Sicilia, da oggi obbligo di mascherina all’aperto: tutte le restrizioni previste dall’ordinanza Musumeci

In Sicilia  da oggi sono in vigore nuove misure di prevenzione anti Covid per contrastare la diffusione del virus, anche nella nuova variante comunemente nota come ‘’Omicron’’. Tra queste, mascherina obbligatoria e maggiori controlli in porti e aeroporti.

Il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci. Fonte: ilgazzettino.it

A prevederle, un testo di 5 articoli (vedi versione integrale dell’ordinanza) firmato ieri dal presidente della regione Nello Musumeci, e adottato in seguito alla relazione dell’assessorato alla Salute. In vista delle prossime festività natalizie, l’ordinanza sarà estesa per l’intero mese di dicembre, vale a dire dal 2 dicembre fino al 31.

L’obbligo di mascherina all’aperto

Tutti i cittadini siciliani di età superiore ai 12 anni devono indossare la mascherina nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Ad assicurare il rispetto della norma sono le autorità addette alla pubblica sicurezza, anche mediante l’applicazione di sanzioni previste dalla legge, ove necessario.

L’obbligo di tampone per migranti e viaggiatori

Un’altra novità introdotta dall’ordinanza di Musumeci è l’estensione dell’obbligo di tampone in tutti i porti e aeroporti ai passeggeri che arrivano in Sicilia dalla Repubblica del Sudafrica, Botswana, Repubblica Araba di Egitto, Repubblica di Turchia, Hong Kong e Stato d’Israele.
Prima di quest’ultimo provvedimento, il controllo era già previsto per chi provenisse – oppure avesse soggiornato o transitato nei 14 giorni precedenti alla partenza – da Gran Bretagna, Germania, Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Paesi Bassi e Stati Uniti, per un totale di 15 stati esteri.

Controlli antiCovid nell’aeroporto di Palermo. Fonte: informazione.it

Per quanto riguarda i passeggeri in arrivo da Paesi per i quali il tampone obbligatorio non è previsto, essi potranno comunque fare richiesta e sottoporsi al test direttamente presso lo scalo e a titolo gratuito.
E ancora, coloro che sono giunti in Sicilia nei 10 giorni precedenti all’entrata in vigore dell’ordinanza sono tenuti a contattare il Dipartimento di prevenzione dell’Asp territorialmente competente e il proprio medico di Medicina generale per essere sottoposti a tampone molecolare. Anche i migranti che raggiungono il territorio siciliano dovranno essere sottoposti a tampone molecolare, una volta terminato il loro periodo di quarantena.

Attività dei laboratori regionali sotto monitoraggio

Dal momento che l’ordinanza punta oltretutto ad assicurare in tutte le province dell’isola un’appropriata sorveglianza epidemiologica, per farlo il Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell’assessorato della Salute e il Dipartimento per la pianificazione strategica eseguiranno una ricognizione dei laboratori siciliani capaci di sequenziare le varianti del virus (vale a dire individuare mediante lettura dell’intero genoma virale eventuali differenze e mutazioni) e ne coordineranno l’attività. L’obbiettivo da raggiungere è l’aumento progressivo del numero di tamponi sequenziati in Sicilia.

Assembramenti natalizi e contagi

Per comprendere il motivo di simili provvedimenti a pochi giorni dall’inizio delle festività basta pensare alle storiche scene di marzo 2020, quando prima della chiusura totale del governo Conte, centinaia di persone affollavano stazioni e treni con destinazione il Sud: sono molti i giovani studenti e lavoratori che ogni anno alimentano la movimentazione tra una regione all’altra, specie durante le feste.

Dunque, nonostante il numero dei nuovi positivi in Sicilia sia rimasto stazionario negli ultimi giorni, a preoccupare i governi sono soprattutto gli assembramenti nelle vie e piazze dello shopping e l’arrivo di gente da altre regioni, elementi che potrebbero portare ad un maggiore aumento dei contagi, potenzialmente preoccupante seppur non ai livelli dello scorso anno.

