Natale su Netflix: 5 nuovi film da guardare in queste feste

Da sempre il fascino del Natale cattura e conquista grandi e piccini. Ci si ritrova d’un lampo catapultati in un nuovo mondo, in cui le strade sono piene di luci, addobbi e regali. Tutti aspettano con grande desiderio il momento più atteso dell’anno.

Noi nel frattempo abbiamo deciso di rinvigorire lo spirito natalizio, stilando una lista contenente alcuni film di Natale, usciti tutti nel 2021, presentati da Netflix e adatti a tutte le età.

Cosa aspetti a tagliare una bella fetta di pandoro, versare una buona cioccolata calda nella tua tazza preferita e iniziare insieme a noi questa fantastica maratona? Cominciamo!

1) Un bambino chiamato Natale

Nella top list di Netflix scavalca quasi tutte le pellicole, raggiungendo il quarto posto. Un bambino chiamato Natale è un film colorato, luminoso e pieno di fantasia che nasconde un messaggio molto importante: non dimenticarsi mai del Natale e della sua atmosfera di gioia.

È un film principalmente adatto ad un pubblico di minori, ma questo non significa che dispiacerà ai più grandi. E’ ottimo infatti da guardare tutti insieme, su un bel divano, con genitori e nonni compresi.

La trama è tratta da un romanzo per bambini di Matt Haig. Il regista Gil Kenan ha ben pensato di inserire una storia nella storia con un personaggio narrante e di impostare la trama oltre che su un registro nettamente natalizio, anche sui temi dell’abbandono e della convivenza con un lutto.

Nikolas, insieme al suo amico topo, fa dei suoi sogni la propria torcia e inizia ad incamminarsi verso una fantastica terra, la quale è minata da uno scontro tra gli adulti, che vorrebbero rubarne una parte per ottenere una ricompensa dal re.

Un bambino chiamato Natale; fonte: Netflix

Grazie alla buona recitazione di tutti gli attori, la pellicola risulta leggera, ricca di panoramiche, ma soprattutto molto natalizia grazie al fascio bianco della neve e rosso della festività, colori che ricorr0no spesso nelle scene.

2) David e gli elfi

È il turno di David e gli elfi e ancora una volta ci ritroviamo alle porte della città di queste piccole creature, dove Babbo Natale e la Signora Natale danzano sotto le note di Beyond the Sea.

Il film di Michal Rogalski, racconta alcuni giorni di fantastiche avventure trascorse da un bambino polacco che crede davvero a Babbo Natale assieme ad Albert, l’elfo migliore ed il preferito tra tutti. Dopo diverse marachelle, Babbo Natale deciderà di scendere proprio in città per cercare Albert e riportarlo al polo Nord.

Cosa succederà? Riusciranno a trovare il piccolo elfo che gironzola per la città con l’intento di avverare i desideri di ogni passante?

David e gli elfi

Il racconto si mostra molto spensierato e ricco di riferimenti al magico Natale. Al contrario della precedente pellicola, questa volta la famiglia farà da cornice all’intero quadro.

Nonostante la buona riuscita della produzione però, il film rimane comunque molto anonimo, quasi come se fosse solo uno dei tanti titoli di Natale presenti su Netflix.

3) Love Hard

Una volta, quando ancora non esistevano i social, ci si incontrava quasi per caso e ci si innamorava magari davanti ad un buon caffè. Oggi non funziona proprio così. Possiamo scegliere fra milioni di piattaforme e parlare con tantissime persone nuove senza averle mai viste, affidandoci alle foto del profilo.

E se la realtà non rispecchiasse le nostre aspettative? Love Hard è una commedia sentimentale di Hernán Jiménez García, basata su uno dei temi più sensibili degli ultimi anni: gli incontri online. È una pellicola che coinvolge il Natale e tutti i preparativi festivi di una tipica famiglia degli Stati Uniti.

Natalie, la protagonista è una giovane scrittrice che decide di fare una pazzia d’amore per Josh, il ragazzo che aveva recentemente conosciuto in rete.

Love Hard

Un film molto romantico e allo stesso tempo comico, adatto al clima delle feste ma sconsigliato a chi si sente un po’ come il Grinch.

4) Natale in California: Luci della città

Se stai cercando un film super romantico, fra campagne e grandi lussi della città sotto le luci del Natale, questo è quello che devi guardare.

Diretto da Shaun Paul Piccinino e disponibile su Netflix da metà dicembre, Natale in California: Luci della città racconta la storia di Callie e Joseph, due giovani innamorati che dovranno affrontare una crisi molto importante di coppia data da scelte e stili di vita opposti. La loro storia d’amore avrà un lieto fine?

Nella top list della piattaforma, Natale in California è davvero una scoperta eccezionale e stimolante, dalla trama leggera, molto simpatica e a tratti elegante.
Non possiamo svelare nulla se non che questa volta il Natale per Callie e Joseph avrà un messaggio da dare!

5) Nei panni di una principessa: Inseguendo la stella

Dopo il successo dei precedenti capitoli della saga Nei panni di una principessa, Netflix riporta Vanessa Hudgens sullo schermo nei triplici panni di duchessa, pasticcera e della new entry Fiona. Questa volta le protagoniste saranno impegnate con il furto di una preziosissima reliquia. Ma, sotto le luci del Natale, sembra succedere qualcosa di veramente inaspettato.

Nei panni di una principessa

Una delle caratteristiche più particolari del film è il far impersonare tre personaggi differenti – con diverse movenze e modi di porsi – ad una sola attrice.  Ciò a cui assistiamo sembra sia una grande caccia al tesoro che però porterà a galla tante verità.

Un film per ragazzi, veramente carino e scorrevole,  con un velo di romanticismo e comicità.

Annina Monteleone

 

DL festività, le misure restrittive per Natale e Capodanno

ARTICOLO AGGIORNATO

Il Natale è alle porte e la variante Omicron rappresenta ormai il 28,2% dei positivi. Il governo ha annunciato nuove misure restrittive per arginare la nuova ondata di casi legati al Covid e non rendere vano il vantaggio che l’Italia ha fin qui accumulato grazie alla somministrazione dei vaccini. Il CdM ha approvato ildl festività“, ovvero il decreto legge del governo per reagire all’impennata di contagi in vista delle feste di Natale e Capodanno.

E’ stato deciso di non estendere l’obbligo vaccinale ai dipendenti della Pubblica Amministrazione né ad altre categorie. Non si potranno organizzare eventi in luoghi pubblici all’aperto, come feste in piazza; le discoteche saranno chiuse fino al 31 gennaio e niente più caffè al bancone dei bar per i non vaccinati.

Sarà obbligatorio il super green pass per andare in un museo o in palestra; mascherine Ffp2 obbligatorie sui mezzi pubblici e non solo, anche per andare allo stadio o al cinema.

Le mascherine all’aperto 

L’Esecutivo esclude qualsiasi forma di lockdown e, per questo motivo, ha optato per l’obbligatorietà della mascherina all’aperto anche in zona bianca, fino al termine dello stato di emergenza, fissato al 31 marzo. L’obbligo sarà in vigore dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta e fino al 31 gennaio 2022. Inoltre, il dl introduce l’obbligo della Ffp2, come suddetto, sui mezzi pubblici, teatri, cinema, locali all’aperto.

