Guerra Russia-Ucraina, in Bielorussia incontro diplomatico tra le delegazioni

Dopo giorni di conflitto si ritorna a parlare di diplomazia. Mentre l’offensiva militare continua, le delegazioni di Ucraina e Russia si stanno incontrando in una località segreta al confine ucraino con la Bielorussia per discutere delle condizioni e delle necessità di entrambi gli schieramenti per terminare le ostilità, almeno sul campo di battaglia. L’incontro, fissato per stamattina e attualmente in corso, è stato anticipato di un giorno, essendo stato inizialmente programmato per domani. Il tutto si svolgerà sotto l’occhio attento di Lukashenko, leader autoritario bielorusso e stretto alleato di Mosca.

foto dell’incontro tra le delegazioni russe e ucraine, fonte: apsicilia.it

La delegazione ucraina, guidata dal Ministro della Difesa Oleksii Reznikov e che vede tra i presenti anche il rappresentante del Presidente del Donbass Andryi Kostin, chiede a gran voce il cessate il fuoco e il ritiro dei soldati russi dal territorio ucraino. Pretese che al momento sembrano inconciliabili con l’agenda di Vladimir Putin il quale, dopo un fisiologico rallentamento delle operazioni militari in seguito al respingimento delle forze russe dalla capitale Kiev, ha nuovamente intensificato le proprie azioni. Stanotte, poco dopo le 3 del mattino, sono infatti tornate a udirsi nuove esplosioni, stavolta a Kharkiv, nel nord del Paese, e nella capitale Kiev.

La sfiducia di un esito positivo dei negoziati

Come detto, le posizioni dei due Paesi al momento sembrano profondamente inconciliabili. Nel discorso fatto da Vladimir Putin la settimana scorsa, nel corso del quale ha riconosciuto l’indipendenza dei due oblast di Donetsk e Lugansk, ha a più riprese negato l’esistenza del diritto dell’Ucraina ad essere uno Stato. Difficile dunque ipotizzare che dopo poco più di cinque giorni possa riconoscere la fondatezza delle pretese mosse da quest’ultima. Lo stesso ministro degli esteri Lavrov aveva precedentemente detto di volere dialogare con Kiev solo dopo una sua resa. Contro le prese di posizione dei vertici di Mosca vi sono i discorsi delle autorità ucraina che “non sono intenzionate a cedere un centimetro del loro territorio”, parafrasando Kuleba, il Ministro degli Esteri ucraino. In più bisogna tenere in considerazione un ulteriore elemento: la crescente aggressività dei messaggi di Putin in difesa delle proprie azioni e contro le sanzioni. Il presidente russo non si è tirato indietro dall’adoperare un linguaggio fortemente rievocativo del periodo della Guerra Fredda, parlando di “messa in stato di allerta delle forze di deterrenza del Paese”, messaggio traducibile come una velata minaccia al ricorso al nucleare.

Lukashenko e Putin, rispettivamente presidenti di Bielorussia e Russia, fonte: alphabetcity.it

Bielorussia: teatro neutrale dell’incontro ma pronta ad entrare in Ucraina

Inizialmente i colloqui di pace si sarebbero dovuti tenere a Gomel, città della Bielorussia, ma Zelensky ha più volte proposto luoghi alternativi, rifiutandosi di incontrare la Russia nel territorio di uno Stato non solo alleato della stessa ma addirittura ritenuto corresponsabile dell’invasione. Non è un segreto che la Bielorussia sia storicamente allineata alla politica di Mosca, ma sotto Lukashenko il rapport di Minsk con la Russia è divenuto una vera e propria sudditanza. Negli ultimi mesi ha infatti ospitato più di trentamila soldati russi, la cui presenza è stata giustificata ai media internazionali come necessaria per un esercitazione congiunta, e le truppe direttesi a Kiev e nel nord dell’Ucraina hanno attraversato proprio il confine con la Bielorussia. Inoltre, secondo il Kyiv Indipendent, giornale indipendente ucraino, è solo questione di ore prima che alle truppe russe si uniscano in battaglia anche le truppe bielorusse. La possibilità di una partecipazione al conflitto sembra trovare conferma anche nello strano tempismo con cui è passato un referendum costituzionale che consentirebbe il deposito di armi nucleari di provenienza estera nei confini statali.

 

Russia sempre più sola

Nel corso del fine settimana la Russia ha però pagato cara la propria “operazione speciale”. L’occidente non è infatti rimasto a guardare davanti al dispiegamento e all’uso delle forse russe in Ucraina e, benché da più parti si sperasse in un azione militare congiunta, nei paesi europei e negli Stati Uniti sono state vinte le (poche) resistenze all’introduzione di nuove sanzioni, personali e non, nei confronti della Russia. Misure economiche destinate a colpire duramente l’economia russa e che hanno portato alla decisione di tenere chiusa la Borsa di Mosca per tutta la giornata di oggi per evitare il crollo del valore del rublo. Sanzioni etichettate da Lukashenko come “peggiori della guerra” e che spingeranno Putin a “una terza guerra mondiale”. Ma l’Europa ha fatto di più: oltre alle sanzioni sono state autorizzate da più parti aiuti militari quali invio di munizioni, armi e uomini a Kiev.