Fonte: La Repubblica

Le voci dei sindaci e Musumeci

Con l’obbligo di mascherina all’aperto, la Sicilia ha scelto di adeguarsi ad altre regioni e città dove era già scattato in precedenza l’obbligo come a Torino e a Firenze, seppur in alcuni casi il dispositivo di protezione vada indossato soltanto in determinate vie e piazze particolarmente affollate.

Il presidente dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), Antonio Decaro, ha fatto sapere che vari sindaci hanno richiesto al Governo di valutare l’opportunità di estendere l’obbligo a livello nazionale e fino al mese di gennaio:

“Quelli – ha spiegato – sono i giorni del Natale dove per lo shopping, per la voglia giustamente di stare insieme e di fare comunità, nelle nostre città c’è maggiore possibilità di assembramento. Se ci fosse un provvedimento nazionale, come abbiamo spiegato al Governo, sarebbe tanto di guadagnato, perché daremmo un segnale unico a tutto il Paese”.

Anche il presidente Musumeci ha detto la sua ieri:

Vogliamo passare il Natale in sicurezza, sia dal punto di vista sanitario che economico. La Sicilia non potrebbe sopportare una nuova chiusura”.

Una linea dura è stata adottata nei confronti dei ”No vax”:

“Sono convinto che nell’area “no vax” ci sia una fascia di cittadini cosiddetti non irriducibili, che per timore o insufficiente informazione, rimane diffidente. Credo che con un provvedimento drastico e restrittivo, ovviamente straordinario, potremmo recuperare questa larga fascia di indecisi. I dati dimostrano che l’80 per cento dei ricoverati negli ospedali non ha fatto vaccino”.

Gaia Cautela

Proteste ‘’No green pass’’. Ecco le nuove restrizioni annunciate dalla ministra Lamorgese

Nella serata di mercoledì scorso il Viminale ha annunciato nuove restrizioni sulle manifestazioni dei no green pass, che da ormai settimane stanno provocando forti disagi in diverse città italiane.

Fonte: TGCom24

La direttiva – vale a dire un documento che contiene norme e istruzioni – predisposta dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, esorta all’individuazione di aree sensibili e impone tutta una serie di altre limitazioni. L’obiettivo è garantire il diritto a manifestare ma proteggendo l’attività economica e la salute pubblica, soprattutto in vista di un nuovo sabato di proteste atteso per il 13 novembre.

Le nuove misure su cortei e manifestazioni

Con il Natale alle porte, il dilagare del fenomeno proteste per le misure emergenziali dettate dalla pandemia ed il continuo aumento dei contagi, Lamorgese ha ritenuto urgente l’imposizione di una nuova linea a chi ha il compito di tutelare l’ordine pubblico.

La ministra ha quindi inviato due giorni fa una circolare a tutti i prefetti d’Italia, che avranno la facoltà di «individuare specifiche aree urbane sensibili» e di particolare interesse per lo svolgimento ordinato della vita cittadina, che «potranno essere oggetto di temporanea interdizione» agli stessi cortei, almeno fino alla fine dello stato di emergenza.

La ministra degli Interni, Luciana Lamorgese. Fonte: Ansa

I manifestanti dovranno essere tenuti lontani da centri storici e affollati delle città, oltre che da obiettivi sensibili come sedi di sindacati e partiti, palazzi delle istituzioni e ambasciate. Tra le disposizioni c’è poi la possibilità di imporre lo svolgimento delle proteste in forma statica soltanto (sit-in), l’obbligo di mascherina all’aperto e regolamentazione di percorsi idonei a preservare aree urbane nevralgiche.

Le decisioni sulle misure specifiche – da adottare comunque caso per caso – avranno attuazione immediata e saranno affidate ai Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica (in cui si riuniscono il sindaco del capoluogo di provincia, il presidente della provincia, il questore e i rappresentanti delle forze dell’ordine).

