Perché siamo attratti dai narcisisti?

Si dice spesso che il narcisista è come un vampiro capace di risucchiare tutto ciò che di buono c’è nell’altro. Inganna, manipola, umilia. Ma allora perché ne siamo così attratti?

Disturbo Narcisistico di personalità: quadro clinico

Il Disturbo Narcisistico fa parte dei Disturbi di Personalità del Cluster B: appartengono a questo gruppo individui che appaiono emotivi, melodrammatici, imprevedibili. Il termine “narcisismo” deriva dal mito di Narciso. La leggenda greca, infatti, narra che questo personaggio si innamorò della sua immagine riflessa nell’acqua, rifiutando l’amore della ninfa Eco. Gli individui affetti da Disturbo Narcisistico hanno un’idea irrealistica e grandiosa di sé e si pongono mete molto elevate; nello stesso tempo non presentano empatia nei rapporti interpersonali e sono indifferenti ai sentimenti altrui, ma si aspettano dagli altri un trattamento speciale. Sono ipersensibili alle critiche, desiderano essere continuamente gratificati, traggono scarso piacere dalle proprie attività e spesso provano tristezza, indifferenza e noia.

E’ già noto che la grandiosità del Sé compensa una scarsa autostima. Questi pazienti sono preoccupati da fantasie di grandi successi, di essere ammirati per la loro travolgente intelligenza o bellezza e influenza. Sentono di dover socializzare solo con altre persone altrettanto speciali e di talento come loro, non con la gente comune. Questa associazione con persone straordinarie è utilizzata per sostenere e migliorare la loro autostima.

Tipi di narcisismo

Il primo a parlare di narcisismo fu Freud che lo identificò semplicemente come una fase di sviluppo del bambino. In seguito alcuni studi hanno portato a definire il narcisismo come una patologia derivante da genitori anaffettivi o passivo aggressivo: per difendersi da questa condizioni i figli tendono a sviluppare una visione grandiosa di loro stessi. Negli anni ’90 il dottor Paul Wink identificò due tipologie di narcisisti i narcisisti covert ed overt. Questi due tipi di narcisisti si differenziano per la modalità con cui si manifestano le idee di grandiosità.

Il narcisismo overt si caratterizza per la manifestazione aperta della grandiosità, ad esempio è presente un forte desiderio di mostrarsi, mentre il covert appare ipersensibile e ansioso, timido e insicuro. In quest’ultimo caso la grandiosità non è manifesta, ma coltivata soprattutto nelle fantasie della persona. In entrambe le tipologie, la depressione può insinuarsi prepotentemente e accompagnare tutte quelle dinamiche psicologiche legate alla stabilità dell’immagine di sé. ll trattamento per l’NPD consiste principalmente nella psicoterapia. Non esistono farmaci per il trattamento della patologia, ma si possono utilizzare nel caso in cui si manifesta anche una forma depressiva.

Come manipola il Narcisista?

BREADCRUMBING: letteralmente “briciole di pane”. Il breadcrumbing in psicologia rimanda al comportamento di chi lascia briciole d’amore:

  • attirando l’altro a sé tramite comportamenti ambigui
  • non lasciando trasparire apertamente le proprie intenzioni
  • tenendo l’altro legato alla relazione senza però alcuna possibilità di progettualità futura.

GASLIGHTING: L’obiettivo è quello di indurre la vittima a dubitare di se stessa, della sua memoria e delle sue stesse sensazioni. Frasi tipiche sono:

  • «Non ho detto così, hai capito male»
  • «Non ti ricordi mai come sono andate le cose»
  • «Fatti curare! Perché continui a dire bugie»

Il gaslighting conduce rapidamente al crollo psicologico, perché, per tentare di trovare una spiegazione logica la vittima ne rimarrà sempre più intrappolata.

GHOSTING: Fare ghosting è una modalità di violenza psicologica che significa chiudere una relazione sparendo come un fantasma senza dare spiegazioni.

