Frozen – Cuore di ghiaccio conquista il Palacultura

Il 31 gennaio il Palacultura ha ospitato la prima del musical “Frozen – Cuore di ghiaccio“, ispirato al celebre film d’animazione Disney. Si è rivelato un successo quello della Compagnia dei Balocchi, sotto la direzione di Sasà Neri e prodotto da Taomai Managment, con la direzione artistica di Andrea Bernava Morante e la direzione esecutiva di Antonio Ramires.

Frozen racconta la storia di Anna ed Elsa, due sorelle del regno di Arendelle. Elsa ha poteri magici legati al ghiaccio, ma li tiene nascosti per paura di ferire gli altri. Quando perde il controllo e congela il regno, fugge tra le montagne. Anna parte per trovarla, accompagnata da Kristoff, Sven e il buffo pupazzo di neve Olaf. Dopo avventure e pericoli, l’amore tra le due sorelle scioglie l’incantesimo e riporta la pace ad Arendelle.

Un cast ricco di talenti

Musiche, coreografie e sceneggiatura curate nei minimi dettagli. Tutto in armonia tra di loro.

Le voci emozionanti delle protagoniste Giulia Tringali (la messinese performer del tour A tutto cuore di Claudio Baglioni), nel ruolo di Elsa, e Giulia De Domenico, nel ruolo di Anna, hanno trasportato il pubblico direttamente nel magico mondo di Arendelle. Un cast tutto giovanile quello di Frozen, che ha saputo ricreare con passione e dedizione un classico Disney amato da grandi e soprattutto dai più piccoli.

Fondamentale il ruolo della musica, curata grazie alla direzione musicale e corale di Giulio Decembrini, musicista e compositore messinese scelto come tastierista di “Fame, Saranno Famosi“, lo straordinario musical di Luciano Cannito che sta facendo il giro dei teatri nazionali.

Sceneggiatura ed effetti speciali

Interessante l’adattamento teatrale di Frozen – Cuore di ghiaccio, che ha saputo rispettare lo spirito del film originale, aggiungendo un tocco di originalità grazie alla professionalità degli artisti.

Un dialogo ricco di applausi, risate e meraviglia quello con il pubblico.

Suggestive e di grande impatto le scenografie in 3D, che hanno ricreato il castello ghiacciato di Elsa, il regno di Arendelle e l’iconica scena di Elsa sulle note di “All’alba sorgerò“, che ha incantato il teatro, creando un’atmosfera surreale.

Tra luci, colori e un mondo fiabesco è stato come essere all’interno di un mondo ghiacciato.

Una serata ricca di divertimento e suggestione per i più piccoli, travestiti chi da Elsa o Anna, che hanno animato il teatro con le loro voci sulle note delle famose musiche del film. Uno spettacolo fatto di leggerezza, divertimento e di continuo coinvolgimento che, nonostante il gelo magico del musical, ha saputo trasmettere il calore e l’emozione degli artisti.

 

Wicked: Defying Gravity diventerà un modo di dire universale

Wicked
Voto UVM: 4/5 – finalmente sono due donne a prendersi la scena dall’inizio alla fine. Una lezione che il cinema deve reimparare è che se si crea qualcosa che sia davvero un evento per le donne, si faranno sicuramente sentire.

Record al box office per  Wicked, diretto da Jon M. Chu (Crazy & Rich, Sognando a New York – In the Heights), uno dei musical più amati e simbolo di una generazione, che il novembre scorso ha debuttato sul grande schermo come uno dei principali eventi cinematografici e culturali del 2024. È prevista l’uscita del secondo capitolo nel novembre 2025.