Lamorgese e Mattarella in difesa del bilanciamento dei diritti

Nonostante la direttiva nasca con l’obiettivo esplicito di contenere i disagi derivanti dalle manifestazioni di dissenso delle ultime sedici settimane, la ministra degli Interni ha tenuto a specificare che la circolare non riguarda esclusivamente le manifestazioni ‘’No Green Pass’’ e che pertanto le restrizioni a cui rimanda potranno essere applicate anche a proteste «attinenti ad ogni altra tematica».

Intervenuta all’assemblea dell’Anci, Luciana Lamorgese ha spiegato:

«Il diritto di manifestare è costituzionalmente garantito ma esiste anche un bilanciamento dei diritti: si può manifestare ma servono regole che proteggano gli altri cittadini, il diritto al lavoro e il diritto alla salute». Ha poi messo in evidenza che «Non si può pensare che a fronte di un’economia in rialzo, la penalizziamo con tutte queste manifestazioni».

Ed in merito a ciò è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

«Dissenso non può sopraffare il dovere di proteggere i più deboli».

Il presidente Sergio Mattarella. Fonte: AGI

L’elenco dei luoghi vietati

I prefetti, in accordo con i sindaci, hanno già pensato ad una serie di provvedimenti per impedire le manifestazioni in alcune zone della città. A tal proposito, il Corriere della Sera ha stilato un elenco delle piazze italiane in cui non sarà possibile manifestare: l’intenzione è di seguire l’esempio del prefetto di Trieste Valerio Valenti, il quale ha vietato le manifestazioni in piazza Unità d’Italia fino al 31 dicembre.

Proteste No Green Pass a Firenze in piazza Santa Maria Novella. Fonte: SkyTG24

Pertanto:

• Vietate piazza Fontana, la zona del Duomo e di Brera a Milano;
• Vietata piazza del Popolo con l’indicazione di concentrarsi al Circo Massimo a Roma;
• Vietate Santa Croce e Santa Maria Novella a Firenze;
• Divieto manifestazioni sul lungomare, in piazza Dante e piazza del Plebiscito a Napoli;
• Vietata piazza Maggiore a Bologna;
• Niente manifestazioni a piazza del Ferrarese a Bari;
• Vietata piazza Sant’Oronzo a Lecce;
• Vietata piazza Verdi a Palermo;
• Divieto in piazza Garibaldi a Cagliari;
• Si valuta di vietare piazza della Vittoria a Genova;
• Al vaglio la possibilità di non concedere più piazza Dante a Trento.

La voce degli oppositori

Dopo l’annuncio delle nuove restrizioni, molti gruppi di manifestanti sono sul sentiero di guerra contro tali divieti. Altri si sono mostrati invece maggiormente disposti ad accettare piazze e altri luoghi alternativi.

Tra gli oppositori, a Milano, il Comitato che promuove i cortei del sabato ha annunciato lo stop alle trattative con la questura perché:

«dopo questo sabato, per noi è diventato impossibile sederci al tavolo con chi ha rinchiuso centinaia di manifestanti pacifici in una via e li ha trattati peggio dei criminali».

Più moderati i toni di Marco Liccione, portavoce del movimento ‘’Variante Torinese’’ e organizzatore da settimane delle proteste a piazza Castello che ha detto:

«non possono vietarci di manifestare. Leggeremo la circolare e, per il bene delle persone che aderiscono alla manifestazione e per rispetto dei commercianti, valutiamo per sabato di cambiare luogo di ritrovo».

Problemi di applicazione delle strette

Fonte: SkyTG24

Entro questo scenario non è ancora chiaro fino a che punto potranno essere applicate le nuove limitazioni: mentre potrebbe risultare non particolarmente complessa l’individuazione di un’area «sensibile» da presidiare con l’aiuto delle forze dell’ordine, più difficile sarà obbligare i manifestanti al concordamento del percorso, dopo che nelle manifestazioni delle ultime settimane sono stati in diversi gli attivisti privi di autorizzazione. Così come sarà altrettanto complicato obbligare eventualmente i manifestanti a protestare in forma statica.