HOOVERING: ri-adescamento e riaggancio della vittima, il narcisista torna a farsi vivo anche dopo molto tempo. Lo farà in maniera indiretta con una scusa, come una ricorrenza (es. auguri di Natale o di compleanno) o mettendo like/commenti sui social o visualizzando tutte le stories della vittima.

Così facendo il narcisista potrà verificare se sei ancora lì ad aspettarlo e quali sono le mosse necessarie per farti cadere nuovamente nella sua trappola.

Le vittime di un narcisista

Le vittime scelte dal narcisista sono normalmente persone che soddisfano le loro mancanze e la loro necessità di grandezza, attraverso comportamenti complementari ai loro utili al raggiungimento di questo scopo. Tra questi troviamo:

1. Il salvatore

Il modo di dire “sindrome da crocerossina” potrebbe rappresentare perfettamente questa caratteristica comportamentale: persone cresciute prendendosi cura degli altri e che si sentono in dovere di salvare gli altri.

2. Mancanza di una relazione solida familiare

Può capitare che i genitori siano così presi dalla relazioni di coppia o dallo scorrere degli eventi esterni alla famiglia che non prestino attenzione ai messaggi del loro figlio. Quando ci si trova in nuove situazioni familiari e sociali (che sia un divorzio, l’arrivo di un nuovo componente in famiglia, ecc)  è importante che un genitore stia accanto al figlio per fargli capire la situazione e perché prenda coscienza di sé stesso, si senta amato e impari ad amare sé stesso.

3. Pensi di aver bisogno di essere salvato

Questo atteggiamento riguarda quelle persone che si sentono incapaci da uscire dalla situazione in cui si trovano e che cercano un supereroe per sistemare le cose e che pensano di aver bisogno di essere salvati.

4. Madre o padre narcisista

Se si è stati cresciuti da un padre o una madre narcisista è molto facile finire nello stesso modello relazionale che conosciamo: ovvero un ambiente svalutante e violento, in cui l’amore ha poco spazio.

5. L’empatico e il narcisista

Un altro caso classico di persone che attraggono i narcisisti è quello delle persone empatiche. La persona empatica, ascoltatrice e attenta, che si preoccupa degli altri e li consola, che tende ad essere tollerante e compassionevole, potrebbe destare molto interesse nelle persone narcisiste.

Per poter difendersi dagli attacchi di un narcisista è innanzitutto necessario riconoscerlo ed in seguito evitarlo, non avendo alcun contatto con lui/lei.

Carmen Nicolino

FONTI:
https://www.serenis.it/articoli/come-guarire-narcisismo-patologico/
https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-psichiatrici/disturbi-della-personalit%C3%A0/disturbo-narcisistico-di-personalit%C3%A0
https://lamenteemeravigliosa.it/siamo-attratti-dai-narcisisti-perche-succede/
https://www.guidapsicologi.it/articoli/perche-attiro-sempre-le-persone-narcisisteidentikit-del-partner-ideale
https://nardonechiara.it/art/glossario-del-narcisista.html

MANUALE DI PSICHIATRIA E PSICOLOGIA CLINICA-IV EDIZIONE

Manuale di psichiatria e psicologia clinica – IV Edizione

Dagli studenti per gli studenti: Il narcisismo e l’io deviante

Nella normalità del sano amor proprio che tutti gli esseri umani dovrebbero avere ci si può imbattere in soggetti che, a causa di un disturbo del senso di sé che si riflette nelle relazioni , tendono ad amarsi in maniera egocentrica, talvolta fino a provare indifferenza nei confronti delle condizioni altrui.
Si tratta di quello che noi definiamo Narcisismo.

Indice dei contenuti

  1. Narciso nel mito 
  2. Il narcisismo: uno tra i più importanti disturbi della personalità
  3. Dalle prime considerazioni psichiatriche all’interpretazione di Freud
  4. Narcisismo primario e secondario
  5. Narcisismo sano e patologico
  6. Diagnosi e trattamento terapeutico

Narciso nel mito

“Io ho bisogno che qualcuno abbia bisogno di me, ecco cosa. Ho bisogno di qualcuno per cui essere indispensabile. Di una persona che si divori tutto il mio tempo libero, il mio ego, la mia attenzione. Qualcuno che dipenda da me. Una dipendenza reciproca. Come una medicina, che può farti bene e male allo stesso tempo”.

