AlmaLaurea 2020: Report su “Laurea e Imprenditorialità” targate UniMe

Ecco il primo report sulla Laurea ed Imprenditorialità realizzato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea per l’anno 2020.

Memori dell’ultimo report: “AlmaLaurea 2020: tasso di occupazione dei laureati UniMe al massimo storico“, in cui l’Ateneo Peloritano aveva già dimostrato a livello nazionale un aumento dell’employability, in quest’ultimo si è nuovamente distinto sulla propensione dei laureati ad intraprendere una attività imprenditoriale successivamente al completamento degli studi.

Il rapporto, realizzato su base nazionale, ha coinvolto oltre 2.900.000 neolaureati nel periodo che va dal 2004 al 2018, da cui poi sono stati ricavati i dati di studio di ogni singolo Ateneo membro del Consorzio.

AlmaLaurea ha affidato l’analisi al Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna insieme alla collaborazione di Unioncamere. 

A livello nazionale, nei quattordici anni presi in studio, i neo-laureati hanno creato circa 236.000 nuove imprese o hanno acquisito partecipazioni nel capitale di circa 69.000 realtà aziendali esistenti.

Il risultato di UniMe

Nel particolare dell’Università di Messina sono stati analizzati:

  • 4.400 laureati (il 7,9% dei laureati totali nell’intervallo di tempo) che hanno creato una nuova impresa,
  • 987 soggetti che hanno acquisito quote in realtà già esistenti.

Il dato raggiunto si è rilevato alto per la media nazionale, a dimostrazione che i laureati dell’Università di Messina si mostrano creativi e pronti, con tutte le difficoltà che la realtà sicula impone, a cogliere le opportunità che il mercato offre. La conseguenza logica di questo è dimostrata dal fatto che i laureati a Messina, che decidono di partecipare in realtà imprenditoriali già esistenti (1.8%), sono in percentuale di meno rispetto alla media nazionale (2.3%), ma preferiscono sfide nuove ed accattivanti.
Altro dato rilevante, in linea con quello nazionale, riguarda la maggioranza di donne nella percentuale di imprenditori-laureati n (50.5% contro 49.5%), infatti le laureate sembrerebbero più propense ad assumere il rischio di impresa rispetto agli uomini.

I giovani laureati vogliono restare in Sicilia

Notabile è certamente anche la scelta della localizzazione geografica delle nuove attività imprenditoriali, circa il 94% delle nuove realtà sono localizzate in Sicilia o comunque nel sud Italia, esprimendo una tendenza del laureati di Messina a non abbandonare la loro terra di origine, ma a contribuire per la sua crescita del tessuto economico-sociale-produttivo.
In più la maggioranza dei laureati non sono figli di imprenditori/liberi professionisti quindi il background familiare non esercita così largamente nelle scelte dei neolaureati.

Un delegato del Rettore per AlmaLaurea –Prof. Maimone Ansaldo Patti– ha constatato che i corsi di laurea che favoriscono una carriera imprenditoriale-i corsi di indirizzo economico-statistico (27.0%), politico-sociale (13.7%) e giuridico (10.3%)- sono quelli da cui provengono maggiormente gli imprenditori, invece risulta sorprendente il fatto che il 10.2% provengano dai corsi di area medico/professioni sanitarie. Sono giovani professionisti che non hanno paura di rischiare e mettersi in gioco.

Questo studio offre un quadro nitido su “Laurea e Imprenditorialità” dell’Università di Messina: la percentuale di coloro che decidono di iniziare un’attività imprenditoriale (circa l’8%), anche se più alta della media nazionale, sembrerebbe un dato abbastanza basso se non tenessimo conto della letteratura scientifica di riferimento; quest’ultima infatti documenta che la maggioranza di attività imprenditoriali viene avviata da coloro che non hanno avuto accesso ai gradi più alti di istruzione, in particolare nei paesi sviluppati. Comprensibile dato che i laureati hanno la possibilità di ottenere un lavoro dipendente ben retribuito senza mettersi a rischio come neofiti in nuove attività imprenditoriali. Ne consegue che il risultato dell’ Università di Messina si pone in una posizione di rilievo rispetto al dato nazionale, dimostrando una notevole competitività.

Giuseppina Simona Della Valle

La “Lupa” dello Stretto: tra scienza e mitologia

Uno scenario inquietante, una coltre di  fumo spettrale da film horror o apocalittico; questa la sensazione che si prova  a Messina, quando la “Lupa” arriva in città.

In realtà, ogni messinese che si rispetti non verrà spaventato o sorpreso da questo evento atmosferico. La“Lupa”, infatti, si presenta spesso nello Stretto di Messina, destando più meraviglia, per l’atmosfera che si viene a creare, che sconforto o paura.

Certamente questa volta si è presentata in anticipo rispetto alla norma. Il fenomeno ha origine, infatti, dall’aria calda-solitamente quella primaverile- che incontra una superficie più fredda come quella del mare del nostro Stretto. Questo incontro genera vapore acqueo in eccesso che si condensa formando quella che è a tutti gli effetti una fitta nebbia.

©Salvatore Nucera – “la Lupa” dello Stretto,  Messina 2021

Etimologia del nome

Come detto, la “Lupa” non è una novità per gli abitanti delle città dello Stretto; per questo non mancano di certo teorie e leggende concernenti sia la scelta del termine sia la sua origine vera e propria.

Il termine si pensa possa essere ricondotto al rumore emesso dalla “brogna”, una conchiglia che gli antichi marinai utilizzavano per segnalare la presenza della propria imbarcazione quando la visibilità in mare era molto scarsa a causa della “Lupa”. Il suono infatti era assimilabile a quello di un ululato potentissimo.

Un contributo interessante ci viene offerto dallo studio della Dottoressa Grazia Musolino, storica dell’arte e dirigente della Soprintendenza ai BB. CC. AA. del Museo di Messina. Il lavoro della Dott.ssa nasce dall’ accurata analisi di un quadro di Nunzio Rossi, esposto presso il Museo Regionale: la “Madonna della Lettera tra i Santi Pietro e Paolo”.

Un’ osservazione attenta del dipinto porta alla luce un particolare interessante: sullo sfondo del quadro, guardando la costa della Calabria, è possibile notare una venatura di colore bianco che sembra ricordare la sagoma di un lupo. Questa interpretazione è legata alla leggenda di Scilla.

“La Madonna della Lettera tra i Santi Pietro e Paolo” – Fonte: Mutualpass.it

 

La leggenda di Scilla

Scilla era una ninfa che abitava la sponda calabrese del nostro Stretto. Una sera, mentre si trovava in spiaggia, emerse tra le onde Glauco, una divinità con il corpo dalle sembianze metà umane e metà di pesce.

Glauco, innamoratosi immediatamente della ninfa si avvicinò a lei, ma questa, presa dallo spavento per le sue sembianze, fuggì immediatamente. Dilaniato dal dolore e dalla vergogna, Glauco decise di rivolgersi alla celeberrima maga Circe, chiedendole un filtro magico che potesse far innamorare Scilla di lui. La maga, però, desiderando l’amore di Glauco per sé, preparò una pozione magica, che versò in mare.

Quando Scilla si immerse in acqua si trasformò in un mostro con sei teste canine lungo il girovita e, per la vergogna, andò a vivere sotto uno scoglio, emettendo di notte spaventosi ululati, simili, appunto, a quelli di una lupa.

