Mish Mash 2022: un festival che non delude mai

Anche questa sesta edizione del Mish Mash Festival volge al termine, ma noi siamo ancora qui a raccontarvi e provare a trasmettervi le emozioni che questi ultimi due giorni ci hanno regalato.

La terza giornata del festival milazzese inizia con una lieve minaccia di pioggia, ma arrivati al castello ci si rende subito conto che questo non ha fermato i fedelissimi. Il pubblico infatti comincia a riunirsi attorno a Democrazia Tropicale che, con il suo ritmo afro-funk, riesce a calare i presenti nell’atmosfera festosa e conviviale del festival.

Giusto il tempo di ammirare la splendida location che ci si ritrova subito catapultati sotto il grande palco pronti ad aspettare Laila Al Habash, giovanissima artista indie-pop che, con la sua coinvolgente presenza sul palco – – nonostante l’emozione – riesce a tenere il pubblico con gli occhi fissi su di lei: l’atmosfera che Laila riesce a creare è solo l’inizio.

Laila Al Habash. © Federico Ferrara

Nemmeno il tempo di assaporare questa prima esibizione che inizia la seconda. A riaccendere il palco ci pensano i Bnkr44 , band fiorentina composta da sette ragazzi poco più che ventenni che, tra una canzone e l’altra, coinvolgono in particolare i giovanissimi che si scatenano ballando e cantando durante un’esibizione piena di adrenalina.

È poi il momento di Post Nebbia, band veneta che, con le sue melodie psichedeliche, fa innamorare subito tutti i presenti. Molti gli attimi emozionanti, tra cui il momento in cui Carlo Corbellini (la mente dietro il progetto) si “tuffa” tra le braccia della folla che lo sostiene con entusiasmo. Ancora due canzoni e poi la band,  tra abbracci e foto, si mescola con il pubblico con cui sembra conoscersi da sempre.

I Post Nebbia. © Federico Ferrara

La splendida serata si conclude con la magnifica esibizione di Emmanuelle che, con le sue melodie elettroniche unite ai particolarissimi testi in cui sono presenti elementi di italiano, inglese e portoghese, raccoglie sotto il palco numerosi fan che rendono il finale di serata degno delle aspettative.

Il quarto (e ultimo) giorno si apre con una visita guidata, a cura di ScopriMilazzo, della cittadella fortificata. Si parte all’ora del tramonto e, grazie all’esperta e coinvolgente guida, veniamo accompagnati fin su in cima dalle suggestive sensazioni che la location ci sa regalare. La visita ci svela tutti i segreti che queste mura nascondono, dalle chicche all’interno (e all’esterno) della chiesa, passando per le strategie militari che hanno caratterizzato gran parte delle scelte architettoniche della struttura, fino alla curiosità  più intrigante, ovvero quella degli “occhi di Milazzo”. È questo il nome dato al simbolo che ricorda uno scarabeo, realizzato in pietra lavica su uno sperone delle mura rivolto verso la baia e che possiamo trovare ancora lì, attento a vegliare sulla città. Alla fine della visita, la luna è già alta nel cielo e rende facile calarsi in un’atmosfera rilassata.

La corte del Catello di Milazzo. © Ornella Venuti

Rallegra la serata l’esibizione di Ruben, membro del gruppo “I Camillas”, nato durante i primi anni del nuovo millennio. Con la sua esibizione riesce a coinvolgere l’intero pubblico lì presente che si riunisce intorno a lui e i suoi strumenti per ascoltare le sue storie tra una risata e della buona musica.

Cala il tramonto sul promontorio di Milazzo e il castello riprende i colori del Mish Mash. A questo punto inizia il momento del Dj Set a ravvivare la notte di San LorenzoAsteria, Davide Dp, Zoess e Resolution mescolano stili diversi facendo scatenare tutti i ragazzi in pista. Il Festival – come prevedevamo – si rivela un successo: l’ultima serata è sold out!

Asteria. © Giovanni Alizzi

Per quest’anno è tutto da uno degli eventi più attesi della Sicilia.  Aspettiamo con ansia di ritrovarci tutti nell’incantevole cornice del castello di Milazzo il prossimo anno per scoprire insieme gli artisti e le sorprese che il Mish Mash festival saprà regalarci, ancora una volta!