-Chuck Palahniuk

Narciso dipinto da Caravaggio. Fonte

Nelle Metamorfosi di Ovidio appare per la prima volta la figura di Narciso. Ciò che oggi è conosciuto come un fiore, che nel mito emergeva dall’acqua, diventa simbolo della bellezza di Narciso impossibilitato a toccare la propria immagine di cui si era perdutamente innamorato.
Il mito propone il tema complesso della mancanza di autostima, che è al centro anche del disturbo di cui parleremo.

Il narcisismo: uno tra i più importanti disturbi della personalità

La psicologia clinica, individua nel soggetto una ferita radicale nella propria identità, un’impossibilità di trovare una risposta alla domanda che tutti ci poniamo: “chi sono io e cosa ci faccio qua?“. Questa ricerca è condotta nella più profonda solitudine che genera un distacco dal mondo e che determina l’incapacità di amare, un vero e proprio blocco affettivo.

È proprio la perdita delle proprietà cognitive, affettive, emotive e comportamentali a determinare un disturbo della personalità, che non permette al soggetto di riconoscersi nella realtà del proprio Io, ma che mira all’esaltazione autoreferenziale di sé.

Essendo tutto ciò dannoso, l’individuo tenta, attraverso dei meccanismi di difesa, di mettere da parte le pulsioni e le esperienze che hanno come oggetto di desiderio l’Io corporeo. Tutte queste sedimentazioni creano una struttura cognitiva, dentro cui il soggetto si inserisce.

Il narcisismo spiegato. Fonte

Dalle prime considerazioni psichiatriche all’interpretazione di Freud

Una prima interpretazione del narcisismo viene proposta dallo psichiatra H. Ellis per descrivere un aspetto patologico della vita sessuale legato all’autoerotismo, oggettualizzazione sessuale del proprio corpo, fonte di desiderio e di piacere.
Successivamente lo psichiatra H. Nacke utilizzerà il termine riferendosi alle perversioni sessuali: disturbi che il soggetto è consapevole di avere e di cui però ne è appagato. 

Freud, in un primo momento, riprese questa tesi in riferimento alla scelta oggettuale degli omosessuali: infatti, studiando l’infanzia di Leonardo Da Vinci, trovò che era presente un meccanismo per cui l’investimento libidico, che porta alla scelta omosessuale, era dovuto alla fissazione sui bisogni erotici della madre nella cui figura il bambino si era identificato al punto da assumerla come modello a somiglianza della quale scegliere l’oggetto dell’amore.

Un’altra interpretazione fu quella secondo cui il narcisismo è il completamento libidico dell’egoismo della pulsione di autoconservazione dell’uomo; non viene dunque considerato come una condizione psicopatologica, ma come un carattere appartenente in maniera diversa a tutti gli uomini, una struttura sviluppatasi all’origine della formazione dell’Io a cui si legano le pulsioni prima caotiche e disorganizzate.

Narcisismo primario e secondario

Con la costruzione della seconda topica (Es, Io, Super-Io) Freud ovviò ad una distinzione tra due forme di narcisismo:

  • il primario è legato alla prima fase dello sviluppo del bimbo, che immerso nell’ “onnipotenza del pensiero”, assume il proprio Io corporeo come oggetto d’amore, mentre gli oggetti esterni esistono solo per soddisfare le pulsioni stesse (si fa riferimento alla libido narcisistica);
  • il secondario si sviluppa nella fase genitale a causa del fallimento del narcisismo primario nel tentativo di ricostruire l’illusione di completezza, di sicurezza e di piacevolezza. Incapace di soddisfare le proprie fantasie, il soggetto rivolge l’energia libidica verso un oggetto esterno, che al tempo stesso viene controllato come fosse il proprio Io; dunque il bambino trasforma la libido dell’Io in libido oggettuale (i primi oggetti d’amore sono i genitori a causa dello sviluppo nel piccolo di incestuose fantasie edipiche che nel più dei casi svaniscono nella crescita).

