Welcome Day ELSA Messina 2020\2021

ELSA Messina vi dà il benvenuto al nuovo Anno Sociale 2020/2021 invitandovi tutti, soci e non, al WELCOME DAY che si terrà giorno 12 Ottobre 2020 presso il Dipartimento di Giurisprudenza di UniMe (Piazza Pugliatti).

Qui potrete conoscere da vicino la grande realtà di ELSA, associazione che opera a livello locale, nazionale ed internazionale.

Ti sei appena iscritto\a nel corso di laurea di Giurisprudenza?

Sei già iscritto al corso di studi o sei un neolaureato, in cerca di una guida?

Vieni a scoprire tutto quello che ELSA (European Law Students’ Association) può fare per te.

Chi vorrà, potrà anche tesserarsi al solo costo di €10, validi per tutto l’intero anno sociale.

Per qualsiasi informazione contatta la pagina ELSA, cliccando qui.

Locandina dell’evento

Mappa per raggiungere il luogo dell’evento:

Visita guidata al Tempio di “Cristo Re”, Torre di Rocca Guelfonia, mura di Carlo V e vecchie carceri borboniche

Il “Progetto Crescere Insieme” nella persona dei gestori del sito Nino Femminó e Alessandra Di Giacomo, in collaborazione con il movimento “Vento dello Stretto” di Messina e “Fare Verde” di Messina organizza per domenica 11 ottobre a partire dalle ore 10:00 una visita guidata al Tempio di “Cristo Re”, Torre di Rocca Guelfonia, mura di Carlo V e museo delle vecchie carceri borboniche.

La visita guidata di domenica 11 ottobre darà la possibilità ai cittadini messinesi di ascoltare la storia di una tra le zone più suggestive della nostra città, molto spesso sconosciuta.

Sarà possibile partecipare alla visita guidata esclusivamente previa prenotazione, inviando una mail all’indirizzo infoventodellostretto@gmail.com indicando nome, cognome, luogo e data di nascita ed un recapito telefonico, così da predisporre l’elenco dei partecipanti nel rispetto della normativa anti-covid.

Durante tutto il tragitto sarà obbligatorio indossare la mascherina e mantenere il distanziamento; i partecipanti saranno suddivisi in due gruppi.

Sarà possibile – dopo essersi prenotati nel rispetto della procedura descritta sopra -acquistare in loco il biglietto per la visita guidata che avrà il costo di 5 euro.

Il raduno dei partecipanti è previsto alle ore 10:30 al Belvedere di Cristo Re.

Mappa per arrivare al luogo dell’evento:

L’Ora, edizione straordinaria a Palazzo Zanca

Il volume L’Ora, edizione straordinaria – edito dalla Biblioteca centrale della Regione Siciliana verrà presentato venerdì 9 ottobre alle 18 al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca.

Fondato nel 1900 dai Florio, imprenditori siciliani fra i più illuminati e intraprendenti, il quotidiano palermitano L’Ora ha conquistato in quasi un secolo di vita fama di giornale di battaglia, scomodo e irriducibile, fino a diventare un simbolo della lotta contro la mafia. La sua chiusura, l’8 maggio 1992, a poche settimane dalla strage di Capaci, piuttosto che spegnerne il ricordo, lo ha paradossalmente amplificato fino a farne una leggenda.

Il volume  ne racconta la storia con le testimonianze di tre generazioni di cronisti, tutti cresciuti alla scuola di un direttore mitico, Vittorio Nisticò, che dal 1954 al 1975 resse il timone di quel vascello corsaro, tenendo dritta la barra fra bombe di mafia, querele di potenti, roventi polemiche e riuscì a raccogliere intorno al giornale le migliori intelligenze siciliane, da Leonardo Sciascia a Renato Guttuso, da Danilo Dolci a Vincenzo Consolo.