Green pass valido 6 mesi 

Dal 1 febbraio 2022 il green pass durerà 6 mesi e non più 9. Inoltre, con ordinanza del Ministro della salute, il periodo minimo per la somministrazione della terza dose sarà ridotto da 5 a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.

Super green pass per bar, musei e palestre

Fino al termine dello stato di emergenza, l’obbligo del Green Pass rafforzato sarà esteso alla ristorazione per il consumo anche al banco in bar e ristoranti; al chiuso per piscine, centri benessere, centri termali, palestre e sport di squadra, ma anche per musei e mostre, parchi tematici e di divertimento,  centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia) al chiuso e per sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò. Il decreto prevede un rafforzamento delle misure anti-contagio anche per accedere alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie: potranno entrare solo le persone con Super Green Pass e tampone negativo oppure vaccinati già con la terza dose.

Stop alle feste in piazza e in discoteca 

Stop al Capodanno in strada; il decreto prevede innanzitutto lo stop a tutti gli eventi e le feste previste in piazza e i concerti all’aperto fino al 31 gennaio in tutta Italia per evitare assembramenti. Una misura che uniforma le varie decisioni che erano state già adottate da regioni e sindaci. Chiuse anche le discoteche e i locali da ballo. Al contrario dello scorso anno, non sono stati previsti limiti al numero di ospiti da ricevere in casa il 24, 25, 26 e 31 Dicembre. Nessun obbligo, ma tante raccomandazioni da parte dei virologi, epidemiologi, igienisti che invitano a tavolate contenute, con invitati vaccinati, possibilmente già conviventi.

Controlli a chi entra in Italia

Il governo ha optato per una piccola mossa per contenere la diffusione del virus in Italia: chi entra in Italia, per turismo, lavoro o altre ragioni, potrà essere sottoposto a test antigenici o molecolari a campione. I controlli saranno effettuati in porti, aeroporti, stazioni e frontiere. Isolamento fiduciario per un periodo di dieci giorni se il tampone dovesse dare esito positivo.

 

Elidia Trifirò 

Speciale di Natale: 5 film e serie TV (più un libro) per passare al meglio le festività

Una cosa è sicura: quest’anno sarà un Natale diverso dal solito. Ma come trovare il giusto spirito natalizio? Sicuramente un film, una serie TV o un libro potrebbero aiutare (sopratutto se a tema).

Ne abbiamo scelti alcuni per voi, tra quelli più nuovi e adatti a tutti i tipi di età.

Holidate

Questo film originale Netflix, uscito nel 2020, è una commedia romantica di John Whitesell con attori protagonisti Emma Roberts (Sloane) e Luke Bracey (Jackson). 

Fonte: netflix.com

Sloane è una ragazza single che viene assillata dai propri parenti affinché trovi un fidanzato ufficiale così da non essere sola per le feste; prenderà in esempio lo stratagemma usato dalla zia: il festa-amico, cioè uno sconosciuto che la accompagni alle feste in famiglia. Sloane incontra in un centro commerciale Jackson, anche lui alla ricerca di stratagemmi per non passare le feste da solo, come organizzare appuntamenti al buio. In fila per restituire dei regali di Natale si conosceranno e si racconteranno le proprie vicende disastrose, decideranno così di diventare festa-amici. Cosa accadrà?

Jingle Jangle – Un’avventura Natalizia

Jingle Jangle è un musical – fantasy con attori protagonisti Forest Whitaker (Jeronicus Jangle) e Madalen Mills (Journey), diretto da David E. Talbert e distribuito da Netflix.

Fonte: spettacolo.periodicodaily.com

E’ ambientato nella cittadina di Cobbleton, in cui vive Jeronicus Jangle con tutta la sua famiglia; è un famoso giocattolaio dalle magiche invenzioni che avrà dei problemi con il suo giovane apprendista. Infatti questo lo tradirà rubandogli la sua creazione più grande insieme al libro che custodiva i segreti delle sue creazioni. A salvare la situazione ci sarà la nipotina Journey, questa farà ritrovare la speranza al nonno e riuscirà a salvarlo dalla situazione grazie ad una vecchia invenzione da lui dimenticata. Ma niente sarà facile!

Krampus – Natale non è sempre Natale

Questo film dell’Universal Pictures, uscito nel 2015, è una commedia – horror che vede alcuni attori come Toni Collette (Sarah Engel) e Adam Scott (Tom Engel) e come regista Michael Dougherty.

Fonte: themacguffin.it

Mancano pochi giorni al Natale e tutta la famiglia si riunisce. Max, figlio di Sarah e Tom, crede in Babbo Natale e vorrebbe che in famiglia ci fosse lo spirito natalizio che invece manca. Durante una cena le cugine di Max leggono ad alta voce – e davanti a tutti – la lettera da lui scritta per Babbo Natale, provocando così uno scatto d’ira che lo porta ad urlare di odiare il Natale, strappando la lettera. Improvvisamente una bufera di neve causa un blackout; strani esseri iniziano ad invadere la casa attaccando i membri della famiglia, ma ancor peggio, arriverà il Krampus, un demone che punisce chi perde lo spirito del Natale. Riuscirà la famiglia a salvarsi da lui ed i suoi mostruosi scagnozzi?

Klaus – I segreti del Natale

Film d’animazione e avventura spagnolo di Sergio Pablos, distribuito da Netflix, uscito nel 2019 con un cast di voci (nella versione italiana) che comprende Francesco Pannofino (Klaus) e Marco Mengoni (Jesper).

Fonte: nerdevil.it

Jesper, figlio di un ricco padre esperto nel mercato postale, è incapace di compiere il lavoro da postino; così viene spedito dal padre nella piccola cittadina di Smeerensburg, un’isola deserta e ghiacciata, con il compito di consegnare 6000 lettere in un anno. Con gli abitanti divisi in due fazioni, da sempre in lotta tra loro, non è un’impresa facile. Nel corso della missione si imbatte in Klaus, un vecchio falegname con una casa isolata e piena di giocattoli (da lui creati) e in Alva, una maestra che vendendo pesce fa di tutto per risparmiare per andare via da lì. Klaus, vedendo un disegno fatto da un bambino triste, inizia insieme a Jesper la consegna di regali a tutti i bambini che attraverso le loro lettere chiedono la felicità. Cosa combineranno?

Nailed It / Sugar Rush 

Serie TV statunitensi trasmesse su Netflix dal 2018/19. Delle tanti edizioni e da numerosi Paesi troviamo anche le edizioni dedicate al Natale!

Fonte: news.newonnetflix.info 

Dei pasticceri, principianti e non, si sfideranno ai fornelli per aggiudicarsi il premio di 10’000$. A giudicare le loro preparazioni un team di giudici esperti. Ne combineranno delle belle!

La preghiera di un passero che vuol fare il nido sull’albero di Natale

Avete presente quando fuori fa molto freddo e le braci sono quasi spente? Ebbene, ecco un ciocco di legno per ravvivare il fuoco del caminetto!

