Certificazione Microsoft Office Specialist: scopri come candidarti per ottenerla

Buone notizie per i neolaureati UniMe! L’Ateneo Peloritano offre infatti la possibilità di ottenere 500 certificazioni MOS (Microsoft Office Specialist).

Cos’è Microsoft Office Specialist

Si tratta di una certificazione Microsoft (solitamente a pagamento), riconosciuta in tutto il mondo, che permette di certificare e dimostrare in maniera ufficiale di essere in possesso delle competenze nell’uso del Pacchetto Office. Risulta dunque essere un ottimo biglietto da visita che arricchisce il curriculum di chi la ottiene e costituisce titolo valutabile ai fini delle graduatorie di alcuni concorsi pubblici.

Destinatari e requisiti

L’iniziativa è indirizzata a tutti i neolaureati che abbiano effettuato un’iscrizione ad un corso di Laurea Magistrale, decidendo di proseguire gli studi presso l’Università di Messina.

Possono partecipare i possessori di laurea triennale che abbiano ultimato le procedure di iscrizione al nuovo corso di studi entro il 31 dicembre 2021.

Come inoltrare le candidature

Gli interessati in possesso dei requisiti di partecipazione, dovranno manifestare il proprio interesse inviando la candidatura tramite la piattaforma Esse3.

Saranno accettate tutte le domande considerate idonee, seguendo l’ordine di presentazione delle stesse, fino ad esaurimento delle certificazioni disponibili.

Le date da ricordare

La scadenza del bando è fissata al 14 febbraio 2022, oltre questa data infatti non sarà più possibile manifestare il proprio interesse.

Ulteriori informazioni

Per qualsiasi dubbio o per ottenere maggiori informazioni, è possibile contattare:

  • la dott.ssa Galletta al seguente numero telefonico 090 6768274,
  • la dott.ssa Longo al seguente numero telefonico 090 6768270.

Giovanni Alizzi

Cyber-attacco all’Ucraina, Kiev accusa la Russia: “sistemi informatici del Paese paralizzati”

Ucraina, nella notte tra il 13 e il 14 gennaio i sistemi informatici di diverse agenzie e organizzazioni governative che lavorano a stretto contatto con le autorità centrali sono stati colpiti da un potente malware. A darne notizia è stata Microsoft con un lungo post pubblicato sul suo blog aziendale in cui si legge:

I nostri team investigativi hanno identificato il malware su dozzine di sistemi interessati e quel numero potrebbe aumentare man mano che le nostre indagini continuano. Questi sistemi abbracciano più organizzazioni governative, senza scopo di lucro e di tecnologia dell’informazione, tutte con sede in Ucraina.

Secondo il Ministero per la trasformazione digitale ucraino dietro l’attacco potrebbe esserci la Russia. “Mosca continua a condurre una guerra ibrida e sta attivamente rafforzando le sue forze nell’informazione e nei cyberspazi ” ha dichiarato il ministero dello Sviluppo digitale ucraino. Se così fosse, si tratterebbe dell’ennesimo capitolo delle tensioni tra i due Paesi, con Kiev e gli alleati occidentali che accusano Mosca di ammassare truppe sul confine per preparare una invasione.

Cyber attacco all’Ucraina (fonte: Huffington.it)

Il cyber-attacco

Il cyber-attacco dei giorni scorsi si è presentato in un momento storico ricco di grandi tensioni tra i due Paesi. Prima che il sito della diplomazia ucraina fosse reso inaccessibile, gli autori dell’attacco hanno pubblicato sul sito del ministero un messaggio in ucraino, russo e polacco in cui invitavano i cittadini ucraini a prepararsi al peggio affermando che tutti i dati personali erano stati caricati sul web.

Ucraini! Tutti i vostri dati personali sono stati cancellati e sono impossibili da ripristinare. Tutte le informazioni su di voi sono diventate pubbliche, abbiate paura e aspettatevi il peggio.

Nonostante Microsoft abbia affermato di non essere in grado di valutare l’intento dell’attività cybercriminale né di identificare caratteristiche precise che la colleghino agli attori delle minacce, le autorità hanno tranquillizzato i cittadini negando qualsiasi furto e fuga di dati e i servizi di intelligence ucraini hanno dichiarato che il contenuto dei siti non è stato modificato.

“Si tratta di un malware distruttivo” si legge sul blog ufficiale di Microsoft ” che ha colpito anche agenzie fondamentali per il governo come ad esempio “un’azienda informatica che gestisce siti web per clienti del settore pubblico e privato, comprese le agenzie governative”. Microsoft aggiunge anche come “non si sia identificata una consistente sovrapposizione tra le caratteristiche uniche del gruppo dietro questi attacchi e i gruppi che abbiamo tradizionalmente monitorato”.

