Tutto pronto per il Milazzo Film Festival 2025

Ci siamo! E’ giunto il momento… Sta per arrivare l’undicesima edizione del Milazzo Film Festival.

L’evento milazzese si terrà al teatro Trifiletti e verrà inaugurato la sera del 5 Marzo. Proseguirà nei giorni successivi, dal 6 al 9 marzo, quando si terrà la giornata conclusiva del Festival.

Numerosi ospiti di rilievo arricchiranno la manifestazione: l’attore e regista Sergio Rubini, le attrici Sonia Bergamasco e Vanessa Scalera, il regista Marco Tullio Giordana, il giovanissimo attore Francesco Gheghi, recentemente visto in Familia e protagonista di Mani Nude, in uscita nelle sale il 27 marzo.  Saranno presenti anche  lo scenografo Marco Dentici e l’autrice televisiva e regista Anna Carlucci.

Un’edizione piuttosto promettente

Quest’anno il programma si presenta ricco, e i direttori artistici Caterina Taricano e Mario Sesti hanno curato una serie di appuntamenti che ruotano attorno alla proiezione dei cortometraggi e lungometraggi in concorso, alla presenza di attori e registi di grande rilievo, oltre a incontri, premiazioni e approfondimenti sul mondo del cinema.

Antonio Napoli, uno degli organizzatori, descrive sinteticamente il Festival con queste parole:

Tanti ospiti, nuovi partner, tante novità e un programma ricco di appuntamenti. Il mio grazie va a tutti quelli che ogni anno ci sostengono, in modo particolare agli sponsor e alle scuole che, in modi diversi, parteciperanno all’evento.

Fonte:milazzofilmfestival.it

Il programma del Milazzo Film Festival

Il Festival milazzese prenderà il via mercoledì 5 marzo alle 21:00, con Sud, lo spettacolo di Sergio Rubini, accompagnato dalle musiche originali di Michele Fazio. Questo evento rappresenterà l’anteprima della rassegna mamertina,  che proseguirà da giovedì 6 a domenica 9 marzo. Il Festival offrirà l’ingresso gratuito a tutti gli eventi, che includeranno proiezioni, incontri con gli artisti e premiazioni.

Giovedì 6 Marzo

A partire da giovedì, tutte le mattine saranno dedicate agli incontri tra gli studenti delle scuole medie e superiori e la Attorstudio School. Dalle 15 si susseguiranno diversi eventi, tra cui la presentazione della Stanza Del Mare e della Sostenibilità Ambientale e il Concorso Internazionale di Cortometraggi. Seguirà un incontro con Sergio Rubini e poi la proiezione del suo film L’Uomo Nero (Italia, 2009).  In seguito, ci sarà l’incontro con Anna Carlucci e la proiezione del suo documentario La vita tra le mani (Italia, 2024).  La giornata si concluderà alle 21:00 con la proiezione di alcuni lungometraggi in concorso.

Venerdì 7 marzo

Dalle 15 continuerà il Concorso Internazionale di Cortometraggi, seguito dalla proiezione di altri lungometraggi. Successivamente, si terrà l’incontro con Vanessa Scalera, a cui seguirà la proiezione del film Lea (Italia, 2015), diretto da Marco Tullio Giordana e con la Scalera nel ruolo della protagonista. L’attrice riceverà l’Acting Award, dopodiché verrà proiettato il film L’Arminuta (Italia, 2021) di Giuseppe Bonito.

Sabato 8 marzo

A partire dalle 9:30, si terrà la presentazione dei panel tematici e i saluti del sindaco di Milazzo, Pippo Midili. I vari panel saranno dedicati ai seguenti temi:

  • Cinema e Intelligenza Artificiale
  • la Rivoluzione nel Mondo della Celluloide
  • Cineturismo, con la presentazione del libro Cineturismo in Sicilia – luoghi e paesaggi di Enrico Nicosia (ed. Kalos) e l’intervento di Giovanna Giulia Zavettieri dell’Università di Roma Tor Vergata
  • EcoMuseo 2.0

Alle 15 riprenderà il Concorso Internazionale di Cortometraggi, seguito dalla proiezione di altri lungometraggi. Successivamente, si terrà  l’incontro con Sonia Bergamasco e la presentazione del suo libro Un corpo per tutti. A seguire, verrà proiettato  Duse – The Greatest (Italia, 2025), diretto dalla stessa Bergamasco, che riceverà l’Acting Award. La serata proseguirà con la proiezione del film La Vita Accanto (Italia, 2024) di Marco Tullio Giordana.

Domenica 9 marzo

A partire dalle 9:30, riprenderà il Concorso Internazionale di Lungometraggi e, nel pomeriggio, saranno proiettate alcune opere fuori concorso.

Alle 18, dopo la premiazione dei lungometraggi, verrà consegnato il premio Il Racconto della Voce ai giornalisti Massimo Sebastiani (Ansa), autore del podcast La parola della settimana, e Pablo Trincia, autore dei podcast Veleno, Dove nessuno guarda e E poi il silenzio. Il disastro di Rigopiano.

In serata, si terrà l’incontro con l’attore Francesco Gheghi, che riceverà il premio A Star Is Born. A seguire, verrà proiettato il film Familia (Italia, 2024) di Francesco Costabile, in cui Gheghi fa parte del cast.

Fonte: milazzofilmfestival.it

Le partnership

Anche per questa edizione si rinnova la partnership con Inail Sicilia, che assegnerà il premio Inail – La dignità del lavoro al miglior cortometraggio realizzato da giovani autori under 35 sul tema del lavoro e della sicurezza.

Confermata anche la collaborazione con l’Istituto Renato Guttuso, diretto dalla preside Delfina Guidaldi. Come ogni anno, gli studenti del Liceo Artistico, sotto la guida delle docenti Angela Caprino e Gabriella La Fauci, realizzeranno le scenografie dell’evento. Inoltre,  un gruppo di giovani fotografi, coordinato da Maria Grazia Pagano,  immortalerà i momenti più significativi del Festival.

La novità di quest’anno è la partecipazione degli studenti dell’Istituto Alberghiero che, grazie all’impegno del professore Gaetano Previti e dei suoi colleghi, offriranno una Colazione a km 0  nella mattinata di sabato 8 Marzo, in collaborazione con aziende locali come il Sikè, l’azienda di Daniela Virgona e Pagnotta è salute.