 Fonte: fotografia di Rita Gaia Asti

La preghiera di un passero che vuol fare il nido sull’albero di Natale è una poesia di Gianni Rodari, edita da Einaudi Ragazzi e tratta da Il secondo libro delle filastrocche del 1985.
L’autore – insignito del premio Hans Christian Andersen per la narrativa per l’infanzia – racconta la storia di un passerotto infreddolito che scorge dal davanzale di una finestra una famiglia in procinto di fare l’albero di Natale. La invita quindi a lasciarlo entrare, perché possa non solo fare il nido sul loro abete e scaldarsi, ma anche dare gioia ai più piccoli di casa, che apprenderanno l’importanza di accogliere e proteggere anche la più piccola tra le creature viventi:

E per il vostro bambino
pensate domani che gioia

trovare tra i doni, dietro
una mezzaluna di latta,
fra la neve d’ovatta
e la rugiada di vetro.

Trovare un passero vero,
con un cuore vero nel petto

E’ una lettura adatta al periodo natalizio, accompagnata da illustrazioni gradevoli, capace di rasserenare l’animo e scaldare il cuore di grandi e piccini; particolarmente indicata per quei momenti di sconforto nei quali si avverte l’esigenza di alleviare le preoccupazioni.

                                                                                                                                                                                              Samuele Vita e Rita Gaia Asti

Gli auguri del Magnifico Rettore alla stampa

Si è tenuto questa mattina alle ore 10 nell’Aula Magna del Rettorato l’incontro tra il Magnifico Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea e la stampa cittadina. Un’occasione quella di oggi, per porgere gli auguri dopo un anno particolarmente difficile, ma anche per riassumere i traguardi e l’impegno che l’Ateneo Peloritano ha messo al servizio della comunità non solo studentesca, ma anche cittadina. Segno di una istituzione universitaria che ha saputo reagire e rispondere alle difficoltà ed alle esigenze del periodo senza abbattersi.

Dopo un video introduttivo che ha ripercorso i momenti salienti di questo 2020, tappa dopo tappa, il Rettore ha consegnato 5 buoni creati con i soldi raccolti dall’iniziativa #donaunoradeltuolavoro a 5 enti cittadini, che li hanno ritirati personalmente tramite dei loro rappresentanti: la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas, le Piccole Sorelle dei Poveri, la Croce Rossa Italiana, la Comunità di Sant’Antonio.

Significativa la frase scelta a chiusura del video, con le parole di Papa Francesco che rinvigoriscono quella speranza che i tempi hanno, forse, affievolito:

Colti da una tempesta inaspettata e furiosa, fragili e disorientati, ma importanti e necessari, siamo tutti chiamati a rimanere assieme. Restiamo uniti.

Siamo riusciti anche a scambiare due parole con il Rettore che, come sempre si è dimostrato disponibile.

Il Magnifico Rettore ai microfoni di UniVersoMe

Cominciamo con il farLe le nostre congratulazioni per il ruolo di Vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) che Le è stato conferito giorno 16. Un traguardo importante che porta l’Università di Messina ancora di più in prima linea a livello nazionale. Che significato ha per l’Ateneo?

Essere prima stato eletto nella giunta della CRUI ed ora Vicepresidente è un segno di apprezzamento non soltanto per la mia persona, che sarebbe limitativo, ma per il lavoro fatto dall’Università di Messina, da Università siciliane e da quelle del sud Italia. I numeri dicono che stiamo lavorando molto bene e stiamo portando avanti dei risultati. Avere circa 8000 immatricolati non è qualcosa da poco, con un tasso che si avvicina, ad oggi, al + 30%.

Quello che sta per chiudersi è stato un anno particolarmente difficile per tutti, anche per l’Università che però ha saputo difendersi ed aiutare anche la comunità cittadina. Per gli studenti e per garantire la didattica a distanza, sono state acquistate lavagne multimediali, computer e attrezzature che hanno garantito e tutelato il diritto allo studio. Cosa auspica per il 2021?

La risposta più semplice e spontanea che posso dare è: la normalità. Trovarvi in aula, trovare gli studenti che possano usufruire delle aule che abbiamo allestito in maniera molto avanzata, poter accedere al campus che stiamo costruendo, è quello che spero, ma è chiaro che dobbiamo ancora aspettare. Sono convinto che saremo al fianco dei nostri ragazzi perché loro possano continuare ad inseguire i propri sogni nel modo migliore. Sono veramente molto orgoglioso dei miei studenti, di quello che hanno fatto e di come ha risposto tutta la comunità accademica. Non ci siamo difesi come Università, ma abbiamo fatto bene il nostro mestiere che è quello di formare i nostri ragazzi, seppur in modo strano.

Questo è sicuramente un Natale diverso, forse più vero, dove abbiamo riscoperto il piacere della famiglia, degli affetti, la difficoltà di non poter raggiungere i propri nonni, i propri anziani. Probabilmente meno amenità e più famiglia è quello che posso augurare a tutti. Perché l’Università è la seconda famiglia, la prima è quella a casa. Per cui un grosso abbraccio alle vostre famiglie ed un grazie particolare proprio a loro che ci affidano le vostre vite e il vostro futuro e che hanno creduto in noi e continuano a farlo.

Redazione UniVersoMe

Il Natale sempre più rosso sul calendario: lockdown nei festivi e prefestivi. Il 27 sarà il Vaccine Day

Sarà un Natale diverso quello che vivremo quest’anno. Lo immaginavamo già da tempo. Ieri sera, dopo giorni di incertezze, è arrivato il nuovo decreto legge a confermare i nostri timori.

L’Italia blindata nei giorni festivi e prefestivi, con restrizioni che ricordano il primo lockdown. Nei giorni lavorativi, invece, zona arancione.

Restrizioni e deroghe nei giorni rossi

La chiusura è dunque prevista dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e il 5 e il 6 gennaio.

In questi giorni saranno vietati gli spostamenti tra regioni. Sarà possibile uscire soltanto per lavoro, salute e in altri casi di comprovata necessità. Chiusi negozi, centri estetici, bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie. Consentiti la consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto. Aperti invece supermercati, negozi di beni alimentari e prima necessità, farmacie, edicole, parrucchieri e barbieri.

La risposta alla domanda che sta molto a cuore agli italiani: “Si potrà festeggiare il Natale?”, sembra essere no. Sicuramente i cenoni con parenti e amici, le grandi tavolate e le strade gremite quest’anno vivranno soltanto nei nostri ricordi. Nonostante ciò, grazie alle deroghe previste dal decreto, necessarie, come affermato ieri in conferenza stampa dal premier per “consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo”, sembra ancora possibile salvare il Natale. Infatti, sarà permesso ospitare nella propria abitazione due persone non conviventi dalle ore 5 alle ore 22. Saranno esclusi dal computo gli under 14, le persone con disabilità e conviventi non autosufficienti. Inoltre, verrà consentito un solo spostamento al giorno verso le case di amici e parenti, sempre con autocertificazione. Insomma, sarà un festeggiamento all’insegna dell’intimità e della tranquillità.

Deroghe previste anche per l’attività motoria che sarà consentita nei pressi della propria abitazione e all’aperto ma in forma individuale.