Dal 1970 al 1976 L’Ora pubblicò anche una pagina quotidiana di cronaca di Messina. “Sei anni in campo avverso” annotano, ricostruendo nel volume quell’esperienza, Antonio Padalino, che di quella redazione fu il responsabile prima di trasferirsi a Roma, come inviato del settimanale Panorama, e Sergio Sergi, poi autorevole firma de l’Unità. Per inaugurare quella pagina, nel marzo 1970, arrivò da Palermo un prestigioso giornalista, Mauro De Mauro. “Scrisse, da par suo, inchieste e articoli sul potere messinese, sull’amministrazione comunale, suscitando inattesi interessi nell’opinione pubblica” raccontano Padalino e Sergi. Il 16 settembre di quello stesso anno, a Palermo, De Mauro fu sequestrato sotto casa e fatto sparire. Vittima di mafia, come altri due cronisti de L’Ora, Cosimo Cristina e Giovanni Spampinato.

Il libro verrà presentato dal professor Gaetano Silvestri, presidente emerito della Corte costituzionale e già rettore dell’Università di Messina, e da tre ex giornalisti del quotidiano: Gaetano Perricone, che oggi cura la pagina Facebook dedicata alla testata, Sergio Sergi e Bianca Stancanelli. Saranno presenti anche Antonio Padalino e Attilio Raimondi, che de L’Ora fu prima corrispondente, poi collaboratore e diventò direttore di Rtp, la prima televisione libera messinese. L’evento è organizzato in collaborazione con la Feltrinelli Point di Messina.

Mappa per raggiungere il luogo dell’evento:

Intervista a NessuNettuno: lo street artist messinese che ama il mare

Camminando per le strade delle nostre città spesso rimaniamo ipnotizzati dalla bellezza di opere d’arte a cielo aperto. Stiamo parlando dei capolavori della street art. A Messina la street art è legata ad un’artista dal nome abbastanza suggestivo: “NessuNettuno. Nicolò non ha bisogno di presentazioni prolisse: le sue opere parlano da sole. E lui stesso, oltre a saper usare la pittura per comunicare, pesa bene le parole, che gli vengono dal cuore.

Sono un siciliano a cui piace andare a mare. E che ama il mare, che ama la sua terra tantissimo. Per la Sicilia mi farei ammazzare.

Noi di UniVersoMe abbiamo avuto il piacere di incontralo davanti a un caffè e ad una birra e di intervistarlo.

©Fernando Corinto, Intervista a NessuNettuno – Messina 2020

 

Mario Antonio: Iniziamo con una domanda classica. Da dove è nata la tua passione per la street art?

È stata una cosa naturale. Ho iniziato nel 2015 con il progetto “Distrart”, grazie al quale abbiamo fatto le pensiline del tram. Da lì è nata la passione. E poi a me piace stare in strada, quindi comunque lo trovo naturale.

Corinne: Ci ha particolarmente colpiti un tuo progetto, denominato “Andiamo a mare?”, di cui fa parte una delle tue opere nella zona di Maregrosso. Da dove nasce questo progetto e che messaggio vuoi lanciare? In quali luoghi hai pittato (dipinto n.d.r.)?

“Andiamo a mare?” è un progetto che nasce per salvaguardare il mare. Il mare è l’elemento più significativo per noi messinesi; è sempre presente, perché in qualsiasi luogo di Messina ti trovi vedi sempre il mare. Il progetto vuole invogliare le persone a rispettare il nostro “liquido primordiale”. Perché dal mare nasce la vita, sin da tempi immemori. Di fronte al mare non c’è nessun Dio. L’uomo pensa di poter fare qualsiasi cosa con la natura, di farne una cosa propria, deturpandola, danneggiandola. In realtà non è così. È la natura che è padrona della vita. E allora di fronte al mare non si è nessuno. Il mio nome d’arte, NessuNettuno, deriva proprio da questo.

Una delle opere, appartenente al progetto “Andiamo a mare?”, situate nella zona di Maregrosso – Fonte: @nessunettuno (Instagram)

 

M: Quindi si può parlare di una funzione sociale della street art.

Sì. Inoltre il tuo lavoro deve essere soggetto all’approvazione delle persone del luogo. L’opera di Maregrosso, ad esempio, è nata dall’incontro con alcuni abitanti.

