“Sono tornato”: quando l’incubo del passato ci insegna qualcosa

“Sono tornato” è un film del 2018 prodotto dalla regia di Luca Miniero. La pellicola è una trasposizione all’italiana del film tedesco “Er ist wieder da” (che avevamo recensito qui: Lui è tornato). Entrambe raccontano di un ipotetico ritorno ai giorni nostri, rispettivamente, di Mussolini ed Hitler.

Nei panni del Duce troviamo Massimo Popolizio, il quale ha ricevuto, per la magistrale interpretazione del personaggio, il premio Flaiano per le sceneggiatura. Ad aver a che fare con il dittatore vi è invece Frank Matano, nei panni del giovane regista di nome Canaletti da poco licenziato per l’emittente per cui lavorava. Il giovane, scambiandolo per un originalissimo attore, non si lascia sfuggire l’occasione: i due iniziano un viaggio lungo il bel paese per girare un docufilm sulla figura del dittatore e, a detta di quest’ultimo, per “ricostruire l’impero”.

Mussolini ha così modo di confrontarsi con l’Italia di oggi, i suoi problemi e le lamentele del suo popolo e da abile comunicatore qual era riuscirà a godere della simpatia di molti. Tra gag esilaranti e critiche provocatorie lo spettatore potrà divertirsi e riflettere allo stesso tempo, guardando quella che potrebbe definirsi una commedia pedagogica. Si tratta di una vera opera cinematografica e soprattutto documentaristica, infatti la pellicola non ha il solo fine di seguire una trama ma svolge anche un’attenta analisi della realtà. Emblematica, a tal proposito, è una frase dello stesso Mussolini:

Eravate un popolo di analfabeti, ritorno dopo ottant’anni e vi ritrovo ancora un popolo di analfabeti

Il film, come invece si potrebbe pensare, non vuole essere solo una mera ammonizione a ciò che non funziona nel nostro paese ma anche e maggiormente al popolo italiano. Quest’ultimo infatti si rivela, agli occhi del dittatore, ancora incapace e/o negligente riguardo la gestione della cosa pubblica. Inoltre, come si può notare da scene girate in “incognito”, molti connazionali, alla vista del capo fascista, reagiscono scherzosamente con il tipico saluto senza rendersi conto del peso storico di determinati fatti. Ecco allora che l’incubo del nostro passato può insegnarci qualcosa: dobbiamo sempre autovalutarci, come singoli e come popolo, con spirito critico. Tutto questo al fine di riconoscere le nostre lacune come cittadini e colmarle per il nostro bene sociale e per quello democratico del nostro paese.

Angela Cucinotta

Lui è tornato: Un film che tutti dovremmo vedere

Cosa accadrebbe se Hitler apparisse nella Germania di oggi? Cosa farebbe? E noi, come reagiremmo?
Queste sono solo alcune delle domande a cui il film tedesco, tratto dall’omonimo bestseller di Timur Vermes, cerca di dar risposta con ironia, sarcasmo e anche una buona dose di critica sociale.
Un lungometraggio che si può definire una commedia, a tratti anche grottesca, satirica e pungente, ma che ha dei risvolti inaspettati, soprattutto le reazioni che provoca nella visione sono interessanti. La prima parte ti porta quasi a provare simpatia per il dittatore; situazioni anche esilaranti ti fanno sorridere e ridere. Hitler dice anche cose attinenti e giuste. Tutto finalizzato alla seconda parte del film che mostra realmente chi è lui e chi potremmo essere noi.
Una delle persone più odiate sulla Terra, può risultare simpatica o anche accettabile nella nostra società? La storia si può ripetere? Probabilmente si.
Tutta la vicenda è affrontata in maniera non banale, non è una parodia. Lo sviluppo della narrazione è un mix bilanciato tra commedia e dramma, finzione e documentario. Difatti alcune scene del film sono improvvisate; Oliver Masucci (l’attore che interpreta Hitler), interagisce davvero con persone ignare e sono interessanti le reazioni, le più disparate, di fronte a una persona che passeggia o fa domande vestita da Fuhrer.
Volutamente non mi soffermo approfonditamente sulla trama, perché è un film che va visto senza troppe aspettative, senza sapere troppo.
E’ particolare, fa riflettere, soprattutto considerando il periodo storico in cui ci troviamo. La cosa peculiare è che permette di intraprendere discussioni, parlarne con più persone possibile, cercare di cogliere la loro opinione.
A più di due anni dalla sua uscita se ne continua a parlare perché evidentemente ha lasciato qualcosa. Probabilmente per questo in Italia hanno fatto un remake, che uscirà al cinema il prossimo 1 Febbraio 2018, con Mussolini. Sarà all’altezza dell’originale? Susciterà le stesse reazioni, considerando che potrebbe essere qualcosa di “già visto”? Gli italiani come reagiranno a questa pellicola? Sicuramente ne nascerà un dibattito.
Noi vi consigliamo di recuperare “Lui è tornato” su Netflix, così potrete farne un confronto, se vorrete.

Saveria Serena Foti