Lo sviluppo cognitivo in quarantena: i videogames

Come ormai sappiamo tutti, l’economia italiana sta affrontando un periodo inaspettato e mai vissuto prima.

Quasi tutte le piccole e grandi industrie sono messe alle corde e cercano una soluzione per uscire anche economicamente da questo tunnel.

Tuttavia, una delle poche economie che tende a non fermarsi, in Italia come nel resto del mondo, è quella legata ai videogiochi.

In Cina, in cui il peggio sembra essere ormai passato, c’è stato un incremento del 39% nel solo mese di febbraio riguardanti i download di app dedicate al mondo dei videogiochi per smartphone e dispositivi portatili. L’app store si è visto aumentare del 62% il traffico da scaricamento per giochi mobile.

La quarantena obbliga tutti a restare in casa ed i videogiochi vengono visti come un ottimo passatempo.

Inoltre, come spiega Ray Chambers, Ambasciatore dell’Oms per la strategia globale“L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in risalto l’efficace potere terapeutico dei videogiochi in questo periodo”, spiegando che essi, in particolar modo quelli con accesso online, permettono alle persone di distrarsi e di restare a contatto nonostante la quarantena.

#PlayApartTogether è l’hashtag lanciato dall’OMS in collaborazione con le maggiori industrie di giochi.

 

E’ stato riscontrato scientificamente che i videogiochi fanno molto bene al nostro cervello.

I videogiocatori infatti sono in grado di ottimizzare l’utilizzo delle proprie risorse mentali (percezione, attenzione e memoria) per risolvere problemi o prendere decisioni in tempi rapidi.

Questi miglioramenti si hanno in quanto spesso nelle realtà virtuali si è soggetti a dover compiere più azioni nello stesso lasso di tempo o in una rapida successione.

Molti gamers possiedono una capacità elevata nell’identificare rapidamente un singolo oggetto, in un contesto estremamente popolato di fonti di distrazione, e di seguirlo con lo sguardo anche in presenza di elementi visivamente molto simili.

Anche sul piano lavorativo i videogiochi possono portare dei vantaggi, soprattutto in ambiti in cui è richiesto un alto livello di attenzione, una buona coordinazione mano-occhio, un’ottima memoria operativa e processi decisionali accelerati.

A proposito di ciò, due ricerche hanno rivelato che la gran parte dei giovani chirurghi con un passato o presente da giocatori seriali mostrano abilità superiori rispetto ai colleghi che non hanno esperienze virtuali.

I videogiochi sono uno strumento terapeutico per il trattamento di molti disturbi legati alle abilità visive e cognitive.

Uno studio effettuato nel 2010, dimostra che l’attività videoludica può rivelarsi un mezzo molto efficace nel trattamento dell’ambliopia (occhio pigro).

Molti dei pazienti coinvolti in questa sperimentazione sono stati sottoposti ad una terapia a base di action game ad alto tasso di dinamismo, ottenendo benefici eccezionali e raggiungendo, in alcuni casi, il recupero completo delle funzionalità compromesse dalla malattia.

Un altro studio eseguito dall’esperto in psicobiologia, Sandro Franceschini, ha addirittura confermato che i videogiochi possono essere usati efficacemente nel trattamento della dislessia mettendo in risalto come i bambini coinvolti nell’esperimento dimostrassero miglioramenti più importanti rispetto a quelli ottenuti con le metodiche di base.

L’intrattenimento digitale può offrire un importante contributo anche nel limitare il declino mentale causato dall’invecchiamento.

È stato dimostrato che l’attività videoludica può contribuire al mantenimento di flessibilità cognitiva, livello d’attenzione, memoria operativa e ragionamento astratto, andando quindi ad influire positivamente sulla qualità di vita degli anziani.

I giovani giocatori, invece, sono dotati di migliori capacità di concentrazione, buona memoria, analisi e giudizio ragionato. Senza dimenticarci che essendo usati da grande parte dei ragazzi, essi rappresentano un importantissimo fattore di inclusione.