Gaia Cautela

In Francia è boom di prenotazioni per il vaccino dopo l’annuncio delle restrizioni per i non vaccinati: quasi un milione in poche ore

In Francia è subito corsa al vaccino: dopo il discorso in diretta tv, a reti unificate di Macron, quasi un milione di persone ha prenotato un appuntamento per vaccinarsi contro il coronavirus, nella notte fra lunedì e martedì.

Fonte: Il Messaggero

Nel messaggio di lunedì sera, rivolto alla nazione, il presidente francese ha infatti annunciato nuove restrizioni ai movimenti che riguarderanno soprattutto le persone non vaccinate, estendendo, a partire dal 21 luglio il green pass per accedere a luoghi pubblici, come ristoranti, centri commerciali, caffè e trasporti, e introducendo l’obbligo vaccinale per il personale sanitario. La decisione della Francia ha fatto nascere un dibattito sul tema in diversi Paesi, tra cui l’Italia e la Germania.

Green Pass e obbligo vaccinale

Da mercoledì 21 luglio, l’ingresso in diversi luoghi pubblici e privati come bar, musei, ristoranti e centri commerciali, sarà consentito esclusivamente a coloro che possiedono un certificato ‘’COVID-19’’, vale a dire a tutte quelle persone che saranno completamente vaccinate o risultate negative al virus tramite tampone antigenico o molecolare.
Macron ha spiegato che le misure restrittive si sono rese necessarie in seguito alla progressiva diffusione della variante Delta nel Paese:

“Al momento in cui vi parlo”, c’è una “forte ripresa” dell’epidemia legata al coronavirus che riguarda “tutte le nostre regioni”, ha spiegato il capo dell’Eliseo nel tanto atteso annuncio nazionale. ‘’Quando la scienza ci offre i mezzi per proteggerci, dobbiamo usarli con fiducia nella ragione e nel progresso’’, ha continuato, ‘’dobbiamo muoverci verso la vaccinazione di tutti i francesi, perché è l’unico modo per tornare alla vita normale’’.

Il discorso di Macron in diretta. Fonte: ANSA.it

La linea della Francia risulta essere molto chiara anche in merito al personale sanitario: il ministro della Salute francese, Olivier Véran, ha spiegato che chi non si sarà completamente vaccinato entro il 15 settembre non potrà più lavorare né verrà pagato. “Non è un ricatto”, ma una misura necessaria per evitare di “chiudere il Paese”, ha detto il ministro a Bfm-Tv.

La Francia è scettica sulle vaccinazioni

Nonostante l’indiscusso pericolo della sua contagiosità, la variante Delta non è l’unica ragione che motiverebbe la mossa di Macron, dal momento che quest’ultima ben si coniugherebbe con il basso tasso di persone vaccinate, inferiore a molti altri Paesi. La Francia sarebbe infatti considerata uno dei Paesi più scettici al mondo circa l’efficacia dei vaccini.

Una stima del ministero della Salute citata dal quotidiano francese Le Monde indica che al momento sono stati completamente vaccinati 27,3 milioni di francesi, quindi circa il 40% della popolazione complessiva; mentre il 53% ha ricevuto una singola dose del vaccino.
Dati decisamente migliori rispetto a quelli francesi sono riscontrabili in Germania, Spagna, Belgio ed anche in Italia, dove ad essere state completamente vaccinate sono il 45,01% delle persone e circa il 60% ad aver ricevuto almeno una dose.