C: Un’altra opera che ci ha particolarmente affascinati è quella che si trova al reparto oncologico dell’ospedale Papardo. Da dove è nata l’idea di dipingere in questo luogo particolare? Cosa vuoi comunicare e trasmettere con questa tua opera?

Ho realizzato quest’opera insieme ad Andrea Spos.art, un mio amico artista di Milazzo, ed è stata commissionata dai dirigenti del reparto oncologico del Papardo. L’intento era allietare e dare un senso di leggerezza all’attesa dei pazienti che entrano a fare terapia. Il messaggio è stato accolto in maniera positiva.

L’opera nel raparto oncologico dell’ospedale Papardo – Fonte: @nessunettuno

 

M: Quindi a volte qualche ente ti commissiona un’opera.

Sì, è capitato. Fra le tante, quella che mi è piaciuta di più è stata commissionata per il carcere di Gazzi, dove insieme a cinque detenuti ho dipinto, per la prima volta, un murales all’interno dell’istituto. Abbiamo raccontato la storia di Giona, il profeta che viene mangiato dalla balena e che all’interno della pancia rielabora tutti gli sbagli e ciò che ha fatto nel corso della sua vita. Dopo averli rielaborati e dopo aver assunto consapevolezza di quello dell’uomo che è, di tutto il percorso che ha fatto, viene sputato fuori. È stata un’esperienza incredibile, perché il carcere è un ambiente al di fuori di qualsiasi contesto sociale.

La balena nel carcere di Gazzi – Fonte: @nessunettuno

 

M: Davvero molto bello. Procediamo con una domanda che un nostro redattore, non presente oggi, teneva molto a farti: l’atto di rovinare un’opera di street art può anche considerarsi esso stesso street art?

Certo! Perché comunque l’opera è alla mercé di tutti e di tutto. Quello che fai in strada non è destinato a un museo e quindi è soggetto all’usura del tempo e delle intemperie; un po’ come la vita, che a poco a poco ti consuma. Oggi c’è, domani no. È questa la bellezza della street art.

C: Quali sono i tuoi progetti artistici futuri, a parte quelli già in atto? Cosa pensi guardando al domani?

Penso di pittare per tantissimo tempo. Ora dovrei andare a Venezia a fare una mostra, dall’8 al 13 ottobre. Voglio continuare a lavorare e pittare soprattutto per il sociale, perché è quello che mi interessa di più.

L’opera “Cariddi”, situata ad Acquedolci (ME) – Fonte: @nessunettuno

 

M: Per concludere una domanda un po’ spinosa. Secondo te da cosa dovrebbe ripartire Messina?

Dal mare, o meglio dagli spazi limitrofi al mare. Messina è una città tutta costruita sul mare, quindi qualsiasi iniziativa si voglia far partire,  deve comunque essere legata alla riqualificazione del mare e delle spiagge. Inoltre bisognerebbe ripartire dall’insegnamento delle nostre tradizioni siciliane a scuola. Perché se conosci la tua cultura sei più propenso ad amarla e a rispettare anche le altre.

 

Corinne Marika Rianò, Mario Antonio Spiritosanto

 

 

Immagine in evidenza:

Una delle opere, appartenente al progetto “Andiamo a mare?”, situate a Maregrosso – Fonte: @nessunettuno. Oggi l’opera non è più visibile a causa dell’erosione che ha subito da parte degli agenti atmosferici, ma l’autore – come evidenziato nell’intervista – ha manifestato l’intenzione di non rimaneggiarla, considerando l’usura “naturale” come facente parte della street art.

Taobuk: via agli eventi del Taormina Book Festival

fonte: taobuk.it

Inizia oggi il Taormina Book Festival – Festival Internazionale del Libro, la X edizione.

Nell’anno che celebra la decima edizione del Festival, Taobuk svolge una riflessione intorno al tema dell’entusiasmo: risorsa imprescindibile dell’uomo, linfa vitale degli innovatori, dei creativi, dei visionari, antidoto al tanto dibattuto ‘tramonto dell’Occidente’, energia capace di raccogliere le sfide di un mondo globale in cui si affacciano nuovi attori per ridescrivere radicalmente vecchie egemonie culturali, sociali, politiche ed economiche.

