5 cose da fare a Messina (e dintorni) durante le vacanze di Natale

©Andrea Rapisarda – Albero di Natale, Piazza Cairoli, 2019

Luci sì, luci no, luci forse; pista di ghiaccio senza licenza, biglietti troppo cari, maltempo e tanti ripensamenti: ad oggi questi sono stati gli ingredienti del Natale messinese. Questo “manicomio gestionale“, fino ad ora, ha contraddistinto il periodo natalizio della città ed ha lasciato sospesi nel limbo migliaia di cittadini che attendevano con ansia di respirare -finalmente- un clima festivo. Confessiamo apertamente che anche i redattori di questo articolo hanno più volte vacillato, in particolare dopo la notizia dello smantellamento di gran parte del Villaggio Natalizio di Piazza Cairoli. Inoltre, è stato arduo trovare anche soltanto 5 attrazioni o attività che potessero spingere i lettori a fare un passeggiata in centro o una breve gita fuoriporta. Non ci siamo però dati per vinti, nella speranza che le poche “luci” rimaste riescano a contrastare le tante ombre che hanno caratterizzato questo controverso Natale in città.

1. Mercatini di Natale, Piazza Cairoli

Partiamo proprio dall’epicentro del caos organizzativo. Con la ruota ormai lontano ricordo, in attesa della riapertura (?) della pista di ghiaccio, vi invitiamo a dare un’occhiata ai tanti stand, collocati dentro casette in legno, nella centralissima piazza della città. Vari esercizi commerciali offrono sia ristoro ai tanti passanti che ogni giorno affollano la piazza, sia diversi oggetti tipicamente natalizi. Niente di meglio per chi è ancora indeciso su cosa regalare ai propri cari.

©Andrea Rapisarda – Messina, 2019

2. Pista di ghiaccio, Piazza Duomo

Non poteva mancare, almeno nell’altra piazza più frequentata della città, una classica pista di ghiaccio: un tocco di inverno che attira sia grandi che piccini, da chi è già esperto a chi si cimenta per la prima volta con i pattini. Insomma, un must, come direbbero gli anglosassoni, del periodo natalizio.

©Andrea Rapisarda – Messina, 2019

3. Presepe, Piazza Duomo

Nato dalla collaborazione tra Comune di Messina, Confcommercio Messina, Camera di Commercio e Arcidiocesi di Messina, Lipari e S. Lucia del Mela, è questa la vera chicca che la nostra città merita. Situato lateralmente alla Cattedrale, occupa un’area piuttosto estesa, in ragione delle diverse parti dalle quali è composto: non solo dunque natività, ma anche tanti artigiani, pastori e scene di vita di un tempo, con tanto di cascata artificiale.

©Andrea Rapisarda – Messina, 2019

4. Villaggio di Natale, Capo d’Orlando

Spostandoci un po’ (si fa per dire) dalle vie del centro, un’idea per trascorrere una giornata diversa potrebbe essere, ad esempio, quella di visitare il Villaggio di Babbo Natale: tra elfi, slitta con le renne, igloo di ghiaccio e pupazzi di neve, di certo non mancherà l’atmosfera natalizia. Già che ci siete, passate dai mercatini di natale in Via Crispi e a Piazza Matteotti. Famosissimi ormai da anni, rappresentano un’occasione per scoprire cibi tradizionali e manufatti artigianali prodotti dalla gente del posto, rigorosamente disposti all’interno delle ormai famose casette di legno.

Mercatini di Natale – Capo d’Orlando, ME Fonte: Traghetti per Messina

5. Falò, Taormina

Chiudiamo con una delle perle della nostra provincia: come se servissero altri buoni motivi per convincervi a visitare Taormina, il comune ripropone quest’anno il suo famoso Falò di Natale. È un evento simbolico per “portare calore” al Bambin Gesù e riscaldarlo dal gelo dell’inverno. Oggi è anche un modo per riunire i cittadini e permettergli di vivere insieme il calore del Natale e delle feste. Poco distante dal centro si trova anche la frazione Trappitello, che ogni anno organizza un suggestivo presepe vivente, all’interno del giardino della chiesa di Santa Venera. Il 6 Gennaio sarà anche possibile assistere all’arrivo dei Magi.

Falò di Natale – Taormina Fonte: BlogTaormina

Speriamo di aver convinto i lettori a fare un giro per le vie del centro e -perché no- anche una passeggiata nei comuni della provincia di Messina. Nell’attesa, vi auguriamo buone feste da parte di tutta la redazione di UniVersoMe!

©Andrea Rapisarda – Rettorato dell’Università degli studi di Messina, 2019

 

 

 

Emanuele Chiara, Cristina Lucà

 

 

 

Immagine in evidenza: ©Andrea Rapisarda – Piazza Cairoli, 2019

Luci ed ombre di Piazza Cairoli: chiusura pista di ghiaccio e nuova fontana

 

Quest’anno l’atmosfera natalizia si è fatta sentire più del solito, nessuno osa negarlo.

Le iniziative e gli addobbi sono stati ben pensati, in un itinerario di programmi e progetti.

Una testimonianza è il cartellone degli eventi natalizi cittadini, consultabile qui sul sito del comune e riportato da varie testate locali.

Non sono mancati però gli intoppi.

Con ancora aperta la questione del Giardino delle luci di Piazza Cairoli, un altro inconveniente è già dietro l’angolo.

Stiamo parlando della famosa pista di ghiaccio, sita nella piazza del centro.

Ieri la polizia municipale ha potuto constatare l’assenza di licenza per l’attrazione, la quale è stata subito chiusa. La pista infatti sembrava essere già in “funzione” pur non avendo concluso l’iter di autorizzazione di due fasi: a mancare era infatti l’autorizzazione da parte della questura.

L’attrazione era stata inaugurata il 5 dicembre.

Gazzettadelsud.it

 

D’altra parte però la piazza incassa il colpo e torna con una novità: la riattivazione della famosa fontana. Inaugurata sabato sera risulta essere frutto della professionalità di AMAM.

Gazzettadelsud.it

 

Giochi d’acqua unici, resi possibili da un nuovo sistema di luci, questa fontana è stata definita dal sindaco un “capolavoro”. Questi, infatti, ha ribadito il suo impegno contro chi proverà a danneggiare l’attrazione.

 

Angela Cucinotta

Caro Babbo Natale

 

Caro Babbo Natale, 

Io vorrei sapere: il Natale cos’è? 

So che il Natale è fatto di addobbi, di lucine, di alberi di Natale di ogni tipo, di presepi.  

Ogni anno, i primi di Dicembre si riaprono gli scatoloni e con loro si riscopre anche quella famosa magia del periodo che, poi, il sei Gennaio verrà posata nel ripostiglio e accantonato l’incanto natalizio.

Allora ti dico, caro Babbo Natale: non sembra quasi una routine, con le parti assegnate e imparate a memoria, che si ripete ogni anno? 

Ci insegnano fin da piccoli che in questo periodo dovremmo volerci un po’ più bene, dovremmo imparare a donare, scambiarci i regali. Siamo tutti pronti a brindare, a rispondere ‘’anche a te e famiglia’’. Sembriamo tutti addestrati a goderci queste festività, ad amarci di più, a fare e ricevere doni. 

Ed in fondo, mi dico: che male c’è? 

Forse è una festa comandata dalla religione o forse è una festa in termini consumistici. 

Ma, caro Babbo Natale, che ci costa poi allontanare un po’ di questo cinismo ed interpretare questa parte che, alla fine, ci rende felici? 

Basti pensare a tutti i bambini che ti scrivono lettere, in cui esprimono i loro desideri; che credono davvero che il Natale sia speciale e che dal camino o dai tetti, questa notte passerai tu con le tue renne e la tua slitta. 

 E sai cos’altro mi piace di questa magica commedia che è il Natale? Quell’esatto momento in cui addobbo l’albero di Natale con la mia famiglia, e siamo tutti lì riuniti in una stanza, dove le preoccupazioni sembrano non entrare.  

E’ magico anche il materialismo dei regali, sì.

”Perché?” dirai tu, Babbo Natale? Perché sai quant’è bello la sera del ventiquattro scambiarsi i regali con le persone care? Quell’istante in cui effettivamente non importa cosa c’è sotto la carta regalo, conta solo chi lo ha fatto. 

