Mattarella risponde a Musk:”L’Italia sa badare a se stessa”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella replica con fermezza al patron di X Elon Musk. Il plurimiliardario, entrato ufficialmente nell’amministrazione Trump, aveva attaccato tramite alcuni tweet la magistratura italiana sul caso migranti in Albania.

La vicenda

Il 12 novembre la sezione immigrazione del tribunale di Roma ha annullato i trattenimenti dei sette migranti trasferiti in Albania. Il tribunale si è inoltre appellato alla Corte di Giustizia europea per chiarimenti sull’applicazione della norma. Musk, che già in passato si è dichiarato sostenitore delle politiche del governo Meloni, ha utilizzato il proprio profilo X per attaccare la magistratura italiana.Questi giudici devono andarsene” (These judges need to go), è questo il primo commento di Musk al quale è seguito un secondo tweet ancora polemico: “Questo è inaccettabile. Il popolo italiano vive in una democrazia o è un’autocrazia non eletta a prendere le decisioni?”.

X. Il primo tweet di Elon Musk sul caso migranti in Albania

 

Il Presidente Mattarella risponde a Musk

Non si è fatta attendere la risposta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che pur non citando Musk, ha risposto con fermezza alle accuse: «L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che ‘sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione’. Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni”».

Dopo l’iniziale imbarazzo arriva il commento di Palazzo Chigi 

“Ascoltiamo sempre con grande rispetto le parole del colle”. Dopo le iniziali ore di silenzio di palazzo Chigi, arriva il commento della Presidente del Consiglio dei Ministri. Nel pomeriggio è poi seguita una telefonata tra la Premier e il Patron di Tesla, a cui però non è seguito alcun commento ufficiale da parte di Giorgia Meloni in un clima di evidente imbarazzo politico.

Opposizioni compatte sulle parole di Musk

La scelta del governo è stata dunque quella di non intervenire ufficialmente nello scontro, lasciando la scena al Quirinale ma cercando di far tornare Musk su suoi passi. Le parole di Musk, come facilmente immaginabile, hanno generato diverse polemiche nei confronti del governo reo di non aver risposto alle accuse. Da Conte a Schlein, passando da Calenda, tutta l’opposizione parla di “silenzio assordante del governo” e ringrazia Sergio Mattarella per aver difeso la sovranità italiana.

Dopo le parole di Mattarella la nuova risposta di Musk 

Il giorno dopo le parole di Mattarella e la chiamata con la Premier Meloni, il patron di X si affida nuovamente ad un tweet di un suo referente per cercare di porre fine alle polemiche. Nel tweet si legge infatti che Musk rispetta Mattarella e la sovranità italiana ma che, la libertà di espressione è garantita dal Primo Emendamento e dalla stessa Costituzione Italiana. Conclude ricordando che i rapporti con l’Italia sono ottimali come dimostrano i fatti del 2023 quando in seguito alle alluvioni in Emilia l’imprenditore ha dato connettività satellitare gratuita ai cittadini e ai soccorritori. Il comunicato alla fine conclude dicendo che:“l’imprenditore si augura che le relazioni Stati Uniti-Italia siano sempre più forti e auspica di incontrare presto il Presidente della Repubblica“.

 

Francesco Pio Magazzù

Catalfo: “Sia l’ultimo Primo Maggio senza salario minimo”. Ecco come si è svolta la Festa dei Lavoratori

Prima della fine della legislatura dobbiamo varare il salario minimo. Mi auguro che il Primo Maggio del 2022 sia l’ultimo in Italia senza una legge sul salario minimo.

Queste le parole dell’ex ministra del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo, attuale senatrice per il MoVimento 5 Stelle. Un Primo Maggio che ha invitato alla riflessione sulla necessità, di cui si è tornati a parlare solo di recente, di un salario minimo; nonché, di maggiori misure di sicurezza per i lavoratori contro il fenomeno delle morti bianche sul lavoro. Ed incalza la madre di Luana D’Orazio, operaia di 22 anni morta di lavoro appena un anno fa: «Non c’è nulla da festeggiare. I lavoratori, invece di festeggiare, scendano in piazza».

I sindacati ad Assisi e le altre manifestazioni

Quest’anno i sindacati più rappresentativi a livello nazionale, CGILCISL UIL, si sono riuniti a Piazza San Francesco ad Assisi in occasione della Festività dei Lavoratori, ma anche per chiedere la fine del conflitto in Ucraina che dilania il Paese da febbraio.

Altre richieste che arrivano dai sindacati sono quelle di un confronto con l’attuale compagine governativa prima dell’emanazione di un decreto contenente aiuti a famiglie ed imprese, tanto necessari in seguito all’inflazione nonché all’aumento delle bollette soprattutto del gas (come conseguenza del conflitto avviato con la Russia).

Intanto, a Milano ha sfilato «Primaggia, corteo precari e antagonisti», con lo slogan Strike the war (“Boicotta la guerra”) che svetta tra i vari cartelli, alcuni di questi con scritto: «Non pagheremo noi la vostra guerra». Ed anche qui si richiede l’imposizione di un salario minimo di almeno 15 euro all’ora, come avviene già in molti Paesi europei. Invece, una manifestazione degli antagonisti a Torino è stata bloccata dalle forze dell’ordine:

L’intervista del Fatto Quotidiano a Scarpetta, OCSE

Il direttore del dipartimento lavoro ed affari sociali dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) Stefano Scarpetta è stato intervistato dal Fatto Quotidiano circa la situazione del lavoro in Italia. Tra i vari argomenti, si è parlato anche di record del precariato e di salario minimo legale.

Le ore lavorate sono di meno e, a fronte dell’incertezza sulla ripresa ulteriormente aumentata dalla guerra, i datori tendono ad assumere con contratti a tempo determinato, anche di breve durata e in alcuni casi a tempo parziale.

Ha affermato Scarpetta, per poi ricordare la diminuzione del 2,9% dei salari medi avuta in Italia negli ultimi tre decenni, contro un aumento del 30% in Francia e Germania e del 40% negli Stati Uniti.

Sul salario minimo non ci siamo proprio, secondo il direttore OCSE, che parla della necessità di una soglia minima che rispetti la dignità del lavoro, principio cardine della materia ribadito anche dall’articolo 36 della Costituzione. Ed aggiunge: la contrattazione collettiva non ne uscirebbe indebolita. Dopotutto, l’introduzione graduale in Germania già dal 1997 non ha mostrato effetti negativi sotto questo punto di vista. Sempre per Scarpetta, poi, bisognerebbe riconciliare un minimo retributivo netto per il lavoratore con il contenimento del costo del lavoro che grava sulle imprese (Il Fatto Quotidiano) in modo tale da non scoraggiare l’occupazione.