Infatti, è proprio l’entusiasmo il filo conduttore tra gli eventi del festival.

Eventi in evidenza

L’Europa in un mondo post-pandemico

Idee per un dibattito sul futuro dell’Europa nel XXI secolo

La guerra pandemica e la drammatica e conseguente crisi economica e politica ci ha costretti a un bivio storico. Risulta sempre più chiaro che il solo modo per salvare l’EUROPA è ripensarla in modo radicale nella sua essenza, nel metodo che l’ha plasmata, nelle sue istituzioni. Nel 2020, Taobuk e Vision convocano una conferenza dove trenta intellettuali, politici, giornalisti e visionari si ritroveranno a discutere le strategie per costruire un’Unione capace di rispondere alle complessità del ventunesimo secolo.  I dibattiti si avvarranno del coordinamento scientifico di Francesco Grillo, economista, fondatore e direttore del think-tank VisionBill Emmott, saggista ed ex direttore del quotidiano inglese The Economist, e Stefania Giannini, vicedirettrice UNESCO Italia ed ex Ministro dell’Università. I relatori chiamati a discuterne saranno personalità di primo piano del mondo delle istituzioni, dell’economia, della finanza, dell’innovazione e della società civile.

Scarica il programma cliccando qui.

Incontro con il maestro Pupi Avati

Dal film Il Signor Diavolo al nuovo romanzo, L’archivio del diavolo (Solferino) , le atmosfere della raffinata cinematografia e della graffiante scrittura di Pupi Avati ci regalano storie dal ritmo vorticoso, riconfermandone la potenza e la forza narrativa.

Prenota il tuo posto cliccando qui.

Serata di gala

Conto alla rovescia per la serata di gala Taobuk che  si svolgerà il 3 ottobre alle 21 al teatro Antico di Taormina. Un appuntamento stellato di musica, danza e opera condotto  dal giornalista del Tg1 RAI Alessio Zucchini e da  Antonella Ferrara presidente di Taobuk, che andrà in onda su Rai3 il prossimo 9 ottobre alle 23,15.

Durante la serata di gala riceveranno i #TaobukAwards i  Premi Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llosa e Svetlana Aleksievič;  Giorgio Montefoschi, Premio Strega nel 1994; il regista  Pupi Avati; il musicista  Brunori Sas  e il violoncellista  Mario Brunello.

Ad esibirsi sul palco di Taormina: Brunori Sas e Mario Brunello, il  soprano russo Ekaterina Bakanova accompagnati dall’Orchestra sinfonica siciliana. Non mancherà la danza con  Davide Dato, primo ballerino dell’Opera di Vienna, e con la compagnia  Les Italiens de l’Opera, rappresentata dai ballerini  Alessio Carbone, fondatore della compagnia nonché Étoile dell’Opéra di Parigi, Andrea Sarri e Letizia Galloni. A loro e al soprano Ekaterina Bakanova, saranno consegnati gli speciali premi del Festival, realizzati da Alvaro e Correnti, atelier orafo riconosciuto in ambito internazionale.

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Convegno Ecm al Policlinico, focus sull’alterazione del microbiota intestinale

Venerdì 2 ottobre, nell’Aula Magna del PalaCongressi del Policlinico, dalle ore 8,30 alle 18,30, si terrà il Convegno Ecm “Il Microbiota nella regolazione redox dei processi infiammatori: prospettive diagnostiche e terapeutiche nelle Sindromi da Sensibilizzazione Centrale”.

L’evento è stato promosso dall’Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino” e dall’Università di Messina, in collaborazione col Comitato Fibromialgici Uniti (CFU-Italia), organizzazione di volontariato no-profit costituita da pazienti che soffrono di Fibromialgia, Encefalite Mialgica Benigna e Sensibilità Chimica Multipla, e con l’Ateneo di Messina. Responsabile scientifica è la professoressa Daniela Caccamo, associata di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica e dirigente biologa al Policlinico. Sono previsti in apertura i saluti istituzionali dell’Ateneo, del Policlinico, degli Ordini professionali e dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Messina, avvocata Alessandra Calafiore.

