Ficarra e Picone: “incastrati” un’altra volta

La seconda stagione di “Incastrati” svela tutti i misteri lasciati in sospeso dalla prima. – Voto UVM: 5/5

 

Sono tante le uscite previste per il mese di marzo, e tra queste non possiamo non annoverare il quarto capitolo della saga di John Wick al cinema, la terza stagione di The Mandalorian su Disney+ ma, soprattutto per gli amanti della commedia italiana, non possiamo dimenticare la seconda stagione della serie evento Incastrati, scritta, diretta e interpretata dal celebre duo comico Ficarra e Picone e trasmessa in streaming sulla piattaforma Netflix.

Ma prima di tuffarci nei meandri di questa nuova stagione ripercorriamo le vicende della prima, tanto acclamata dalla critica!

Dov’eravamo rimasti?

Salvo e Valentino, due tecnici della TV, dopo una serie di “piccoli equivoci senza importanza”, ed una serie di scelte sbagliate, saranno costretti ad abbandonare la loro tranquilla quotidianità e si ritroveranno a collaborare all’interno di una pericolosa cosca mafiosa. Con la morte costantemente alle spalle riusciranno, nonostante le mille difficoltà, a farsi proteggere dalla polizia e ad uscire sani e salvi dalla loro angosciante situazione di “incastrati”.

Ma già al termine di questa prima stagione, nonostante l’inevitabile lieto fine, si era da subito intuito che aria di mistero aleggiava ancora sui poveri protagonisti e che questi ultimi non fossero ancora del tutto al sicuro.

Ficarra e Picone
Ficarra e Picone in ostaggio in una delle prime scene della nuova stagione. Fonte: Netflix

Ficarra e Picone: un esperimento più che riuscito…

Il duo comico siciliano colpisce ancora! Fedeli al loro stile, dopo trent’anni di carriera, mettono già da subito le basi e l’entusiasmo per l’arrivo di una nuova intrigante stagione.

Incastrati è, infatti, frutto di un doppio esperimento effettuato da Ficarra e Picone che non solo li ha fatti approdare sul piccolo schermo ma che per di più gli ha fatto prediligere il mondo seriale al classico film, tra l’altro tramite l’ormai famosissima piattaforma Netflix.

Una nuova avventura che ha permesso a ben 190 Paesi di godere dell’ormai iconica e personale comicità del duo siciliano più famoso d’Italia, che come sempre sa far emozionare il suo pubblico, denunciando in maniera alquanto originale, quella “montagna di merda” che è la mafia; argomento trattato già diverse volte dai due in capolavori quali Nati stanchi e La Matassa.

Ficarra e Picone
Toni Sperandeo e Ficarra e Picone in una scena della seconda stagione di “Incastrati”. Fonte: Netflix

Il primo è sempre meglio? Non in questo caso

La seconda stagione di Incastrati svela tutti i misteri lasciati in sospeso dalla prima, e chiude ufficialmente questa nuova avventura di Ficarra e Picone.

Le vicende di questa nuova stagione sono anche più intense e lasciano infatti più spazio ai sentimentalismi e alle emozioni. Il fulcro della vicenda non è più esclusivamente il nuovo guaio in cui si ficcano Salvo e Valentino, nuovamente presi in ostaggio da quei mafiosi, ma sono i rapporti affettivi che legano i diversi personaggi: l’amore tra Valentino e la madre, o tra Valentino e Agata (Marianna Di Martino), la presenza del figlio piccolo di Agata e il riavvicinamento tra Salvo ed Ester (Anna Favella).

Addirittura, si assiste anche all’evoluzione di alcuni personaggi, come nel caso di Tonino (Tony Sperandeo), e all’approfondimento di altri, come nel caso della signora Antonietta (Mary Cipolla).
Ma soprattutto si assiste a svariati e inaspettati colpi di scena. Insomma, è proprio il caso di dire che le sorprese non mancano in questa nuova stagione che, a discapito di quello che spesso avviene con i sequel, si è dimostrata addirittura più emozionante della prima!

Ficarra e Picone: il duo comico siciliano che non delude mai!

Cos’altro aggiungere? Accompagnati da un cast d’eccezione, che ci fa ritrovare anche in questa stagione nomi come Mary Cipolla, Domenico Centamore, Tony Sperandeo, Maurizio Marchetti, Sergio Friscia, Filippo Luna, Leo Gullotta e la straordinaria ed esilarante partecipazione del duo Toti e Totino, Ficarra e Picone sono tornati: brillanti e inimitabili come sempre!