Ma soprattutto, caro Babbo Natale, quant’è bello quando tornano tutti i miei amici dal freddo Nord e finalmente li ritrovo tutti qui, seduti attorno ad un tavolo a giocare a carte. 

 

Caro Babbo Natale, alla fine lo so cos’è il Natale. 

Il Natale è stare con le persone che ami, è tornare a casa.  

 

Jessica Cardullo

Film, serieTV, dischi, libri: le migliori uscite del 2018. La nostra selezione

La casa di carta, la ragazza con la leica, Freddie Mercury sul palco del live AID, Lady Gaga in veste di attrice e l’ex Beatle Paul McCartney.

12 redattori di UniVersoMe scelgono un disco, un film o un libro uscito nel 2018. La nostra selezione tra perle e grandi successi di pubblico.

 

 

BRANDI CARLILE – BY THE WAY I FORGIVE YOU

“By the way I forgive you” non è solo il titolo è il messaggio di fondo di questo album, per spiegarlo con le parole di Brandi “We chose to talk about finding a way to fundamentally forgive and accept life for being fucking hard.” . L’empatia ci rende umani ed è ciò che più serve oggi. I testi scritti dalla stessa Carlile e i gemelli Hanseroth sono caratterizzati da grazia, sensibilità e schiettezza e affrontano la dipendenza, le dinamiche familiari, la politica, l’identità ed il bullismo. La musica eleva la delicatezza dei testi, le chitarre vengono suonate con forza nei momenti necessari, accentuate dalla presenza dell’orchestra. Le canzoni si estendono fra una vasta gamma di stili e suoni, dalla grandiosità orchestrale di “The Joke” che ricorda la sua canzone più famosa “The Story”, al pop-folk di “Hold Out Your Hand” misto fra canzone popolare ed inno e la straziante ballata di piano “Party of One ” (di cui suggerisco la visione del bellissimo video). La voce della Carlile, con i suoi acuti ed imperfezioni, ti entra nel cuore ancora prima che tu possa capire cosa sta cantando. Questo disco è un trionfo. Le sei nomination ai Grammy 2019, incluso uno per l’album dell’anno, rendono Brandi Carlile la più nominata dell’anno e conferiscono (finalmente) il dovuto riconoscimento mondiale che si merita. • Arianna De Arcangelis

 

BRYAN SINGER – BOHEMIAN RHAPSODY

Sicuramente il film più atteso e apprezzato di questo 2018. Il documentario su Freddie Mercury e sui Queen. Dagli esordi al successo planetario. Rami Malek, nei panni del re del rock, fa sognare, totalmente coinvolto nel suo personaggio. Un film autobiografico sincero e potente come pochi, epico, assolutamente da non perdere! • Benedetta Sisinni

 

GREG BERLANTI – TUO, SIMON

Vincitore di numerosi premi tra i quali MTV Movie & TV Awards, Teen Choice Awards e People’s Choice Awards, “Love, Simon” (in Italiano “Tuo, Simon”) è un film di genere drammatico, commedia e sentimentale uscito nelle sale cinematografiche nel 2018 e diretto da Greg Berlanti. Il film è un adattamento cinematografico del libro ”Non so chi sei, ma sono qui” di Becky Albertalli e ha come protagonista Simon, un ragazzo omosessuale che, costretto a nascondere la sua omosessualità, inizia uno scambio di email con un altro ragazzo di nome Bram. Il film tratta argomenti molto attuali come il bullismo e la paura di non venir accettati dai familiari o dagli amici perché si è ”diversi”. Nonostante la leggerezza con cui vengono trattati questi temi faccia sembrare il film adatto più ad un pubblico di adolescenti, non ne è sicuramente sconsigliata la visione anche ad una platea più adulta. Dal film: “Non l’ho detto a nessuno. Dire al mondo chi sei è abbastanza spaventoso” • Beatrice Galati

 

 PAUL MCCARTNEY – EGYPT STATION

Le note partono nel bel mezzo di un stazione affollata e arrivano dirette a un presente che appare già quasi nostalgico. Dalla ballata che apre il disco ai ritornelli trascinanti e orecchiabili la voce increspata dagli anni non allontana dal traguardo di commuovere e divertire. Paul McCartney raccoglie 16 tappe di un viaggio immaginario: il passato e il presente, l’adesione ai tempi e la straordinaria, inalterata, abilità di songwriting. Egypt Station trova la sua dimensione nell’equilibro tra forza e fragilità. • Eulalia Cambria 

 

 HELENA JANECZEK – LA RAGAZZA CON LA LEICA

La ragazza con la Leica, libro di Helena Janeczek, scrittrice tedesca naturalizzata italiana che vive proprio in Italia dal 1983, le ha garantito la vittoria del Premio Strega e del Premio Bagutta. La protagonista, Gerda Taro, è la prima fotoreporter a morire in un teatro di guerra (con precisione, durante la seconda guerra mondiale). La sua storia, narrata in questa biografia, si intreccia con quella di due uomini e una donna. Nel corso del romanzo, i loro ricordi delineano la figura di Gerda ma sono anche lo strumento grazie al quale Helena Janeczek descrive la rovina di una generazione che si è vista troncare la giovinezza a causa della Seconda Guerra Mondiale, delle persecuzioni razziali, dei genocidi su base etnica. Nell’ultimo capitolo scrive: “per ritrovare qualsiasi cosa è necessario affidarsi alla memoria, che non è altro che una forma di immaginazione”, parole che spiegano perfettamente ciò che l’autrice ha voluto trasmettere. • Susanna Galati

 

MOTTA – VIVERE O MORIRE 

Vincitore come miglior disco dell’anno dell’ambita Targa Tenco, Francesco Motta riesce a conquistare critica e pubblico tra cantautorato italiano e indie rock. Nonostante l’indie sia un genere molto apprezzato in questi anni, Motta se ne discosta dimostrando originalità e competenza tecnica. Il suono si presenta minimale, con ritmi semplici a tratti tribali, la musica avvolgente con una voce che ci fa vivere e rivivere emozioni facendo emergere immagini e sensazioni rinchiuse in ognuno di noi. • Marina Fulco

 

LA CASA DI CARTA

Una delle serie più viste quest’ anno, tutti ne hanno parlato (o ne hanno sentito parlare). Avvincente, chiacchierata, interessante, su alcuni punti criticabile, ma indubbiamente affascinante. Soprattutto per la trama intrigante e l’idea di fondo: rapinare la zecca di Stato Spagnola. Si, ma con stile! Inevitabile appassionarsi alle vicende di questa banda dove il carisma non manca, partendo dal Professore, e chiedersi chi sono davvero i buoni e chi i cattivi. Voi da che parte state? • Serena Saveria Foti 

 

ANIMALI FANTASTICI – I CRIMINI DI GRINDELWALD

L’attesissimo sequel di Animali fantastici e dove trovarli è arrivato al cinema permettendo agli appassionati di Harry Potter, e non solo, di tornare a sognare tra magia e sorprendenti colpi di scena. Tra personaggi che piacevolmente riappaiono sullo schermo e nuove comparse, la storia diventa più complessa e il finale lascia gli spettatori a bocca aperta. Non rimane che aspettare il prossimo capolavoro firmato J.K. Rowling • Federica Cannavò

 

PAOLO GIORDANO – DIVORARE IL CIELO

Dover scegliere un libro, tra i tanti che leggo, è sempre doloroso. Eppure stavolta un po’ meno. Il fulcro di questa storia sono Teresa e Bern, la loro storia e i mille modi che trova l’amore di riconoscere e lasciarsi attrarre dal proprio magnete. Allo stesso modo il lettore dovrà lasciarsi trascinare dalle parole e parole, pagine su pagine, che solo Paolo Giordano riesce a riempire, ammaliandoti. “Il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo.” • Serena Votano

 