Il programma è stato accreditato dal ministero della Salute con 10 crediti Ecm e il numero dei partecipanti è di cento persone. Il corso si svolgerà in modalità blended, ovvero in presenza per i relatori della sede e per gli accreditati Ecm, e sotto forma di web-conference con i relatori delle sedi esterne e gli uditori (studenti, pazienti, liberi cittadini), che potranno seguire l’evento on-line sulla piattaforma Teams di UniME, previa registrazione all’indirizzo cfuitalia@gmail.com (fino al raggiungimento della capienza della piattaforma). Le iscrizioni sono in corso. Il convegno punta ad aggiornare i professionisti della salute sui processi patologici innescati dall’alterazione del microbiota intestinale.

Il microbiota intestinale è una componente fondamentale del nostro organismo, costituita prevalentemente da molte specie di batteri, oltre a lieviti, parassiti e virus, in numero simile al numero di cellule del corpo umano. Se si altera lo stato di equilibrio (disbiosi) tra le varie componenti il microbiota non è più in grado di sintetizzare sostanze utili all’organismo, di proteggere e stimolare il sistema immunitario ed eliminare i tossici, tutte funzioni essenziali per una buona salute generale dell’organismo. Di conseguenza possono insorgere numerose patologie croniche, caratterizzate da stress ossidativo e infiammazione di basso grado a livello sistemico.

 

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…la città di Messina subì un assedio nel settembre 1848?

Il mese di settembre è quel periodo dell’anno di transizione tra i fasti e la libertà della stagione estiva e la routinaria stagione autunnale/invernale. Non c’è metafora più appropriata per ripescare dal “grande libro della Storia” un evento che ha animato sogni e speranze dei nostri antenati messinesi: la rivoluzione del 1848, scoppiata nella città di Messina e nelle altre città dell’Isola dall’ardente desiderio da parte dei siciliani di conquistare l’indipendenza.

I sogni dei rivoluzionari iniziarono a spegnersi nel settembre 1848, a partire dalla riconquista della città dello Stretto da parte dell’esercito borbonico. Prima di addentrarci in questa leggendaria storia messinese è doveroso contestualizzare e narrare gli antefatti che condussero alle vicende del settembre di 172 anni fa.

Antefatto: il contesto storico e l’inizio della rivolta

Il nostro viaggio inizia nel 1847. La Sicilia faceva parte del Regno delle Due Sicilie, retto dalla dinastia reale dei Borboni.

Il malcontento nei confronti del sovrano Ferdinando II sfociò in alcuni tentativi di rivolta, prontamente soffocati, come quello del primo settembre a Messina. Si è dovuto aspettare il 12 gennaio 1848, giorno del compleanno del Re, per lo scoppio della storica insurrezione di Palermo, che avviò la rivoluzione siciliana, il primo dei moti rivoluzionari della cosiddetta primavera dei popoli europea.

Immagine raffigurante la rivolta di Palermo del 12 gennaio 1848 – Fonte: archiviostoricoeoliano.it

Pian piano tutte le città della Sicilia insorsero contro il dominio borbonico. A Messina, dopo l’insurrezione del 29 gennaio 1848, l’esercito napoletano fu costretto a rintanarsi nella cittadella fortificata, che non fu mai espugnata.

Una rivoluzione politica

La rivoluzione – per una ristretta élite – si fondava su aspirazioni politiche, quali la libertà e l’indipendenza della Sicilia dai Borboni, inquadrata in una federazione italiana di stati indipendenti. Per la maggior parte dei cittadini, però, si trattava di una rivolta di carattere sociale, volta ad ottenere migliori condizioni economiche.

L’élite liberale rivoluzionaria cercò di indirizzare la protesta sociale sui binari della rivoluzione politica: prima rifiutò la Costituzione promulgata dal Re e promessa dopo l’insurrezione di Napoli, poi, attraverso il Parlamento costituente dichiarò, il 13 aprile 1848, l’indipendenza della Sicilia e la decadenza del Re. I lavori del Parlamento portarono alla redazione dello Statuto Siciliano. Per dare attuazione alla nuova Costituzione fu offerta la corona della Sicilia a Ferdinando, Duca di Genova, figlio di Carlo Alberto di Savoia, che però rifiutò, vanificando, dunque, il lavoro dei costituenti.