 

Ornella Venuti, Giovanni Alizzi

Il Mish Mash stupisce concludendo in piena regola

Dopo il primo giorno di festival in cui la gente si accalcava per poter sentire i Pinguini Tattici Nucleari, gli ultimi due giorni si rivelano comunque intensi e altrettanto interessanti.

Il 13 agosto alle ore 18:30 la fila dietro le porte del Castello di Milazzo aspetta il secondo giorno del Mish Mash. L’attesa è lunga, ma ci regala l’avvistamento dell’artista Nitro mentre si allontana dal luogo dell’evento dopo le ultime prove generali.

©Marina Fulco – Tropea, Mish Mash Festival 2019

Il primo nome della giornata è rappresentato dai Tropea. Artisti provenienti da Milano, suonano un genere che spazia dal dream pop ricordando il nostro gruppo siciliano Veivecura, fino ad accenni alla musica elettronica e rock. Presentano un concerto che stupisce il pubblico, in cui il cantante, dopo essersi tolto la maglietta, si è letteralmente lanciato sul pubblico intonando brani di artisti del passato. Le ultime canzoni sono eseguite con il sassofono con parecchio virtuosismo pari al talento dei suoi musicisti.

©Marina Fulco – Eugenio Cesaro degli Eugenio in via di gioia, Mish Mash Festival 2019

Poi è il turno di Eugenio in via di gioia. A presenziare tra il pubblico gente proveniente da ogni parte della Sicilia e non solo. Cantano diversi brani, dai più vecchi a quelli più nuovi, presenti nell’ultimo album. Gli ultimi sono quelli più famosi e che fanno cantare tutti a squarciagola. Eugenio Cesaro, frontman e chitarrista della band, ci intrattiene con pieno entusiasmo e sana ironia. Il resto del gruppo lo appoggia e sostiene. Per non parlare del loro rituale riguardo al cubo di Rubik: invitano chiunque lo possedesse a salire sul palco e sfidarsi tra loro per completare la combinazione del cubo. Tutti i brani sono preceduti da una piccola presentazione la quale ci tiene incollati al palco per guardarli tutto il tempo senza sosta. È un concerto intenso, e loro sono felicissimi di essere in Sicilia. A fine concerto si rendono disponibili ai fan per foto e firme.

©Marina Fulco – Nitro, Mish Mash Festival 2019

Ma l’artista più acclamato e atteso della serata è Nitro: cantante rap e hip hop vicentino. Le canzoni sono intervellate da pause in cui ne approfitta per rilassare le corde vocali e riprendere fiato, ma anche per discutere dei suoi pensieri. Tutte le sue parole stupiscono e gli rendono valore. Prima di tutto per l’estrema importanza che attribuisce alla musica, al dj che sta dietro di lui spiegando cosa significa esserlo, e alla necessità di non creare troppa competizione tra vari gruppi e generi musicali. Il suo concerto è uno di quelli che rimarrà nella memoria di molti anche perché prospetta una strada solo in salita. Dietro a ogni brano traspare il suo grande impegno a mantenere vivi i suoi ideali e princìpi, nonostante la pressione discografica che purtroppo hanno tutti gli artisti.

©Marina Fulco – Andrea Pulcini dei Canarie, Mish Mash Festival 2019

Il 14 agosto invece i cancelli aprono alle 19:30 e il tempo non sembra essere dei migliori. Nuvole grigie coprono il cielo e l’odore della pioggia si fa sentire. Non c’è molta gente che aspetta di entrare, anzi, il pubblico arriva ben oltre le 21:00 e i Canarie iniziano a suonare con poche presenze sotto il palco.

I brani proposti sono calmi, salvo due o tre più rock e la cover di Summer on a solitary beach di Battiato. Diverse canzoni parlano del mare, addirittura ce n’è una su Stromboli.

©Marina Fulco – Adriano Viterbini degli I Hate My Village, Mish Mash Festival 2019

Poi è il turno degli I Hate my Village, e dalle 22:00 il palco si riempie di riff e distorsioni potenti con i musicisti Adriano Viterbini, fondatore e chitarrista (Bud Spencer Explosion), Fabio Rondanini per la batteria (Afterhours e Calibro 35), Marco Fesolo al basso (Jennifer Gentle) e alla chitarra e voce Alberto Ferrari (Verdena). Non molto conosciuti al grande pubblico se non per aver fatto parte di altre band. Sono tutti ottimi artisti ed è un onore sentirli suonare. Si esibiscono sulle note del loro album e in più ci deliziano con una cover di Micheal Jackson e per chiudere con una potente jam.

