“PICCOLO MUSEO DELLA MOTO” Unico nel suo genere nel Sud d’Italia

Fonte: Circolo “Alzatavola” Auto e Moto d’Epoca – Piccolo Museo della Moto

 

Ti arrampichi sul Colle Torace affacciato sulle Eolie e ti tuffi in un piccolo presepe in piena ebollizione questo è il Borgo di Castroreale (Me). Qui, da turista impegnato, vai a curiosare fra eccellenti monumenti d’arte ma c’è un misterioso rombo che ti affascina. E’ quello che proviene da un Club locale di innamorati di moto, presieduto da Enrico Munafò che fondò ben 24 anni fa il Circolo Auto Moto d’epoca “Alzavalvola”.

Successivamente, da visionario quale è, Munafò, fondò il Piccolo Museo della Moto. Un museo che non ha pari per la sua originalità : “Siamo 14 Soci proprietari di moltissimi pezzi rari, ma abbiamo la coperta Corta– ci dice Munafò –perché il locale disponibile è vasto, ma inadeguato per contenere tutto il parco dei mezzi. Dunque esponiamo i nostri tesori a turni che oscillano sui due mesi: le moto in lista di attesa soggiornano in garage e quando avviene il ricambio, va via una parte del nostro cuore.

In questo paradiso della moto c’è anche un esemplare che merita di pavoneggiarsi : è la Honda Transalp del viaggiatore in solitaria Ottavio Patanè, reduce (ne porta i segni ) del raid Sicilia– Mongolia e ritorno. Impresa protrattasi per settantacinque giorni, attraverso 24 paesi, percorrendo nel totale ben 27.500 chilometri, attraverso anche il deserto del Gobi. Patanè era solo, dormiva in tenda ma doveva duellare anche con problemi elettrici e meccanici per le pesanti escursioni termiche subite e per le condizioni non ottimali delle strade.

 

Fonte: Circolo “Alzatavola” Auto e Moto d’Epoca -Piccolo Museo della Moto

 

A questo si aggiungono altri esemplari considerati prototipi realizzati da Francesco Bella di Santa Lucia del Mela, definito “visionario“ il quale costruisce moto attorno ai motori. Citiamo alcuni, dunque, di questi capolavori presenti al Museo: la Lupara, cinque marce a presa diretta su piattaforma Guzzi Ercole; il leggendario motocarro della Guzzi di Mandello del Lario. Un altro importante pezzo è la “Barunissa“ considerato, da giurie mondiali esperte nel settore, una delle dieci moto più belle al mondo, dedicata a donna Laura appunto baronessa di Carini, con intarsi di legno e fili a treccia, costata al Bella ben 1.500 ore di lavoro.

Guardi questo” prosegue il Presidente dei patiti della moto d’arte rara “è un esemplare unico nel mondo: è la DKW 175 Luxus datata 1927 ed immatricolata nel 31. E sappia che la DKW è la bisnonna dell’Audi.”

Enrico Munafò ora è una valanga di informazioni. Ci presenta la Vespa inneggiata nel film “ Vacanze Romane”, le Lambrette osannate dal Quartetto Cetra, la Ganna 175 che fece la storia commerciale dell’ex muratore di Cittiglio (VA), Luigi Ganna, ciclista della prima ora nel secolo scorso, capace di investire in una fabbrica di moto i premi sudati anche in Sicilia su strade sterrate e con mezzi primordiali. Allora le moto avevano una caratteristica, i manubri molto ampi per favorire l’equilibrio – osserva Munafò – Ganna invece rispettava le proprie origini ciclistiche, dotando le proprie moto di un manubrio stretto a forma di corno di bue rovesciato a ricordo del manubrio della sua bici da corsa.