Immagine che metaforicamente raffigura la cacciata dei Borboni dalla Sicilia – Fonte: archiviostoricoeoliano.it

Questo rifiuto, unito all’impegno dei Savoia nella guerra contro l’Austria fu uno dei principali motivi che intaccarono la solidità della rivoluzione.

Il primo attacco borbonico

A causa di questa situazione instabile, il 3 settembre 1848 iniziò la controffensiva dei Borboni, pronti a tutto pur di riconquistare la Sicilia. L’esercito napoletano, guidato dal tenente generale Carlo Filangeri, sbarcò a Messina e, coadiuvato da un fitto bombardamento, iniziò una sanguinosa battaglia, in cui furono coinvolti molti civili. L’esercito borbonico, più numeroso e organizzato, fu però respinto e costretto alla ritirata.

All’alba del giorno successivo il mare burrascoso impedì un nuovo sbarco delle truppe regie. Le giornate del 4 e del 5 settembre furono segnate dal violentissimo duello delle due artiglierie. Il cannoneggiamento della città fu una costante degli scontri e fu talmente intenso che valse al Re Ferdinando il celebre appellativo di Re Bomba.

Re Ferdinando II delle Due Sicilie, soprannominato il Re Bomba – Fonte: archiviostoricoeoliano.it

Nel frattempo, già dell’inizio della battaglia, i messinesi chiesero i rinforzi al Parlamento di Palermo. Furono inviati alcuni contingenti che però si sarebbero presto rivelati inadeguati.

Il secondo attacco

All’alba del 6, tornato il mare calmo, l’esercito borbonico sbarcò nel villaggio di Contesse, che capitolò dopo una estrema resistenza e una disperata lotta casa per casa. La difesa siciliana tentò di bloccare gli avversari sulla sinistra della fiumara di Bordonaro, attuando una disperata controffensiva, dagli esiti fallimentari. Le truppe regie conquistarono il villaggio di Gazzi in un’ora.

La giornata del 6 mostrò la disorganizzazione dei rivoluzionari, ancora in piedi grazie al supporto dei cittadini, pronti a battersi fino all’estremo. Il coraggio e l’ardore del popolo riaccese un lume di speranza quando, nella notte fallì miseramente l’attacco borbonico. Le truppe regie furono costrette a ritirarsi nella cittadella. I messinesi, però, non sfruttarono l’opportunità di dare il colpo fatale al nemico in fuga e con il morale a pezzi.

La città di Messina e la real cittadella (in basso al centro)  – Fonte: wikipedia.org

Lo scontro finale

Nonostante la sconfitta della notte, il comandante Filangeri credeva fermamente di avere la vittoria in pugno. Il 7 mattina partì l’offensiva decisiva.

Presto le truppe borboniche si trovarono di fronte a Porta Zaera e verso le tredici iniziavano l’ultima definitiva operazione contro l’estremo baluardo messinese costituito dal convento della Maddalena, che capitolò segnando la sconfitta dei messinesi.

Le truppe regie, nonostante la vittoria, non osarono subito occupare il centro della città, ritenuto pericoloso; per questo motivo il bombardamento durò altre sette ore.

Per concludere

La capitolazione della città dello Stretto segnò l’inizio della controffensiva dei Borboni, che riconquistarono Palermo il 14 aprile 1849, ponendo così fine alla rivoluzione siciliana.

Tra le numerose conseguenze, una che ci coinvolse più da vicino fu la nuova soppressione dell’Università di Messina, riaperta solo dieci anni prima dopo il lungo periodo di chiusura, conseguenza della rivolta antispagnola.