Insomma, anche quest’anno il Milazzo Film Festival si conferma un appuntamento molto interessante e variegato, capace di coniugare cinema, formazione e valorizzazione del territorio, consolidando il suo ruolo di punto di riferimento culturale.

Un evento da non perdere.

 

Giorgio Maria Aloi

Castello di Milazzo: dall’antichità a oggi

Milazzo nell’antichità

La città di Milazzo ha origini antichissime: abitata fin dal Neolitico, come ci testimoniano i ritrovamenti di utensili, capanne e una necropoli, dall’VIII secolo a.C. diventa una colonia greca.

Nel 260 a.C. le acque di Milazzo sono teatro di una delle battaglie navali più importanti della prima guerra punica, la quale porterà la città sotto il dominio romano. Un ulteriore scontro in mare avverrà nel 36 a.C., quando i soldati di Ottaviano vinceranno sui pirati di Sesto Pompeo.

Panoramica città di Milazzo dal castello
Panoramica città di Milazzo dal castello – Alessia Scarcella ©, 2022, Milazzo

Il Castello di Milazzo e la sua storia

Per la sua posizione strategica, Milazzo ha assunto nel corso dei secoli fondamentale importanza per il dominio sul mare; non a caso i greci  stabiliranno qui una base navale. Uno dei segni tangibili di questo dominio è sicuramente il castello, che si trova all’interno della “cittadella fortificata”, uno dei primi nuclei abitati della città. La sua posizione sul promontorio permette una visuale abbastanza ampia sul mare, rendendo facile l’avvistamento di nemici all’orizzonte.

Saranno i romani a dare vita alle prime basi fortificate sulla rocca. Da allora il castello si amplierà sempre di più, dando vita a un complesso di edifici che rappresenterà il centro politico e amministrativo della città. 

Il castello, come la città, dopo la dominazione romana, passerà ai bizantini e poi ai saraceni, i quali si occuperanno di costruire un’imponente torre a strapiombo sul mare, il Mastio. Sarà sotto la reggenza normanna e soprattutto con Federico II che il castello amplierà le sue funzioni e la sua estensione. Con i lavori all’interno della cittadella fortificata, diretti dall’architetto dell’imperatore, Riccardo da Lentini, il castello diventerà una delle dimore predilette di Federico II, in particolar modo nei momenti in cui vorrà allontanarsi dalla caotica vita palermitana. 

Dopo una breve parentesi angioina, un periodo di intensi lavori per la costruzione di nuovi edifici, ma soprattutto di una nuova cinta muraria, sarà quello della dominazione aragonese. Attorno al castello verranno edificate numerose costruzioni difensive che comprenderanno baluardi, cortine, gallerie, garitte di vedetta, torri di avvistamento, polveriere e ponti levatoi.

Torre aragonese
Torre aragonese – © Alessia Scarcella,2022,Milazzo

Da residenza reale a carcere

In epoca moderna Milazzo rappresenterà un’ importante base militare per gli aragonesi e successivamente per i Borbone. Non a caso durante la battaglia di Milazzo del 20 luglio 1860, i cittadini con l’aiuto delle truppe garibaldine, affronteranno la conquista della cittadella fortificata, ultimo centro borbonico ancora resistente della città.

Con l’Unita d’Italia, il castello subirà un declassamento, in quanto da piazzaforte reale diventerà un carcere giudiziario, e tale rimarrà durante la prima guerra mondiale e il periodo fascista. Dopo la chiusura del carcere, nel 1970, il castello non verrà curato fino al 1991, quando inizieranno i lavori di restauro.

Antico carcere giudiziario di Milazzo
Antico carcere giudiziario di Milazzo, Fonte: https://www.hitsicily.com/indi/_pics/4/4/particolare-corte-interna_24417_19216_t.jpg

Le iniziative attuali

Negli ultimi anni il castello ha ospitato numerosi eventi, tra cui mostre, spettacoli, festival musicali (come il Mish Mash Festival) e, nel periodo di Natale, la rappresentazione del presepe vivente. Al suo interno è presente il MuMa (Museo del Mare Milazzo), al cui interno è possibile osservare lo scheletro di un capodoglio, spiaggiatosi qualche anno fa sulle coste di Milazzo.

Scheletro del capodoglio Siso
Scheletro del capodoglio Siso, Fonte: http://lanostramilazzo.altervista.org/wp-content/uploads/2021/09/muma-museo-del-mare-siso.jpg

Gli occhi di Milazzo

Sulle mura di una delle tante torri normanne del Castello di Milazzo è presente una raffigurazione insolita: secondo la tradizione, si tratta di uno scarabeo, un insetto con due grandi occhi e due antenne, realizzato in pietra lavica, posto su un angolo che guarda verso la Baia del Tono. Attorno al suo significato e alla sua funzione rimangono ancora oggi numerosi interrogativi. C’è chi pensa che sia solamente una decorazione che simboleggia la sorveglianza e l’inespugnabilità della fortificazione, ma è anche probabile che abbia una funzione legata al susseguirsi delle stagioni. Infatti, il quadrante rivolto a Nord-Est risulta illuminato solo in alcuni periodi dell’anno (solstizio d’estate – 21 giugno) mentre quello rivolto a Sud-Est viene illuminato tutto l’anno.

Gli occhi di Milazzo
Gli occhi di Milazzo. Fonte: https://www.lettore.org/wp-content/uploads/2018/11/lo_scarabeo-1.jpg

 

Alessia Scarcella

 

Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Milazzo

https://www.lettore.org/2018/11/30/lo-scarabeo-gli-occhi-milazzo/

Mish Mash 2022: un festival che non delude mai

Anche questa sesta edizione del Mish Mash Festival volge al termine, ma noi siamo ancora qui a raccontarvi e provare a trasmettervi le emozioni che questi ultimi due giorni ci hanno regalato.

La terza giornata del festival milazzese inizia con una lieve minaccia di pioggia, ma arrivati al castello ci si rende subito conto che questo non ha fermato i fedelissimi. Il pubblico infatti comincia a riunirsi attorno a Democrazia Tropicale che, con il suo ritmo afro-funk, riesce a calare i presenti nell’atmosfera festosa e conviviale del festival.