Le accuse e difese della Russia

Secondo Kiev la responsabilità dell’attacco apparterrebbe ad un gruppo legato all’intelligence russa e noto come UNC1151. Serhiy Demedyuk, un funzionario della sicurezza ucraino,ha dichiarato all’agenzia di stampa Britannica Reuters che tutte le prove indicano che la Russia è dietro l’attacco informatico. L’obiettivo sarebbe stato quello di destabilizzare il lavoro del settore pubblico compromettendo la fiducia dei cittadini nelle autorità. Secondo quanto riferito da Microsoft, la situazione potrebbe essere ben più grave di come appare. Quanto accaduto al governo ucraino e a diversi siti dei ministeri potrebbe portare ad una paralisi dell’intera struttura informatica del Paese. Il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitri Peskov alla Cnn ha dichiarato:

La Russia non ha nulla a che fare con questi attacchi informatici. Gli ucraini danno la colpa di tutto alla Russia, anche del maltempo nel loro Paese.

Mosca non è nuova a questo genere d’accuse. Già nel 2017 l’esercito russo è stato accostato al “cyber-attacco più distruttivo e costoso della storia”: l’attacco ransomware NotPetya. Quest’ultimo prese di mira istituzioni governative, finanziarie ed energetiche in Ucraina, e si diceva facesse parte della strategia del Cremlino per destabilizzare l’Ucraina. Causò danni per oltre 10 miliardi di dollari in tutto il mondo.

L’intervento dell’Unione Europea

L’Unione Europea si è detta pronta a fornire assistenza tecnica all’Ucraina, mobilitando tutte le risorse a propria disposizione e aiutandola a migliorare la sua capacità di resistere agli attacchi informatici. “Mobiliteremo tutte le nostre risorse per aiutare l’Ucraina a far fronte a questi attacchi”, ha dichiarato l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell.

Elidia Trifirò 

Windows 11 è qui?

Sono passati quasi 6 anni da quando Microsoft rilasciò l’ultima versione del suo sistema operativo: Windows 10. Ad oggi, quest’ultimo rappresenta uno dei più diffusi e più apprezzati OS, non solo tra tutti quelli rilasciati dalla famosa azienda di Redmond, ma anche tra tutti quelli disponibili sul mercato.
Praticamente chiunque avrà potuto utilizzare un computer con Windows 10, dunque il rilascio di una nuova versione può rappresentare ai nostri giorni un cambio generazionale molto importante. Ad oggi non abbiamo certezze su quello che potrà essere il nuovo Windows 11, ma le prime voci e le prime immagini cominciano a trapelare in rete. Microsoft ha già annunciato un evento in live stream che si terrà domani 24 Giugno alle ore 11:00 (17 in Italia), in cui si preannuncia un cambio importante per la storia di Windows.

Fonte: Microsoft.com

Come detto, non abbiamo ancora molte certezze sulle nuove caratteristiche, la nuova grafica e in realtà anche sul nome. Il nome in codice dato al nuovo aggiornamento è infatti Windows Sun Valley, che fa subito ripensare a quando Microsoft, qualche anno fa, dichiarò che Windows 10 sarebbe stato il suo ultimo sistema operativo e che dunque nei mesi a seguire avrebbe ricevuto dei continui aggiornamenti senza cambiare nomenclatura. In realtà, ci sono dei segnali che fanno pensare ad un cambio di rotta, primo fra tutti un post di Microsoft in cui vengono annunciate le date di fine del supporto a Windows 10 Home e Pro.

Fonte: Microsoft.com

Inoltre, nell’immagine di presentazione dell’evento vediamo il famoso logo, formato da quattro finestre, dal quale entrano dei raggi di sole che sembrano formare un 11 sul pavimento. In più l’evento si terrà alle ore 11. Tutte strane coincidenze che non sono certezze, ma che fanno pensare di essere vicini al nuovo OS.

Le novità

Le due novità grafiche più importanti riguardano la taskbar e il menu Start grazie al nuovo Fluent Design, che porterà nuove icone e nuove animazioni. Ora le icone, infatti, sono centrate, un po’ come avviene nel dock di MacOS e Chrome OS. Il menù start ora è un pop-up, o flyout, che occupa centralmente buona parte dello schermo; le icone delle app sono organizzate su più righe, come nei drawer degli smartphone Android, e sono completamente sparite le Live Tile. Si parla anche di una nuova clipboard, che permetterà di avere una cronologia delle app usate, un menù dei preferiti e di incollare testo senza formattazione.

Molto probabilmente, Microsoft andrà a integrare alcune funzionalità e alcune caratteristiche di quello che era Windows 10x. Quest’ultimo, infatti, era un sistema operativo che Microsoft sviluppò principalmente per i dispositivi a due schermi. Rispetto al classico Windows 10, la versione x prevedeva un cospicuo aggiornamento grafico, ma il fatto che Microsoft abbia annunciato la fine di quest’ultimo alimenta ancora di più le speranze di vedere Windows 11.

Tra le novità ci sono anche un nuovo sistema di gestione del disco, caratterizzato da interfaccia Modern e che permetterà di gestire partizioni e volumi direttamente dalla schermata delle impostazioni, un sistema migliorato per il monitoraggio della batteria e novità per il task manager.
Oltre a questo, il nuovo Windows (Sun Valley o Windows 11 che sia) offrirà anche una miglior gestione della GPU: nei computer dotati di più di una GPU, Microsoft permetterà di selezionare quale utilizzare per l’esecuzione delle varie app e dei programmi. Gli utenti potranno quindi gestire se utilizzare la GPU a risparmio energetico o quella ad alte prestazioni direttamente dall’app Impostazioni.

