostamenti in città anche dopo le 19

Scorretto però parlare di coprifuoco generalizzato. Dalle 19 in poi i cittadini potranno continuare a spostarsi liberamente in ogni zona della città. L’unico limite continua a essere il buon senso ma non sarà necessaria alcuna autocertificazione. Quest’ultima sarà invece necessaria dopo le 22, orario previsto dall’ordinanza regionale e oltre cui scatta il divieto di circolazione. Le uniche eccezioni a tale restrizione si hanno in caso di impellenti motivi di lavoro, salute e necessità.

Ad essere effettivamente vietata sarà la sosta e la permanenza in luoghi all’aperto quali piazze, strade e spiagge. Obiettivo dichiarato è quello di evitare gli assembramenti. Non potendo disporre di un sufficiente numero di forze dell’ordine per i controlli saranno i cittadini a dovere fare fronte a maggiori limitazioni. Si potrà però continuare a svolgere attività sportiva di movimento all’aperto: quindi corsa e ciclismo, ma non ginnastica.

Assembramenti ai Colli San Rizzo nello scorso fine settimana,fonte: messinatoday

Chiusura al pubblico delle attività commerciali

Disposizioni più importanti riguardano i negozi. Le attività commerciali dovranno chiudere al pubblico necessariamente alle 19 con una tolleranza massima di 30 minuti. Scongiurata l’anticipazione della chiusura alle 18 di cui invece si parlava negli ultimi giorni.

Tra gli esercizi commerciali interessati anche i supermercati e le farmacie. Disposizione che fa storcere il naso ai non pochi critici dato che si verranno a creare quegli stessi assembramenti che si vogliono evitare. Oltre alle attività commerciali dovranno adeguarsi al nuovo orario di chiusura anche tutte le attività professionali, ad eccezione delle sole professioni sanitarie e parasanitarie. Le attività professionali, commerciali e artigianali potranno restare aperte anche dopo la chiusura, purché senza contatto con il pubblico e non in presenza di clientela.

Restano aperti invece i tabacchi, le edicole e i distributori di carburante.

Al fine di ridurre il numero di persone per le strade è vietata la vendita ad asporto mentre sarà consentita la consegna a domicilio fino alla mezzanotte.

 

Chiusura per una settimana delle scuole

Nell’ordinanza è disposta inoltre la sospensione delle attività didattiche di tutti gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado. Compresi anche gli asili nido e le scuole dell’infanzia. La chiusura durerà per una settimana e inizierà da lunedì 23. Come spiegato dal Sindaco De Luca la frequenza delle lezioni svolte in presenza è diminuita del 50% dato che gli stessi alunni scelgono volontariamente di non recarvisi.

 

L’ordinanza della Regione Sicilia

L’ordinanza di De Luca segue di pochi giorni quella emanata giovedì dal Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci. Anche questa entra in vigore nella giornata di oggi e dispone fino a giovedì 3 dicembre.

In essa viene garantita l’apertura nei giorni festivi e di domenica delle farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie. Rimane sempre consentita la vendita con consegna a domicilio dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento. Permane la chiusura delle attività commerciali nei giorni festivi e la domenica, compresi i mercati rionali e le vendite ambulanti.

Filippo Giletto

Nuova ordinanza di Musumeci sul Covid-19: ecco cosa prevede

La situazione in Sicilia oggi

La Sicilia si trova al momento in una fase critica, ovvero in una situazione che può rimanere stabile oppure peggiorare nel giro di pochissimo tempo. Con quasi 100 nuovi contagiati al giorno e circa 2.600 positivi, si trova infatti a rivivere dinamiche simili a quelle di qualche mese fa. A Palermo e Catania, ad esempio, i reparti ospedalieri adibiti alla cura del virus sono pieni. Gli esperti, inoltre, prevedono un peggioramento della situazione non solo con l’inizio della stagione influenzale, ma anche con la riapertura delle scuole non ancora operative.

L’ospedale Civico di Palermo visto da fuori. Fonte: Sanità in Sicilia

L’ordinanza di Musumeci

Il Governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha predisposto una nuova ordinanza per combattere l’emergenza Covid-19. L’ordinanza entrerà in vigore già da domani 30 settembre e durerà fino al 30 ottobre. Essa prevede il ritorno dell’obbligo della mascherina nei luoghi chiusi ma non solo, anche controlli periodici e divieti di assembramento. Nessun lockdown in vista ma occorre rispettare le norme comportamentali se vogliamo veramente evitarlo:

Abbiamo appreso che la chiave più importante per affrontare questa emergenza è  rappresentata dalla tempestività delle decisioni e della previsione degli eventi futuri. La Sicilia non vuole un nuovo lockdown, ma per impedirlo dobbiamo impegnarci tutti, soprattutto i più giovani” ha dichiarato il presidente Nello Musumeci a proposito dell’ordinanza.

Il Governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci. Fonte: il Corriere

 

La mascherina chirurgica

Secondo l’ordinanza, la mascherina chirurgica torna ad essere obbligatoria su chiunque abbia più di 6 anni e su chiunque si trovi al di fuori del proprio domicilio, quindi anche all’aperto. Si è esonerati solo se le distanze lo permettono e se ci si trova in compagnia di congiunti o conviventi. L’unica eccezione è se si sta facendo attività intensa e, anche qui, solo se le distanze lo permettono. Torna anche il divieto di assembramento: non si può stazionare per tanto tempo in luoghi pubblici o aperti al pubblico a meno che non siano previste iniziative pubbliche. In questi casi, il responsabile che deve vigilare sul comportamento dei partecipanti e che deve evitare ulteriori contagi è l’organizzatore dell’evento.

Come indossare correttamente la mascherina. Fonte: Corriere della Sera
Come indossare correttamente la mascherina. Fonte: Corriere della Sera

Il nuovo sito per tracciare i viaggiatori

Novità introdotta dall’ordinanza è la creazione del sito www.siciliacoronavirus.it per coloro che entrano nell’Isola. Non importa se il viaggio è di piacere o di lavoro: chiunque abbia soggiornato all’estero, sia in paesi che fanno parte dell’Unione Europea sia in quelli che non ne fanno parte, dovrà registrarsi al sito in modo da comunicare il proprio stato al servizio sanitario della regione. Ciò non esclude la figura del medico di famiglia: egli infatti dovrà sempre essere aggiornato sulle condizioni di coloro che rientrano dall’estero nonostante la registrazione al sito. A questo proposito, le Aziende sanitarie provinciali sottoscriveranno un Protocollo con le Società di gestione dei mezzi di trasporto per sottoporre al test del tampone i turisti.

Screen del sito siciliacoronavirus.it . Fonte: BlogSicilia

Maggiori controlli per il servizio sanitario e non solo

L’ultimo accorgimento dell’ordinanza riguarda i controlli periodici svolti dalle Aziende del sistema sanitario della Regione Sicilia. Questi controlli riguarderanno tutto il personale sanitario e i soggetti cosiddetti fragili (quindi coloro che hanno una patologia pregressa) tramite il test del tampone rapido, ovvero quel tipo di test che si effettua prelevando il liquido presente sulle mucose delle fosse nasali e nella parte superiore della gola.

Esempio di tampone rapido. Fonte: Bergamonews

Come superare la situazione

“Gli appelli alla cautela e alla prudenza che abbiamo lanciato negli ultimi mesi non hanno sordido particolare effetto e, tuttavia, si tratta di misure che servono a chiamare al senso di responsabilità la comunità siciliana, non misure che possano penalizzare le attività economiche” ha dichiarato il Governatore in un’intervista.

Possiamo dire che la nuova ordinanza non stravolge le nostre ritrovate abitudini quotidiane e non intacca nemmeno le attività commerciali. Tuttavia, il rispetto delle norme comportamentali è fondamentale se non vogliamo che la situazione non precipiti.  Le direttive generali rimangono invariate: mascherina protettiva sul viso e sul naso, disinfettante per le mani e isolamento se si iniziano a manifestare i primi sintomi.

 

Sarah Tandurella

Nuove misure e limitazioni a Messina: ordinanza spiegata punto per punto

È con l’ordinanza 144 che il Comune di Messina recepisce le nuove disposizioni nazionali per il contenimento del Covid-19.

Il documento è stato presentato nella diretta dell’altro ieri, 14 marzo, alla presenza degli assessori Dafne Musolino e Alessandra Calafiore.

Questa volta si è trattato di un’integrazione e un perfezionamento di molte delle misure già adottate.

L’obiettivo è infatti di garantire maggiore sicurezza, contenimento della diffusione e per rendere giustizia all’efficacia di una quarantena già estesa fino al 3 maggio.

L’ordinanza spiega dettagliatamente e per punti tutti i settori di interesse. Di seguito le categorie:

facebook.com/delucasindacodimessina/

Spostamenti

Gli spostamenti sono ancora consentiti solo ed esclusivamente per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità. A tal proposito è necessario essere muniti di autocertificazione valida.

I soggetti positivi al virus hanno l’obbligo di non lasciare la propria abitazione.

Posso spostarmi in una seconda casa o in una casa vacanza?

No, non è possibile effettuare questo genere di spostamenti. È anche fatto divieto di trasferimento in comuni diversi da quello di residenza se non per comprovati motivi.

Posso uscire a fare sport in solitaria?

L’ordinanza riporta, al punto e, il divieto assoluto di passeggio e attività fisica in luogo pubblico.

Sono consentite solo le “passeggiate terapeutiche” per i soggetti diversamente abili accompagnati dai familiari.

Eventi sociali e luoghi pubblici

Il documento riporta le misure già adottate in precedenza ribadendo la sospensione assoluta di manifestazioni sportive, spettacoli, eventi in ogni luogo, pubblico o privato.

L’obiettivo è limitare l’assembramento di persone.

Cinema, teatri, sale giochi e scuole di ballo restano chiusi.

Le cerimonie civili e religiose sono sospese, funerali compresi.

Parchi e ville rimarranno chiusi.

Strutture sanitarie

Gli accompagnatori di pazienti al pronto soccorso non possono sostare nelle sale d’attesa.

Sono vietate le visite dei familiari presso qualsiasi struttura ospedaliera.

Alimentari e ristorazione

Si era già appreso della sospensione di servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) ma ci sono importanti novità.

È stata precisata la possibilità da parte di questi esercizi commerciali di effettuare il servizio di consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igieniche.

Tale provvedimento è stato attuato visti i risultati positivi ottenuti nelle aree di maggior contagio, in cui il servizio a domicilio ha limitato di molto la diffusione.

Gli esercizi alimentari dovranno rispettare le seguenti regole:

-apertura dal lunedì al sabato

-con orario di apertura dalle 7 alle 18

Altre attività commerciali

Tornano a riaprire i negozi di elettronica, gli ottici, le ferramente, le cartolerie, le librerie e le lavanderie. Questi devono rimanere aperti solo dalle 8 alle 14.

Rimangono sospese le attività di centri estetici e parrucchieri.

Chiusura domenicale

Sono esclusi dalla chiusura domenicale soltanto le farmacie.

 

Angela Cucinotta

Coronavirus: quali attività riaprono e cosa si potrà fare da oggi in Sicilia

Il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha emanato una nuova ordinanza, entrata in vigore dalla mezzanotte di ieri e disposta fino al 3 maggio, che di fatto proroga in Sicilia le misure restrittive più stringenti.
Recepite ed accolte le disposizioni previste dall’ultimo Dpcm, emanato dal Premier Conte nella solita conferenza stampa serale sull’emergenza Coronavirus.

E’ prevista dunque la riapertura di cartolibrerie, librerie, e negozi di abbigliamento per neonati e bambini.

Il Governatore della Sicilia ha poi confermato con fermezza: la chiusura dei negozi di generi alimentari la Domenica e nei giorni festivi (come del resto è avvenuto per Pasqua e pasquetta), il divieto di attività motoria e delle ormai famose passeggiate con  figli anche nelle vicinanze della propria abitazione.

Ribadito anche “l’obbligo elastico” dell’uso della mascherina, che nei giorni scorsi aveva fatto sì che si alzasse il solito polverone di polemiche.

Piccola postilla per quanto riguarda i servizi di consegna a domicilio, vietati anche la Domenica e nei giorni festivi, ad eccezione di farmaci, prodotti editoriali (quotidiani, magazine, riviste), e combustibili d’uso domestico.

Negli esercizi commerciali di vendita e distribuzione di generi alimentari (anche all’aperto) gli operatori sono tenuti all’uso della mascherina, all’utilizzo di guanti protettivi monouso o, in alternativa, al frequente lavaggio delle mani con detergente disinfettante.

Evidenziato, con rigore e chiarezza per l’ennesima volta, il tema del numero possibile di uscite per l’approvvigionamento di prodotti di prima necessità, che ad eccezione di quello per i farmaci, viene limitato ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare.

L’ultimo Dpmc del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, comunicato il 10 Aprile, l’esecutivo ha deciso con ponderazione di ampliare la lista delle attività produttive consentite inserendo: l’uso delle aree forestali e la silvicoltura, la fabbricazione dei computer, la cura e la manutenzione del paesaggio, le opere idrauliche, il commercio all’ingrosso di carta e cartone.

Tutte queste attività produttive saranno consentite anche in Sicilia.

Per i negozi, gli esercizi e le attività produttive che hanno riaperto nella giornata di oggi, vi sono delle regole fondamentali da seguire: il distanziamento (minimo 1 metro), la pulizia degli ambienti lavorativi due volte al giorno con un’attenzione particolare al ricambio d’aria, la disponibilità e l’accessibilità ai disinfettanti per le mani, mascherine obbligatorie nei luoghi o negli ambienti chiusi e all’interno dei quali non può essere garantito il distanziamento.

Gli accessi nei negozi andranno organizzati secondo le seguenti modalità: ampliamenti delle fasce orarie, per locali fino a quaranta metri quadrati si potrà accedere una persona alla volta, per i locali di dimensioni superiori l’accesso è regolamentato in relazione agli spazi disponibili ed alle possibilità di percorsi di entrata e uscita differenti.

Importante, affinchè venga garantito il distanziamento dei clienti in attesa di entrata, che le suddette informazioni vengano comunicate proprio all’ingresso dei negozi.

Ci attendono, probabilmente, le settimane più impegnative e decisive nella lotta al nemico invisibile; se saremo responsabili e coesi potremo dapprima convivere ed in seguito sconfiggere il virus.

Antonio Mulone

Nuova ordinanza De Luca: i quattro punti per l’attraversamento dello Stretto

Che mi arrestino pure ma non permetterò più sbarchi incontrollati!

Questa è stata la dichiarazione del sindaco di Messina Cateno De Luca in diretta nazionale, nella trasmissione pomeriggio 5.

Il caso messinese è arrivato sotto i riflettori dopo il braccio di ferro fatto dal primo cittadino con i provvedimenti del governo nazionale in materia di spostamenti della popolazione.

Dopo una prima colluttazione avvenuta giorni fa con il prefetto, De Luca torna all’attacco, pronto a difendere il territorio cittadino e siciliano da un possibile incremento dei contagi che, sfortunatamente, il nostro sistema sanitario non reggerebbe.

Giornale di Sicilia

Dopo aver ordinato numerosi controlli al porto della nostra città e schierato la polizia municipale a vigilare l’area è giunto a emanare un’ordinanza in materia.

Si tratta della numero 333 del 24 marzo 2020.

L’ordinanza si apre con alcune considerazioni.

Afferma che nonostante i divieti disposti continuano a registrarsi cospicui spostamenti navali e ferroviari. Infatti nei controlli effettuati in data 23 marzo, su 23 veicoli, 6 di questi, per un totale di 10 persone risultavano non possedere una motivazione valida allo spostamento.

Chiarite le motivazioni, espone in quattro punti la nuova organizzazione in materia di spostamenti.

Il primo punto stabilisce l’obbligo, per il trasporto navale e ferroviario, di creare una banca dati nella quale dovranno essere inseriti i nominativi dei passeggeri, le ragioni dello spostamento, il luogo da raggiungere e l’indirizzo dove si intende trascorrere l’autoisolamento.

Nel secondo punto si afferma che è l’attività di prenotazione del titolo di viaggio dovrà essere fatta almeno 24 ore prima della partenza prevista. Il lasso di tempo serve a verificare i dati del viaggiatore (per la banca dati del primo punto) e per stabilire se dispone di valida motivazione per lo spostamento.

Il terzo punto dispone la necessità di condividere i dati raccolti con:

– alla Presidenza della Regione Siciliana

– il Comune di Messina

– il Comune di destinazione finale del viaggiatore

La finalità è quella di effettuare un monitoraggio efficace.

Il quarto punto invece riguarda i pendolari dello stretto, cioè quei viaggiatori in possesso di valide motivazioni per lo spostamento. A queste persone sarà attribuito un codice identificativo, dopo la registrazione iniziale, in modo da consentire il passaggio quotidiano sul territorio.

L’ordinanza si conclude rinnovando la presenza di controlli della polizia municipale nell’area del porto, in modo da garantire maggiore vigilanza e sicurezza.

 

Angela Cucinotta

Sicilia: obbligo di quarantena per chi arriva dalle zone rosse

L’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola

“Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”.

Il governatore richiama le competenze comuni a tutte le regioni italiane e quelle previste dallo Statuto siciliano, che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità.

Milano Porta Garibaldi – il riformista.it

“Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”, ha dichiarato Musumeci, al momento in autoisolamento domiciliare in via precauzionale, in virtù dell’incontro di mercoledì a Roma con il leader PD Zingaretti. Il primo tampone è risultato negativo, quindi ne seguirà un altro tra due giorni.

Di seguito il reportage di Fanpage alla stazione Milano Porta Garibaldi.