Restrizioni nei giorni arancioni

Misure meno restrittive saranno invece applicate nei giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio, in cui l’intero territorio nazionale sarà zona arancione. Saranno consentiti gli spostamenti all’interno del proprio comune e dai piccoli comuni, cioè quelli con un numero di abitanti inferiore o uguale a 5000, in un raggio di 30 km. Tuttavia, non sarà possibile raggiungere i comuni capoluoghi di provincia. Resteranno chiusi bar e ristoranti con asporto consentito fino alle ore 22 e consegne a domicilio senza restrizioni. I negozi saranno aperti fino alle ore 21. Resta valido il coprifuoco alle ore 22.

Provvedimenti previsti dal decreto per le feste natalizie – Fonte: www.ansa.it

Una scelta sofferta ma necessaria

È stata una scelta sofferta, lo ha dichiarato Conte in conferenza stampa. Una scelta influenzata dalla preoccupazione del Comitato tecnico-scientifico per la possibile impennata della curva dei contagi nel periodo natalizio, soprattutto visti gli assembramenti degli ultimi giorni. È un momento cruciale in cui non sono permessi errori. Lo si comprende bene dalle parole di Provenzano, il ministro per il Sud e la coesione territoriale:

“Non possiamo permetterci una terza ondata perché gennaio e febbraio dobbiamo dedicarli alla vaccinazione e alla riapertura delle scuole”.

Questo è stato ribadito anche dal commissario straordinario Domenico Arcuri:

“Sarebbe complicato iniziare la campagna vaccinale con un nuovo incremento di contagi”.

Insomma, ci sono delle priorità che hanno reso necessario sacrificare il Natale. Del resto, gli ultimi dati sui contagi non sono rassicuranti. Ieri sono stati individuati 17.992 nuovi casi su 179.800 tamponi effettuati e 674 vittime. La trasmissione dell’infezione sta riprendendo quota, come emerge dalla dichiarazione del presidente dell’Istituto superiore di sanità Brusaferro:

“Abbiamo un Rt che cresce e in alcune regioni cresce di più e supera l’1. Rt è il primo indicatore a muoversi e poi viene seguito da nuovi casi, ricoveri e decessi”.

Le regioni con Rt pari o superiore a 1 sono il Molise, il Veneto e la Lombardia. I valori più bassi sono stati registrati in Valle d’Aosta e Campania con 0.63.

Bollettino Covid del 18 Dicembre – Fonte: www.chedonna.it

Il decreto Ristori

Accanto alle restrizioni, il nuovo decreto prevede un intervento economico a favore dei lavoratori più sacrificati dalla stretta natalizia.

“Comprendiamo le difficoltà economiche e comprendiamo l’ulteriore sacrificio degli operatori coinvolti direttamente da queste misure. Siamo al loro fianco”, ha detto Conte.

Il provvedimento dispone 645 milioni per ristoranti e bar costretti alla chiusura. Il premier rassicura che ci saranno benefici anche per gli altri operatori.

Teresa Bellanova coglie la palla al balzo e non perde l’occasione per mettere in risalto i meriti di Italia Viva:

“Dopo la nostra sollecitazione, è stata accolta in Consiglio dei ministri la proposta di stanziare subito ristori per i bar e ristoranti che devono chiudere per effetto delle nuove misure del governo”.

In attesa del vaccine day

Fonte: www.vecteezy.com

Tra regali di Natale e panettoni, restiamo intanto in attesa del 27 dicembre, il vaccine day, cioè il giorno in cui avrà inizio la campagna vaccinale in alcuni Paesi europei, simbolo dell’unione dell’Europa nella lotta contro la pandemia. Come comunicato ieri da Domenico Arcuri durante l’incontro tra Governo e Regioni, in Italia, il 26 dicembre arriveranno allo Spallanzani 9750 dosi di vaccino Pfizer. Il giorno dopo raggiungeranno i punti di somministrazione delle Regioni. Le regioni che riceveranno più dosi per questa prima inoculazione sono la Lombardia con 1620 dosi, l’Emilia Romagna con 955, il Piemonte con 910 e il Veneto con 875.

Dal 28 avrà inizio  la distribuzione ordinaria. È previsto un invio alla settimana in quantità sufficiente alla somministrazione delle due dosi da assumere entro i termini stabiliti. Le prime dosi verranno spedite da Pfizer nei punti provvisti di celle frigo, necessarie per la conservazione del principio attivo del vaccino. Laddove non si è ancora attrezzati, le dosi saranno inviate nei presidi ospedalieri più vicini.

Non ci sarà un obbligo di vaccinazione. Verranno vaccinati per primi gli operatori sanitari e sociosanitari, gli ospiti e il personale delle residenze per anziani. Alcune settimane dopo la prima fase di vaccinazione, ci sarà il richiamo per i primi vaccinati e si inizierà a somministrare le dosi alle categorie più fragili.

La notizia del vaccine day in Europa e quella dell’approvazione della Fda americana, giunta nelle ultime ore, al vaccino di Moderna ci fanno sperare e sognare il momento in cui questo incubo avrà fine.  Fino a quel momento non possiamo non mantenere cautela e prudenza.

“Dobbiamo ancora rimanere concentrati, non abbassare la soglia di attenzione”, esorta il premier.

Chiara Vita

 

Lo Spirito del Natale: questione di cuore o di cervello anche in pandemia?

Il mese di dicembre, da tutti, viene inevitabilmente associato al Natale: si inizia a percepire un’atmosfera magica, di festa, di gioia, si incontrano i familiari e gli amici e si riscoprono valori importanti quali la solidarietà, la famiglia, la bontà. Se l’atmosfera natalizia di gioia mista a nostalgia è nota, ciò che potrebbe non esserlo è la localizzazione del famoso “Spirito del Natale” nel cervello umano.

Secondo Hougaar (ricercatore in neuroscienze), Lo Spirito del Natale si è diffuso, di generazione in generazione, sotto forma di un “fenomeno” noto da un punto di vista religioso e commerciale, ma non noto da un punto di vista neuro-biologico. A tale scopo, nel 2015, il ricercatore ed i suoi collaboratori condussero uno studio a Copenaghen in cui vennero coinvolti due gruppi:

  • Il primo conteneva 10 soggetti sani residenti a Copenaghen, che festeggiavano ogni anno il Natale,
  • Il secondo 10 soggetti sani, residenti nella stessa zona, che non celebravano le tradizioni natalizie.

L’obiettivo dello studio era l’esatta localizzazione dello Spirito Del Natale a livello corticale e dei meccanismi neuro-biologici coinvolti, motivo per il quale i due gruppi furono sottoposti alla metodica diagnostica della risonanza magnetica funzionale (Functional Magnetic Resonance Imaging, fMRI) mentre osservavano una serie continua di 84 immagini, mostrate per due secondi ciascuna. La serie era strutturata in modo tale da mostrare ad ogni singolo soggetto sei immagini consecutive aventi un tema natalizio, seguite da sei immagini consecutive non aventi un tema natalizio. Ciascun soggetto, inoltre, dopo essere stato sottoposto alla fMRI, veniva sottoposto ad un questionario contente una serie di domande per indagare sulle credenze, sulle tradizioni rispettate e sulle sensazioni avvertite durante il periodo natalizio.

