Indiegeno day 2: la musica non si ferma

Elodie, Indiegeno 2020

Come ormai consuetudine nella stagione estiva, anche quest’anno noi di UniVersoMe abbiamo seguito l’Indigeno Fest, scegliendo di sostenere un settore – quello musicale – che ad oggi fa ancora fatica ad uscire dalla crisi scaturita dall’emergenza sanitaria, in qualità di spettatori.

Elodie, Indiegeno 2020 

Ma eccoci qua pronti a raccontarvi ancora una volta la serata del 5 agosto 2020, svoltasi in una location d’eccezione, il Teatro Greco di Tindari, preceduta dalla nottata di apertura che ha visto esibirsi il vincitore dello scorso festival di Sanremo, Diodato. Nonostante la minaccia di pioggia – concretizzatasi solo in parte – lo show parte subito con il nome più noto: Elodie. Reduce dalla pubblicazione del suo ultimo album  “This is Elodie” (2020), l’artista romana mette in scena uno spettacolo coinvolgente, supportata anche dalle sue bravissime coriste. Tantissimi i successi portati sul palco, da pezzi recentissimi, come la hit dell’estate Guaranà, ai grandi tormentoni che hanno animato la bella stagione negli anni precedenti, come Nero Bali e Margarita. 

Ciclone il pezzo più apprezzato e ballato dal pubblico, che ha richiesto anche un bis a gran voce. Nonostante il clima non propriamente estivo, con la sua voce poderosa – anche se lievemente sottotono – è riuscita a scaldare gli spettatori con tanti cavalli di battaglia ma anche cover e pezzi meno conosciuti. Molto divertenti alcuni siparietti con in membri del suo entourage: Elodie ha ammesso candidamente di non ricordare spesso gli “attacchi” delle canzoni e ha chiesto l’aiuto della DJ alle sue spalle, suscitando l’ilarità degli spettatori e contribuendo a creare un clima quasi amichevole con il pubblico.

Elodie e le coriste, Indiegeno 2020 

Dalla sua uscita di scena in poi la serata si “normalizza”: in tanti lasciano il Teatro nonostante i ripetuti appelli degli

organizzatori.

Davide Shorty, Indiegeno 2020

Noi non demordiamo ascoltiamo piacevolmente il secondo artista in programma, Davide Shorty. Un mix di sonorità rap, hip-hop e testi quasi “cantautorali”: il cantante siciliano è a proprio agio sul palco e riesce a coinvolgere il pubblico. Degna di nota una riflessione sul razzismo e i recenti fatti accaduti negli USA, tutta in rima ed a cappella. Prima di lasciare il palco regala anche qualche inedito, scritto e ideato durante il lungo periodo di quarantena, oltre a brani tratti da Straniero (2017) e Terapia di Gruppo (2018, in collaborazione con Funk Shui Project).

Blank, Indiegeno 2020

A chiudere la serata Blank, giovanissima ragazza di origine messinese e artista emergente della scena indie: emozionantissima di cantare nella sua città natale, ci regala anche l’inedito Pare, tra le canzoni che più ci hanno convinto.

È stato sicuramente un Indiegeno diverso dal solito: molto più “posato” per necessità, con gli spettatori seduti per gran parte del tempo. Ma, ad ogni modo, tutte le difficoltà per organizzare in questo anno particolarmente complesso un evento del genere sono state ripagate dalle esibizioni degli artisti.

Forse poco oculata la scelta di invertire la scaletta originaria, facendo esibire Elodie per prima.