Giusto il tempo di ammirare la splendida location che ci si ritrova subito catapultati sotto il grande palco pronti ad aspettare Laila Al Habash, giovanissima artista indie-pop che, con la sua coinvolgente presenza sul palco – – nonostante l’emozione – riesce a tenere il pubblico con gli occhi fissi su di lei: l’atmosfera che Laila riesce a creare è solo l’inizio.

Laila Al Habash. © Federico Ferrara

Nemmeno il tempo di assaporare questa prima esibizione che inizia la seconda. A riaccendere il palco ci pensano i Bnkr44 , band fiorentina composta da sette ragazzi poco più che ventenni che, tra una canzone e l’altra, coinvolgono in particolare i giovanissimi che si scatenano ballando e cantando durante un’esibizione piena di adrenalina.

È poi il momento di Post Nebbia, band veneta che, con le sue melodie psichedeliche, fa innamorare subito tutti i presenti. Molti gli attimi emozionanti, tra cui il momento in cui Carlo Corbellini (la mente dietro il progetto) si “tuffa” tra le braccia della folla che lo sostiene con entusiasmo. Ancora due canzoni e poi la band,  tra abbracci e foto, si mescola con il pubblico con cui sembra conoscersi da sempre.

I Post Nebbia. © Federico Ferrara

La splendida serata si conclude con la magnifica esibizione di Emmanuelle che, con le sue melodie elettroniche unite ai particolarissimi testi in cui sono presenti elementi di italiano, inglese e portoghese, raccoglie sotto il palco numerosi fan che rendono il finale di serata degno delle aspettative.

Il quarto (e ultimo) giorno si apre con una visita guidata, a cura di ScopriMilazzo, della cittadella fortificata. Si parte all’ora del tramonto e, grazie all’esperta e coinvolgente guida, veniamo accompagnati fin su in cima dalle suggestive sensazioni che la location ci sa regalare. La visita ci svela tutti i segreti che queste mura nascondono, dalle chicche all’interno (e all’esterno) della chiesa, passando per le strategie militari che hanno caratterizzato gran parte delle scelte architettoniche della struttura, fino alla curiosità  più intrigante, ovvero quella degli “occhi di Milazzo”. È questo il nome dato al simbolo che ricorda uno scarabeo, realizzato in pietra lavica su uno sperone delle mura rivolto verso la baia e che possiamo trovare ancora lì, attento a vegliare sulla città. Alla fine della visita, la luna è già alta nel cielo e rende facile calarsi in un’atmosfera rilassata.

La corte del Catello di Milazzo. © Ornella Venuti

Rallegra la serata l’esibizione di Ruben, membro del gruppo “I Camillas”, nato durante i primi anni del nuovo millennio. Con la sua esibizione riesce a coinvolgere l’intero pubblico lì presente che si riunisce intorno a lui e i suoi strumenti per ascoltare le sue storie tra una risata e della buona musica.

Cala il tramonto sul promontorio di Milazzo e il castello riprende i colori del Mish Mash. A questo punto inizia il momento del Dj Set a ravvivare la notte di San LorenzoAsteria, Davide Dp, Zoess e Resolution mescolano stili diversi facendo scatenare tutti i ragazzi in pista. Il Festival – come prevedevamo – si rivela un successo: l’ultima serata è sold out!

Asteria. © Giovanni Alizzi

Per quest’anno è tutto da uno degli eventi più attesi della Sicilia.  Aspettiamo con ansia di ritrovarci tutti nell’incantevole cornice del castello di Milazzo il prossimo anno per scoprire insieme gli artisti e le sorprese che il Mish Mash festival saprà regalarci, ancora una volta!

 

Ornella Venuti, Giovanni Alizzi

I parlamentari d’Italia eletti a Messina: Giuseppe Natoli e le prime elezioni del Regno

Il 18 febbraio, con il voto di fiducia della Camera al nuovo governo guidato da Mario Draghi, si è conclusa definitivamente la crisi di governo, dovuta de facto alle dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti e, dunque, al ritiro del sostegno del partito di cui fanno parte (Italia Viva) al governo Conte II.

Dopo un mese di discussioni aspre, parte della cittadinanza non ha compreso i motivi e l’opportunità di una crisi in un periodo delicato per il nostro Paese. Gli eventi di quest’ultima fase hanno alimentato il processo di disaffezione alla politica, uno dei principali sintomi di una democrazia in crisi.

Mossi da questa premessa abbiamo deciso di intraprendere un percorso lungo la storia dell’Italia unita, per far riemergere il contributo politico dei parlamentari eletti – o comunque legati – a Messina e dimostrare che il mondo della politica – in perenne evoluzione – non è un altrove lontano, ma è parte dalla vita di ciascuno di noi.

Giuseppe Conte (a sinistra) e Mario Draghi (a destra) durante la la cosidetta Cerimonia della Campanella – Fonte: lastampa.it

Il contesto storico e la normativa elettorale

Il nostro viaggio inizia all’alba del 1861, quando nel nostro Paese si svolsero le elezioni della VIII legislatura della Camera dei deputati – unico organo elettivo del Parlamento – del Regno di Sardegna, che, a seguito della proclamazione dello nuovo Stato unificato – meno di due mesi dopo -, possono considerarsi le prime elezioni del Regno d’Italia.

La legge elettorale, naturalmente, era completamente differente da quella tutt’oggi vigente. Il particolare più evidente è legato all’ampiezza dell’elettorato attivo (gli aventi diritto al voto), decisamente ridotta in confronto a quella attuale.

La normativa elettorale prevedeva – in generale – il diritto di voti per i soli uomini, di età superiore ai 25 anni, alfabetizzati e con la possibilità di pagare annualmente almeno 40 lire di tasse.

Inoltre era prevista la suddivisione del territorio in collegi uninominali (è eletto un solo candidato) e su un sistema – di conversione dei voti in seggi – interamente maggioritario (è eletto il candidato che riceve più voti) a doppio turno (con eventuale ballottaggio).

In un contesto del genere, i protagonisti della competizione elettorale erano i singoli candidati, i cosiddetti notabili, personalità di prestigio nel proprio territorio.