A partire dalle 23:00 il pubblico cambia target con presenze di età più avanzata, ma sono presenti anche molti giovani, tutti in attesa dell’entrata di Nada, che arriva a mezzanotte scoccata.

Le note di Una pioggia di sale ci ricordano il meteo di questa giornata non perfetta, e Luna in piena suonata con la luna piena in cielo rimarca il parallelismo con la serata.

Nada ci racconta della sua vita, regalandoci un po’ della sua esperienza che la rende la grande artista che è. Parla di sua madre alla quale ha dedicato molti suoi brani. È ancora un’artista che si mantiene in forma e che rivela delle sue parti nuove e più moderne. 

Il pubblico chiama il bis, così canta tre canzoni, due delle quali sono le sue più famose e conosciute: Amore disperato e Che freddo fa.

©Marina Fulco – Nada, Mish Mash Festival 2019

Per finire la serata si sposta al monastero dove ad attendere il pubblico c’è il dj set a chiudere il festival, dando così inizio al ferragosto.

Complessivamente il festival si è dimostrato valere il suo prezzo. Molti gruppi hanno calcato questo palco in questi giorni, il bilancio di presenze è positivo, registrando tantissimi giovani unitamente a persone di tutte le età e provenienze, che hanno varcato le porte del castello e della città di Milazzo assaporandone la cultura, storia e tradizione. Molti di loro hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con gli artisti conoscendone il backstage. L’occasione di avere diversi artisti durante le varie giornate ci ha dato la possibilità di scoprirne la musica. Ci ha trasmesso la voglia di approfondire e riascoltarla a casa, magari acquistando il CD o il vinile presente nello stand merchandise.

Il festival si conferma una forte attrattiva che nel tempo può essere fonte di incremento economico per il nostro paese, che nonostante le mille difficoltà, continua a regalare bellezza.

 

Marina Fulco

Mish Mash day 1: Milazzo fa sciogliere anche i Pinguini

Dopo il Welcome Day, il Mish Mash entra nel vivo, anche se un po’ in ritardo, con l’apertura dei cancelli che slitta di un’ora rispetto al previsto. Poco male, se l’attesa è addolcita dal panorama mozzafiato e da una luna quasi piena che illumina il Golfo di Milazzo.

Day 1 – Mish Mash Festival 2019

A confermare queste impressioni sono stati anche i rovere, la band bolognese prima ad esibirsi che ha definito il Castello di Milazzo: <<per pubblico e location il miglior posto dove abbiamo mai suonato>>.

rovere – Day 1

Il programma di giornata è consistente per perdersi in chiacchiere ed in fondo lo spettacolo è cominciato come previsto alle 22 in punto con l’ingresso dei membri della band apripista sulle note di “Caccia militare” tratta dal loro primo ed unico album (ci hanno assicurato fino ad ora) disponibile anche in mogano.

Risultati immagini per disponibile anche in mogano

E se per qualcuno l’utilizzo del minuscolo nei confronti di questi artisti può sembrare poco professionale da parte nostra, i veri fan sanno che è la loro caratteristica. Tutto il contrario è stato invece l’entusiasmo che si respirava tra il pubblico, vista la prestazione che è stata MAIUSCOLA!

Lorenzo Stivani (Stiva dei rovere) ed Emanuele (UVM) – Day 1

Si sono destreggiati tra una canzone e l’altra (regalando anche un inedito), sempre coinvolgendo il pubblico ed omaggiando – oltre alla location – anche un’altra perla del nostro territorio: hanno invitato il pubblico ad urlare “arancino” con tanto di instagram stories-sfida con l’arancina del concerto precedente ad Alcamo (ne saremo usciti sicuramente vincitori).

dal profilo instragram dei rovere (@rovereband)

Insomma, possiamo affermarlo con certezza: il perfetto inizio in previsione degli ospiti più attesi della serata, i Pinguini Tattici Nucleari. In fondo erano loro il “pezzo mancante” per una perfetta notte, non a caso la prima canzone è stata proprio “Tetris” tratta da Gioventù brucata.