Fonte: HDBLOG.it

Il prezzo

Il prezzo del nuovo Windows è un’altra grande incognita, sulla quale possiamo fare solamente analisi e previsioni basandoci sui sistemi operativi precedenti: se Microsoft dovesse continuare a seguire la linea delle versioni “Home” e “Pro”, ci si aspetta un Windows 11 Home sui 119 dollari e Windows 11 Pro sui 200 dollari, a meno che l’aggiornamento non venga rilasciato in modo gratuito sullo stile della transizione da Windows 8 a Windows 8.1 oppure da Windows 7 a Windows 10. È comunque probabile che vedremo Windows 11 (o quello che sarà) sui nostri pc non prima di ottobre/novembre, dopo la fase di beta test.

In rete, oltre alle immagini trapelate, si è diffusa una prima build scaricabile, ovviamente non ufficiale, che sembrerebbe confermare quanto sappiamo fino ad ora.

Dunque, non resta che attendere domani, mettersi comodi e scoprire se realmente Microsoft porterà alla luce il futuro del sistema operativo attualmente più diffuso al mondo.

Giovanni Lombardo

Caso TikTok: origini, sviluppi e controversie. Tutto quello che c’è da sapere

TikTok è un social network cinese nato nel 2016.
Le sue origini, tuttavia, risalgono al 2014, quando viene lanciata la prima versione di musical.ly.

In seguito il servizio è stato acquisito dalla compagnia, sempre cinese, chiamata ByteDance.
In questo modo cambia la gestione del servizio: il nome sarà TikTok per il mercato mondiale, mentre per il mercato cinese prenderà il nome di Douyin.
Douyin è la versione cinese di TikTok, in linea con le disposizioni e le regole imposte dal governo cinese.

La risposta indiana

Nel 2019 era stato chiesto al governo indiano di vietare l’app, con le seguenti motivazioni: “incoraggia la pornografia” e mostra “contenuti inappropriati”.
TikTok era stata vietata dall’India, nonostante la rimozione da parte di Byte Dance di oltre 6 milioni di video che violavano le loro norme e linee guida sui contenuti.
Pochi giorni dopo il divieto è stato revocato a seguito di un appello dello sviluppatore.

La questione si è riaperta lo scorso giugno, quando TikTok insieme ad altre 58 app cinesi viene bandita a tempo indeterminato. La motivazione è di ordine politico: l’app infatti rappresenterebbe una minaccia alla sovranità e alle questioni di politica interna.

Le prime controversie

I primi dubbi sulla sicurezza dell’app sono sollevati dal famoso gruppo di hacktivisti Anonymous.
Questi infatti invitano, in un loro tweet, a “Cancellate TikTok in questo stesso momento” perchè si tratta di “una colossale operazione di sorveglianza di massa.”

L’accusa pare essere fondata da un’analisi concreta dei dati: un utente di reddit avrebbe infatti compiuto un’analisi con reverse-engineering dell’app, scoprendone i meccanismi.
Per gli addetti ai lavori, qui è possibile leggere qualcosa.

La posizione degli Stati Uniti

Un prima dichiarazione, dopo gli sviluppi di cui sopra, proviene dal segretario di Stato americano Mike Pompeo. Lo scorso luglio aveva infatti dichiarato che il governo stava valutando la possibilità di vietare TikTok.
La motivazione: acquisizione dei dati dei cittadini americani non autorizzata e in server cinesi.

A quel punto la famosa app poteva salvarsi solo con un processo di acquisizione da parte di una società molto americana. Questo infatti era l’unico modo per evitare il ban dagli USA.

Microsoft si era fatta avanti, intraprendendo le trattative.
In un primo momento ByteDance cercava di mantenere una partecipazione di minoranza ma in seguito aveva accettato di cedere TikTok a titolo definitivo.
Il primo accordo prevedeva che in caso di acquisizione, Microsoft sarebbe stata l’unica autorizzata nella gestione dei dati.

Nel frattempo, il 14 agosto scorso, Trump concede a ByteDance 90 giorni per vendere TikTok negli Stati Uniti, pur rimanendo diffidente nei confronti della società cinese.

Il 13 settembre Microsoft annuncia, in un comunicato ufficiale, che ByteDance non avrebbe venduto loro TikTok.

https://blogs.microsoft.com/blog/2020/09/13/microsoft-statement-on-tiktok/

Gli ultimi sviluppi

È recente l’annuncio del presidente Trump circa il divieto di WeChat e TikTok dal territorio americano.
A partire da domani, le due app saranno rimosse dagli app store e non sarà più possibile compiere operazioni di pagamento con le stesse.

Per TikTok tuttavia le restrizioni partiranno dal 12 novembre, in quanto è attualmente in corso una trattativa con la società americana Oracle.
Fino a quel momento non sarà possibile aggiornare l’app, ma chi la possedeva già potrà continuare ad usarla.

Angela Cucinotta