Scilla e Glauco – Fonte: colapisci.it

Tra scienza e mitologia

Spesso le narrazioni mitologiche trovano origine da fenomeni atmosferici come in questo caso. Infatti il forte rumore provocato dal vento che soffia tra i flutti e gli scogli del versante calabrese, ha dato origine al mito di Scilla.

Probabilmente la manifestazione di questo evento veniva associato alla comparsa della nebbia, che, creando non pochi pericoli per la imbarcazioni nello Stretto, costringeva i marinai ad utilizzare la “brogna” per indicare la loro posizione. Forse il pittore Nunzio Rossi nel suo dipinto ha voluto rappresentare  proprio la “Lupa”.

Una delle tante meraviglie che lo Stretto ci regala.

 

 

Emanuele Paleologo

 

 

Fonti :

letteraemme.it

mutualpass.it

centrometeosicilia.it

 

Immagine in evidenza:

©Salvatore Nucera – la “Lupa” dello Stretto,  Messina 2021

 

Un anno dalla detenzione di Zaki: UniMe si illumina di giallo per sostenerne la liberazione

Il 7 febbraio 2020 veniva fermato nell’ aeroporto del Cairo Patrick George Zaki, studente egiziano dell’Università Alma Mater di Bologna. A un anno dall’ingiusta carcerazione del giovane attivista, l’Università degli studi di Messina aderisce all’iniziativa solidale proposta da Amnesty International (sez. Sicilia) per sostenerne la liberazione.

L’impegno di UniMe

Nel comunicato stampa dell’ateneo messinese, pubblicato oggi, si ribadisce il sostegno e l’interesse per la tutela dei diritti umani, aprendo all’iniziativa che vedrà il Palazzo della Sede centrale illuminato di giallo nella serata dell’8 febbraio.

Numerose le manifestazioni di solidarietà da parte delle università italiane, tra cui Unime, il cui impegno sulla vicenda è tra i più notevoli. Nei mesi scorsi lo stesso Rettore, il professore Salvatore Cuzzocrea, ha partecipato all’appello della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) che rilanciava la petizione in favore del ritorno a casa dello studente, luogo in cui avrebbe potuto riprendersi dalle sofferenze psicologiche inferte durante la detenzione. Le parole del vice presidente della Conferenza:

«Esprimo, anche a nome di tutta la Comunità Accademica, apprezzamento per la delibera della Giunta comunale di Messina sulla cittadinanza onoraria per Zaki e speriamo che questa mobilitazione degli atenei di tutto il nostro Paese e delle Istituzioni possa servire a muovere le coscienze. Ringrazio chi ha aderito e credo che il gesto dell’Amministrazione Comunale sia in piena sintonia con la campagna della CRUI».

Patrick Zaky, attivista e studente di UniBo. Fonte: Il Fatto Quotidiano.

Le accuse

Attivista per i diritti umani e collaboratore dell’associazione Eipr (Egyptian initiative for personal rights), Patrick è stato anche ex manager della campagna presidenziale di Khaled Ali, oppositore dell’attuale presidente Al-Sisi. La Freedom House, ong americana che si occupa di diritti civili e umani, non solo ha dichiarato l’Egitto “paese non libero” ma accusa Al-Sisi di governare in maniera sempre più autoritaria con la repressione dell’opposizione laica e islamista.

Quello che doveva essere un breve viaggio nella sua terra d’origine si è ben presto rivelato una detenzione di 12 mesi trascorsi nelle carceri egizie. Le accuse vanno dal rovesciamento del regime di potere (per cui è previsto il carcere a vita), all’incitamento alla manifestazione illegale, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo. Torture, percosse, scariche elettriche, interrogatori lunghi giornate intere sono solo alcuni dei supplizi subiti dal giovane universitario, il quale è stato trasferito da Monsoura (sua città natale), al carcere di massima sicurezza di Tora, già molto noto come luogo in cui vengono sistematicamente violati i diritti umani dei detenuti.

Medesima sorte toccata poi a novembre scorso anche ad altri componenti dell’ong Eipr, con cui lo stesso Zaky collaborava: Mohammed Basheer, direttore amministrativo, Karim Ennarah, direttore per la parte giustizia penale, Abdel Razek, direttore generale.

Gli appelli per la scarcerazione e i rinvii della custodia cautelare

Nonostante le mobilitazioni per la sua scarcerazione da parte di atenei italiani ed europei, il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini, il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, numerose personalità parlamentari, fino all’appello virtuale dell’attrice Scarlett Johansson, i numerosi rinnovi della custodia cautelare da parte delle autorità egiziane continuano a perpetuare una condanna profondamente ingiusta. L’ultimo rinvio a inizio febbraio, con cui si stabilivano ulteriori 45 giorni di prigionia.

Le lettere dal carcere

Intanto, nelle due ultime lettere giunte dal carcere alla famiglia (datate 22 novembre e 12 dicembre), Patrick Zaki scrive delle sue sofferenze fisiche ma soprattutto psicologiche, angosciato per il suo futuro e i suoi studi: «Le recenti decisioni sono deludenti come al solito, senza una ragione comprensibile. Ho ancora problemi alla schiena e ho bisogno di forti antidolorifici e di qualcosa per dormire meglio» e ancora «Continuo a pensare all’Università, all’anno che ho perso senza che nessuno ne abbia capito la ragione. Voglio mandare il mio amore ai miei compagni di classe e agli amici a Bologna. Mi mancano molto la mia casa lì, le strade e l’università».

Lettera di Zaki giunta alla famiglia lo scorso 12 dicembre. Fonte: AGI.

Ad unirsi al dolore della famiglia di Zaki anche i coniugi Regeni, che in questo anno hanno levato forte l’appello di giustizia per lo studente bolognese. Un appello rivolto in particolar modo alle istituzioni italiane, a cui si chiede un intervento quanto più urgente affinché non si verifichi l’ennesima vittima innocente per azione congiunta tanto di meccanismi di potere autoritari quanto dell’inefficacia da parte dello Stato nella protezione dei suoi cittadini.

Alessia Vaccarella

Alla (ri)scoperta delle scuole superiori di Messina: La Farina e Archimede

In attesa del rientro in classe degli studenti delle scuole superiori siciliane, previsto, salvo rinvii, per l’inizio della prossima settimana, torna il nostro spazio dedicato alle scuole messinesi. Come preannunciato, oggi è il turno degli altri due licei del centro: il Liceo Classico “G. La Farina” e il Liceo Scientifico “Archimede”.

 

Liceo Classico “G. La Farina”

Il Liceo Classico “G. La Farina”, oggi parte dell’I.I.S. “La Farina – Basile” in quanto accorpato al Liceo Artistico “E. Basile” – di cui tratteremo prossimamente -, avviò le attività didattiche nel 1932. L’edificio è situato in via della Munizione, il cui nome ricorda un teatro che, in precedenza, fu magazzino di armi e munizioni. Si dice che in questo teatro anche La Farina – tra i tanti – inscenò una sua opera; probabilmente questo è uno dei motivi per cui fu scelto come nome dell’istituto quello del patriota messinese.