Una lapide commemorativa della rivolta di Messina del 1847-48 – Fonte: archiviostoricoeoliano.it

 

Mario Antonio Spiritosanto

 

Immagine in evidenza:

Raffigurazione della rivolta di Messina – Fonte: wikipedia.org

 

Bibliografia:

Finley M.I., Mack Smith D., Duggan C., Breve storia della Sicilia, Editori Laterza

http://www.arsbellica.it/pagine/battaglie_in_sintesi/Assedio%20di%20Messina.html

http://www.archiviostoricoeoliano.it/wiki/la-rivoluzione-del-1848

 

Per approfondire:

Ganci M., L’Italia antimoderata, Arnaldo Lombardi Editore

Pieri P., Storia militare del Risorgimento, Einaudi

http://www.ilportaledelsud.org/

http://www.messinacity.com/

 

 

Messina Vinyl Fest

Appassionati di musica, dischi e vinile niente paura, dopo “Alta fedeltà” torna in città il mercatino del vinile con un evento inedito che avrà come cornice il Retronouveau.

Appuntamento domenica 27 settembre dalle 16 alle 21 con: Area Expo con LP, CD, Memorabilia, libri e oggetti vintage. Stand dedicato ai libri di musica a cura della Libreria Colapesce. Area Bar con DJ SET a oltranza.

Nel corso del dj set ogni espositore potrà suonare un disco in vendita e presentarlo al pubblico. Evento aperto a professionisti ma anche a espositori amatorialli, spazio soprattutto ai non addetti ai lavori che vorranno vendere o scambiare i dischi(previa prenotazione).

Francesco Bonaccorso, l’organizzatore dell’evento diventato un punto di riferimento per gli appassionati dichiara: “Il Messina Vinyl Fest rappresenta non solo una giornata all’insegna della buona musica, ma una vera e propria festa per valorizzare il mercato del vinile, il formato principe della storia della musica e che adesso è stato riscoperto anche dai più giovani. Per me è una grandissima soddisfazione vedere genitori e figli condividere questa passione e venire qui a curiosare tra i banchi. Poi se avete in casa dei dischi che non sentite più, venite a sbarazzarvene: potreste portare dei dischi di Julio Iglesias di vostra nonna e andare via con un bell’LP di new wave ad esempio! Vi aspettiamo.”

Mappa per raggiungere il luogo dell’evento:

Per maggiori informazioni link all’evento: Messina Vinyl Fest

Non è colpa nostra: Liberazione Queer+ Messina dice NO alla violenza

Forse Messina non diventerà il paradiso per i diritti LGBTQIA+, ma c’è chi cerca di sdoganare la convinzione che, anche per una città come la nostra, che nulla ha da invidiare alle altre città d’Italia, non si possa arrivare ad un’apertura mentale tale da accettare la natura d’altri.

Ma andiamo per ordine, cercando di spiegare il tutto.

LGBT(QIA+) Chi sono? Liberazione Queer+ Messina , cos’è?

LGBT(QIA+) è un acronimo che sta per L lesbiche, G gay, B bisex, T trans\transgender, Q queer, I intersex, A asessuali.

Una lista lunghissima, direte, ma c’è il + perché sono disposti ad accoglierne altre.

Questa è una lunga storia che possibilmente andremo ad approfondire più-in-là.

©GiuliaGreco, Messina 2020

Liberazione Queer+ Messina è il collettivo messinese che riunisce le soggettività della comunità LGBTQIA+, che lotta contro l’omobitransfobia e per la liberazione sessuale.

Queer è un termine comprensivo di tutte le identità sessuali e di genere “diverse” dalla “norma” della società: non etero, non cis o non binarie, e tutte le persone che per i loro corpi la maggioranza esclude, discrimina o finge non esistano. È una parola “potente” perché nasce come un insulto (in inglese era come dire “frocio”), ma la comunità dei queer se ne è appropriata e ha deciso di usarla per sé.

Se ancora non riuscite a trovare una quadra, tranquilli, è normale, anche io ho avuto un attimo di confusione.

Sono un sacco di parole e sembra tutto molto complicato, ma poi la spiegazione vien da se: Queer è un’ identità liberatoria perché significa tante cose eterogenee che uniscono insieme persone molto diverse tra loro. Come delle sfumature, che sono tantissime, e giusto per inserire due frasi fatte, direi : “Che mondo sarebbe senza sfumature” o ancora “Il mondo è bello perché è vario”.