Scontro tra Confindustria e Ministro del Lavoro

Alcuni giorni fa il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha ribattuto alla richiesta del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, che chiedeva di subordinare alcuni benefici per le imprese all’aumento dei salari da parte di queste ultime. «Un ricatto», per il Presidente di Confindustria ed accusa il ministro di anti-industrialismo. Arriva il botta e risposta del ministro: «Se significa chiedere qualcosa non è patto, ma patto è se ognuno mette una disponibilità». In sostanza, il rappresentante degli industriali dà un no secco all’aumento dei salari, ma chiede il taglio del cuneo fiscale. E presenta i progetti a Palazzo Chigi. «Proposta ridicola», rincara il Ministro.

Il convegno di Fratelli d’Italia in occasione del Primo Maggio

E di taglio al cuneo fiscale si parla anche nel “Programma per un conservatore” di Fratelli d’Italia e presentato in occasione del convegno tenutosi ieri. Convegno che ha visto come ospiti alcuni imprenditori con le proprie testimonianze sugli effetti negativi della pandemia. Tra le proposte, anche smartworking per le donne con figli sotto ai 16 anni almeno 3 giorni a settimana e sgravi contributivi per i relativi datori.

(fonte: ilgiornale.it)

Fredda i rapporti con la Lega di Salvini una Giorgia Meloni che si dice pronta a governare anche senza un’alleanza. In occasione del Primo Maggio, il Leader leghista Matteo Salvini ha «dedicato una preghiera ed impegno» ai morti sul lavoro, auspicandone la prevenzione.

Le parole di Mattarella

L’integrità della persona e della salute dei lavoratori è parte essenziale della visione che ispira il nostro patto costituzionale

Ha ricordato il Presidente della Repubblica nel suo discorso in occasione della Festa dei Lavoratori. «Nei momenti di difficoltà, occorre che le aziende rifuggano dalla tentazione di ridurre le spese per la sicurezza».

Valeria Bonaccorso

Sergio Mattarella a Messina per i 50 anni della Fondazione Bonino-Pulejo e i 70 della Gazzetta del Sud

All’alba di un secondo inaspettato mandato da Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è tornato nella sua Sicilia. L’arrivo nella città dello Stretto, il 13 aprile, è coinciso con i settant’anni della Gazzetta del Sud e i cinquanta della Fondazione Bonino-Pulejo, per le cui ricorrenze è stato invitato a presenziare alla cerimonia svoltasi nel teatro Vittorio Emanuele.

Nel corso dell’evento il Capo dello Stato ha ritirato il premio internazionale Bonino-Pulejo, assegnatogli dalla Fondazione in riconoscimento “della sua guida del Paese con equilibrio, fermezza, coerenza e intensa passione, nonché per essere un siciliano specchio delle istituzioni, capace di conquistare il cuore degli italiani e che con il suo operato ha contribuito a consolidare in tempi difficilissimi il prestigio della Repubblica sulla scena internazionale”. Il premio, dedicato alla memoria di Uberto Bonino e Maria Sofia Pulejo ed assegnato per la prima volta dopo più di dieci anni, è stato ricevuto in passato da personalità illustri tra cui Kofi Annan, Giuseppe Tornatore, Angelo Falzea, Alberto Sordi e Riccardo Muti.

La gratitudine nelle parole di Lino Morgante: cosa significa la presenza del Capo dello Stato

Ad introdurre la cerimonia è stato Lino Morgante, presidente della Fondazione Bonino-Pulejo e della Società Editrice Sud, che non ha mancato di sottolineare la sua enorme gratitudine al Capo dello Stato per la sua presenza.

“Un’occasione memorabile questa, in cui si celebrano i cinquant’anni di attività della Fondazione Bonino-Pulejo, che tutt’oggi continua a spendersi per la realtà locale, sempre ispirata ai nobili princìpi dei fondatori Umberto Bonino e Maria Sofia Pulejo.”

Ringraziamenti rivolti anche agli azionisti, ai giornalisti, ai corrispondenti e a tutti coloro i quali si impegnano quotidianamente al servizio dell’informazione, senza dimenticare i lettori, ultimo e forse più importante tassello di questo ingranaggio. Oggi più che mai, la qualità della notizia è minata dal pressappochismo delle voci di corridoio che provengono dal web, ma ciò non deve essere un espediente per gettare la spugna, bensì deve costituire una sfida a fare sempre di meglio.

La redattrice Ilenia rocca intervista Lino Morgante. © Filippo Giletto

UniVersoMe, grazie alla collaborazione con Gazzetta del Sud, ha avuto l’onore di partecipare a questo importante evento e di intervistare Lino Morgante.

Che significato ha per la Fondazione Bonino-Pulejo la presenza del Presidente Mattarella e qual è il legame del Presidente con questa?

Innanzitutto è un legame con la sua Sicilia, con la sua terra, in quanto stiamo parlando di una fondazione nata 50 anni fa a Messina ma che ha esteso la sua attività in tutta la Sicilia e anche in tutta la Calabria. Dunque è un grande piacere per noi come fondazione ricevere la visita del Presidente e ciò è motivo di orgoglio anche per la nostra comunità; la presenza del Capo dello Stato è una sorta di riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni da Gazzetta del Sud e dalla fondazione Bonino-Pulejo.

L’accoglienza di Lino Morgante e Nello Musumeci. fonte: Gazzetta del Sud

L’arrivo di Mattarella e l’accoglienza delle autorità

Sergio Mattarella è arrivato alle 19.30 ed è stato omaggiato dal calore e dall’affetto riservatogli dalla città con l’ovazione ricevuta da parte della nutrita folla accalcatasi a margine del Teatro Vittorio Emanuele. Ad accogliere il Presidente della Repubblica vi sono stati, oltre a Lino Morgante, il commissario straordinario del Comune di Messina Leonardo Santoro, il presidente dell’ente teatro Orazio Miloro, ed i presidenti delle regioni Sicilia e Calabria Nello Musumeci e Roberto Occhiuto. La cerimonia è stata accompagnata dalle note dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta dal maestro David Coleman, che dopo l’ingresso in sala del Capo dello Stato ha suonato l’Inno di Mameli e che ha eseguito, successivamente alla consegna del premio, il Concerto in re maggiore per violino e orchestra Op. 35 di Čajkovskij e la Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92 di Ludwig van Beethoven.

Il discorso di Mattarella: l’informazione come presidio di democrazia

Chiamato sul palco a ritirare il premio, una targa in argento realizzata del maestro orafo calabrese Gerardo Sacco, Sergio Mattarella si è detto “grato e lusingato” per un riconoscimento così “significativo, ancor più per avere avuto modo di conoscere personalmente Uberto Bonino”.