Pertanto nella teoria di Freud, libido narcisistica e libido oggettuale sono diversamente proporzionali: maggiore è l’interesse verso se stessi, meno energia è disponibile per l’attaccamento agli altri.

Raffigurazione del narcisismo primario. Fonte

Narcisismo sano e patologico

Nel “Narcisismo di vita, narcisismo di morte” André Green ha messo in luce gli aspetti negativi del narcisismo quali incapacità di amare, di coltivare le proprie risorse e di vivere una vera soddisfazione nel raggiungimento di un qualche risultato.

Tra le varie configurazioni patologiche, la più nota è quella descritta da Green come Il complesso della madre morta (definito “lutto bianco”): non si tratta di un lutto reale, ma di una depressione materna insorta a causa di eventi di vita dolorosi e improvvisi, a seguito dei quali la madre ha distolto, bruscamente, il proprio investimento affettivo nei confronti del figlio.

Per il bambino questo distacco emotivo, a cui non riesce ad attribuire un senso, rappresenta una vera e propria catastrofe che crea un “buco” nella trama psichica soggettiva; egli da adulto potrà avere una vita relazionale apparentemente soddisfacente, ma dentro di sé continuerà a tenere inconsciamente in vita l’immagine della “madre morta”, identificandosi con lei.

Al contrario, il narcisismo sano  è dato dalla capacità di un individuo di mantenere un “equilibrio oscillatorio” tra un amore per sé e amore per gli altri.

Diagnosi e trattamento terapeutico

Secondo i criteri clinici per la diagnosi, contenuti nel DSM-V del disturbo narcisistico della personalità i pazienti devono avere un modello persistente di grandiosità, necessità di adulazione e mancanza di empatia.

Questo modello è evidenziato dalla presenza delle seguenti:

  • un’esagerata, infondata sensazione della propria importanza e dei propri talenti;
  • la convinzione di essere speciali e di doversi associare solo a persone di altissimo livello;
  • un bisogno di essere incondizionatamente ammirati;
  • una sensazione di privilegio;
  • sfruttamento degli altri per raggiungere i propri obiettivi;
  • invidia degli altri e c0nvinzione di essere invidiati.

Il trattamento generale del disturbo narcisistico è lo stesso di quello applicato a tutti i disturbi i personalità: la psicoterapia psicodinamica che analizza l’inconscio e il rimosso, concentrandosi sui conflitti di fondo con l’obiettivo di comprenderli e superarli.

Vi sono però alcuni approcci sviluppati per il disturbo borderline di personalità che possono essere efficacemente adattati ai pazienti con disturbo narcisistico.

Essi comprendono:

  • Trattamento basato sulla mentalizzazione, che consente di lavorare sulla capacità del soggetto di riflettere sul proprio stato d’animo al fine di riuscire a controllare le proprie emozioni.
  • Psicoterapia focalizzata sul transfert, centrata sulla relazione tra paziente e terapeuta, che aiuta i primi a riflettere sulle loro relazioni in modo che possano esaminare le immagini non realistiche del sé.

Talvolta inoltre si ricorre anche alla farmacoterapia con la prescrizione di stabilizzatori dell’umore ed antipsicotici.

 

Tipici farmaci usati per il disturbo narcisista. Fonte

                                                                                                                                                                                                                           

Laura Sciuto

 

Bibliografia

Metamorfosi di Ovidio

https://matteomannucci.it/2021/08/27/il-mito-di-narciso-e-la-ricerca-dellidentita-archetipica/

Lezioni del professore Settineri

https://www.msdmanuals.com/it/professionale/disturbi-psichiatrici/disturbi-della-personalità/disturbo-narcisistico-di-personalità