RUPERT EVERETT- THE HAPPY PRINCE

Il soggiorno di Wilde con il compagno Douglas nel 1807, il viaggio che fece scandalo nella società del tempo. Film che prende il nome da una raccolta di racconti dello scrittore irlandese e che propone la storia vera del protagonista-autore, il giovane scrittore Oscar Wilde appunto, che oltre ad essere conosciuto per i suoi romanzi fu anche oggetto di uno scandalo a causa del suo orientamento sessuale. Egli si nascose dietro un matrimonio con una giovane donna del suo tempo ma questa grande “recita” non ottenne grandi risultati. Fu perseguitato tanto da allontanarsi dalla famiglia e finire là dove tutto per lui era buio, nelle carceri tanto odiate. Il film ha incassato in Italia al Box Office 425 mila euro e ha ottenuto una candidatura agli European Film Awards. • Dalila De Benedetto

 

 BRADLEY COOPER – A STAR IS BORN

A distanza di quarantatre anni torna nelle sale il remake di ‘A Star is Born’ con protagonisti Bradley Cooper (Jackson Maine) e Lady Gaga (Ally). Il musicista di successo Jackson Maine scopre e si innamora di Ally, una ragazza acqua e sapone con un enorme talento. Il film ha ottenuto 4 candidature ai Golden Globes e tantissime altre nomination, mentre in Italia al Box Office ha incassato nelle prime nove settimane di programmazione 6,8 milioni di euro e 228 mila euro nel primo weekend • Andrea Sangrigoli

 

NICOLÒ GOVONI – BIANCO COME DIO

Bianco come Dio è un viaggio inaspettato, non soltanto attraverso i luoghi e i tempi della narrazione, ma rappresenta la possibilità inaspettata di un viaggio fuori e dentro noi stessi. Fuori e dentro il torpore delle convenzioni sociali alle quali sono rilegate le nostre anime. Nicolò racconta, in prima persona, del viaggio che ha rivoluzionato la sua vita e quella di decine di bambini in un orfanotrofio dell’India più rurale, dove inizialmente era giunto da volonturista, ma ben presto capisce che quel viaggio che sarebbe dovuto durare pochi mesi, in realtà era la sua meta, e il sorriso di quei bambini la sua missione. Bianco come Dio non è una comune storia di volontariato, ma ti spoglia di tutte le sovrastrutture mentali, disarma dagli alibi di impotenza e ti colpisce con la più oscura e disarmante verità. Quella che non passa attraverso i media, quella che non viene rappresentata, ma quella che Nicolò, poco più che ventenne, ha deciso di vivere e raccontare. Il romanzo, partito con autopubblicazione verso il viaggio della speranza, approda in Rizzoli e diventa un caso editoriale, riuscendo così a fare da fondo per la costruzione di una biblioteca per i bambini dell’orfanotrofio. • Giusi Villa

GRAFICA DI Giulia Greco

Il Natale a Messina: tradizione, arte e storia in una prospettiva di rinascita

@GIULIAGRECO2018

L’aspetto religioso è per Messina, oltre che un elemento culturale di identità, un’immagine di rinascita. Il culto mariano nei momenti critici che hanno coinvolto la città, dalle terribili ondate di pestilenza ai terremoti, fino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ha fornito un sostegno per risollevare gli animi in una storia, quella di Messina appunto, caratterizzata da profondi traumi, ma anche da slanci e riprese vitali. Più che un’esteriore forma di devozione il richiamo ai valori della fede è quindi per i messinesi un elemento di attaccamento alle proprie radici cittadine. E’inevitabile che le celebrazioni del Natale si leghino fortemente alle usanze e al folclore. Una relazione espressa sotto aspetti diversi e che tocca anche l’arte e la musica: sono moltissime le modalità e le usanze, radicate nella tradizione della città, di festeggiare e raffigurare il momento della Natività.

Bambinello Gesù, Francesco Juvarra http://www.messinareligiosa.it

A partire dal simbolo per eccellenza: il presepe. Fino agli anni ’40 – ’50 l’albero di Natale era percepito con indifferenza, se non con aperta ostilità per via delle sue origini slegate dalla religione cattolica; Giuseppe Arena lo definì una “scimmiottagine”, un oggetto di una moda passeggera destinata negli anni a scomparire. Nelle case si preferiva mettere le statuine dei personaggi, spesso realizzate a mano dalle botteghe degli artigiani. Una tradizione, quella del presepe, che risale a moltissimo tempo prima. Qualche volta si trattava persino di opere monumentali ed eccentriche, come il presepe nella casa del cavaliere Calamarà che, come riportano le testimonianze, si snodava per sette stanze o quello di Salvatore Bensaia che conteneva all’interno addirittura i pali del telegrafo. Connessa al presepe, sotto il profilo del manufatto artistico, è anche la tradizione molto antica, presente già nel ’600-‘700, dei bambiniddari: statue del bambin Gesù in cera d’api. La produzione era estremamente diffusa, in Sicilia e a Messina, tanto da ottenere una grande popolarità ed essere richiesta nei salons di Parigi. Uno dei bambinelli si trova oggi nella chiesa di Gesù e Maria delle Trombe; è un’opera molto venerata, realizzata da Francesco Juvarra, fratello dell’architetto Filippo, a cui il popolo attribuì poteri miracolosi.

In campo artistico massima espressione della Navità a Messina è naturalmente la tela dell’Adorazione dei Pastori di Caravaggio del 1609 contenuta nel Museo Regionale. L’opera, che venne commissionata dal senato della città, fu fatta dall’artista durante il passaggio in Sicilia dopo essere fuggito dal carcere de La Valletta dove venne rinchiuso in seguito a una violenta rissa. L’incarico prevedeva la realizzazione di una pala d’altare destinata alla chiesa di Santa Maria della Concezione, distrutta dal terremoto. La scena rappresenta Maria in atteggiamento realistico e umile insieme a San Giuseppe e i pastori, avvolti da un fascio di luce che rischiara la scena e mette sullo sfondo il resto, compresi il bue e l’asino. Stesso tema ebbe l’opera trafugata a Palermo, la Natività con i Santi Lorenzo e Francesco D’Assisi. Per Caravaggio il Natale, come ha scritto il Professore Tomaso Montanari “è la festa della dignità del corpo umano: non importa quanto indifeso, stanco, piccolo, umile, povero, migrante. Anzi, proprio per questo, divino”.

@GIULIAGRECO2018

 

“Diciamo d’un remoto Natale in un paese ai piedi dei Nebrodi, nella piana fitta d’ulivi e d’aranci, il mare di fronte con le Eolie fantasmatiche all’orizzonte e le boscose colline alle spalle, l’immenso Etna in fondo di nevi e caligini (…) In questo tempo, dopo il rito liturgico, c’era la notte l’attesa di un’altra novena, quella cantata sotto il balcone dai ciaramiddari, cantata dal cieco (…)” (Vincenzo Consolo, Un remoto e un recente presepe)

http://www.strettoweb.com/foto/2018/12/natale-a-messina-tradizioni-storia-usanze/785451/

Ma soprattutto era la musica della zampogna a rendere gioiose e allegre le notti di Natale, in particolare prima del terremoto. C’erano allora i cosiddetti ciaramiddari, i zampognari di Camaro che intonavano le loro tipiche ninne nanne della Novena e i vecchi cechi, chiamati i “sonaturi orbi”, accompagnati da chitarra e violino e da un picciotto che suonava l’azzarino (il triangolo). Giovanni Pascoli, che a Messina abitò dal 1898 al 1902 per insegnare all’Università, scrisse proprio in quel periodo la poesia Le ciaramelle: “udii tra il sonno le ciaramelle/ho udito un suono di ninne nanne/ci sono in cielo tutte le stelle/ ci sono i lumi delle capanne”. Viva ancora oggi è invece la tradizionale processione che la notte del 24, dopo la messa di Natale, parte dalla chiesa di S. Francesco all’Immacolata trasportando tra musiche e fuochi d’artificio un bambinello in cartapesta del XVIII secolo.

Eulalia Cambria

“La notte dei regali” 2018: un connubio di festa e solidarietà

Quest’anno “La notte dei regali” giunge alla seconda edizione. La serata in discoteca si svolgerà domani, 19 dicembre, alle 22:30 presso il Centro Multiculturale Officina. L’idea dell’evento parte da un’iniziativa dell’associazione Morgana, che vede il coinvolgimento delle associazioni “Gli Invisibili”, “Nettuno”, “Orum” e “Leo Club Messina Host”.