©GiuliaGreco, Messina 2020

Niente di più semplice, se solo questa visione fosse vista e accettata da tutti.

Durante il Community Talk LGBTQ+, organizzato dal collettivo Liberazione Queer+ Messina ieri pomeriggio presso la sede di CMdB, è emerso che le persone omosessuali, bisessuali, genderfluid e via dicendo esistono da sempre, è solo che ora che stanno cercando una voce e vogliono essere rispettate, non negate, specialmente nella nostra città.

Il problema, in parole povere, è che l’ignoranza (letteralmente “mancanza di conoscenza” ) porta alla violenza.

Riportando le stesse parole utilizzate dal collettivo: “Nella nostra città la violenza omolesbobitransfobica è preoccupantemente diffusa ma ugualmente silenziata: passano sotto silenzio atti di bullismo, aggressioni e minacce, ma anche e soprattutto discriminazioni e stereotipi che avvolgono tutta la nostra quotidianità. Dopo alcuni fatti di victim blaming che ci hanno colpito da vicino, abbiamo deciso che è arrivata l’ora di affrontare la questione.

E l’hanno affrontata eccome, pure piuttosto bene.

©GiuliaGreco, Messina 2020

Dopo il Community Talk infatti, la Libreria- Caffè letterario Colapesce ha ospitato l’AperInchiesta, un evento che si è svolto sotto forma di domande davanti ad un aperitivo.

Ad ogni tavolo, oltre che all’aperitivo, sono stati forniti penna e post-it. Un cartellone appeso al muro diviso in quattro colonne: violenza in famiglia, violenza a scuola\lavoro, discriminazioni e stereotipi, strumenti e proposte di tutela.

In un range di tempo di circa 15 minuti, ogni membro del tavolo, nel caso in cui fosse stato vittima di violenza di una delle caselle, doveva scrivere nel post-it il singolo evento in forma anonima; allo scadere del tempo venivano raccolt i post-it e attaccati al cartellone.

©GiuliaGreco, Messina 2020

Anche se i post-it non sembravano molto stabili, le frasi scritte sopra, al contrario, erano molto forti.

Lo stereotipo è violento

Sei troppo maschio per essere gay

Bisessualità=confusione

Gli strumenti e le proposte di tutela hanno impegnato molti post-it (vedi post-it che si incollano male, ndr), tra queste: “sensibilizzazione al di fuori della comunità per fornire supporto“.

©GiuliaGreco, Messina 2020

Tra i termini infiniti imparati ieri sera, ne ho trovato uno anche per me.

Alleati: eterosessuali cis che sposano la causa e difendono e supportano i loro conoscenti e amici queer, perché perfino loro non sono proprio sicuri che tutti dobbiamo per forza essere etero, bianchi, sposati, riproducibili e ugualmente abili. Se vuoi essere un* buon alleat*, intervieni quando senti commenti omofobi; partecipa alle manifestazioni, ma senza togliere spazio per esprimersi alle persone queer, e difendi il loro diritto di esistere come esiti tu.

Cristina Geraci

C’era una volta il cinema – omaggio a Ennio Morricone

Si terrà a Messina, nell’Arena di Villa Dante, giorno 26 Settembre alle ore 21, il tributo definitivo al grande compositore recentemente scomparso, nello spettacolo più completo: “C’era una volta il cinema- omaggio a Ennio Morricone”.

Il concerto danzato sulle note delle più celebri colonne sonore, in più, canterà l’ospite d’eccezione Alberto Urso, per la prima volta sul palcoscenico a Messina dalla sua incoronazione quale vincitore di AMICI 18.

La musiche eseguite dall’Orchestra Sinfonietta Messina, e in prima linea la Danza di alto livello della Marvan Dance Group condurranno sulla scena le storie dei film che avete sempre amato sul grande schermo.

Mappa per raggiungere il luogo dell’evento:

Per maggiori informazioni link all’evento: OMAGGIO A ENNIO MORRICONE – ospite Alberto Urso