Il portavoce del Ministro degli Esteri Wang Wenbin, fonte: giornaletrentino.it

Tra la Russia e l’occidente si sta dunque registrando l’ennesimo, e forse definitivo, strappo destinato a lasciare danni irreparabili nei rapporti tra due dei principali schieramenti mondiali. Dall’altro lato del continente euroasiatico la Cina continua a muoversi in maniera cauta, senza intervenire in maniera diretta con aiuti di alcun tipo ma prendendo le difese della Russia. Il portavoce del Ministro degli Esteri cinese Wang Wenbin ha definito “illegali” le sanzioni applicate e l’esclusione della Russia dal sistema Swift.

 

Filippo Giletto

UniMe: ospiti domani al Rettorato la Ministra Cartabia ed il Presidente emerito della Corte Costituzionale Silvestri

L’Università degli Studi di Messina ospiterà domani 21 gennaio un incontro-dibattito sul tema “Giustizia costituzionale e Diritti fondamentali nel contesto della integrazione europea” organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, dal Dottorato in Scienze Giuridiche e dalle cattedre di Diritto Costituzionale. Durante l’incontro interverranno la Ministra della Giustizia Professoressa Marta Cartabia ed il Presidente emerito della Corte Costituzionale, Professore Gaetano Silvestri.

La locandina

La locandina dell’evento.

Protagonisti dell’incontro

Prenderanno parte al dibattito:

  • Professore Salvatore Cuzzocrea, Rettore dell’Ateneo peloritano;
  • Professore Francesco Astone, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza;
  • Professoressa Giusi Sorrenti, ordinario di Diritto Costituzionale;
  • Professore Antonio Saitta, ordinario di Diritto Costituzionale
  • Ricercatori, Dottori di ricerca e Dottorandi: A. Amato, A. I. Arena, G. Donato, A. Fusco, E. La Fauci, C. Lotta, R. Ravì Pinto, D. Scopelliti, F. Torre.

Chi può partecipare 

All’incontro-dibattito potranno assistere:

  • studenti, ai quali saranno assegnati 0.25 CFU;
  • Avvocati, ai quali saranno assegnati 3 crediti formativi, di cui 1 in materia deontologica.

Come partecipare

L’incontro si svolgerà con due modalità:

  1. in presenza presso l’Aula Magna del Rettorato nella giornata di venerdì 21 gennaio alle ore 17. Essendo previsto un numero contingentato di partecipanti, gli interessati per poter accedere dovranno prenotarsi entro e non oltre le ore 12:00 del 21/01/2022 al seguente link: clicca qui per effettuare la prenotazione.
  2. a distanza seguendo la diretta Facebook che sarà trasmessa sulle pagine UniMe e Voci Costituzionali. (clicca qui per seguire la diretta).

Al fine di consentire una più ampia partecipazione degli interessati, in caso di esaurimento dei posti, saranno allestite la Sala dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti e l’Aula 5 del Dipartimento di Giurisprudenza con collegamenti tramite proiettori. Anche in questo caso sarà necessaria la prenotazione al seguente link: clicca qui per effettuare la prenotazione .

N.B. Vi comunichiamo che i posti in Aula Magna sono già esauriti.

Come ottenere i CFU

Tutti gli studenti interessati all’ottenimento di 0,25 CFU dovranno seguire l’evento e compilare sia in entrata che in uscita il modulo presente al seguente link: Modulo google

Solo così la procedura di riconoscimento dei crediti formativi sarà accettata.

Elidia Trifirò

Elsa Fornero, ex ministro, ospite all’Università di Messina

©GiuliaGreco, Aula Magna Rettorato, Messina, 2019

Giovedì 2 maggio 2019. Ore 11.00 a.m. All’interno di una gremita Aula Magna del Rettorato di Messina, la prof.ssa Elsa Fornero – già Ordinario di Economica Politica nell’Università degli Studi di Torino e Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con delega alle pari opportunità, nel governo Monti – ha tenuto una lectio sul temaChi ha paura delle riforme. Illusioni, luoghi comuni e verità sulle pensioni” nell’ambito delle lezioni di “Macroeconomia e Politica Economica” del corso di laurea in Management d’impresa, tenute dal professore Ferdinando Ofria. All’incontro sono intervenuti il Magnifico Rettore, professore Salvatore Cuzzocrea e il Direttore del Dipartimento di Economia, professore Michele Limosani.