L’accesso all’evento avverrà secondo una modalità innovativa all’insegna della solidarietà: oltre all’acquisto della prevendita di 5€, all’ingresso è prevista la consegna di un giocattolo usato (valido per un ingresso) oppure nuovo (valido per due ingressi) che verrà devoluto, assieme agli altri giocattoli raccolti, ai bambini della città sabato 22 dicembre dalle 17:00 alle 19:00 presso lo stand di Piazza Cairoli.

L’associazione si è già attivata in questi giorni allestendo vari punti di raccolta in cui è possibile recarsi per portare in dono i propri giocattoli. Tra questi, rientrano: la sede dell’Associazione Morgana in Via del Vespro 57, dove la raccolta avviene martedì, giovedì e venerdì dalle ore 15:00 alle 20:00; presso lo stand di Piazza Cairoli dalle 17:00 alle 20:00.

A proposito di giochi e aria di festa, un’altra parola d’ordine è: divertimento. Immancabile quindi la presenza della testata giornalistica universitaria UniVersoMe. Gli intervistatori della Web Tv intratterranno gli invitati con quiz e domande di cultura generale che li metteranno alla prova.

Per trascorrere un mercoledì universitario natalizio, per partecipare alla raccolta e per ulteriori informazioni, siete invitati a contattare gli organizzatori dell’evento, visitare la pagina facebook o inviare una e-mail ad associazione.morgana@gmail.com

 

Giusy Boccalatte

Sindrome da Natale precoce e l’altra faccia della festività più attesa dell’anno

Molti sarebbero d’accordo con Cremonini che canta: “Dalle ultime ricerche di mercato si evince che la gioia è ancora tutta da inventare”. Secondo la scienza invece la felicità alberga nel cuore di chi si dedica agli addobbi natalizi con un po’ di anticipo. Sembra quindi che questa esigenza non sia dettata dalla voglia di battere tutti sul tempo sorprendendo con la decorazione più originale. La riflessione che sto per proporvi ha avuto inizio dalla constatazione di un fatto. Durante le ultime settimane di novembre, mentre mi aggiro per le vie di Messina, osservo le prime lucine tipiche di Natale ad ornamento di case e negozi. Continuando a passeggiare, riesco a scorgere la presenza di un albero di Natale attraverso la finestra di un appartamento che dà sulla strada. Lo stesso scenario. Ogni anno. Io, già di mio cinica e poco incline ai festeggiamenti, reagisco d’impulso indignata ed esprimo il mio disappunto, perché tutta quest’aria di festa precoce contribuisce a rincarare la mia già elevata dose di ansia. Senza voler limitare la libertà di nessuno…per quale motivo non si può semplicemente aspettare l’8 dicembre come da tradizione? Io, che se detenessi il potere di controllare il tempo lo fermerei o porterei indietro le lancette, non ho nessuna voglia di anticiparlo senza godermi la giusta attesa.

Comunque, una volta passato lo sfogo, torno sui miei passi e mi fermo a riflettere: mi convinco che dietro a questa tendenza di anno in anno sempre più comune, che prendo l’iniziativa di rinominare scherzosamente “sindrome da Natale precoce”, ci siano dei motivi ben più profondi da capire. Effettivamente, faccio alcune ricerche e trovo delle informazioni interessanti che riporto qui di seguito. Scopro che secondo un team di psicologi, se rientrate tra quelle persone che avevano già allestito albero e presepe qualche settimana prima di dicembre, significa che siete più felici degli altri. Non mi accontento di questa spiegazione un po’ fine a sé stessa, pertanto decido di approfondire e leggere ulteriormente. Traggo le seguenti conclusioni: stando agli studi di esperti psicoterapisti, impegnare la mente nella predisposizione degli addobbi natalizi ci distoglie dai problemi quotidiani e dallo stress, risveglia il “fanciullino” che è in noi e fa rinascere la nostalgia di un’infanzia spensierata che si desidera ripristinare. Ultimo effetto, ma non meno importante, sarebbe quello che le decorazioni appese fuori dalle porte degli appartamenti, nei balconi, e nei pianerottoli, migliorerebbero i rapporti con il vicinato e renderebbero più simpatici.

Per quanto io possa riporre estrema fiducia nella scienza, mi sento di dissentire da queste affermazioni, soprattutto dall’ultima, consegnando un’analisi dal mio punto di vista sociale e culturale un po’ diversa. Una versione che potrebbe sembrare forse troppo scettica, ma in cui tanti altri potrebbero riconoscersi, frutto di esperienze personali e collettive. Parto dal fatto che nonostante negli anni la mia famiglia abbia sempre esposto i festoni natalizi dietro la porta di casa, i signori condòmini del mio bizzarro e singolare palazzo che non rivolgevano il saluto prima di Natale, hanno proseguito a non farlo. La cosa più eclatante però è stata trovare, una volta rientrati a casa dopo un’uscita, le foglie della stella di Natale (che era esposta nel pianerottolo di casa) staccate dai rami e sparse sullo zerbino di casa. A quanto pare, più che aver suscitato simpatia, abbiamo favorito un atto di sfregio immotivato.

Una tesi che vorrei rielaborare da un’altra prospettiva è quella relativa all’equivalenza “persona che addobba in anticipo = persona felice”. Io non credo che si voglia comunicare proprio questo. Semmai, è simbolo di quanto bisogno ci sia di riacquistare serenità, che si finisce con il ricercarla in lucine e festoni, quasi fosse una soluzione terapeutica che finalmente, dopo un anno di frenesia, di monotona quotidianità e di dispiaceri, ci riporta alla realtà, intensificando i legami affettivi e familiari. Il problema però è che si tratta di un’illusione effimera e fugace, circoscritta alle vacanze natalizie destinate a finire nei primi di gennaio. Quest’inno alla gioia inoltre mette molto a disagio quelle persone che invece non riescono a manifestare queste stesse emozioni intrise di ottimismo in questo magico periodo dell’anno, perché si ritrovano a fare i conti con dei bilanci non necessariamente positivi per tutti, sui mesi passati. Ci si ricorda di quanto costruito, ma anche di ciò che si è perso. Se si vive soli e lontani da casa, Natale non è più lo stesso. In tempi di crisi, c’è chi non ha neanche la fortuna di sedersi a un cenone a mangiare come penseremmo fosse normale e scontato per tutti.

Secondo il pensiero di molti, a Natale la felicità dovrebbe essere contagiosa. I musoni e le facce malinconiche non sono ben accetti, quasi fosse una colpa. Eppure, esiste un fenomeno definito “Christmas Blues” che designa quelle persone investite da una sempre più diffusa tristezza che coincide con il clima di festività. Sono gli stessi amici o parenti che magari fingono di stare bene o di fare i regali di Natale con piacere. Io sono pro Christmas Blues e non biasimo chi si rispecchia in questo stato d’animo. “It’s okay not to be okay”. Che ben venga il dolore, se può diventare fonte di rinascita e di nuove consapevolezze, così come dovrebbe essere uno dei veri sensi del Natale.

Altra piaga poi sono i regali: ormai si sa, pubblicizzare il Natale è diventato anche uno scopo commerciale. I doni di Natale, se proprio dovete farli, fateli carichi di valore affettivo. Meglio così che privi di qualsiasi significato. Quelli fatti forzatamente vengono percepiti, sempre, e non vengono apprezzati già dal momento dello scarto. E poi, fate regali piccoli, che l’unica cosa grande che in varie forme desideriamo ma che non si può comprare, è la felicità, quella autentica però, non artificiale frutto di temporanei addobbi.

Il Natale insomma mette un po’ tutti a dura prova; è una ricorrenza controversa che spacca la società in due parti: chi lo ama e chi lo odia. In quest’ultima categoria di persone rientrano coloro che temono e ripudiano le tavolate. I momenti in cui le famiglie si riuniscono non solo possono riaccendere vecchi rancori e accentuare le attuali tensioni, ma spesso si tramutano in una serie di interrogatori da cui sembra una sfida uscirne vivi: “Ma il fidanzatino?” oppure “Quando ti laurei?” o ancora “Quando ti sposi?”, per finire con “Quando fate un figlio?”, e altre varie domande invadenti.