Il primo Parlamento del Regno d’Italia, Palazzo Carignano, Torino – Fonte: lagazzettatorinese.it

Le elezioni a Messina

L’intera penisola, ancora priva dei territori del Veneto e di quelli annessi allo Stato Pontificio, era divisa in 443 collegi.

La provincia di Messina, istituita dopo l’annessione della Sicilia, era divisa in 8 collegi: cinque nella zona tirrenica (Mistretta, Naso, Patti, Castroreale e Milazzo), uno nella zona ionica (Francavilla di Sicilia) e due nella città di Messina (Messina 1 e Messina 2).

Le prime elezioni del Regno si svolsero il 27 gennaio 1861, con un’affluenza totale di circa il 57% dell’elettorato. Nella città di Messina gli aventi diritto erano in totale 2057 e l’affluenza media tra i due collegi cittadini fu del 70%.

In entrambi i collegi della città dello Stretto si sfidarono due candidati. Ad avere la meglio furono due personalità di spicco del panorama politico messinese: Giuseppe La Farina (1815-1863) e Giuseppe Natoli Gongora di Scaliti (1815-1867).

Ritratto di Giuseppe Natoli – Fonte: latuanotizia.it

Il primo deputato di Messina: Giuseppe Natoli Gongora

Messinese di nascita, Giuseppe Natoli apparteneva a una famiglia nobile, protagonista da tempo nel governo della città. Dopo aver studiato all’Accademia Carolina di Messina, si laureò presso l’Università di Palermo in diritto. Oltre a dedicarsi all’attività forense, grazie alla sua spiccata capacità oratoria, ottenne la cattedra di codice civile e procedura, presso l’Università di Messina.

Sin da giovane frequentò la vivace rete cittadina di circoli, gruppi massonici e accademie, permeata di ideali liberali.

Nel 1848 fu uno dei protagonisti della costituzione del Regno di Sicilia; nel biennio rivoluzionario divenne deputato alla Camera dei Comuni ed ebbe spesso incarichi diplomatici. In seguito alla controrivoluzione borbonica e alla capitolazione della città di Messina, abbandonò l’Isola e si rifugiò in Piemonte.

Durante gli anni dell’esilio si legò sempre più al concittadino La Farina e si avvicinò a Cavour (1810-1861).

In seguito alla conquista della Sicilia da parte di Garibaldi (1807-1882), Natoli, con l’avallo di Cavour, ricoprì l’incarico di ministro dell’Agricoltura e commerci– con l’interim degli Affari esteri – nel governo dittatoriale, fino alle dimissioni in dissenso con l’espulsione dalla Sicilia di La Farina.

A dicembre divenne governatore di Messina, nel delicato periodo della transizione statale.

Camillo Benso di Cavour (in alto) e Giuseppe Garibaldi (in basso) – Fonte: wikipedia.org

Una volta eletto al Parlamento di Torino, prese parte al primo governo del Regno d’Italia, guidato da Cavour, come ministro dell’Agricoltura, industria e commercio.

Come deputato ha rappresentato le istanze più impellenti della città dello Stretto, ossia la smilitarizzazione dei forti e il porto franco.

 

Le elezioni suppletive

Sia La Farina che Natoli non conclusero il loro mandato alla Camera. La Farina morì nel settembre 1863, mentre Natoli fu nominato senatore del Regno nell’agosto 1861.

In entrambi i collegi cittadini – in momenti diversi-  si tennero, dunque, le elezioni suppletive. In particolare, nel collegio di Messina 2 fu eletto un deputato destinato a ricoprire la carica di parlamentare per altre cinque legislature. Stiamo parlando di Giorgio Tamajo (1917-1897), più volte prefetto in diverse città e celebre esponente della massoneria.

Giorgio Tamajo – Fonte: agrigentoierieoggi.it

 

Mario Antonio Spiritosanto

 

Fonti:

treccani.it/natoli

storia.camera.it/deputato/giorgio-tamajo

http://dati.camera.it/apps/elezioni/

storia.camera.it/legislature/sistema-maggioritario-uninominale-doppio-turno

 

Immagine in evidenza:

Il primo Parlamento del Regno d’Italia – Fonte: piemontetopnews.it

Tra mito e scienza: le due facce di Messina

La Sicilia è da sempre terra di miti e leggende: ci siamo mai chiesti però cosa ci sia alla loro origine?

Fin dalla notte dei tempi l’uomo si pone delle domande, molte delle quali aventi oggi risposte scientifiche. È chiaro però che lo stesso non accadesse per gli antichi, che trovavano nei racconti mitologici un modo per rispondere a moltissimi quesiti, soprattutto riguardanti fenomeni naturali inspiegabili.

Vediamo insieme come alcune delle leggende siciliane più famose siano proprio nate da un’esigenza di trovare delle risposte e come invece, oggi, proprio queste risposte siano state date.

Scilla e Cariddi

Presenti già nei poemi omerici, queste due figure vengono descritte come mostri marini presenti nello Stretto di Messina. Sulla costa calabra si trovava Scilla, ninfa trasformata dalla maga Circe in mostro marino dalle sei teste, mentre lungo la costa sicula si trovava Cariddi, figura mitologica trasformata da Zeus in mostro marino dalla gigantesca bocca e punita così per la sua voracità. Si pensava che Cariddi ingoiasse le navi per poi rigettarle in mare contro Scilla.

Fenomeno dell’Upwelling. Fonte: Tempostretto

Oggi sappiamo che Scilla non è altro che uno scoglio presente nella costa calabrese, mentre Cariddi un gorgo (vortice creato dalle correnti). Infatti, le correnti dello Stretto causavano parecchi problemi alle imbarcazioni più antiche, tali da dare origine alle due figure mitologiche.

Nello Stretto si incontrano il Mar Ionio e il Mar Tirreno, bacini con acque completamente differenti che creano quindi particolari fenomeni idrodinamici: quando l’uno presenta l’alta marea rigetta le sue acque nel bacino vicino, che si trova invece in fase di bassa marea, e viceversa. Questo fenomeno è noto come “Upwelling”.