“Speravo di venire a Messina da ex Presidente della Repubblica, ma questa veste mi consente di sottolineare l’importanza delle due ricorrenze che oggi celebriamo e ringrazio la Fondazione per il lavoro che svolge nella formazione dei giovani, quanto mai fondamentale per il rilancio del sud Italia, e la Gazzetta, per essere una realtà editoriale sana e indipendente. Questo è particolarmente importante e vorrei sottolinearlo poiché realtà di questo tipo rappresentano una ricchezza dal punto di vista informativo ed un punto di riferimento per le realtà locali ove sono radicate, garantendo un presidio per la democrazia e la partecipazione. Ora più che mai è doveroso sottolineare l’importanza dell’indipendenza dell’informazione, unico riparo dalle sfide imposte dagli eventi del mondo. L’abbiamo visto con la pandemia quando di fronte alla propagazione di notizie false e di scenari complottisti e antiscientifici il sistema informativo del nostro Paese ha svolto un’importante funzione per sorreggere la buona conoscenza. O ancora con lo scenario, imprevedibile e inatteso, dello scoppio del conflitto nel nostro continente, a margine del quale si agita il tentativo di diffusione di notizie false. Ecco dove sta l’importanza di un sistema informativo che non preclude alcuna voce ma che non subisce i falsi e che sa informare con proprietà critica, autonoma e propria i suoi lettori sui fatti e le realtà.”

Mattarella sul palco del Teatro Vittorio Emanuele. Fonte: Gazzetta del Sud

E per concludere…

La visita di Mattarella ha un significato pregnante: ci rammenta i valori costituzionali che con fermezza ha cercato di tutelare durante gli anni del primo mandato e che – ne siamo certi –  altrettanto farà nel secondo. Inoltre – come ribadito anche da Lino Morgante – la presenza del Presidente continua a renderci sempre più orgogliosi di essere siciliani e calabresi, di far parte di un Sud Italia che soltanto nella coesione potrà svilupparsi. Da cittadini, ma soprattutto da studenti universitari e membri di un progetto editoriale che ha avuto il piacere di partecipare alla cerimonia, ci ha lusingato la visita del Presidente della Repubblica per un’occorrenza che, sebbene locale, è riuscita a portare, anche solo per qualche istante, l’attenzione sulla città dello Stretto. Inoltre, è stato un piacere dimostrare il nostro affetto ad una persona che ha incarnato e continua a farlo con dignità il valore delle istituzioni.

Ilenia Rocca 

Filippo Giletto

Elezioni Quirinale, il Professore Moschella ospite su Rai News 24

All’alba della terza giornata di votazioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica, che ha poi restituito una fumata nera,  il Prorettore Vicario dell’Università di Messina, Professore Giovanni Moschella, durante l’edizione mattutina di Rai News 24 del 26 Gennaio, ha commentato quella che si prospetta essere una lunga e travagliata corsa al Quirinale. (clicca qui per guardare l’intervista integrale)

Il mandato bis di Mattarella

In un vortice di schede bianche e nulle e alla luce dei risultati della terza giornata, il Presidente uscente Mattarella (qui un articolo su di lui) si conferma come più votato, concretizzando la possibilità di un mandato bis: “direi che la Costituzione certamente non lo esclude, tuttavia credo che il Presidente Mattarella abbia più volte ribadito la sua contrarietà ad avere un secondo mandato” ha commentato il Professore Moschella, sostenendo inoltre che la rielezione del Presidente uscente “consentirebbe al Paese da un lato di continuare ad avere una guida sicura, autorevole sotto il profilo internazionale e allo stesso tempo sul versante politico garantirebbe la continuazione del governo di larga coalizione guidato da Draghi”.

Da costituzionalista, il Professore non può fare a meno di citare la dottrina pubblicistica. Negli orientamenti degli ultimi anni, questa ha rilevato l’opportunità, dettata da ragioni di tipo politico, di procedere ad una revisione del testo costituzionale che ponga fine al semestre bianco: termine che si utilizza per definire gli ultimi sei mesi del settennato, periodo in cui appunto il Capo dello Stato non può sciogliere le Camere. Inoltre alcune tesi suggeriscono di inserire in Costituzione l’impossibilità di doppio mandato.

Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale, un “ingorgo istituzionale”

Uno dei nomi più in voga per questa carica è quello di Draghi, attuale Presidente del Consiglio. Sulla sua possibile elezione secondo il Professore “ci sarebbe un problema anche dal punto di vista formale. Se Draghi effettivamente venisse eletto si verificherebbe un “ingorgo istituzionale“. L’attuale Presidente del Consiglio infatti, qualora diventasse Presidente della Repubblica, dovrebbe presentare le dimissioni dalla carica che fino a questo momento sta ricoprendo ma, afferma il Professore, “le dimissioni del Presidente del Consiglio devono essere firmate dal Capo dello Stato che, per riceverle deve essere insediato ma dopo il 3 febbraio il Presidente Mattarella non sarà più in carica”.

Il problema sorgerebbe anche dal punto di vista sostanziale, come giustamente evidenziato dal Professore Moschella, in merito ad una eventuale elezione del Presidente Draghi al Quirinale. La nuova carica, infatti, “porrebbe quest’ultimo nelle condizioni di dover poi emanare i provvedimenti di attuazione del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che sono espressione certamente dell’indirizzo politico assunto dal suo governo; ciò crea qualche problema per quanto riguarda l’aspetto della separazione dei poteri”.

Una confusione tra istituzioni dell’ordinamento italiano, una commistione tra poteri dello Stato. Sicuramente, la salita al Colle di un Presidente del Consiglio in carica potrebbe creare intoppi a livello costituzionale e allo stesso tempo dar luogo ad un precedente che potremmo vedere consolidato in altre future elezioni per eleggere il Capo dello Stato.

Elidia Trifirò 

Mattarella ha respinto nuovamente l’ipotesi di essere rieletto

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (80 anni) non ci sta e continua a respingere al mittente qualsiasi proposta di un ulteriore mandato da Capo dello Stato. Il suo settennato terminerà il 2 febbraio e ancora i partiti non sono riusciti a raggiungere, se non nemmeno intavolare una trattativa, un accordo sul nome del prossimo inquilino del Quirinale.