Effetti collaterali del Natale a parte, resta sicuramente una festività ricca di simbolismo e di spiritualità, da trascorrere con le persone che amiamo, senza obblighi o ansie. Concediamocelo almeno per due settimane. Facciamo una pausa, prendiamo un bel respiro, e ricominciamo a vivere, magari meglio di prima, la vita che desideriamo per il nostro bene, perseguendo i nostri sogni. Solo questo potrà ridonarci gioia. Questo è il mio augurio per voi lettori, studenti e non. Anche se a tratti posso essere risultata pessimista, in realtà il mio intento è di essere solo realista, con uno sguardo più fedele della realtà che possa raccontare l’altro lato delle feste, quello più scomodo e velato, troppo poco dibattuto.

 

Giusy Boccalatte

Foto di: Giulia Greco

A Christmas Carol: il capolavoro di Charles Dickens

Manca poco più di un mese alla festa più bianca dell’anno, fatta di pini e luci colorate un po’ sparse nelle vie della città, e come ogni anno molte persone l’aspettano con animo impaziente. Non tutti però la pensano allo stesso modo, non tutti hanno l’usanza di fare l’albero o di unirsi ai parenti più stretti, e questo ce lo può solo confermare uno che con racconti natalizi ha fatto rivivere alle famiglie la magia del Natale. A scrivere questo “romanzo natalizio” è stato Charles John Huffman Dickens ed è una delle sue opere più famose e popolari. Scritto nel 1843 come Canto di Natale, prendendo come tema principale la società e uno scenario apparentemente felice, posiziona il personaggio principale al di fuori dei riti tradizionali delle feste: un uomo “di poca confidenza” se non con qualche dipendente di lavoro e qualche nipote vicino. Lo scrittore ha voluto evidenziare nel personaggio un vero e proprio “Uomo ricco fuori ma povero dentro

Osservando altri aspetti di questo personaggio noto come Ebenezer Scrooge possiamo notare che queste festività celebrate nella società, erano per lui passate inosservate, come se tutto il suo tempo si potesse contare in denaro. E proprio il denaro gli ha fatto dimenticare il vero spirito di quello che era una volta, un giovane fatto di vita e di speranze. Ma sarà la speranza ad aiutare il vecchio Scrooge a capire ciò che ha dimenticato. Con l’aiuto di 3 spiriti ricorderà infatti, e scoprirà allo stesso tempo, ciò che ha perso e ciò che poteva salvare. Entrando nella nota di critica possiamo dedurre che il personaggio principale a parte essere un uomo d’affari era anche un uomo privo di sentimenti. Il successo se lo era creato nel corso del tempo e per via della società in cui aveva vissuto; una di quelle in cui se nascevi ricco eri fortunato, se nascevi in una famiglia priva anche di cure mediche da lì a poco rimanevi solo un ricordo. Ma non fu esclusivamente questo a spingerlo a chiudersi nella sua avaria bensì anche il continuo successo che lo ha portato dalla madre della lussuria, dove ha completato il processo di menefreghismo.

Lo scrittore dopo aver costruito un personaggio alquanto temuto sia da grandi che da bambini, raffigurandolo come il “GRINCH” di quel secolo, ha fatto notare le varie differenze tra l’Ebenezer “Avaro” e un Ebenezer “Pieno D’animo”, catturando il messaggio natalizio che, almeno a Natale, potremmo essere tutti più benevoli e altruisti con quelli che sono meno agiati di noi. Attraverso la metafora degli spiriti ha fatto infine capire che sono i nostri ricordi passati e quelli che dovremo ancora vivere a doverci interessare, perché solo vivendo veramente potremo avere anche noi il “Natale Futuro”.

Dalila De Benedetto

Le 25 canzoni da ascoltare durante le feste. La compilation di UniVersoMe

 

Sta per calare il sipario anche quest’anno.
Abbiamo pensato, per aiutare tutti a superare queste feste, tra una fetta di pandoro e una di panettone,  di selezionare 25 canzoni italiane e internazionali di Natale tra le più belle di sempre.

Così da accompagnare la digestione e farci entrare un po’ di più nello spirito natalizio.

O almeno questo è l’auspicio.

Scopriamole a partire dall’ultima, andando a ritroso in un viaggio tra suoni, generi, temi e stili diversi. Ce n’è davvero per tutti i gusti. Pronti? Via!

 

 

  1. Natale allo zenzero – Elio e le storie tese: 

Nella raccolta a tema, pubblicata in album nel Natale 2016, Elio e le storie tese mettono sul piatto gli elementi necessari per scrivere una canzone di Natale. L’ingrediente fondamentale non è il presepe o Gesù bambino, bensì lo zenzero.

 

  1. Last Christmas – Wham!: 

Il brano inizialmente doveva essere intitolato Last Easter ed uscire a Pasqua, ma i Wham!, il cui leader era George Michael, decisero invece di sfornarlo appena in tempo per il Natale del 1984. E ad oggi non può mancare in nessuna compilation.

 

  1. Le luci di natale – 883: 

Una delle canzoni a cui siamo più affezionati. I ricordi di infanzia accessi dalle luci colorate di Natale evocate nel ritornello da Max Pezzali.

 

  1. Xdono (Perdono) – Tiziano Ferro: 

Sono passati 16 anni da quando le radio trasmettevano a profusione la hit di Tiziano, tra le canzoni pop italiane forse più azzeccate dell’ultimo quarto di secolo. Un testo che guarda all’anno appena trascorso; richiamo ai nostri migliori anni che non abbiamo voluto omettere.

 

  1. Christmas Bop – Marc Bolan & T. Rex: https://www.youtube.com/watch?v=YXPTiAuWEew

L’estate è andata e la neve è caduta. Il padrino per eccellenza del glam Marc Bolan non vide mai uscire questo brano che venne pubblicato, solo dopo la sua morte, nel 1982. Ma i “T.Rexmas” invitano tuttora gli ascoltatori a non trascurare il fatto che a natale non si può non ballare.

 

  1. Don’t believe in Christmas – The Sonics:

Il rock scardina certezze. Lo sanno bene i Sonics che nel 1965 vengono drammaticamente a patti con la realtà: Santa Claus non è sceso dal camino, anche se sono rimasti svegli fino a tarda notte ad aspettarlo. Da quel momento in poi Roslie&Co smetteranno di credere al Natale.

 

  1. Sante Nicola – Vinicio Capossela: 

Ve ne avevamo parlato in occasione del concerto a Messina. Nel 2008 venne pubblicato Da Solo, disco in cui Vinicio inserì questa fiaba natalizia su Santo Nicola, personaggio che porta in dono l’eloquenza, cioè la capacità di comunicare e scaldarci il cuore aprendoci agli altri.

 

  1. Merry Something – Devo: 

Poche ciance: un minuto e mezzo bastano per fare gli auguri a tutti a nome dei Devo. “Whether you’re christian, muslim or jew. Happy Holidays!”

 

  1. Blue Christmas – Low: 

Anche gli indie Low nel 1999 hanno fatto uscire, sulla scorta delle grandi compilation del rock, un disco dedicato al riarrangiamento di alcuni brani storici della tradizione natalizia, accompagnati da pezzi originali della band. Blue Christmas è una canzone statunitense scritta nel 1948 da Billy Hayes.

 

  1. Frosty The Snowman – Cocteau Twins: 

Gli alfieri del dreampop non si sono astenuti dal dichiarare un loro tributo alla festività del Natale. Il brano Frosty the Snowman, altro standard del periodo, viene riplasmato attraverso le estensioni vocali di Elizabeth Fraser: la 35 esima migliore canzone delle feste di tutti i tempi per la webzine Pitchfork.

 

  1. All I want for Christmas – The Yeah Yeah Yeahs: 

Una deliziosa canzone su cosa desiderare di più al mondo quando è natale. Per gli Yeah Yeah Yeahs, che nell’occasione sfoggiano una mise natalizia con coniglietti e altri animaletti addobbati per le feste, c’è solo il proprio/a fidanzato/a.