Pinguini Tattici Nucleari – Day 1

Hype a mille per la loro esibizione, anche se loro stessi affermano di esserne fuori, ed ampio spazio dedicato al disco che li ha resi più famosi: Fuori dell’Hype (2019). Le aspettative non sono state deluse: tutto il pubblico ha accompagnato gli artisti durante tutte le canzoni, dalle più datate “Cancelleria” (da Il Re è Nudo, 2014) fino alle più recenti “Verdura” e “Lake Washington Boulevard”, tratte dall’ultimo album.

Degno di nota lo spirito di Riccardo, il frontman che riesce a spiegare il significato di ogni canzone senza annoiare il pubblico grazie al suo carattere dirompente ed esuberante.

©Marina Fulco – Riccardo Zanotti (Pinguini Tattici Nucleari) – Day 1

Dopo che tutti i componenti avevano già lasciato il palco, in attesa del successivo artista, sono rimasti ancora per un ultimo pezzo: non hanno potuto non accontentare i tanti fan che chiedevano a gran voce “Irene”. Detto fatto, così i Pinguini salutano Milazzo.

Emanuele (UVM) e Pippo Sowlo – Day 1

La serata continua, con qualche spettatore in meno, accogliendo Pippo Sowlo, artista emergente della scena trap romana, che ha basato la sua carriera – un solo album e qualche singolo – sulla parodia di altri artisti e di sé stesso. Il suo stile presenta forti influenze da temi di attualità trattati sempre e rigorosamente in chiave black humor.

©Marina Fulco – Pippo Sowlo – Day 1

La più orecchiabile è però “Sirvia” (da Ok Computer Però Trap), chiara parodia delle canzoni tipo di Carl Brave. Nonostante la folla fosse diminuita, non mancavano i fedelissimi del cantante e lui non si è risparmiato in battute ed autoironia, fermandosi dopo la sua esibizione proprio sotto il palco.

il Dj @ciaosplendore – Day 1

Dulcis in fundo il Dj Splendore (il quale vanta tra l’altro collaborazioni con artisti del calibro di Cosmo). Lieta sorpresa del festival, ha animato per circa 2 ore in maniera veramente piacevole con un sound techno leggero, che ha ripopolato fino a notte fonda il sottopalco. L’essere in ritardo sulla scaletta non è per nulla pesato ed allo stesso tempo lui non si è risparmiato.

Bilancio finale: festival variegato e divertente, con artisti giovani e frizzanti che hanno saputo non solo suonare, ma anche intrattenere interagendo con i numerosi accorsi, facendo assumere al festival le sembianze di un vero e proprio show.

©Marina Fulco – Day 1

Esperienza sicuramente da rifare!

Claudia Di Mento ed Emanuele Chiara

Mish Mash: ecco il welcome Day secondo UniVersoMe

Eccoci arrivati all’evento più atteso dell’estate: il Mish Mash fest. Ormai arrivato alla quarta edizione, si prospetta riconfermarsi come uno dei più importanti della provincia di Messina e non solo. Nella suggestiva ambientazione dell’antica Milazzo: il Castello. 

Molti sono stati i gruppi e i cantanti a suonare nelle precedenti edizioni sul palco di questo festival e molti di essi hanno raggiunto un successo notevole nella scena indie italiana: Calcutta, Gazzelle, Carl Brave, Frah Quintale..

Anche quest’anno sono attesi nomi di artisti importanti e di un certo livello, assieme ad alcuni un po’ meno conosciuti ma ugualmente apprezzati. Ospite d’onore, un artista che ha fatto parte della storia della musica italiana: Nada, per la sua unica data siciliana. 

Il primo giorno dell’evento è stato l’11 agosto, welcome Day a ingresso gratuito. A parteciparvi sono state tre band susseguite da vari dj set.

Partiamo dai Basiliscus P.: gruppo rock sperimentale di Messina, presentano un’influenza proveniente dal primo indie, dallo psych rock e desert rock. Siamo riusciti a intervistare Federica e Luca rispettivamente chitarra e batteria, che ci raccontano di loro dopo esser da poco tornati da un tour nel Lazio.