 

Fonte: Circolo “Alzatavola” Auto e Moto d’Epoca – Piccolo Museo della Moto

 

E non possono mancare tanti altri modelli quali Gilera. Guzzi, Mv Agusta, Bianchi, Capri, Ossa, Benelli, i famosi micromotori che rimisero in piedi un’economia totalmente distrutta dalla seconda guerra mondiale, velocizzando lo scambio di merci e aprendo nuovi mercati. Per non parlare di tutta la storia della famiglia Ducati dove il curatore ha allestito una apposita postazione che racconta le vicissitudini di questa famiglia di Borgo Panigale (Bo), in cui appunto troviamo la loro prima radio, successivamente il primo micromotore denominato “Cucciolo “ da dove parte la storia motociclistica appunto di questa famiglia.

Impossibile risulta allo scrivente raccontare e descrivere inoltre quanto materiale cartaceo, fotografico e oggettistica che si trova all’interno di questo scrigno che lo ha reso noto in tutta Europa con riconoscimenti importanti per la sua originalità. Non rimane altro che andarlo a visitare per toccare con mano.

Passione e studio per i quanti vorranno vedere con i propri occhi cosa di bello esiste nel messinese. Un connubio di arte motociclistica e culturale che noi di UniVersoMe abbiamo visitato e che merita davvero l’attenzione degli appassionati ma soprattutto dei quanti ancora oggi poco o nulla conoscono il territorio metropolitano.

 

Fonte: Circolo “Alzatavola” Auto e Moto d’Epoca – Piccolo Museo della Moto

                                                                                                                            

Filippo Celi

Convegno “Giovani e futuro”: temi attuali e interrogativi cruciali

7 marzo 2019. Ore 10. Rettorato dell’Università degli Studi di Messina – Accademia Peloritana dei Pericolanti. Il convegno dal titolo Giovani e futuro: politiche giovanili, sviluppo del territorio e rinascimento del sistema universitario, ha visto confrontarsi studenti universitari e non, assieme ad i rappresentanti delle istituzioni universitarie e forensi su interrogativi cruciali come le prospettive lavorative di un laureato e, nello specifico, come l’Università può agevolare l’inserimento dei suoi studenti nel mondo lavorativo.

Il promotore ed organizzatore, nonché giovanissimo dottore in Giurisprudenza e praticante avvocato in procinto di prendere l’abilitazione, Calogero Leanza, ci spiega da dove nasca l’idea di una giornata di riflessione di tale portata ed il perché:

“L’idea è nata da Andrea Celi, senatore accademico e fondatore dell’associazione GEA UNIVERSITAS. Tengo a precisare che in quest’evento la politica universitaria è relativa, marginale. Questo convegno nasce con l’intento di aggregare giovani e anche meno giovani affinchè restino nel nostro territorio, affinchè facciano impresa, studino e diventino i professionisti del futuro e la futura classe dirigente. Affinchè restino in Sicilia senza il bisogno di emigrare al nord o addirittura all’estero. Il nostro obiettivo è fare rete, fare squadra. Speriamo di ottenere da quest’incontro uno scambio di idee. Quando si parla di opportunità e lo si associa alla parola “futuro”, lo scambio di idee è fondamentale. Ci siamo posti l’obiettivo di confronto e dibattito fra giovani che oggi si presentano disillusi e hanno perso la speranza nella nostra terra” . 

Il dottor Leanza prosegue il suo discorso illustrandoci il perché della partecipazione di alcuni membri come quello di Stretto In Carena-SIC:

“Partiamo dal principio. Stretto In Carena rappresenta dei ragazzi, inizialmente facevano parte solo di ingegneria, fino ad allargarsi a tutto l’ateneo. Sono dei ragazzi che hanno un obiettivo comune: la progettazione di una moto che porteranno ad Aragón, in Spagna, ove ci sarà una competizione tra diverse università.  La progettazione di questa moto non è sicuramente facile, soprattutto in considerazione delle mille difficoltà che questa terra ci offre…come il reperire fondi, in primis. Infatti lancio un appello e spero che chi ci legge o ci ascolta contribuisca a questa causa a noi molto cara”.