 

  1. Quale Allegria – Lucio Dalla: 

Natale, come sappiamo bene, non è solo allegria e compagnia di parenti e amici. A consumarsi c’è spesso anche la piaga della solitudine che Lucio Dalla, in questo bellissimo brano contenuto in Come è profondo il mare, mette in primo piano attraverso la figura di Andrea, ucciso 15 volte per 15 anni la sera di Natale.

 

  1. Put the lights on the tree – Sufjan Stevens: 

Box interamente dedicato al Natale quello del cantautore americano Sufjan Stevens. Pubblicato nel 2006, Song for Christmas, è un trionfo di armonizzazioni e suoni per le feste composto da 42 pezzi. Da ascoltare d’un fiato almeno una volta entro il giorno della befana.

 

  1. Are you coming over for Christmas? – Belle & Sebastian: 

Programmi fissati per il 25 dicembre? I Belle and Sebastian hanno le idee (abbastanza) chiare. Passarlo tra tetti di ardesia fredda che brillano alla luce delle stelle.

 

  1. Merry Christmas (I don’t want to fight tonight) – Ramones: https://www.youtube.com/watch?v=tN2NNwZ1op8

A Natale sono tutti più buoni. Persino i Ramones. Basta litigare. Peace, love e rock’n roll.

 

    10. Canzone per Natale – Morgan: 

Da Canzoni dell’appartamento, album solista di Marco Castoldi del 2003, un’emozionante brano sull’alienazione personale e il risvolto consumistico delle feste. Per sognare di festeggiare.

 

  1. Leggenda di Natale – Fabrizio de Andrè: 

Il periodo invernale, nella silloge di storie degli sconfitti cantata da De Andrè, è la stagione in cui si consuma un crimine da parte di un babbo natale senza scrupoli nei confronti di una bambina innocente. Capolavoro tratto dall’album Tutti morimmo a stento e ispirato a Brassens.

 

  1. December, 1963 (oh what a night) – The Four seasons: https://www.youtube.com/watch?v=nDxhugRKZ8g

Canzone della nostalgia per le amorose imprese giovanili di un fantomatico dicembre del 1963 (uscito nell’album Who Loves You in piena disco music) del gruppo italo-americano di Frankie Valli, recentemente omaggiato nel film Jersey Boys da Clint Eastwood e noto al grande pubblico giovanile per il brano Beggin’.

 

  1. Natale – Francesco De Gregori: 

    C’è la luna sui tetti, c’è la notte per strada, le ragazze ritornano in tram. Intimo manifesto metropolitano dell’allegra tristezza cantato dal cantautore romano e contenuto nel disco omonimo del 1978.

 

  1. Marshmallow world – Darlene Love (Phil Spector):  

Ancora nel 1963 Phil Spector, noto produttore discografico (lavorò coi Beatles e portò alla ribalta numerose band negli anni ’60, tra cui the Ronettes), fece uscire la compilation di vari autori intitolata A Christmas Gift for you. Una pietra miliare per tutti i dischi natalizi, dal quale abbiamo selezionato Marshmallow world.

 

  1. Il Natale è il 24 – Piero Ciampi: 

Per quinto il tassello abbiamo riservato un posto d’onore a Piero Ciampi. Cantautore di Livorno, ebbe un cammino burrascoso lontano dai riflettori ma cosparso dalla produzione di gemme che hanno ridefinito il concetto stesso di musica d’autore. Come questa, dove c’è Gianna che ha un cuore molto strano.

 

  1. Wonderful christmastime – Paul McCartney: 

Saliamo di un gradino e troviamo Paul McCartney. Pubblicato nel 1980 McCartney II è il quattordicesimo disco solista dell’ex Beatle. L’album fa incetta di sintetizzatori e suoni, sulla scia della coeva elettronica, che il nostro trasferisce magistralmente anche in un brano sul Natale presente nella ristampa del 2011.

 

  1. Silent Night – Can: 

    Il terzo posto del podio spetta ai Can, storica band tedesca che insieme ai Kraftwerk ha posto le basi del krautrock. Ci siamo divertiti scegliendo un’insolita Silent Night, rigorosamente in chiave elettronica.

  1. E’ nato, si dice – Pierangelo Bertoli: 

    Eccoci qui. Alla fine abbiamo eletto la canzone di Pierangelo Bertoli come brano italiano per eccellenza di ogni ricorrenza natalizia. E’ nato, si dice contiene un testo di una lucidità enorme che ridicolizza le ottuse esteriorità e i fronzoli delle feste con grande divertimento e ironia.

 

     1. Little Saint Nick – Beach Boys:


Dalle onde della surf music alla compilation sotto l’albero. I Beach Boys trasposero, con anticipo sulle sinfonie che poi trovarono perfetto compimento in Pet Souds (1966), i cori le armonie e riverberi della loro produzione in un disco di cover di Natale; uno dei più importanti della storia del rock. The Christmas album vide la pubblicazione nel 1964, e questa che abbiamo scelto è la traccia di apertura.

 

Eulalia Cambria

 

 

Eventi della settimana

20 dicembre

PRESENTAZIONE ROMANDO “DROIDE È LA NOTTE” DI GRAZIANO DELORDA

Dove: Colapesce via Mario Giurba

Quando: ore 18:15

Cosa: Graziano Delorda spiazza tutti e cambia nuovamente registro, presentando in anteprima assoluta il suo nuovo, scoppiettante Romanzo “DROIDE È LA NOTTE” – Augh Edizioni – Alter Ego Edizioni, un’originale avventura futuristica che ridescrive il “genere” con stile, ironia e fantasia tipiche dello scrittore messinese.
In occasione di questa “prima” alla Colapesce – libri, gusti, idee, dialogherà con l’autore una delle penne più brillanti del giornalismo siciliano, Alessio Caspanello, apprezzato Direttore Editoriale del quotidiano on line Lettera Emme.
L’evento, che si protrarrà per tutta la serata con la presenza dell’autore per altre domande, curiosità, firma copie e dediche, potrà essere accompagnato dai nostri fantascientifici stuzzichini, i cyber taglieri dei Nebrodi, birre venusiane, vini saturnini, torte e dolci di sfiziose galassie lontane.
Solo per l’occasione e fino a esaurimento scorte, per ogni copia del romanzo un simpatico OMAGGIO, un segnalibro artigianale fatto da sapienti mani marziane.
E allora cosa aspettate… mettete un DROIDE sotto l’albero!

Scheda romanzo: http://www.aughedizioni.it/acchiappasogni/droide-la-notte/
Il blog dell’autore: http://grazianodelorda.altervista.org/

ERASMUS IN RETRO OPERAZIONE KILO

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: ore 23:30

Cosa: Questa settimana ESN Messina vi propone l’iniziativa di beneficenza portata avanti già in tante città europee, chiamata “Operazione kilo”. La generosità e la solidarietà verso le classi meno agiate fanno parte della nostra cultura e del nostro spirito; animati da senso di rispetto e umanità…prima di scatenarci siamo tutti invitati a donare il nostro chilo!

Potrete scegliere tra i seguenti prodotti
Pasta
Riso
Latte
Olio
Biscotti
Tonno in scatola
Carne in scatola

LA DIREZIONE RISERVA una piccola sorpresa ai partecipanti alla colletta che si distingueranno maggiormente (e ingresso gratuito anche dopo 00.00)

Tutto quello che verrà raccolto durante la serata verrà devoluto alla alla Caritas o a parrocchie locali, le quali provvederanno, come di consueto, a preparare i pacchi spesa per i migranti e le famiglie povere di Messina.
E’ importante che ognuno di voi insieme al proprio nome in lista specifichi che genere, fra quelli sopra elencati, porterà. Questo ci servirà a ottimizzare la raccolta viveri.

Ingresso GRATIS per le donne entro 00.00 IN LISTA!