Sinossi

Prima dell’arrivo di Dorothy Gale la storia di Oz vede protagoniste Cynthia Erivo (Harriet, The Color Purple di Broadway) e Ariana Grande – per la seconda volta al cinema dopo Don’t Look Up (2021) – nei ruoli di Elphaba, studentessa modello, che cerca la sua strada camminando instancabilmente sotto il peso del pregiudizio, e Galinda, una fanciulla frizzante e popolare, adornata dal privilegio e dell’ambizione. Le due giovani donne stringono un’amicizia tanto improbabile quanto profonda che le porta all’incontro col leggendario Mago di Oz e con gli schemi corrotti del suo regno. Si troveranno di fronte a una scelta e al compimento dei loro destini come la Strega Buona del Sud e la Strega Cattiva dell’Ovest tipiche della fiaba classica.

Wicked: un classico tra librerie, teatri e cinema

I libri che compongono la serie di Oz sono quaranta, detti i “famous forty”, oltre a questi c’è una miriade di materiali “paralleli”, canonici e non-canonici. Quella di Wicked è una storia alternativa, nata come romanzo “apocrifo” di Gregory Maguire nel 1995 e diventato nel 2003 un musical pluri-premiato scritto da Winnie Holzman e Stephen Schwartz. Negli ultimi vent’anni si è affermato come un classico di Broadway e della West End.

In questo adattamento cinematografico, rispetto al musical, alcune scene chiariscono meglio il flusso degli eventi e la personalità dei protagonisti. Chu ha dichiarato che la sua volontà era quella di dare ai personaggi lo spazio che in palcoscenico non gli era stato concesso. La sceneggiatura sonora del film include sia alcuni successi della pièce originale, sia nuovi brani ineditiIn omaggio al musical, il regista Jon M Chu ha inserito Idina Menzel e Kristin Chenoweth in una sequenza nella Città di Smeraldo.

Wicked
Cynthia Erivo in una scena di “Wicked” di Jon M. Chu (Universal Pictures 2024)

Le donne in Wicked: la magia di Ariana Grande e Cynthia Erivo  

Come promesso dalle tentacolari campagne pubblicitarie per Wicked, Cynthia Erivo e Ariana Grande sono il centro della narrazione: finalmente sono due donne a prendersi la scena dall’inizio alla fine e ogni errante principe o potente mago è meramente di supporto. Questo film è incentrato sulle donne, è una lezione che il cinema deve reimparare: se si crea qualcosa che sia davvero un evento per le donne, si faranno sicuramente sentire. “Barbie” lo ha largamente dimostrato l’anno scorso.

Galinda bilancia l’aspetto comico slapstick con la sua natura di mean girl, che emerge nei momenti centrali del racconto. La Erivo sceglie invece un approccio naturalistico: offre alla sua Elphaba un arco emotivo coerente e sempre crescente. Grande lavoro la loro rappresentazione visiva: contrassegnate dai colori rosa e verde, spiccavano in mezzo al blu delle divise degli altri studenti. 

Divise uguali ma ognuno diverso: Wicked racconta anche, attraverso il cinismo mascherato degli studenti mastichini, temi forti del nostro tempo: il razzismo, il bullismo, l’abilismo e la sfida individuale dell’autodeterminazione. 

Wicked

L’imperialismo di Smeraldo: il male è arrivato ad Oz

Se in questa storia la cattiva non è la strega, l’antagonista è proprio il mago di Oz, qui simbolo della mentalità autoritaria. Delega il lavoro sporco agli altri e sottomette gli animali privandoli della libertà di parlare e pensare. Abbiamo un mago con tendenze quasi totalitariste, qui tratteggiato da Jeff Goldblum in una sequenza coreografica visivamente impeccabile. Anche il personaggio del Dottor Dillamond, l’unico insegnante animale rimasto ad Oz, è vittima di questo clima oppressivo e, si sa, in tempi di difficoltà, si cerca sempre qualcuno da incolpare: in questo caso il bersaglio sono tutti gli animali come lui. 

<<Uno dei benefici di ingabbiare un animale è che non impara mai a parlare>>.

Si presenta come uno dei personaggi più interessanti,coerenti e, per assurdo, umani del film – oltre che un esempio di buon uso della CGI e degli effetti speciali in generale, oggi fin troppo spesso abusati. 