Relatori – ©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Dario Milone, presidente attuale di “SIC – Stretto in Carena” ci spiega nel dettaglio chi sono:

“Stretto In Carena o SIC, che si pronuncia /sik/, con la “c” dura, è una realtà che si prefigge di andare a partecipare alla competizione MotoStudent del 2020. Siamo studenti di tutto l’ateneo messinese, circa 80. Oggi siamo qui per rappresentare il nostro progetto e spiegare cosa facciamo. Realizzeremo entro il 2020 un prototipo da competizione di moto dalla cilindrata di 250 4T a iniezione che gareggerà in una competizione universitaria internazionale. Oggi cerchiamo sponsor interni ed esterni all’università. Colgo l’occasione per fare un appello: per portare avanti il nome di Messina, aiutateci a raccogliere i fondi necessari che servono per finanziare il progetto”.

Continua con delle curiosità riguardanti l’origine del nome:

“L’espressione “Stretto in carena” per noi ha una tripla valenza. Sic, con la “c” dolce, è un pilota italiano, Simoncelli. Ѐ un tributo alla sua persona. Successivamente, la scelta della parola stretto perché ricorda la nostra città e la peculiarità dello Stretto di Messina, appunto. Complessivamente, Stretto in carena è un gergo tecnico per indicare il pilota che assume una determinata posizione, si accovaccia sulla carena, per essere il più possibile aerodinamico durante la tratta del rettilineo, quindi un chiaro riferimento al potente mezzo a due ruote che stiamo progettando”.

©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Andrea Celi, senatore accademico dell’Università degli studi di Messina, studente in corso di Giurisprudenza, 24 anni, ci dà invece delucidazioni in merito alla nascita e alle tematiche del convegno:

“Questo convegno nasce da 3 tematiche attorno a cui ruota, che abbiamo a cuore e che riteniamo inscindibili tra di loro: politiche giovanili, sviluppo del territorio e rinascimento del sistema universitario. Quello su cui personalmente faccio forza e leva è l’ultimo punto: il rinascimento universitario. Soprattutto oggi che il sistema universitario è in un momento di forte dinamismo e crescita, e quest’onda va cavalcata. Bisogna puntare su questo e su Messina come città universitaria. Noi ci crediamo e NOI puntiamo su questo. Perché siamo proprio noi in prima linea in quanto studenti universitari a doverci interessare alla vita universitaria e viverla a pieno e attivamente”.

©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Tra gli ultimi relatori a parlare vi è Davide Blandina, associato del gruppo Giovani Imprenditori Confindustria che ha dichiarato:

“Occorre valorizzare il recupero del territorio in una prospettiva più istituzionale e sfidante in cui le imprese e le politiche, a tutti i livelli, comprese quelle pubbliche da cui dipende anche la certezza normativa e la qualità dei servizi, essenziali per le imprese e per i cittadini, rendano perseguibile un modello di crescita e di sviluppo competitivo in grado di assicurare il più possibile la resilienza del sistema locale a vantaggio del capitale qualificato rappresentato dai giovani e dalla classe dirigente. Abbiamo tutti gli strumenti per potere dare una svolta del genere. Si tratta di operare un cambiamento di tipo strutturale, creando un nuovo modello di crescita sociale, in cui i fattori dell’innovazione istituzionale, tecnologica ed economica siano strettamente interdipendenti.”

©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Il Magnifico Rettore Salvatore Cuzzocrea si è mostrato particolarmente positivo durante il convegno, ha infatti dichiarato:

“Siamo in un periodo storico in cui il Meridione d’Italia è in netta ripresa. Ѐ il momento di fare sul serio e noi stiamo facendo sul serio. Siamo nel rinascimento universitario: un buon futuro non può che passare da una buona università. Siamo vivi, siamo attivi. Stiamo ponendo in essere queste attività. Non politiche, ma fatti.”

I vari interventi sono stati moderati da Vittorio Tumeo, giovane giornalista e studente del dipartimento di Giurisprudenza.

Gabriella Parasiliti Collazzo