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica dal 2015, fonte: gazzettadelsud

Perché Mattarella non vuole essere rieletto

Più volte nel corso degli ultimi mesi Mattarella si è detto contrario a una sua rielezione. Non con nette prese di posizione bensì con richiami ai doveri istituzionali e citando, a novembre, quanto già detto da due ex presidenti della Repubblica. Giovanni Leone, come Antonio Segni, chiesero infatti “di introdurre la non immediata rieleggibilità del presidente della Repubblica con la conseguente eliminazione del semestre bianco”. Il semestre bianco è quel periodo corrispondente agli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica durante i quali non può sciogliere le camere. Le ragioni della scelta di dichiararsi non disponibile a un secondo mandato sono facilmente intuibili: l’età avanzata e la convinzione della necessità di un cambio al vertice. Ma anche il bisogno di una responsabilizzazione dei partiti. Troppe volte nel corso dell’attuale legislatura gli schieramenti parlamentari hanno tirato i remi in barca affidandosi al Capo dello Stato per risolvere empasse che sarebbero dovute essere oggetto di discussione nell’emiciclo. La richiesta di mantenere l’incarico fino ad almeno il 2023, anno della conclusione dell’attuale legislatura, non farebbe che confermare questa tendenza.

Giorgio Napolitano, unico Presidente della Repubblica a essere stato rieletto, fonte: HuffingtonPost

Perché i partiti vogliono rieleggere Mattarella

Sebbene le “regole del gioco” siano state pensate nell’ottica della discontinuità al vertice è innegabile che il rischio di casi straordinari sia sempre dietro l’angolo. Nella storia repubblicana soltanto una volta un Presidente della Repubblica è stato rieletto e fu Giorgio Napolitano nel 2013. Allora la rielezione avvenne con 738 voti al sesto scrutinio e furono decisivi i voti di PD, PdL e Scelta Civica. Napolitano allungò la sua permanenza al Quirinale di due anni e definì immediatamente il suo secondo mandato come “a termine”. A convincerlo della rielezione fu il momento particolarmente concitato che il Paese stava vivendo e la necessità di portare a compimento le riforme economiche volute dall’Europa. Ragioni diverse rispetto al momento storico attuale. Da due anni l’Italia è costretta a fare i conti con la pandemia globale da Covid-19 che ha evidenziato in più occasioni una incomunicabilità tra i partiti politici. Difficoltà dialogiche palesatesi immediatamente quando si è trattato di formare il primo governo Conte e che hanno spinto Mattarella a paventare più volte la soluzione del governo tecnico. Ipotesi quest’ultima che infine si è concretizzata e che ha portato a Palazzo Chigi Mario Draghi. I due, Sergio Mattarella e Mario Draghi, sono tutt’oggi i punti di riferimento della politica e delle istituzioni del nostro Paese. Non è un caso che il nome dell’ex presidente della Banca Europea sia stato avanzato per la carica di Capo dello Stato ma si tratta di un opzione impercorribile essendo l’attuale Governo Draghi impegnato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (del valore di 190 miliardi di euro). L’assenza di alternative considerate valide e condivise dallo scacchiere parlamentare ha portato dunque ai numerosi inviti al Presidente della Repubblica a mantenere il suo ruolo almeno fino alla fine della legislatura.

 

L’irritazione di Mattarella per il dl del PD

Secondo le fonti giornalistiche chi ha avuto modo di parlare negli ultimi giorni con il Presidente della Repubblica non ha potuto non notare stupore per la notizia dell’avvenuta deposizione del disegno di legge firmato da Dario Parrini, Luigi Zanda e Claudio Bressa del Partito Democratico. La proposta è quella di modificare gli articoli 85 e 88 della Costituzione, vietando la rielezione diretta del Presidente della Repubblica e la cancellazione del semestre bianco. Secondo gli autori del testo “la possibilità di modificare la Carta deve essere colta adesso, alla fine del settennato, poiché in un momento successivo sembrerebbe un atto di sfiducia verso il nuovo Presidente della Repubblica”. Non è difficile intuire però che il disegno abbia come fine quello di convincere Mattarella a mantenere il suo incarico con la promessa di non permettere in futuro la possibilità di rieleggere il Capo dello Stato. Al di là dunque delle possibili interpretazioni politiche e costituzionali della legge, finora Mattarella si è limitato a consegnare il suo stupore alle agenzie di stampa, che già di per se suona tanto come una porta in faccia.

Filippo Giletto

Nasce l’Anagrafe digitale: stop alle file negli uffici comunali

Grande svolta per quanto riguarda il mondo della Pubblica Amministrazione italiana: è, infatti, attivo dal 15 novembre il sistema dell’ Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), piattaforma online attraverso la quale è possibile scaricare diversi documenti lasciando finalmente alle spalle quelle fastidiose file allo sportello ed evitando il pagamento dei bolli. Siamo certamente di fronte a un grande processo di semplificazione della vita quotidiana che col tempo potrebbe anche riguardare altri settori.

I certificati scaricabili attualmente sono 14: da quello di nascita a quello di residenza, da quello di matrimonio passando per quelli di unione civile o convivenza.

È stato proprio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a utilizzare per primo il servizio, scaricando il proprio certificato anagrafico di nascita come atto simbolico. Allo stesso modo potrà usufruirne il 98% della popolazione che risiede nei 7808 Comuni dentro il sistema dell’Anagrafe digitale, con l’obiettivo di estendere entro fine anno il servizio a tutto il territorio (al momento restano fuori 61 Comuni). Il servizio coinvolge anche gli italiani residenti all’estero con già 5,7 milioni di individui acquisiti dal sistema.

 

Fonte: Ansa.it

 

Come fare?

La procedura per l’ottenimento dei documenti dall’Anagrafe digitale è molto semplice e intuitiva. Innanzitutto occorre essere in possesso di Spid, Cie (Carta d’identità elettronica), o Cns (Carta nazionale dei servizi) per poter accedere alla piattaforma presso l’indirizzo www.anagrafenazionale.gov.it o anche www.anagrafenazionale.interno.it.

Dopo aver inserito le credenziali è sufficiente entrare nella nuova sezione “Certificati” e selezionare il documento di proprio interesse. Il servizio mostra il certificato in anteprima in modo da poter verificare la correttezza dei dati. A quel punto, se tutto è in ordine, si può procedere con il download del documento in formato Pdf o è anche possibile inviarlo direttamente nella propria email. Inoltre, questi certificati possono essere rilasciati anche in forma contestuale (ad esempio, residenza e stato civile insieme in un file unico).

È possibile richiedere un certificato anche per un altro componente dello stesso nucleo familiare e scaricare più file con un unico accesso. Nel caso di Comuni in cui vige il plurilinguismo saranno disponibili certificati multilingua.

 

Fonte: Ilfattoquotidiano.it

 

Quali documenti sono presenti nel portale?