L’altra faccia della medaglia: i Gaming Disorders

Ovviamente tutti questi vantaggi si raggiungono se si gioca responsabilmente e senza esagerare. Se, invece, si passano intere giornate davanti al mondo virtuale, subentrano numerosi svantaggi fino a parlare di Gaming Disorder (dipendenza da videogiochi).

Nonostante ad oggi, vista la situazione causata dal Covid-19, è stato fatto un piccolo passo indietro, l’OMS ha inserito il Gaming Disorder tra i disturbi mentali riconosciuti dall’ente internazionale.

Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la dipendenza dal gioco consiste in comportamenti continui e ricorrenti che prendono il sopravvento su altri interessi della vita, in quanto si tende a dare priorità al gioco.

Tutto ciò ovviamente può portare disagi sia in famiglia sia a livello professionale.

L’obiettivo dell’OMS è quello di trovare terapie adeguate per la cura di questa dipendenza. Ovviamente quando si arriva a parlare di ciò, ci si riferisce a casi veramente molto gravi.

In conclusione non si può non dire che collegarsi virtualmente un paio di ore al giorno può rivelarsi un toccasana per chiunque.

In questo periodo così difficile, oltre ai gamers, molti di noi si stanno ritrovando a dissotterrare quella Nintendo o quella Playstation piena di polvere, rivivendo emozioni rinchiuse nei giochi virtuali che preferivamo da bambini.

Roberto Cali’

Bibliografia:

https://www.everyeye.it/articoli/speciale-i-videogiochi-fanno-dannatamente-bene-vostro-cervello-dice-scienza-39847.html

https://www.journalofplay.org/sites/www.journalofplay.org/files/pdf-articles/7-1-article-video-games.pdf

https://www.semanticscholar.org/paper/The-impact-of-video-games-on-training-surgeons-in-Rosser-Lynch/c4fed15b73fc12cb8e71a7f8400568416ff90e07

https://openarchive.ki.se/xmlui/handle/10616/44614

https://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.1001135

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0960982213000791

https://icd.who.int/dev11/l-m/en#/http%3a%2f%2fid.who.int%2ficd%2fentity%2f1448597234

Non più solo cibo a casa: nasce Loconsegno.io, la mappa interattiva per il servizio a domicilio

Dall’intuizione di quattro ragazzi nasce Loconsegno.io, una web app che tramite una mappa interattiva rende facile l’individuazione di tutte le attività commerciali e fornitori di servizi che effettuano consegne a domicilio vicino a casa propria, servizio più che mai utile in tempi di quarantena.

Il team è composto interamente da ragazzi messinesi – tre dei quali ex studenti dell’università di Messina – adesso emigrati al Nord d’Italia ma con l’obiettivo sempre presente di aiutare con le loro conoscenze – in primis – la città che li ha cresciuti.

Emanuele Munafò, Gianluca bombaci, Paolo Pino e Alessandro Munafò, sono i nomi dei fondatori, tutti appassionati e specializzati in varie declinazioni di ingegneria, informatica e robotica. In questi giorni difficili si sono ritrovati – anche se da lontano e in videocall – di fronte ad un’intuizione illuminante, l’hanno messa in piedi, o meglio, in rete, e hanno deciso di donarla in maniera totalmente gratuita alla comunità.

L’emergenza Covid-19, come sappiamo, ha destabilizzato gli equilibri dei singoli cittadini e degli esercenti: se i primi per ragioni sanitarie e di responsabilità civile devono limitare al massimo le uscite, i secondi registrano problemi di tipo economico per il calo fisiologico delle vendite in alcuni settori o, al contrario, devono fare giornalmente i conti con il caos che si crea all’interno dei punti vendita – soprattutto nel settore alimentare- e che rischia di mettere a dura prova la salubrità degli ambienti e la sicurezza della clientela e del personale.

A tutto questo c’è una risposta: la consegna a domicilio. Una soluzione biunivoca già incentivata dal premier Conte nel decreto dell’11 marzo dove, contestualmente alla chiusura delle attività commerciali al pubblico, si è cercato da un lato di tutelare la possibilità di continuare a svolgere l’attività economica attraverso fattorini e rider e dall’altro lato evitare pesanti privazioni ai cittadini in un clima già oppressivo.