LO SPIRITO DEL NATALE ESISTE DAVVERO NEL CERVELLO?

Lo studio dimostrò che nel gruppo dei soggetti amanti del Natale, secondariamente all’osservazione delle immagini natalizie, si attivavano delle aree cerebrali in modo molto più significativo rispetto al gruppo dei non amanti del Natale. Grazie a questi risultati, il gruppo di Hougaar identificò un network cerebrale del Natale, che corrispondeva a diverse aree cerebrali, quali:

  • Corteccia motoria primaria;
  • Corteccia premotoria sinistra;
  • Lobo destro inferiore;
  • Lobo parietale superiore;
  • Corteccia somatosensoriale primaria.

PERCHÉ QUESTE AREE CEREBRALI SONO COSI’ IMPORTANTI?

Studi precedenti hanno associato tali aree cerebrali alla spiritualità e al riconoscimento facciale delle emozioni.
Urgesi, noto psicologo e ricercatore in neuroscienze, nel 2000 aveva già dimostrato come i lobi parietali destri e sinistri giochino un ruolo fondamentale nell’autotrascendenza, ovvero il tratto di personalità che determina la propensione individuale alla spiritualità; mentre Balconi dimostrò nel 2013 come la corteccia premotoria esplichi un ruolo chiave per esperire emozioni condivise con altri individui, mettendo in atto gli atteggiamenti altrui e riflettendo lo stato emotivo altrui. Infine, Adolphs nel 2000 dimostrò che la corteccia somatosensoriale è indispensabile non solo per il riconoscimento facciale delle emozioni, ma anche per ricavare informazioni sociali in rapporto alle espressioni e ai volti altrui.

IL NATALE E ALTRE RISPOSTE NEURO-ENDOCRINE

Il Natale, se da un lato è la festa gioiosa per eccellenza, dall’altro riflette le abitudini stressanti della società moderna: le attività pre-natalizie innescano una risposta fisiologica nell’organismo con rilascio di adrenalina e cortisolo. Il secondo, l’ormone dello stress, esercita una profonda attività sull‘ippocampo, con successivo decremento della capacità di apprendere e ricordare nuove informazioni. Tuttavia, al di là dell’aspetto prettamente materialistico che potrebbe condurre il soggetto ad eventi stressanti, il Natale è per eccellenza il simbolo della famiglia: la sensazione di “calore” associata a questi momenti è dovuta in parte all’ossitocina, definita da molti studiosi l’ormone dell’istinto materno e dei legami umani.

LA PANDEMIA CI RUBERÀ’ IL NATALE?

il Natale è ormai alle porte, anche se i festeggiamenti saranno differenti rispetto a quelli degli anni passati. Se da un lato è indispensabile evitare un aumento dei contagi, dall’altro bisogna considerare le conseguenze devastati a livello psichiatrico: l’isolamento esacerberà i disturbi di ansia e i disturbi depressivi maggiori, tanto da considerare questo periodo una vera e propria “emergenza psichiatrica“.

Come dimostrato in uno studio condotto su 402 pazienti al San Raffaele di Milano nei mesi scorsi, i pazienti con una precedente diagnosi di patologia psichiatrica sono peggiorati ed il 56% dei partecipanti allo studio ha manifestato almeno uno di questi disturbiin proporzione alla gravità dell’infiammazione durante la patologia:

  • disturbo post-traumatico da stress nel 28% dei casi;
  • depressione nel 31%;
  • ansia nel 42%;
  • insonnia nel 40%;
  • sintomatologia ossessivo-compulsiva nel 20%.

Sono state riscontrate ripercussioni psichiatriche meno gravi nei pazienti ricoverati in ospedale rispetto ai pazienti ambulatoriali. In generale, infatti, le conseguenze psichiatriche da COVID-19 possono essere causate sia dalla risposta immunitaria al virus stesso, sia da fattori di stress psicologico come l’isolamento sociale, la preoccupazione di infettare gli altri e lo stigma.

 COSA CONSIGLIANO GLI ESPERTI?

Secondo molti psichiatri, i festeggiamenti (nel limite delle norme imposte dal governo) sono un fattore prognostico positivo nel contesto della cosiddetta “ansia da pandemia”; anche la programmazione delle vacanze natalizie rappresenta un ponte tangibile tra il presente, incerto ed angosciante, ed il futuro.

Caterina Andaloro

Bibliografia

  • Adolphs, R., Damasio, H., Tranel, D., Cooper, G., Damasio, A.R. (2000). A role for somatosensory cortices in the visual recognition of emotion as revealed by three-dimensional lesion mapping. Journal of Neuroscience, 20 (7), 2683-2690
  • Balconi, M., Bortolotti, A. (2013). The “simulation” of the facial expression of emotions in case of short and long stimulus duration. The effect of pre-motor cortex inhibition by rTMS. Brain and Cognition, 83, 114-120.
  • Hougaard, A., Lindberg, U., Arngrim, N., Larsson, H.B.W., Olesen, J., Amin, F.M., Ashina, M., Haddock, B.T.  (2015). Evidence of a Christmas spirit network in the brain: functional MRI study. TheBMJ, 351:h6266.
  • Urgesi, C., Aglioti, S.M., Skrap, M., Fabbro, F. (2010). The spiritual brain: selective cortical lesions modulate human self-transcendence. Neuron, 65 (3), 309-319

 

Natale anti Covid: pronti per la campagna di vaccinazione e nuove restrizioni in arrivo

Le numerose scene di assembramenti a cui abbiamo assistito nell’ultimo fine settimana e l’aumento del rapporto tamponi-positivi sarebbero le cause di una rinnovata necessità da parte del Governo di imporre nuove misure restrittive in vista delle festività natalizie.

La riunione con le Regioni 

Già nella prima mattinata di oggi si è svolta la riunione con le Regioni, alle 12.30 quella con i capi delegazione. Alla prima presenti anche il ministro della salute Roberto Speranza, che ha ricordato l’efficacia dei risultati nelle zone rosse a discapito di quelle gialle. Presenti anche il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri e il direttore della Protezione civile, Angelo Borrelli. Ferma la posizione del presidente degli Affari regionali Boccia:

“La decisione che si aspetta riguarda tre giorni, ovvero 25, 26 e 31 dicembre, tutto il resto del periodo è già sottoposto a prescrizioni molto chiare. Ritengo che dalle giornate prefestive fino al 6-7 gennaio sia più utile chiudere per tutti. Vogliamo chiudere il più possibile. La mia posizione e quella di Speranza sono note, vogliamo condividerle con le Regioni.”

Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise, Marche sono favorevoli alla posizione del governatore del Veneto Zaia che, nel corso della riunione, ha richiesto la zona rossa per tutta Italia fino all’Epifania tuonando: “Se non lo fa il governo, lo facciamo noi”. Continua poi: “Se non chiudiamo tutto adesso ci ritroveremo a gennaio a ripartire con un plateau troppo alto”. Posizione condivisa anche da Speranza e Boccia.