Siete qui al Mish Mash dopo aver vinto un Contest musicale lo scorso dicembre. Siete emozionati?
Abbiamo vinto la maratona musicale al Perditempo. Non ci sentiamo molto emozionati, è una bella ambientazione. È la prima volta che siamo qui, ma lo conosciamo come uno dei più importanti della Sicilia.

Suonerete brani del vostro album Placenta?

Sì, ma non solo. Abbiamo dei pezzi nuovi, del nuovo disco che uscirà nel 2020. È la seconda volta che presentiamo questi brani, speriamo funzioni.

Avete recentemente avuto delle date in Lazio. Com’è andata?
Sì, siamo stati a Latina e al B-folk di Roma. È andata bene soprattutto a Latina, in un circolo Arci. Pensiamo di tornarci presto, magari in inverno.

Non ci sono molti gruppi come il vostro. Quali sono le vostre influenze musicali?
Qualche anno fa ce n’erano di più, adesso un po’ meno. Le nostre influenze sono Sonic Youth, Motorpsycho, Frank Zappa. Una canzone nuova è ispirata a lui. Poi Pink Floyd, anche se è quasi scontato. Molte provenienti dagli anni ’70 e ’90. Quello che ascoltiamo ci influenza molto su quello che poi andiamo a suonare.

Come avete iniziato?
Abbiamo iniziato con un altro gruppo: Federica suonava il basso e io (Luca) la chitarra. Avevamo una cover band del Teatro degli Orrori, ma non è durata molto. Poi siamo passati ad una dei Verdena, ma è andata uguale. Ognuno scriveva dei pezzi e così abbiamo pensato di creare questo gruppo.

©Marina Fulco – Mish Mash Festival 2019

Le impressioni del loro live sono state ottime. Regalano un concerto potente, intenso e apprezzatissimo. Tanta tecnica, sintonia e improvvisazione.

Altro gruppo che si è esibito è stato rappresentato dagli Aspra Dimora Klan, che, provenienti dalla cittadina di Barcellona Pozzo di Gotto, raccolgono il pubblico sotto il palco a scatenarsi. Anch’essi vincitori del contest, hanno influenze che spaziano dalla drum and bass alla grime.

©Marina Fulco – Mish Mash Festival 2019

Per finire, i Bangover Crew da Palermo, che con musica elettronica contemporanea e ricercata hanno fatto ballare il pubblico per tutta la notte.

©Marina Fulco – Mish Mash Festival 2019

Oltre alla musica, anche l’arte ha fatto da padrona e si è ben miscelata alla musica, in questo luogo che da più di mille anni sovrasta e protegge la nostra città. Infatti all’interno del Castello di Milazzo sono presenti varie installazioni e opere artistiche di un certo livello. Attenti e sensibili ai problemi ambientali, a partire da quelle presenti nel Museo del Mare da poco inaugurato (in cui è esposto lo scheletro del capodoglio Siso), come l’installazione di Giuseppe La Spada e Alice Invernici, fino a quelle di Andrea Sposari e Nuuco presenti nel percorso diretto al Monastero dei Benedettini. Infine, la mostra PUPI del Collettivo Flock situata nel Duomo Antico e vicinissima alla storia della Sicilia.

Per essere il primo giorno, il festival si rivela ben organizzato, grazie anche al lavoro di tantissimi giovani volontari che hanno deciso di prestare le loro energie e il proprio tempo per la sua ben riuscita.

Abbiamo parlato con loro, incuriositi dall’entusiasmo che li animava, e sono stati felici di raccontarci la loro esperienza. Tutti hanno raccontato della bella atmosfera che si è creata attorno a questa manifestazione. Alcuni di loro avevano già vissuto il festival come spettatori e ne sono rimasti affascinati. Così hanno deciso di ricambiare l’entusiasmo con il loro tempo. Vengono da diverse zone di provincia e anche di altre parti d’Italia. Alcuni di loro sono qui in vacanza, ma ciò che li ha conquistati è stato l’aver saputo abbinare la musica di qualità ad un luogo così affascinante, sia dal punto di vista storico, sia artistico. Hanno tutti compiti ben precisi: accoglienza e assistenza al pubblico, vendita merchandising, servizi tecnici, informazioni sulle mostre e sui concerti. 