In più, lungi dal voler trovare “aspetti positivi” sugli impatti sociali del coronavirus, è pur vero, però, che in questi giorni più che mai la necessità sta catapultando anche i più restii al digitale nel mondo del web e dei servizi 3.0.

Dall’incrocio di tutte queste necessità -collettive e commerciali -, dei problemi e delle soluzioni (e da una chiamata casuale), insomma, nasce in una sola settimana Loconsegno.io, per rispondere in maniera tempestiva alle esigenze del territorio.

Curiosi di approfondire l’iter del progetto e le finalità del team, abbiamo parlato con uno dei fondatori del progetto, Alessandro.

Come e quando nasce l’idea di Loconsegno.io?

L’idea nasce meno di una settimana fa durante una delle solite chiacchierate telefoniche con mio cugino Emanuele, diventato poi creatore e sviluppatore tecnico front-end e back-end del sito web a lavoro, ormai, 24h su 24. Da quel momento, attraverso video call giornaliere con gli altri membri del team ci siamo messi d’accordo su come sviluppare il progetto, dalla grafica alla fase operativa di contatto e aggancio delle aziende.

Appena ieri mattina abbiamo deciso di lanciare il prodotto di una settimana di lavoro, fornendo la struttura base a cittadini ed esercenti. Ma stiamo continuando costantemente ad implementarla per portarla alla fruizione ottimale che ci siamo prefissati.

Come funziona LoConsegno.io?

Loconsegno.io è un sito web – disponibile anche in versione mobile friendly – basato principalmente su una mappa interattiva che ha la funzione di essere una vetrina per le attività e, conseguentemente, un servizio per la collettività. Chi ha un’attività che effettua servizio a domicilio, infatti, potrà registrarla al sito in pochi minuti e renderla visibile sulla mappa. L’azienda oltre che visibile sarà anche “consultabile”: chiediamo infatti agli esercenti l’inserimento di dati di contatto (recapiti, pagine social, siti web) e di informazioni riguardanti il raggio di consegna, criteri minimi di ordine ed eventuali costi di consegna. L’esercente ha totale libertà nello scegliere tali criteri, rispettando il suo normale modus operandi. Garantiamo, quindi, libera concorrenza tra le attività che decidono di partecipare alla rete in maniera – lo ricordo – totalmente gratuita.

Per i cittadini, di conseguenza, è possibile capire in un solo sguardo quali sono le attività che effettuano servizio a domicilio e cliccando sulle attività d’interesse – selezionabili anche per settore-  è possibile poi avere informazioni nel dettaglio e scegliere di contattare l’attività più vicina o più economica.

Non solo cibo, quindi. Che tipo di attività o servizi è possibile consultare?

Prima di lanciare il sito abbiamo condotto dei sondaggi online per avere un’idea chiara sulle preferenze della popolazione. Ci siamo resi conto che ci sono necessità altre rispetto a quelle della classica consegna a domicilio alimentare, già svolta – tra l’altro da tante aziende terze. Per noi, invece, non ci dovevano essere limiti di “settore”, ma il soddisfacimento delle esigenze della collettività a 360°, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. La visibilità e la rintracciabilità di tutte quelle attività considerate di prima necessità come farmacie, macellerie, ortofrutta, alimentari, elettronica, casalinghi o servizi di riparazione in questo momento è fondamentale per non fermare chi ha un’attività e rendere questo periodo meno duro per chi sta a casa.

A chi si rivolge questa iniziativa?

Vogliamo coinvolgere più persone possibili, senza limiti d’età. Sicuramente il web è un limite per le fasce over 65 – che sono anche quelle che ne hanno più bisogno – ma stiamo già studiando un modo più immediato e “cartaceo” per aiutare anche chi non ha il pc, come una lista pdf da stampare e da lasciare ai nostri nonni.

Che raggio di azione ha il progetto? Vorrete espanderlo?

