Il Garante della Privacy ai giovani: l’identità personale non è merce di scambio

Si è svolto ieri, in diretta sul canale Youtube di Gazzetta del Sud, il webinar dal tema “I diritti dei minori e la rete: opportunità e rischi”, promosso da Società Editrice Sud con l’Università degli Studi di Messina e l’associazione degli ex allievi AluMnime nell’ambito della GDS Academy del progetto “Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine”.

L’iniziativa è stata presa in vista del 20 novembre, data in cui ricorre la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Fondamentale è stata la presenza dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, presieduta dal prof. Pasquale Stanzione e rappresentata dall’avv. prof. Guido Scorza.

Il webinar è stato moderato dalla dott.ssa Natalia La Rosa (Responsabile dell’Inserto Noi Magazine), con la partecipazione del direttore del dipartimento di Giurisprudenza, prof. Franco Astone, e del vicedirettore del DICAM, prof. Giuseppe Ucciardello, oltre che dal prof. Francesco La Pira (Delegato del Rettore alla Comunicazione dell’Università di Messina e professore associato di Sociologia), dal dott. Lino Morgante, presidente della Società Editrice Sud e dalla presidentessa di AluMnime, prof.ssa Vittoria Calabrò.

I diritti dei più giovani: una scommessa per il Garante per la privacy

“È una tempesta perfetta”, ha affermato l’avv. Scorza, “Ed una scommessa che consiste nell’identificare la rotta per trarre in porto la barca, rappresentata dai diritti dei più giovani”.

Ma il rischio di ritrovarsi in acque agitate è sempre presente – questo, l’Autorità Garante, lo sa bene. Poi tuona: bisogna prendere coscienza che la rete non è stata fatta per i ragazzi, ma è inevitabilmente giunta nelle loro mani solo per dinamica commerciale. E, tra i vari punti problematici che sono stati esaminati dall’avvocato, emerge anche la riflessione su come la persona su internet sia, al contempo, fruitore produttore di contenuti. Con pieghe ancor più cupe: vittima e carnefice. Ciò implica una maggiore conoscenza dei nostri interessi da parte del produttore, quindi una maggiore tendenza a lasciarci convincere. Se questa implicazione è problematica già per un adulto, basti pensare che un minore non ha le stesse capacità di decodificare un tale meccanismo d’induzione.

(fonte: redattoresociale.it)

Il prezzo che tutti sono costretti a pagare è, quindi, quello della vendita dei propri dati personali.

Così si convincono i giovani che l’identità personale sia merce di scambio

Ha affermato poi l’avv. Scorza: se le Autorità Garanti in tutta Europa si chiedono se sia lecito per un adulto, sono tuttavia d’accordo sull’escludere tale possibilità per un minore.

“Opportunità e rischi: due termini dalla valenza antinomica che rispecchia la realtà complessa dell’ambiente digitale”, ha affermato il prof. Giuseppe Ucciardello nel proprio intervento, per poi continuare:

Ma come costruire ambienti digitali su misura per i minori?

Una risposta dal Garante per la protezione dei dati personali

Secondo l’avv. Scorza, una prima soluzione consisterebbe nel basarsi sul c.d. principio del “Children First”, che prevede che la progettazione di nuove piattaforme si adatti anche alle esigenze dei minori; successivamente, una più efficace age verification, ossia un controllo effettivo sull’età dell’utente.

“La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, all’articolo 17, sottolinea il ruolo importante nel percorso di crescita dei mezzi di comunicazione di massa e dell’informazione, ma anche la necessità di direttive volte a proteggere i più piccoli da ciò che nuoce al loro benessere. Cosa pensa di quanto accaduto a Treviso, ove un ragazzo è stato picchiato dai coetanei ispirati dalla serie tv targata Netflix Squid Game?”

“Netflix è una delle piattaforme che si presentano come praterie attraversabili liberamente da ragazzi di ogni età, ma in realtà fa poco per scongiurare il rischio che un contenuto non destinato ad un pubblico minore lo raggiunga. Credo che ci sia una responsabilità condivisa tra i gestori di quelle piattaforme – che dovrebbero maturare un’abilità a misurare gli impatti dei contenuti che diffondono sul pubblico reale e non su quello atteso (non basta scrivere che un dato contenuto sia riservato ad una certa fascia di età). Si tratta di una responsabilità importante anche per le famiglie. Nell’ultimo anno abbiamo assistito a genitori che non si rendono conto della circostanza che nella dimensione digitale non tutto sia per tutti.”