Gli assembramenti verificati negli ultimi giorni nelle maggiori città italiane hanno fatto preoccupare i vertici del Governo che stanno discutendo su ulteriori misure restrittive in vista delle vacanze natalizie. Fonte: Corriere.

Il Comitato tecnico scientifico

La linea di massima sicurezza rimane prerogativa fondamentale anche per il Comitato tecnico scientifico che tuttavia, nel documento presentato stamane, ribadisce la responsabilità della politica nella decisione ultima da compiere. Agostino Miozzi, medico e coordinatore del Cts in un’intervista al Messaggero afferma: “Bisogna capire che non esiste rapporto familiare sicuro, che un tampone negativo non basta per dare sicurezza sulla contagiosità”.

Alla luce di quanto affermato, Conte non ha lasciato dubbi sulle modifiche ulteriori da apportare in vista del Natale, rassicurando su un nuovo piano anti-Covid già predisposto.

“Il sistema delle regioni colorate sta funzionando, abbiamo evitato un lockdown generalizzato come in Germania. Con misure calibrate e ben circoscritte stiamo reggendo bene questa seconda ondata” ha osservato il Premier.

Le ipotesi: zona rossa o arancione?

Diverse le ipotesi sul tavolo. Il Governo potrebbe optare per un mini-lockdown dal 24 dicembre al 7 gennaio oppure solo nei giorni festivi (24-25-26-31 dicembre, 1-5-6 gennaio) sul modello del lockdown tedesco.

Nessuna decisione ufficiale è stata ancora presa. Alle 12.30 vertice di maggioranza per rivedere le soluzioni riguardo gli spostamenti tra piccoli comuni nelle giornate del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio. All’incontro assente Italia Viva per via di un incontro della ministra Bellanova, che rientrerà solo in serata da Bruxelles dopo una conferenza sul Made in Italy agroalimentare.

Chiaro il punto di vista di Renzi che si dice pronto a sostenere le decisioni di governo purché si diano chiare e immediate disposizioni ai cittadini.

Sul vaccino

L’importanza “di essere pronti con i piani regionali” garantisce, secondo Speranza, anche la via più veloce verso la somministrazione del vaccino che, rispetto alle valutazioni fatte in precedenza, è pronto a partire addirittura con alcuni giorni di anticipo. Il ministro della Salute sui social afferma:

“Quella del vaccino covid è la sfida più importante dei prossimi mesi. L’Italia ha sempre lavorato perché il percorso di approvazione di Ema fosse al tempo stesso rigoroso, trasparente e veloce. È una buona notizia che tale processo possa completarsi già prima di Natale. Significherà che avremo finalmente a disposizione un vaccino efficace e sicuro. Ho proposto, insieme ai ministri di altri 7 Paesi Europei, tra cui Francia e Germania, che le vaccinazioni partano lo stesso giorno già nel mese di dicembre. Ci vuole ancora cautela e prudenza nei prossimi mesi, finché non avremo raggiunto una copertura vaccinale sufficiente, ma la strada è giusta e finalmente si vede la luce in fondo al tunnel”.

Il ministro della salute Roberto Speranza
“Finalmente si vede la luce in fondo al tunnel” afferma Roberto Speranza in un post Facebook dopo la notizia sui vaccini. Fonte: IVG.it

Segnali positivi anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante l’intervento alla plenaria del parlamento europeo: “Iniziamo quanto prima con la campagna di vaccinazione insieme, noi 27, iniziamo lo stesso giorno”. Continua poi il portavoce della commissione europea: “La Commissione è pronta a sostenere un inizio della vaccinazione nello stesso momento per tutti gli stati membri. Se l’Ema dà la sua raccomandazione positiva il 21 dicembre, la Commissione farà in modo di dare l’autorizzazione in due giorni ed è in contatto permanente con i Paesi membri per lanciare la campagna di vaccinazione il prima possibile”.

Alessia Vaccarella

 

Comunità di Sant’Egidio: “Se non tu, chi?”. L’appello dei volontari.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di due collaboratrici di UniversoMe, volontarie della Comunità di Sant’Egidio e studentesse della facoltà di Filosofia dell’Università di Messina.

Sporchi, ubriaconi, pericolosi, violenti, reietti, fastidiosi mendicanti, untori. Non è così, d’altronde, che si definiscono coloro che vivono per strada? Coloro che ogni notte vivono in una casa fatta di coperte e cartoni, in una casa così fatiscente da non poter dare né riparo né calore, custodendo in quel loro unico bagaglio un pezzo della propria storia identitaria, un frammento del loro essere umani. Realtà come queste a Messina ne esistono tante, anche più di quanto si possa pensare. E no, non le troverete solo nelle zone periferiche, come da immaginario collettivo, ma soprattutto nel pieno centro cittadino: propriamente ai margini delle strade, negli anfratti più bui e riparati, tra i grandi palazzi del regno della movida.

Giovanni era uno di loro, un inutile barbone, uno scarto, un signor nessuno come, fuor da ogni moralismo, verrebbe socialmente percepito. Non è in fondo così che chiameremmo un uomo totalmente improduttivo, un ingombrante peso per una società capitalista e performante come la nostra? È certamente vero, da una prospettiva esclusivamente materialista ed efficientista ogni vita umana vale ed è ciò che produce. Eppure, se non si vuole appiattire l’esistenza alla mera effettualità, bisogna credere che esista un diverso modo di considerare antropologicamente la vita, un senso che mi fa comprendere che la vita umana ha un suo valore costitutivo, che non può e non deve identificarsi con il ruolo che socialmente si investe. È così che noi vogliamo invitarvi a guardare alla vita dei tanti poveri, dei tanti Giovanni, dei tanti ultimi che forse troppe volte abbiamo incontrato per strada senza mai realmente vedere. La strada mi fa capacitare del fatto che nell’essere autenticamente uomini si dà l’incontro con l’altro, altro a cui devo dare un volto, un nome, una storia familiare, un’origine, un senso. Fare questo, approssimarsi con amorevole delicatezza all’altro, mi permette di incontrare donne e uomini come Giovanni, che nella miseria e nel dolore più inimmaginabili mi insegnano ad essere grato, di quella gratitudine pura di cui, nella quotidianità reiterata, raramente si fa esperienza.