 

21 dicembre

MOSTRA FOTOGRAFICA “NEL MONDO DEI CAVALLI”

Dove: La Bottega di fotografia via Ghibellina 198

Quando: ore 18:00

Cosa: La mostra della Bottega di Fotografia è dedicata al rapporto tra l’essere umano e il cavallo: un legame inossidabile, costruito nei millenni con amore, fiducia, pazienza, cura, cooperazione e rispetto reciproci.
In occasione del laboratorio fotografico di due giorni del settembre 2017, sette allievi autori hanno costruito, in modo diversificato, dei piccoli racconti fotografici che illustrano la personale esperienza a fianco del cavallo e dei sui compagni umani.
Ognuno di loro ha indagato questo fantastico universo fatto di cura, carezze e strigliate ma anche di concentrazione, dedizione e allenamento. Ne sono venuti fuori lavori diversi e variegati, che recano l’impronta fotografica dell’autore che li ha concepiti ma che soprattutto esprimono ciò che questa esperienza ha lasciato ad ognuno di loro: il racconto di una amorevole routine, una gestualità che diventa segno grafico, dettagli e particolari che creano un’armonia perfetta, una danza di ombre e movimenti.
La collezione in mostra è arricchita da alcune fotografie di Simona Bonanno: tra queste l’immagine che racconta, in un colpo d’occhio, il 10 Luglio 2017, quando numerosi incendi hanno flagellato per giorni le colline limitrofe alla città di Messina.
Si ringraziano: il Cus UNIME A.S.D. e il suo Centro Equitazione per aver ospitato il laboratorio; gli istruttori, i cavalieri e le amazzoni che, accogliendo con entusiasmo l’iniziativa, hanno istruito gli autori sul meraviglioso mondo dell’equitazione e si sono prestati come modelli per le fotografie.
E infine si ringraziano i cavalli, esseri nobili che, con grazia, bellezza e fedeltà ci dimostrano ogni giorno quanto grande possa essere la passione.

Fotografie di:
Simona BonannoAlessia CeliAlessandra De Francesco, Valentina La RosaMonica MoscheoGrazia Muscolino, Claudia Oteri, Giuseppe Speciale.
Mostra a cura di Simona Bonanno.

 

UP BALCONY ON MILLE

Dove: via dei Mille 156

Quando: ore 18:00 alle 22:00

Cosa: Dalla voglia di rendere itinerante il progetto Up Balcony Sound Fest, che ha visto Piazza Antonello trasformarsi in un teatro musicale nel mese di novembre e l’obiettivo di rendere sempre più viva la Via dei Mille.
Millevetrine e Mediterranea eventi A.S.D. presentano
“Up balcony on Mille”
4 djs Bruno Blandina, Fabrizio Duca, Stefano Falcone e Alfredo Reni dal balcone su via dei Mille 156
dalle 18 alle 22 per una serata all’insegna della musica e della solidarietà in favore dell’ AISM sezione di Messina, potete contribuire all’iniziativa acquistando da un nostro volontario le stelline di Natale a 2€ con possibilità di donarle per allestire gli alberi di via de mille.

 

NEERAJA DAVIDE IACONO LIVE 

Dove: Libreria Colapesce via Mario Giurba

Quando: ore 21:30

Cosa: Neeraja è una cantautrice che proviene da Nuova Dehli, India.
Questo è il suo primo tour in Italia e anche la sua prima volta in Italia in tutti i sensi.
Tra sonorità folk e anima soul, la dolcezza e l’intensità della sua voce attraversano il cuore e la mente dell’ascoltatore.
Le canzoni di Neeraja sono intime, riflessive ed ispirate da un’interpretazione introspettiva della quotidianità e dei suoi viaggi.
I riferimenti musicali che possiamo individuare nel suo lavoro sono vasti e spaziano da Erykah Badu a PJ Harvey, da Billie Holiday ai Fleet Foxes.
Ad accompagnarla il polistrumentista siciliano Davide Iacono,
fondatore del progetto VeiveCura.

 

CIRCUITI CHIUSI MOSKELLA+SINISTRO LIVE OPENING ACT AXEL

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: ore 22:00

Cosa: Una bella serata all’insegna della musica Hip Hop con alcuni tra i più validi rappresentanti della scena nostrana. I rapper Moskella & Sinistro daranno vita ad uno show ricco di liriche complesse, beat potenti scratchati da Dj WR. Aprirà il live il giovane e tecnico rapper Axel. A seguire la migliore musica black selezionata ancora dallo stesso Dj WR, Tony Rampa e Benny Blanco.

22.30 Open Mic
23.00 Showcase: Axel
Moschella + Sinistro & Guests

Aftershow dj set:
◯ WR
◯ Tony Rampa
◯ Benny Blanco

TIcket 6€ con consumazione inclusa

 

22 dicembre

Dove: Retronoveau via croce rossa 33

Quando:  ore 22:00

Cosa: Il Natale ormai è alle porte, tanti amici sparsi per il mondo ritornano nella cara vecchia Messina per passare le vacanze con gli amici di una vita.

Venerdì 22 alle 22, l’appuntamento per gli abbracci è al Retronouveau, per una super festa con sei djs:

❆ Enzo Lipari
❆ Claudio Saccà
❆ Piero Frassica
❆Davide Patania
❆Lorenzo Macrì
❆ Kate
Ingresso esclusimavemente in lista

7€ consumazione inclusa

 

23 dicembre

DENSHI RAW PRES VRILE LIVE

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa: 23rd Dec. 2017, Denshi RAW pres. VRIL (Dystopian-Giegling-Delsin-Semantica)
Opening act: Talk Later

** Modalità d’ingresso: 10€ W/Drink prima delle 24.00. Dopo 12€ **
“I don’t want to know too much theory. Fifty percent magic; fifty percent science is a good mix. Magic is science before it is explained, right?”_ VRIL

Immaginate di tendere i muscoli, tesi come il filo su cui cammina un funambolo. State aspettando il momento del rilascio. Ma non arriva mai. E’ sospesi nell’attesa di quel momento che si trova VRIL. Vril è l’austera tensione di una techno malinconica e oscura, tesa fino a spezzare il cuore. Anzi, Vril è il crepacuore, quello che solo un messaggio trasmesso nella maniera più diretta e potente di tutte può farti venire. L’asso della Giegling, l’arma più potente di Dystopian, elusivo e misterioso come soltanto chi sa permeare la profondità di chiunque sa essere; portavoce di una low-key techno impetuosa che porta al pericoloso confine tra lo spazio intorno a te e l’oscura verità nascosta dentro. Il 23 Dicembre Denshi RAW vuol farvi intraprendere un viaggio nel vostro inferno interiore, un vortice che vi trascinerà dentro le viscere della terra, per poi farvi riemergere purificati, abbagliati da quel perfetto carico di introspezione che fa riappacificare col caos esterno.

Artwork by Half Sumo Collective

 

PRESEPE VIVENTE

Dove: Parrocchia Sant’Eustochia contrada catanese

Quando: ore 18:30/22:00

Cosa: giorno 23 dicembre ci sarà il villaggio di Babbo Natale, giorno 30 dicembre il concerto dello zampognaro e il 5 gennaio la befana

 

24 dicembre

KARAPUNK

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: ore 23:00

Cosa: Ogni anno, come ogni Natale, siete invitati a dare il peggio o il meglio di voi nella gara canora che è entrata nella leggenda.
Regolamento:

– da uno a tre concorrenti simultaneamente sul palco
– scegli la canzone direttamente su YouTube, postando nell’evento il video del pezzo SOLO IN VERSIONE KARAOKE.
– non saranno accettati brani da classifica becera o appartenenti alla categoria di musica “commerciale”.
Ogni brano deve essere approvato dagli amministratori.
– anche in caso di partecipazione di più concorrenti simultaneamente, il premio corrisposto sarà solo e sempre uno.
Premi in palio
Primo posto: abbonamento valido per tutti gli eventi Retronouveau fino al 7 di gennaio
Secondo posto: ottima bottiglia di vodka/gin. Se sei astemio, l’equivalente in succo d’arancia.
Terzo posto: biglietto per un evento a scelta

 

25 dicembre

JOHANN SEBASTIAN PUNL + BASILISCUS P LIVE

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa: JOHANN SEBASTIAN PUNK
Il ritorno del figliol prodigo, a tra anni dalla baraonda glam rock di “More Lovely and More Teperate” il nostro Johan Sebastian Punk presenta l’attesissimo “Phoney Music Entertainment” interamente autoprodotto e uscito su Aereostella.
Il clima si surriscalda, lirismo punk e teatralità off si spingono oltre, la psichedelia diventa pulp, i barocchismi sudaticci e fancazzisti si mischiano con citazioni da accademia colta, ma l’intento è mandare la sua musica in un’orbita non allineata agli stereotipi dell’indie nostrano.