L’edificio del Liceo Classico “Giuseppe La Farina” – Fonte: normanno.com

Giuseppe La Farina (1815 – 1863) nacque a Messina e si laureò in Giurisprudenza presso l’Università di Catania. In giovinezza fu anche redattore di alcuni giornali cittadini. La sua grande passione, però, fu la politica, per la quale, nel 1937, dovette lasciare la città dello Stretto, insieme alla moglie Luisa di Francia – zia di Sant’Annibale-, con l’accusa di aver partecipato a un movimento rivoluzionario.

Soggiornò nella città di Firenze, prima di rientrare nel 1848 in Sicilia in occasione dei moti per l’indipendenza del Regno di Sicilia. La Farina fu uno dei protagonisti del biennio rivoluzionario, ricoprendo la carica di deputato al Parlamento di Palermo e quella di ministro (prima della Pubblica Istruzione, poi dei lavori pubblici, dell’interno e della guerra).

Terminata l’esperienza rivoluzionaria, si trasferì prima in Francia e successivamente a Torino, dove fondò un’associazione patriottica: la Società nazionale italiana. A seguito della spedizione dei Mille (1860), il Presidente del Consiglio del Regno sabaudo Cavour lo inviò a Palermo quale rappresentante in Sicilia del Governo, anche se la sua permanenza sull’Isola durò poco, a causa dei contrasti con Garibaldi.

Monumento a Giuseppe La Farina in Piazza Solferino, Torino – Fonte: vivatorino.it

Nel 1861 fu eletto deputato della città di Messina nel primo Parlamento del Regno d’Italia – con sede a Torino – in cui ricoprì l’incarico di vicepresidente della Camera dei deputati. Due anni più tardi si spense nella città della Mole.

Nel 1872, in occasione dell’inaugurazione del Gran Camposanto, le sue ceneri furono trasportate nella città natale, ove tutt’ora giacciono nel famedio del cimitero.

Liceo Scientifico Statale “Archimede”

Poco distante dal centro storico, in prossimità dello svincolo autostradale Messina-Boccetta, è situato il Liceo Scientifico “Archimede”, fondato nel 1969. L’edificio principale è quello che ospitava il Convitto “Cappellini”, un ospizio di beneficienza istituito nell’Ottocento. L’istituto è intitolato al celebre scienziato Archimede, che, seppur non abbia avuto un legame diretto con la città di Messina, ha apportato un importante contributo all’evoluzione della scienza e della tecnica.

L’edificio del Liceo Scientifico “Archimede” – Fonte: elencoscuole.eu

Archimede (287 a.C. – 212 a.C.) nacque a Siracusa, la città siciliana più potente dell’epoca, alleata di Roma durante la Prima Guerra Punica. Molto probabilmente, durante gli anni della guerra, Archimede non ha vissuto in patria, poiché si stabilì, per motivi di studio, ad Alessandria d’Egitto, la capitale culturale dell’Ellenismo.

Rientrato in Sicilia, fu apprezzato dal re Gerone, soprattutto per due episodi leggendari. Si narra che Archimede riuscì a muovere una nave con il solo aiuto di un congegno meccanico – da qui la celebre frase “datemi un punto d’appoggio e solleverò il mondo!” – e smascherò un orefice che aveva ingannato il Re, realizzando una corona non totalmente d’oro. L’intuizione, secondo la leggenda, gli venne quando si immerse in una vasca e, esclamando “Eureka!”, si accorse che l’acqua fuoriuscita poteva essere uno strumento di misurazione del volume dei solidi.

Busto di Archimede – Fonte: libertasicilia.it

Lo scienziato siracusano, maestro della tecnica, inventò numerose macchine – come il planetario -, persino belliche. Archimede, infatti, dopo la morte di Gerone, diresse le operazioni militari, per difendere la sua città dall’assalto dei Romani. Nonostante le ingegnose invenzioni rallentarono l’avanzata romana, la città di Siracusa capitolò e, durante il saccheggio, Archimede perse la vita – per mano di un soldato che violò l’ordine di catturarlo vivo -, mentre era immerso nello studio di alcune figure geometriche.

I suoi numerosi studi, ripresi da matematici del Cinquecento e del Seicento, tra cui Francesco Maurolico, costituirono le basi per importanti evoluzioni della scienza matematica.

Alla prossima!

Concludiamo dandovi appuntamento al prossimo articolo, in cui conosceremo la storia e i personaggi degli altri celebri istituti del centro: l’Istituto Tecnico Economico “Jaci”, l’I.I.S. “Verona-Trento” e l’I.T.T.L. “Caio Duilio”.

 

Mario Antonio Spiritosanto

 

Fonti:

islafarinabasile.edu.it

liceoarchimedeme.it/

treccani.it/enciclopedia/archimede

tempostretto.it

Immagine in evidenza:

Archimede (fonte: le-citazioni.it) e Giuseppe La Farina (fonte: universome.eu)

Si conclude la zona ultrarossa a Messina. Ecco cosa aspettarsi da domani

(fonte: palermo.repubblica.it)

Si conclude oggi 29 gennaio la zona “ultrarossa” su Messina, istituita con ordinanza del sindaco Cateno De Luca una settimana prima che l’intera regione diventasse rossa.

L’ordinanza, che prevedeva un’ulteriore restrizione delle misure previste per la comune zona rossa, non sarà più valida a partire da domani, sabato 30 gennaio. A tal proposito rimarranno in vigore le ordinanze regionali volute dal presidente Musumeci – con zona rossa ancora fino al 31 gennaio.

Il sindaco di Messina, che alcune settimane fa ha dichiarato di voler rassegnare le dimissioni nel caso in cui la sua ordinanza non venisse approvata, ha deciso dunque di cedere la gestione dell’emergenza agli organi regionali e nazionali e lo annuncia tramite un video sulla pagina Facebook ufficiale:

Si conclude la fase della mia ordinanza e da sabato si applicheranno le regole e le limitazioni stabilite dal Ministero della Salute e dal Presidente della Regione Musumeci sia per le attività economiche che per le scuole.

La mancata proroga

Nei giorni scorsi il primo cittadino aveva proposto una proroga dell’ordinanza anche per l’ultimo weekend di gennaio, ma immediato è stato il no dei commercianti e delle imprese:

Chiediamo pertanto al Sindaco di non emanare ulteriori provvedimenti restrittivi e di attenersi a quelle che saranno le disposizioni messe in atto dal Governo Nazionale e dalla Regione (Tempostretto.it)

Molto ha fatto parlare la lettera dell’imprenditore Lino Santoro Amante, titolare del celebre bar Santoro di Piazza Cairoli, che ha esplicitamente bocciato la proroga delle restrizioni. Così scrive nella lettera l’imprenditore messinese:

Siamo a rischio chiusura e, ogni giorno che passa, la situazione va sempre più peggiorando.

Cosa cambia nel weekend

A partire dalla mezzanotte del 30 gennaio rimarranno in vigore esclusivamente le misure previste dall’ordinanza regionale. Rimangono chiuse le scuole e niente visite ai parenti, ma torna l’asporto. Rimarranno aperti tutti i negozi previsti dal DPCM del 14 gennaio 2021: tornano barbieri e parrucchieri e le librerie.

La circolazione rimane limitata alle comprovate esigenze di lavoro.

(fonte: messinaoggi.it)

Le dimissioni del sindaco

Nel frattempo, De Luca sembra irremovibile sulle dimissioni: dal 5 febbraio entrerebbero in vigore ed il primo cittadino cadrebbe dal ruolo in un momento assolutamente intenso per l’amministrazione locale. Non sono mancati gli appelli dei consiglieri comunali già pochi giorni dopo l’annuncio delle dimissioni.

Il 26 gennaio il consigliere Nello Pergolizzi ha presentato la mozione per richiedere il ritiro delle dimissioni. La motivazione sarebbe proprio la gestione dell’emergenza da COVID-19, che diverrebbe impossibile sotto commissariamento.

Ma il fronte del consiglio sembra dividersi: oggi altri 7 membri, tra esponenti del PD e di Libera Me (a cui appartiene anche Pergolizzi) hanno preso le distanze dal consigliere, ribadendo l’incapacità del Sindaco nel gestire dell’andamento epidemico. Ed affermano:

Se De Luca vuole realmente dimettersi, cosa che sarebbe anche auspicabile, lo faccia subito e passi la mano a chi dopo di lui può meglio affrontare e gestire la crisi pandemica, altrimenti faccia marcia indietro, come peraltro è già capitato parecchie altre volte, e cerchi di assumere un profilo consono al ruolo che riveste e al momento storico la città sta vivendo. (Tempostretto.it)

(fonte: gazzettadelsud.it)

Da febbraio possibile zona arancione su tutta la Sicilia

Intanto, sul territorio regionale si prevede il ritorno della Sicilia alla zona arancione a partire da lunedì 1 febbraio.

Si aspettano i risultati dell’Istituto superiore della sanità sull’indice Rt in Sicilia: sotto l’1.25 il rischio potrebbe abbassarsi fino a moderato, mentre appena una settimana fa l’indice rt della regione si trovava a 1,27. Tuttavia il calo dei contagi constatato questa settimana fa sperare a molti la zona arancione.

Cosa aspettarsi dalla zona arancione? Quanto alla mobilità, si potrebbe circolare dalle 5 alle 22 all’interno del proprio comune; le scuole superiori adotterebbero la presenza alternata fino al 75%, mentre l’apertura delle Università rimarrebbe alla discrezione dei rettori. Rimane l’asporto da tutti i locali dalle 5 alle 18; per i ristoranti fino alle 22. Riaprirebbero anche i centri commerciali, ma non nei giorni festivi e prefestivi.

Valeria Bonaccorso

Ecco come l’Italia oggi ricorda la Shoah

Nonostante il trambusto e la baraonda della crisi di governo, oggi l’Italia non manca di celebrare la Giornata della Memoria. A sottolineare l’importanza di questo momento, la decisione del presidente della Repubblica di dare avvio alle consultazioni solo nel pomeriggio per non rinunciare ai suoi impegni di commemorazione.

Quando è stata istituita? Perché proprio il 27 gennaio?

Fu una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che, l’ 1 Novembre del 2005, scelse il 27 gennaio come giornata internazionale per ricordare le vittime dell’olocausto. In Italia, in realtà, già qualche anno prima si era giunti all’istituzione formale di una giornata commemorativa attraverso la legge 211 del 20 luglio 2000.

È stata scelta questa data perché il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nei pressi della città polacca di Auschwitz scoprendo il campo di concentramento e di sterminio maggiormente rappresentativo degli orrori compiuti dal Nazismo.

Campo di Auschwitz – Fonte: lilyrianitravelholic.blogspot.com

La Giornata della Memoria negli anni

Historia magistra vitae: è questa l’idea che ha guidato le celebrazioni per la Giornata della Memoria negli anni. Evocare il passato è sempre stato considerato un dovere necessario a ricordare alle generazioni presenti chi è stato l’uomo e chi potrebbe ancora essere. Nella Giornata della Memoria si sono sempre coniugate allerta e speranza per il futuro.

Il ricordo delle vittime dell’olocausto è stato tenuto vivo attraverso concerti, conferenze, incontri, racconti di testimoni. Un’iniziativa importante è da anni quella del treno della memoria: un treno che ha offerto a ragazzi di diverse regioni di Italia un viaggio lungo i sentieri della Memoria europea attraverso varie tappe, come la città di Cracovia, il Ghetto ebraico, i campi di Auschwitz e Birkenau. Forte impatto ha avuto l’incontro commemorativo, tenutosi l’anno scorso ad Auschwitz, tra duecento sopravvissuti e 50 delegazioni di più Stati. Alcuni tra gli ospiti importanti sono stati il presidente israeliano Reuven Rivlin, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, il re spagnolo Filippo VI, il re dei Paesi Bassi Willem Alexander, la viceministra degli Esteri italiana Marina Sereni.

Eventi in programma per oggi

Nonostante l’emergenza Covid, seppur con limiti e difficoltà, sono stati organizzati molti eventi per oggi, soprattutto grazie all’aiuto del web.

Il treno della memoria si trasferisce su binari virtuali: studenti di alcune scuole della Toscana, della Lombardia e del Piemonte potranno visitare, mediante un tour digitale, i campi di Auschwitz e Birkenau.

Nella pagina Facebook del Conservatorio di Milano alle ore 21:00 sarà trasmesso il concerto “Note per la Shoah”. Registrato a porte chiuse nella Sala Verdi del conservatorio di Milano, proporrà delle colonne sonore di film dedicati all’olocausto scritte dal maestro Ennio Morricone. Inoltre, nella giornata di oggi, dalla pagina Facebook del Memoriale della Shoah milanese sarà possibile partecipare ad un tour virtuale nella storia del Memoriale.

La comunità ebraica di Roma questa mattina ha tenuto sulla sua pagina Facebook un incontro con Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz, intervistato dalla presidente Ruth Dureghello: un evento indirizzato a tutte le scuole d’Italia che non potranno partecipare a iniziative in presenza.

A Torino, stamattina ha avuto luogo la posa delle pietre d’inciampo, a cura del Museo Diffuso della Resistenza. Si troverà un video riassuntivo dell’evento sui canali social del Museo e del Polo del ‘900. Inoltre, alle 18 alcuni ragazzi saranno protagonisti di “Adotta un negazionista”, diretta radiofonica su Tradi Radio organizzata dalla Rete Italiana di Cultura Popolare alla ricerca del significato della parola negazionista ieri e oggi.

Il Memoriale italiano di Auschwitz propone un evento digitale: alle 17 si terrà una conferenza dedicata all’opera custodita a Firenze e a ciò che essa ha rappresentato e rappresenta per l’intera comunità.

Firenze, il memoriale italiano di Auschwitz – Fonte: www.ansa.it

La Giornata della Memoria a Messina

Anche la nostra città si è preparata alla celebrazione della Giornata della Memoria. Ad essere ricordati sono stati in particolare Giovanni Grasso e Salvatore Franchina, deportati e internati nei lager nazisti. Alle loro famiglie, durante una cerimonia che avuto luogo questa mattina nel rispetto delle norme Covid presso il palazzo del governo, sono state consegnate le medaglie d’oro dal prefetto Maria Carmela Librizzi. Ad essere premiato anche l’ufficiale dell’Arma dei Carabinieri Salvatore Patorniti, vittima di un atto terroristico mentre prestava servizio.

La stessa Università di Messina, grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, il Centro di Ricerca internazionale per gli Studi sull’Antisemitismo ed il Centro Italiano femminile, si è fatta promotrice di un evento. Alle ore 9:00, sulla piattaforma Microsoft Teams, dopo il saluto del direttore del DiCAM, il professore Giuseppe Giordano, ha avuto inizio un webinar intitolato “Persecutori, Perseguitati. Biografie” con l’intervento di docenti ed esperti. L’iniziativa continuerà anche nel pomeriggio con approfondimenti sulle biografie di importanti personaggi della storia, come Marc Bloch, Claudio Pavone, Teresa Noce, Agnes Heller e Edith Stein.

Inneggi a Hitler anche nella Giornata della Memoria

Quello di oggi è un paese che si impegna a tenere vivo il ricordo del passato riconoscendolo come un atto doveroso. Infatti, sono molti gli avvenimenti che testimoniano che, ancora oggi, i principi che guidarono le terribili azioni del XX secolo fanno presa su molti. Proprio ieri, nel bel mezzo di una conferenza online organizzata dalla scuola di Monteverde Federico Caffè per ricordare l’olocausto, la chat Meet in cui si è svolta l’iniziativa è stata presa d’assalto da bestemmie, inneggi a Hitler e offese antisemite: “Riaprite i forni”, “Posaceneri”, “Viva Hitler”, “Vi ammazzo tutti bastardi”. Il sospetto è che qualcuno dei partecipanti alla riunione Meet abbia passato il link d’invito a gruppi esterni estremisti.

Chiara Vita

Quando “nacque” Piazza Duomo: il ruolo della fontana di Orione

La piazza è per definizione luogo di ritrovo e riunione per i cittadini e favorisce l’incontro, un aspetto importante tutt’oggi negato dalla pandemia. Ogni messinese può dirsi legato alla piazza principale della sua città, Piazza Duomo, ma è curioso sapere come questa per moltissimo tempo fu sottovalutata proprio dai suoi cittadini: era chiamata chianu (letteralmente pianura) e considerata luogo informe, senza coerenza architettonica. Questo proprio perché piazza è anche

“area libera (…) limitata da costruzioni, spesso architettonicamente importanti” (Treccani).

Fino al 1500, invece, questo spazio mancava proprio di unità architettonica e di stili ed era privo di un disegno prospettico.

Un cambiamento importante in questo senso si deve a un religioso, scultore e architetto rinascimentale italiano: Giovanni Angelo Montorsoli. Il frate infatti, giunto a Messina nel 1547, realizzò un progetto che avrebbe finalmente dato una dignità architettonica – su stampo rinascimentale – alla città e che avrebbe visto protagonista una delle sue opere più importanti: la fontana di Orione.

©Luciano Giannone – La fontana di Orione – Messina, 2019

Messina ai tempi del Montorsoli

Ma qual era il contesto in cui si trovò a lavorare il Montorsoli?

Nel Cinquecento si diffonde ovunque l’importanza dell’arte e della letteratura e si comincia a parlare di Rinascimento, di una nuova rappresentazione dello spazio – basato su regole geometriche e prospettiva – e di un ritorno ai classici.

In questo periodo la Sicilia è governata da Carlo V d’Asburgo, re di Spagna. A seguito dello sviluppo artistico e letterario nascono qui le prime accademie, spesso segrete poiché non particolarmente apprezzate dalle potenze straniere e dalla Chiesa. Tra queste è importante nominare l’Accademia della Fucina, epicentro della vita intellettuale e politica della città, sostenuta persino dal Senato messinese.

Il motto virgiliano dell’Accademiaformas vertit in omnes (si trasmuta in tutte le forme) – deriva dalle Georgiche e fa riferimento al dio Proteo, inafferrabile perché mutabile. La frase riprende inoltre Ovidio e la rappresentazione del dio etrusco Vertumno, anch’esso capace di mutare la propria forma e sovrapponibile, dunque, a Proteo stesso. Questa scelta potrebbe chiaramente dipendere dalla capacità dell’Accademia di cambiare la sua identità e mantenerla segreta per poter sopravvivere nel tempo.

 

La fontana di Orione

Ritorniamo al 1547 e all’arrivo del Montorsoli a Messina. In quell’anno fu ufficialmente inaugurato un complesso intervento di ingegneria idraulica per condurre le acque del Camaro a servizio della città. La fontana di Orione fu commissionata al Montorsoli proprio dal Senato e dall’Accademia per onorare l’avvenimento.

©Luciano Giannone – Dettaglio della fontana di Orione raffigurante il fiume Camaro – Messina 2019

La fontana può anche essere letta in chiave politica, come esaltazione della potenza locale. Essa riprende infatti simbolicamente l’Accademia della Fucina: i bassorilievi, raffiguranti scene delle Metamorfosi di Ovidio, ci riportano al motto legato alla trasformazione. Troviamo inoltre il dio etrusco Vertumno, legato anche qui al dio marino Proteo, da cui prende il tridente.

©Luciano Giannone – Dettaglio della fontana di Orione raffigurante il dio etrusco Vertumno – Messina, 2019

 

Quando il chianu divenne una piazza

Non sarebbe però bastata la realizzazione dell’opera montorsoliana per far sì che quel chianu divenisse una vera piazza. A Messina il Montorsoli, come detto precedentemente, fu costretto a fronteggiare vari ostacoli e si rese subito conto di quanto fosse importante un progetto che andasse ben oltre la fontana: una renovatio urbis che poteva essere tale solo grazie alla contaminatio (contaminazione) rinascimentale, basata principalmente su regole geometriche e prospettiva.

Per far sì che ciò accadesse sembrava essere fondamentale e necessario l’abbattimento di due delle tre navate di una delle chiese più frequentate del periodo, la chiesa medievale di S.Lorenzo, situata a fianco della Cattedrale normanna (spazio occupato oggi in parte dal Salotto Fellini) e che occupava una sezione dello spazio in cui il Montorsoli avrebbe poi collocato la fontana.

Chiesa di S.Lorenzo e fontana di Orione per opera del Montorsoli – Fonte: Biblioteca regionale universitaria di Messina 

La fontana monumentale guida lo sguardo dell’osservatore verso l’alto: un esempio sono la mano destra di Orione (leggendario fondatore della città) e lo sguardo del cane Sirio che favoriscono il verticalismo. Ma il genio del Montorsoli si nota soprattutto nel legame tra la fontana, la chiesa e un’ulteriore struttura (presente solo nel progetto): il sistema di gradini della fontana tracciava, infatti, gli assi di simmetria di queste strutture. Il Montorsoli aggiunse inoltre dei dettagli alla chiesa medievale – delle colonne ioniche, un timpano e la cupoletta – così da creare una continuità ottica con la fontana.

©Luciano Giannone – Dettaglio della fontana di Orione raffigurante Orione e il cane Sirio – Messina, 2019

 

Piazza Duomo: luogo di incontro e di libertà

Appare dunque chiaro – soprattutto ora che un ritorno alla vicinanza e al contatto è ciò che forse più desideriamo – l’importanza dell’opera del Montorsoli. Lo scultore ci ha donato, seppur oggi vi siano differenze importanti rispetto al progetto iniziale della piazza, quel luogo che conosciamo noi oggi: tappa obbligatoria dei turisti ma ancor più spazio di incontro, quell’area libera che ogni vera piazza dovrebbe essere per i suoi cittadini.

 

 

Cristina Lucà

 

Fonti:

Aricò Nicola, Architettura del tardo Rinascimento in Sicilia. Giovannangelo Montorsoli a Messina (1547-57)

Archivio storico messinese 73 

 

Immagine in evidenza:

©Luciano Giannone – La fontana di Orione – Messina, 2019

Dimissioni De Luca: o me o La Paglia. E denuncia un commerciante

(fonte: messinatoday.it)

Si apre un nuovo capitolo della lotta tra Cateno De Luca e l’ASP di Messina, il servizio locale adibito alla lotta contro il Coronavirus.

Infatti, già settimane fa il sindaco metropolitano aveva richiesto la rimozione del direttore generale dell’ASP Paolo La Paglia “a fonte di gravi e reiterate omissioni” che avrebbero comportato la cattiva gestione dell’emergenza.

De Luca ha così annunciato, tramite una diretta Facebook avvenuta nel pomeriggio del 14 gennaio, di volersi dimettere. Lo fa leggendo il testo integrale della lettera da lui redatta, ma avvisa: saranno valide tra 20 giorni. Tre settimane per ritirarle, a patto che La Paglia venga rimosso dal proprio incarico e l’ordinanza (ritirata alcuni giorni fa) rientri in vigore.

È questo l’ultimatum offerto dal sindaco alla fine di una battaglia che egli dichiara come persa. Sulla pagina Facebook del primo cittadino, su uno sfondo con immagine del generale Che Guevara, si legge:

Ho lottato ed ho perso! Ma chi ha vinto?

(fonte: facebook.com, Cateno De Luca Sindaco di Messina)

Una diretta piena di contenuti

Tuttavia, il sindaco non si è limitato a rassegnare le dimissioni. Nelle quasi due ore di trasmissione, ha trattato alcuni post di Facebook dell’ex deputato regionale Pd Franco De Domenico e del sindacalista della Uil Michele Barresi, indicandoli come propri avversari.

Poi l’attacco a Ferdinando Croce, sostenitore dell’ex avversario Dino Bramanti, e che secondo il sindaco potrebbe candidarsi per il centro destra. “A Croce non consento di fare il depistatore. Domenica ci ha depistato sull’apertura dei barbieri e parrucchieri. Oggi si dice fiducioso sulla gestione dei rifiuti da parte del Comune. Peccato che Messina servizi ha avuto ieri l’elenco dei soggetti in isolamento A1, mentre ancora aspettiamo dall’ASP quelli della categoria A” (Tempostretto)

Da pochi giorni, il servizio di raccolta dei rifiuti Covid è passato nelle mani di Messinaservizi. L’avv. Croce ha dichiarato che l’ASP non riesce a gestire la situazione rifiuti per via dell’aumento dei contagi, ma garantirà un rimborso al Comune e la vaccinazione dei suoi dipendenti, secondo quanto disposto dall’Ufficio straordinario per l’emergenza Covid diretto dalla Dott.ssa Marzia Furnari.

Il primo cittadino lamenta la mancanza dei dati delle utenze dei rifiuti Covid, dei contagiati e dei vaccini che dovrebbero giungere direttamente dall’ASP.

Non manca, infine, l’attacco al Consiglio Comunale diretto dal presidente Cardile:

Hanno concordato una riunione contro di me, ma non mi sottraggo al confronto

(il sindaco De Luca e Ferdinando Croce – fonte: messinatoday.it, vocedipopolo.it)

La denuncia al commerciante di Facebook

Nella medesima diretta, De Luca ha dichiarato di essere intenzionato a denunciare il commerciante Campanella, reo di aver pubblicato su Facebook un proprio sfogo contro le restrizioni imposte dall’ordinanza del sindaco.

Ho dato mandato di denunciare chiunque mi minacci o attacchi me.

Dichiara il sindaco, giustificando la propria denuncia in base all’odio nei suoi confronti che quel video avrebbe suscitato: il commerciante avrebbe invitato chi come lui a scendere in piazza per protestare contro le misure di restrizione.

Ma non indietreggia di un solo passo: infatti la sua ordinanza rientrerà in vigore con misure ancor più drastiche, tra cui la chiusura totale.

“Io chiuderò il mio mandato prendendomi la responsabilità d’interrompere questa catena di contagi. Io non ho paura e farò l’ordinanza e farò di tutto per farla rispettare. Lego il mio destino al risultato del provvedimento. Se la mia ordinanza fallirà io tolgo il disturbo”. (Tempostretto)

I due volti di Messina

Intanto, l’intera città è divisa in due grandi schieramenti: chi offre la totale fiducia al sindaco e chi si ritiene molto più scettico al riguardo. I commenti alle sue dirette, ma anche ad altri tipi di post, evidenziano due atteggiamenti totalmente polarizzati. In tutto ciò, il sindaco sembra fare particolare affidamento sui propri sostenitori.

Lo «scarica barile» tra ASP Messina ed il sindaco De Luca è tutt’altro che concluso e rimane senza esclusione di colpi, lasciando aperto un grande interrogativo: in quali mani giace il futuro dei messinesi? 

Valeria Bonaccorso

Alla (ri)scoperta delle scuole superiori di Messina: Seguenza e Maurolico

La scuola è – per antonomasia – il primo luogo in cui s’impara il vivere democratico. Sin dai primi anni delle elementari ci si impara a confrontare e conoscersi fuori dalle mura domestiche, stringendo amicizie destinate a durare per la vita. Ogni scuola ha inoltre un suo nome e una sua storia, che restano necessariamente indelebili nei ricordi degli studenti. È per questo che abbiamo deciso di dedicare uno spazio della nostra rubrica alle storie – raccontate in pillole – delle scuole superiori messinesi e dei personaggi a cui sono associate. Partiamo con due celebri licei del centro: il Liceo Scientifico “G. Seguenza” e il Liceo Classico “F. Maurolico”.

Liceo Scientifico Statale “G. Seguenza”

Il Liceo Scientifico Statale “G. Seguenza” è situato all’interno di uno storico edificio progettato dall’Ing. Vincenzo Salvadore nel 1937 e propone oggi quattro indirizzi: Scientifico, Scienze Applicate, Linguistico e Artistico. Indubbiamente uno dei licei più noti di Messina, ma di cui si perde spesso di vista un aspetto importante:  il personaggio storico a cui è dedicato. Era il 18 giugno 1925 quando la struttura fu infatti intitolata a Giuseppe Seguenza.

L’edificio del Liceo Scientifico “Giuseppe Seguenza” – Fonte: normanno.com

 

Lo scienziato naturalista, nato a Messina nel 1833, fu uno dei più illustri studiosi del Regno di Napoli. Tra le sue scoperte è degna di nota quella del 1856, anno in cui, analizzando l’isola di Vulcano, la prima delle Eolie, si rese conto dei composti arsenicali presenti nei prodotti vulcanici. Si dedicò successivamente anche allo studio di fossili e, a seguito di diversi studi svolti a Messina e nell’Italia meridionale, gli fu conferita da Charles Darwin la nomina di socio corrispondente della Royal Society, un’associazione scientifica britannica, fondata nel 1660, che contò nel tempo membri – tra i tanti – come Gottfried Wilhelm von Leibniz e Stephen Hawking.

Non andrebbe dunque dimenticato il contributo dato alla scienza e tutti i cittadini dovrebbero averne memoria, così come invita a fare la targa di marmo – presente nella facciata della casa dello scienziato sul Corso Cavour -, che recita:

Qui nacque Giuseppe Seguenza, naturalista, in tutta Europa famoso, uomo di semplicità antica, recò nuova luce alla scienza, nuova gloria alla vita.

Un giovane Giuseppe Seguenza – Fonte: Gruppo Facebook “Antica Messina”

 

Istituto d’Istruzione Superiore “F. Maurolico”

Il Liceo Classico Maurolico, oggi parte dell’Istituto “F. Maurolico” in quanto accorpato al Liceo Scientifico “G. Galilei” di Spadafora, è stato fondato nell’a.s. 1861-62, col nome di “Regio Liceo“, particolare ancora visibile dalla facciata principale dell’edificio situato in Corso Cavour n.63. Il Liceo, abbellito dalla scalinata recentemente restaurata e dalla sontuosa Aula Magna interna, oltre che dalla Biblioteca – custode di vari e pregiati volumi -, ha visto formarsi tra i suoi banchi numerose personalità di rilievo politico e culturale, tra cui, lo stesso Giuseppe Seguenza! Tuttavia, altrettanto importante è la persona a cui il liceo è intitolato, ossia il matematico Francesco Maurolico.

L’edificio dell’Istituto Superiore “Francesco Maurolico”  (prima del restauro della scalinata) – Fonte: messina.gazzettadelsud.it

 

Francesco Maurolico (1494-1575) è stato un matematico, astronomo e storico messinese. Di origini greche da parte di entrambi i genitori, si appassionò subito agli studi. Presi i voti e divenuto sacerdote, è ricordato per la passione verso i corpi celestiali – tanto a denominare Maurolycus uno dei più antichi crateri della Luna nel 1651 -, nonché per i consigli e gli apporti dati a molti personaggi di spicco dell’epoca. È stato celebre per aver fornito le carte geografiche alla flotta guidata da Don Giovanni d’Austria per la Battaglia di Lepanto, oltre ad aver collaborato con  lo scultore Giovanni Angelo Montorsoli nella creazione delle fontane del Nettuno e di Orione, stilando i versi poetici latini incisi su entrambe le opere.

Durante un’epidemia di peste, decise di ritirarsi in una villa della sua famiglia sul viale Annunziata, dove passò i suoi ultimi giorni continuando gli studi che avevano costellato tutta la sua vita. Le sue spoglie riposano oggi dentro la chiesa di San Giovanni di Malta, ove è possibile accedere per ammirare il ricco sarcofago, corredato dal busto marmoreo e dallo stemma mauroliciano (raffigurante un lupo) e dalla stella Sirio.

    Francesco Maurolico – Fonte: mathematica.sns.it

 

Alla prossima!

Concludiamo dandovi appuntamento al prossimo articolo, in cui conosceremo la storia e i personaggi degli altri due celebri licei del centro: il Liceo Scientifico “Archimede” e il Liceo Classico “G. La Farina”.

 

 

Cristina Lucà, Salvatore Nucera, Mario Antonio Spiritosanto

 

Fonti:

seguenza.edu.it

maurolicomessina.edu.it

 

Immagine in evidenza:

Giuseppe Seguenza (Fonte: ortobotanico.messina.it) e Francesco Maurolico (Fonte: wikipedia.org)

Da oggi Messina è zona rossa. Dal 15 in vigore anche le restrizioni del sindaco De Luca

È iniziato il nuovo anno ma la situazione non sembra voler migliorare. Il COVID-19 continua ad intaccare la nostra quotidianità, siamo in un limbo fatto di quarantene ed isolamento e DPCM, eccetera eccetera. Nonostante l’arrivo di un vaccino, sembra ancora lontano il periodo in cui potremmo mettere la parola “fine” a questo periodo.

Proprio in questi giorni sono state rilasciate nuove ordinanze che hanno ad oggetto Messina e dintorni.

ASP Messina
Fonte: asp.messina.it

La nuova ordinanza: Messina zona rossa

Da oggi, lunedì 11 gennaio, fino al 31 gennaio Messina osserverà regole più severe rispetto agli altri comuni siciliani. Infatti, tutta la Sicilia sarà dichiarata zona arancione mentre il comune dello Stretto ed altri due catanesi saranno gli unici in tutta la Regione ad essere zona rossa. La nuova ordinanza emanata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci è in linea con le precedenti e prevede:

  • divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici e/o privati, da parte di ogni soggetto ad eccezione di  spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e/o motivi di salute. È sempre consentito il transito dal territorio comunale per il rientro presso la propria abitazione;
  • divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico e/o privato ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria, per stato di necessità o per usufruire di servizi o attività non sospese;
  • sospensione delle attività didattiche e scolastiche, di ogni ordine e grado, con l’obbligo di continuare con la didattica a distanza;
  • interruzione di ogni esercizio degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  • sospensione delle attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità
  • nelle giornate festive è vietato l’esercizio di ogni attività commerciale, ad eccezione di edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie;
  • rimane sempre consentita la vendita con consegna a domicilio dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento.

Cosa non cambia con la nuova ordinanza

Gli spostamenti consentiti devono essere giustificati da un’autocertificazione (vedi qui). Sappiamo tutti come funziona: la compilazione del modulo serve a dimostrare che lo spostamento è consentito dalla legge e l’accertata falsità di quanto scritto nel modulo costituisce un reato.

Anche per coloro che mostrano sintomi riconducibili al virus non ci sono novità: al manifestarsi di febbre superiore ai 37,5° o in caso di perdita di olfatto e gusto occorre contattare il proprio medico curante e rimanere presso il proprio domicilio. Bisogna evitare qualunque contatto sociale e limitare quelli con i propri conviventi.

Le Chiese potranno continuare a celebrare Messe ma dovranno far rispettare le regole di distanziamento sociale e i fedeli hanno l’obbligo di usare la mascherina.

Quindi, ricapitolando: le attività commerciali che vendono beni di prima necessità e alimentari (farmacie, supermercati e negozi alimentari), esercizi di vendita di articoli igienico-sanitari, cosmetici e profumerie, tabaccai, ferramenta, edicole, librerie e cartolerie rimarranno aperti durante questo lasso di tempo; parrucchieri, barbieri, lavanderie e centri commerciali saranno chiusi fino al 31 gennaio; bar, ristoranti e pizzerie potranno effettuare solo consegne a domicilio.

Ecco i negozi al dettaglio che resteranno aperti a Messina da lunedì al 31 gennaio - Gazzetta del Sud
Negozio messinese chiuso. Fonte: Gazzetta del Sud

Come il sindaco de Luca sta affrontando la pandemia

Messina fino al 31 gennaio sarà zona rossa. Sono pronto a riaprire il Centro operativo comunale, a predisporre il gabinetto di guerra e a chiudere tutto. Tuttavia gli esercizi chiusi potranno contare su riduzioni Tari, occupazione suolo e acqua e la Family card per la spesa durerà fino a giugno.

Questo è quello che ha dichiarato il sindaco di Messina riguardo la situazione della zona rossa.

L’allarme nella città dello Stretto ha condotto il sindaco ad introdurre ulteriori misure restrittive rispetto a quelle già presenti nell’Ordinanza Regionale. A partire dalle 00.00 del 15 gennaio, infatti, entra in vigore l’ordinanza  De Luca, che lascia aperti , in sintesi, solo negozi di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabacchi.

Chi chiude dal 15 gennaio

Di seguito l’elenco integrale che esplicita come  sospese anche le attività di vendita di beni di prima necessità individuate nell’allegato 23 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2020.

Ecco quali.

• Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti

• Commercio al dettaglio di libri in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per ufficio
• Commercio al dettaglio di confezioni e calzature per bambini e neonati
• Commercio al dettaglio di biancheria personale
• Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero in
esercizi specializzati
• Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori
• Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie e altri esercizi
specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)
• Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in
esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti
• Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in
esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
• Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
• Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
• Commercio al dettaglio di articoli funerari e cimiteriali
• Commercio al dettaglio ambulante di: prodotti alimentari e bevande; ortofrutticoli;
ittici; carne; fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti; profumi e cosmetici; saponi,
detersivi ed altri detergenti; biancheria; confezioni e calzature per bambini e neonati
• Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per
televisione, per corrispondenza, radio, telefono
• Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
12)E’ disposta la sospensione dell’attività dei mercati alimentari e non alimentari.
13)E’ disposta la chiusura dei centri commerciali e/o outlet.
14)Rimangono aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie secondo gli ordinari
orari di lavoro con orario di apertura ordinario dalle ore 8,00 alle ore 20,00. Le farmacie
rispettano i turni e gli orari di apertura secondo la loro programmazione.
15) Nelle giornate festive è vietato l’esercizio di ogni attività commerciale, ad eccezione di
edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Rimane sempre consentita la vendita con
consegna a domicilio dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e per
riscaldamento.
16)In virtù ed applicazione dell’art. 3 del DPCM 3 dicembre 2020, è disposta la sospensione
delle attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie,
pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale,
a condizione che vengano rispettati i protocollo o le linee guida diretti a prevenire o
contenere il contagio. Resta consentita fino alle ore 24,00 la sola ristorazione con
consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di
confezionamento che di trasporto. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione
di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la
rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, nei porti, negli ospedali con
obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un
metro.
17)I panifici possono vendere al banco solo prodotti da forno con esclusione di preparati
cucinati e articoli di rosticceria e di pasticceria panaria per i quali possono svolgere solo
servizio di consegna a domicilio.
18)A decorrere da venerdì 15 gennaio è fatto divieto a tutte le attività di ristorazione di
esercitare l’attività di asporto.
19)E’ disposta la sospensione delle attività inerenti i servizi alla persona (fra cui
parrucchieri, barbieri, estetisti).
20)Restano consentite tutte le attività che garantiscono un servizio di pronto intervento, non
derogabile e che contribuisce al mantenimento dei servizi essenziali e che sono tenute a
garantire la reperibilità dandone comunicazione all’utenza mediante avviso da affiggere
all’ingresso dell’attività e/o attraverso la comunicazione dei social media.
21)Sono consentite tutte le attività inerenti l’esecuzione dei lavori per la realizzazione delle
Opere Pubbliche e delle Industrie la cui produzione è considerata di rilevanza nazionale.
22)A decorrere da venerdì 15 gennaio 2021 viene sospesa l’attività inerente gli interventi di
edilizia privata, che può proseguire solo per garantire gli interventi improcrastinabili di
messa in sicurezza e di completamento di opere di cui sia stata disposta l’esecuzione con
urgenza mediante atto amministrativo e/o giudiziario;
23)Le attività professionali, ad eccezione delle professioni sanitarie per le quali non opera
alcuna sospensione e/o limitazione, proseguono limitatamente all’attività di studio e
consulenza, con divieto di ricevimento del pubblico se non per indifferibili ragioni di
urgenza e/o di difesa.
24)E’ consentita l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e le
attività riabilitative o terapeutiche conformemente alle disposizioni di cui alla Circolare
Assessorato Regionale alla Salute nr. 30188 del 3/07/2020 e n. 14268 dell’11/03/2020.
25)E’ consentita solo su prenotazione l’erogazione dei servizi di tolettatura di animali
finalizzata ala sanificazione del contatto con soggetti positivi a Covid-19 e ozonoterapia a
scopo terapeutico.
26)Il servizio di consegna a domicilio, che deve essere esercitato nel rispetto delle condizioni
igienico sanitarie previste dalla normativa vigente tanto per il confezionamento che per il
trasporto, deve cessare entro le ore 24:00; i soggetti impegnati nel detto servizio devono
essere dotati dal datore di lavoro di tutti i Dispositivi di Protezione Individuale atti a
mitigare al massimo i rischi di eventuale contagio da COVID 19.
27)E’ disposta la sospensione delle attività sportive ad eccezione di quelle che sono svolte da
atleti di rilevanza nazionale e/o impegnati in campionati di rilevanza nazionale, fermo
restando il rispetto dei protocollo sottoscritti dalle Federazioni di appartenenza per la
prevenzione del contagio da Covid-19.
28)E’ disposta la chiusura di tutti gli impianti sportivi comunali. Le Società che svolgono
attività sportiva di rilevanza nazionale e che abbiano interesse alla prosecuzione della stessa,
sono tenute a comunicare entro le ore 14,00 di mercoledì 13 gennaio 2021 al Dipartimento
Servizi alla Persona ed alle Imprese una dichiarazione comprovante l’avvenuta iscrizione al
campionato di rilevanza nazionale ed il nominativo degli atleti iscritti al detto campionato.
L’accesso all’impianto sportivo verrà consentito solo alle società ed ai relativi atleti che
abbiano presentato la richiesta di cui sopra. Della compilazione degli elenchi e del corretto
esercizio dell’impianto verrà demandato apposito controllo alla Polizia Municipale.
29)Sono consentiti i servizi finanziari, bancari, assicurativi, postali, di CAF e patronato per le
prestazioni indifferibili e per quelle che non possono essere erogate in modalità di lavoro
agile, con invito garantire il rispetto delle disposizioni in merito al distanziamento sociale E
assicurare tutti i Dispositivi di Protezione Individuale necessari alla sicurezza, con
particolare riferimento a tutti coloro che svolgono attività a diretto contatto con il pubblico.
30)Nel rispetto dell’obiettivo generale di contenimento del rischio epidemiologico da Covid l’ATM SpA è invitata a ridurre i servizi nelle fasce antemeridiane, pomeridiane e serali garantendo i servizi essenziali per consentire ai cittadini il raggiungimento dei luoghi di lavoro ed il rientro nella propria abitazione. L’erogazione del servizio deve essere modulata in modo da evitare il sovraffollamento secondo le vigenti disposizioni nazionali e regionali
che prevedono per il TPL, con esclusione del trasporto scolastico dedicato, un coefficiente di riempimento massimo dei mezzi del 50%.

Tutta la città si è comunque mobilitata per rispondere all’emergenza, come il Policlinico che ha aggiunto 20 posti di degenza ordinaria e 6 di terapia intensiva. Sono poi stati costituiti i “covid hotel” al Capo Peloro Resort (90 posti) e, per garantire sicurezza sul lavoro agli operatori delle partecipate comunali Messina Servizi bene Comune e Messina Social City, che si occuperanno del ritiro dei rifiuti speciali e dell’assistenza domiciliare, l’Asp di Messina ha avviato la campagna vaccini per i dipendenti che sono impegnati in prima linea nel combattere l’emergenza corona-virus.

Il test del tampone sul “serpentone”. Fonte: la Repubblica.

Sarah Tandurella