E probabilmente le stesse difficoltà, menzionate qualche riga sopra, sono state sofferte sia dagli artisti che dagli organizzatori e messe in scena un po’ troppo: smorzare gli animi a uno spettacolo musicale che, per definizione, ha un animo leggero, ha fatto sì che il pubblico fosse un po’ frenato. Possiamo e dobbiamo tuttavia comprendere lo stato d’animo di tutti gli addetti ai lavori e dei cantanti stessi, che abbiamo visto tenere tanto alla riuscita dell’evento. L’Indiegeno ha comunque dimostrato che è possibile ripartire in sicurezza anche nel settore musicale e che un nuovo modo di concepire i festival, sfruttando magari le splendide location all’aperto di cui siamo ricchi in Sicilia (come in tutta Italia), può far sì che il mondo della musica non rimanga bloccato, e con lei le nostre emozioni.

Emanuele Chiara, Antonio Nuccio

Foto di Martina Galletta

Tra concerti in spiaggia e secret artist: il live report di Indiegeno

Da alcuni anni la distribuzione dei festival di musica attorno ai piccoli centri sta assumendo sempre più dimensione capillare: a una ricerca volta verso le ultime release discografiche si va associando l’attrattiva dei borghi e delle località che pulsano di energia nei luoghi più belli sulla spiaggia. In Sicilia, già solcata da Ortigia Sound System, Ypsigrock e Mish Mash, per dire solo di quelli più noti, è asceso agli onori un festival che costituisce un’esperienza irripetibile a più livelli.

Un tuffo in acqua a Patti, un’escursione tra antiche ville romane e un giro in pedalò fino a nuotare tra le gole di antiche rocce dalle forme di bizzarri mostri marini: Indiegeno è stato il punto di raccolta per sfaccettate immersioni sensoriali, caleidoscopio di suggestioni accese dove la musica ha fatto da  sostegno sonoro a scorpacciate di granite e brioche.

Poco lontano dal centro di Patti, dove tutto è iniziato il 3 agosto, nel suo lungomare il 6 e 7, giovani e giovanissimi con berretti dalla visiera capovolta, scarpe da tennis o infradito, hanno in tantissimi affollato la spiaggia – che è stata opportunamente racchiusa in modo da evitare incursioni “piratesche” – per seguire i concerti. La prima serata ha avuto protagonista rap e derivati. CRLN si è presentata con timidezza, ma è arrivata a trascinare, con un pop dalle tinte soul, un pubblico non facile che  aspettava con trepidazione l’esibizione del suo idolo. A scaldare l’attesa ha provveduto il djset del duo Frenetik&orange3 che ha proposto un vasto repertorio molto amato dai presenti, che sembrava ne conoscessero pressoché ogni canzone. L’apice degli entusiasmi è stato toccato da Gemitaiz, stella in ascesa della trap, che ha coinvolto gli spettatori con testi aggressivi che parlano di vita di strada. Il giorno seguente è stato inaugurato da Giorgieness e da un rock alternative vagamente anni ’90 sostenuto da un solido trio chitarra, basso e batteria e dalla voce graffiante di Giorgia D’Eraclea. Thom Calisto e Fabio Scap hanno proseguito la serata con un djset abbastanza originale che ha toccato il punto massimo nel remix della famosa I fell love di Giorgio Moroder. Per ultimo l’headliner Cosmo ha inscenato la sua doppia personalità: quella da cantautore e quella, diciamo così, da raver. Più interessante nella prima, quando abbina con successo testi indie e musica elettronica, più ripetitivo nelle parti dichiaratamente dance che raramente si discostano dalla usuale cassa dritta. Lo show comunque è stato un grande spettacolo, specie dal punto di vista visivo, grazie ai particolari effetti luminosi tridimensionali a base di lampi, fumi e laser. 

Continua a leggere “Tra concerti in spiaggia e secret artist: il live report di Indiegeno”

Indiegeno Fest 2018 al Golfo di Patti: tutte le location e gli artisti

Sette giorni e ben quattro diverse località tra la spiaggia, il centro di un paese ricco di storia, e uno dei più bei teatri di epoca greca. Indiegeno è un Festival tutto siciliano che raccoglie il meglio delle proposte della musica indipendente e le mette a dialogare con un territorio che porta lo spettatore ad immergersi a contatto diretto con la natura e le bellezze artistiche.

La prima edizione, cinque anni fa, nel 2014, è stata voluta da Leave Music per valorizzare l’area del Golfo di Patti, e per questo è stato scelto, fin da subito, il Teatro Greco di Tindari come palco dove fare esibire nomi rilevanti del panorama musicale italiano: da qui sono passati, tra gli altri, gli Afterhours, Eugenio Finardi, Carmen Consoli, Marta sui Tubi, Brunori Sas, Niccolò Fabi, Dente e Motta.

Quest’anno l’offerta diversificata si mostra all’altezza aderendo ai gusti di un pubblico eterogeneo. Non soltanto musica, dicevamo, ma anche (ri)scoperta degli ambienti e delle tradizioni tipiche della cucina locale. Oltre ai concerti, si svolgeranno laboratori, mostre e performance. Le escursioni, organizzate dall’Associazione PFM, durante i giorni del festival, porteranno ad esplorare la zona costiera alla scoperta di sentieri da percorrere a piedi o aggirare via mare.

In collaborazione con la 9° edizione della Notte della Cultura, promossa da Officina delle Idee, la rassegna avrà inizio stasera nel centro storico di Patti. Dopo le visite gratuite ad alcuni ambienti caratteristici del borgo, ad esibirsi alle 22.30, ci sarà la cantante Giulia Mei, vincitrice del Premio Lauzi, seguita dal cantautore Francesco Anselmo, candidato alla targa Tenco.

Il 4 e il 5, sempre nella stessa location, sarà la volta di numerosi giovani. Il cantautore calabrese CIMINI presenterà il disco La legge di Murphy, mentre Mirkoeilcane, vincitore del Premio della Critica a Sanremo 2018, farà tappa a Patti per il suo tour. Attesi anche Bianco e Danilo Ruggero, oltre ai cantanti di Officina delle arti Pier Paolo Pasolini, laboratorio che include artisti provenienti da tutta Italia, che comparirà anche nella line up del giorno successivo, quando toccherà ai gruppi salire sul palco: musica peruviana, garage anni ‘60 e psichedelia coi Joe Victor, i Caltiki e Cacao Mental. Le escursioni, previste alle 17, invece, porteranno a Montagnareale, al Mulino di Capo (4 agosto), alla antica Domus romana di Patti (5 agosto) e alla Cattedrale, dove si farà visita anche alle spoglie mortali di Adelasia, madre di Ruggero II.

Il 6 e il 7 si andrà sul litorale di Patti Marina per Indigeno On the Beach. Lunedì sera il rapper Gemitaiz presenterà le canzoni dell’album Davide. Nello stesso giorno suonerà il duo Frenetik&orang3 e la cantautrice alternative pop CRLN. Tra i live più attesi, il 7 agosto, quello di Cosmo, in giro per festival lungo la penisola con uno spettacolare concerto fatto di luci e coriandoli. A introdurre i Giorgieness e a conclusione, fino a notte fonda, il Djset di La Pineta. Il trekking pomeridiano (il 6) condurrà lungo le rovine di una città medioevale abbandonata dando, a chi volesse, la possibilità di effettuare un volo in parapendio. Il 7 sarà invece organizzata un escursione via mare dalle Grotte di Mongiove a Capo Tindari.

L’8 agosto tutti alla Riserva di Marinello muniti di torce e teli per assistere al Secret Artist, la cui indentità ancora è da svelare. Introducono la serata i Bottega Glitzer, di ritorno ad Indiegeno. Come ogni anno al Teatro Greco di Tindari si svolgerà il concerto conclusivo: sullo sfondo del tirreno e del cielo stellato, il 9 agosto, Maria Antonietta e Tommaso Di Giulio apriranno ai The Zen Circus

Dettagli e biglietti su: http://www.indiegenofest.it/

Eulalia Cambria