La fata Morgana

Frederick Sandys, La fata Morgana

Il personaggio, legato alla mitologia anglosassone, è presente anche in una versione Normanna, che vede la fata stabilita proprio nello Stretto di Messina. Si raccontava che questa si divertisse a ingannare tutti coloro che volessero giungere in Sicilia dalla Calabria. Tra questi, un re arabo che si trovava sulle coste calabre quando la fata gli fece credere di poter quasi toccare la terra siciliana facendo anche un solo passo: le coste gli apparvero quindi molto più vicine e il re decise di gettarsi in acqua per raggiungere l’altra sponda finendo così per annegare.

Fonte: Il Messaggero

Questa leggenda si rifà a un fenomeno atmosferico:  quando la temperatura dell’aria vicina al suolo è minore di quella sovrastante si crea una differenza che fa sì che la luce non segua la sua direzione usuale ma venga rifratta, creando così un effetto ottico o miraggio che fa apparire gli oggetti lontani molto più vicini.

Questo fenomeno è conosciuto ancora oggi come fenomeno della Fata Morgana proprio in riferimento alla leggenda normanna.

La grotta dei Ciclopi a Milazzo

La leggenda vuole che sia ambientata proprio a Milazzo la scena dell’Odissea in cui Ulisse incontra Polifemo. Questa credenza veniva confermata sia dalla presenza di una grotta, sia dall’ipotesi che gli antichi abitanti siculi avessero trovato degli scheletri con un foro al centro del cranio, al tempo attribuiti a una possibile origine ciclopica.

In realtà, i crani appartenevano a una particolare specie preistorica, gli elefanti nani. Le dimensioni ridotte rispetto alle altre specie sono dovute al cosiddetto “nanismo insulare”: fenomeno diffuso nelle zone con comunità isolate, nelle quali i continui incroci tra consanguinei sono la regola.  I siciliani del tempo non riuscendo però a spiegarsi a chi potessero appartenere i reperti, scambiarono il foro per la proboscide con l’occhio centrale del ciclope e giunsero a questa bizzarra conclusione.

Colapesce

Soffitto del Teatro Vittorio Emanuele (Messina),  Renato Guttuso. Fonte: Normanno

Un’altra famosissima leggenda è quella di Colapesce, un giovane siciliano, Nicola, che amava trascorrere le sue giornate in mare alla ricerca di tesori. Per questo motivo il re Federico II lo volle mettere alla prova, lanciando in mare oggetti preziosi e chiedendo al ragazzo di riportarli indietro. Durante uno di questi tentativi Colapesce, così soprannominato per la sua abilità nel destreggiarsi in acqua, si accorse che la Sicilia poggiava su tre colonne, una delle quali, vicino a Messina, consumata. Egli rimase dunque in mare a sorreggere quella colonna: si pensava che a far tremare la terra tra Messina e Catania in alcuni giorni fosse appunto il giovane che cambiava il lato della spalla sul quale poggiava la colonna, stanco per la fatica.

Oggi esistono numerosissimi studi sulla sismicità della zona messinese. Uno in particolare, pubblicato su Nature Communications, mostra anche una correlazione tra attività sismica ed eruzioni vulcaniche.

“Le faglie lungo le quali risale il mantello della Tetide”, spiega la coordinatrice della ricerca Alina Polonia,  “controllano anche la formazione del Monte Etna, dimostrando che si tratta di strutture in grado di innescare processi vulcanici e causare terremoti. Queste faglie, infatti, sono profonde e lunghe decine di chilometri, e separano blocchi di crosta terrestre in movimento reciproco”.

Nonostante quanto detto trovi ormai una spiegazione scientifica, queste leggende e credenze continuano ad essere raccontate e tramandate: forse perché per secoli hanno contribuito alla formazione di un’identità culturale, o forse perché hanno ancora oggi la capacità di affascinare coloro i quali si soffermino ad ascoltarle.

Cristina Lucà

Il Mish Mash stupisce concludendo in piena regola

Dopo il primo giorno di festival in cui la gente si accalcava per poter sentire i Pinguini Tattici Nucleari, gli ultimi due giorni si rivelano comunque intensi e altrettanto interessanti.

Il 13 agosto alle ore 18:30 la fila dietro le porte del Castello di Milazzo aspetta il secondo giorno del Mish Mash. L’attesa è lunga, ma ci regala l’avvistamento dell’artista Nitro mentre si allontana dal luogo dell’evento dopo le ultime prove generali.

©Marina Fulco – Tropea, Mish Mash Festival 2019

Il primo nome della giornata è rappresentato dai Tropea. Artisti provenienti da Milano, suonano un genere che spazia dal dream pop ricordando il nostro gruppo siciliano Veivecura, fino ad accenni alla musica elettronica e rock. Presentano un concerto che stupisce il pubblico, in cui il cantante, dopo essersi tolto la maglietta, si è letteralmente lanciato sul pubblico intonando brani di artisti del passato. Le ultime canzoni sono eseguite con il sassofono con parecchio virtuosismo pari al talento dei suoi musicisti.

©Marina Fulco – Eugenio Cesaro degli Eugenio in via di gioia, Mish Mash Festival 2019

Poi è il turno di Eugenio in via di gioia. A presenziare tra il pubblico gente proveniente da ogni parte della Sicilia e non solo. Cantano diversi brani, dai più vecchi a quelli più nuovi, presenti nell’ultimo album. Gli ultimi sono quelli più famosi e che fanno cantare tutti a squarciagola. Eugenio Cesaro, frontman e chitarrista della band, ci intrattiene con pieno entusiasmo e sana ironia. Il resto del gruppo lo appoggia e sostiene. Per non parlare del loro rituale riguardo al cubo di Rubik: invitano chiunque lo possedesse a salire sul palco e sfidarsi tra loro per completare la combinazione del cubo. Tutti i brani sono preceduti da una piccola presentazione la quale ci tiene incollati al palco per guardarli tutto il tempo senza sosta. È un concerto intenso, e loro sono felicissimi di essere in Sicilia. A fine concerto si rendono disponibili ai fan per foto e firme.