 Come già detto sono 14 i certificati disponibili da poter già scaricare. Ecco l’elenco completo:

  • Certificato di nascita
  • Certificato di matrimonio
  • Certificato di cittadinanza
  • Certificato di esistenza di vita
  • Certificato di residenza
  • Certificato di residenza Aire
  • Certificato di stato civile
  • Certificato di stato di famiglia
  • Certificato di stato di famiglia Aire
  • Certificato di stato di famiglia con rapporti di parentela
  • Certificato di residenza in convivenza
  • Certificato di stato libero
  • Certificato di unione civile
  • Certificato di contratto di convivenza.

 

Renato Brunetta, Ministro della Pubblica Amministrazione, ha definito l’evento come “un passo avanti per l’intera comunità nazionale”, esplicando quanto sia stato importante il lavoro e la cooperazione tra Interno, Amministrazione e Progresso tecnologico, superando l’era dei documenti cartacei, delle lunghe code e dei bolli. La rivoluzione, sempre secondo il Ministro di Forza Italia, è stata possibile grazie alla condivisione delle banche dati da parte degli enti.

 

Fonte: Quifinanza.it

 

Le amministrazioni italiane potranno quindi fare riferimento a una sorgente unica di dati anagrafici, dalla quale poter ottenere elementi certi e attendibili in modo da poter somministrare servizi completi e più efficienti per i cittadini. Con un’anagrafe nazionale unica, qualsiasi novità e aggiornamento sul portale sarà prontamente consultabile dagli enti pubblici che accedono alla banca dati,  come per esempio Inps, Agenzia delle Entrate o Motorizzazione Civile, senza la necessità di dover inoltrare richiesta ai titolari.

Non tutti però sono dotati di un’identità digitale, anzi solamente 26 milioni di italiani circa potranno attualmente accedere al servizio, segno che è pressante la necessità da parte della popolazione di adeguarsi a questi nuovi metodi. Lo stesso Stato potrebbe offrire una mano d’aiuto magari rendendo più rapido il processo di attivazione dello Spid.

In ogni caso, almeno per i prossimi mesi, gli sportelli dei Comuni resteranno accessibili per poter richiedere di persona i certificati cartacei.

 

 

Sebastiano Morabito

Proteste ‘’No green pass’’. Ecco le nuove restrizioni annunciate dalla ministra Lamorgese

Nella serata di mercoledì scorso il Viminale ha annunciato nuove restrizioni sulle manifestazioni dei no green pass, che da ormai settimane stanno provocando forti disagi in diverse città italiane.

Fonte: TGCom24

La direttiva – vale a dire un documento che contiene norme e istruzioni – predisposta dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, esorta all’individuazione di aree sensibili e impone tutta una serie di altre limitazioni. L’obiettivo è garantire il diritto a manifestare ma proteggendo l’attività economica e la salute pubblica, soprattutto in vista di un nuovo sabato di proteste atteso per il 13 novembre.

Le nuove misure su cortei e manifestazioni

Con il Natale alle porte, il dilagare del fenomeno proteste per le misure emergenziali dettate dalla pandemia ed il continuo aumento dei contagi, Lamorgese ha ritenuto urgente l’imposizione di una nuova linea a chi ha il compito di tutelare l’ordine pubblico.

La ministra ha quindi inviato due giorni fa una circolare a tutti i prefetti d’Italia, che avranno la facoltà di «individuare specifiche aree urbane sensibili» e di particolare interesse per lo svolgimento ordinato della vita cittadina, che «potranno essere oggetto di temporanea interdizione» agli stessi cortei, almeno fino alla fine dello stato di emergenza.

La ministra degli Interni, Luciana Lamorgese. Fonte: Ansa

I manifestanti dovranno essere tenuti lontani da centri storici e affollati delle città, oltre che da obiettivi sensibili come sedi di sindacati e partiti, palazzi delle istituzioni e ambasciate. Tra le disposizioni c’è poi la possibilità di imporre lo svolgimento delle proteste in forma statica soltanto (sit-in), l’obbligo di mascherina all’aperto e regolamentazione di percorsi idonei a preservare aree urbane nevralgiche.

Le decisioni sulle misure specifiche – da adottare comunque caso per caso – avranno attuazione immediata e saranno affidate ai Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica (in cui si riuniscono il sindaco del capoluogo di provincia, il presidente della provincia, il questore e i rappresentanti delle forze dell’ordine).

Lamorgese e Mattarella in difesa del bilanciamento dei diritti

Nonostante la direttiva nasca con l’obiettivo esplicito di contenere i disagi derivanti dalle manifestazioni di dissenso delle ultime sedici settimane, la ministra degli Interni ha tenuto a specificare che la circolare non riguarda esclusivamente le manifestazioni ‘’No Green Pass’’ e che pertanto le restrizioni a cui rimanda potranno essere applicate anche a proteste «attinenti ad ogni altra tematica».

Intervenuta all’assemblea dell’Anci, Luciana Lamorgese ha spiegato:

«Il diritto di manifestare è costituzionalmente garantito ma esiste anche un bilanciamento dei diritti: si può manifestare ma servono regole che proteggano gli altri cittadini, il diritto al lavoro e il diritto alla salute». Ha poi messo in evidenza che «Non si può pensare che a fronte di un’economia in rialzo, la penalizziamo con tutte queste manifestazioni».

Ed in merito a ciò è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

«Dissenso non può sopraffare il dovere di proteggere i più deboli».

Il presidente Sergio Mattarella. Fonte: AGI

L’elenco dei luoghi vietati

I prefetti, in accordo con i sindaci, hanno già pensato ad una serie di provvedimenti per impedire le manifestazioni in alcune zone della città. A tal proposito, il Corriere della Sera ha stilato un elenco delle piazze italiane in cui non sarà possibile manifestare: l’intenzione è di seguire l’esempio del prefetto di Trieste Valerio Valenti, il quale ha vietato le manifestazioni in piazza Unità d’Italia fino al 31 dicembre.

Proteste No Green Pass a Firenze in piazza Santa Maria Novella. Fonte: SkyTG24

Pertanto:

• Vietate piazza Fontana, la zona del Duomo e di Brera a Milano;
• Vietata piazza del Popolo con l’indicazione di concentrarsi al Circo Massimo a Roma;
• Vietate Santa Croce e Santa Maria Novella a Firenze;
• Divieto manifestazioni sul lungomare, in piazza Dante e piazza del Plebiscito a Napoli;
• Vietata piazza Maggiore a Bologna;
• Niente manifestazioni a piazza del Ferrarese a Bari;
• Vietata piazza Sant’Oronzo a Lecce;
• Vietata piazza Verdi a Palermo;
• Divieto in piazza Garibaldi a Cagliari;
• Si valuta di vietare piazza della Vittoria a Genova;
• Al vaglio la possibilità di non concedere più piazza Dante a Trento.