Grazie a Alessandra, Alessia, Serena, Carmen, Alessio.. e tutti gli altri che si sono confrontati con noi di UVM.

Molti gli esercizi della zona che hanno offerto servizio di food & beverage, tra cui la possibilità di un aperitivo al tramonto con la meravigliosa vista sul mare di ponente e le isole Eolie all’orizzonte.

Dalla prima giornata si prospetta un festival che regalerà moltissime emozioni e che rimarrà nella storia del Castello che continua ad essere un centro di cultura, musica e arte.

A cura di Loredana Catalfamo Marina Fulco

MISH MASH FESTIVAL – prezzi ed artisti della 4° edizione 2019

L’estate negli ultimi anni è diventata sinonimo di… concerti! Eh si abbiamo la gioia di poter vivere tanti festival musicali (pazzeschi!!) vicinissimi alla nostra posizione insulare. Messina e provincia e le istituzioni hanno iniziato a cooperare, e a noi pischelletti che creiamo ancora playlist o, piacere per pochi, masterizziamo CD, i concerti sono boccate d’aria fresca.
Proprio a poco meno di 40 km dalla città dello Stretto, a Milazzo si svolge il Mish Mash Festival giunto alla sua quarta edizione. L’11, 12, 13 e 14 agosto presso il Complesso Monumentale di Milazzo (Messina) la musica e l’arte faranno da padrone.

 

Main Stage ©MishMash2018 – MYSS KETA

Sui palchi del Mish Mash Festival si terranno i concerti, le isole Lipari e il Mediterraneo a fare da Skenè. Senza limiti di genere, stili e tendenze il Mish Mash attraversa le produzioni musicali più nuove e interessanti, italiane e internazionali, delle culture indie, hip-hop, elettronica, rock, funk, underground. Nei luoghi della cittadella fortificata troveranno poi gli spazi in cui esprimersi i più eterogenei tra gli artisti in live set, installazioni, visual, performance di danza.

Anche quest’anno viene confermato il Welcome Day, la serata di benvenuto che si terrà l’11 agosto aperta a tutte e tutti in modo gratuito. La novità introdotta per questa edizione è la “Ferragosto Eve” che si terrà il 14 agosto. Per la prima volta saranno dunque in totale quattro le giornate del Mish Mash Festival.

L’edizione del 2019 accoglierà Nada, vincitrice di Sanremo 1971 e tornata prepotentemente alla ribalta grazie alle sue ultime e apprezzatissime fatiche, tra le quali citiamo Senza un perché, brano inserito nella serie The Young Popedel premio oscar Paolo Sorrentino e che ha riscontrato grande successo anche oltre Oceano. Nitro, uno dei rapper nazionali più apprezzati anche all’estero che conta a soli 26 anni 12 dischi d’oro e tre di platino, i Pinguini Tattici Nucleari,inseriti nella line up del Concerto del Primo Maggio a Roma, e poi ancora Eugenio in Via di Gioia, Tropea,Rovere, e molti altri che saranno presentati nei prossimi giorni. L’annuncio di questi nomi sulle nostre piattaforme social è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico, tanto da portare ad un sold-out degli EarlyTickets nonostante non fosse stata ancora annunciata la line up completa.

I biglietti, diversificati in tre formule: 3 days passport, 2 days passport e daily ticket, possono essere acquistati al botteghino oppure in prevendita online attraverso la piattaforma di ciaotickets.

WELCOME DAY: 11 ago 2019 FREE DAY

DAILY TICKET: 12 ago 2019 MMF DAY 1 €23,50 //13 ago 2019 MMF DAY 2 €23,50//14 ago 2019 FERRAGOSTO EVE €23,50

PASSPORT TICKET: 12-13 ago 2019 €39,50 // 12-13-14 ago 2019 €54,50

L’evento promosso dall’Associazione Culturale Mosaico è stato organizzato con la compartecipazione ed il supporto dell’Assessorato ai BB.CC. alla pubblica istruzione e alla promozione dell’immagine della città di Milazzo e si propone come un momento di arricchimento culturale e sociale oltre che di rivitalizzazione del tessuto economico e turistico di una Milazzo piena di attrazione storico paesaggistiche nonché di eccellenze enogastronomiche.