Wicked
Cynthia Erivo e Ariana Grande al Super Bowl durante il press tour di “Wicked” di Jon M. Chu (Universal Pictures 2024)

 

“Il rosa sta bene col verde”: Wicked è il marketing at it’s finest

Universal ha collaborato con oltre 400 marchi aziendali per creare decine di prodotti, l’Empire State Building è stato illuminato di rosa e verde – i colori ormai distintivi delle due streghe – Cynthia Erivo e Ariana Grande hanno fatto tappa alle Olimpiadi estive di Parigi in cosplay di Elphaba e Galinda, e Wicked è approdato anche negli intermezzi del Super Bowl. 

È rischioso per i grandi rivenditori scommettere su un primo film. Di solito, questo livello di campagna è riservato ai titoli di franchising. Viviamo in un ambiente in cui la monocultura non basta, bisogna essere ovunque si trovino le persone nei loro percorsi di consumo. È stato tutto meticolosamente progettato dal direttore marketing della Universal Michael Moses, la cui missione con Wicked era quella di essere “appena al di sotto dell’odioso“: dice a Variety che “Defying Gravity” diventerà un modo di dire in tutte le lingue del mondo.

 

Carla Fiorentino

West Side Story: ritorna la storia d’amore più romantica di sempre

Steven Spielberg no ne sbaglia una e rende “suo” un classico come “West Side Story”- Voto UVM: 5/5

Chi rinnega l’amore, chi odia San Valentino, chi è single “per scelta”, non può però non amare Romeo e Giulietta, una delle storie d’amore più belle mai scritte. No, cari lettori, non parleremo della struggente vicenda dei due innamorati di Verona, ma del musical ad essa ispirato che trasferisce il dramma shakespeariano nei quartieri e vicoli di New York degli anni ’50.

Verso la fine del 2021, nelle sale cinematografiche è arrivato West Side Story, remake del fortunato film del 1961 diretto da di Robert Wise e Jerome Robbins, che decisero di crearne una pellicola dopo che videro a Broadway l’omonimo musical del 1957, che vinse vari Tony Awards.

Richard Beymer e Natalie Wood in “West Side Story” (1961). Fonte: Seven Arts Productions, Dear Film

Il film del ’61 ebbe un successo stratosferico: ottenendo 11 candidature agli Oscar e vincendone 10; al Box Office in Italia guadagnò tremila euro, una cifra modesta se guardiamo a campioni di incassi come Avatar, Spiderman No Way Home e tanti altri. Ai quei tempi però era un vero e proprio record.

La pellicola, infatti, entrò nella storia del cinema, tanto che un “qualunque”  regista di nome Steven Spielberg decise di farne un remake, chiudendo il 2021 in bellezza.

Trama

Cari lettori, non preoccupatevi, non ci saranno spoiler dato che il film è ispirato all’opera di William Shakespeare. La storia è ambientata nella New-York degli anni ’50, tra foto in bianco e nero, gonne lunghe, nastri e outifit che fanno sognare. In quelle strade, camminando, possiamo incrociare due gang rivali: da una parte abbiamo i Jets ( alias Montecchi– famiglia di Romeo),un gruppo di ragazzi di origine Europea, e gli Sharks ( rivisatazione dei Capuleti– casata di Giulietta),  immigrati dal colorato Portorico. I due gruppi si contendono il territorio, tanto che molte volte deve intervenire la polizia per fermali.

Nel frattempo i ragazzi si preparano per l’imminente ballo, dove si incontreranno i futuri innamorati: l’affascinante Tony (Ansel Elgort) e la bella Maria (Rachel Zegler).

A  sinistra i “Jets”, a destra gli “Sharks” mentre si sfidano tra balli e canzoni. Fonte: Disneyplus

Proprio durante la scena del ballo, possiamo notare la bravura degli attori, dei veri e propri artisti. Voci, passi, colori … Niente è fuori posto, Tanto che lo spettatore sembra che guardi dei quadri animati che prendono vita. Durante la sfida di ballo, Tony e Maria si vedono per la prima volta: è amore a prima vista. Non si staccano gli occhi dI dosso, e dopo nemmeno due minuti si incontrano sotto la gradinata per non farsi notare. Già sanno che il loro amore non verrà mai riconosciuto, ma – si sa – al cuor non si comanda. Da quel momento in poi, per i due inizierà una storia d’amore clandestina. Mi fermo qui cari lettori, dovrete gustarvi la pellicola.

Valentina : La vita è importante, perfino più dell’amore

Tony: Sono la stessa cosa.”

Musiche

Lo sappiamo, non tutti amano i musical, personalmente li adoro. West Side Story è un film pieno di canzoni entrate nella storia, da Tonight ad America, canzoni scritte dal compositore Leonard Bernstein per il musical di Broadaway del lontano 1957.

Steven Spielberg non ne sbaglia una: nel suo remake ogni voce non solo si armonizza col personaggio, ma anche con la canzone stessa. La colonna sonora risulta così un capolavoro, sotto la supervisione di David Newman e l’orchestra diretta da Gustavo Dudamel.

Il sogno colorato di Spielberg

Steven Spielberg, non ha bisogno di presentazioni: i suoi lavori fatti di dinosauri, bici volanti e squali hanno segnato la storia del cinema e la nostra infanzia. Quando sentiamo il suo nome, la nostra mente ritorna indietro di 20 anni ( per qualcuno di meno), a quei sabato sera passati davanti alla tv, dopo aver mangiato la pizza fatta in casa o ordinata . Il regista sognatore, ha sempre amato West Side Story, e solo lui poteva riportare in scena un tale capolavoro, facendolo suo e aggiudicandosi ben 7 nomination agli oscar, tra cui – ovviamente- quella di miglior regia.

l film è “pieno” nei colori, negli oggetti di scena, nel cast, nelle musiche e in tanto altro ancora: tutto è studiato nei minimi dettagli, la firma del regista si vede anche dal punto più nascosto.

Spielberg ha dichiarato di amare la diversità, forse perché attraverso quest’ultima l’essere umano non smette mai di conoscere. West Side Story non è solo una storia d’amore, ma anche un film in cui si parla di xenofobia, la paura del diverso. Questa parola non viene adoperata all’interno del lungometraggio, ma possiamo coglierne il significato, osservando le due gang rivali, che non si odiano solo perché sono avversari, tesi a far prevalere la legge del più forte, ma si detestano perché provengono da  due Paesi diversi.

Steven Spielberg non è solo uno tra i più grandi registi mai esistiti, ma anche un pedagogo che con la sua arte educa il pubblico.

“Mi piace l’idea che all’interno della stessa sala cinematografica si generino diversi nuclei di spettatori: quelli che lo spagnolo lo conoscono e quelli che, invece, ne rimangono esclusi come i Jets

Steven Spielberg, dietro la cinepresa. Fonte: RollingStone

Verso gli Oscar

Oltre a quella già citata di “miglior regista”, il film concorrerà agli Oscar con ben altre 6 nominations: miglior film, fotografia, scenografia, costumi, sonoro e migliore attrice non protagonista. Per l’ultima categoria è in gara la bellissima e talentuosa Ariana DeBose, per l’interpretazione di Anita, uno dei personaggi più amati.

Anita: Se vai con lui, nessuno ti perdonerà più

L’attrice ha svolto un ottimo lavoro, rubando la scena ai due protagonisti (e non parlo dei personaggi!). Anita, che da sempre è stata vista come la “dama di corte” della bella innamorata, qui è tutt’altro. Non è solo un personaggio secondario, ma una ragazza forte e determinata, che con la sua voce incanta il pubblico, rendendo il film immortale. Molti critici hanno infatti ammirato di più la performance di Ariana che quella dei due attori principali.