©Marina Fulco – Nitro, Mish Mash Festival 2019

Ma l’artista più acclamato e atteso della serata è Nitro: cantante rap e hip hop vicentino. Le canzoni sono intervellate da pause in cui ne approfitta per rilassare le corde vocali e riprendere fiato, ma anche per discutere dei suoi pensieri. Tutte le sue parole stupiscono e gli rendono valore. Prima di tutto per l’estrema importanza che attribuisce alla musica, al dj che sta dietro di lui spiegando cosa significa esserlo, e alla necessità di non creare troppa competizione tra vari gruppi e generi musicali. Il suo concerto è uno di quelli che rimarrà nella memoria di molti anche perché prospetta una strada solo in salita. Dietro a ogni brano traspare il suo grande impegno a mantenere vivi i suoi ideali e princìpi, nonostante la pressione discografica che purtroppo hanno tutti gli artisti.

©Marina Fulco – Andrea Pulcini dei Canarie, Mish Mash Festival 2019

Il 14 agosto invece i cancelli aprono alle 19:30 e il tempo non sembra essere dei migliori. Nuvole grigie coprono il cielo e l’odore della pioggia si fa sentire. Non c’è molta gente che aspetta di entrare, anzi, il pubblico arriva ben oltre le 21:00 e i Canarie iniziano a suonare con poche presenze sotto il palco.

I brani proposti sono calmi, salvo due o tre più rock e la cover di Summer on a solitary beach di Battiato. Diverse canzoni parlano del mare, addirittura ce n’è una su Stromboli.

©Marina Fulco – Adriano Viterbini degli I Hate My Village, Mish Mash Festival 2019

Poi è il turno degli I Hate my Village, e dalle 22:00 il palco si riempie di riff e distorsioni potenti con i musicisti Adriano Viterbini, fondatore e chitarrista (Bud Spencer Explosion), Fabio Rondanini per la batteria (Afterhours e Calibro 35), Marco Fesolo al basso (Jennifer Gentle) e alla chitarra e voce Alberto Ferrari (Verdena). Non molto conosciuti al grande pubblico se non per aver fatto parte di altre band. Sono tutti ottimi artisti ed è un onore sentirli suonare. Si esibiscono sulle note del loro album e in più ci deliziano con una cover di Micheal Jackson e per chiudere con una potente jam.

A partire dalle 23:00 il pubblico cambia target con presenze di età più avanzata, ma sono presenti anche molti giovani, tutti in attesa dell’entrata di Nada, che arriva a mezzanotte scoccata.

Le note di Una pioggia di sale ci ricordano il meteo di questa giornata non perfetta, e Luna in piena suonata con la luna piena in cielo rimarca il parallelismo con la serata.

Nada ci racconta della sua vita, regalandoci un po’ della sua esperienza che la rende la grande artista che è. Parla di sua madre alla quale ha dedicato molti suoi brani. È ancora un’artista che si mantiene in forma e che rivela delle sue parti nuove e più moderne. 

Il pubblico chiama il bis, così canta tre canzoni, due delle quali sono le sue più famose e conosciute: Amore disperato e Che freddo fa.

©Marina Fulco – Nada, Mish Mash Festival 2019

Per finire la serata si sposta al monastero dove ad attendere il pubblico c’è il dj set a chiudere il festival, dando così inizio al ferragosto.

Complessivamente il festival si è dimostrato valere il suo prezzo. Molti gruppi hanno calcato questo palco in questi giorni, il bilancio di presenze è positivo, registrando tantissimi giovani unitamente a persone di tutte le età e provenienze, che hanno varcato le porte del castello e della città di Milazzo assaporandone la cultura, storia e tradizione. Molti di loro hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con gli artisti conoscendone il backstage. L’occasione di avere diversi artisti durante le varie giornate ci ha dato la possibilità di scoprirne la musica. Ci ha trasmesso la voglia di approfondire e riascoltarla a casa, magari acquistando il CD o il vinile presente nello stand merchandise.

Il festival si conferma una forte attrattiva che nel tempo può essere fonte di incremento economico per il nostro paese, che nonostante le mille difficoltà, continua a regalare bellezza.

 

Marina Fulco

MISH MASH FESTIVAL – prezzi ed artisti della 4° edizione 2019

L’estate negli ultimi anni è diventata sinonimo di… concerti! Eh si abbiamo la gioia di poter vivere tanti festival musicali (pazzeschi!!) vicinissimi alla nostra posizione insulare. Messina e provincia e le istituzioni hanno iniziato a cooperare, e a noi pischelletti che creiamo ancora playlist o, piacere per pochi, masterizziamo CD, i concerti sono boccate d’aria fresca.
Proprio a poco meno di 40 km dalla città dello Stretto, a Milazzo si svolge il Mish Mash Festival giunto alla sua quarta edizione. L’11, 12, 13 e 14 agosto presso il Complesso Monumentale di Milazzo (Messina) la musica e l’arte faranno da padrone.

 

Main Stage ©MishMash2018 – MYSS KETA

Sui palchi del Mish Mash Festival si terranno i concerti, le isole Lipari e il Mediterraneo a fare da Skenè. Senza limiti di genere, stili e tendenze il Mish Mash attraversa le produzioni musicali più nuove e interessanti, italiane e internazionali, delle culture indie, hip-hop, elettronica, rock, funk, underground. Nei luoghi della cittadella fortificata troveranno poi gli spazi in cui esprimersi i più eterogenei tra gli artisti in live set, installazioni, visual, performance di danza.

Anche quest’anno viene confermato il Welcome Day, la serata di benvenuto che si terrà l’11 agosto aperta a tutte e tutti in modo gratuito. La novità introdotta per questa edizione è la “Ferragosto Eve” che si terrà il 14 agosto. Per la prima volta saranno dunque in totale quattro le giornate del Mish Mash Festival.

L’edizione del 2019 accoglierà Nada, vincitrice di Sanremo 1971 e tornata prepotentemente alla ribalta grazie alle sue ultime e apprezzatissime fatiche, tra le quali citiamo Senza un perché, brano inserito nella serie The Young Popedel premio oscar Paolo Sorrentino e che ha riscontrato grande successo anche oltre Oceano. Nitro, uno dei rapper nazionali più apprezzati anche all’estero che conta a soli 26 anni 12 dischi d’oro e tre di platino, i Pinguini Tattici Nucleari,inseriti nella line up del Concerto del Primo Maggio a Roma, e poi ancora Eugenio in Via di Gioia, Tropea,Rovere, e molti altri che saranno presentati nei prossimi giorni. L’annuncio di questi nomi sulle nostre piattaforme social è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico, tanto da portare ad un sold-out degli EarlyTickets nonostante non fosse stata ancora annunciata la line up completa.

I biglietti, diversificati in tre formule: 3 days passport, 2 days passport e daily ticket, possono essere acquistati al botteghino oppure in prevendita online attraverso la piattaforma di ciaotickets.

WELCOME DAY: 11 ago 2019 FREE DAY

DAILY TICKET: 12 ago 2019 MMF DAY 1 €23,50 //13 ago 2019 MMF DAY 2 €23,50//14 ago 2019 FERRAGOSTO EVE €23,50

PASSPORT TICKET: 12-13 ago 2019 €39,50 // 12-13-14 ago 2019 €54,50

L’evento promosso dall’Associazione Culturale Mosaico è stato organizzato con la compartecipazione ed il supporto dell’Assessorato ai BB.CC. alla pubblica istruzione e alla promozione dell’immagine della città di Milazzo e si propone come un momento di arricchimento culturale e sociale oltre che di rivitalizzazione del tessuto economico e turistico di una Milazzo piena di attrazione storico paesaggistiche nonché di eccellenze enogastronomiche.

Curiosi di sapere come si è svolta l’edizione 2018 del Mish Mash? Leggete gli articoli targati UniVersoMe ai seguenti link:

https://universome.unime.it/2018/07/31/mish-mash-festival-aprono-le-porte-del-castello-di-milazzo/

https://universome.unime.it/2018/08/07/9462/

Rimanete connessi su UniVersoMe per novità e … chissà anche interviste degli artisti! Curiosi? Ci vediamo anche quest’anno al Mish Mash. 

 

 

 

Giulia Greco

Un Mish Mash Festival da “diesci”

Estate è tempo di festival musicali e anche quest’anno c’è stato il Mish Mash nella location da “diesci” (come direbbe il buon Alessandro Borghese) che è il Castello di Milazzo.
Giorno 2 agosto si è svolto il welcome day dal primo pomeriggio con visite guidate al castello. Durante la sera si è esibito il gruppo LeVacanze composto da Giuseppe Fuccio alla tastiera e chitarra, Giovanni Preziosa voce e chitarra e Mattia Farese alle percussioni, bravi e coinvolgenti con il loro elettro pop.

Seguiti da Ylyne e dal dj set a cura del Safarà e Resolution.
Il welcome day ha svelato la nuova organizzazione all’interno del castello: quest’anno si è optato per due stages , il main stage nel quale si sarebbero esibiti tutti gli artisti della line-up e un altro (che per i veterani era quello degli scorsi anni) dove si è svolto il dj set.

Andiamo al primo giorno, all’apertura dei cancelli ha seguito un “warm-up” by Sound Butik e dopo alle 21 lo spettacolo di visual art , interessante e coinvolgente dei Pixel Shapes.


È alle 22 che sul main stage si presenta l’occhialuto Galeffi, bravo, il pubblico è coinvolto e lui tiene molto bene il palco.
I protagonisti assoluti però sono i Coma Cose, il duo milanese che suonano musica alternativa con testi che non possono essere spiegati ma nei quali c’è tutto. Dichiaravano in una intervista “pensiamo che le nostre canzoni non vadano spiegate, quello che facciamo è costruire semantiche, se le recepisci vuol die che siamo connessi” e il pubblico era certamente connesso, portandoli a fare un bis. Un duo da seguire attentamente.
Dopo di loro arriva Myss Keta l’odalisca con il corpo di una Kardashian, ed è un tripudio. La rapper è brava, i suoi testi sono satirici fino a diventare sboccati con basi di elettronica potenti ma i video che passano sullo schermo dietro di lei durante l’esibizione danno un senso molto più articolato. La gestualità e il modo di parlare sono metafora del mondo che ci circonda ma la performance è tutt’altro che banale. Bis anche da lei.

La serata si conclude con il live set di Populous e anche lui non delude il pubblico è contento e lo richiama sul palco per avere un’ultima canzone.

Il secondo giorno ed ultimo di festival le persone sono raddoppiate.
Alle 20 al Chiostro c’è l’esposizione del Suq Magazine,  un gruppo di guide ambientali e fotografi che hanno creato un ibrido fra taccuino di viaggio e libro di fotografico in cui raccontano della Sicilia, quella lontana dalle etichette e clichè tipici.

Segue al Duomo antico una performance di danza e poi si va al Main Stage dove si esibisce per primo Francesco De Leo , bravissimo questo cantante  ex frontman de L’Officina della camomilla, racconta una realtà vicina a molto con sonorità similari a quelle di Mac DeMarco, ma c’è anche qualche richiamo alla  psichedelica.
I Selton si esibiscono successivamente col loro rock folk e testi divertenti, il pubblico balla e canta, sono tutti sorridenti.
Dopo di loro arriva Frah Quintale e il pubblico è in visibilio, un ragazzo mi dice “quest’ultimo live vale l’intero prezzo del biglietto”. Direi che c’è poco da aggiungere.
A chiudere il live set di Indian Wells.
Il Mish Mash migliora di anno in anno, forse l’organizzazione con due stage quest’anno ha comportato un po’ di dispersione del pubblico ma gli artisti e il luogo sono stati eccellenti. Questo è un festival che col tempo si farà conoscere sempre più perché ha tutte le potenzialità, entri fra le mura e ti senti in un luogo familiare e accogliente.
Ci vediamo l’anno prossimo!

 

Arianna De Arcangelis

 

Mish Mash Festival: aprono le porte del castello di Milazzo

Dal 2 al 4 agosto al via una nuova edizione del festival: nella line up, tra gli altri, Selton, Populous, Galeffi e Indian Wells

Se questa ondata di caldo rende piatte le lunghe giornate ad agosto, non disperate: la splendida cittadella fortificata dell’area del Castello di Milazzo, per un’altra estate, è pronta ad accogliere una nuova edizione del Mish Mash, giunto al suo terzo anno. Tre giorni (il primo giovedì, 2 agosto, ospiterà il Welcome Day) dedicati alle esibizioni all’interno dell’antico maniero normanno e a molteplici installazioni artistiche.