La scelta di partire da Messina è stata dettata dal cuore. Abbiamo deciso di partire da qui perché è la nostra terra e sappiamo quanto abbia bisogno di questi servizi che, invece, al nord sono già un po’ più conosciuti. In questo modo speriamo, anche, di incentivare le attività di ogni tipo ad attivare servizi di consegna a domicilio. L’intenzione, comunque, è quella di arrivare ad agganciare esercenti di tutta Italia e far crescere il progetto.

Un progetto nato in tempi record e senza nessun contatto umano. È stato difficile?

È stato difficile soprattutto riuscire a spiegare agli imprenditori di cosa ci occupavamo in un momento in cui molte attività sono piene di lavoro e non ci si può vedere di persona. Ma stiamo già vedendo i risultati e contiamo sulla loro partecipazione.

Per chi volesse registrare la propria attività e volesse maggiori informazioni può contattare:

Pagina Facebook: LoConsegno.io

mail loconsegno.io@gmail.com

Martina Galletta

#iorestoacasa : Guida di sopravvivenza

È arrivato il momento di stare spaparanzati sul divano H24 e magicamente la nostra voglia di uscire sembra sparita. Sicuramente non siamo “armati” contro la sedentarietà e a casa non c’è niente da fare.

Ma non preoccupatevi, abbiamo creato per voi una guida di sopravvivenza: vi proponiamo dei rimedi alla noia quotidiana, dalle serie tv, che sembrano l’unica soluzione… ai tanto amati, quanto sicuramente impolverati, giochi di società.

LUNEDÌ

La Casa di Carta è una delle serie tv più guardate in assoluto, ma cosa ha incantato il mondo intero? Tanta strategia nell’azione e tanta attenzione ai dettagli forse… tanto da voler indossare la tuta rossa, la maschera di Dalì e creare un esercito.

Non ci sono scuse, ne La Casa de Papel si bara. Il profesor, grande stratega silenziosolo farà con così tanta precisione da non farsi scoprire… o quasi. E noi quando abbiamo parco della vittoria come ci comportiamo?

Fonte: nlfxso.net

Monopoli non ha bisogno di molte presentazioni, esiste dagli anni ’30. Obiettivo: arricchirsi e mandare tutti in rovina.

Ma di certo, già da prima dell’uscita del telefilm, esisteva il furbacchione di turno che, con falsa bontà d’animo, si proponeva di fare il banchiere per “togliere una scocciatura agli altri concorrenti”. Mai fidarsi, è sempre lui a vincere.

Che sia forse la mano galeotta che lascia la Zecca di Monopoli vuota?

MARTEDÌ

The Good Doctor è la storia di uno specializzando in chirurgia autistico e brillante. È una serie un po’ fuori gli schemi dei classici medical drama, ma riesce a far appassionare anche chi “s’impressiona”. Di Shaun, viene sottolineato il genio ma anche il suo passato e la sua attuale fragilità. Il tutto contestualizzato in un mondo aggressivo e a volte non sempre disponibile.

Fonte:mondofox.it

Ma a lui poco importa, ha i suoi orari e le sue abitudini e guai a chi li tocca!

Dalle Farfalle nello stomaco, all’acqua nel ginocchio, tanti i malanni da curare. L’allegro chirurgo è da sempre stato il sogno dei medici in fasce. Ed allora, rispettando le norme igieniche (lavatevi le mani prima di operare!) salvate in tutti i modi il povero Sam ed occhio al naso rosso.

Se si accende la lampadina: game over!

MERCOLEDÌ

Game of Thrones: dal King del Nord alla Khaleesi, dal nostro divano a Westeros. Ognuno ha la sua parte di Regno e lo stendardo non deve mai cadere. Falsi amici, reali nemici e famiglie intrecciate.

Fonte:modnofox.it

Non vi diciamo come finisce, ma inevitabilmente vi schiererete con una casata con la quale dovrete combattere. E dagli uomini a cavallo ed i castelli, ai carri armati e le bandierine è un attimo.

Risiko: un nome ed una garanzia. Se scegliete di passare la quarantena in sua compagnia, non aspettatevi di poter fare più di 2-3 partite in tutto. Ma la lunghezza del gioco è ripagata dalla fame di strategie, colonna portante del gioco. False alleanze, favoriti che finiscono per perdere fino all’ultimo carro armato.