Il boom di prenotazioni su Doctolib

Nonostante il forte scetticismo, il cosiddetto ‘’effetto Macron’’ ha sortito gli effetti sperati: dopo l’annuncio del presidente sono state registrate circa 20mila prenotazioni al minuto, tanto che Doctolib, la principale piattaforma per la prenotazione degli appuntamenti in autonomia, è andata ad un certo punto offline.

È stato il giorno in cui la Francia ha toccato il record assoluto di richieste di vaccinazioni dall’inizio della campagna, con un totale di 926 mila persone che si sono prenotate in quelle ore per il vaccino anti-Covid, di cui il 65% sotto i 35 anni, giovani che hanno positivamente accolto l’appello presidenziale con il timore di essere tagliati fuori dalla vita sociale.

La curva delle prenotazioni dei vaccini in Francia. Fonte: Huffpost

Secondo il capo di Doctolib, il numero di appuntamenti presi l’altro ieri sono:

“il doppio della giornata record dell′11 maggio e 5 volte in più rispetto a lunedì scorso. Abbiamo registrato sette milioni di connessioni in qualche minuto durante il discorso del presidente”. Il trend “proseguito durante la notte e che continua stamani. Ci sono ancora 100.000 appuntamenti disponibili questa mattina, in particolare, in alcuni grandi centri” della Francia. Per lui, “si crescerà presto a quattro, cinque milioni di iniezioni a settimana”. “In media – ha concluso – ci sono undici giorni tra la prenotazione e l’appuntamento, in questo modo, i francesi che hanno preso appuntamento ieri saranno integralmente vaccinati entro metà agosto o fine agosto”.

Le posizioni di Ue e Germania

Anche l’Ue è intervenuta sul tema obbligo vaccinale, la quale ha ribadito tramite portavoce:

le campagne vaccinali sono competenze nazionali, quindi se siano obbligatorie o meno è una decisione che spetta agli Stati membri”, ricordando in ogni caso l’importanza della vaccinazione come “via d’uscita dalla pandemia” e l’obiettivo dell’immunizzazione del “70% degli adulti”.

Per quel che riguarda invece la Germania, la cancelliera Angela Merkel ha ribadito di non stare programmando la resa obbligatoria della vaccinazione anti-Covid:

Non abbiamo intenzione di procedere sulla strada proposta dalla Francia. Abbiamo detto che non ci sarà un obbligo di vaccino”. La cancelliera ha poi però sottolineato che esiste la possibilità che vi siano nuove mutazioni anche più pericolose, ”già contro la variante Delta l’efficacia dei vaccini è un po’ più bassa”. Bisogna ”continuare a osservare la situazione” anche a livello globale – ha concluso- ricordando che ”finora le varianti sono arrivate in Germania da altri Paesi del mondo”.

Il ”modello Macron”: si accende il dibattito anche in Italia

Le strette francesi contro la variante hanno fatto accendere un dibattito tra favorevoli e contrari anche in Italia. Il modello Macron piace al commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, generale Francesco Paolo Figliuolo, mentre incontra la forte opposizione del leader leghista Matteo Salvini.

Concordo con Macron sul fatto che la vaccinazione è una delle chiavi per il ritorno alla normalità. Per convincere gli ultimi irriducibili utilizzare il green pass per questo tipo di eventi potrebbe essere una buona soluzione. Potrebbe essere anche una spinta per la vaccinazione”, ha spiegato Figliuolo lunedì al Tg2 Post su RaiDue.

Il generale Figliuolo. Fonte: YouTG.NET

Continua poi dicendo:

“Dobbiamo raggiungere l’80% della popolazione vaccinata per la fine di settembre”, sottolineando “una serie di iniziative, pensiamo alle notte magiche, agli open day, open night, per avere vaccino senza prenotazioni”. “Siamo a 58 milioni di inoculazioni, intorno al 45% della popolazione – ha evidenziato – lo ritengo un dato importante, chiaramente non basta. Dobbiamo intercettare i cosiddetti indecisi, a livello europeo li chiamano esitanti“.

Gaia Cautela

Da oggi Messina è zona rossa. Dal 15 in vigore anche le restrizioni del sindaco De Luca

È iniziato il nuovo anno ma la situazione non sembra voler migliorare. Il COVID-19 continua ad intaccare la nostra quotidianità, siamo in un limbo fatto di quarantene ed isolamento e DPCM, eccetera eccetera. Nonostante l’arrivo di un vaccino, sembra ancora lontano il periodo in cui potremmo mettere la parola “fine” a questo periodo.

Proprio in questi giorni sono state rilasciate nuove ordinanze che hanno ad oggetto Messina e dintorni.

ASP Messina
Fonte: asp.messina.it

La nuova ordinanza: Messina zona rossa

Da oggi, lunedì 11 gennaio, fino al 31 gennaio Messina osserverà regole più severe rispetto agli altri comuni siciliani. Infatti, tutta la Sicilia sarà dichiarata zona arancione mentre il comune dello Stretto ed altri due catanesi saranno gli unici in tutta la Regione ad essere zona rossa. La nuova ordinanza emanata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci è in linea con le precedenti e prevede:

  • divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici e/o privati, da parte di ogni soggetto ad eccezione di  spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e/o motivi di salute. È sempre consentito il transito dal territorio comunale per il rientro presso la propria abitazione;
  • divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico e/o privato ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria, per stato di necessità o per usufruire di servizi o attività non sospese;
  • sospensione delle attività didattiche e scolastiche, di ogni ordine e grado, con l’obbligo di continuare con la didattica a distanza;
  • interruzione di ogni esercizio degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  • sospensione delle attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità
  • nelle giornate festive è vietato l’esercizio di ogni attività commerciale, ad eccezione di edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie;
  • rimane sempre consentita la vendita con consegna a domicilio dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento.

Cosa non cambia con la nuova ordinanza

Gli spostamenti consentiti devono essere giustificati da un’autocertificazione (vedi qui). Sappiamo tutti come funziona: la compilazione del modulo serve a dimostrare che lo spostamento è consentito dalla legge e l’accertata falsità di quanto scritto nel modulo costituisce un reato.

Anche per coloro che mostrano sintomi riconducibili al virus non ci sono novità: al manifestarsi di febbre superiore ai 37,5° o in caso di perdita di olfatto e gusto occorre contattare il proprio medico curante e rimanere presso il proprio domicilio. Bisogna evitare qualunque contatto sociale e limitare quelli con i propri conviventi.

Le Chiese potranno continuare a celebrare Messe ma dovranno far rispettare le regole di distanziamento sociale e i fedeli hanno l’obbligo di usare la mascherina.

Quindi, ricapitolando: le attività commerciali che vendono beni di prima necessità e alimentari (farmacie, supermercati e negozi alimentari), esercizi di vendita di articoli igienico-sanitari, cosmetici e profumerie, tabaccai, ferramenta, edicole, librerie e cartolerie rimarranno aperti durante questo lasso di tempo; parrucchieri, barbieri, lavanderie e centri commerciali saranno chiusi fino al 31 gennaio; bar, ristoranti e pizzerie potranno effettuare solo consegne a domicilio.

Ecco i negozi al dettaglio che resteranno aperti a Messina da lunedì al 31 gennaio - Gazzetta del Sud
Negozio messinese chiuso. Fonte: Gazzetta del Sud

Come il sindaco de Luca sta affrontando la pandemia

Messina fino al 31 gennaio sarà zona rossa. Sono pronto a riaprire il Centro operativo comunale, a predisporre il gabinetto di guerra e a chiudere tutto. Tuttavia gli esercizi chiusi potranno contare su riduzioni Tari, occupazione suolo e acqua e la Family card per la spesa durerà fino a giugno.

Questo è quello che ha dichiarato il sindaco di Messina riguardo la situazione della zona rossa.

L’allarme nella città dello Stretto ha condotto il sindaco ad introdurre ulteriori misure restrittive rispetto a quelle già presenti nell’Ordinanza Regionale. A partire dalle 00.00 del 15 gennaio, infatti, entra in vigore l’ordinanza  De Luca, che lascia aperti , in sintesi, solo negozi di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabacchi.

Chi chiude dal 15 gennaio

Di seguito l’elenco integrale che esplicita come  sospese anche le attività di vendita di beni di prima necessità individuate nell’allegato 23 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2020.

Ecco quali.

• Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti

• Commercio al dettaglio di libri in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per ufficio
• Commercio al dettaglio di confezioni e calzature per bambini e neonati
• Commercio al dettaglio di biancheria personale
• Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero in
esercizi specializzati
• Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori
• Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie e altri esercizi
specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)
• Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in
esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti
• Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in
esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
• Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
• Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
• Commercio al dettaglio di articoli funerari e cimiteriali
• Commercio al dettaglio ambulante di: prodotti alimentari e bevande; ortofrutticoli;
ittici; carne; fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti; profumi e cosmetici; saponi,
detersivi ed altri detergenti; biancheria; confezioni e calzature per bambini e neonati
• Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per
televisione, per corrispondenza, radio, telefono
• Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
12)E’ disposta la sospensione dell’attività dei mercati alimentari e non alimentari.
13)E’ disposta la chiusura dei centri commerciali e/o outlet.
14)Rimangono aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie secondo gli ordinari
orari di lavoro con orario di apertura ordinario dalle ore 8,00 alle ore 20,00. Le farmacie
rispettano i turni e gli orari di apertura secondo la loro programmazione.
15) Nelle giornate festive è vietato l’esercizio di ogni attività commerciale, ad eccezione di
edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Rimane sempre consentita la vendita con
consegna a domicilio dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e per
riscaldamento.
16)In virtù ed applicazione dell’art. 3 del DPCM 3 dicembre 2020, è disposta la sospensione
delle attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie,
pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale,
a condizione che vengano rispettati i protocollo o le linee guida diretti a prevenire o
contenere il contagio. Resta consentita fino alle ore 24,00 la sola ristorazione con
consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di
confezionamento che di trasporto. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione
di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la
rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, nei porti, negli ospedali con
obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un
metro.
17)I panifici possono vendere al banco solo prodotti da forno con esclusione di preparati
cucinati e articoli di rosticceria e di pasticceria panaria per i quali possono svolgere solo
servizio di consegna a domicilio.
18)A decorrere da venerdì 15 gennaio è fatto divieto a tutte le attività di ristorazione di
esercitare l’attività di asporto.
19)E’ disposta la sospensione delle attività inerenti i servizi alla persona (fra cui
parrucchieri, barbieri, estetisti).
20)Restano consentite tutte le attività che garantiscono un servizio di pronto intervento, non
derogabile e che contribuisce al mantenimento dei servizi essenziali e che sono tenute a
garantire la reperibilità dandone comunicazione all’utenza mediante avviso da affiggere
all’ingresso dell’attività e/o attraverso la comunicazione dei social media.
21)Sono consentite tutte le attività inerenti l’esecuzione dei lavori per la realizzazione delle