In programma un’ampia escursione tra generi, stili e principali tendenze nella attuale musica elettronica, alternative, rock, pop e hip-pop. “Mish Mash”, che vuol dire proprio “miscuglio”, è nato dalla sinergia di realtà giovanili che operano da anni nella provincia di Messina. I numeri del 2017, grazie alla line up e alle partnership, hanno mostrato un aumento di pubblico, proveniente, per buona parte, fuori dalla Sicilia.

Ed è questa scia “internazionale”, insieme alla qualità del Festival, una delle realtà più suggestive in Italia, merito anche dell’eccezionale scenario storico e naturale sul mare, ad avere accompagnato la preview del 19 maggio scorso a Bologna al TPO con i concerti di Be a Bear, ≈ Belize ≈, Dargen D’Amico e altri artisti. Arrivata dopo alcuni live invernali al Retronoveau, l’esibizione del 25 luglio al Perditempo della band palermitana I Giocattoli, ha rappresentato il primo effettivo anticipo dell’edizione di quest’anno.

L‘anno prima abbiamo visto, sul Main stage, di fronte l’ex Monastero, accompagnati dal visual mapping proiettato sulla facciata a cura di Aurelio Calamuneri e Giovanni Scolaro, Giorgio Poi e Gazzelle, musicisti come Colombre, Clap! Clap! e Jolly Mare e i gruppi Carl Brave e x Franco126, Veivecura, Canova e Camillas. Mentre l’Island Stage è stato calcato da Filippo Zironi e Andrea Normanno.

Nel 2018 attese tante novità. Al pubblico verrà data la possibilità di accedere a delle zone del Castello non utilizzate fino a un anno fa. Al momento dell’inaugurazione, il 2 agosto, presso il Duomo Antico, sarà presentata l’art exhibition di Giuseppe la Spada, Fluctus, che simboleggia l’inquinamento dei nostri mari. Il Welcome Day, ad ingresso gratuito, accenderà la terza edizione insieme a RadioStreet, LeVacanze, Ylyne, Safarà e Resolution. Ulteriori installazioni artistiche verranno presentate nei giorni successivi.

Venerdì 3 e sabato 4 si entrerà nel vivo dell’evento estivo: il piazzale dell’ex Monastero delle Benedettine per due giorni accoglierà i Sound Butik, un collettivo formato da djs palermitani che infiammeranno gli aperitivi al tramonto con un sound che intreccia house, techno e soul. Nello stesso luogo Dischirotti allestirà una mostra con 12 copertine selezionate tra gli artisti che hanno partecipato alle scorse edizioni. A completare l’offerta ci sarà Alessio Barchitta nel Bastione di Santa Maria e i visual di QBO.

Ma è la musica il fiore all’occhiello. Una line up che spazia, come poche altre, tra le uscite più fresche in campo discografico. Reduce dal Primo Maggio romano, il 3 agosto sul palco principale, alle 22, ci sarà Galeffi. Dopo il cantautore è il turno di Coma Cose, duo di Milano, che mette insieme cultura hip pop ed estetica urban pop. A mezzanotte è attesa Myss Keta, rapper alla guida de “le ragazze di Porta Venezia”, eccessiva e dissacrante, mentre toccherà a Populous il compito di chiudere la prima giornata del Festival.

Il 4 agosto la magia si ripete: Francesco De Leo de L’officina della Camomilla aprirà la seconda giornata con le sue atmosfere lisergiche cantautoriali. Il pop italo-brasiliano troverà espressione nei Selton di tappa a Milazzo per presentare Manifesto Tropicale, dopo la collaborazione con Dente. Francesco Servidei, bresciano, alias Frah Quintale invece porterà sul palco il suo progetto solista. Il live set di Indian Wells, producer lucano, infine si prolungherà fino a tarda notte con una miscela melodica di musica elettronica.

Noi di UniVersoMe saremo presenti a Milazzo! Voi che cosa aspettate? Continuate a dare un’occhiata alla nostra pagina per seguire l’evento attraverso le foto e le dirette social. Per chi, ancora, non avesse fatto l’abbonamento, i biglietti saranno disponibili a partire dal 2 agosto (ore 18:30) al botteghino del Castello.

Eulalia Cambria

MareFestival – Premio Troisi. Il cinema a Salina.

Giunge alla sua VI edizione il Marefestival – Premio Troisi che si svolgerà a Salina , con qualche incontro a Milazzo dal 18 al 23 luglio.

Nel sito del festival si legge “Cinema, musica, cultura e moda nella magica atmosfera dell’isola in cui fu girato il capolavoro “Il Postino” fanno di MareFestival un appuntamento imperdibile rivolto a un target eterogeneo e un’occasione preziosa per conoscere da vicino attori e registi pronti a raccontare la loro vita, la loro carriera, presentare film, libri e prossimi progetti.
Lungometraggi, corti, documentari, CineAperitivi, concerti, fashion party, esposizioni, eventi collaterali animeranno anche quest’anno suggestive location” .


Fra gli ospiti di quest’anno troviamo: Edoardo Leo, Barbara Bobulova, Sabrina Impacciatore, Mariagrazia Cucinotta, Francesca Reggiani, Alessandro Haber, Gabriella Germani, Chiara Taigi, Ninni Bruschetta ed Ezio Greggio. La scrittrice Catena Fiorello. Spicca il nome anche del duo comico i Soldi Spicci.

MareFestival è promosso dall’Associazione Prima Sicilia con sede a Messina; patrocinato dai Comuni di Santa Marina Salina e Malfa; sostenuto prevalentemente da imprenditori sensibili alla cultura e alla promozione turistica del territorio. L’ingresso a tutti gli eventi è gratuito.

Il direttore artistico è il giornalista Massimiliano Cavaleri, l’organizzatrice la collega Patrizia Casale, il responsabile della logistica Francesco Cappello.

Di seguito trovate il link del programma http://www.marefestivalsalina.it/wp-content/uploads/2017/07/PROGRAMMA-MAREFESTIVAL-2017.pdf

Arianna De Arcangelis