Che l’avventura alla conquista dei regn… ehm… degli stati cominci!

GIOVEDÌ

Una scuola d’Elite, popolata da ragazzi perfetti, viene “contaminata” da tre di periferia. Inevitabilmente, tra gonne scozzesi e jeans strappati cominciano ad esserci problemi, l’alta borghesia vince e qualcuno muore.  E’ come un cerchio che si apre alla prima puntata e che deve chiudersi per forza.

Fonte: cinefilos.net

Non si può smettere di guardare e non si può non provare ad indovinare chi ha fatto del male a Marina.

Sei pelato? Hai il cappello? Se risponde si, vinci a Indovina chi? (sicuramente l’avrete letta cantando). Che è un po’ quello che cerca di fare la polizia spagnola per scoprire cosa è successo a Marina. Resta uno di quei giochi immortali.

Fonte: giochibriosi.it

Passano gli anni, ma tu, Indovina chi?, non passi mai!

VENERDÌ

Tra le tante interpretazioni del celebre detective, quella di Benedict Cumberbatch merita il nostro tempo libero. Ma proprio tutto!

Fonte: nexillia.it

Uno Sherlock tutt’altro che preciso, un uomo sbadato quasi, ma attento ai dettagli. La serie rende partecipi dell’analisi investigativa facendoci entrare anche nelle stanze del suo palazzo mentale, senza dimenticare di sbloccare tutte le combinazioni necessarie. Basta scoprire quella di Madame Adler. 

A tal proposito Cluedo è un vero must-have per gli amanti dei gialli. È un gioco rapido che permette di esprimere al meglio le doti investigative di ognuno di noi. L’obbiettivo è solo uno: scoprire l’assassino, il luogo e l’arma del delitto.

Tanto è sempre Scarlet con il candeliere nel garage!

SABATO

Once Upon a Time, è la serie per i sognatori. Permette di esplorare attraverso gli occhi di Henry il mondo delle fiabe: da Biancaneve a Frozen.  Nonostante si cerchi di mantenere la trama originale, gli autori sono riusciti ad intrecciare le storie e rendere i grandi classici sfondo di una vita moderna.

Fonte: alphacoders.com

Cosa c’è di meglio che perdersi a StoryBroke e prendere un caffè con la Regina cattiva?

Parallelismo perfetto con Dixit, gioco da tavolo che più di altri libera la fantasia dei concorrenti. Il narratore c’è e le avventure le creerete voi. Potrete sbizzarrirvi come più vi aggrada, inventare storie fantasiose in base alle carte che vi verranno consegnate e stupire gli avversari.

Fonte: geedko.com

Riuscirete a fare meglio di Henry?

DOMENICA

Una serie di sfortunati eventi è quello che succede ai fratelli Baudelaire. Bambini pieni di ingegno ed ottimismo, orfani ed ereditieri di un capitale enorme. Avranno a che fare con un tutore terribile, il Conte Olaf che vuole accaparrarsi la loro fortuna.

Fonte: screenweek.it

Ed Una serie di sfortunati eventi è quello che spesso capita giocando ad UNO. Gioco che ha rovinato amicizie e giornate di divertimento.

Vi è mai capitato di essere bloccati ad ogni giro da carte Stop o Inverti Turno? O magari finalmente, appena tocca a voi, qualche Cambio di colore vi impone di passare? Niente in confronto a lui: il temutissimo 4+.

Fonte: consollection.com

Si narra che una volta giocato, qualcosa si rompa per sempre nel rapporto tra “carnefice” e “vittima”. E voi chi dei due siete?

Quindi è arrivato il momento di recuperare tutti gli episodi mancanti, sisi recuperare anche lo studio arretrato, certo… ma soprattutto cominciare quelle serie che sono nella nostra lista dei preferiti da un po’ e che aspettavano solo del tempo libero ma sopratutto passare una serata a ridere e a giocare come non si fa più da tanto.

 

        Barbara Granata e Claudia Di Mento

 Immagine in evidenza: MiBACT (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo)