Eventi della settimana

MERCOLEDÌ 7

LA FABBRICA DELLE IDEE PRE-SUMMER EDITION

DOVE:La Punta – Beach Club – Via Fortino – Torre Faro – Messina

QUANDO: dalle ore 19:30 alle ore 21:00

COSA: Ci siamo fatti desiderare ma non potevamo non chiudere la stagione con un’ultima Fabbrica delle idee. Questo mese saremo ospitati ai piedi del Pilone dai ragazzi de La Punta – Beach Club che ringraziamo già da adesso!
Scaletta in progress, visto che al momento c’è ancora qualche posto libero. Verrà presentato:

– #PiCKUP, un oggetto di dimensioni paragonabili ad un Apple TV con al suo interno un disco di grande capacità in grado di gestire autonomamente il backup di un piccolo insieme di postazione di lavoro ad intervalli regolari. E’ progettato per microimprese e studi professionali con un massimo di circa 5 postazioni di lavoro. Il progetto è di Fabio Genovese.

– MOVITY: motore di ricerca per trasporti privati in Sicilia. Collegando in un unico network tutte le offerte dei partners, scelti per la loro affidabilità, efficienza ed esperienza, questa startup sta sviluppando e rendendo possibile la più efficace piattaforma online di trasporto mai vista in Sicilia. Il progetto è di Nino Munafò.

La fabbrica delle idee è l’appuntamento mensile in cui a farla da padrona sono le idee! Le regole sono sempre le stesse: 5 minuti per poter esporre la propria idea di business (da realizzare o già in atto). Perché? Perché forse hai bisogno di un parere su un particolare aspetto, oppure perché sei alla ricerca di un partner con cui collaborare o semplicemente perché vuoi testare la tua idea su un pubblico. Ai 5 minuti di esposizione ne seguono altrettanti in cui le persone possono fare domande o avanzare critiche in modo costruttivo.
La fabbrica delle idee è anche un modo per conoscere di persona un ecosistema vivo che mensilmente si incontra, ma che poi resta in contatto grazie alla rete. Un modo per far crescere il territorio in competenze e cultura, attraverso lo scambio reciproco e alla pari.
Per ulteriori informazioni contattare gli organizzatori dell’evento attraverso la mail info@startupmessina.org oppure attraverso la pagina facebook Startup Messina.

GIOVEDÌ 8

DISCUTENDO DI CULTURA E LEGALITA’- INCONTRO CON SEBASTIANO FABIO VENEZIA

DOVE: Biblioteca Provinciale dei Frati Minori Cappuccini – Messina – Via delle Mura (adiacente la Chiesa Madonna di Pompei V.le Regina Margherita, 25) – Me

QUANDO: ore 17:00

COSA: L’Associazione Culturale Intervolumina in collaborazione con la Biblioteca Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Messina organizza l’incontro con Sebastiano Fabio Venezia giovedì 8 giugno alle ore 17:30 presso la sala lettura della Biblioteca.

Sebastiano Fabio Venezia, sindaco di Troina dal 2013, nel corso del suo mandato si è distinto per aver denunciato e tolto i terreni ai mafiosi, scegliendo di governare la città nebroidea e il suo territorio promuovendo la cultura della legalità e la salvaguardia ambientale. Subisce intimidazioni dal 2012 per la sua lotta contro la mafia dei pascoli e vive sotto scorta. Ha vinto il premio Vassallo 2016 “per aver difeso con coraggio la legalità nella gestione del patrimonio naturale e per la qualità dei progetti di rilancio del territorio e di riqualificazione del centro storico…”
L’incontro sarà moderato dalla giornalista Manuela Modica.

Per qualche spiccio in più – Tributo a Battisti

DOVE: St Taurus pub

QUANDO: 21:30

COSA: I “Per Qualche Spiccio in Più” tornano a grande richiesta ad esibirsi al St. Taurus Pub. Questa volta proporranno il loro tributo a Lucio Battisti, l’immenso cantautore che con la sua produzione ha impresso una svolta al movimento pop italiano.

The Flowing

DOVE: Università degli Studi di Messina Piazza Pugliatti

QUANDO: 20.00

COSA: Il musicista Paolo Fresu: “Il trio di Francesco Scaramuzzino suona un jazz moderno che sa di passato. In esso si respira una libertà e una ricerca che è odierna ma che è mutuata dagli ascolti di ieri. Se l’archetipo del piano trio rischia a volte di cadere nel déjà vu, Francesco riesce, con coraggio, passione e grazie al prezioso apporto dei suoi compagni di viaggio, a inventare un suono che gli appartiene e che lievita nelle dieci tracce originali. Il Francesco Scaramuzzino Trio è una preziosa scoperta e una rassicurante conferma”.

VENERDÌ 9

Non c’è più la Sicilia di una volta Gaetano Savattero

DOVE: Feltrinelli Point via Ghibellina 32

QUANDO: ore 18:00

COSA: Incontro con Gaetano Savatteri, che presenterà il suo nuovo libro “Non c’è più la Sicilia di una volta”.

Dialogheranno con l’autore:

Anna Mallamo

Nadia Terranova

Federico Baccomo presenta “Anna sta mentendo”

DOVE: Colapesce libri, gusti, idee

QUANDO: ore 19:00

COSA: Dialoga con l’autore Francesco Musolino.

“Anna sta mentendo” è un romanzo intelligente e originale che affronta diverse tematiche contemporanee: le relazioni mediate dalla tecnologia; la scelta tra verità o menzogna; il mito di una società che tende a una perfezione virtuale cancellando le specificità di ogni essere umano.

Riccardo Merisio è tornato a sorridere. Un nuovo lavoro e una nuova ragazza hanno cancellato le ombre di un periodo difficile. Ma una sera, mentre sta chattando con Anna, la collega con cui ha da poco intrecciato una relazione, un insolito annuncio invade lo schermo del suo telefonino.

Si tratta dell’invito a scaricare un’applicazione dal curioso nome di WhatsTrue. Anzi, più che un invito pare un obbligo, visto che ogni tentativo di impedirne il download si rivela inutile.

Da questo momento iniziano ad accadere strane cose: sempre più spesso, i messaggi di Anna sono accompagnati da una scritta sinistra: «Anna sta mentendo…». Uno scherzo, una trovata pubblicitaria, o un sistema effettivamente in grado di svelare le bugie dell’interlocutore?

Ogni giorno più turbato e diffidente, Riccardo finisce per cedere al fascino della misteriosa app che comincia a impossessarsi dei suoi pensieri e ad amplificare le sue paranoie, trascinandolo in un gioco psicologico di tensione crescente in cui cadono i confini tra verità e menzogna, tra realtà e fantasia.

È avvincente come una spy story e appassionante come una travolgente storia d’amore, una lettura per tutti, uomini e donne, ad ogni età, piena di spunti di riflessione sui tempi che stiamo vivendo.

Con grande intelligenza e lucidità, Federico Baccomo mette in scena il racconto sfrenato di un mondo inquietante e seducente in cui si riflettono le complessità della mente umana e dove ogni uomo è insieme impostore e ingannato. Un romanzo eccitante e ipnotico, di eccezionale originalità.

SABATO 10

MESANA: UN PASSO VERSO LA LEGALITA’

DOVE: Forte Petrazza

QUANDO: ore 15:30 alle ore 21:00

COSA: Un evento di incontro, di testimonianza verso la legalità, per un futuro sano, attraverso i racconti dei parenti delle vittime di mafia, le idee e i progetti di chi lotta ogni giorno, con uno sguardo verso la nostra terra.
L’evento inizierà alle 15:30 presso il parco sociale di Forte Petrazza. E tra un incontro e l’altro ci farà compagnia un trio jazz con Davide Coppo alla chitarra, Gianluca Coppo al basso elettrico e Michele Borgia alla batteria. Una ragione in più per essere presenti!
Con la collaborazione di Ecosmed, Libera, Addio Pizzo e Agende Rosse.

L’EVENTO CONTINUERÀ FINO ALLA SERA, PER QUESTO MOTIVO CHIUNQUE VOGLIA PUÒ DECIDERE DI CENARE NEL RISTORANTE “VERDEPETRAZZA” ALL’INTERNO DEL FORTE.

DOMENICA 11

Messina Citta’ CHE PARLA La città ricostruita I Palazzi Pubblici

DOVE: ARB via Romagnosi 18

QUANDO: ore 9:30

COSA: 6a passeggiata “MESSINA CITTA’ CHE PARLA” in

“La città ricostruita – I PALAZZI PUBBLICI”

Questo è il nome dell’iniziativa promossa da ALL RISKS BROKER, l’associazione culturale ARB e dalla Prof.ssa Mariateresa ZAGONE, Storico dell’Arte.

L’idea è quella di dedicare del tempo, passeggiando per le strade della nostra città, lasciandoci guidare alla scoperta delle sue bellezze.

Attraverso le numerose stratificazioni immerse ormai in contesti fuorvianti, la nostra città ci parla infatti della sua storia, dei suoi monumenti, della sua società multietnica e della sua vocazione commerciale.

La Prof.ssa Zagone ci farà da guida facendoci indossare quegli occhiali che ci consentiranno di percepire il filo conduttore che dalla città fondata dai greci 2700 anni fa arriva fino alla “città nuova” ricostruita dopo il 1908, ultima tappa di un viaggio attraverso il tempo.

Le passeggiate risulteranno così piene di piacevoli sorprese leggibili fra le pieghe del tessuto urbano e attraverso monumenti, strade, piazze, edifici che verranno svelati ai nostri occhi solitamente distratti.

Le visite alla “città che parla” saranno organizzate la domenica mattina con un massimo di 40 partecipanti e un minimo di 10.

La quota di partecipazione è di € 5 a persona.
E’ INDISPENSABILE LA PRENOTAZIONE

Per informazioni mail davide.liotta@allrisksbroker.com tel. mobile 3357841234

Associazione culturale ARB

ALL RISKS BROKER

Davide Liotta

L’ESTATE DI TERRITORI VIVI

DOVE: Pro Loco Messina sud – Pistunina 14

QUANDO: ore 18:00

COSA: DOMENICA 11 Giugno, vi aspettiamo per il primo dei 4 appuntamenti estivi a Villa Melania.
A partire dalle 18, al calar del sole, potrai visitare la mostra permanente di arte contemporanea, antiquariato artistico ed entoantropologico, arricchita con un nuovo spazio dedicato al teatro siciliano, e fermarti a provare il nostro speciale aperitivo
? in giardino.

#Spritz, #VodkaLemon, Analcolico allo #zenzero, #Tabulè, #Panecunzatue #Felafel sono alcuni degli assaggi del nostro freschissimo #apericena ai sapori meditarranei., ideato per il primo appuntamento estivo di#TerritoriVivi.

PER INFO E PRENOTAZIONE TAVOLI

tel. 3387640071

Jessica Cardullo

Arianna De Arcangelis

LOVME FEST: TRA DIVERTIMENTO E RINASCITA

Valorizzazione e libertà: sono le parole d’ordine della terza edizione del LovMe Fest, una rassegna multiculturale o, meglio, un appuntamento fisso che il 2 Giugno coinvolge e sconvolge – positivamente – l’intera città.

Il cambiamento di location, a primo impatto parso come una scelta azzardata, si è rivelato un successo: fin dall’apertura dei cancelli, un’ondata di gente, di ogni età, ha popolato lo spazio verde della città.

L’entusiasmo illuminava gli occhi dei bambini, contenti di potersi sporcare le mani con la terra; colorava quelli dei più grandi che, intervistandoli, ci hanno rivelato di non entrare da anni in questa splendida villa.

Ecco perché si parla di valorizzazione: Messina vanta un polmone verde di diversi ettari, facilmente raggiungibile dai cittadini; ideale per far giocare i più piccoli, per studiare, per correre, per fare una passeggiata; significa un punto di ritrovo per i più anziani, per chi vuole portare a spasso il cane, eppure la potenzialità di Villa Dante rimane inespressa. E’ solo grazie a manifestazioni del genere, alla mano d’opera dei volontari che, con sudore e fatica, hanno bonificato uno spazio ormai degradato e dimenticato, che la città può riportare in vita zone come questa.

La festa della Repubblica, quest’anno, a Messina, rimarrà come il segno della volontà di cambiamento dei messinesi, di chi ha evidenziato che ogni cittadino può contribuire a migliorare la città. E’ così che il vero obiettivo del LovME Fest si realizza: a giorni di distanza dal festival, Villa Dante è ancora pulita, è in ascesa per diventare un punto di riferimento.

Pensiero, questo, condiviso anche dal rapper Piotta, l’ospite della serata che, a fine esibizione, ha sottolineato l’importanza di organizzare tali eventi che esprimono la vera identità di una città. E’ proprio dall’arte del cantare che si estrapola la seconda parola chiave della manifestazione: libertà.

In villa, infatti, si sono susseguite 15 ore di intrattenimento di ogni tipo: esibizioni canore; mostre di fotografia, di fumetti, di scultura, di pittura; body-painting; yoga; esposizioni artigianali e seminari su legalità, sulla disabilità e sui diritti civili; per concludere, i tre palchi adibiti per ogni esigenza musicale.

Si tratta, quindi, di arte, nonché di libertà di espressione: ogni cittadino era libero di comunicare a proprio modo e di raccontarsi liberamente attraverso le varie facce dell’arte.

Il LovMe Fest è un festival, ma è anche altro: è sete di cultura, è simbolo di raccolta per i messinesi; è fame di rinascita culturale e sociale.

Jessica Cardullo

Malasanità, Errore Umano o Presunzione?

‘’Bimbo muore per otite’’

‘’Omeopatia uccide: bambino di 7 anni muore per otite’’

 

‘’Medico ammette: è stata colpa mia’’

‘’Muore a palermo per un intervento banale’’

Questi sono solo alcuni dei titoli che hanno invaso le testate giornalistiche e i media di tutta Italia. I due pazienti italiani non sono accomunati da niente, se non dalla stessa giornata che, purtroppo, segna la fine prematura della loro vita. E nemmeno i medici presi in causa hanno niente in comune se non, per il resto della loro vita, la domanda: ‘’potevo fare meglio?’’

Filippo Chiariello, 38 anni, era entrato in sala operatoria già timoroso. I familiari raccontano che in particolare aveva paura degli aghi. Il paziente era arrivato all’ospedale di Villa Sofia (Palermo) in emergenza, con dolori lancinanti allo stomaco. Dopo essersi sottoposto alla TC, il verdetto: calcoli alla colecisti, necessita un intervento in laparoscopia.

Il chirurgo ha alle spalle una carriera ventennale, nessuna ombra sul suo percorso, sa che questo tipo di intervento, senza complicanze, non dura più di 45 minuti. L’intervento inizia alle 17,30, introdotto il primo strumento chirurgico, il Trocar, viene erroneamente recisa l’aorta addominale e contemporaneamente perforato l’intestino. L’intervento viene convertito in un’operazione standard con il taglio chirurgico, il paziente ha però perso tantissimo sangue.

In tutta la città non è reperibile sangue del suo gruppo. Il paziente va in arresto cardiaco per tre volte, l’ultima volta per 40 minuti, c’è danno cerebrale. Sono passate più di otto ore. La mattina dopo alle 10.45 i medici dichiarano la morte cerebrale.

Francesco, 7 anni, ricoverato dal 24 maggio nella rianimazione dell’Ospedale Salesi (Ancona) a causa di un’otite curata con l’omeopatia invece che con gli antibiotici. Seguito da tre anni da un medico omeopata, a lui la madre e il padre si sono rivolti quando circa 15 giorni fa il figlio si è ammalato di otite bilaterale. Il bambino però peggiora, è sempre più debole, con la febbre che va e viene.

Fino alla notte del 23 maggio quando perde conoscenza. I genitori si precipitano all’ospedale di Urbino, dove una TC ha rivelato gravi danni al cervello. Viene tentato un intervento chirurgico per la rimozione dell’ascesso cerebrale, insieme a terapia antibiotica d’urto, ma le condizioni cliniche del bimbo non lasciano più speranze. Prima il coma, poi la morte cerebrale.

Sul piatto della bilancia, come già detto, ci sono due casi diversi, due medicine diverse.  Medicina tradizionale e medicina omeopatica.

Ci sono due medici. Uno che ha errato usando la medicina tradizionale, l’altro che ha errato usato la medicina omeopatica. Da questo punto in poi, il dibattito che si è susseguito in questi giorni è inarrestabile.

C’è chi si è schierato a spada tratta contro l’omeopatia, chi ha portato avanti le proprie idee a favore di essa. Chi non si è esposto, chi ha dato ragione ad un medico piuttosto che all’altro, chi ha urlato a gran voce la parola ‘’Malasanità’’.

La letteratura medica è un oceano infinito, che ogni giorno progredisce e si accresce. Nel campo medico non c’è qualcosa di completamente giusto o di completamente sbagliato. Non tutto funziona nello stesso modo per tutti, le stesse patologie non si presentano nello stesso identico modo in ogni essere umano.

Senza perder tempo, quindi, nell’analizzare quanto possa essere sbagliata o giusta una medicina piuttosto che un’altra, una corrente di pensiero piuttosto che un’altra, la vera domanda che bisogna porsi è: dove sta la presunzione e dove sta l’errore umano? A chi bisogna urlare malasanità e a chi no?

Questi due medici, rispettivamente, stanno iniziando un lungo percorso medico legale dove, alla fine, saranno o non saranno più medici.

La presunzione. La presunzione, nell’ambito medico, è un’arma a doppio taglio: può salvare un paziente oppure, insieme all’ego, può essere una trappola mortale. Una cosa è sicura: nessun medico può rischiare la vita di un altro essere umano. Lo giuriamo all’inizio della nostra carriera: ‘’Giuro, di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica”.

Da un lato, abbiamo un medico che, pur di difendere ad ogni costo le sue idee, il suo ego, il suo onore, ha ecceduto di presunzione e ha sbagliato. Le dinamiche interne non le possiamo sapere. Sappiamo, fin dal primo giorno, che le persone si fidano del camice bianco. Si fidano di quello che il camice bianco dice e consiglia.

I genitori, così tanto giudicati, hanno l’unica colpa di essersi fidati. Ma non di un pazzo medico che usa l’omeopatia, non si parla di questo perché, in alcuni casi, l’omeopatia è una medicina, per l’appunto, riconosciuta e con dei buoni range di applicazione. No. Di essersi fidati di un medico che, senza poterlo prevedere, ha messo se stesso prima di tutto, cercando di dimostrare, a chi o a cosa?, che il suo modus operandi andava bene. Un medico la cui presunzione chissà se e come verrà punita.

E poi c’è l’altro medico. Quel medico, quel chirurgo esperto, che, lui stesso dichiara, è uscito con la testa china, con le braccia basse, sconfitto, ed ha chiesto scusa ai parenti della vittima, sussurrando 3 parole: ‘’è colpa mia’’.

Parenti che, secondo le più grandi testate giornalistiche, hanno giurato fuoco e fiamme. Fuoco e fiamme contro un essere umano che, praticando il suo lavoro, quel lavoro che conosce così bene, ha errato. E, in questo campo, si sa, l’errore umano non è ammesso. Mai.

Che fine farà questo medico che ha ammesso di aver compiuto un errore? Potrà ancora fare il medico? Verrà punito più o meno dell’altro? Non essendo in una corte di giustizia, non è compito nostro rispondere. Rimane però il fatto che il suo errore, se ci si ferma a riflettere, non è del tutto suo.

Introdurre un Trocar, lo strumento che serve per gli interventi di laparoscopia, può portare questo tipo di conseguenze. I testi parlano chiaro: può capitare. E poi: ha funzionato correttamente lo strumento? O si è bloccata la leva cui è attaccato il bisturi? L’errore è umano o è dato da uno strumento difettoso?

E soprattutto: merita davvero tutto questo odio un medico che, fino alla fine, ha combattuto per il suo paziente, rispetto ad un medico che è rimasto seduto sulla sua sedia in collegamento telefonico con i suoi pazienti?

Quel che è certo è che da ora in poi questi due episodi si risolveranno nelle aule di tribunale. Un bambino, un padre di famiglia, coniugi, genitori e figli. Tutte vittime. La morte porta dolore, il dolore porta a riflettere, ma alla fine, esige silenzio.

Elena Anna Andronico

Alessio Gugliotta

Eventi della settima

Mercoledì 31

  • AISM PRESENTA: A CACCIA DI SOLUZIONI

Dove: l’ORSO – Via Calapso, 8

Quando: dalle ore 21:00 alle ore 0:00

Cosa: la sezione provinciale AISM di Messina organizza una divertente serata in occasione della 9° giornata mondiale della Sclerosi Multipla.
Info:
– Patatine + giro pizza + bevanda analcolica 12€
– Patatine + giro pizza + bevanda alcolica 15€
Per prenotare il vostro posto potete scrivere direttamente nella bacheca dell’evento.

Giovedì 1 giugno

  • CERIMONA DI CHIUSURA NMUN 2017 E JESSUP 2017

Dove: Aula Cannizzaro – Rettorato

Quando: dalle ore 16:30 alle ore 18:00

Cosa: nell’occasione della consegna dei premi agli studenti che si sono distinti a New York e a Verona, il professore Simon Tanner terrà una lectio dal titolo “ Shakespeare in… Law “. Al termine dell’evento verranno presentati i progetti NMUN 2018 e JESSUP 2018.

  • 4FUNK LIVE

Dove: l’APERITIVO – Via Tommaso Cannizzaro, 192

Quando: dalle ore 22:00

Cosa: il gruppo si esibirà per una serata all’insegna della musica.

  • Alessia Fontana alla voce
  • Maria Pia Favasuli al basso
  • Fabrizio Muscolino alla chitarra
  • Antonio Adorno alla batteria

Venerdì 2

  • LOVME FEST 2017

Dove: Villa Dante – Via Napoli

Quando: dalle ore 10:00 alle ore 03:00

Cosa: il “LoveMe Fest” nasce dalla spontanea aggregazione di alcuni giovani messinesi impegnati nel progettare e realizzare una manifestazione musicale ed artistica. 
Il festival offre:

  • due aree musicali (musica live e djset);
  • mostre fotografiche, pittoriche, scultoree e fumettistica;
  • un’area pic-nic attrezzata ed un punto ristoro.

Di seguito, il programma della giornata:


● MAIN STAGE


h. 15.30
SKID E YABA SCAR – Rap/Hip Hop

h. 18.00 JAH JAH’S BAND – Reggae

h. 18.45 I MAC’S – Funky

h. 19.30 TWISTED HEAD CHAPS – Indie/Rock

h. 20:15 GABRIELE SALVATORE – Cantautorato

h. 20.30 FILIPPO ITALIANO – Cantautorato

h. 21.20 VELAUT – Alternative Rock

h. 22.00 RIME SATURE – Rap/Hip Hop

● BEAT – DJ ZONE

START 11.00 A.M. / END 00.00 P.M.

ALEFIO // BUCCA // BUFFO // DAMY DEEJAY//D’EMILIO // DE LUCA // DUCA // DUGO // FIORE // FOTIA // FRISONE // GENOVESE // GERACE // GRASSO // GRIJO // GUGLIANDOLO // LA GALIA // LEO LIPPOLIS // RAMPELLO // RODIO // SIGNORIELLO // TUMINO // URSINO // ZAPPALA’

Accompagnati dalla voce di YANEZ.

● LAB STAGE

h. 15.30 HAKI E SAKE – Rap

h. 16.30 ALTRE FREQUENZE – Cover Band

h. 17.30 BLALLO BAND – Swing

h. 18.15 GABRIELE PAPALIA – Cantautorato

h. 19.00 GROUND ZERO – Cover Band

h. 19:45 LIZARD BAND – Hard Rock

h. 20.45 RITMO LIVE – Percussioni/Afro/Balcanica

h 21.30 CUGLIANDOLO // GRILLO // LEANZA // SANTORO

h 23.00 KOLLASSO // KLINGO

● WORKSHOP

– PITTURA
– FUMETTO
– YOGA & ACROYOGA

● SEMINARI

– EUROPA
– LEGALITA’
– DISABILITA’
– DIRITTI CIVILI
– DIALOGO INTERRELIGIOSO

Domenica 4

  • UNIME LIVE SHOW 3.0

Dove: Anfiteatro Cus Unime – Cittadella Universitaria

Quando: dalle ore 20:30 alle 0:30

Cosa: dopo il grande successo delle scorse due edizioni, l’ Associazione Universitaria Atreju è lieta di invitarVi al terzo evento targato “Unime Live Show”.
Presenta: Gianmarco Orlando
DjSet: Fabrizio Duca

Il programma della serata prevede la sfilata dei negozi:
-Imperial
-Majorana
-YouVerdissima
-Anna Cipriano Parucchiere

E le seguenti esibizioni:
– Blallo Band (Band Musicale)
– Coclea (Band Musicale)
– G-Stilez (Hip Hop Crew)
– Bianca Maria Milazzo (Cantante)

A seguire DjSet!

Ingresso con offerta libera, il ricavato delle manifestazione sarà devoluto in beneficenza.

Jessica Cardullo

Arianna De Arcangelis

“Mamma, andiamo al concerto di Ariana?”

Quanti ragazzini lo avranno detto per essere lì, in quella arena, quel 23 Maggio? 

Un concerto straordinario, incredibilmente coinvolgente, ma il terrore e la morte sono state le protagoniste di fine serata.

Erano le 22:30 (23:30 ora italiana), quando un boato si è impossessato dell’euforia post-concerto: alcuni testimoni oculari riferiscono di una bomba chiodata, scoppiata nell’area foyer poco distante dalla biglietteria.

Da quel momento ci fu solo panico.

Di lì a breve, numerosi video gireranno su internet: lo sgomento era generale, tutti erano riusciti a sentire chiaramente l’esplosione e le urla della folla. 

In un filmato caricato da Repubblica, si vedono migliaia di persone che mosse dal panico si accalcano alle uscite di sicurezza, fino a quando i contorni delle porte non si vedono più; poi un momento di silenzio e subito dopo, come in un film, la voce dello speaker dice di star calmi, che non c’è nessun problema.

Ma la realtà è drammatica: 22 morti, 60 feriti.

Si parla di vittime, dagli otto ai sedici anni, proprio quella fascia di età in cui Ariana Grande ha iniziato la sua carriera di attrice e cantante.

Solo alle 2 del mattino, la polizia di Manchester comunicherà che “l’incidente” è un atto terroristico: il kamikaze, Salam Abedi, si preparava da un anno. La notizia è stata comunicata poi dal Times, sulla base di indagini sulla creazione di fondi bancari, necessari a sostenere la spesa degli ordigni di Manchester. Inoltre, sono state ritrovate prove sufficienti a stabilire l’esistenza di un piano pronto per una seconda bomba

Inoltre, qualche giorno fa il presidente dell’House Homeland Security Commette e deputato americano, ha dichiarato che nell’attentato di Manchester è stato usato lo stesso esplosivo delle stragi di Parigi e Bruxelles. 

Fin ora sono state arrestate otto persone per presunti collegamenti con l’attentato di Manchester. 

Negli ultimi anni, gli attentati terroristici spaventano e uccidono; ancor peggio, però, attentano alla vita quotidiana, alla bellezza di un’esperienza come un concerto o un viaggio.

Il terrorismo fa così tanto terrore, perché prima che fisico, è un terrorismo mentale, che si insidia nelle mente di ognuno di noi dopo le immagini di stragi, dopo la morte di persone innocenti.

Giulia Garofalo

Harry Potter e il Mistero della Segreteria dell’UniMe

Harry Potter dopo aver visto la fila alla Segreteria di Piazza Antonello

Che piaccia o meno, chiunque al mondo conosce Harry Potter, il maghetto più famoso dei nostri tempi, e sa che ha dovuto affrontare tantissime peripezie per sconfiggere il grande Signore Oscuro.

Harry, più di una volta, stava per rimetterci le penne. Ma si sa: il bene trionfa sempre sul male.

Però, c’è sempre un però, se Harry Potter si fosse trovato ad affrontare, o si fosse dovuto affidare, alla Segreteria UniME… Probabilmente sarebbe morto.

 

Il lato positivo? Noi, studenti UniME, siamo più in gamba di Harry Potter. O, forse, siamo già morti.

 

Ecco per voi quindi, di modo da prepararvi come veri eroi, i 7 modi attraverso cui la Segreteria UniME vi istigherà al suicidio:

 

 

 

  • IN FILA PER TRE COL RESTO DI DUE.

 

Peggio della coda alle Caronti il 15 di Agosto, peggio della fila alla cassa da Zara quando ha tutto a metà prezzo, peggio dell’attesa al concerto di Ed Sheeran (credetemi, era davvero tanta fila).

 

Peggio di tutte queste cose appena elencate c’è lei: La segreteria UniMe. Scene apocalittiche che per poter ottenere l’ingresso dentro quello che sembra un luogo mistico ed invalicabile, devi fare prima un corso di addestramento per imparare a piantare la tenda ed allenarti a dormire sopra un freddo marciapiede del centro città.

 

E non è tutto.

 

Munitevi di un manuale guida che vi spieghi come ottenere il bigliettino corrispondente alla fila per lo sportello del vostro dipartimento. Potreste aver fatto 4 ore e mezzo di coda allo sportello giusto ma col bigliettino sbagliato (e lì son cazzi..) o magari aver preso il biglietto giusto ma aver fatto la fila allo sportello sbagliato.

 

In fin dei conti, chi ci capisce mai niente qua dentro!? E soprattutto, perché decidiamo di andare sempre tutti insieme in segreteria? Ma tutti eh, tutto l’ateneo; Conga.

 

 

  • ED IO CHE NE SO.

Quando a casa mia un oggetto è improvvisamente disperso, alla frase ‘’ MAMMAAAAA, DOV’E’ FINITO OGGETTO XXXXX?!’’ seguono due possibili risposte: A) Là. Non fare venire me che se lo trovo ti ammazzo.

B) ED IO CHE NE SO.

 

Di solito la risposta B mi viene data quando l’oggetto è stato, come dire, BUTTATO, con coscienza e volontà dalla Signora Madre.

 

Ecco, in una classifica di persone omertose che usano la frase ED IO CHE NE SO, l’ordine sarebbe questo: mia madre, il/la segretario/a dell’UniMe, tizio siciliano negli anni ’90 sulla mafia.

 

PER LA BARBA DI MERLINO, segretario dei miei stivali, se io ti chiedo, supplicandoti in ginocchio sui ceci come una povera monaca, quale sia il fottuto modulo che mi serve per la fottuta tesi e quale sia il fottuto giorno di scadenza, COME CAZZO FAI A RISPONDERE: ED IO CHE NE SO?!

 

MA COME E TU CHE NE SAI. MA SCUSA. Lo dovrei sapere io? Sono così deficiente da venirti a chiedere una cosa che so e tu invece no? CHE COSA TI DEVO VENIRE A CHIEDERE? COSA INTENDI TU PER ‘’ SALE QB’’ NELLE RICETTE? COME TRADUCI TU IL “QUANTO BASTA” DELLA PARODI?

 

 

 

  • LA TARTARUGA E LA LEPRE.

 

La favoletta la conosciamo tutti: la lepre è veloce, così veloce che, per bullizzare la povera tartaruga, si ferma a prendere il sole sfottendola. Si addormenta (o muore, non ricordo). La super tarta arriva al traguardo. Chi va piano va sano e lontano, morale, lezione da imparare, tante care cose arrivederci e grazie.

 

ORA. Io sono molto contenta che certe lezioni uno le impara quando era piccolo e faceva oooh, e non se le dimentica più. MA DIO MI PERDONI. Possiamo, gentilmente, non fosse altro per le altre 3942 persone che aspettano dagli anni ’30 in fila, velocizzare solo un pochino?!

 

Perché, sono quasi sicura, che quella cavolo di tartaruga un cavolo di fotocopia la riesce a fare in 3 nano secondi come ogni essere normale e non in OTTO ORE E 4 LUNGHI MINUTI. Chi va piano va sano e lontano, INCONTRO ALLA MORTE (ed io preferirei non morire a piazza Antonello).

 

Considerando che il turno di lavoro dura DUE ORE, quei 49 caffè che prendete e le chiacchiere con il collega dentro il gabbiotto, e il messaggino su whatsapp, non le si possono fare DOPO il proprio turno, nelle restanti 22 ore della giornata?!

 

PER FAVORE. ABBIATE PIETA’.

 

 

  • GAVISCON.

Cari i miei amici segretari, ma perchè mi chiedo io, siete sempre così di pessimo umore? Un sorriso, una gentilezza, un abbraccio?

 

Qui le vittime del sistema siamo noi, quelli che non ci capiscono niente di esse3 siamo noi, quelli che non sanno quali scartoffie compilare per la laurea siamo noi, quelli che non si ritrovano i voti sul libretto siamo noi, quelli che hanno preso la mora perchè non hanno ricevuto il mav siamo noi, quelli che Isee, Iseu, Inps, giro giro tondo, siamo noi.

 

Quelli esauriti sclerotici fuori di testa che se non mi risolvete i guai vi denuncio al telefono azzurro SIAMO NOI.

 

Voi, miei cari amici segretari, non dovreste far altro che sedere alla vostra postazione con aria condizionata, wifi e angolo bar e sorriderci amorevolmente mentre con una mano fuori dalla sbarra sussurrate ” andrà tutto bene caro studente, andrà tutto bene”.

 

 

  • TELEFONO SENZA FILI.

Oggi mi sento proprio nostalgica. Tra una favoletta e un urlo della mammina e il giro giro tondo del punto sopra… Ecco un altro giochino dell’infanzia: il telefono senza fili.

 

Ve lo ricordate? Tutti in cerchio, il primo pensava una parola e la si passava, di compagnetto in compagnetto, fino all’ultimo bimbo che doveva indovinarla. Pena? LA MORTE. No, scherzo. Solo l’esilio, escluso per sempre da tutti i giochi.

 

Ovviamente, la parola non riusciva mai ad arrivare integra. Si partiva con ‘’cacca’’ e si finiva con ‘’ARISTODEMO’’.

 

E, ovviamente, non c’era un telefono. Il telefono eri tu, le manine a coppa intorno all’orecchiuccio del compagnetto erano la cornetta. E poi c’era la fantasia.

 

Quella che adesso hai in abbondanza, smisurata, se pensi che qualcuno risponderà mai al numero di telefono indicato nel sito UniME accanto alla dicitura SEGRETERIA.

 

Ma se lo credi, se riesci ad immaginarti mentre fai una conversazione al telefono con un segretario, chi sono io per infrangere i tuoi sogni. ‘Ché non si sa come mai, ancora, non risponda il messaggio registrato della Telecom Italia di avvertenza ‘’il numero digitato non è esistente’’.

 

No perché, il numero sarà pure esistente, ma per quanto riguarda telefono, fili e il segretario dietro che risponda, pura fantasia.

 

  • ORANGE IS THE NEW BLACK.

 

Dai che lo so che lo avete visto tutti, specie da quando Netflix ha deciso di entrare nelle nostre vite per stroncare qualsiasi possibilità di conseguire la laurea. Per chi non sapesse cosa sia Orange is the new black, vi basti sapere che è ambientato in un CARCERE.

 

Proprio così, ed il riferimento è del tutto intenzionale. Per quale assurdo ed insensato motivo avete deciso di barricarvi dentro quella sottospecie di gabbia, manco aveste a che fare con i peggiori Pablo Escobar dell’Università? (Narcos… ndr)

 

Dico, non è già abbastanza difficile raggiungere un livello di comunicazione efficace ai fini della risoluzione di qualsiasi tipo di problema? E invece no, a separarci ci sono 3 kilomentri e mezzo di balconcino in marmo, una finestra in ferro battuto, un vetro blindato a prova di bomba e le sedie sulle quali siete seduti, sono al piano di sotto.

 

Oh Romeo, Romeo io sono in punta di piedi, ma tu perchè cazzo non ti alzi in piedi invece di continuare a dirmi “scusi, può ripetere? non ho sentito bene”.

 

Ce la possiamo fare sì, ce la possiamo fare.

 

  • WHATSAPP

Questa proprio ve la devo riconoscere, pochi giorni fa sono venuta a trovarvi e mi è sembrato, per un attimo, di essere in uno di quei college americani super tecnologicamente avanzati.

 

No dai, sul serio. Come diamine vi è venuto in mente di mettere a disposizione di noi studenti uno strumento così potente tramite il quale poterci vendicare di quanto sopra?

Per chi non fosse andato di recente nel luogo mistico di Piazza Antonello, spiego brevemente di che si tratta: davanti ad ogni sportello è stato posizionato un aggeggio che chiameremo tablet, (non so se lo sia realmente ma ci somiglia parecchio) sulla schermata del quale compaiono tre simpatiche facce: una verde (felice), una arancione (libera l’incrocio se lo hai già impegnato) ed una rossa (estremamente triste ed arrabbiata).

Lo scopo, è quello di fornire allo studente uno strumento in grado di valutare i servizi offerti dallo sportello in questione.

ORA, miei cari amici segretari, vi svelo un segreto: mentre con lo sguardo puntiamo le vostre vite da prigionieri di Azkaban, con le dita abbiamo già sfondato di tap la faccetta rossa da averla rincoglionita al punto di chiedere pietà. Ma vi vogliamo bene però, magari un sorrisetto ce lo scambiamo su whatsapp, a fine carriera. Se ce la famo.

 

Elena Anna Andronico ☹ ☹ ☹

Vanessa Munaò ☹ ☹ ☹

Eventi della settimana

Mercoledì 24

  • Mercoledì Damè stay LovME
    Dove: DAME’ Burger bar strada San Giacomo 19 , Messina
    Quando: Mercoledì dalle ore 23:00 alle 2:00
    Cosa: Terzo appuntamento dedicato al LovMe Fest.

 

  • Incontro: “Trentacinque secondi ancora” di Lorenzo Iervolino
    Dove: Colapesce- libri gusti idee via Mario Giurba 8/10
    Quando: Mercoledì 19:00 alle 20:30
    Cosa: Presentazione del libro “Trentacinque secondi ancora”  di Lorenzo Iervolino.
    Accompagneranno l’autore Eliana Camaioni e Fabrizio Palmieri dell’associazione Demetra.
    Città del Messico, 16 ottobre 1968. Due atleti con i pugni alzati, i guanti neri, la testa china, i corpi immobili sopra al podio. È la premiazione dei 200 metri, i due uomini sono Tommie Smith e John Carlos. Sul secondo gradino, anche lui con una spilla del Progetto olimpico per i diritti umani, c’è l’australiano Peter Norman. Una foto, tra le più celebri del Novecento, immortala quel gesto di protesta inatteso. «Mostrano sempre l’immagine. Ma non raccontano mai la storia» ricorderà un giorno Carlos. Perché da allora i nomi e i corpi dei tre protagonisti saranno sospinti «nelle sabbie mobili dell’oblio». Squalificati a vita dalle Olimpiadi, rimarranno soli a fronteggiare le minacce di morte e l’ostracismo dell’establishment. A mezzo secolo di distanza, Lorenzo Iervolino si incarica di ricostruire quella storia, di riempire quel vuoto. Muovendosi tra finzione letteraria e un attento lavoro di ricerca, Trentacinque secondi ancora ripercorre la battaglia di Smith e Carlos dall’infanzia, segnata dalla segregazione razziale, fino alla gara della vita, per approdare al tardivo riscatto civile, politico e sportivo. Una battaglia che si salda alle inquietudini dell’America del secondo dopoguerra: i linciaggi e gli scioperi, Malcolm X e Martin Luther King, l’ascesa delle Black Panthers e l’attivismo del professor Harry Edwards, l’ispiratore della protesta. Che ci rammenta, ancora oggi, come una «vittoria finale» non sia possibile. Ogni generazione dovrà raccogliere il testimone lasciato da quei corridori.

VENERDÌ 26

  • Amnesty circumnaviga il G7
    Dove: Baia di Taormina
    Quando: Venerdì 27 dalle 16:30 alle ore 19:30
    Cosa: Amnesty si mobilita nelle aeree interessate dall’incontro che vede i grandi della Terra a Taormina. Seguiteci per aggiornamenti e novità.

    Post recenti

  • Dottor Unime – Lancia la tua Sfida!

    Dove: Grecale Via Canalone 124 – Torre Faro, Messina
    Quando: Venerdì dalle ore 20:30 alle ore 23:30
    Cosa: L’Associazione socio-culturale universitaria Messina Giovane è lieta di invitarVi presso la location del Grecale, via Canalone 124 (Torre Faro, Messina).
    La serata prevederà:
    – Giropasta + bibita analcolica 12€
    – Giropasta + bibita alcolica 14€

    Durante la serata potrete partecipare al divertentissimo gioco “Dottor Why” , con in palio un magnifico viaggio per 2 persone e tanti, tantissimi altri premi!

    Per prenotazioni ed ulteriori info è possibile rivolgersi direttamente alla pagina Messina Giovane https://www.facebook.com/associazionemessinagiovane/?ref=bookmarks
    oppure ai referenti:
    Adrian Montemayor 348 3765555
    Mirko Burrascano 348 8038860
    Laura Crupi 347 3027522
    Marialuisa Miloro 346 5118481
    Deborah Villarmonte 345 2271635
    Marco Greco 393 2776863

Sabato 27

  • Colle der Fomento live at Retronouveau

    Dove: Retronouveau Via Croce Rossa 33, 98124 Messina
    Quando: Sabato dalle ore 22:30 alle ore 3:00
    Cosa: COLLE DER FOMENTO la formazione che probabilmente ha segnato la storia dell’Hip Hop italiano più di ogni altra.
    Roma State of Mind: Danno, Masito e DJ Baro dal 1994 impongono le regole dell’arte rap sotto la supervisione di Ice One, figura chiave dell’old school; sfornano album scolpiti nella storia come “Scienza doppia H” e “Anima e Ghiaccio” e collaborano con il gota della scena italiana (Esa, Turi, Sparo Manero, Dj Shocca, Dj Double S, Primo & Squarta e Gente guasta).
    Hanno condiviso il palco con mostri sacri come: De La Soul, Eric Sermon, KRS One, Redman, Dj A Track, Dj Craze. Wu Tang Clan e Busta Rhymes.

    VECCHIE MANIERE
    DJ SET ZAMO
    ( HIPHOP/FUNKY/SOUL)
    LIVE SHOW
    KUMPA KREO E DJ LEBIG

    Ingresso 15€ direttamente al botteghino

    Evento in collaborazione con VECCHIE MANIERE & ZANKLE 4

 

Jessica Cardullo

Arianna De Arcangelis

Può una chiamata provocare un tumore?

Recentemente un dipendente di Telecom si è ammalato di neurinoma, un tipo di tumore benigno a carico del sistema nervoso. Purtroppo una volta sottopostosi all’asportazione del nervo acustico, è diventato sordo. La persona in questione ha visto riconosciuto il danno professionale e ottenuto un risarcimento, in quanto il tribunale di Ivrea ha ritenuto plausibile il collegamento tra l’uso intenso del cellulare per lavoro e l’insorgere del tumore. Pochi giorni dopo il tribunale di Firenze è arrivata a simile conclusione per un altro lavoratore. In passato c’è stata un’altra sentenza simile risalente al 2009 a Brescia.

Innanzitutto c’è da dire che una sentenza di tribunale non è un riconoscimento scientifico: dopo queste sentenze non abbiamo nessun elemento in più per valutare se esista o meno una correlazione tra l’uso dei cellulari e i tumori. I giudici decidono con criteri differenti da quelli scientifici, la domanda a cui devono rispondere è se la persona danneggiata dal tumore abbia o meno diritto ad un indennizzo, o all’invalidità professionale, cosa che dipende solo parzialmente dalle nostre conoscenze sul legame causale.

Il principale lavoro di rassegna sull’argomento è quello svolto dall’IARC, che, nel 2013, ha classificato le esposizioni alle onde radio dei telefoni cellulari come “possibili cancerogeni” (categoria 2b). L’articolo analizza in dettaglio tutti gli studi disponibili, sia epidemiologici sia su animali che in vitro, trovando una debole evidenza relativa a due tipi di tumori, il glioma e, appunto, il neurinoma acustico.

Su quasi un centinaio di studi analizzati dall’IARC, metà dei quali scartati per scarsa qualità, solo pochissimi mostrano un aumento dell’incidenza di tumori. Questi sono stati svolti indipendentemente e il gruppo di ricercatori ha ottenuto gli stessi risultati solo in alcuni dei lavori. Gli studi in vitro non mostrano in generale effetti, se non a potenze molto elevate, in grado di produrre un riscaldamento apprezzabile dei tessuti.

C’è da aggiungere che non esiste alcun effetto fisico noto che possa giustificare un’azione delle onde radio, alle frequenze alle quali siamo più esposti, sui tessuti viventi e sul DNA, che dovrebbe essere alla base dei risultati osservati nei pochi studi che ne evidenziano.

Per tutte queste ragioni l’IARC ha ritenuto che gli studi in vitro o su animali non forniscano evidenze utilizzabili per valutare la cancerogenicità delle onde radio, e si è focalizzata sugli studi epidemiologici. Di questi, i soli che hanno mostrato alcuni effetti, sono relativi al neurinoma e al glioma.

In sintesi il centro di ricerca ha constatato che esiste una possibilità che il cellulare causi un neurinoma (o un glioma), ma è improbabile che questa possibilità sia reale. Nelle conclusioni si sottolinea inoltre che la decisione sulla classificazione come “possibile” (ma non “probabile”) cancerogeno è stata presa a maggioranza, con una consistente minoranza che optava per una classificazione in categoria 3, “cancerogenicità non valutabile”. Questi ricercatori sottolineavano come tutti gli studi di popolazione mostrano che tutti i tumori considerati, inclusi i neurinomi, non sono assolutamente aumentati nel tempo, nonostante la rapida diffusione dell’uso dei cellulari.

Va sottolineato come la valutazione dell’IARC si riferisca solo al collegamento tra uso intenso del cellulare e alcuni tumori cerebrali, in pratica solo il glioma e il neurinoma. Sono esclusi gli effetti dovuti a wireless, wifi, ripetitori, bluetooth, e anche l’uso normale del cellulare, e tutti i tumori differenti da quelli esplicitamente indicati. Ovviamente questo non ci deve in alcun modo far arrivare a conclusione che tali onde causino tumori cerebrali.

In generale non vi è alcuna  conoscenza sui possibili effetti, al nostro organismo, causati da questa enorme mole di nuove tecnologie. Queste si stanno diffondendo molto velocemente e sempre di più le utilizziamo quotidianamente. Unico modo per poter evitare un’eccessiva esposizione è la presa di alcuni accorgimenti: utilizzare il cellulare attraverso gli auricolari e utilizzarlo in ambienti in cui il segnale sia alto, così da minimizzare le onde rilasciate dallo strumento. Infine non fa di certo male smettere di utilizzarlo in continuazione: a pranzo, al cinema, durante una passeggiata, al bar, al mare…ogni tanto cercate di dimenticarlo.

Francesco Calò

CUS – Un gol che sa d’ossigeno

L’ultima giornata tra le mure amiche del Bonanno è una boccata di puro ossigeno per i ragazzi del Cus Unime. Alle ore 12:00 di domenica 7 maggio, in contemporanea con tutte le altre gara, comincia la la ventunesima giornata del campionato di Terza Categoria di Messina tra Cus Unime e Città di Antillo, affidata al fischietto occasionalmente rosa della Sig.ra Chillemi.

 

Primo tempo: pronti via e il Cus passa subito in vantaggio. Neanche 10 primi di gioco e dopo un’azione manovrata palla a terra da destra a sinistra, un prodigioso Fiorello regala a Vinci la sua quinta marcatura stagionale. La partita si mette subito in discesa per i padroni di casa, che non mostrano grossi problemi nella gestione della partita, ma non riescono a concretizzare le occasioni create in tutto il primo tempo. Da segnalare, tuttavia, un intervento del numero 1 universitario, Zito, che con uno splendido colpo di reni nega il pari all’Antico sugli sviluppi di un corner, proprio sul finire della prima frazione.

 

Secondo tempo: stessi ventidue in campo e stessa sinfonia. Un solo padrone del campo che però non riesce a chiudere definitivamente l’incontro. Il palo di Oliva e due errori di Di Bella ne sono la prova. L’Antillo sul finire tenta il colpaccio, ma questa volta è il legno a negare loro il possibile pari su punizione. Senza ulteriori notizie da evidenziare, la Sig.ra Chillemi fischia il finale 1-0.

 

Vittoria di fondamentale importanza per il Cus Unime che allunga in classifica in proiezione playoff, ma soprattutto ritrova la gioia dei tre punti che mancava da ben quattro partite. Domenica prossima, in quel di Itala, big match di giornata: il Cus sarà ospitato dal Fasport, anch’esso in zona playoff.

 

Formazione (4-3-1-2): 1 Zito; 2 Russo, 4 Iacopino, 5 Monterosso, 3 Papale; 7 Vinci, 6 Fiorello, 8 Insana; 10 Tiano; 11 Oliva, 9 Di Bella.

 

Panchina: 12 Battaglia, 13 Costa, 14 D’Agostino, 15 Cardella, 16 Lombardo, 17 Al Hunaiti, 18 Stassi.

 

Allenatore: Smedile.

 

Classifica:

Ludica Lipari* 44

SC Sicilia 39

Fasport 38

Arci Grazia 38

Cus Unime 37

Real Zancle 34

Casalvecchio 29

Stromboli 29

Kaggi 27

Cariddi 14

Malfa 13

Città di Antillo 13

 

*Lipari promosso in Seconda Categoria

 

Mirko Burrascano

PAGELLE IGNORANTI: STUDENTI VS CFU

Ma quale Juventus- Monaco. Ma quale Italia- Germania. Ma quale Federer- Nadal. La sfida più insidiosa di tutte è quello dello Studente contro i CFU.

Riuscirà a raccoglierli tutti? PIKACHU SCELGO TE.

E se in amore e guerra tutto è lecito, immaginate in questo caso.

Si scende a qualsiasi tipo di compromesso. E noi, a questi studenti, abbiamo dato un voto.

Ecco le nostre personalissime… PAGELLE IGNORANTI.

 

-Il patito di convegni e conferenze, 7:

È di solito il trentista del corso. Preciso, puntuale, appassionato e con tanta voglia di crescere (no, non come quelli del fruttolo).

IL PATITO DEI CONVEGNI è un piccolo Einstein, a lui non basta aver raggiunto a suon di 30 e lode il numero minimo di crediti. Lui deve oltrepassare la linea ed andare oltre. Non importa che studi a medicina o ad ingegneria nucleare, qualunque sia l’ambito disciplinare in questione lui sarà lì.

Lo ritroverai alla presentazione del libro sulle ricette di nonna Pina (quella delle tagliatelle), alla conferenza sull’invecchiamento precoce della pelle, e al convegno di scienze delle relazioni internazionali. Lui sarà lì sempre, a fare avanti e indietro per tutti i dipartimenti come il suo fosse un gioco a chi conquista più decimi di CFU in una sola giornata. Che poi fermati cazzo, a questo gioco stai giocando solo tu e il tabellino segna 0,50. STAKANOVISTA

 

-L’Approfittatore, 5:

L’APPROFITTATORE è meschino. Sa bene quanto sia importante racimolare il maggior numero di Cfu durante tutta la durata del corso di studi, ma c’è una cosa che conosce meglio di questa: LO SCROCCO.

L’arte dell’approfittare è cosa ardua, richiede tempo, passione e dedizione. Chi la pratica, di solito, riesce a coniugare alla perfezione l’utile e, diciamo così, il DILETTEVOLE.

Il suddetto studente, dunque, sarà presente ad ogni congresso. Si, perchè IL CONGRESSO è un momento aulico e di élite, roba che solo se sei di un certo rango la puoi capire. Si presenterà rigorosamente in abito elegante, la cravatta e la ventiquattr’ore. Avrà un’aria distinta, saccente, quasi istituzionale. Lo studente in questione sarà impeccabile in tutto, imparerà a memoria il nome di tutti i professori pluripremiati che presenzieranno e saprà anche riconoscerli.

In realtà nulla è come sembra, non è decisamente come potrebbe sembrare.

L’APPROFITTATORE non è un patito di medicina sperimentale su cadaveri vivi (?), non è un appassionato di teorie aereospaziali sulla luna, né di dibattiti approfonditi sulle nuove formule magiche per salvare il pianeta dal disgelamento nell’ozono (sti congressi sono proprio robe strane eh?!); è solo maledettamente affezionato alle poltrone del Palacongressi.

Talmente tanto che arriva con qualche minuto di anticipo per scegliere la sua poltrona preferita e poi sta lì, comodo comodo, per infinite ore a russare con la bocca aperta che una sdraio alle Maldive può accompagnare solo. Ma non è finita: tutte quelle ore di “fatica” non possono che essere sostenute da tattici sfondamenti ai buffet. Si, perchè è quella la parte migliore. Appostamenti tattici, schemi di gioco ben studiati, movimenti camaleontici. Un arancino di qua, una pizzetta di là e i CFU sono belli e serviti. E il giorno dopo? Si replica.

Quando non può proprio presenziare? Il suo nome comparirà comunque sull’elenco degli studenti presenti. Avrà, con la sua maestria, gentilmente approfittato della “penna” di un collega. AVVOLTOIO

 

-Lo Sportivo Occasionale, 8:

Vi stiamo per spifferare una delle chicche dell’Unime. TU, caro lettore, lo sai che praticando un’attività sportiva al CUS puoi portarti a casa un bel gruzzoletto di CFU?! EEEEEEH, MA CHE NE DEVONO SAPERE I COMUNI MORTALI.

LO SPORTIVO OCCASIONALE, lo sa. Sa che due giri di campo valgono 0,25 cfu. Guardatevi intorno: secondo voi l’amico tanto fidato si sbatte fino all’annunziata perché vuole tanto bene ai suoi compagni della squadra di volley? NO. Lui sa. Sa che non c’è bisogno di seguire conferenze. Non c’è bisogno di travestirsi da persona per bene ad un congresso. Non c’è bisogno di alzarsi la mattina presto il sabato.

Basta andare a fare sport. Cuffiette nelle orecchie e CIAONE. A 20 giorni dalla laurea ricordi che ti mancano 86 CFU liberi, ti giri verso il tuo fidato compagno di studi e mille sventure tutto madido di sudore e invece lui… È tranquillo.

I CFU guadagnabili attraverso la pratica di attività sportive sono CFU da veri sommelier. Da buongustai, da persone che non hanno bisogno di chiedere… MAI.

E, soprattutto, sono solo per una classe ristretta di dipartimenti. Ah, che ti pare, che a tutti i dipartimenti possono essere assegnati? No no. C’è chi può e chi non può. TU non può.

LO SPORTIVO OCCASIONALE, è quello studente che ha capito il senso della vita: ha i crediti che gli servono già alla fine del primo anno, è pronto per la prova costume da dicembre (campando di rendita durante le rigide sessioni invernali) ed ha conosciuto un sacco di figa. JOE BASTIANICH

 

-UniVersoMe, 3:

Qui la faccenda è piuttosto seria. No ragazzi, non lo dico perchè UniVersoMe è casa nostra e come una mamma che vede il proprio figlio sedicenne mano nella mano con la fidanzata, sta dando di matto. Ma io vi vorrei chiedere: PERCHÈ PROPRIO MIO FIGLIO??? PERCHÈ??

Da quando UniVersoMe ha aperto le porte al magico mondo dei CFU, la vita di redazione è cambiata. I quattro moschettieri si sono trasformati ne “la carica dei 101”, e l’ufficio stampa non è più la tavola rotonda ma un fottutissimo porto di mare. Gente a destra, gente a sinistra.

Tutti con la passione per la scrittura, la radiofonia, le interviste e le vignette. Lo studente che bussa alla porta di UniVersoMe è furbo. Arriva in punta di piedi ma deciso. Millanta di conoscere il progetto, di leggere gli articoli pubblicati giornalmente (compreso questo), di essere un fan accanito dei programmi radiofonici.

Sa che deve essere abbastanza convincente per inserirsi nel team senza dare nell’occhio; per i primi tempi condivide e presenzia, si mostra appassionato e pieno di idee innotive. Poi, abbandona il gruppo whatsapp e sparisce nel nulla.

Ma a noi tutto questo può anche star bene, tutto sommato è appena stata approvata la legge sulla leggittima difesa. “Si può sparare a chi ruba in casa tua dopo le 20.00” (approssimativamente dice così)

Dunque, cari studenti appena approdati ad UniVersoMe, dite grazie a chi ha stabilito questo orario, che alle 20.00 l’ufficio stampa è già chiuso da un pezzo. ARSENIO LUPIN

 

-Il Movimento 5 Litri, 10:

A questo studente voto massimo. Negli anni ha affinato la delicata e sacra arte dell’AFTER. Chiamatelo spirito di sopravvivenza: di sicuro è uno di quegli studenti di cui il dipartimento di appartenenza organizza lezioni di aggiornamento, retribuite a suon di CFU, nell’unico giorno della settimana libero… IL SABATO.

Non solo: l’ORARIO. Il comunicato indicherà: ‘’si invitano gli studenti interessati a recarsi in tale aula di tale padiglione alle ore NOVE’’. LE NOVE DI SABATO MATTINA.

Che fai, a quel punto? Essere o non essere? Vivere o morire? Andare all’Officina il venerdì sera o coricarsi? Rimanere sobri o alcolizzarsi a morte?

NO PROBLEM. La prima volta si iscriverà e dimenticherà di averlo fatto. La seconda volta non sentirà la sveglia. La terza volta avrà imparato la lezione: dopo l’officina, panino da Lillo Litro e poi via, parcheggiato di fronte l’edificio d’ingresso, sonnellino in macchina e andiamo a comandare alle nove del mattino di sabato, col sudore che sa di Jack e menta. PROBLEM SOLVING

 

-Colui che “scende a compromessi”, 9:

Lo abbiamo detto, quella dei Cfu è una questione seria, talmente seria che quando capita di ritrovarsi con un credito e dico UN credito mancante in carriera, a sole poche settimane dalla laurea, ecco che oltre alla disperazione (o meglio, oltre all’imprecazione) lo studente medio non potrà che scendere a compromessi.

Che poi, come ha fatto quel maledettissimo credito a sfuggire alla meticolosa conquista messa in atto dal giorno dell’immatricolazione? Anni e anni di spunte blu accanto ad ogni esame conquistato, anni di calcoli e di countdown per arrivare a quei benedetti 180 (360 per i più audaci… Molto audaci), anni di diagrammi a colori e grafici con curve concave e convesse e lui è rimasto lì, solo e triste.

A questo punto non rimane che improvvisare. Nessun convengo, nessuna materia, nessun progetto che possa rimediare alla falla subita. Nessuna fiaccolata commiserativa sotto casa del rettore insieme allo striscione “Magnifico fammi la grazia”, nessuna opera di stalkeraggio nei confronti del direttore di dipartimento: “Ho fame di laurea, dona 1 Cfu all’ 8×1000”.

Poi l’illuminazione: “Di sicuro servirà un uomo delle pulizie”. E allora via con scopa e paletta, straccio e secchiello, pezza e vetril. Per 1 CFU questo e… Molto altro. FANTASISTA

 

-Gli Affaristi, 4:

In qualsiasi università che si rispetti, come la nostra, vengono stanziati progetti su progetti da far girare la testa. Il problema dello studente Unime medio è che deve essere convinto a partecipare… ‘’Ciu dissi, a buon rendere’’.

Da qui, il pessimo voto. Perché alcuni progetti affondano come il Titanic per la scarsa partecipazione. Perché, se c’è una cosa che lo studente Unime medio vuole, è il CFU.

AFFARISTA, per noi e Mara Maionchi è NO. Voto 4.

‘’DISONORE SU DI TE, DISONORE SUL TUO DIPARTIMENTO, DISONORE SULLA TUA MUCCA’’ semicit.

 

L’AFFARISTA, arriva con il suo charme e il suo eloquio affascinante, diventa parte dell’equipaggio e poi… Contratta. O CFU o niente. Abbandona la nave. Ti lascia in 13 a metà percorso.

‘’MA COME NON DA CFU?! ALLORA NIENTE, NON HO TEMPO, SONO TROPPO IMPEGNATO’’.

MA TROPPO IMPEGNATO COSA, VORREMMO SAPERLO. Sei troppo impegnato a tagliarti le unghie dei piedi? Sei troppo impegnato a contare i peli del tuo cane? Sei troppo impegnato ad allenarti al lancio del coriandolo bagnato controvento? Sei troppo impegnato ad essere un cretino messo all’impiedi, ecco in cosa sei impegnato. SCHETTINO.

Elena Anna Andronico (285/360 CFU TOTALI, 6/8 CFU LIBERI)

Vanessa Munaò, (144.5/180 CFU TOTALI, 6.5/12 CFU LIBERI)