La voce degli oppositori

Dopo l’annuncio delle nuove restrizioni, molti gruppi di manifestanti sono sul sentiero di guerra contro tali divieti. Altri si sono mostrati invece maggiormente disposti ad accettare piazze e altri luoghi alternativi.

Tra gli oppositori, a Milano, il Comitato che promuove i cortei del sabato ha annunciato lo stop alle trattative con la questura perché:

«dopo questo sabato, per noi è diventato impossibile sederci al tavolo con chi ha rinchiuso centinaia di manifestanti pacifici in una via e li ha trattati peggio dei criminali».

Più moderati i toni di Marco Liccione, portavoce del movimento ‘’Variante Torinese’’ e organizzatore da settimane delle proteste a piazza Castello che ha detto:

«non possono vietarci di manifestare. Leggeremo la circolare e, per il bene delle persone che aderiscono alla manifestazione e per rispetto dei commercianti, valutiamo per sabato di cambiare luogo di ritrovo».

Problemi di applicazione delle strette

Fonte: SkyTG24

Entro questo scenario non è ancora chiaro fino a che punto potranno essere applicate le nuove limitazioni: mentre potrebbe risultare non particolarmente complessa l’individuazione di un’area «sensibile» da presidiare con l’aiuto delle forze dell’ordine, più difficile sarà obbligare i manifestanti al concordamento del percorso, dopo che nelle manifestazioni delle ultime settimane sono stati in diversi gli attivisti privi di autorizzazione. Così come sarà altrettanto complicato obbligare eventualmente i manifestanti a protestare in forma statica.

Gaia Cautela

Sergio Mattarella e il suo ultimo ‘’Ventaglio’’: le origini della cerimonia ed il discorso sulla pandemia

Si è svolta nella serata di ieri, mercoledì 28 luglio, la tradizionale cerimonia di consegna del ‘’Ventaglio’’ – l’ultimo del suo settennato – al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da parte del Presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, Marco Di Fonzo, alla presenza dei componenti del Consiglio direttivo, degli aderenti all’Associazione e di personalità del mondo del giornalismo.

Il presidente Mattarella alla cerimonia del Ventaglio. Fonte: Interris.it

Durante l’evento – che si tiene annualmente tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto presso Palazzo del Quirinale, Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama in vista della chiusura per la pausa estiva dei lavori parlamentari – il Presidente Mattarella ha pronunciato un discorso di rimando al tema pandemia intriso di messaggi politici, rimarcando l’importanza della vaccinazione in quanto dovere civico-morale. Successivamente, la consegna del Ventaglio realizzato da Virginia Lorenzetti, studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

Alle origini del ‘’Ventaglio’’ ed il concorso

7 luglio 1893: il Presidente della Camera Giuseppe Zanardelli ricevette dai giornalisti un ventaglio con le loro firme, un regalo pensato per combattere il caldo afoso dell’aula. Un momento che nei decenni è divenuto una cerimonia ufficiale a tutti gli effetti, con il coinvolgimento delle tre massime cariche dello Stato e l’Associazione Stampa Parlamentare.

Se il dono ricevuto da Zanardelli si limitò ad essere un semplice ventaglio di carta, dal 2007 in poi un concorso riservato agli studenti delle Accademie di Belle Arti consente ogni anno di selezionare il migliore design e realizzazione di tre oggetti. Una delle vincitrici di quest’anno è Virginia Lorenzetti, realizzatrice del ventaglio per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dall’Accademia di Roma:

“È emozionante vedere un mio lavoro in un contesto così importante. Ho partecipato spesso a mostre, perché amo confrontarmi con altri artisti, collaborare agli allestimenti, ma questo era uno dei miei primi concorsi davvero importanti”, ha confessato la studentessa ventitreenne all’HuffPost.

Il doppio binario per fronteggiare la crisi

Nel messaggio rivolto al Paese, il Presidente Mattarella ha avvisato circa la prepotente attualità dell’emergenza Covid, definendola come un incubo «che non è ancora alle nostre spalle» e contro il quale, «con uno sforzo straordinario di collaborazione globale», sono stati individuati «due filoni» per incamminarci verso l’uscita dalla crisi.
Il doppio binario di cui parla il Presidente si riferisce alla campagna di vaccinazione ed alla «scelta di mettere in campo ingenti sostegni pubblici per contenere le conseguenze delle chiusure e dei distanziamenti a livello economico, produttivo e occupazionale», sostenendo così gli sforzi di Draghi ed i temi del suo incarico come premier.

Mattarella ricorda che il virus è mutato, rivelandosi ancora più contagioso:

“Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo. Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico“, ha detto durante il suo discorso.

 La priorità ad una vita scolastica regolare

In uno scenario disastroso sotto numerosi punti di vista e oramai ben conosciuto dagli italiani, Mattarella ha deciso di evidenziare in particolar modo le conseguenze pagate dal mondo scolastico:

La pandemia ha imposto grandi sacrifici in tanti ambiti. Ovunque gravi. Sottolineo quelli del mondo della scuola. Ne abbiamo registrato danni culturali e umani, sofferenze psicologiche diffuse che impongono di reagire con prontezza e con determinazione. Occorre tornare a una vita scolastica ordinata e colmare le lacune che si sono formate. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere un’assoluta priorità“.

Fonte: ANSA.it

E sempre sul tema del pesante impatto della pandemia, continua dicendo:

“Nessuna società è in grado di sopportare un numero di contagi molto elevato, anche nel caso in cui gli effetti su molta parte dei colpiti non fossero letali. Senza attenzione e senso di responsabilità rischiamo una nuova paralisi della vita sociale ed economica; nuove, diffuse chiusure; ulteriori, pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese”.

Prima di tutto, il ”bene comune del Paese”

Nel corso dell’incontro con la stampa parlamentare, Mattarella ha anche manifestato l’auspicio di una ritrovata consapevolezza e responsabilità collettiva in nome del bene comune della nazione e a difesa dell’autentico senso di libertà:

“Conto che le forze politiche, di fronte a un tempo che sembra volgersi verso prospettive migliori, continuino a lavorare nella doverosa considerazione del bene comune del Paese. Conto che non si smarrisca la consapevolezza della emergenza che tuttora l’Italia sta attraversando, dei gravi pericoli sui versanti sanitario, economico e sociale. Che non si pensi di averli alle spalle. Che non si rivolga attenzione prevalente a questioni non altrettanto pressanti.”

“Auspico fortemente che prevalga il senso di comunità, un senso di responsabilità collettiva. La libertà è condizione irrinunziabile ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo. Se la legge non dispone diversamente si può dire:” In casa mia il vaccino non entra”. Ma questo non si può dire per ambienti comuni, non si può dire per gli spazi condivisi, dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio; perché preferiscono dire:” in casa mia non entra il virus”.

Un invito al rispetto degli impegni di spesa

Sul versante degli impegni di spesa il Presidente ha ricordato che:

“Dall’Unione Europea, sono in procinto di giungere le prime risorse del programma Next Generation. Gli interventi e le riforme programmate devono adesso diventare realtà. Non possiamo fallire: è una prova che riguarda tutto il Paese, senza distinzioni. Quando si pongono in essere interventi di così ampia portata, destinati a incidere in profondità e con effetti duraturi, occorre praticare una grande capacità di ascolto e di mediazione. Ma poi bisogna essere in grado di assumere decisioni chiare ed efficaci, rispettando gli impegni assunti“.

Fonte: DiarodelWeb.it

L’appello alla professionalità dei giornalisti

Rivolgendo poi l’attenzione ai giornalisti, Il capo dello Stato augura infine a sé stesso che nel semestre bianco (il periodo di tempo corrispondente agli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica Italiana), politica e mass-media evitino di chiamarlo «fantasiosamente» in causa, costringendolo a smentire le fake news sul Quirinale, come la notizia di una sua ricandidatura:

Nel “giornalismo affiora, talvolta, l’assioma che un’affermazione non smentita va intesa come confermata”. “Ad esempio, vista la diffusa abitudine di trincerarsi fantasiosamente dietro il Quirinale quando si vuole opporre un rifiuto o di evocarlo quando si avanza qualche richiesta, il Presidente della Repubblica sarebbe costretto a un esercizio davvero arduo e preminente: smentire tutte le fake news, fabbricate, sovente, con esercizi particolarmente acrobatici. Faccio appello, dunque, alla professionalità dei giornalisti e alla loro etica professionale“.

Gaia Cautela

Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. L’Italia agli ultimi posti per la Rainbow Map

Gay Pride a Roma, 2019 (fonte: gay.it)

La storia del 17 maggio

Il 17 maggio di trentuno anni fa l’omosessualità veniva cancellata dalla lista delle malattie mentali, stilata dall’Oms. Anche se ci vollero ancora quattro anni, affinché la decisione diventasse effettiva, con la successiva edizione del Dsm (Diagnostic and statistical manual of mental disorders), approvato nel 1994, questa fu un avvenimento decisivo per tutto il mondo.

Fu Louis-Georges Tin, curatore del “Dizionario dell’omofobia”, l’ideatore della Giornata internazionale contro l’omofobia. Dal 2004 nel mondo, dal 2007 in Europa, questa ricorrenza, si è trasformata, nella Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.

(fonte: ilfattoquotidiano.it)

In questa ricorrenza, vengono promosse iniziative che possano sensibilizzare quante più persone possibili sulle tematiche legate alla comunità Lgbti, nel tentativo di prevenire che si verifichino episodi di discriminazione e violenza per l’orientamento sessuale, come purtroppo continua ad accadere ancora e ancora, ogni giorno nel mondo. È momento di riflessione e azione per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all’orientamento sessuale.

Un appuntamento internazionale fissato per il 2022

Per il 2022, a Londra, si sta pianificando la prima conferenza mondiale sui diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. Un’iniziativa pensata nell’ambito degli impegni dell’UK verso la Coalizione di 42 Paesi per la parità dei diritti.

Foto da un Gay Pride londinese (fonte: spyit.it)

L’evento “Safe To Be Me” dovrebbe essere il più grande del suo genere. Saranno invitati politici, attivisti e funzionari di tutto il mondo, per rimanere nella capitale inglese per due giorni, in coincidenza con il 50esimo anniversario del primo Gay Pride della città.

Sotto la presidenza di Boris Johnson, il governo britannico è stato criticato da attivisti e Ong per i diritti umani, per aver fatto marcia indietro sui diritti delle persone trans. Dunque, la conferenza, sarà un modo per l’Inghilterra di ribadire la propria volontà a sostenere l’uguaglianza sia dentro il Regno Unito, che all’estero.

“Sarà la prima volta che si terrà un evento globale di questa portata e spero che aiuterà a guidare l’azione collettiva per un cambiamento reale” ha dichiarato Nick Herbert, presidente dell’evento e inviato speciale del primo ministro per i diritti Lgbti.

 

La Rainbow Map per chiarire la situazione nei Paesi Ue

L’“ILGA-Europe” – un’organizzazione internazionale non governativa, indipendente, che riunisce oltre 600 organizzazioni di 54 paesi in Europa e in Asia centrale – ogni anno dal 2009, pubblica la Rainbow Map, per la quale i 49 Paesi europei, vengono messi in ordine in base a leggi e politiche a favore delle persone Lgbti. L’Italia si attesta al trentacinquesimo posto.

Sessantanove criteri, suddivisi in macro-categorie: uguaglianza e non discriminazione, famiglia, crimini d’odio e incitamento all’odio, riconoscimento legale del genere e integrità fisica, spazio della società civile, asilo. Ogni Paese, dunque, viene giudicato con una percentuale, che può variare dallo 0% (grosse violazioni dei diritti umani) al 100%, che ne attesta, invece, il rispetto e la piena uguaglianza.

Per il sesto anno consecutivo, Malta (94%) è al primo posto, seguita da Belgio e Lussemburgo. Ai posti più bassi si trovano invece Azerbaigian, Turchia e Armenia, come nel 2020. Per il secondo anno consecutivo, la Polonia occupa la posizione più bassa nell’Ue (13%). Gli altri Stati, invece, si attestano intorno al 60%: Portogallo 68%, Finlandia, Spagna e Svezia 65%, Olanda 61%, Francia 57%. L’Italia acquista solo un 22%.

 

La comunità Lgbti e la situazione in Italia

Gay Help Line, canale di aiuto, segnala, in Italia, più di 50 contatti al giorno, fra chiamate e chat, più di 20mila all’anno complessivamente. Circa il 60% delle persone che chiedono aiuto ha tra i 13 e i 27 anni, le quali principalmente affrontano problemi in casa, per il coming out. Il 36% dei minori riceve un rifiuto da famiglia e amici al momento del coming out, mentre il 17% dei maggiorenni ha comportato la perdita del sostegno economico da parte della famiglia. Ad aver difficoltà è un giovane su due e la percentuale aumenta al 70% per le persone transessuali. Il 30% degli studenti Lgbti, che ha contattato la linea di aiuto, ha rivelato di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online. Sono anche incrementati i casi di mobbing e discriminazioni.