©GiuliaGreco, Aula Magna Rettorato, Messina, 2019
©GiuliaGreco, Aula Magna Rettorato, Messina, 2019

La visita dell’ex Ministro non è di certo passata inosservata, generando molteplici proteste. Anche i giovani dell’associazione Atreju insieme al movimento Gioventù Identitaria hanno voluto manifestare il proprio dissenso. Una piccola delegazione ha aspettato l’arrivo della professoressa Fornero per esprimere il proprio dissenso. Al centro della protesta, il sistema pensionistico introdotto dall’ex Ministro del Lavoro del governo Monti, che per secondo le due associazioni ha creato molti problemi alla popolazione italiana e soprattutto ai giovani. Infatti, l’aumento dell’età pensionabile, previsto dalla Legge Fornero, non ha fatto altro che ritardare l’ingresso di migliaia di giovani nel mondo di lavoro.

©GiuliaGreco, Aula Magna Rettorato, Messina, 2019

L’atteggiamento estremamente disponibile dell’ex ministro ha sorpreso positivamente la delegazione, i ragazzi di Atreju e Gioventù Identitaria. Elsa Fornero, ben disposta nei confronti dei giovani, ha sostenuto che fin quando ci sarà dialogo, ci sarà speranza. Bisogna liberarsi dagli aspri confronti, per rafforzare la società e contrastare alcune forme dannose di populismo. Il concetto di riforme, a suo dire, è stato eccessivamente abusato e blasonato, da un lato, e mal compreso, dall’altro. In merito al sistema pensionistico, ha evidenziato, invece, come questo sia un contratto fra generazioni e non si può unicamente puntare il dito all’ultimo Governo. Anche questo concetto, nel tempo, secondo la professoressa, è stato mal compreso e male interpretato.

Gabriella Parasiliti Collazzo

Una vita meravigliosa pur partendo da un forte dolore: Lucio Presta, un uomo “Nato con la camicia”

Giovedì 28 marzo 2019. Ore 16.30.  Piazza Pugliatti. Rettorato. Accademia Peloritana dei Pericolanti. Lucio Presta, agente e produttore dello spettacolo, ha presentato il suo nuovo libro dal titolo “Nato con la camicia”. Libro dai forti tratti autobiografici, scritto in collaborazione con la cugina, nonché coautrice: Annamaria Matera. La storia di Lucio Presta è quella di un’Italia che ci piace raccontare e conoscere – cita il Magnifico Rettore prof. Salvatore Cuzzocreaun uomo del Sud che inizia la sua storia parlando di un momento difficile, che, nel corso della sua vita, ha comunque contribuito a rendere forte il legame con la sua terra. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito delle attività del Corso di Laurea triennale in Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche, ed ha coinvolto anche alcuni studenti del DAMS.

©SofiaCampagna (incontro con Lucio Presta), Accademia Dei Pericolanti – Messina, Marzo 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©SofiaCampagna (incontro con Lucio Presta), Accademia Dei Pericolanti – Messina, Marzo 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’autore, orfano di madre sin dalla nascita, ha scritto questo libro spinto dal desiderio fortissimo di raccontare una persona così diversa da quella percepita dall’opinione pubblica e da quello che è il suo mondo lavorativo e non. Come lui stesso ha dichiarato durante l’incontro:

Lo dovevo ai mie figli. Volevo che i miei figli conoscessero da dove sono partito e com’ero arrivato a loro. Sono partito dalla curiosità di conoscere cosa fosse successo la notte della mia nascita, cioè cose terribili e straordinarie nello stesso tempo, che mi hanno regalato una vita meravigliosa pur partendo da un forte dolore. Poter condividere con gli altri la possibilità di dimostrare che da un dolore può nascere una storia bellissima era davvero necessario; potevo raccontarlo solo in prima persona.

©SofiaCampagna (incontro con Lucio Presta), Accademia Dei Pericolanti – Messina, Marzo 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nero su bianco viene descritta la perdita della figura materna, nel giorno della sua nascita, tra la notte del 13 e 14 febbraio 1960, la scoperta di un fratello sconosciuto, il difficile rapporto con il padre, la zia che lo ha cresciuto come un figlio, la morte della prima moglie, madre della sua prole. Le donne della sua vita, capaci di comprendere che dietro al professionista inflessibile si celava un uomo fragile che non ha mai realizzato il sogno di ricevere il bacio tanto desiderato della madre. Un viaggio nel tempo, uno sfogo per narrare a penna ciò che non è in alcun modo facile spiegare a parole, una storia privata, intima, fatta di momenti felici ed episodi drammatici, sicuramente saturi di significato che lo hanno portato ad essere un uomo “nato con la camicia”. Da qui il titolo del “diario-romanzo” edito da Mondadori Electra. Nelle sue parole è presente il sud, ha un forte senso di appartenenza: cosentino di nascita e di madre di origini messinesi. C’è un amore viscerale per quella terra che è l’unico luogo in cui si sente davvero sicuro. Emozioni, esperienze, sensibilità che non riescono ad essere contenute.

Quasi due ore di dialogo in cui il brillante manager si è messo a nudo e ha portato alla luce una storia tanto triste quanto bella. All’incontro erano presenti oltre al Magnifico Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, il Direttore del Dipartimento DICAM, prof. Giuseppe Giordano, ed il prof. Marco Centorrino, docente di Sociologia della Comunicazione.

 Gabriella Parasiliti Collazzo