Servizio per i senzatetto

Giovanni è stato ucciso con undici coltellate per poi essere bruciato. Lo scopo? Rubargli 650 euro di pensione. La sua vita: inesistente. La sua morte: inesistente. Eppure, noi giovani della Comunità di Sant’Egidio di Messina quello sguardo, quel sorriso, come quelli di ciascun senzatetto, non lo dimentichiamo. Come si può dimenticare l’esistenza di chi ti ha donato la straordinaria possibilità di credere nel bene? È quest’unico senso a muoverci, a spingerci ogni venerdì a preparare un pasto e una bevanda calda da portare, insieme con coperte, vestiti, parole amiche e sorrisi a chi non ha la fortuna di fare ritorno ogni sera al proprio posto sicuro. Esporsi a queste realtà, toccando con mano la sofferenza dell’altro che, seppur apparentemente non mi riguarda, in realtà mi chiama direttamente in causa, è tutt’altro che semplice. Si tratta di un dolore che mi sconvolge, che mi investe con tutta la sua irruenza e verità, ma che al contempo mi spinge a rispondere con l’azione, a non restare annichilito, a non essere indifferente. In molti casi, infatti, ciò che viene richiesto è un aiuto concreto, un supporto per coloro che hanno difficoltà, anche “banalmente”, seppur così banale non è, a mettere un piatto in tavola. Noi, come la maggior parte di voi che state leggendo queste parole, non abbiamo esperito cosa significhi sprofondare nella miseria, nella disperazione e tutto questo perché noi non abbiamo scelto, così come loro, dove venire al mondo, di chi essere figli, a quale ceto sociale appartenere. Vi sarete chiesti, almeno una volta nella vita, il perché. Perché? Per un insulso gioco della sorte, del caso: noi siamo nati dalla parte fortunata del mondo. E allora, cosa fare? Godere beatamente di questa agiatezza non scelta senza mai chiedersi: “perché proprio a me e non a loro?”. Questa domanda noi volontari ce la siamo posta e ce la poniamo, ce la poniamo ogniqualvolta doniamo il nostro tempo al servizio dell’altro, ogniqualvolta proviamo rabbia, frustrazione e un senso di impotenza dinnanzi a tutto questo male senza senso. Farsi inghiottire da un pessimismo sempre più imperante e arrestarsi in un gelido nichilismo non è per noi la soluzione. Forse saremo degli illusi, dei sognatori, ma ci piace pensare che il bene sia diffusivo, che ogni singola azione umana sia una goccia essenziale nel grande oceano del bene.

Preparazione dei pacchi spesa

Grazie all’aiuto di tanti, noi volontari della Comunità di Sant’Egidio di Messina ci impegniamo ad agire attivamente sul territorio, affinché si possa creare insieme una catena umanitaria. Le nostre attività coinvolgono tutte le fasce sociali, dal più grande al più piccolo, dai senzatetto alle famiglia in difficoltà, affinché nessuno sia mai lasciato solo. La scuola della pace, che a Messina si trova presso la sede della Comunità di Sant’Egidio a Camaro, è una realtà familiare che accompagna il bambino nel suo percorso scolastico e umano. È una scuola solidale, aperta agli altri, fondata sull’integrazione e sul dialogo, con l’intento di promuovere l’inclusione nelle differenze. Nessuno infatti deve essere isolato, nemmeno gli anziani, che vengono spesso abbandonati in istituti o lasciati da soli nelle proprie case. Per questa ragione la Comunità di Sant’Egidio dona loro una presenza amica, attenta ai bisogni e alle necessità di ciascuno. Soprattutto in questo difficile momento storico, in cui il rischio dell’isolamento è sempre più prossimo, il nostro obiettivo è quello di continuare ad esserci anche attraverso mezzi alternativi. I volontari della Scuola della pace, ad esempio, aiutano i bambini nello svolgimento dei compiti scolastici mediante le videochiamate. E ancora, si intrattengono contatti con gli amici anziani attraverso chiamate telefoniche, interessandosi al loro stato attuale e cercando di comprendere di cosa possano avere bisogno. La pandemia ha inoltre piegato economicamente molte famiglie, che si sono rivolte alla Comunità di Sant’Egidio per ricevere un pacco spesa mensile.  Di fronte a queste difficoltà noi volontari stiamo cercando, in questi mesi, di accogliere e soddisfare tutte le richieste, per quanto sempre più numerose.

Raccolta fondi per il Natale

Quest’anno, come tutti, anche la comunità di Sant’Egidio non potrà festeggiare il Natale come era solita fare, organizzando il grande pranzo con tutti i suoi amici. Eppure, nonostante la situazione totalmente inusuale, noi non vogliamo rinunciare a far sentire la nostra presenza anche se con modalità nuove. Cercheremo, difatti, di raggiungere tutti attraverso la distribuzione itinerante del pranzo e di un regalo, un piccolo dono destinato non soltanto ai bambini, ma a tutti. Certamente comprenderete quanto sia complesso riuscire in quest’impresa, sia economicamente sia logisticamente. Per questo motivo, certi di ottenere un buon riscontro, vogliamo invitarvi a partecipare attivamente a questo grande progetto. Ognuno, secondo le sue possibilità, potrà aiutare contribuendo alla raccolta fondi organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio Sicilia, al fine di coprire l’intero territorio regionale. Inoltre, saremmo grati se qualcuno volesse donarci beni di prima necessità, quali prodotti alimentari e coperte, molto richieste durante i freddi mesi invernali. È poi certamente ben accolto chiunque voglia direttamente partecipare a queste attività, offrendo il suo tempo, la sua presenza, il suo affetto.

Se siete ancora alla ricerca del motivo che vi spinga a fare attivamente, ad esserci, a donare il vostro tempo e le vostre energie, provate, anche soltanto per un istante, a chiedervi: “se non io, chi?”

Il Natale in tempo di pandemia di Sant’Egidio in Sicilia

Cristina Alessi

Giusy Mantarro

Natale col Covid, inizia la trattativa tra Stato e Regioni

Atteso un nuovo confronto fra Stato e Regioni per fare il punto sulla gestione del periodo natalizio. Sul tavolo delle trattive tra Stato e regioni le misure che con molta probabilità rientreranno nel prossimo DPCM. Il precedente decreto scadrà giorno 3 dicembre e tutti si aspettano di conoscere già nel fine settimana le modalità con cui affrontare un periodo tanto importante quante delicato come quello di Natale. Dopo la stretta delle scorse settimane e i primi timidi risultati positivi nella curva dei contagi il rischio dell’ennesima ondata incombe sulle necessità dei cittadini e, soprattutto, dei commercianti e dei ristoratori.

fonte: Governo.it

Le richieste delle Regioni

Uno dei punti su cui le regioni maggiormente puntano è quello di mantenere i ristoranti aperti anche la sera di Natale, Santo Stefano e, magari, nei giorni più caratteristici. Proposta che certamente mal si concilia con il coprifuoco fissato alle 22 e con la chiusura dei locali alle 18. Secondo il presidente della Liguria Giovanni Toti “nei giorni delle prossime festività i ristoranti debbano poter rimanere aperti anche la sera, perché già hanno sofferto tanto”.

Il governo ribadisce la volontà di mantenere, se non estendere di un’ora (dalle 22 alle 6), il coprifuoco anche nella notte di Natale e Capodanno. Discorso diverso per gli orari dei negozi: tra le proposte anche la possibilità di chiudere due o tre ore prima della mezzanotte.

 

(fonte: Libero Quotidiano)

“È chiaro che se c’è un coprifuoco penso che vada rispettato per tutti. Se c’è un coprifuoco c’è un coprifuoco.”, aggiunge, “È una norma già vigente e penso che vada confermata ancora. È una delle norme che ci ha consentito in queste settimane di iniziare quel percorso graduale e faticoso che ci consentirà di piegare la curva. Quindi io penso proprio di sì” afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza, in diretta da “Live Non è la D’Urso” su Canale5.