 

Marco Castiglia

Incastrati: un giallo siculo

 

Un giallo comico, dipinto con i colori della Sicilia – Voto UVM: 5/5

 

Anno nuovo vita nuova. Lo stesso vale per il duo comico Ficarra e Picone, che sono sbarcati su Netflix il 1 gennaio con la loro prima serie TV.

Un nome una garanzia:  i due siciliani sono sempre pronti a deliziarci col loro umorismo- non quello banale e volgare alla Pio e Amedeo– ma quello che fa riflettere e porre domande, sempre pronti a difendere i diritti degli italiani con l’arma dell’ironia.

 

Ficarra e Picone in una scena della serie Fonte: tvserial.it

Una storia ricca di imprevisti

“Voglio una vita piena di imprevisti”. Queste sono le parole che pronuncia Salvatore che voleva sfuggire dalla monotonia, avere una vita come il commissario di una serie tv, in cui non esiste la parola noia, ma solo tante avventure. Come non detto, il suo desiderio verrà esaudito, ma di certo non come aveva immaginato. Il caro Salvatore dovrà ricredersi. Per quale motivo? Andiamo a scoprirlo. 

Incastrati è una serie scritta e diretta da Ficarra e Picone- composta da sei puntate di 30 minuti ciascuna- e racconta l’avventura di Salvatore (Ficarra) e Valentino (Picone), due riparatori di elettrodomestici che col loro furgoncino girano di casa in casa.

Da un lato abbiamo Salvatore, sposato con Ester (Anna Favella), ossessionata dallo yoga e dalla vita salutista, che impone pure al povero marito, dall’altro Valentino (fratello di Ester e cognato di Salvatore), un uomo ingenuo ma dal cuore d’oro, che vive ancora con la mamma morbosa, che vuole il figlio tutto per sé e fa di tutto per tenerlo lontano dalle donne, viziandolo come un bambino.

I due, oltre ad essere cognati, sono pure grandi amici e, un giorno come un altro, si recano in una casa per lavoro, ma finiscono nei guai: si ritroveranno dentro la dimora di un ex mafioso, ammazzato dalla mafia stessa in quanto pentito.

Da quel momento in poi per i protagonisti inizierà veramente una vita piena di avventure e imprevisti. I due per non essere incolpati si cacceranno ancor di più nei guai e da semplici testimoni rischieranno di passare per probabili assassini.

Non piangere,  che le lacrime contengono DNA


Cast, luoghi e folklore

La serie è ricca di personaggi, interpretati da: Leo Gullotta (Procuratore Nicolosi), Marianna di Martino (Agata Scalia), Anna Favella (Ester), Tony Sperandeo (Tonino Macaluso), Maurizio Marchetti (il Portiere Martorana), Mary Cipolla (Antonietta), Domenico Centamore (Don Lorenzo), Sergio Friscia (il giornalista Sergione), Filippo Luna (vicequestore Lo Russo), Sasà Salvaggio (Alberto Gambino) e Gino Carista (Frate Armando).

Un cast che con il talento fa divertire il telespettatore, utilizzando un’ironia tutta siciliana.

Ficarra e Picone in una scena della serie Fonte: Today

La mafia viene descritta per quello che è: una barzelletta fatta di uomini stolti, privi di etica, un’organizzazione poco furba ma allo stesso tempo pericolosa.

Nota di merito va per la sceneggiatura che descrive nei minimi dettagli la terra del sole: Ficarra e Picone disseminano i tipici luoghi comuni che il sud è condannato a indossare a causa delle menti più arretrate. I due comici però ci offrono anche paesaggi immensi, strade abbellite da cittadini col loro accento, i loro colori, il cibo, e tanto altro che solo il mezzogiorno può offrire.

Un messaggio nascosto?

Usiamo il crimine per farvi ridere

Cosa vuol dire questa frase? Cosa vogliono farci intendere i due attori? La serie va vista non solo come una produzione comica, ma bisogna avere un occhio critico. Come citato sopra, al centro vi è il tema della mafia, un morbo della nostra società.

Forse i due comici ci vogliono portare un esempio di “pornografia del dolore”, che ipnotizza gli individui anche con scene drammatiche, scene agrodolci che deliziano gli animi delle persone, facendole rimanere inermi davanti alla prepotenza? I due protagonisti però non rimarranno di certo immobili e faranno trionfare la giustizia. Un dovere a cui pochi riescono ad adempiere.

Una serie così piacevole, che la si vede tutta in un colpo solo. Ci erano mancati Ficarra e Picone, due comici che hanno portato su Netflix non solo la loro ironia, ma anche la sicilianità, fatta di arancini(e), culture e paesaggi da far invidia al mondo intero.

                                                                                                 Alessia Orsa