 

Ariana DeBose in una scena del film. Fonte: DisneyPlus

 

Quella di West Side Story è una delle storie più romantiche mai scritte e viste, che ci ha fatto sognare e innamorare. Perché nel profondo tutti vorremmo trovare la nostra Maria ( Giulietta) o il nostro Tony ( Romeo ), per vivere quei momenti in cui ti dimentichi di essere nel mondo e davanti a te ritrovi solo la tua metà.

Ma chi sei tu, che avanzando nel buio della notte, inciampi nei miei più segreti pensieri?

Alessia Orsa

La la land. Un inno ai sognatori e al cinema.

CINEMASCOPE la scritta gialla è la prima immagine che ci appare e dopo ci troviamo imbottigliati nel traffico di un raccordo dell’autostrada di Los Angeles ed è subito musica e balli sui tettucci delle macchine e fra queste.

la_la_land-262021831-large
Questo è l’inizio di La la land l’ultima opera di Damien Chazelle (Whiplash), ha avuto una ricezione positiva immediatamente dopo la prima proiezione che ha anche inaugurato il passato Festival di Venezia.

Ryan Gosling è Sebastian, un pianista che ama il jazz e vorrebbe aprire un locale tutto suo dove “ridare vita al vero jazz” ma non avendo la capacità economica fa il pianobar suonando le canzoni natalizie nel ristorante di un JK Simmons imperturbabile.
Emma Stone è Mia, un’aspirante attrice che lavora come barista in un caffè degli studios della Warner.
I due si incontrano la prima volta nel ristorante dove Mia sente cantare e suonare Sebastian, ma è solo dopo una festa che i due stringeranno un legame forte, appassionato e profondo come il loro amore per l’arte. Momento clou della serata è lo scenografico e ben ballato tip tap fra le colline di LA mentre cantano “What a lovely night”.

La passione per la recitazione e la musica, la infinita gavetta (che tanti di quegli attori che noi ora apprezziamo hanno fatto) accettare la realtà dei fatti e poi rialzarsi per ricominciare.
E’ un film per i sognatori come canta la Stone ad un certo punto : “Here’s to the ones who dream. Foolish, as they may seem”

https-blueprint-api-production.s3.amazonaws.comuploadscardimage313611la-la-land-ryan-gosling-emma-stone

Per gli appassionati di musical i riferimenti alle pietre miliari come Cantando sotto la pioggia West Side Story sono molteplici e facilmente riconoscibili. C’è il faccione della Bergman nel posto di Casablanca come carta da parati della camera di Mia, c’è Gioventù bruciataNotorius.
Chazelle gioca tutto il film coi long shots dando continuità alla recitazione e accentuando la fluidità delle parti danzate e coi colori dei vestiti e dei luoghi. Inquadrature in cinemascope con le figure intere testimoniano la performance ballerina degli attori.
Sebastian è un nostalgico e le sue emozioni si specchiano in una riflessione sul presente mondo dello spettacolo.

Le interpretazioni sono ottime Gosling convince completamente e ammalia.
Emma Stone , grazie anche all’esperienza fatta a teatro con “Cabaret” , è perfetta, coinvolgente espressiva e divertente.
In tanti hanno paragonato questa coppia a Fred e Ginger : non ballano come questi ma l’alchimia del duo sullo schermo è magica.

E’ un omaggio al Cinema e a Los Angeles che è la terza protagonista.
Il musical è un genere che non è mai passato rispetto a tanti altri più “forti” ,  come il western che invece hanno subito l’effetto del tempo, e con questo film gode di un rinnovamento. Una nuova fase del musical. E’ una boccata di aria fresca quella che ci permette di avere Damien Chazelle.
Dopo aver fatto incetta di Golden Globes , si è guadagnato 14 nomination agli Oscar (forse un po’ eccessivi ma si sa sono gli Academy) ed è il favoritissimo in categorie come miglior film e miglior attrice e attore protagonista. Non resta che attendere.

Intanto chiudete Netflix/Sky/Amazon alzatevi dal divano, sedetevi in sala e sognate.

Arianna De Arcangelis