 

 

 

La questione su cui però verterà maggiormente il dibattito sarà la mobilità tra regioni. Il Presidente della Regione Sicilia Musumeci, e il suo braccio destro Ruggero Razza, propongono, al fine di garantire il ricongiungimento delle famiglie siciliane con i parenti residenti nel resto d’Italia, un via libera al rientro ma con tampone. Il tampone verrebbe effettuato o 72 ore prima del viaggio e mostrato all’arrivo, oppure direttamente allo sbarco. “Forse una maggiore rigidità può essere giusta nei confronti di chi rientra da altri Stati, visto che all’estero ci sono ancora aree in cui i controlli sono insufficienti”, prosegue l’assessore Razza. Sul fronte interno, invece, Musumeci vorrebbe adottare delle misure che scoraggino gli spostamenti in città e tra città siciliane.

Ma da Roma l’ipotesi palermitana non piace. Trapela l’indiscrezione che il governo voglia limitare i ricongiungimenti familiari per Natale, consentendo i viaggi esclusivamente fra le Regioni gialle e solo fino al 18 dicembre per poi chiudere tutto fino al termine delle festività.

Ulteriore argomento di confronto riguarderà la scuola. La volontà è quella di riaprire le classi dopo l’Epifania, ma non è esclusa la possibilità di ridurre, o addirittura sospendere, la didattica a distanza per le scuole superiori già a dicembre. Quest’ultima idea però pare non essere condivisa da nessun governatore regionale, ad eccezione di Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni.

 

fonte: TGCom24

Il Consiglio (dei Ministri) per un Natale più sicuro

 

Per il ministro Speranza la parola chiave è prudenza, per tutelare “noi e i nostri cari” ma è anche “una forma di rispetto per i medici, infermieri e operatori sanitari che rischiano la vita per curarci”. Numerosi sono gli interrogativi, tra questi il numero di persone da ospitare. “Già oggi c’è una forte raccomandazione del governo a non portare persone a casa che non siano conviventi, ed è già vigente. Nei prossimi giorni approveremo un nuovo Dpcm dove daremo anche risposta formale a queste domande e naturalmente ci sarà anche un momento di confronto. Il messaggio è molto chiaro, spostarsi solo se necessario, stare a casa e ridurre il più possibile il numero dei contatti fra persone”.

Sulla medesima linea il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Difendere a spada tratta il coprifuoco alle 22, “che ha funzionato per ridurre i contagi, e dovranno passare sul mio corpo per posticiparlo”.

Il tavolo delle discussioni è atteso per martedì quando il consiglio dei ministri si riunirà per pianificare i lavori.

 

Manuel De Vita

Natale sul lago di Ganzirri: un presepe unico nel suo genere

Non molto tempo fa, noi di UniVersoMe avevamo provato a “fare il punto della situazione” riguardo il Natale a Messina in questo breve articolo; da allora alcune cose sono cambiate, fortunatamente in meglio: la pista di ghiaccio a piazza Cairoli è stata riaperta e nuovi addobbi hanno ridato la giusta luce che il cuore pulsante del centro cittadino merita durante questo periodo festivo.

Ma abbiamo lasciato volutamente a parte l’oggetto di questo breve pezzo: il Presepe sul lago di Ganzirri è ormai giunto alla sua 5ª edizione, in contrasto con la grande variabilità che ha caratterizzato le iniziative messinesi, confermandosi una delle attrazioni caratteristiche che la nostra città può offrire.

©Antonio Nuccio – Presepe sul lago, 2019

Ho avuto il piacere di fare una chiacchierata con uno dei ragazzi che da ormai 10 anni si occupa di valorizzare la zona di Ganzirri, Nicolò Donato. Nicolò si è dichiarato sin da subito grande amante dei presepi: da questa passione nasce l’idea di combinare tradizione natalizia e caratteristiche del territorio. Grazie al sostegno di numerosi commercianti messinesi e alla partecipazione della parrocchia San Nicolò di Bari, sarà possibile recarsi sulle sponde del Lago Grande per osservare questa particolarissima rappresentazione della natività fino al 6 Gennaio.

Fonte: pagina Facebook “Presepe sul lago – Ganzirri”

Il presepe è situato a bordo della feluca, tipica imbarcazione dello stretto: ancora oggi è usata a Ganzirri per portare San Nicola in processione, durante la festa del patrono in agosto.

Ciò che mi ha colpito maggiormente, oltre alla peculiare “contraddizione” tra natività classica e il panorama lacustre, è la ricchezza di iniziative che ruotano intorno alla rappresentazione. Il gruppo volontario di parrocchiani che ha organizzato l’iniziativa non si è infatti limitato ad allestire il presepe, ma è riuscito a offrire un calendario pieno di eventi per i cittadini.

Tutto è iniziato giorno 8 dicembre, come da tradizione, con l’inaugurazione e la benedizione dei bambinelli: ogni cittadino è stato invitato a portare il bambinello del proprio presepe per accogliere la benedizione di Padre Antonello, parroco della chiesa San Nicolò di Bari.

Domenica 15 è stato invece allestito un vero e proprio Villaggio di Natale a piazza Cutugno, con tanti spazi ricreativi per bambini, tombolate e mercatini: a conclusione dell’iniziativa si è svolto in chiesa un concerto di zampognari, al quale ha partecipato anche il sindaco De Luca.

Fonte: pagina Facebook “De Luca Sindaco di Messina”

Alla vigilia, dopo la messa delle 23, una breve processione accompagna il parroco fino a una piccola barca, grazie alla quale Padre Antonello deposita nel presepe il Bambin Gesù, sempre sulle classiche note della zampogna. Un gesto tipico della tradizione natalizia, che tantissimi cittadini compiono ogni anno nelle proprie abitazioni, assume così anche carattere di condivisione tra i numerosi partecipanti.

Infine, il 26 dicembre e il 6 gennaio il presepe prenderà letteralmente vita: i personaggi inanimati saranno sostituiti da volontari che hanno deciso di rendere realmente unica questa bella rappresentazione. L’arrivo dei Magi su una barchetta completerà la storia della natività.

©Antonio Nuccio – Presepe sul lago, 2019

Mi ha fatto particolarmente piacere constatare come ci sia ancora una parte della popolazione messinese che si spende in prima persona per creare un senso di appartenenza, di comunità, in un contesto che spesso -purtroppo- offre poco dal punto di vista delle iniziative volte a coinvolgere non soltanto i residenti, ma anche i numerosi turisti che si recano nella nostra città.

Quest anno, Nicolò ha lasciato spazio ai due organizzatori Antonino Ingemi e Orietta Arena, che insieme a tanti altri collaboratori hanno reso possibile la realizzazione del presepe. Tuttavia, mi ha confessato quale sarebbe il suo desiderio per i prossimi anni: realizzare una vera e propria piattaforma sul lago, in modo tale da permettere ad ogni cittadino di raggiungere in barca il presepe.

Nell’attesa che questo desiderio diventi realtà, siamo tutti invitati a passare il Natale sulle sponde del lago di Ganzirri!

Emanuele Chiara

 

Alla realizzazione del presepe hanno contribuito Maurizio Panetta, Giuseppe Donato, Orazio Albeggo, Andrea Arena e Tanina Scimone.

Immagine in evidenza: © Antonio Nuccio – Presepe sul lago, 2019.