Ciò che desta ancor più preoccupazione è la stima, secondo la quale, le denunce sarebbero molte di meno degli episodi che realmente accadono. La Gay Help Line riporta un aumento di ricatti e minacce subiti dalle persone Lgbti, passati dall’11 al 28%.

Nell’anno della pandemia sono cresciute le minacce ricevute – dall’11% al 28% – e le discriminazioni sul lavoro – dal 3 al 15% – contribuendo ad alimentare il fenomeno dell’“under reporting”, la rinuncia a denunciare.

Stamattina, il presidente Mattarella ha rilasciato delle dichiarazioni per ribadire quanto sia importante questa giornata:

“La Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia è l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.”.

Il presidente Mattarella (fonte: ANSA)

Quest’anno, inoltre, nel nostro Paese, questa giornata cade in un momento ancor più delicato, a causa della tortuosa vicenda per l’approvazione del ddl Zan.

“Per la legge Zan e molto di più: non un passo indietro.”. Questo uno degli slogan delle ultimissime manifestazioni in tutto il Paese, per sostenere l’approvazione in Senato dello stesso. Ancora molto c’è da fare sul piano legislativo, ma prima di tutto umano, anche perché, per riprende le parole di Mattarella, “la società è arricchita dal contributo delle diversità” e “le violenze a singoli oltraggiano la libertà di tutti”.

Rita Bonaccurso

160 anni d’Italia, unione e pandemia: le parole del Presidente Mattarella e le proteste sul web

(fonte: twitter.com, @MinisteroDifesa)

17 marzo 1861: 160 anni fa nasceva il Regno d’Italia sotto la guida del re Vittorio Emanuele II di Savoia. Da quel momento molti eventi hanno segnato il destino del regno, poi divenuto Repubblica, fino ai giorni nostri: a celebrare la giornata una dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ricorda, tra l’altro, l’importanza dell’unità in tempi di pandemia.

Le parole del Presidente

Celebriamo oggi il 160° anniversario dell’Unità d’Italia, la “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera“.

Così il Capo di Stato ha introdotto l’argomento della breve ma corposa dichiarazione, approfittando subito dopo per ricordare l’importanza dei valori di unità sanciti 160 anni fa nell’attraversare un periodo di sfida come quello del Covid-19.

L’Italia, colpita duramente dall’emergenza sanitaria, ha dimostrato ancora una volta spirito di democrazia, di unità e di coesione. Nel distanziamento imposto dalle misure di contenimento della pandemia ci siamo ritrovati più vicini e consapevoli di appartenere a una comunità capace di risollevarsi dalle avversità e di rinnovarsi.

Non è un caso che il Presidente abbia voluto spendere parole d’incoraggiamento alla coesione. Negli ultimi giorni, infatti, molti sono stati i motivi di dibattito e scissione sulla questione vaccini, soprattutto a causa dell’inchiesta e della sospensione temporanea della somministrazione del vaccino AstraZeneca. Poi continua:

La celebrazione odierna ci esorta nuovamente a un impegno comune e condiviso, nel quadro del progetto europeo, per edificare un Paese più unito e solido, condizione necessaria per una rinnovata prosperità e uno sviluppo equo e sostenibile.

Ribadisce l’importanza dell’impegno verso lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica, chiave del Recovery Plan ed oggetto dell’opera del neo-governo Draghi.

Le parole da Camera e Senato

Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, scrive sui social: “Gli Italiani sono un grande popolo, che ha dimostrato coraggio e responsabilità nell’affrontare la più difficile crisi sanitaria, economica e sociale dal Dopoguerra. Orgogliosa di essere italiana!”

(fonte: twitter.com @Roberto_Fico)

Il presidente della Camera Roberto Fico ha invece approfittato dall’occasione per toccare diversi punti importanti. Lo rivela Adkronos: il Presidente, nel proprio discorso, ha infatti ricordato l’importanza del raggiungimento di obiettivi come la pace e la prosperità tramite l’utilizzo di quelle energie morali, culturali e civili che animarono il Risorgimento. Poi prosegue:

“Nella difficile fase che stiamo vivendo c’è una splendida immagine di identità e di italianità: quella dei nostri medici e di tutto il personale sanitario che sono sempre rimasti in prima linea a combattere una guerra logorante a tutela della salute della collettività. E c’è quella degli uomini e delle donne, impegnati nelle missioni internazionali di pace che contribuiscono, con il nostro Tricolore, alla promozione dei valori universali della libertà e della dignità della persona nelle aree del mondo ricattate dai conflitti e dalle violenze”.

Infine rivolge un pensiero all’ambasciatore Luca Attanasio ed al carabiniere Vittorio Iacovacci, scomparsi tragicamente a causa di un attentato nel Congo e ricordati tra coloro che hanno contribuito a portare nel mondo la cultura della pace del nostro Paese.

Ripercorrere la nostra storia, promuovere i nostri valori, avere rispetto per il nostro passato, serve a dar forma a una forza positiva, a una riserva di energie morali, culturali e civili indispensabile per affrontare il futuro e le sue sfide.” Ha concluso il Presidente.

Le proteste del web e l’hashtag #IONONFESTEGGIO

Molti utenti del web hanno approfittato della ricorrenza per lanciare su Twitter l’hashtag di protesta #IONONFESTEGGIO, con motivazioni legate in particolare al divario tra Nord e Sud.
Effettivamente, un rapporto del 2020 dello Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) ha rivelato l’accentuazione del divario economico causato dalla pandemia, affermando che nelle regioni meridionali il secondo lockdown ha causato la caduta del reddito disponibile delle famiglie del -6,3% che si trasmette ai consumi privati, con una contrazione al Sud pari al -9,9% esuperiore a quella del Centro- Nord (-9%).

Secondo le proiezioni Svimez, il PIL crescerà al Sud dell’1,2% nel 2021 e dell’1,4% nel 2o22, mentre al Centro-nord avremo tassi di crescita del 4,5% nel 2021 e del 5,3% nel 2022. (agenziacoesione.gov.it)

I messaggi dei partiti

Diversi esponenti politici e partiti hanno voluto, allo stesso modo, approfittare della giornata per lanciare messaggi ai propri elettori: è il caso di Fratelli d’Italia, che celebrerà la giornata occupandosi della riqualificazione dei Parchi della Rimembranza ma ricorda l’importanza della difesa dell’identità nazionale.

Italia Viva, sotto l’hashtag #Italia160, ha dichiarato in un tweet l’intenzione di voler rendere omaggio allo spirito patriottico di coloro che lottarono per l’Unità battendosi per far ripartire il paese una volta superata la crisi pandemica.

Anche il neo-segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha voluto condividere un messaggio di auguri, rimarcando l’importanza dell’unità nazionale.

 

Valeria Bonaccorso