(fonte: das.it)

 

“Spesso ed anche di recente (basti pensare alle cronache sulle vicende afghane) abbiamo assistito a situazioni in cui non si è tenuto conto dei diritti dei più piccoli. Il Garante per la privacy come può intervenire per salvaguardare ragazzi che spesso sono senza identità (e che apparentemente non hanno una tutela) da una comunicazione anche – e soprattutto – social non sempre rispettosa?”

“Il Garante può e prova ad intervenire di frequente. Ieri è intervenuta sulla pubblicazione diffusa su molti media delle immagini del bambino ucciso dal padre in provincia di Viterbo. Naturalmente lo fa in tutti i contesti in cui i dati dei minori sia utilizzata, sfruttata dai soggetti professionisti e non professionisti a caccia solo ed esclusivamente di click, di giochi sulle emozioni degli utenti. Tuttavia non basta l’enforcement delle regole da parte dell’autorità: abbiamo l’obbligo di provare a far di più, ma fin quando non riusciremo a diffondere un’educazione capillare sui diritti fondamentali – primo tra tutti quello alla privacy – dubito che avremo successo”.

Il webinar si inserisce in un ciclo di seminari ed attività promosse dalla Società Editrice Sud a favore degli studenti delle scuole di Sicilia e Calabria.

Valeria Bonaccorso

 

 

Giovedì 28 il webinar “Giornalismo d’inchiesta e studenti: la stampa universitaria sulle spalle dei giganti”

Il giornalismo di ieri e di domani si incontrano nell’oggi e più precisamente giovedì 28 gennaio alle 10.30, nel corso del webinar organizzato da UniVersoMe, insieme all’Università di Messina, con “Noi Magazine” nell’ambito del progetto di partecipazione all’inserto di Gazzetta del Sud; l’evento sarà accessibile tramite la piattaforma Microsoft Teams e visibile in contemporanea sulle pagine Facebook ufficiali dei partner dell’evento.

Durante il seminario si ripercorreranno le gloriose orme del passato del giornalismo d’inchiesta e si riattualizzeranno, cercando un punto di incontro tra le ondate del mondo dell’informazione che in certi ambiti risultano discordanti e distanti.

Dov’è finito il giornalismo investigativo? Quali sono i suoi prototipi per il futuro prossimo? In che modo il giornalista del presente – e del futuro – può ritrovarsi nel suo ruolo democratico e riemergere dalle ceneri del sensazionalismo e dell’omogeneità?

L’incontro vedrà come ospite Giulio Francese, presidente del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti Sicilia, e come relatori il prof Giovanni Moschella, prorettore vicario UniMe e Presidente del Centro Studi sulle Mafie, Alessandro Notarstefano, Direttore responsabile di Gazzetta del Sud e Vincenzo Ciraolo, Segretario dell’Organismo Congressuale Forense. I lavori saranno introdotti dai saluti del Rettore Salvatore Cuzzocrea e del Presidente della Società Editrice Sud (SES) Lino Morgante; la diretta sarà poi moderata moderata dal Coordinatore generale di UniVersoMe, Emanuele Chiara e dalla giornalista di Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, responsabile dell’inserto “Noi Magazine”; l’evento online si svilupperà anche attraverso gli interventi della responsabile Unit creativa e rubrica Eventi di UVM, Cristina Geraci e della responsabile della rubrica di Attualità, dott.ssa Martina Galletta.

Un carnet di ospiti e relatori che analizzeranno storicamente, sociologicamente e giuridicamente il giornalismo d’inchiesta, prezioso quanto raro alleato della società democratica e lo metteranno a confronto con le sue espressioni del presente.

La storia conta straordinari padri del giornalismo investigativo, uno fra tutti Mario Francese, “Il giornalista con la schiena dritta” – come recitava il titolo del primo convegno in suo onore organizzato da UVM nel 2019 –  di cui la testata universitaria vuole onorare ancora una volta il ricordo organizzando un nuovo incontro – questa volta online – con il figlio Giulio, in una data vicina al 26 gennaio, giorno in cui si ricorda la sua scomparsa.

Locandina dell'evento

Nella ricerca degli esempi da seguire si approfondirà il ruolo del giornalismo universitario – anch’esso raro e straordinario- il quale oggi assurge a un ruolo di avanguardia nella lotta alla disinformazione che affligge le nuove generazioni. Una sfida che anche UniVersoMe si impegna a vincere controbilanciando lo scetticismo e l’apatia informativa dei più giovani con una spinta verso l’impegno attivo negli ambiti dell’informazione, sia da redattori che da lettori.

L’evento darà accesso al riconoscimento di 0,25 CFU per gli studenti iscritti all’Università di Messina previa compilazione in entrata e uscita dell’apposito format che verrà fornito nel corso dell’incontro.

Martina Galletta