Opere Pubbliche e delle Industrie la cui produzione è considerata di rilevanza nazionale.
22)A decorrere da venerdì 15 gennaio 2021 viene sospesa l’attività inerente gli interventi di
edilizia privata, che può proseguire solo per garantire gli interventi improcrastinabili di
messa in sicurezza e di completamento di opere di cui sia stata disposta l’esecuzione con
urgenza mediante atto amministrativo e/o giudiziario;
23)Le attività professionali, ad eccezione delle professioni sanitarie per le quali non opera
alcuna sospensione e/o limitazione, proseguono limitatamente all’attività di studio e
consulenza, con divieto di ricevimento del pubblico se non per indifferibili ragioni di
urgenza e/o di difesa.
24)E’ consentita l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e le
attività riabilitative o terapeutiche conformemente alle disposizioni di cui alla Circolare
Assessorato Regionale alla Salute nr. 30188 del 3/07/2020 e n. 14268 dell’11/03/2020.
25)E’ consentita solo su prenotazione l’erogazione dei servizi di tolettatura di animali
finalizzata ala sanificazione del contatto con soggetti positivi a Covid-19 e ozonoterapia a
scopo terapeutico.
26)Il servizio di consegna a domicilio, che deve essere esercitato nel rispetto delle condizioni
igienico sanitarie previste dalla normativa vigente tanto per il confezionamento che per il
trasporto, deve cessare entro le ore 24:00; i soggetti impegnati nel detto servizio devono
essere dotati dal datore di lavoro di tutti i Dispositivi di Protezione Individuale atti a
mitigare al massimo i rischi di eventuale contagio da COVID 19.
27)E’ disposta la sospensione delle attività sportive ad eccezione di quelle che sono svolte da
atleti di rilevanza nazionale e/o impegnati in campionati di rilevanza nazionale, fermo
restando il rispetto dei protocollo sottoscritti dalle Federazioni di appartenenza per la
prevenzione del contagio da Covid-19.
28)E’ disposta la chiusura di tutti gli impianti sportivi comunali. Le Società che svolgono
attività sportiva di rilevanza nazionale e che abbiano interesse alla prosecuzione della stessa,
sono tenute a comunicare entro le ore 14,00 di mercoledì 13 gennaio 2021 al Dipartimento
Servizi alla Persona ed alle Imprese una dichiarazione comprovante l’avvenuta iscrizione al
campionato di rilevanza nazionale ed il nominativo degli atleti iscritti al detto campionato.
L’accesso all’impianto sportivo verrà consentito solo alle società ed ai relativi atleti che
abbiano presentato la richiesta di cui sopra. Della compilazione degli elenchi e del corretto
esercizio dell’impianto verrà demandato apposito controllo alla Polizia Municipale.
29)Sono consentiti i servizi finanziari, bancari, assicurativi, postali, di CAF e patronato per le
prestazioni indifferibili e per quelle che non possono essere erogate in modalità di lavoro
agile, con invito garantire il rispetto delle disposizioni in merito al distanziamento sociale E
assicurare tutti i Dispositivi di Protezione Individuale necessari alla sicurezza, con
particolare riferimento a tutti coloro che svolgono attività a diretto contatto con il pubblico.
30)Nel rispetto dell’obiettivo generale di contenimento del rischio epidemiologico da Covid l’ATM SpA è invitata a ridurre i servizi nelle fasce antemeridiane, pomeridiane e serali garantendo i servizi essenziali per consentire ai cittadini il raggiungimento dei luoghi di lavoro ed il rientro nella propria abitazione. L’erogazione del servizio deve essere modulata in modo da evitare il sovraffollamento secondo le vigenti disposizioni nazionali e regionali
che prevedono per il TPL, con esclusione del trasporto scolastico dedicato, un coefficiente di riempimento massimo dei mezzi del 50%.

Tutta la città si è comunque mobilitata per rispondere all’emergenza, come il Policlinico che ha aggiunto 20 posti di degenza ordinaria e 6 di terapia intensiva. Sono poi stati costituiti i “covid hotel” al Capo Peloro Resort (90 posti) e, per garantire sicurezza sul lavoro agli operatori delle partecipate comunali Messina Servizi bene Comune e Messina Social City, che si occuperanno del ritiro dei rifiuti speciali e dell’assistenza domiciliare, l’Asp di Messina ha avviato la campagna vaccini per i dipendenti che sono impegnati in prima linea nel combattere l’emergenza corona-virus.

Il test del tampone sul “serpentone”. Fonte: la Repubblica.

Sarah Tandurella