BASILISCUS P

Nati a Messina nell’inverno del 2011, sono: Marco, basso e voce; Federica alla chitarra e Luca alla batteria (prima Light Sound Diamond) .
Registrano il primo disco nel settembre del 2015 nei Dalek Studios di Messina. A inizio 2016, il lavoro viene ultimato ai Ludnica Studio. Il 1 Aprile dello stesso anno esce “Placenta” che idealizza lo stile dei tre Basiliscus e delle loro influenze: dal rock progressivo e psichedelico degli anni ’70 fino alla ruvidezza degli anni ’90, con qualche sfumatura jazz.

Dj set Davide Patania.
INGRESSO: 6 euro con drink.

 

26 dicembre

SPAZI D’ARTISTA

Dove: Ecolab via croce rossa 8

Quando: ora 17:00

Cosa: Il Natale a Messina fa Visita alla EcoLlection. Una collezione d’arte contemporanea unica nel suo genere, nata dalla trasformazione di scarti industriali, provenienti da impianti elettrici e di pubblica illuminazione, in opere d’arte ed elementi di design, grazie ad oltre 100 artisti coinvolti in 10 anni di attività. Arte, creatività, ingegno, rigenerano la materia all’insegna della bellezza e della sostenibilità ambientale.
Le visite gratuite saranno il 26 e 28 dicembre 2017, il 4 e 6 gennaio 2018 dalle 17 alle 21 preferibilmente su prenotazione telefonica al 328-2066948

 

NATALE ALLE HAWAII LOS COGUAROS LIVE OPENING MORRIGAN

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa:  Los Coguaros
Incappucciati, temibili, superdivertenti!
Surfano fra fiumi di Tequila con le stratocaster sempre lucide e pronte a colpire.
Tutto il meglio della surf music suonato al massimo volume possibile con il pedale del riverbero a manetta.

Opening: Morrigan
Combo di pure Rockabilly con influenze country e blues.
Quattro pazzoidi con Johnny Cash, Gene Vincent e gli Stray Cats nel cuore, le loro sonorità arrivano anche ad avere influenze dal west “morriconiano”.
Presenteranno, in anteprima, alcuni inediti contenuti nel loro primo album che uscirà nel 2018.

Ingresso Gratuito
Aftershow Dj set Davide Patania

 

27 dicembre

LELLO ANALFINO & TINTITURIA LIVE

Dove: Piazza cairoli

Quando: ore 21:00

Cosa: Rassegna “Natale a Piazza Cairoli” – Ingresso libero

 NINO FRASSICA “SANI GESUALDI SUPERSTAR”

Dove: Feltrinelli Point via Ghibellina 32

Quando: ore 18:00

Cosa: incontro con Nino Frassica e presentazione del suo libro

 

28 dicembre

VIAGGIO ALLA RISCOPERTA DEL TEATRO VITTORIO EMANUELE 

Dove: Teatro Vittorio Emanuele via Garibaldi 

Quando: ore 11:00

Cosa:  in occasione dell’anniversario del terribile terremoto che colpì la città di Messina, riscopriamo insieme la storia e le vicende del Teatro Vittorio Emanuele lasciato quasi indenne dal sisma.
Addentriamoci nella vita del teatro e delle sue maestranze, scopriamo cosa succede dietro il sipario.
Le visite guidate si effettueranno la mattina e il pomeriggio del 28 dicembre, esclusivamente previa PRENOTAZIONE.
COSTO: € 5 adulti – € 2 ragazzi 12 -18 – Gratis bambini sotto 12 anni
Per informazioni e prenotazioni: 328 8316110 – 349 8750493 o guideturistichemessina@gmail.com o www.guideturistichemessina.it o Instagram (guideturistichemessina).

 

MOTUS MICHAEL XENAKIS

Dove: Palazzo dei leoni

Quando: ore 17:00

Cosa: La mostra MOTUS raccoglie una selezione di 26 fotografie realizzate nel Lazio, Umbria e Marche dopo i terremoti del 2016.
Per l’occasione sarà presentato il libro MOTUS.
Fotografie di Michael Xenakis
Editing e Progettazione di Martha Micali
Introduzione di Andrea Cafarella
Stampato da “La Legatoria”
Il ballatoio di Palazzo dei Leoni (ex-provincia) sarà allestito con le stampe originali del maestro Rolando Corsetti (Roma).
Vi aspettiamo alle 17 per il vernissage con un brindisi e rinfresco
Michael Xenakis, nato nel 1990 a New York, trasferitosi a Roma nel 2012, inizia la sua formazione sotto la guida dello stampatore romano, Rolando Corsetti. MOTUS è il suo primo progetto di reportage. Si occupa attualmente di fotografia e stampa analogica.
La mostra è promossa da Fisac Messina all’interno dell’iniziativa “Salvaguardiamo il territorio” e sarà visitabile fino al 5 gennaio.

SUNDAY PROIEZIONE CORTOMETRAGGIO 

Dove: cinema Lux largo Seggiola

Quando: ore 21:00

Cosa: “Sunday”, cortometraggio di genere documentaristico presentato dal regista Gabriele Muccino, racconta attraverso le dichiarazioni di Fasasi Sunday, il viaggio, le speranze e i sogni di una persona comune che ha dovuto attraversare il deserto e il mare per sfuggire alla guerra.
Qui trovate l’intervista al regista fatta da Alessio Gugliotta per Universome:

Sunday in lizza per il David di Donatello: intervista a Danilo Currò

Sinossi:
Fasasi Sunday lascia la sua casa, la Nigeria, perché non è più possibile per lui, come per molti altri, restarci. Questo ragazzo, diciassettenne, si racconta alla camera con la sincerità e l’ingenuità di un ragazzino, ma con la consapevolezza di chi ha visto i suoi compagni morire per mare. Ci parla dei suoi sogni, delle sue sensazioni, delle sue idee sul viaggio, sul mare, ma anche della sua nostalgia per il nutriente cibo africano. La macchina da presa lo segue negli ambienti della sua nuova vita in Italia, mentre lui ci accompagna, spiegandoceli, facendoci conoscere i suoi nuovi compagni, tutti di religioni e provenienze diverse, ma tutti, con in testa una sola idea, un solo valore “one people, one nation”. Questo è il salto emotivo che si tenta di fare: non siamo noi a scoprire la vita di un migrante, ma a imparare da lui, a riscoprire la nostra umanità e la ricchezza nascosta nel diverso, ed è una scoperta bellissima. Questo documentario osserva una persona per parlare di molti. Non è una storia che vuole contenerle tutte, ma è comunque la storia importante della migrazione, attraverso un solo uomo e le sue esperienze, la sua visione.

Durata: 23′
Ingresso: 3€

Regia: Danilo Currò
Fotografia: Enrico Bellinghieri
Musica originale: Marco Germanotta
Montaggio: Danilo Currò
Operatore: Enrico Bellinghieri, Cristina La Gioia
Suono in presa diretta: Amitt Darimdur
Mastering: Biagio Nicotra

 

NINOS DU BRASIL MISH MASH SPIN OFF

Dove: Retronouveau via crossa rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa: Retronouveau e Mish Mash Festival presentano:
Ninos du Brasil – Vida Eterna Tour. Batucada, minimal, electro-punk.
Ninos Du Brasil è un progetto le cui origini e provenienza sono rimaste avvolte nel mistero più nero fin da quando si è cominciato a parlare di loro.
Dediti a un’ardita quanto improbabile commistione di batucada e noise, samba ed elettronica, le loro sporadiche apparizioni live sono immediatamente divenute leggendarie e mitologiche probabilmente anche perché, non curanti del contesto sono sempre riusciti a trascinare tutto il pubblico in scomposte quanto liberatorie danze.
Chi li ha visti narra di esperienze memorabili in grado di condensare in meno di mezz’ora le parate carnevalesche di Bahia, la fisicità dei concerti hardcore, la coralità delle tifoserie della curva e la techno primordiale.
INGRESSO: €10 al botteghino.

 

 

Arianna De Arcangelis