Curiosi di sapere come si è svolta l’edizione 2018 del Mish Mash? Leggete gli articoli targati UniVersoMe ai seguenti link:

https://universome.unime.it/2018/07/31/mish-mash-festival-aprono-le-porte-del-castello-di-milazzo/

https://universome.unime.it/2018/08/07/9462/

Rimanete connessi su UniVersoMe per novità e … chissà anche interviste degli artisti! Curiosi? Ci vediamo anche quest’anno al Mish Mash. 

 

 

 

Giulia Greco

Un Mish Mash Festival da “diesci”

Estate è tempo di festival musicali e anche quest’anno c’è stato il Mish Mash nella location da “diesci” (come direbbe il buon Alessandro Borghese) che è il Castello di Milazzo.
Giorno 2 agosto si è svolto il welcome day dal primo pomeriggio con visite guidate al castello. Durante la sera si è esibito il gruppo LeVacanze composto da Giuseppe Fuccio alla tastiera e chitarra, Giovanni Preziosa voce e chitarra e Mattia Farese alle percussioni, bravi e coinvolgenti con il loro elettro pop.

Seguiti da Ylyne e dal dj set a cura del Safarà e Resolution.
Il welcome day ha svelato la nuova organizzazione all’interno del castello: quest’anno si è optato per due stages , il main stage nel quale si sarebbero esibiti tutti gli artisti della line-up e un altro (che per i veterani era quello degli scorsi anni) dove si è svolto il dj set.

Andiamo al primo giorno, all’apertura dei cancelli ha seguito un “warm-up” by Sound Butik e dopo alle 21 lo spettacolo di visual art , interessante e coinvolgente dei Pixel Shapes.


È alle 22 che sul main stage si presenta l’occhialuto Galeffi, bravo, il pubblico è coinvolto e lui tiene molto bene il palco.
I protagonisti assoluti però sono i Coma Cose, il duo milanese che suonano musica alternativa con testi che non possono essere spiegati ma nei quali c’è tutto. Dichiaravano in una intervista “pensiamo che le nostre canzoni non vadano spiegate, quello che facciamo è costruire semantiche, se le recepisci vuol die che siamo connessi” e il pubblico era certamente connesso, portandoli a fare un bis. Un duo da seguire attentamente.
Dopo di loro arriva Myss Keta l’odalisca con il corpo di una Kardashian, ed è un tripudio. La rapper è brava, i suoi testi sono satirici fino a diventare sboccati con basi di elettronica potenti ma i video che passano sullo schermo dietro di lei durante l’esibizione danno un senso molto più articolato. La gestualità e il modo di parlare sono metafora del mondo che ci circonda ma la performance è tutt’altro che banale. Bis anche da lei.

La serata si conclude con il live set di Populous e anche lui non delude il pubblico è contento e lo richiama sul palco per avere un’ultima canzone.

Il secondo giorno ed ultimo di festival le persone sono raddoppiate.
Alle 20 al Chiostro c’è l’esposizione del Suq Magazine,  un gruppo di guide ambientali e fotografi che hanno creato un ibrido fra taccuino di viaggio e libro di fotografico in cui raccontano della Sicilia, quella lontana dalle etichette e clichè tipici.

Segue al Duomo antico una performance di danza e poi si va al Main Stage dove si esibisce per primo Francesco De Leo , bravissimo questo cantante  ex frontman de L’Officina della camomilla, racconta una realtà vicina a molto con sonorità similari a quelle di Mac DeMarco, ma c’è anche qualche richiamo alla  psichedelica.
I Selton si esibiscono successivamente col loro rock folk e testi divertenti, il pubblico balla e canta, sono tutti sorridenti.
Dopo di loro arriva Frah Quintale e il pubblico è in visibilio, un ragazzo mi dice “quest’ultimo live vale l’intero prezzo del biglietto”. Direi che c’è poco da aggiungere.
A chiudere il live set di Indian Wells.
Il Mish Mash migliora di anno in anno, forse l’organizzazione con due stage quest’anno ha comportato un po’ di dispersione del pubblico ma gli artisti e il luogo sono stati eccellenti. Questo è un festival che col tempo si farà conoscere sempre più perché ha tutte le potenzialità, entri fra le mura e ti senti in un luogo familiare e accogliente.
Ci vediamo l’anno prossimo!

 

Arianna De Arcangelis